UNA VUELTA (QUASI) SENZA SAPORE

settembre 14, 2011
Categoria: Approfondimenti

Il terzo Grande Giro della stagione si conclude con la vittoria di una seconda linea, Cobo Acebo. Un’edizione per lo più snobbata dai grandi atleti da corse a tappe ma caratterizzata ugualmente da un buon livello tecnico dei partecipanti. La corsa spagnola è stata infatti scelta, come di consuetudine da qualche anno a questa parte, da molti campioni che puntano alla maglia iridata, da Freire a Cancellara, da Sagan a Cavendish. Ennesima delusione stagionale per l’Italia che alla vigilia della gara sperava in un bis di Vincenzo Nibali il quale, però, si è dovuto accontentare di un mesto settimo posto in classifica generale.

Foto copertina: è Froome il corridore “promosso” nelle pagelle della Vuelta 2011 targate 2011 (www.teamsky.it)

Juan Josè Cobo Acebo: chi avesse puntato anche un solo euro sulla vittoria di questo atleta alla vigilia della Vuelta, adesso si vedrebbe ricompensato con una bella somma di quattrini. Effettivamente si sta parlando di un onesto corridore facente parte di quei ciclisti che, per capirci, sono soliti tentare la fuga nelle tappe di media montagna dei Grandi Giri o che nelle grandi classiche del Nord riescono con fatica ad entrare nei primi dieci classificati. Ebbene, si stenta a crederlo, ma questo trentenne quasi sconosciuto (il suo unico successo di un qualche rilievo è la vittoria finale del Giro dei Paesi Baschi) è riuscito, grazie ad una scalata all’Angliru prodigiosa, a dare un peso al suo fin qui inconsistente palmarès. Bravo Cobo che ha saputo cogliere l’attimo, aspettiamo però un confronto vero con i grandi corridori da corse a tappe per giustificare il passaggio da carneade a campione. Voto: 8

Chris Froome: ancor più sconosciuto di Cobo è questo giovane ragazzo anglo-keniota che, è il caso di dirlo, ha scelto il posto sbagliato ed il momento sbagliato per salire alla ribalta. Costretto ad un lavoro di gregariato di bassa lega tanto stupido quanto faticoso (direttore della Sky, voto: 2) non è riuscito a recuperare da questi sforzi nel momento in cui è stato eletto capitano della squadra, cioè dopo la débâcle di capitan Wiggins sull’ Angliru. Per colpa di un grave errore tattico questa promessa del ciclismo ha dovuto rimandare l’appuntamento con il successo in una grande corsa a tappe. Dato il fisico e le caratteristiche tecniche potrebbe ottenere un ottimo risultato anche a partire dal prossimo Tour de France. Voto: 9

Bradley Wiggins: vuole a tutti costi ottenere il successo in una grande corsa a tappe, questo è diventato il suo sogno, la sua ossessione, il suo tormento. Per raggiungere questo obiettivo è disposto a tutto, anche a sacrificare il suo gregario di fiducia, Chris Froome, palesemente più forte dell’olimpionico sia a cronometro che in salita. La brutta caduta patita al Tour de France avrà in qualche maniera influito sul risultato finale ma credo davvero che Wiggins, per quanto riguarda le gare a tappe, risulterà sempre più piazzato che non vincente. La sua impeccabile posizione a cronometro non riesce a compensare quelli che sono i suoi limiti in salita e per questo troverà sul suo cammino sempre atleti più forti di lui, come insegna anche questa edizione della Vuelta. Voto: 6

Vincenzo Nibali: tutte le speranze dell’Italia erano riposte in questo atleta, attualmente il più talentuoso e promettente ciclista da corse a tappe italiano. Tali sono rimaste, in quanto mano a mano che le tappe passavano e le salite si facevano più arcigne, Vincenzo non è stato capace di reggere il ritmo dei migliori. Malgrado le mancanze non si può, tuttavia, dimenticare che questa Vuelta rappresentava il secondo grande obiettivo stagionale del siciliano e che, obiettivamente, preparare due grandi corse a tappe nello stesso anno non è cosa da tutti. Al Giro d’Italia, infatti, ha concluso terzo in classifica generale e, probabilmente, queste fatiche si sono fatte sentire nel corso della Vuelta. Voto: 5

Joaquim Rodriguez: conquista due splendide vittorie di tappa, quelle a lui più congeniali, quelle che finiscono su degli strappi durissimi. Purtroppo, come sempre, patisce le salite lunghe, senza poi parlare delle cronometro. C’è chi nasce atleta da gare a tappe, lui ha dimostrato di non possedere queste caratteristiche. Voto: 6,5.

Denis Menchov: si potrà consolare con la vittoria del compagno di squadra Cobo, anche se dal russo ci si aspettava molto di più. La sua regolarità non l’ha premiato nell’arco di questa stagione e anche questa Vuelta ha dimostrato che bisogna avere più coraggio se si vuole ottenere qualcosa, anche a costo di saltare. Sull’ Angliru è bravo a rubare gli otto secondi di abbuono a Froome, secondi che risulteranno determinanti per la vittoria del compagno. Voto: 5,5

Carlos Sastre: la sua parabola discendente è iniziata ormai da tempo, gli è rimasto l’istinto dell’attaccante ma nulla più, come dimostra nella tappa dell’Angliru. Voto: 4

Andreas Kloeden, Janez Brajkovic: i due capitani della RadioShack ci permettono di riaprire la nostra ormai nota rubrica “Chi l’ha visto?” (questa volta al plurale, però). Davvero inesistenti. Voto: 2

Peter Sagan: Le sue volate sono come delle rasoiate, in particolare se l’arrivo è posto su uno strappo e anche la sua tenuta sulla distanza è eccellente. Fa incetta di vittorie in questa Vuelta 2011, un vero collezionista di tappe. Ai prossimi Campionati del Mondo bisognerà marcarlo stretto, anzi strettissimo. Voto: 9

Daniele Bennati: l’aretino che guiderà la nazionale italiana ai prossimi Mondiali suona la carica e vince una bella tappa in questa Vuelta 2011, dimostrando che la condizione c’è ed è in crescita. Al di là delle critiche resta uno dei nostri atleti più forti quando le gare superano i 250 km e presentano un percorso mosso ma non troppo duro come quello di Copenhagen. Sono certo che se si arrivasse allo sprint sarebbe in grado di giocarsela alla pari con i più forti al Mondo. Voto: 8

Oscar Freire, Mark Cavendish: il gatto e la volpe del ciclismo mondiale si ritirano dopo poche tappe per preparare al meglio l’appuntamento con Copenhagen. Solo la strada ci dirà se questi ritiri programmati hanno giovato ai due atleti o se, forse, avrebbero fatto meglio ad onorare maggiormente questa corsa, proseguendo per qualche tappa ancora. Voto: S. V.

Michele Scarponi: apparso pimpante sui primi arrivi in salita, col proseguire delle tappe si è sciolto come neve al sole. Vale il discorso fatto per Nibali, in quanto anche Michele era al secondo appuntamento stagionale con una grande corsa a tappe. Evidentemente due gare così impegnative sono troppe anche per lui. Voto: 4

Francesco Gandolfi

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