VERONA INCORONA NICOLE COOKE
Con una azione da finisseur all’ultimo chilometro, la britannica olimpionica in carica si aggiudica la quinta tappa del Girodonne, conclusasi davanti all’Arena di Verona. Al secondo posto Marianne Vos che grazie agli abbuoni guadagna alcuni secondi sulle dirette avversarie Kapusta e Pooley. Terza la vincitrice di ieri, Ina Yoko Teutenberg. Bella prova per Valentina Scandolara e per Eleonora Patuzzo, atlete di casa.
Foto copertina: Nicole Cooke grida la sua gioia per il successo di Verona (foto Giro Donne)
Ci aspettavamo un’altra grande volata, ma a sorpresa è arrivata una vittoria da vera “finisseur”: autrice dell’impresa è la gallese della Mcipollini Nicole Cooke, iridata a Varese e olimpionica a Pechino nel 2008.
Una frazione velocissima quella di oggi da Altedo a Verona, percorsa ad una media di oltre 43 chilometri orari per un totale di 129 chilometri (la frazione più lunga dell’edizione 2011 del Girodonne). Tappa caratterizzata da una fuga che comprendeva tra le altre Valentina Scandolara, veronese di Tregnago, a caccia di un bel risultato sulle strade di casa; numerosi gli scatti nel finale, con la stessa Scandolara che prova l’impresa nella periferia del capoluogo veneto ma il suo tentativo rimane vano. All’ultimo chilometro scatta Nicole Cooke, ma nel frattempo avviene una brutta caduta di parte del gruppo (coinvolta anche la campionessa di Svezia Emma Johansson). La gallese mantiene i quattro secondi utili per la vittoria di tappa in solitaria, davanti ad una grande Marianne Vos, Ina Yoko Teutenberg e Giorgia Bronzini. Il piazzamento della Vos fa si che la Vos guadagnasse alcuni preziosi secondi sulle principali avversarie in classifica, avendo ora un vantaggio di 14 secondi sulla polacca Sylwya Kapusta, e 40 su Emma Pooley, prima favorita del Giro in attesa delle tappe alpine dei prossimi giorni.
Ma prima delle grandi salite, il Giro fa tappa a Piacenza, a casa della campionessa del mondo Giorgia Bronzini. E’ l’occasione per la velocista emiliana di poter vincere a casa, cercando di rompere il tabù delle vittorie di tappa italiane, finora rimaste a bocca asciutta.
Andrea Giorgini