I DUE VOLTI DELLA GRAN BRETAGNA: CAVENDISH OK, WIGGINS KO

luglio 8, 2011
Categoria: News

Il velocista dell’HTC conquista il suo 17° successo al Tour davanti a un finalmente brillante Petacchi e a Greipel mentre il capitano della Sky cade a 40 km dal traguardo ed è costretto al ritiro. Anche Boonen mette piede a terra, giornata nera per la Radioshack con Leipheimer che perde altri 3′ e Horner addirittura 12.

Foto copertina: Mark Cavendish anticipa nettamente Alessandro Petacchi a Chateauroux (foto AFP)

Non succede praticamente niente nei primi 170 dei 218 km, pressochè interamente pianeggianti, lungo i quali si snodava la settima tappa del Tour de France da Le Mans a Chateauroux, con la fuga di giornata iniziata poche centinaia di metri dopo la partenza ad opera di Delage e Meersman (Fdj), Talabardon (Saur) e Urtasun (Euskaltel), il ritiro di Boonen (Quickstep) per le conseguenze della caduta nella tappa di Cap Frehel e il gruppo che, complice un forte vento laterale/contrario, controlla la situazione guidato dalla Garmin di Hushovd e Farrar e dall’Htc di Cavendish, grande favorito di giornata.
Ad accendere la corsa è purtroppo ancora una volta una prima caduta nella quale sono coinvolti tra gli altri Kreuziger (Astana), Popovych (Radioshack) e Gallopin (Cofidis) e successivamente a 35 km dal traguardo un secondo ruzzolone di massa, ben più grave del precedente: ad avere la peggio sono il recente vincitore del Giro del Delfinato Wiggins (Sky) che è costretto al ritiro per una sospetta frattura della clavicola e Horner (Radioshack), che si era invece imposto al Giro di California, che riuscirà a ripartire ma piuttosto malconcio e taglierà il traguardo in ultima posizione con 12′41” di ritardo, dando comunque addio ai sogni di classifica generale; in seguito alla caduta il gruppo si è spezzato in tre tronconi, e se Vinokourov (Astana), rimasto nel secondo, è riuscito a rientrare ciò non è accaduto a Hesjedal e Farrar (Garmin), Mollema (Rabobank), agli uomini della Sky, tra cui Boasson Hagen e la maglia bianca Thomas, che si erano fermati sperando in una ripartenza di Wiggins e soprattutto a Leipheimer (Radioshack), che aveva già perso 1′05” nella tappa di ieri a Lisieux.
Gli ultimi 35 km, salvo brevi tratti in cui a condurre sono state la Leopard e una Liquigas molto cresciuta negli ultimi giorni, sono stati praticamente una cronosquadre dell’HTC, rimasta in blocco nel primo gruppo ad eccezione di Bak e Pate che avevano lavorato in precedenza, che ha condotto Cavendish al successo nella volata di gruppo per lo sprint intermedio, è andata a riprendere il quartetto di testa ai -12 e aveva ancora 6 uomini a supportare il britannico ai -3: non c’è stato nulla da fare per gli altri e l’atleta dell’isola di Man, alla cui ruota si è posizionato saldamente un Petacchi (Lampre) indubbiamente agevolato da una volata meno caotica dei giorni scorsi, è uscito dalla scia di Goss ai 200 metri e si è aggiudicato facilmente il successo; bravo lo spezzino a chiudere 2° resistendo al ritorno di Greipel (Omega Pharma), che per la prima volta ha potuto disputare la sua volata dopo che nei giorni precedenti era stato Gilbert a farlo per la squadra belga. 4° è giunto Romain Feillu (Vacansoleil) davanti a Bonnet (Fdj), Galymzyanov (Katusha) e a un Hushovd che sembra avere smarrito la brillantezza dei primi giorni, mentre il gruppo di Leipheimer, Hesjedal e Kreuziger è giunto al traguardo con un ritardo di 3′06”.
La prima settimana della Grande Boucle va dunque in archivio con il norvegese in maglia gialla con 1” su Evans, 4” su Frank Schleck, 8” su Millar, 10” su Kloeden, 12” su Fuglsang e Andy Schleck e 13” su Martin e Peter Velits: la classifica dei favoriti vede poi Gesink a 20”, Vinokourov a 32”, Van den Broeck a 39”, Basso a 1′03”, Roche e Cunego a 1′12”, Karpets a 1′29”, Contador a 1′42”, Danielson e Vandevelde a 1′57”, Samuel Sanchez a 2′36”, Hesjedal a 4′28”, Leipheimer a 4′29” e Kruziger a 5′35”. Un ottimo inizio di Tour quindi per Basso e Cunego che sono rimasti lontani dalle cadute e nonostante la cronosquadre hanno guadagnato terreno su alcuni avversari diretti, ma per loro e tutti coloro che puntano la maglia gialla il primo vero esame sarà quello dell’8a tappa, 189 km da Aigurande a Superbesse nel Massiccio Centrale: nulla di trascendentale ma a 25 km dal traguardo si scala la Croix Saint-Robert, 6,2 km al 6,2%, e gli ultimi 7 km sono gli stessi che nel 2008 videro il successo di Riccò, poi squalificato per doping, davanti a Valverde; vedremo dunque sicuramente gli uomini di classifica darsi battaglia nel finale anche se a giocarsi il successo parziale potrebbero essere i superstiti di una fuga da lontano.

Marco Salonna

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