A FUGLSANG LA PRIMA “ROJA”

agosto 20, 2011
Categoria: News

La Leopard Trek conquista la cronosquadre inaugurale della Vuelta, consentendo al danese di vestire la prima maglia rossa di questa edizione. Ottima prova della Liquigas di Vincenzo Nibali, seconda a 5’’. Solo terza la favorita HTC – Highroad, con lo stesso tempo della Astana. Perdono oltre 30’’ Scarponi, Menchov e Bradley Wiggins, chiamati ora a rincorrere nella lotta per il successo finale.

Foto copertina: Jacob Fuglsang lanciato verso la prima maglia rossa della Vuelta 2011 (foto Fabrice Lambert)

Vincenzo Nibali inizia la sua rincorsa al bis in terra spagnola cedendo la maglia rossa di leader oggi indossata in qualità di campione uscente, ma lo fa con il sorriso sulle labbra. Certo, veder sfumare il primato per appena 4’’ e sette decimi, come è accaduto al messinese e alla sua Liquigas quest’oggi nella cronosquadre d’apertura della Vuelta 2011, non può non lasciare un pizzico di amaro in bocca, ma Nibali può ampiamente consolarsi – più che con la consapevolezza che sarebbe comunque stato Peter Sagan, primo uomo in verde a tagliare il traguardo, a vestirsi di rosso – guardando i distacchi inflitti agli altri uomini di classifica.
A fare da contraltare agli spiccioli ceduti a Jacob Fuglsang, primo leader e verosimilmente capitano della squadra dei fratelli Schleck in assenza dei due lussemburghesi, vi sono infatti le decine di secondi rifilate a molti autorevoli pretendenti, non necessariamente tutte preventivate. A pagare più di tutti sono stati i capitani della Geox, Denis Menchov e Carlos Sastre, penultimi a 44’’ dalla testa. E se effettivamente nessuno si attendeva una prestazione clamorosa da una formazione che il meglio dovrebbe sulla carta darlo in montagna, stupisce invece parecchio vedere appena una posizione sopra in classifica il Team Sky di Bradley Wiggins, che si è trovato ad un certo punto con solamente quattro uomini assieme. Poiché il tempo viene rilevato sul quinto corridore a tagliare il traguardo, gli uomini del britannico hanno dovuto attendere il rientro di Zandio, lasciando per strada alla fine 42’’. Lo stesso distacco ha accusato la Ag2r di Nicolas Roche, mentre 10’’ in meno hanno concesso Michele Scarponi e la Lampre – ISD, ai quali non si poteva chiedere molto di più. Ancor meglio si sono difese la Katusha di Purito Rodriguez, 10a a 26’’ dalla Leopard Trek, e la Euskaltel di Igor Anton, 11a a 2’’ dalla formazione russa.
Il più vicino a Nibali, tra i favoriti in chiave successo finale, è stato a conti fatti Jurgen Van den Broeck, la cui Omega Pharma – Lotto ha tagliato con 18’’ di ritardo dai vincitori, facendo segnare un lieve rialzo delle sue già elevate quotazioni. Tra gli outsider, oltre a Fuglsang, da segnalare anche il 3° posto di Tony Martin e della sua HTC, che non può però gioire per il podio raccolto in una prova in cui partiva come vincitrice annunciata.
Una nuova possibilità per una leadership italiana si presenterà tra ventiquattro ore, sul traguardo di Playas de Orihuela, sulla carta destinata ai velocisti. Daniele Bennati è stato infatti tra i quattro Leopard accreditati dello stesso tempo del capoclassifica, e potrebbe pertanto già domani dare l’assalto alla vetta della generale. L’aretino dovrà comunque fare i conti con una concorrenza più che competitiva: oltre a Mark Cavendish, favorito d’obbligo, davanti a Bennati nella griglia dei papabili partiranno sicuramente almeno Farrar e Petacchi. Non mancheranno poi outsider più che degni di considerazione: da Kittel a Boonen, passando per Freire, Breschel, Haussler, Haedo e Degenkolb, solo per citare i più blasonati. Una selva di sprinter che, in una Vuelta che sorride certamente più agli scalatori che alle ruote veloci, ben difficilmente rinunceranno a giocarsi il traguardo di domani.

Matteo Novarini

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