JUNIORES: VITTORIA A LECUISINIER, GLI AZZURRI PERDONO IL TRENO
La vittoria juniores va al campione europeo in carica Lecuisinier, gli italiani perdono la fuga decisiva e il miglior azzurro, Marini, è solo ottavo. Furioso il CT. Da segnalare l’ottimo quinto posto di Rick Zabel, figlio del grande Erik. Chiudono il podio Degreve e Lammertink.
Foto copertina: l’arrivo della fuga che ha deciso il mondiale juniores (foto Bettini)
Un’azione da manuale dei francesi, coadiuvati da olandesi, belgi e da una bella dormita generale del resto del gruppo permette ad una corsa dalla volata scontata di avere un diverso epilogo. Siamo al chilometro 94, tre quarti corsa, i due fuggitivi di giornata, Gougeard e Myngheer (rispettivamente francese e belga) usciti da un drappello di tredici attaccanti nei primi giri, vengono ripresi. I francesi alzano immediatamente il ritmo portandosi in testa al gruppo e piazzando immediatamente un attacco che risulterà essere il momento decisivo, di fatto, dell’intera corsa.
Lecuisinier approfitta dell’unico strappo posto lungo il percorso, velocissimo e completamente piatto, per piazzare un attacco, dietro di lui si portano immediatamente il suo compagno Martin, Slik e Lammertink (Olanda), Degreve e Leemans (Belgio), con un gregario per ogni corridore presente è chiaro che l’accordo sia cosa abbastanza scontata, per di più le nazionali rappresentate sono proprio le più quotate. L’Italia, assieme a tutte le altre nazioni, si lascia sfuggire l’attacco decisivo con una buona dose d’ingenuità, come in seguito ammetterà il CT decisamente arrabbiato per l’episodio: “I ragazzi hanno dormito, sono abituati in Italia dove si corre a ruota, se vogliono migliorare devono darsi una mossa!”.
Gli azzurri, tagliati fuori dalla fuga, si mettono in testa a tirare, ma, già spremuti dalle fatiche dei primi chilometri, orfani di Cigala che ha dovuto fermarsi per un guaio meccanico e senza nessun particolare aiuto dalle altre nazionali, il tentativo di ricucire risulta vano, tanto più che proprio all’inizio dell’ultimo giro una sbandata di un corridore in testa al gruppo causa una caduta con conseguente rallentamento, tra i malcapitati anche gli italiani Marini e Bonifazio.
Il vantaggio del drappello al comando che comincia a perdere pezzi, è di 20”, dopo una tranata del nostro Martinelli si riduce a 13”, al momento di dare il cambio all’azzurro nessuna delle altre squadre si fa trovare pronta, regalando di fatto la volata al gruppo di testa.
Leemans prova ad anticipare i compagni di avventura, Martin si porta in testa al gruppetto e con le ultime energie riporta sotto il suo compagno Lecuisinier, Lammertink decide che è giunto il momento di lanciare la volata, ma le gambe son quelle che sono dopo 130km di fuga e il francese, campione europeo in carica, mette la freccia e scavalca l’olandese il quale viene superato sull’arrivo anche dal belga Degreve.
La volata del gruppo va ad un altro francese: Senechal, che tiene alle proprie spalle il figlio d’arte Rick Zabel. Per l’Italia rimangono l’ottavo posto di Marini, il tredicesimo di Bonifazio, rientrati dopo la caduta e le parole di Di Rocco il quale ha premiato il vincitore: “Dopo aver toccato il fondo la Francia ha ricostruito il suo ciclismo dalla base arrivando fin qui, dobbiamo guardare a loro come spunto per tornare a essere competitivi”, speriamo che alle parole seguano i fatti, nel frattempo facciamo i complimenti alla nazionale transalpina che ha gestito da manuale l’intera corsa giocandosela sempre da protagonista: chapeau!
Andrea Mastrangelo