A CAMAIORE SPUNTA TABORRE
L’alfiere Acqua & Sapone se ne va con Simone Stortoni e Davide Rebellin nell’ultima scalata al Monte Pitoro, e riesce a bruciare i due allo sprint, malgrado un attacco fallito nel tratto in discesa. Rimandato ancora dunque l’appuntamento con il ritorno al successo per Rebellin. In ombra gli altri nomi illustri al via: Ivan Basso, Giovanni Visconti ed Emanuele Sella.
Foto copertina: Fabio Taborre celebra il trionfo di Camaiore (foto velobike.it)
Diversi erano i nomi di spicco al via del 62° G.P. Camaiore: da Ivan Basso a Davide Rebellin, passando per Francesco Ginanni, Emanuele Sella e Giovanni Visconti solo per citarne alcuni. Di certo, nessuno, in un elenco del genere, avrebbe fatto rientrare Fabio Taborre, 26enne in forza alla Acqua & Sapone. Contro ogni pronostico, invece, il pescarese è stato capace di fare la differenza, in compagnia di Simone Stortoni (Colnago CSF) e Davide Rebellin (Miche) in occasione dell’ultima ascesa al Monte Pitoro, l’ascesa principe della corsa, affrontata oggi con grande cautela fino al sesto e conclusivo passaggio.
Taborre pareva quindi essersi giocato le sue carte in chiave successo con un attacco portato nella successiva discesa, prontamente rintuzzato dai due compagni di avventura. All’opposto, l’abruzzese ha dimostrato di avere ancora molto da dare allorché, in uno sprint senza storia, è riuscito a precedere nettamente Stortoni, costretto così a rimandare a data da destinarsi l’appuntamento con il primo successo da professionista. Un rinvio non meno doloroso di quello di Davide Rebellin, che ancora attende di ritornare ad alzare le braccia dopo il rientro alle gare di questa stagione, avendo solo sfiorato la vittoria al Trofeo Matteotti, piegato allora da Oscar Gatto.
Il veneto è stato sostanzialmente l’unico dei grandi nomi a rispondere presente quest’oggi, in una corsa in cui per il resto a farla da padroni sono stati gli outsider. È stato il caso di Wurf (Liquigas), Fortin (Androni), Tedeschi e De Negri (Farnese Vini), Francesconi (Amore & Vita), Tamayo Martinez (Team Wit), Frapporti (CSF Colnago), Borchi (De Rosa Ceramica Flaminia), Sano (D’Angelo & Antenucci) e Pinizzotto (Miche), principali animatori della gara, con una fuga partita al chilometro venti, che per Pinizzotto, ultimo ad arrendersi, si è protratta fino all’ultimo giro. Anche i più attivi tra gli inseguitori sono stati altri nomi non certo annoverati tra i favoriti della vigilia, quali Pirazzi (CSF Colnago), Bileka (Amore & Vita) e Chtioui (Acqua & Sapone), così come non tutti quotatissimi erano gli uomini più vicini al terzetto di testa al traguardo: dal russo Novikov (Itera Katusha), 4°, al colombiano Rubiano Chavez (D’Angelo & Antenucci), 9°, passando per Serpa Perez (Androni), Damiano Caruso (Liquigas), Girardi (De Rosa Ceramica Flaminia) e Canuti (Colnago CSF).
Non pervenuti invece gli altri favoriti, con un Ivan Basso che ha provato ad essere protagonista, ma che si è dovuto arrendere sull’ultima salita a gambe spaventosamente imballate, come già nel finale di Tour e ancor più a San Sebastian. Non è da escludere che della condizione deficitaria del varesino abbia fatto indirettamente le spese anche Damiano Caruso, apparso molto brillante, che potrebbe aver perso il treno giusto proprio in virtù di una indecisione sul da farsi legata alle difficoltà del più blasonato compagno di squadra.
Prossimo appuntamento di spicco del calendario italiano sarà quello con il Trittico Lombardo, che si aprirà il 17 agosto con la Coppa Agostoni. Un appuntamento fondamentale anche in chiave Mondiale, in funzione del quale il C.T. Bettini spera di raccogliere dai nostri portacolori segnali confortanti che per il momento stentano ad arrivare.
Matteo Novarini