ENECO TOUR: PROLOGO MONSTRE DI PHINNEY
Il 21enne statunitense domina la prova d’apertura dell’Eneco Tour ad Amersfoort, divorando i 5,7 km del prologo in 6’57’’. 7 e 8 secondi i ritardi di Boasson Hagen e David Millar, rispettivamente 2° e 3°. Buon prologo di Philippe Gilbert, 8° a 15’’. Non pervenuti gli italiani, con Selvaggi, 71° a 36’’, migliore degli azzuri.
Foto copertina: Taylor Phinney impegnato nelle battute finali del prologo dell’Eneco Tour (foto enecotour.com)
È Taylor Phinney il primo capoclassifica dell’Eneco Tour 2011, e se la notizia in sé non è certo sorprendente, lo sono le proporzioni dell’affermazione del bambino-prodigio della BMC. Il 21enne del Colorado ha infatti rifilato a Edvald Boasson Hagen 7’’ in meno di 6 km lungo il piatto ma tortuoso tracciato di Amersfoort, ossia più o meno lo stesso gap che ha separato il norvegese, 2°, e l’8°, un Philippe Gilbert che ha già lanciato segnali confortanti in vista dei prossimi giorni. Non soltanto, ma occorre sottolineare che a questo Eneco Tour tutto può mancare, tranne un’eccellente batteria di cronomen e passisti: oltre al già citato Boasson Hagen, Phinney si è messo alle spalle specialisti come David Millar (3° a 8’’), Alex Rasmussen (4° a 9’’), Lars Boom (5° a 10’’), Jos Van Emden (6° a 11’’), Jesse Sargent (7° a 12’’), Joost Posthuma (12° a 19’’) e il campione del mondo a cronometro 2008 Bert Grabsch (19° a 22’’), senza dimenticare lo stesso Gilbert, che vero e proprio uomo da prove contro il tempo non è affatto, ma che ha già saputo mettersi in luce in brevi prologhi, come accaduto all’ultimo Giro del Belgio (2° dietro Westra, anch’egli presente).
Un successo insomma di assoluto rilievo per un cronoman che minaccia di diventare per il decennio appena iniziato quello che Cancellara è stato per lo scorso, come già lasciavano intuire i titoli mondiali di specialità conquistati a Stoccarda tra gli juniores e lo scorso anno, a Melbourne, tra gli under 23, dopo aver battuto Leipheimer ai campionati statunitensi pochi mesi prima.
Tra americani, norvegesi, britannici, danesi e via discorrendo, non hanno trovato posto i nostri portacolori, che hanno avuto in Mirko Selvaggi, 71° a 36’’, il loro miglior rappresentante. Poco male, ad ogni modo, giacché nulle erano le speranze che riponevamo nella prova di oggi.
Diverso il discorso per quanto riguarda la frazione di domani, 192 km da Oosterhout a St. Willibrord, sulla carta destinata ai velocisti. A meno che il sempre incombente pericolo del vento non scombini i piani delle squadre degli sprinter, il tracciato non prevede difficoltà tali da far presagire che Jacopo Guarnieri possa restare escluso dalla sfida per il successo parziale, che dovrà comunque contendere a grossi calibri quali Ciolek, i quattro moschettieri del Team Sky (Boasson Hagen, Swift, Henderson e Thomas, tutti temibili), nonno McEwen e Haedo, solo per citarne alcuni, oltre ai due favoriti d’obbligo: Tyler Farrar e André Greipel, pronti a darsi battaglia per il titolo di vice-Cavendish 2011.
Matteo Novarini