ASSOLO GILBERT AD ANDENNE: TAPPA E MAGLIA
Il fuoriclasse belga se ne va in solitaria a 7 km dal traguardo di Andenne grazie ad una micidiale sparata sullo strappo di Flime, conservando alla fine 9’’ su un drappello regolato da Grega Bole. Gilbert conquista anche la maglia bianca di leader, approfittando della difficoltà di Taylor Phinney e Edvald Boasson Hagen nel finale. Domani breve cronometro a Roermond.
Foto copertina: Philippe Gilbert impegnato nelle battute conclusive della terza tappa dell’Eneco Tour (foto Elmar Krings)
Ciò che più impressiona di Philippe Gilbert, più dello spaventoso ruolino di marcia in questo 2011 o delle micidiali sparate con cui lascia quasi a proprio piacimento sul posto gli avversari, è la sua capacità di fare la differenza anche quando tutti lo aspettano, spesso proprio nel punto in cui una sua azione risulterebbe più prevedibile. Tutti sapevano, quest’oggi, che il vallone sarebbe stato l’uomo da battere, e che il trampolino di lancio ideale, per lunghezza, pendenze e collocazione, sarebbe stato lo strappo di Flime, 2400 metri al 5,6% di media, con vetta a poco più di 6 km dal traguardo; e quando dopo pochi metri di scalata Jelle Vanendert ha guadagnato la testa del gruppo, imponendo un ritmo tale da ridurre ad appena una decina di unità il plotone, era palese che di lì a pochi attimi sarebbe partita l’offensiva del favorito unico della vigilia.
Dal canto suo, Gilbert non ha neppure provato a mascherare le sue intenzioni, restando sempre nella scia del compagno di squadra, e lanciando l’attesa sparata dalla seconda posizione. Pur con tutti gli avversari a ruota, al fuoriclasse di Verviers sono bastate poche pedalate per fare il vuoto e scollinare con un margine di una quindicina di secondi su una dozzina di corridori inizialmente sfilacciati, ricompattatisi poco dopo la vetta.
Come talvolta gli è accaduto soprattutto negli anni passati, Gilbert ha forse esagerato nella progressione iniziale, ripetendo un errore che già gli costò lo scorso anno, con il decisivo concorso del vento, il titolo Mondiale a Melbourne. Il divario si è così ridotto fino a 7’’ ai piedi dell’ultimo dente, posto a 2 km dalla conclusione, sul quale però, ritrovato un po’ di smalto nel tratto in discesa, il belga è riuscito a rilanciare l’azione abbastanza da rintuzzare anche il tentativo di rimonta di Devenyns, evaso dal gruppo inseguitore. La picchiata verso l’arrivo ha finito per giovare a Gilbert, che si è destreggiato alla perfezione lungo il tortuoso chilometro conclusivo per le vie di Andenne, prima di lanciare una lunghissima progressione che gli ha consentito di riportare a nove i secondi di vantaggio, e che dice della volontà del vallone di puntare non soltanto ai traguardi parziali, ma anche alla classifica finale di questo Eneco Tour.
Una classifica che ora vede proprio la maglia di campione nazionale belga del capitano Omega Pharma – Lotto issarsi al comando, davanti ad un Edvald Boasson Hagen che nel corso della tappa si era anche portato virtualmente in testa, guadagnando i 3’’ di abbuono messi in palio in cima alla Cote de Saint-Roch, e appaiando così Taylor Phinney, al quale sfilava virtualmente la maglia grazie al miglior piazzamento nella classifica a punti. Il norvegese ha chiuso la frazione al 9° posto, restando fino alla fine aggrappato ai più immediati inseguitori, ma senza riuscire a disputare lo sprint.
Il campioncino scandinavo potrà provare a conquistare finalmente la tanto agognata maglia bianca di leader, che sfiora ma manca sin dal prologo, nella tappa di domani, 14,7 km a cronometro con partenza e arrivo a Roermond, sulla carta ben più adatti a lui che non al neo-capoclassifica. La prova potrebbe però anche far resuscitare Taylor Phinney, oggi in difficoltà nel finale, ma non uscito di classifica, avendo limitato il passivo ad una trentina di secondi. Se non dovesse patire le fatiche odierne, alla luce della prova monstre offerta nella giornata inaugurale, il favorito d’obbligo sarebbe lui.
Matteo Novarini