G.P. NOBILI RUBINETTERIE, ANCORA LIQUIGAS: AD ARONA VINCE PONZI

luglio 17, 2011
Categoria: News

La seconda giornata di gara del GP Nobili Rubinetterie vede il successo di Simone Ponzi, davanti a Luca Mazzanti e Davide Rebellin. Proprio Rebellin è stato il più attivo nel corso della gara, attaccando ripetutamente, ma non riuscendo a fare la differenza e a tornare al successo dopo la squalifica per doping

Foto copertina: la gioia di Simone Ponzi sul traguardo di Arona (foto Roberto Bettini)

La seconda giornata del GP Nobili Rubinetterie, la Coppa Papà Carlo, si è corso ancora sotto il segno della Liquigas-Cannondale. Sull’erta del Colle S.Carlo ad Arona infatti è stato il bresciano Simone Ponzi negli ultimi metri di gara ad avere ragione di Mazzanti (Farnese-Neri) e Rebellin (Miche), che si sono dovuti accontentare dei gradini più bassi del podio.
”E’ stato un successo cercato e voluto da tutta la squadra – spiega Ponzi – Come ieri ci siamo fatti carico della gestione della corsa e non abbiamo deluso le aspettative. Il finale era perfetto per le mie caratteristiche: uno strappo breve e in salita. Quando è partito Mazzanti ho atteso il momento giusto per non bruciarmi. Sono riuscito a fare ciò che mi ero preposto e a regalare ai compagni una nuova vittoria: questo è ciò che conta”.
Con la vittoria conquistata oggi il bottino personale di Ponzi è salito a due: “Sin dal mio arrivo in squadra ho trovato tanta fiducia intorno a me. Ho dovuto attendere Kranj per rompere il ghiaccio e da quel momento sento di aver finalmente svoltato. Ho acquisito consapevolezza dei miei mezzi e voglio recuperare il tempo perduto. Ora mi aspetta un calendario di corse importanti, e adatte alle mie caratteristiche, come ad esempio San Sebastian, Trittico Lombardo e Plouay: non vedo l’ora di cominciare”.
La gara, soprattutto durante gli 8 giri del circuito finale è stata molto avvincente e ha visto numerosi tentativi di fuga, comunque sempre controllati dal gruppo, in testa al quale è stato visto lavorare per la squadra anche Michele Scarponi, alla ricerca della forma dopo la pausa post-giro.
“Anche oggi sono soddisfatto della mia prestazione: rientrare in gara dopo un periodo di pausa non è mai semplice, però ho dato con piacere il mio contributo alla squadra, mettendomi a faticare in testa al gruppo. Bravi Mori (7°) e Gavazzi (4°), hanno una buona condizione, peccato sia sfuggita la vittoria”.
Nelle fasi finali, con il plotone oramai ridotto a 24 unità a causa dell’andatura garibaldina, è stato il portacolori della Farnese Vini Mazzanti ad accendere le polveri con un attacco in compagnia di Rocchetti. Il bolognese però nulla ha potuto sul rientrante Ponzi.
“Oggi stavo bene – ha spiegato Mazzanti nel post corsa – e ho corso sempre davanti stando attento agli attacchi degli avversari. Ho corso bene e da protagonista. Nel finale sono andato via con Rocchetti e quando sono arrivato ai 500 metri, ci ho provato. Un piazzamento sapevo che era alla mia portata, per questo mi sono deciso a rischiarla, per provare a vincerla. Purtroppo Ponzi sta andando fortissimo e mi ha ripreso negli ultimi 200 metri, impossibile tenerlo”. Felice ma anche un po’ rammaricato per il risultato, Mazzanti guarda già avanti: “Oggi ho fatto l’errore di rispondere forse troppe volte agli attacchi di Rebellin. Ma la prossima volta ci starò più attento per non spendere troppe energie. Voglio dare una bella soddisfazione a questa squadra. Dico sinceramente che qui ho trovato un gruppo fantastico, una squadra compatta e una gran voglia di crescere tutti insieme, ogni giorno. Per questo sto bene e ho tanta voglia di correre. Da qui a fine anno, se ricapiterà di giocarmi le mie carte, spero di non sbagliare e fare meglio di oggi, per Scinto, Citracca e tutto il team”.
Una menzione merita anche il terzo classificato Davide Rebellin, che, alla seconda giornata di gara dopo la squalifica per la positività alle Olimpiadi di Pechino 2008, è riuscito comunque a salire sul podio, dimostrando che il tempo, le disavventure e la distanza dalle gare non hanno offuscato la classe del veneto.

Mario Prato

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