COMMENTOUR DE FRANCE: IL CORAGGIO DI CONTADOR E IL TALENTO DI ROLLAND IN UNA TAPPA LEGGENDARIA
luglio 22, 2011
Categoria: Approfondimenti
Dopo lo spettacolo del Galibier, i 110 chilometri verso l’Alpe d’Huez sono stati ad alto contenuto di tensione con lo show di Alberto Contador sin dai primi metri del Telegraphe. Con il crollo di Voeckler, Pierre Rolland dimostra il suo grande talento, passando da gregario a giovane campione emergente. E tra gli italiani c’è il grandissimo risultato di Damiano Cunego.
Foto copertina: Alberto Contador e Andy Schleck all’attacco nelle battute iniziali della 19a tappa (foto Bettini)
Centodieci chilometri da leggenda: le strade, le salite, il pubblico di oggi hanno mostrato un ciclismo epico. La fuga da lontano di un coraggioso Alberto Contador nel tentativo di riaprire a sorpresa il Tour, la rabbia di Voeckler salendo fuorigiri sul Galibier, fino al numero di Pierre Rolland negli ultimi chilometri. Telegraphe, Galibier e Alpe D’Huez sono giudici terribili per un Tour de France che ha regalato grandi emozioni nella terza settimana, sulle Alpi. Tappa breve, per corridori esplosivi come Alberto Contador, caparbio nella volontà di ribaltare un Tour per lui negativo. E per Andy Schleck, che è riuscito nell’intento di vestire la maglia Gialla.
Ma se il numero del vincitore del Giro non è andato a buon fine, ben diverso (e meritato) è stato il successo di Pierre Rolland. Fino a stamani gregario di Thomas Voeckler, con la crisi del capitano ha avuto via libera ottenendo la più bella vittoria della carriera, su una salita a dir poco mitica. Sempre a ruota di Sanchez, senza dare alcun cambio, ha saputo gestire le sue forze dando il colpo di grazia una volta che i due hanno raggiunto Contador. Un capolavoro di tattica e lucidità per il giovane francese, e lo stesso ha fatto Damiano Cunego, autore di una tappa splendida, in cui è riuscito a restare sempre coi migliori, tentando pure un allungo nel finale.
Flop del giorno: Ivan Basso e Thomas Voeckler. Il varesino ha pagato la sua non esplosività in una tappa che è stata durissima dal primo chilometro, e le gambe oggi non hanno retto il ritmo imposto da Contador e soci. L’alsaziano invece non poteva chiedere ai suoi mezzi di riuscire a stare dietro allo spagnolo e a Schleck sul Galibier, forse l’unica pecca in un Tour esemplare per il francese, ancora in lotta per il podio.
Riuscirà Andy Schleck a difendere la maglia gialla appena conquistata? La crono di Grenoble è per specialisti, ed Evans conosce benissimo il percorso avendolo fatto nella identica tappa del Giro del Delfinato. Ci approcciamo a seguire una battaglia sul filo dei secondi, come quello tra Lemond e Fignon nel 1989, quando l’americano la spuntò per soli otto secondi. Ma quest’anno è un gioco a tre, con i due fratelli lussemburghesi e l’australiano, il più brillante sin dal primo giorno sul Montèè des Aluettes. Ora gli ultimi quarantadue chilometri, ad altissima tensione.
Andrea Giorgini