ENECO TOUR, TERZO LEADER IN TRE GIORNI: TOCCA A BOASSON HAGEN
Il norvegese riesce finalmente ad abbandonare la seconda posizione che occupava dall’inizio dell’Eneco Tour, prima alle spalle di Phinney e poi di Gilbert, conquistando la maglia bianca di leader al termine della cronometro di Roermond. Il successo di tappa va al neozelandese Sergent, agevolato anche da condizioni meteorologiche instabili, che hanno penalizzato gli ultimi a partire.
Foto copertina: Jesse Sergent impegnato nella 4a tappa dell’Eneco Tour (foto enecotour.com)
Una manciata di secondi si era sempre frapposta in questo Eneco Tour tra Edvald Boasson Hagen e la maglia bianca di capoclassifica: prima quelli persi da Taylor Phinney nel prologo, poi, quando a suon di abbuoni il gap nei confronti dell’americano era stato finalmente colmato, e la classifica a punti favorevole avrebbe consegnato al norvegese la vetta della generale, era stato Philippe Gilbert a detronizzarlo, con il pezzo di bravura valsogli ieri il successo solitario ad Andenne. Al quinto tentativo, finalmente, il vichingo è però riuscito a scrivere il proprio nome davanti a tutti alla voce classifica generale, approfittando delle non eccelse doti di cronoman del belga, autore comunque di una difesa più che dignitosa.
Non devono trarre in inganno, in questo senso, il piazzamento finale e il distacco dal vincitore, il neozelandese Jesse Sergent, giacché sull’ordine d’arrivo odierno pesano come macigni le condizioni atmosferiche quanto mai variabili, oscillanti tra il sole e il diluvio nello spazio di poche decine di minuti. In questa girandola di mutamenti, hanno pagato soprattutto gli atleti di medio-alta classifica, che hanno disputato la quasi totalità della prova su strada bagnata, ma non sono stati del tutto immuni neppure i primi della generale, che pure hanno beneficiato di strada pressoché asciutta nella seconda parte di gara. Si spiegano così l’8° e 9° posto di Taylor Phinney ed Edvald Boasson Hagen, papabili vincitori e migliori tra i big, staccati rispettivamente di 30 e 32 secondi dal vincitore.
Tutt’altro che abissali, in ogni caso, i ritardi accusati dagli altri pretendenti al successo finale, primo fra tutti Gilbert, che ha lasciato per strada 17’’ rispetto al norvegese, ed è ora a 12’’ dal rivale in classifica. L’impressione è che proprio al belga e allo scandinavo sia ristretta la sfida per la vittoria; benché anche Millar e Phinney accusino distacchi inferiori ai 30’’, risulta infatti difficile credere che uno dei due possa fare la differenza in almeno una delle ultime due frazioni, la seconda delle quali particolarmente nervosa. Proprio sulle strade della sesta tappa, con partenza e arrivo a Sittard-Geleen, più che nella Genk – Genk di domani, è probabile si assista al testa a testa decisivo tra i due contendenti, con Gilbert che, tenendo conto degli abbuoni in palio, potrebbe anche scavalcare il rivale guadagnando soltanto un pugno di secondi.
Detto della lotta per la graduatoria, è giusto rendere merito anche al vincitore odierno, il 23enne neozelandese Sergent, capace di rifilare 1’’ al chilometro al più vicino degli avversari, Alex Rasmussen, e 20’’ a Jurgen Roelandts, 3°. Per il 23enne del Team Radioshack si tratta del terzo successo stagionale, dopo quelli raccolti alla Tre Giorni delle Fiandre Occidentali (prologo e classifica finale). Un atleta di valore che potrebbe smussare il rammarico della formazione americana per essersi fatta sfuggire nel passato ciclomercato Taylor Phinney, approdato alla BMC.
Matteo Novarini