MARTIN TAPPA E MAGLIA, MA IL POLONIA NON E’ CHIUSO
L’irlandese conquista la penultima tappa del Giro della Polonia e si installa in testa alla classifica, scalzando un Peter Sagan piantatosi nei metri finali, forse a causa di un guaio meccanico. 3° posto per un bravissimo Marco Marcato, ora appaiato allo slovacco in classifica, con 3’’ di ritardo da Martin. Un divario che soprattutto Sagan, velocissimo, potrebbe pensare di recuperare domani, grazie agli abbuoni.
Foto copertina: Daniel Martin sul podio del Giro di Polonia 2010. L’irlandese ha ritrovato la leadership al termine della tappa odierna (foto Riccardo Scanferla)
Ci sono voluti quattro attacchi spalmati sulle ultime due salite, ma alla fine Daniel Martin è riuscito a piegare la resistenza di Peter Sagan nella tappa regina del Giro della Polonia, con 208 km e oltre 4000 metri di dislivello in programma. Ad onor del vero, ci è forse voluto anche un problema meccanico, giacché è apparso poco comprensibile il black-out dell’ex capoclassifica negli ultimi 400 metri, quando, dopo aver mantenuto con apparente facilità la ruota di Martin per la quasi totalità dell’ascesa finale, la maglia gialla si è pressoché piantata, venendo sfilata dagli altri componenti del gruppetti dei migliori, mentre guardava ripetutamente verso il basso, forse a cercare una soluzione al problema che rischia di costargli il successo finale.
Fino ad allora, l’uomo Liquigas non aveva avuto difficoltà a gestire una corsa caratterizzata dalla lunga ma vana fuga di Ulissi, Majka, Rohregger, Possoni, Pujol, Oliveira, Golas, Geschke, Vila e Morajko, e accesasi prima con gli attacchi di Marycz e Lequatre nella discesa successiva al GPM di Bustryk, quindi soprattutto con l’attacco sferrato proprio da Martin sulla salita di Glicarow Gorny, ad una quindicina di chilometri dal termine. Dopo aver concesso qualche secondo all’irlandese, Sagan era stato riportato su di lui da un prezioso Vincenzo Nibali, perfetto pesce pilota in discesa, per poi incollarsi proprio alla sagoma nera del campione uscente sulle rampe finali verso Bukowina Tatrzanska.
Lo stesso Martin si era assunto l’incarico di rintuzzare tutti i tentativi inscenati sull’erta conclusiva, portandosi dietro una maglia gialla che, a quel punto, pareva nella condizione ideale per portare a tre la striscia aperta di successi consecutivi. Invece, forse per quell’apparente guasto meccanico di cui sopra, forse per un semplice tracollo improvviso, gli ultimi 400 metri rischiano di aver riscritto la storia di questo Giro di Polonia: Martin è andato a riprendere anche Marco Marcato, evaso all’ultimo chilometro, saltandolo, staccandolo, ed accaparrandosi così, oltre alla vittoria di tappa, 10’’ di abbuono con cui ha dimezzato il divario che lo separava da Sagan in graduatoria. Nel mentre, il tilt degli ultimi metri relegava il capoclassifica a 13’’ dal vincitore, costringendolo a cedere le insegne del primato ad appena ventiquattro ore dall’epilogo.
Sarebbe però un errore considerare concluso il discorso per il successo finale. Anzi, anche ora che Martin può amministrare 3’’ in classifica su Sagan (e su Marcato, 3° al traguardo, incredibilmente scavalcato dal compagno di squadra Poels negli ultimi metri), molti sono pronti a scommettere ancora sullo slovacco. Il circuito di Cracovia in programma per domani, infatti, metterà in palio secondi di abbuono che metterebbero gli alfieri Liquigas e Vacansoleil in condizione di operare il controsorpasso anche con un 3° posto. E se per Marcato è difficile pensare ad un podio nella probabilissima volata di gruppo, non altrettanto si può dire per Sagan, che anzi va sulla carta annoverato addirittura tra i favoriti per il successo parziale.
Matteo Novarini