BOASSON HAGEN CHIUDE DA CAMPIONE: TAPPA ED ENECO TOUR
Il norvegese vince in maglia bianca l’ultima tappa dell’Eneco Tour, bissando così il successo del 2009. Solamente David Millar, tra gli uomini di classifica, ha tentato un attacco deciso nell’ultima frazione, senza però riuscire a mettere in difficoltà il leader. Nessuna azione da parte di Philippe Gilbert, che deve alla fine accontentarsi della seconda piazza, davanti a Millar e Phinney.
Foto copertina: Edvald Boasson Hagen conquista l’ultima tappa dell’Eneco Tour (foto enecotour.com)
La giornata che doveva vedere l’assalto di Philippe Gilbert all’Eneco Tour, approfittando delle numerosissime salitelle disseminate lungo i 201 km dell’ultima tappa, si è invece tradotta nel trionfo del suo avversario, Edvald Boasson Hagen, capace prevenire qualsiasi azione del belga, nonché, quando ormai il successo finale era assicurato, di dominare lo sprint sul traguardo di Sittard-Geleen, anche approfittando degli scivoloni di Galimzyanov e Roelandts.
Per poter conquistare la testa della generale, al campione nazionale belga serviva staccare il vichingo e, verosimilmente, accaparrarsi i 10 secondi di abbuono riservati al vincitore di tappa, giacché il tracciato non appariva abbastanza duro da consentirgli di distanziare di 12’’ il rivale. Onde evitare che la fuga a dodici della prima ora, composta da Flecha, Tanner, Wilson, Stybar, Bellotti, Trentin, Veuchelen, Docker, Isachyev, Perez, Fouchard e Drucker, cui si è aggiunto in seguito Bernhard Eisel, sottraesse preziosi secondi, il fuoriclasse di Verviers ha dovuto così sacrificare forse fin troppi uomini, trovandosi impossibilitato ad indurire la corsa nelle battute conclusive. Ad onor del vero, le pendenze delle ultime “cotes” erano decisamente agevoli, ma anche su rampe più severe sarebbe forse servito qualcosa di più di una trenata di poche centinaia di metri di Vanendert, a 7 km dal traguardo, per mettere in croce Boasson Hagen. A coronare il tutto, ai piedi dell’ultima ascesa di giornata, il St. Pergamijn, a 3 km dal traguardo, designata da Gilbert come trampolino di lancio ideale per l’attacco, il vallone è rimasto intruppato nella discesa precedente, trovandosi a dover chiudere sulla salita un gap colmato solamente in cima, quando ormai ogni possibilità di fare la differenza era sfumata.
I soli veri tentativi di detronizzare Boasson sono così venuti dai due avversari meno accreditati, David Millar e, in misura minore, Taylor Phinney. Il primo si è mosso addirittura ad una settantina di chilometri dal traguardo, suscitando la pronta reazione dei primi due della generale, nonché speranze di un finale pirotecnico poi decisamente disattese. Il secondo ci ha invece provato ad una quindicina di chilometri dall’arrivo, senza però riuscire ad acquisire più di un pugno di metri di vantaggio, agevolmente colmati dal plotone.
Raggiunti i fuggitivi della prima ora, e rintuzzato un tentativo di Bak sull’erta finale, il capoclassifica ha iniziato ad accarezzare l’idea di concludere in grande stile il suo vittorioso Eneco Tour, lanciandosi nello sprint. L’ultima curva, particolarmente complicata, ha sfilacciato il gruppo, lasciando Roelandts e Boasson Hagen con un pugno di metri di vantaggio su tutti gli altri grazie ad uno scivolone di Galimzyanov; e quando anche il belga è finito a terra da solo pochi metri più tardi, la maglia bianca si è trovata un’autostrada verso il successo di tappa, primo in questa edizione e quarto in carriera. Piazza d’onore di giornata per Manuel Cardoso, capace di precedere Lars Boom e Grega Bole.
Per lo scandinavo, salito sul podio finale fiancheggiato da Gilbert e Millar, si tratta del secondo Eneco Tour in carriera, dopo quello conquistato nel 2009 con due vittorie parziali annesse. Un successo sicuramente meritato, anche se l’impressione che gli avversari potessero osare qualcosa di più negli ultimi due giorni di gara è senz’altro forte.
Matteo Novarini