CHAVANEL ENROJA LA NEVADA
Il francese tiene bene nel primo arrivo in salita della Vuelta e conquista la vetta della classifica, approfittando della débacle di Pablo Lastras. La tappa va a Daniel Moreno, che brucia in uno sprint a due Chris Anker Sorensen. Daniel Martin regola il gruppo dei migliori, numeroso ma privo di Igor Anton, in ritardo di quasi un minuto e mezzo. Staccato anche Nicolas Roche.
Foto copertina: Daniel Moreno all’attacco verso Sierra Nevada (foto Roberto Bettini)
Si è risolta senza scossoni la prima frazione di alta montagna della Vuelta 2011, giacché il prevedibile caldo che sta flagellando questi primi giorni di gara non è riuscito a compensare le pendenze assai agevoli dei 23 km di scalata verso Sierra Nevada. La pressoché totale assenza di offensive da parte dei pretendenti alla maglia rossa finale, di fatto limitate ad un timido e forse non del tutto voluto allungo ai 7 dal traguardo di Vincenzo Nibali, ritrovatosi quasi per caso con 30 metri di vantaggio, non ha però impedito alla giornata di ridurre di almeno uno o due nomi la rosa dei papabili vincitori. Se ieri era saltato Denis Menchov, attardato di 1’23’’ in una frazione tutt’altro che proibitiva, a pagare lo scotto della prima tappa di vera montagna sono stati Nicolas Roche e, soprattutto, Igor Anton. Rimasto in fondo al gruppo sin dalle prime rampe dell’ascesa finale, lasciando supporre che si trattasse di una precisa scelta, volta magari ad evitare l’aria soffocante del centro del plotone sotto il sole cocente, il basco ha iniziato a perdere metri quando Eros Capecchi ha imposto un’accelerazione al ritmo scandito da Santo Anzà per larga parte della salita, e da allora non è più riuscito a trovare il colpo di pedale giusto. Il minuto e 27’’ concesso alla maggior parte dei big non è certo un distacco abissale, ma la pessima impressione destata e la prospettiva che a questo passivo si debba sicuramente aggiungere quello della lunga crono di Salamanca appaiono ragioni sufficienti per far scivolare il leader Euskaltel in fondo alla griglia dei favoriti.
A peggiorare la giornata nera dei baschi, il successo di tappa è andato al madrileno Daniel Moreno, capace di bruciare allo sprint l’MVP di giornata, Chris Anker Sorensen. A promuovere l’azione decisiva è stato infatti il danese, che, dopo qualche scaramuccia attorno ai 7 km al termine, incluso il già citato allungo di Nibali, è stato in grado di rintuzzare lo scatto di Robert Kiserlovski, per poi riportarsi in sua compagnia su Rohregger, Bonnafond, Busche e Vorganov, superstiti di una fuga che inizialmente comprendeva anche De Kort, Bagot e Toribio. Soltanto Bonnafond è riuscito a resistere per un breve tratto al successivo rilancio dell’uomo Saxo Bank, sul quale è però rinvenuto a meno di 4 km dal traguardo proprio Moreno.
L’iberico, completamente passivo nella scia dell’avversario, è parso sul punto di mollare ad un paio di chilometri dalla conclusione, ma una delle tante spianate della lunga ma pedalabile ascesa finale ha vanificato gli sforzi del danese, preparando il terreno per uno sprint dal pronostico chiuso. Il più fresco e più veloce spagnolo non ha così avuto difficoltà a passare di slancio Sorensen ai 200 metri dal traguardo, andando a cogliere il secondo successo stagionale e la piazza d’onore in classifica generale, alle spalle di Sylvain Chavanel.
Il francese della Quick Step è stato l’unico dei fuggitivi di ieri a tener duro sulla salita finale, cedendo solamente 46’’ al gruppo dei migliori, le cui 29 unità hanno chiuso a 11’’ dal vincitore. La nuova generale vede pertanto Chavanel in rosso, con 43’’ su Moreno, 49’’ sull’accoppiata Leopard Trek Fuglsang – Monfort e 53’’ su Vincenzo Nibali. Da segnalare l’ingresso in top 10 di Marzio Bruseghin, 9° a 1’03’’, in una graduatoria che attende comunque ancora di assumere una fisionomia definita.
Allo scopo potrebbe contribuire già la frazione di domani, 187 km da Sierra Nevada a Valdepenas de Jaen, caratterizzata dall’Alto de Valdepenas (9 km al 5%) nel finale, e da un traguardo posto in cima allo strappo che dodici mesi fa vide prevalere proprio il grande sconfitto di giornata, Igor Anton. Difficile, alla luce della frazione odierna, pensare ad un bis, mentre assai meno avventato pare pronosticare una prova sulla falsa riga dell’anno passato da parte di Nibali, secondo allora alle spalle del basco, davanti a Peter Velits.
Matteo Novarini