TRE VALLI A DURASEK, IL TRITTICO E’ DI PONZI

agosto 23, 2013
Categoria: News

Il croato della Lampre conquista la Tre Valli Varesine, ultimo atto del Trittico Lombardo, battendo Francesco Manuel Bongiorno in uno sprint a due sul traguardo di Campione d’Italia. Tardivo l’inseguimento di Kolobnev, costretto ad accontentarsi del gradino più basso del podio. Il Trittico va invece a Simone Ponzi, ottavo di giornata, al terzo piazzamenti negli otto in altrettante gare.

Foto copertina: Kristijan Durasek, oggi vincitore per la prima volta in maglia Lampre (foto Bettini)

A Campione d’Italia fa festa la Lampre – Merida, benché non con l’uomo più atteso. La Tre Valli Varesine, anziché segnare il ritorno al successo del fantasma di Damiano Cunego, ha infatti messo sulla mappa del ciclismo che conta Kristijan Durasek, 26enne croato di Varazdin. Segnalatosi due anni fa, vincendo GP Folignano e Trofeo Bastianelli a distanza di due giorni e conquistando una doppia maglia di campione nazionale, a cronometro e in linea, Durasek ha saputo saltare sul treno giusto a un chilometro e mezzo dal traguardo, quando dal gruppo è evaso Francesco Manuel Bongiorno. La coppia ha subito messo un margine rassicurante fra sé e il plotone, mentre nel mezzo, tradito da un tempo di reazione letargico, navigava Alexander Kolobnev, capace di ridurre il distacco fino ad una cinquantina di metri, ma non di colmarlo del tutto.
Dopo aver a lungo lasciato l’onere di alimentare l’azione a Bongiorno, il croato si è attivato proprio quando la minaccia russa si è fatta più vicina, respingendo la rimonta di Kolobnev, prima di lanciare ai 200 metri finali la progressione decisiva. Il non ancora 23enne alfiere della Bardiani non ha trovate la forza di replicare, mentre, poco più indietro, Kolobnev resisteva a malapena al rientro di un drappello regolato da Rovny, davanti a Rebellin, Pellizotti, Aru e Ponzi.
Proprio quest’ultimo ha messo le mani sul Trittico Lombardo, grazie ad un altro ottavo posto, da aggiungere a quello alla Bernocchi e alla seconda piazza della Agostoni. Dopo i successi di Santambrogio, Gavazzi, Hutarovich e Veilleux fra il 2009 e il 2012, è la prima volta dal 2008 (vinse Bertagnolli) che la classifica finale va ad un atleta a secco di successi parziali, circostanza peraltro verificatasi in precedenza otto volte su dodici.
Rispetto ad altre edizioni, la Tre Valli odierna ha seguito uno sviluppo ben più lineare e prevedibile, con una lunga fuga promossa, dopo poche pedalate, da Sella e Rutkiewicz, cui si sono subito aggregati Gavazzi, Brutt, Modolo, Zilioli, Monsalev, Fedi, Klimov, Songezo, Taciak, Polanc e Réza, quest’ultimo tagliato subito fuori da una foratura. Il plotone ha mantenuto sotto controllo l’azione senza difficoltà, neutralizzandola definitivamente a 25 km circa dal traguardo; principale artefice del ricongiungimento è stato Stefano Pirazzi, che pure non ha potuto fare a meno, poco dopo, di scrivere il capitolo numero millanta della saga dei suoi leggendari scatti a casaccio: partito ad una decina di chilometri dal termine, in un tratto del tutto pianeggiante e davanti ad un gruppo ben organizzato, lo scellerato laziale si è regalato appena qualche secondo in testa, prima di essere fagocitato e di lasciare spazio ai favoriti, sulla salita finale.
Duque è stato il primo a tentare, venendo subito riassorbito dal forcing di Gasparotto e De Negri, prima dell’affondo vincente del duo Bongiorno – Durasek.
Sotto gli occhi del CT Paolo Bettini, si è così esaurito un Trittico che, pur non segnando più un appuntamento chiave sulla via dei Mondiali, come avveniva con l’appuntamento iridato in agosto, ha comunque fornito indicazioni utili su qualche possibile outsider da portare a Firenze. Oltre a Pozzato e Modolo, vincitori di Agostoni e Bernocchi (ma probabilmente troppo poco scalatori per reggere un tracciato come quello toscano) , è piaciuto in salita soprattutto Fabio Aru, già uomo di Nibali in Astana, che potrebbe trovare posto al fianco del capitano.
La quasi concomitanza con la Vuelta, in partenza domani, ha precluso la partecipazione a molti italiani di punta, impegnati da domani in terra spagnola. Da lì dovranno arrivare i segnali più significativi, per assemblare una squadra chiamata a riscattare le due ultime, fallimentari partecipazioni ai Campionati del Mondo.

Matteo Novarini

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