CHIAVE DI VUELTA: FROOME-COBO DUELLO D’ALTRI TEMPI, SPETTACOLO A PENA CABARGA
settembre 8, 2011
Categoria: Approfondimenti
Sono bastati gli ultimi 2 km ad accendere la corsa con una battaglia entusiasmante tra le due grandi rivelazioni della corsa iberica, che si sono scattati e controscattati in faccia più volte finchè alla fine il britannico non ha avuto la meglio riducendo a 13” il distacco in classifica dallo spagnolo che pure correva in casa: di arrivi in salita di qui a Madrid non ce ne saranno più ma si preannunciano altri fuochi d’artificio
Foto copertina: è un maschera il Froome all’attacco della Peña Cabarga (www.lavuelta.com)
La tappa di 211 km, la più lunga di una Vuelta il cui punto debole rispetto a Giro e Tour è proprio quella di non proporre lunghi ed estenuanti tapponi di montagna, che da Faustino V portava a Peña Cabarga con una salita finale di 6 km al 10% di pendenza media, faceva gola a molti: cacciatori di tappe come Chavanel e Van Avermaet che saranno pericolosissimi anche al Mondiale, Rodriguez vincitore un anno fa sullo stesso traguardo e con tanta voglia di rifarsi dopo la brutta caduta di ieri, Poels cui in diverse tappe è sfuggito di un soffio il successo e gli uomini della Euskaltel che stanno affinando le armi in vista dell’arrivo della Vuelta nella loro terra. Tutti questi uomini ci hanno provato, chi andando in fuga e chi mettendo davanti la squadra per annullarla, ma alla fine i protagonisti sono stati loro, Cobo e Froome, il primo e il secondo della classifica generale.
Sulle prime rampe ci hanno provato uomini importanti da Daniel Martin a Van den Broeck, da Chris Soerensen a un Bruseghin in grande crescita che sarebbe molto più avanti in classifica se non avesse gettato al vento tesori di energie nelle tappe asturiane, ma gli ultimi 2 km sono stati una sfida a due durata lo spazio di qualche minuto ma ricchissima di pathos. Il primo a partire è stato Cobo che sperava di chiudere la Vuelta ma Froome con una grinta e una potenza spaventosa lo ha saltato; ancora lo spagnolo si è riportato sotto e sembrava poter avere la meglio ma il britannico, che quasi è andato a toccarlo, lo ha superato all’ultima curva e gli ha inflitto 1”, che insieme agli 8 di abbuono riducono il distacco nella generale a 13”.
Nelle prossime tappe le salite non mancheranno: 5 gran premi di montagna di cui l’ultimo a 27 km dal traguardo nella frazione di Noja, la doppia scalata all’Alto del Vivero con l’ultima vetta a 14 km da quello di Bilbao e il Puerto de Urkiola a 56 km da quello di Vitoria. Salite non durissime ma in cui si può portare via un gruppetto ristretto e in cui Froome, che può sempre contare su un Wiggins che oggi ha pagato dazio ma è ancora 3° in classifica, potrà sfruttare la propria superiorità in volata per rosicchiare secondi di abbuono e in pianura per azioni da finisseur: tutto rischia di decidersi nell’ultima tappa a Madrid come non accadeva dal Tour del 1989 con il celebre sorpasso di Lemond a Fignon per 8” nella crono di Versailles
Marco Salonna