REBELLIN 13 ANNI DOPO
Il 40enne della Miche conquista il suo primo successo dopo la squalifica imponendosi nella Tre Valli Varesine, corsa che lo vide trionfare nel lontano 1998. Sul traguardo di Campione d’Italia il veneto precede Pozzovivo e Pinot mentre deludono Cunego, mai in corsa, e Sagan che cede sullo strappo finale dopo il gran lavoro della Liquigas.
Foto copertina: l’arrivo di Rebellin a Campione d’Italia (foto Riccardo Scanferla)
La 91a edizione della Tre Valli Varesine, corsa d’apertura del tradizionale Trittico Lombardo che proseguirà nei prossimi giorni con la Coppa Agostoni e la Coppa Bernocchi, si è svolta lungo un percorso di 195 km da Besozzo a Campione d’Italia che ha visto nella parte centrale il passaggio a Varese lungo il circuito che ha ospitato i Mondiali del 2008 e in seguito due giri di un altro circuito intorno a Luino con lo sconfinamento in territorio svizzero e lo strappo di Dumenza, in cima al quale a 44 km dalla conclusione era posizionato l’unico gpm di giornata; di lì in poi tutta pianura costeggiando il Lago di Lugano fino all’erta finale di 3 km con pendenze intorno al 7% che portava al traguardo: un percorso dunque meno impegnativo rispetto a quello delle passate edizioni per venire incontro alle esigenze del ct della nazionale Bettini che intende verificare le condizioni dei potenziali azzurri lungo tracciati simili a quello mondiale di Copenhagen. Al via un parterre di buona qualità con la presenza di cinque squadre World Tour: la Liquigas del grande favorito Sagan, reduce dal successo al Giro di Polonia, dell’idolo di casa Basso e di Nibali che sta rifinendo la preparazione per l’imminente Vuelta, la Lampre di Cunego e Ulissi, la Katusha di Pozzato e Di Luca, l’Astana di Kreuziger e Gasparotto e la Garmin che, in assenza del vincitore uscente Daniel Martin, aveva in Lemevel l’uomo di punta. Altri attesi protagonisti erano Visconti e Gatto (Farnese), Ginanni, Sella e Serpa (Androni), Casar e Pinot (Fdj), Taborre (Acqua&Sapone), Pozzovivo e Stortoni (CSF), Baliani (D’Angelo&Antenucci) e Rebellin (Miche).
La corsa è vissuta sulla fuga del campione russo Brutt (Katusha), di Finetto (Liquigas) e di Rocchetti (De Rosa), che in seguito ha perso contatto dagli altri due, che sono usciti in avanscoperta al km 13 acquisendo un vantaggio massimo di 6 minuti sul gruppo tirato da Farnese e Astana. La bagarre nel plotone si è accesa sul secondo passaggio a Dumenza con l’attacco di Muraglia e Torosantucci (D’Angelo&Antenucci), Clarke (Astana) e Sella, marcati stretti da Basso, e quello successivo di Stangelj (Astana) e Ratti (Wit), alla cui ruota si è posto Nibali: già qui è apparsa evidente la volontà della Liquigas di portare Sagan ai piedi dello strappo finale insieme al gruppo compatto e in effetti alla fine delle scaramucce, che avevano portato tra l’altro al ricongiungimento su Finetto e Brutt, sono stati gli uomini di Amadio a tirare pressochè ininterrottamente nel lungo tratto pianeggiante che portava da Luino a Campione d’Italia, vanificando i velleitari tentativi di Tamayo (Wit) e Malori (Lampre), mentre un secondo gruppo comprendente Cunego, che si era staccato lungo la salita di Dumenza, si è riportato sui migliori.
A 3 km dal traguardo si è arrivati dunque praticamente tutti insieme e il primo a provarci sullo strappo finale è stato Giampaolo Caruso (Katusha) seguiti da Brambilla (CSF), sui quali ha chiuso Basso; il varesino si è quindi fatto da parte ma Nibali, ultimo uomo rimasto a sostenere Sagan, invece di scandire un passo regolare, è scattato provocando il cedimento dello slovacco, e sullo slancio ha contrattaccato Pozzovivo (CSF) con il solo Rebellin (Miche) in grado di mantenerne il ritmo: il veneto si è mantenuto alla ruota del lucano fino ai 200 metri per poi saltarlo agevolmente e conquistare il suo secondo successo alla Tre Valli Varesine dopo quello del lontano 1998, mentre al terzo posto con una gran rimonta finale si è piazzato Pinot (Fdj) dando un’ulteriore prova del suo illimitato talento. 4° è giunto Gasparotto davanti a Clarke, Silin (Katusha), Canuti e Stortoni (CSF), Bertagnolli (Lampre) e Bailetti (De Rosa) mentre Di Luca, rimasto fuori dalla selezione della Katusha per la Vuelta, ha dovuto accontentarsi dell’11° posto, con Sagan ancora più indietro e Cunego che ha chiuso nelle retrovie. Domani si replica con la Coppa Agostoni, 200 km da Monza a Lissone: la novità di questa edizione è che non verrà affrontato il circuito del Lissolo mentre verrà scalato il Ghisallo in avvio e gli ultimi 100 km si snoderanno lungo un circuito con l’ascesa di Besana Brianza da ripetere per tre volte.
Marco Salonna