CHIAVE DI VUELTA: VINCONO GAVAZZI E LA…NOJA, I BIG RINVIANO LA RESA DEI CONTI

settembre 8, 2011
Categoria: Approfondimenti

Il valtellinese della Lampre si impone nella cittadina cantabra confermando di avere un grande feeling con la penisola iberica dopo il successo in una tappa dei Paesi Baschi e i due al Giro del Portogallo e prenotando una maglia azzurra per Copenhagen; per il resto la tappa non offre spettacolo con gli uomini di classifica che rimandano la battaglia alle prossime due frazioni che si disputeranno in terra Euskadi.

Foto copertina: Juan José Cobo taglia il traguardo di Noja; nessun attacco alla sua maglia quest’oggi (foto Bettini)

In assenza di azioni da parte degli uomini di classifica la corsa vera è stata solo quella tra i 17 fuggitivi di giornata, chi come Kiserlovski in cerca di un miglioramento della sua posizione nella generale, chi come Rodriguez a caccia della maglia verde della classifica a punti, chi come Montaguti a caccia della maglia a pois e chi come Gavazzi in cerca di un successo di tappa. Il valtellinese, autore fin qui di una Vuelta anonima ma in cui aveva già dimostrato di possedere un’ottima condizione rimanendo con i migliori nelle tappe di mezza montagna, ha corso in maniera tatticamente perfetta salendo con il proprio passo sul Puerto de Alisas, lasciando sfogare Paulinho che ha tentato l’azione solitaria a 30 km dall’arrivo, rispondendo prontamente a Vandewalle e tirando il giusto negli ultimi 2 km per impedire il rientro degli altri e far valere le sue migliori doti di sprinter rispetto a quelle del belga. Difficilmente ora il Ct Bettini non potrò prendere in considerazione Gavazzi per la gara di Copenhagen anche alla luce del fatto che l’atleta della Lampre si è già reso protagonista di un’ottima prova in quel di Geelong.

Il fatto che la fuga avesse acquisito oltre 10 minuti di vantaggio, quello per cui la salita più dura era molto lontana dall’arrivo e quello per cui dall’ultima ascesa al traguardo mancavano 27 km ha fatto sì che non ci fossero attacchi tra gli uomini di classifica per i quali quella di oggi è stata una tappa di trasferimento. Potrebbe essere quella di domani l’occasione giusta per Froome di tentare di recuperare i 13” che lo separano in classifica dalla maglia rossa Cobo: la tappa lunga soli 158,5 km e non durissima nella prima parte fa sì che non sia impossibile controllare la corsa, l’Alto del Vivero che verrà affrontato due volte è una salita corta ma con pendenze importanti e dei 14 km che separano l’ultimo scollinamento dal traguardo di Bilbao solo gli ultimi 5 sono pianeggianti; oltre alla lotta per il primo posto ci sarà anche quella per il terzo con Mollema che deve recuperare 24” a Wiggins e quella per il successo di tappa con gli Euskaltel che saranno prontissimi a dare battaglia sulle strade di casa, là dove la Vuelta torna dopo 33 anni.

Marco Salonna

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