FRANK, RISCATTO BMC
Dopo la vittoria di ieri di Peter Sagan su un portacolori della BMC, Greg Van Avermaet, oggi la situazione si è capovolta e a vincere è stato un corridore BMC, lo svizzero Mathias Frank, che si è imposto in solitaria davanti all’australiano Lachlan David Morton (Garmin-Sharp) e Peter Sagan (Cannondale). In classifica generale cambia la leadership, con Morton che scalza Sagan dalla prima posizione.
Foto copertina: è elvetico il secondo traguardo dell’USA Pro Cycling Challenge (Jonathan Devich/epicimages.us)
Battere un Peter Sagan in questa condizione è un’impresa semplicemente (quasi) impossibile, ma evidentemente ciò non ha impensierito Mathias Frank, che è partito in questa tappa particolarmente ispirato e con l’intento di precedere il campioncino slovacco. Ma, in che modo sarebbe stato possibile vincere? Anche a questa domanda Frank saprà dare una risposta, ovvero scegliendo la strada della fuga da lontano, più che altro l’unica percorribile, perché c’è sempre la possibilità che il gruppo non riesca ad annullare il tentativo di fuga. E così è successo poiché sul traguardo ha festeggiato proprio il corridore svizzero della BMC.
Questa seconda tappa dell’USA Pro Cycling Challenge, corsa nota anche come Giro del Colorado, che partiva da Aspen per terminare dopo 202 chilometri a Breckenridge, presentava un percorso molto difficile, soprattutto dal punto di vista dell’interpretazione. Infatti, dei 2 GPM presenti, il primo, l’infinito Indipendence Pass, era collocato in partenza, mentre il secondo, l’Hosier Pass, era posizionato ad una ventina di chilometri dal traguardo e dopo il quale si sarebbe dovuto affrontare un altro strappo, non segnalato come GPM, quando all’arrivo mancavanp meno di 6 chilometri.
Come detto, il primo GPM era posizionato in partenza, ed è così che a partire non è fuga qualunque, bensì un tentativo andato via di forza e composta da 3 ottimi corridori, Frank (BMC), Craddock (Bontrager) e Morton (Garmin-Sharp).
Il vantaggio dei 3 al comando non è mai sceso sotto ai due minuti se non negli ultimi 15 chilometri, appena dopo lo scollinamento dell’Hosier Pass, grazie al lavoro di una sorprendente Unitedhealthcare.
Sull’ultimo strappo si risolve in pratica la corsa: tra i fuggitivi prima perde contatto Craddock, poi Frank decide di involarsi in solitaria staccando così anche Morton. Dal gruppo, invece, scatta Peter Sagan, al quale risponde il solo Tejay Van Garderen, ma per lo slovacco è troppo tardi per raggiungere i primi due battistrada e, avendo alla ruota un compagno di squadra di Frank, la faccenda si fa maledettamente impossibile.
Sul traguardo di Breckenridge è quindi Mathias Frank a festeggiare, riuscendo ad anticipare di 3” Morton, e di 14” la coppia formata da Sagan e Van Garderen. L’ altro ribaltone avviene in classifica generale con la perdita della leadership di Peter Sagan a vantaggio del giovane australiano Lachlan David Morton.
Paolo Terzi