CAVENDISH SVERNICIA GILBERT NEL GIORNO DELLE CADUTE
Finale entusiasmante a Cap Frehel con Voeckler ripreso a 2 km dal traguardo e il britannico che negli ultimi metri ha la meglio sul belga che sembrava ormai lanciato verso il successo mentre Hushovd conserva la maglia gialla. In tantissimi vanno in terra da Contador a Gesink, da Boonen a Popovych ma ad avere la peggio è Brajkovic costretto al ritiro.
Foto copertina: Mark Cavendish passa Philippe Gilbert nei metri finali per andarsi a prendere la 16a vittoria di tappa in carriera al Tour (foto AFP)
La quinta tappa del Tour de France, 164,5 km da Carhaix a Cap Frehel, sembrava dovesse essere la classica frazione per velocisti tanto più che i corridori venivano dalla frazione molto nervosa di Mur-de-Bretagne. Per i primi 70 km in effetti la corsa si è svolta in modo tranquillo con Valentin (Cofidis), Turgot (Europcar), Delaplace (Saur) e Gutierrez (Movistar) fuoriusciti al km 4 dal gruppo che nelle fasi successive ha controllato concedendo non più di 5′30” ai battistrada; in prossimità dello sprint intermedio, la cui introduzione stando a quanto visto in questi primi giorni ha effettivamente contribuito a vivacizzare la corsa, è iniziata la bagarre con tutte le squadre degli uomini di classifica, tra cui si è distinta finalmente in positivo la Liquigas di Basso, hanno preso la testa per evitare che i loro leader fossero sorpresi da possibili ventagli lungo un tracciato che costeggiava il mare per gli ultimi 70 km.
In realtà il vento spirava dall’ entroterra e comunque non era sufficientemente forte per creare selezione ma l’andatura del plotone è aumentata a dismisura tanto che i fuggitivi hanno rapidamente perso tutto il vantaggio finendo per essere ripresi a 45 km dal traguardo e la grande tensione in gruppo e le strade piuttosto tortuose hanno fatto sì che iniziasse il festival delle cadute: i primi a finire in terra sono stati Gesink (Rabobank) e Brajkovic (Radioshack), quindi è toccato a Contador (Saxo Bank) e in seguito al suo compagno Nicky Soerensen, vittima di una manovra kamikaze di un motociclista che ha preteso di sorpassare il gruppo malgrado tutta la strada fosse occupata; è stata poi la volta di Boom (Rabobank), Boonen (Quickstep) e infine Velasco (Euskaltel) ma i più sfortunati sono stati Brajkovic, che a detta del suo direttore sportivo Bruyneel avrebbe fatto grandi cose, che ha dovuto abbandonare la corsa e l’ex campione del mondo belga che è riuscito comunque pur molto sofferente a tagliare il traguardo in ultima posizione in compagnia del compagno Engels.
A 33 km dal traguardo si sono mossi Roy (Fdj), già in fuga ieri, e Voeckler (Europcar), che malgrado l’alta velocità degli inseguitori hanno rapidamente guadagnato 1′ e sembrava a un certo punto che potessero arrivare al traguardo, ma quando mancavano 17 km sono finalmente intervenuti gli uomini dell’HTC di Cavendish e quelli della Lampre di Petacchi e malgrado la tenace resistenza l’alsaziano, che aveva nel frattempo distanziato il connazionale, è stato raggiunto a 2000 metri dal traguardo.
Come già accaduto nella tappa di Redon il treno dell’HTC si è improvvisamente sfaldato, complice il percorso molto tortuoso, e ha tentato di approfittarne Boasson Hagen (Sky) con un’azione da finisseur quando mancavano 700 metri; alla ruota del norvegese si sono portati Romain Feillu (Vacansoleil) e la maglia gialla Hushovd (Garmin). Il campione del mondo si è lanciato ai 250 metri ma si è immediatamente piantato ed è stato Gilbert (Omega Pharma) a prendere la testa; sembrava che il vallone potesse riprendersi quello che aveva perso ieri a Mur-de-Bretagne ma improvvisamente è spuntato come una scheggia Cavendish che aveva approcciato lo sprint piuttosto indietro ma che negli ultimissimi metri ha superato Gilbert andando a conquistare il suo primo successo in questo Tour. 3° e vicinissimo ai primi due è giunto Rojas (Movistar) davanti ai sorpendente Gallopin (Cofidis) e Thomas (Sky), a Greipel (Omega Pharma), a Hinault (Ag2r), a Bonnet (Fdj) e a un positivo Oss (Liquigas) 9° al traguardo davanti a Hushovd: è andata malissimo invece a Petacchi che era molto ben posizionato ma si è semplicemente rialzato nel momento in cui è partito Boasson Hagen e dopo la corsa è stato anche accusato da Rojas di avergli rifilato un pugno nel costato.
Hushovd si consola con il mantenimento della leadership con 1” su Evans (Omega Pharma), 4” su Frank Schleck (Leopard), 8” su Millar (Garmin) e 10” su Kloeden (Radioshack) e Wiggins (Sky). Anche nella sesta tappa, 226,5 km da Dinan a Lisieux, gli uomini di classifica dovranno mantenere le antenne dritte; oltre ad essere la frazione più lunga del Tour il percorso presenta infatti continui saliscendi, ultimo dei quali uno strappo a 1,5 km dal traguardo: vista così sembra essere un’altra frazione dedicata a Gilbert ma potrebbe essere anche una giornata giusta per un’azione da lontano.
Marco Salonna