STYBAR, UN COLPO DA KO
Dopo che il suo compagno Sylvain Chavanel insieme a Wilco Kelderman e a un pimpante Daniel Oss aveva messo in difficoltà il leader della generale Tom Dumoulin il ceco dell’Omega-QuickStep da sul Denderoorberg la stoccata definitiva che abbatte l’olandese e insieme al successo finale dell’Eneco Tour va a prendersi anche la vittoria di tappa, superando nelle ultime centinaia di metri un eroico Ian Stannard, in fuga per tutto il giorno. 4° e 9° al traguardo Manuel Quinziato e Filippo Pozzato, migliore dei nostri nella generale il giovane Luca Wackermann.
Fotocopertina: nella tappa regina dell’Eneco Tour Stybar conquista successo e classifica (Photopress.be)
Per il secondo anno consecutivo l’Eneco Tour si è concluso in località Geraardsbergen ovvero lungo le prime rampe del mitico Mur de Grammont, al termine di una tappa di 208 km con partenza da Tienen caratterizzata da altri 10 muri disseminati lungo il percorso tra cui per due volte, rispettivamente al km 118 e al km 183, proprio la salita simbolo del Giro delle Fiandre, esclusa in tempi recenti dal percorso della Ronde con una decisione che ha fatto storcere il naso a molti appassionati. La corsa, subita l’importante defezione di Philippe Gilbert (Bmc), che non ha preso il via per i postumi della caduta del giorno prima, è stata ancora una volta combattuta fin dalle prime fasi è vissuta sulla fuga dei nostri Giacomo Nizzolo (RadioShack), che in questo Eneco Tour ha fatto vedere le cose migliori di una stagione nel complesso non esaltante, e Manuele Boaro (Saxo-Tinkoff) in compagnia di Ian Stannard (Team Sky), Rubén Pérez Moreno (Euskaltel), Julian Kern (Ag2r), del solito Pim Ligthart (Vacansoleil), in assoluto uno tra i corridori più attivi in queste giornate, e del leader della classifica a punti André Greipel (Lotto-Belisol), ormai non nuovo ad azioni da lontano che esulano dal suo pedigree di velocista puro. Il gruppetto ha guadagnato fino a 5′37” di margine al km 75 prima che iniziasse la rincorsa del gruppo con la Lampre-Merida che più di tutte ci ha dato dentro, dando fiducia a Filippo Pozzato dopo alcuni segnali positivi mostrati dal vicentino nelle prime tappe, e la RadioShack di Jan Bakelants che si è portata a sua volta al comando riducendo a circa 2′ il vantaggio dei battistrada a 30 km dal traguardo, mentre è rimasta alla finestra una Argos-Shimano priva in questo Eneco Tour di atleti in grado di supportare al meglio, su di un percorso così esigente, il leader della generale Tom Dumoulin.
