MODOLO-BENNATI, L’OCCASIONE SFUMA
Il trevigiano della CSF e l’aretino della Leopard puntavano rispettivamente al terzo successo di tappa e alla classifica generale del Giro di Danimarca ma il primo viene battuto in volata da Bos e il secondo non riesce a disputare lo sprint e deve accontentarsi del 2° posto finale dietro all’australiano Gerrans, che torna al successo dopo due anni.
Foto copertina: Il podio finale del Giro di Danimarca (foto CyclingPhoto.eu)
La sesta e ultima tappa del Giro di Danimarca, 162,4 km da Hillerød a Frederiksberg, località alle porte di Copenhagen, si è disputata lungo un percorso nervoso che nella sua parte centrale ha toccato il circuito su cui si disputeranno i prossimi Mondiali mentre il finale era caratterizzato da un altro circuito di 10 km da ripetere per 6 volte. L’attenzione era rivolta alla lotta per la classifica generale, in cui Gerrans (Sky) doveva difendere 8” su Bennati (Leopard), che grazie alle sue doti di sprinter avrebbe potuto raccogliere abbuoni sufficienti per strappare il primato all’australiano: la tattica della Sky è stata dunque quella di lasciare andare le fughe per impedire all’aretino di guadagnare secondi nei due sprint intermedi ma in occasione del primo la Leopard è riuscita a chiudere su Steensen (Saxo Bank), Bochman (Glud & Marstrand), Sobota (Christina Watches), Bobridge (Garmin-Cervelo) e Andersen (Danish National); tuttavia lo sprint era posizionato in un tratto in leggera salita e Gerrans ha avuto la meglio su Bennati, portando il suo vantaggio a 9”.
Immediatamente dopo è partita una nuova fuga, che ha fatto sì che non ci fossero altri abbuoni a disposizione per gli inseguitori; ad andare in avanscoperta sono stati i nostri Pasqualon (CSF) e Bazzana (Team Type 1), molto attivi in questo Giro di Danimarca, il vincitore della crono Porte (Saxo Bank), Brandl (Geox), Ligthart (Vacansoleil), Østergaard (Glud & Marstrand) e Reihs (Christina Watches), che ha fatto scorpacciata di punti lungo i vari gran premi della montagna conquistando la leadership nella speciale classifica a discapito di Pedersen (Leopard). I fuggitivi, rimasti presto in cinque per il cedimento di Østergaard e dello stesso Reihs, hanno guadagnato fino a 2′ ma a 10 km dal traguardo sotto la spinta di Leopard e Rabobank il gruppo è tornato compatto. Anche nelle ultime fasi è stata la formazione olandese a mantenere il comando delle operazioni con Freire che ha lanciato lo sprint di Bos che ha resistito al ritorno di Modolo e Belletti (CFS), che non sono riusciti a trovare l’intesa nel finale disputando due sprint separati: al 4° posto è arrivato Gardeyn (Vacansoleil) davanti agli altri due azzurri Furlan (Christina Watches) e Colli (Geox) mentre Bennati si è ritrovato fuori dalle prime posizioni all’ultima curva e non è andato oltre l’11° posto, dando addio ai sogni di scavalcare Gerrans in classifica generale.
L’australiano della Sky, che non vinceva dal settembre 2009 quando si impose alla Vuelta nella tappa di Murcia, è dunque il vincitore del Giro di Danimarca con 9” su Bennati e 26” su Morkov, rappresentante di una Saxo Bank che, come pure Fuglsang che si era imposto dal 2008 al 2010 ed è stato tagliato fuori da un ventaglio nella prima tappa, deve cedere il trono dopo averlo conquistato 7 volte nelle 8 edizioni precedenti: 4° a 33” ha concluso Gaudin (Europcar), 5° a 41” Dowsett (Sky) e 6° a 46” Cioni. Come detto in precedenza Reihs si è aggiudicato la classifica degli scalatori mentre Modolo grazie ai due successi di tappa ha trionfato in quella a punti davanti a Bennati e Colli, Cousin (Europcar) si è rivelato il miglior giovane e la classifica a squadre è stata appannaggio del Team Sky.
Marco Salonna