EHI BASSO, ALLORA CI SEI SEMPRE!
Eccolo di nuovo qua, Ivan il terribile. Basso stacca tutti nella durissima salita verso san Valentino Brentonico e si prende tappa, maglia e, probabilmente, l’intero Giro della Padania. Non avrà avuto di fronte le bocche da fuoco più importanti a livello mondiale, ma intanto è una vittoria che fa morale. E, soprattutto, senza polemiche.
Foto copertina: Basso in azione sulla salita finale (foto Bettini)
Non c’è due senza tre ed il quarto vien da se… Questa volta, però, il famoso proverbio viene smentito ed al Giro di Padania, finalmente, si respira un po’ di aria tranquilla, sia perché i contestatori evidentemente fra Veneto e Trentino Alto Adige ce ne sono meno che in altre regioni italiane, sia perché la tappa arrivava a 1.340 metri di altezza e visto il caldo di questi giorni si è tornati a respirare un po’ di aria sana.
Ed eccolo là, uno degli spintonati dei primi giorni, che stavolta è lui a far dannare l’anima a tutti i suoi avversari (in particolare Pozzovivo e Masciarelli) prima di staccarli definitivamente ed arrivare in perfetta solitudine con un vantaggio abbondante che gli consente di mettere in cassaforte la classifica generale del primo e storico Giro della Padania: non c’è tanta differenza fra la maglia verde di leader e quella della Liquigas-Cannondale, ma intanto è un trofeo in più.
La quarta tappa, già dalle previsioni quella decisiva, si è risolta nella salita finale dopo una partenza tutto sommato tranquilla da Noceto di Parma in attesa di entrare in Trentino. I big rimangono tutti davanti, ma i quattordici chilometri di erta conclusiva sono ostici per diversi e più che sugli scatti ci si basa sulla selezione all’incontrario. Eppure di scalatori, davanti, ce ne sono diversi: lo stesso Basso, Sella, Baliani, Masciarelli e Rebellin (anche se non si può certo chiamare scalatore puro).
Ed è proprio il capitano della Liquigas-Cannondale, che non si accontenta del solo successo di Elia Viviani, a scatenare la bagarre: a sette chilometri dal traguardo, con diversi avversari oramai al gancio, va in progressione ed a farne le spese è lo scricciolo lucano Pozzovivo. Davanti rimangono in due, Basso e Masciarelli, ma dopo altri 2.500 metri il ritmo del capitano Liquigas è troppo anche per l’uomo Astana che molla la presa e vede il varesino allontanarsi. A quel punto lo stesso Basso cerca di guadagnare il più possibile, resistendo bene ad un ritorno prepotente di Giovanni Visconti che scalatore puro non è ma, come sempre, è stato bravo a gestirsi. Il campione italiano chiude a 52” da Basso, mentre Masciarelli è sul gradino più basso del podio a 1’08”. Alle sue spalle Baliani, Rebellin, Sella, Stortoni, un Pozzovivo in crisi nera (in sette chilometri ha perso tre minuti) e Chiarini a chiudere la top-10.
Classifica oramai cristallizzata e rivoluzionata rispetto alle tre frazioni iniziali con i velocisti davanti: Ivan Basso saldamente in testa e pronto alla vittoria finale.
Oggi ultima tappa, da Rovereto a Montecchio Maggiore in provincia di Vicenza: 170 chilometri con un percorso finale da ripetere per tre volte anche se di difficoltà ci sono soltanto all’inizio con il Gpm del Pian delle Fugazze che servirà, però, soltanto per assicurarsi la classifica del Gran Premio della Montagna. E poi calerà il sipario su questo Giro della Padania.
Saverio Melegari