TRA VENTO E CADUTE LA SPUNTA GREIPEL
Lo sprinter tedesco vince la seconda tappa dell’Eneco Tour bruciando Galimzyanov e Farrar in uno sprint reso ristretto da una caduta nel finale. Neutralizzati comunque tutti i distacchi. Resta leader Taylor Phinney, che si è addirittura lanciato in volata, chiudendo al 7° posto. Come previsto, il vento ha caratterizzato buona parte della giornata, ma senza generare particolari conseguenze.
Foto copertina: André Greipel, Denis Galimzyanov e Tyler Farrar impegnati nello sprint di St. Willebrord
A giudicare dall’ordine d’arrivo, la seconda tappa dell’Eneco Tour, prima in linea, dopo il prologo dominato ventiquattro ore fa da Taylor Phinney, parrebbe essere filata via esattamente come da copione: gruppo compatto al traguardo, regolato dal favorito numero uno, André Greipel, davanti al favorito numero due, Tyler Farrar, con nel mezzo l’outsider Denis Galimzyanov, 24enne russo con già due successi all’attivo in questa stagione.
Nulla di più sbagliato, invece, per molteplici ragioni; la prima delle quali è che, a dispetto del fatto che i primi 128 corridori siano stati accreditati dello stesso tempo, a giocarsi il successo di tappa è stato invece un drappello di una ventina di uomini, selezionato non dal tanto temuto vento, ma da una maxi-caduta che ha spaccato il plotone in vista dell’ultimo chilometro. Non solo, ma il famigerato vento che spesso caratterizza le corse in queste terre (ne sanno qualcosa i corridori che hanno lasciato per strada minuti nelle prime tappe del Giro 2010), malgrado non abbia alla fine spaccato il plotone, ha comunque generato in gruppo un certo nervosismo, tradottosi in un discreto numero di capitomboli, oltre ad indurre la Rabobank ad un violento ma breve attacco sul circuito finale, sufficiente però soltanto a mettere il plotone in una lunga fila indiana.
Una corsa che non aveva riservato particolari sussulti per larghi tratti, con una fuga a sei orchestrata da De Gendt, Fouchard, Feng, Neirynck, Trentin e Debusschere sempre agevolmente controllata dalla BMC di Phinney e dalle squadre degli sprinter, si è improvvisamente animata negli ultimi 20 km, a partire dalla foratura di cui è stato vittima proprio il capoclassifica. Poco dopo il suo rientro in gruppo, il giovane americano ha dovuto far fronte all’attacco Rabobank di cui sopra, per poi riuscire a rientrare tra i pochi eletti usciti senza conseguenze dalla caduta finale e dagli annessi rallentamenti. Per assicurarsi un altro giorno da leader, al 21enne del Colorado è bastato a quel punto guadagnare la ruota dell’unico atleta realisticamente in grado di scavalcarlo, Edvald Boasson Hagen, alla fine incapace di andare oltre un 6° posto, appena davanti allo stesso statunitense, lanciatosi contro ogni previsione in una volata neppure da buttare.
Poco più avanti, Greipel andava nel frattempo ad assicurarsi il settimo successo stagionale, rimontando negli ultimi 100 metri non meno di 6-7 posizioni, grazie anche al vento contrario che ha stoppato chi era rimasto allo scoperto troppo presto. A fare le spese del recupero del tedesco è stato Denis Galimzyanov, che si è comunque tolto la soddisfazione di anticipare Tyler Farrar, l’altro uomo più atteso alla vigilia. Completano la top 5 due beniamini di casa, Theo Bos e Tom Veelers. Migliore degli italiani, per il secondo giorno consecutivo, Mirko Selvaggi, 8°.
Il nulla che è di fatto accaduto oggi in chiave classifica generale ha buone possibilità di riproporsi domani, quando l’Eneco Tour, spostandosi sulle strade delle Fiandre, farà tappa ad Ardooie, per un’altra frazione quasi certamente destinata alle ruote veloci del gruppo. Un’occasione che gli sprinter faranno bene a cogliere, prima della tappa regina della corsa, la Heers – Andenne di dopodomani.
Matteo Novarini