GIRO DEL VENETO 2009: PERCORSO E PARTECIPANTI
Il 2009, anno del centenario della Società Ciclisti Padovani che dal 1909 organizza il Giro del Veneto, porta diversi cambiamenti per quanto riguarda il percorso dell’evento. Per problemi logistici di transitabilità e forse anche per problemi economici e di sponsor, sono praticamente azzerati gli sconfinamenti dalla provincia di Padova che quest’anno ospiterà l’intero percorso fatta eccezione per un paio di chilometri in territorio della Serenissima.
Il clou della gara saranno sempre i colli Euganei e la salita finale rimane quella di Turri che anche lo scorso anno anticipò l’arrivo di una decina di chilometri.
Il foglio firma torna allo storico sito di Palazzo Moroni, sede del Comune patavino situato di fronte all’Università Bo. Alle 10.20 è prevista la chiusura del foglio firma e il trasferimento al chilometro zero, situato nell’inedita Noventa Padovana da cui partiranno i corridori per i primi 80 chilometri completamente pianeggianti che ospiteranno i traguardi volanti, ultimo dei quali posto nella zona industriale di Montemerlo, dopo aver attraversato i paesini di confine tra il territorio padovano e quello veneziano ed aver tagliato in due la Città del Santo per raggiungere i colli Euganei.
Da qui la gara comincerà a farsi dura, al km 80 in località Bastia inizia la salita per Rovolon con scollinamento a 154m s.l.m., i corridori scenderanno e prenderanno subito la strada per Teolo che presenta 4km di salita dura, bivio per Castelnuovo e ancora su fino al primo traguardo GPM dei cinque previsti per la speciale classifica. Chi vorrà aggiudicarsi tale riconoscimento dovrà mettere al lavorare la squadra per riprendere la fuga dei primi chilometri o inserirsi in essa se si sente in giornata di grazia.
Da Castelnuovo si prende la discesa che porta sino a Torreglia, svolta a destra, piccolo tratto in falsopiano e da Galzignano di nuovo su: Cingolina, secondo GPM, 8,2% di pendenza massima. Doppiato il colle si scende verso il rifugio Fontanafredda, qualche tornante impegnativo e la strada ricomincia a salire, da Cinto Euganeo a Valle San Giorgio, una salita breve e abbastanza semplice.
Da qui il percorso originario prevedeva il passaggio per Este che però, per difficoltà logistiche, è stato cancellato, bypassando circa 5km di percorco e tagliando a destra da Valle San Giorgio a Rivadolmo. Alcuni chilometri di pianura utili per rifornirsi portano la carovana fino a Vo’ dove si riparte da 0, o meglio da 80 visto che la salita di Castelnuovo iniziava dopo 80km. Da qui alla fine non ci sarà più un momento di pausa, niente più pianura per poter recuperare una distrazione, solo salita, discesa e qualche chilometro di falsopiano, roba che taglia le gambe a chiunque non sia al 100%.
Castelnuovo, terzo GPM riapre il circuito dei colli, giù verso Torreglia, nemmeno il tempo di cambiare rapposto e la strada si inerpica nuovamente verso la Cingolina che ospita il penultimo traguardo GPM. Si scende di nuovo verso Fontanafredda, Vo’ e di nuovo Castelnuovo che chiude la serie dei traguardi riservati agli scalatori. A questo punto della gara davanti sarà rimasto un gruppetto di 20 uomini, 30 al massimo se la corsa non è stata durissima, e tra questi si deciderà la gara, non c’è più tempo per pensare alla tattica, si deve attaccare. Chi non ha speranze in una volata ristretta ha ancora due occasioni per lasciare la compagnia e mettere tra se e gli inseguitori il distacco necessario per non farsi riassorbire negli ultimi 10km piatti. Chi ha le caratteristiche per vincere la volata ristretta dovrà ancora soffrire per 25km di saliscendi, tenere duro per non perdere le ruote dei primi, poi dovrà solo fare i conti con la sua fatica e il suo spunto veloce.
Da Castelnuovo si ridiscende, a Torreglia inizia una leggerissima salita che porta a Galzignano, niente di che ma a questo punto della corsa potrebbe farsi sentire, uno scatto a questo punto potrebbe sfoltire il gruppo di tutte quelle unità -succhiaruota che non ne hanno più. Da Galzignano sarà pressochè pianura sino a Turri dove inizia l’omonima salità , pendenza massima 13%, roba da scalatori veri, una rampa che rompe la schiena. Una veloce discesa prima di attraversare Montegrotto, Mandria e si rientra nel centro abitato di Padova, ancora 5 chilometri prima di sapere chi si aggiudicherà l’81° edizione del Giro del Veneto e succederà nell’albo d’oro, chiuso sa Ginanni, vincitore l’anno scorso, a nomi del calibro di Rebellin, Simoni, Nocentini, Di Luca per andare ai più datati Girardengo e Binda, Coppi e Bitossi, il primo straniero Soler e il belga De Vlaeminck, Saronni, Moser, Argentin, Sciandri e Bartoli…
Al via si prensenteranno Liquigas e Lampre che avrà tra le proprie fila il veneto Bruseghin, la Katusha, che affiderà i gradi di capitano al carico Pozzato che vuole vincere il Veneto per dimostrarsi all’altezza di un mondiale duro come quello di Mendrisio, chiuderà la rappresentanza Pro Tour. Tra le Professional ci saranno Lpr con Petacchi, Flaminia con Caruso, la CSF con Pozzovivo e l’Acqua&Sapone con Garzelli, solo per citarne alcuni. Si prospetta davvero una gara dura e combattuta, speriamo le attese non siano deluse.
Durante la gara saranno inoltre creati degli appositi spazi di intrattenimento all’interno del village in Prato della Valle, l’animazione con animatori professionisti e alcune gare tra cui una di spinning, un’area educativa per i bambini che vorranno cimentarsi in percorsi adibiti ad educazione stradale per i quali verranno fornite bici e caschetti. Inoltra l’area Expo per gli sponsor dell’evento e l’area ristoro, il tutto dalle dieci del mattino fino a sera.
Andrea Mastrangelo