COMMENTOUR DE FRANCE: CONTADOR CONTRO TUTTI, MA INCOMBE L’OMBRA DI FANTOZZI

luglio 21, 2011
Categoria: Approfondimenti

Il film della tappa conclusasi a Pinerolo, con un anticipo accaduto ieri, riprende a pieno la mitica scena della Coppa Cobram in un classico della comicità all’italiana. Nel copione la rottura della sella (ieri) di Basso, la location dell’arrivo odierno e la maglia gialla che finisce in una casa su un curvone. Ma attenzione a Contador, parso in gran forma.

Foto copertina: eccolo qui, ripreso con Street View il giù mitico “curvone” di San Pietro Val Lemina, sulla strada per Pinerolo (foto Google)

Il Tour è a Pinerolo, città importante non lontana da Torino, ed entrata nella storia anche del ciclismo. Ma a chi, tra noi italiani, non è venuta in mente una famosa scena del film “Fantozzi Contro Tutti” in cui Paolo Villaggio e soci erano costretti a diventare ciclisti per la fanatica passione del megadirettore? I presupposti ci sono tutti e vi diamo i tre principali: ieri Ivan Basso rompe la sella andando verso Gap (per fortuna sua niente ripartenza “alla bersagliera”), oggi invece i gravi errori di traiettoria scendendo da Pra Martino, con protagonisti Samuel Sanchez, Hivert (Saur-Sojasun) e Voeckler. Il primo va largo su un tornante, il secondo pure e più fa anche di peggio, prima cadendo e poi entrando nel parcheggio di una casa (semplice abitazione, non una trattoria) su un curvone, seguito a sua volta dalla maglia gialla. E gran finale, appunto, l’arrivo a Pinerolo, luogo in cui viveva “una vecchia zia” del geometra Calboni, che invitava i colleghi di andare tutti insieme a trovarla in bici.

Memorie fantozziane a parte, il finale di tappa ha dato segnali importantissimi in vista dei due grandi tapponi di Galibier ed Alpe d’Huez. Il più importante lo ha dato Alberto Contador, che nella ostica discesa di Pra Martino ha tentato di fare il vuoto, seguito però dal campione olimpico Sanchez. Il secondo, negativo, è di Basso e Voeckler. Poco brillante il primo, sfortunato il secondo, per l’errore su quella curva costatogli 26 secondi di ritardo: adesso all’azzurro tocca sferrare un importante attacco sulle dure salite di domani, il secondo dovrà difendersi da eventuali attacchi già sul Colle dell’Agnello, che nonostante la lontananza dall’arrivo, nasconde insidie ad ogni angolo. Chi vorrà vincere questo Tour non potrà aspettare l’imbocco del Galibier, bensì attaccare molto prima. Agnello e Izoard hanno le carte in regola per cambiare le carte in tavola in classifica generale.

Ultima nota di merito va al ciclismo norvegese: sta schierando due soli atleti, ma dei grandi fuoriclasse, che con due vittorie a testa (tre per Hushovd, contando la cronosquadre, senza scordare i sette giorni in maglia gialla) sono entrati nella storia della Grande Boucle. Complimenti.

Andrea Giorgini

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