AD ACEVEDO LA TAPPA, A VAN GARDEREN LA MAGLIA
La tappa regina di questa edizione del Giro del Colorado va allo scalatore colombiano Javier Alexis Acevedo (Jammis-Hagens Berman), grazie alla concessione di Tejay Van Garderen (BMC) che non ha opposto resistenza nel “non sprint” che ha deciso la tappa. Il motivo dell’atteggiamento di Van Garderen risiede nel semplice fatto che ora è lui a comandare la classifica della corsa americana.
Foto copertina: la “volata” che ha deciso le sorti della tappa regina dell’USA Pro Challenge (foto Jonathan Devich)
Era la tappa chiave di questo USA Pro Challenge, o Giro del Colorado a dir si voglia, quella che sarebbe stata decisiva alla conformazione della classifica generale, e il principale favorito della vigilia, Tejay Van Garderen, ha risposto alla grande, ottimizzando al massimo l’occasione presentatagli. Il solo a resistere al ritmo dello statunitense è stato Javier Acevedo, 28enne colombiano anch’egli ben dotato per la salita: negli ultimi metri di gara Acevedo ha superato agevolmente Van Garderen, tagliando per primo il traguardo con il compagno di fuga alla sua ruota.
Si è detto che era la tappa regina di questa piccola corsa a tappe proprio per il percorso molto esigente dal punto di vista altimetrico: sui 165 chilometri da percorrere erano distribuiti due Gran Premi della Montagna, tutti posizionati nella seconda parte di gara. La “ciliegina sulla torta” era rappresentata dall’ascesa finale, non valida come GPM, di Beaver Creek.
Nella prima parte di gara sono davvero molti i corridori che tentano di andare in avanscoperta e tra di essi figurano alcuni campioni come Chris Froome (Team Sky) e Andy Schleck (Radioshack-Trek), ma sfortunatamente per loro non godranno sia di libertà sia di fortuna.
Più fortunati saranno invece Pate e Siutsou (Team Sky), Villella (Cannondale), Warbasse (BMC), Duggan e Rogers (Saxo Bank-Tinkoff), Gallopin (Radioshack-Trek), Tvetcov (Kenda) e Cooke (Jammis-Hagens Berman). La selezione, però, sarà spietata anche tra i fuggitivi e solo Siutsou, Villella, Rogers, Warbasse e Gallopin comporranno la testa della corsa.
Nemmeno in gruppo il ritmo è lento, anche grazie al lavoro della Garmin Sharp del leader Morton (forse anche per rendere la corsa dura a vantaggio di Danielson), che manterrà il gap sui fuggitivi sempre sotto i 2′30”.
La corsa si decide quando mancano 11 chilometri al traguardo e, dopo aver annullato la fuga di giornata, guidano la gara quattro corridori: Danielson, propiziatore dell’azione decisiva, il colombiano Acevedo, Van Garderen e il suo compagno di squadra Frank.
Tuttavia sulle ultime rampe della salita che conduce al traguardo il forcing di Van Garderen costringe alla resa Mathias Frank e Thomas Danielson, con il solo Acevedo che resta sulla ruota dello statunitense.
I due riusciranno a filarsela tranquillamente fin sul traguardo dove Van Garderen lascia la tappa ad Acevedo, visto che a Tejay andrà la maglia di leader della corsa.
Dopo 13” giunge Frank, a 22” Danielson, a 1′28” un gruppetto di una decina di corridori regolato da Chad Beyer (quinto) sul nostro Damiano Caruso (sesto).
Domani altra tappa importante ai fini della classifica: c’è infatti in previsione una cronoscalata di 16 chilometri sulla salita del Vail Pass
Paolo Terzi