DA VERONA A ESBJERG MODOLO C’E', PARTENZA FALSA PER FUGLSANG
Dopo il successo nell’ultima tappa del Brixia Tour il velocista della CSF si impone anche nella prima frazione del Giro di Danimarca battendo in volata Breschel e Morkov mentre l’ex biker danese è vittima di un ventaglio e perde 1′34” in compagnia di Porte, Larsson e Rasmussen. Bene Cioni che termina con il primo gruppo
Foto copertina: il successo di Modolo nella prima tappa del Giro di Danimarca (foto di Ulrik Møberg)
La 21a edizione del Giro di Danimarca ha il favorito d’obbligo in Fuglsang (Leopard), vincitore delle ultime tre edizioni e ultimo atleta a spezzare il dominio della Saxo Bank: un corridore dello squadrone di Bjarne Riis, tra cui Ivan Basso nel 2005, si è infatti sempre imposto nella classifica generale dal 2003 al 2010 ad eccezione del 2008 quando fu proprio Fuglsang, che allora correva nel Team Designa Kokken, a imporsi per poi venire ingaggiato dalla Saxo Bank e con essa trionfare nelle ultime due edizioni. La formazione danese rimane comunque la squadra faro potendo contare su Porte, Larsson e Chris Soerensen mentre altri protagonisti al via saranno Breschel, Freire e Kruijswijk (Rabobank), Arvesen e Gerrans (Sky), Ligthart (Vacansoleil), i plurimedagliati su pista Bobridge e Meyer (Garmin) e il redivivo Michael Rasmussen (Christina Watches), reduce dal 4° posto al Brixia Tour: l’Italia si presenta con una pattuglia molto agguerrita per gli arrivi in volata in cui Bennati e Viganò (Leopard), Appollonio (Sky), Belletti e Modolo (CSF), Colli (Geox) e Furlan (Christina Watches) potranno dire la loro mentre il solo Cioni (Sky) sembra in grado di poter lottare per un buon piazzamento nella classifica generale.
La prima tappa, 175 km sostanzialmente pianeggianti da Esbjerg a Esbjerg è vissuta sulla fuga partita al km 3 di Joergensen (Christina Watches), Aistrup (Team Concordia Forsikring), Clausen (Team Post Danmark) e del nostro Bazzana (Team Type 1), che ha sprintato sull’unico gpm di giornata andando a conquistare la maglia di leader degli scalatori. Il vantaggio dei fuggitivi ha raggiunto i 6′ ma si è ben presto esaurito quando a circa 40 km dalla conclusione la Europcar in un tratto con forte vento si è portata al comando spezzando in due tronconi: ne hanno fatto le spese Fuglsang, Rasmussen e piuttosto sorprendentemente quasi tutti gli uomini della Saxo Bank, con i soli Morkov e Steensen in grado di rimanere nel primo troncone in compagnia di altri 50 corridori tra cui Cioni, Kruijswijk e quasi tutti i velocisti.
Nel finale sono state le squadre dei velocisti a prendere il comando delle operazioni e malgrado i tentativi da parte di atleti della Cofidis e della Europcar di evadere dal gruppo la volata è stata inevitabile e Modolo si è rivelato nettamente il più forte superando il vicecampione del mondo Breschel, Morkov e i nostri Colli, Pasqualon (CSF), Bennati e Furlan che hanno concluso nell’ordine dal 4° al 7° posto mentre Freire ha dovuto accontentarsi del 10° preceduto anche da Van Staeyen (Topsport Vlaanderen) e Lightart (Vacansoleil). Il gruppo di Fuglsang, Porte, Larsson e Rasmussen è giunto al traguardo con un ritardo di 1′34” e viste le scarse difficoltà altimetriche del Giro di Danimarca si può già dire che sono tagliati fuori dalla lotta per la classifica generale, in cui Modolo grazie agli abbuoni guida con 3” su Breschel, 4” su Morkov e 7” su Aistrup mentre Cioni si trova a 10” insieme agli altri atleti arrivati nel primo gruppo e visto il distacco accusato da molti big potrebbe puntare alla vittoria finale. La seconda frazione, 189 km da Grindsted al classico traguardo di Aarhus, è forse la più impegnativa della corsa con tre gran premi della montagna e un nervoso circuito finale di 4,7 km da ripetere per tre volte.
Marco Salonna