VINCE LEIPHEIMER, MA SOFFIA UN FORTE VENTO AZZURRO IN COLORADO
Lo statunitense si aggiudica la prima edizione della USA Pro Cycling Challenge, corsa disputata sulle alte montagne del Colorado. Italiani grandissimi protagonisti, grazie alle splendide azioni della Liquigas – Cannondale, trionfante nelle ultime tre tappe.
Foto copertina: il podio dei capiclassifica (foto Jonathan Devich/epicimages.us)
Si è chiuso domenica il primo Giro del Colorado, una gara che ha riscosso un grande successo di pubblico e che presentava un percorso di alta montagna, sulle pendici delle Montagne Rocciose.
Vincitore della gara è stato lo statunitense Levi Leipheimer (Team Radioshack) grazie ad una grande performance nella crono di Vail e nel primo arrivo in linea a Crested Butte. Negli ultimi tre giorni arrivano le grandi prestazioni dei corridori italiani della Liquigas, con i successi di tappa di Elia Viviani (due vittorie) e di Daniel Oss. Risultati molto importanti a poco meno di un mese dal mondiale di Copenaghen.
Prologo: Colorado Springs
La USA Pro Cycling Challenge parte con un breve cronoprologo tutto in leggera discesa sulle strade di Colorado Springs, la località che ospitò i campionati del mondo vinti da Moreno Argentin nel 1986. Prima maglia gialla è il tedesco Patrick Gretsch (Team HTC), che si aggiudica la tappa con due secondi di vantaggio su Christian Vandevelde (Garmin – Cervelo) e 4” su Brent Bookwalter, statunitense della BMC Racing Team.
1° tappa: Salida – Crested Butte
Prima tappa in linea e prime grandi montagne, con la scalata del Monarch Pass a pochi chilometri dal via, posto ad oltre 3500 metri d’altitudine. Tappa caratterizzata da una lunga fuga di quattro uomini ripresa poi nel finale, in cui Levi Leipheimer mette il primo tassello, prendendosi subito la maglia gialla. Secondo posto di tappa per il colombiano Sergio Henao (Gobernaciòn de Antioquia), terzo Frank Schleck (Team Leopard).
2° tappa: Gunnison – Aspen
La tappa regina prevede due salite a 3700 metri d’altezza: il Cottonwood Pass (sterrato) e l’Independence Pass. Successo dell’americano George Hincapie (BMC Racing Team) sul connazionale Tejay Van Garderen, che grazie al vantaggio accumulato si prende la leadership della classifica generale.
3° tappa: Vail (Cronometro Individuale)
Tappa a cronometro decisiva, sulle rampe del Vail Pass. Levi Leipheimer recupera lo svantaggio accumulato il giorno prima ad Aspen e per pochi centesimi vince la frazione su Christian Vandevelde che passa al secondo posto nella generale. Maglia gialla che torna sulle spalle del capitano della Radioshack.
4° tappa: Avon – Steamboat Springs
Con la quarta frazione, inizia lo show italiano al Tour of Colorado: è Elia Viviani, sprinter veronese della Liquigas – Cannondale il trionfatore della tappa, battendo allo sprint il danese Michael Morkov (Team Saxo Bank – Sungard) e l’olandese Kenny Robert Van Hummel (Skil – Shimano). Leipheimer conserva la leadership generale.
5° tappa: Steamboat Springs – Breckenridge
Ultima frazione di alta montagna, che termina però con un altro grande successo di Elia Viviani, che aiutato da un Daniel Oss in splendida forma, vince allo sprint sul colombiano Castaneda (EPM – UNE) e proprio sul trentino Oss. Da segnalare la lunga fuga di Thomas Peterson, Ivan Basso, Andy Schleck e Laurens Ten Dam, ripresi a 1500 metri dall’arrivo. Leipheimer mantiene salda la maglia gialla sulle sue spalle, ipotecando il successo finale.
6° tappa: Golden – Denver
E’ la frazione che chiude la prima edizione del Giro del Colorado, con un circuito conclusivo sulle strade della capitale. Elia Viviani ricambia alla grande il favore fatto da Daniel Oss, facendogli vincere la tappa finale, col veronese che giunge secondo. E’ doppietta italiana di tappa, risultato che proietta i due atleti azzurri alla possibilità di aggiudicarsi una maglia per i prossimi mondiali di Copenaghen. Classifica finale che va a Levi Leipheimer, che vince con 11” di vantaggio su Vandevelde e 17” su Van Garderen. Per Elia Viviani anche la soddisfazione di portarsi a casa la classifica a punti della maglia verde.
Andrea Giorgini
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