LA ETAPA DEL DÍA: ZUTPHEN – VENLO
Un’altra tappa destinata a concludersi allo sprint, nonostante un’altimetria leggermente più mossa rispetto a quella della frazione disputata ventiquattrore prima. Senza GPM, i traguardi volanti saranno ancora i principali spunti d’interessi d’una giornata che potrebbe concludersi con un “ribaltone” in testa alla classifica. Sempre che Cancellara non s’inventi un’azione delle sue…..
Ecco un’altra giornata che il gruppo affronterà con un unico scopo, quello di arrivare sul rettilineo d’arrivo. Che è un po’ quello che capita tutti i giorni, ma questa situazione stavolta sarà più sensibile rispetto al solito, mancando anche quest’oggi particolari spunti d’interesse: anche questo tracciato favorirà nettamente i velocisti, nonostante una fase centrale più frastagliata, che i corridori affronteranno subito dopo essere rientrati nei Paesi Bassi. Infatti, per una trentina di chilometri si percorreranno le strade di Germania, sulle quali si affronterà il primo dei due traguardi volanti ad abbuoni. Per i tedeschi si tratta di una sorta di “contentino”, dopo aver perduto la loro principale corsa, il Giro di Germania appunto, che si è deciso di non organizzare più a causa degli scandali doping che hanno coinvolti anche corridori di questa nazione.
Tornando all’altimetria, una volta riguadagnato il suolo olandese, questo si corrugherà dolcemente per un breve tratto, che porterà i corridori fino a quasi 100 metri sul livello del mare, ma si tratterà di un ostacolo totalmente inutile, poiché non gratificato dal traguardo GPM. Sicuramente qualcuno, dopo cotanta pianura, tenterà di piantare in asso il gruppo e potrebbe anche riuscire a guadagnare qualcosa perché a quel punto, mancando oltre 60 Km al traguardo, non saranno ancora entrate in azione le corazzate dei velocisti. Ben presto, però, queste cominceranno le grandi manovre e in breve riusciranno facilmente a fagocitare i fuggitivi, aiutati in questo da un tracciato che tornerà ad essere totalmente pianeggiante negli ultimi 50 Km. Per gli sprinter l’unica vera insidia sarà costituita da due curve ravvicinate, la prima a destra e la seconda a sinistra, che dovranno essere affrontate nel chilometro conclusivo: una doppia difficoltà che non dovrebbe impensierirli più di tanto, essendo collocata a debita distanza dal traguardo, posto com’è al termine d’un altro lungo rettilineo.
In quanto alla situazione generale, questa appare ancora in bilico: con un 59 corridori raccolti in 32 secondi è ancora alta la probabilità che gli abbuoni riescano a rimescolare i piani alti della classifica, mandando un velocista ai vertici della corsa. Ieri Ciolek ha avvicinato la maglia amarillo, e stasera avrà la possibilità di contenderla a Boonen, Farrar e Bennati. Sempre che il “diretto di Berna” non ci abbia preso gusto e inserisca l’alta velocità per giungere in anticipo a Venlo, un “giochetto” che gli era riuscito alla perfezione qualche anno fa al Tour. Ricordate la fucilata di Compiègne?
RECUERDOS DE LA VUELTA 1
Concludiamo la rassegna sugli sconfinamenti con le 8 visite in territorio francese, iniziate nel 1955, nel periodo “basco” della Vuelta che – dopo uno stop di quattro anni – tornò ad essere disputata proprio quell’anno grazie ad nuova organizzazione: sarà il quotidiano basco “El Correo Español-El Pueblo Vasco” a reggere le sorti della corsa fino al 1978 (quando subentrerà l’agenzia pubblicitaria Unipublic), stabilendo annualmente la tappa conclusiva della Vuelta nella propria regione (6 volte a San Sebastian e 12 a Bilbao) e, talvolta, anche la partenza assoluta (nelle medesime località, 1 a 5). Le tappe francesi di quegli anni, cinque in tutto e tutte con traguardo fissato a Bayonne, vanno intese in quest’ottica “campanilistica”, essendo quelle escursioni dirette ai “paesi baschi francesi”: tra i vincitore a “Baiona” c’è anche un’italiano, Giancarlo Astrua, che nel 1956 fece sua la dodicesima tappa al termine di una lunga fuga.
Con la nuova gestione di Unipublic si è tornati in Francia in altre tre occasioni, meno “politiche” e più “fisiche”: negli anni ’90, infatti, si sono disputati due tapponi pirenaici a Luz Ardiden (nel 1992 vittoria dello spagnolo Cubino, nel 1995 del corridore di casa Jalabert), mentre nel 2003 lo striscione d’arrivo è stato teso a Cauterets, dove si è imposto il danese Rasmussen.
RECUERDOS DE LA VUELTA 2
Situata nella provincia di Gheldria, Zutphen è un’antica cittadina fortificata costruita sulle rive del fiume Ijssel. Capitale comitale nel XII secolo, successivamente divenne città anseatica e ebbe un rapido sviluppo. I principali monumenti di questo centro sono la collegiata gotica di Santa Walburga e il gruppo di edifici del XVI-XVII secolo che insistono presso il “Zaadmarkt” (l’antico mercato del grano). Tra questi ultimi spicca la porta chiamata “Drogenapstoren”. “Zutpheniani” celebri sono lo scrittore Robert van Gulik (noto con lo pseudonimo Robert Hans van Gulik) e i ciclisti Leo Houtzeel e Jos Alberts.
Gemellato con Gorizia, il centro di Venlo si trova nel Limburgo (la più meridionale delle 12 province olandesi), al centro di una vasta zona orticola, la seconda della nazione per vastità. Ricostruita dopo i bombardamenti dell’ultimo conflitto mondiale, quando fu anche protagonista dell’episodio passato alla storia come “Incidente di Venlo” (arresto di due agenti inglesi del SIS ad opera della Gestapo, episodio che portò anche alla violazione della neutralità dei Paesi Bassi), la cittadina non ha perso il suo principale richiamo turistico, la chiesa gotica di San Martino, eretta nei primi anni del Quattrocento e notevole soprattutto per gli stalli del coro. Rimanendo in tema bellico, merita una visita l’originale museo all’aperto allestito presso il villaggio di Overloon (circa 26 Km a nord di Venlo), in un area di 14 ettari che, nell’ottobre 1944, fu teatro di una ciclopica battaglia nel corso della quale vennero distrutti quasi 300 mezzi blindati.
“Venlesi” celebri sono l’ex calciatore Jos Luhukay, lo scacchista Paul van der Sterren, il politico Geert Wilders e il pittore Henrik Goltzius.
EL TIEMPO
Giornata insolitamente “estiva” per le terre d’Olanda, solitamente abituate a climi più freschi. Al via da Zutphen il cielo sarà ancora coperto, con temperatura nella norma (19°C), umidità media e venti moderati, che spireranno fino 26 Km/h. Scendendo verso sud la situazione si farà più calda, senza raggiungere, però, picchi estremi: tra partenza ed arrivo ci sarà un’escursione termica di 8 gradi, con temperature che arriveranno fino a 27°C, rese sopportabili sia dalla bassa umidità (37%), sia dalla ventilazione (18 Km/h).
Mauro Facoltosi