COMMENTOUR DE FRANCE: INIZIA IL REGNO DI CADEL EVANS
luglio 23, 2011
Categoria: Approfondimenti
La rimonta riuscita ai danni di Andy Schleck nella cronometro di Grenoble porta l’ex campione del mondo nella storia, essendo il primo australiano vincitore della Grande Boucle. La favola di un ragazzo passato da “eterno piazzato” a grande fuoriclasse del ciclismo su strada. E con l’Italia nel cuore.
Foto copertina: un commosso Cadel Evans in maglia gialla sul podio di Grenoble (foto Bettini)
Sta vivendo una favola Cadel Evans, che a trentaquattro anni si appresta a vincere il suo primo Tour de France. Un sogno atteso tanti anni, dopo i due secondi posti del 2007 e del 2008 e i non buoni piazzamenti nelle ultime due stagioni, complice anche un infortunio in corsa durante la edizione passata (corse il Tour con un gomito fratturato). Lacrime di dolore un anno fa, che diventano di gioia oggi, grazie all’obiettivo raggiunto alla grande nella prova a cronometro a Grenoble, spodestando quell’Andy Schleck tanto bravo sulle Alpi, ma disastroso quando deve correre contro il tempo.
Cadel Evans ha meritato il Tour, forse è l’atleta che ha più meritato di vincerlo: nessuno come lui è stato così bene sin dalla prima tappa, quando giunse secondo dietro a Philippe Gilbert. Rendimento continuo, mai un calo di forma e sempre lontano dal rischio di finire in mezzo alle cadute che hanno funestato la prima settimana. Ed è stato ancora lui, sulle Alpi, a guidare l’inseguimento proprio a Andy Schleck sul Galibier e ieri dopo il guasto meccanico salendo verso il Telegraphe. Una grande condizione e un successo coronato con la prestazione superba di oggi, in una stagione in cui l’australiano aveva già vinto la Tirreno – Adriatico ed era stato tra i migliori al Giro del Delfinato (dove tra l’altro è stata percorsa la stessa cronometro di oggi, cosa da cui Cadel ha tratto un grande vantaggio).
Mendrisio 2009 è stato il trampolino di lancio per un finale di carriera ad altissimo livello e il Tour è il coronamento di una grande carriera iniziata nella Mountain Bike. Un successo che lo porta dritto nella storia del ciclismo, e non solo quello australiano.
Andrea Giorgini