Lungo la successione dei muri il gruppetto di testa si è selezionato finchè davanti non sono rimasti quelli che erano sulla carta i corridori più quotati, ovvero Stannard e Greipel, mentre il primo a rompere gli indugi tra i big è stato proprio Pozzato, autore sul Denderoorberg di una bella progressione che ha sfilacciato il gruppo, anche se in breve si è ricompattato un plotone di un centinaio di atleti del quale non faceva più parte il 6° della generale Lieuwe Westra (Vacansoleil), sofferente per una caduta nei primi chilometri. La corsa è, però, esplosa definitivamente in coincidenza con il primo passaggio sul Grammont dove un coraggioso Luca Wackermann (Lampre-Merida) ha messo il naso avanti per qualche centinaio di metri e dove in coincidenza con il tratto più duro Daniel Oss (Bmc), apparso già molto pimpante nelle giornate precedenti in cui ha dovuto lavorare per i capitani Gilbert e Taylor Phinney e voglioso di emulare quanto fatto da Alessandro Ballan che si impose su queste strade nel 2012, ha accelerato violentemente con a ruota Wilco Kelderman (Team Belkin), che si dimostra corridore completo in grado di andare forte in futuro anche nelle classiche del Nord oltre che nei grandi Giri, Sylvain Chavanel (Omega-QuickStep) e Dumoulin, marcato strettamente dall’altro leader della formazione belga Zdenek Stybar, 2° nella generale a 9” dall’olandese. In prossimità dello scollinamento Chavanel ha rilanciato l’azione seguito da Oss e Kelderman mentre Dumoulin ha perso qualche metro che sarebbe potuto risultare per lui decisivo in negativo con il campione francese a cronometro che ha tirato dritto insieme agli altri due anche nel tratto successivo, andando quasi a recuperare i 50” che aveva di distacco in classifica. In seguito, mentre in testa alla corsa uno scatenato Stannard si involava in solitudine a 20 km dal traguardo sulle rampe del Bosberg, lasciando sul posto Greipel e dando la sensazione di poter bissare il successo del compagno David Lopez Garcia sulla Redoute, Dumoulin ha trovato l’aiuto di Koen De Kort e quello ben più incisivo dei corridori della RadioShack, dell’Astana di Andriy Grivko e dell’Orica-GreenEdge di Daryl Impey, che hanno approfittato dei 15 km di pianura che separavano la vetta del Bosberg dall’inizio del Denderoorberg, penultimo muro di giornata, per annullare il tentativo di Chavanel e compagni.
Nulla ha però potuto Dumoulin e con lui tutti gli altri di fronte all’impressionante fucilata di Stybar che sul Denderoorberg ha fatto il vuoto andando anche a riprendere in un attimo i 30” che ancora lo separavano da Stannard, dal quale ha anche avuto collaborazione nel tratto seguente, mentre dietro il leader della generale non ha questa volta trovato alleati, se non un sempre più convincente Wackermann e Pozzato. Era ormai troppo tardi per recuperare, a tal punto che Lars Boom (Team Belkin), Manuel Quinziato (Bmc) e Pieter Weening (Orica-GreenEdge) ne hanno approfittato per allungare. Secondo una legge non scritta del ciclismo Stybar, con ormai in tasca il successo finale all’Eneco Tour, avrebbe dovuto lasciare la vittoria di tappa a Stannard ma, temendo forse che attendere l’ormai sfinito britannico avrebbe consentito a Dumoulin di riavvicinarsi, ha accelerato a 300 metri dal traguardo andando a prendersi anche il suo secondo successo di tappa dopo quello di Brouwersdam, in una settimana nella quale ha dimostrato che nella prossima primavera sarà uno tra gli uomini da battere forse non in una Liegi-Bastogne-Liegi, malgrado le ottime cose mostrate anche sulla Redoute, ma di sicuro anche in una corsa come l’Amstel Gold Race oltre naturalmente al Giro delle Fiandre e alla Parigi-Roubaix, che già quest’anno lo ha visto in lotta per il successo prima di una caduta nel finale. Stannard ha quantomeno difeso la piazza d’onore chiudendo con un distacco di 4”, seguito dal campione uscente Boom a 12”, che con questo 3° posto è andato a prendersi la classifica a punti battendo Greipel, da un più che positivo Quinziato a 14” e da Weening a 17” mentre Dumoulin ha chiuso 8° a 25” alle spalle di Impey e Kelderman e appena davanti a un discreto Pozzato, al vincitore della classifica della combattività Laurens De Vreese (TopSport Vlaanderen), a Bakelants e a Grivko con Wackermann 20° a 33”. Il giovane corridore di Rho è stato anche il miglior azzurro in una classifica generale in cui Stybar ha inflitto 26” a Dumoulin, 50” a Grivko, 55” a Bakelants e Impey, 1′20” a Chavanel e 1′32” a Kelderman. L’attenzione ora si sposta sulla Vuelta, che si annuncia più che mai emozionante con ben 10 arrivi in salita e che scatterà sabato 24 agosto con una cronosquadre in quel di Sanxenxo.
Marco Salonna