L’ASSIST DI GILBERT PER IL GOL DI GREIPEL
Il vallone dell’Omega Pharma attacca sull’ultima salita in compagnia della maglia gialla Voeckler per staccare Cavendish che riesce a rientrare ma in volata viene battuto dal suo ex compagno di squadra tedesco. In evidenza Oss 6° al traguardo e Marcato ultimo a essere ripreso della fuga di giornata.
Foto copertina: Andre Greipel celebra la vittoria in rimonta su Mark Cavendish (foto AFP)
Dopo il giorno di riposo, salutato come una manna dal cielo dai corridori a partire dai tantissimi che sono stati vittime di cadute nei primi 9 giorni di corsa, il Tour de France è ripartito con la 10a tappa, 158 km ondulati da Aurillac a Carmaux con l’ultimo strappo ai -15 dal traguardo; non hanno preso il via Popovych (Radioshack), più volte finito a terra nelle tappe precedenti, e soprattutto Kolobnev (Katusha), tre volte medagliato tra Olimpiadi e Mondiali dal 2007 al 2009 e risultato positivo all’idroclorotiazide, un diuretico che potrebbe essere stato utilizzato come coprente di altre sostanze dopanti: malgrado il regolamento gli consentisse di proseguire la corsa in attesa delle controanalisi il corridore russo ha scelto di autosospendersi e dunque abbandonare la Grande Boucle. Regolarmente al via invece la maglia a pois Hoogerland (Vacansoleil) malgrado i 33 punti di sutura in seguito al terribile volo nella tappa di Saint Flour.
I primi 140 km si sono snodati senza scossoni, se si eccettua un’ennesima caduta, per fortuna senza conseguenze, nelle prime fasi con Leipheimer (Radioshack), Gesink (Rabobank) e Flecha (Sky) tra i coinvolti: al km 10 è nata la fuga di giornata con il nostro Marcato (Vacansoleil) in compagnia dei francesi Vichot (Fdj), Di Gregorio (Astana), El Farès (Cofidis), Delaplace (Saur) e Minard (Ag2r) e il gruppo tirato dall’HTC di Cavendish e per brevi tratti dalla Lampre di Petacchi e dalla Katusha di Galimzyanov ha controllato la situazione non concedendo più di 4′ ai battistrada e andandoli a riprendere sull’ultima salita di giornata, la Côte de Mirandol Bourgougnac, con Marcato che è stato l’ultimo ad arrendersi.
Lo strappo è stato preso a tutta dagli uomini dell’Omega Pharma di Gilbert con il chiaro intento di staccare Cavendish e gli altri velocisti puri e in effatti il plotone si è rapidamente ridotto a una trentina di unità con dentro tutti gli uomini di classifica, compresi Contador (Saxo Bank), Kloeden (Radioshack) e Gesink acciaccati per le cadute. In vista dello scollinamento Gallopin (Cofidis) ha allungato e Gilbert gli ha risposto in prima persone portandosi dietro la maglia gialla Voeckler (Europcar), Devenyns (Quickstep) e Martin (HTC), che però è rimasto passivo alla ruota degli altri quattro; il vallone ha in seguito tentato di proseguire da solo ma a 5 km dal traguardo ha dovuto arrendersi al ritorno di un gruppo nel quale erano rientrati altri 60 corridori tra cui Cavendish ma non Farrar (Garmin) e Petacchi (Lampre), e anche i successivi tentativi di Kadri (Ag2r), Ruijgh (Vacansoleil) e Millar (Garmin) non hanno avuto esito.
Nessuna squadra è comunque riuscita a organizzare un treno negli ultimi km ed è stato il nostro Oss (Liquigas) ad approcciare gli ultimi 300 metri il testa: alla ruota del trentino c’era Cavendish che ha preso il comando sul rettilineo finale e sembrava lanciato verso il successo ma complice il grande sforzo effettuato in salita il britannico non ha avuto la brillantezza dei giorni migliori ed è stato saltato da Greipel (Omega Pharma), che si è aggiudicato il suo primo successo al Tour con meno di mezza ruota di vantaggio sul suo ex compagno di squadra. Terzo è giunto Rojas (Movistar) davanti a Hushovd (Garmin), Romain Feillu (Vacansoleil) e Oss mentre Gilbert ha dovuto accontentarsi del 14° posto, sufficiente comunque per conservare la maglia verde.
La classifica generale vede Voeckler ancora in giallo con 1′49” su Luis Leon Sanchez, 2′26” su Evans, 2′29” su Frank Schleck, 2′37” su Andy Schleck e 2′38” su Martin e Velits; nulla dovrebbe cambiare nell’11a tappa, 167,5 km vallonati ma del tutto alla portata dei velocisti da Blaye-Les-Mines a Lavaur, ma da giovedì ci saranno i Pirenei.
Marco Salonna