CHAVANEL METTE TUTTI IN RIGA E MINACCIA BOOM
Il pluricampione francese di specialità si aggiudica la crono di Sittard-Geelen con 4” sull’ormai non più sorprendente Tom Dumoulin e su Jesse Sergent e balza al secondo posto della generale a 4” dall’olandese della Belkin, autore di una prova leggermente al di sotto delle aspettative. Non esaltanti le prove dei grandi favoriti della vigilia Bradley Wiggins e Taylor Phinney che non vanno oltre il 5° e 6° posto; in casa Italia il migliore è Daniele Bennati, 14°, mentre naufraga Moreno Moser.
Foto copertina: Chavanel in azione nella crono di Sittard-Geelen (foto AFP)
Dopo quattro tappe in cui lo spettacolo non è comunque mancato, a differenza che in precedenti edizioni, e la classifica generale ha già assunto una sua fisionomia ben definita l’Eneco Tour è entrato nella sua fase decisiva con la cronometro di Sittard-Geelen, 13,2 km caratterizzati dalle ascese, sia pure brevi e pedalabili, di Windraak e Beukenberg poste nella parte centrale del percorso. Il successo di giornata è andato, piuttosto inaspettatamente anche se parliamo comunque di un atleta sempre molto performante nelle prove contro il tempo, al francese Sylvain Chavanel (Omega-QuickStep) che ha chiuso in 16′04” a una media di 48,4 km/h e ha prevalso con 4” sul sempre più convincente Tom Dumoulin (Argos-Shimano), che peraltro correva quasi in casa essendo originario di Maastricht, e sullo specialista neozelandese Jesse Sergent (RadioShack) e 6” su un sorprendente Sebastian Langeveld (Orica-GreenEdge), mai in passato così performante nelle cronometro, che si è permesso il lusso di precedere i due grandi favoriti della vigilia, Bradley Wiggins (Team Sky) e Taylor Phinney (Bmc): il britannico ha chiuso 5° a 9”, anche se a sua discolpa va detto che in questa fase della sua carriera preferisce percorsi più piatti e soprattutto un chilometraggo ben più elevato come sarà quello della crono iridata di Firenze, mentre l’astro nascente del Colorado si è piazzato 6° a 11” precedendo un positivo Vladimir Gusev (Katusha), 7° a 14”, un Lieuwe Westra (Vacansoleil) tornato competitivo dopo il malanno che l’aveva costretto ad abbandonare il Tour de France a soli 30 km da Parigi, 8° a 17”, il regolarista ucraino Andriy Grivko (Astana) 9° a 18” e soprattutto il leader della generale Lars Boom (Belkin), 10° a 20” e autore di una prova che è eccessivo definire negativa ma dal quale era comunque lecito attendersi qualcosa di più alla luce della grande condizione dimostrata nelle prime quattro tappe e di quanto fatto all’Eneco Tour di un anno fa, in cui aveva chiuso la prova contro il tempo di Ardooie sul gradino più basso del podio a soli 6” dal vincitore Svein Tuft (Orica-GreenEdge), che dal canto suo a Sittard-Geelen, su un percorso molto meno adatto ai suoi mezzi, ha ottenuto un modesto 21° posto a 33” da Chavanel. Per quanto riguarda gli altri uomini di classifica il recente vincitore della Post Danmark Rundt Wilco Kelderman (Belkin) ha chiuso con un discreto 11° posto a 23” e un più che positivo Pieter Weening (Orica-GreenEdge), che già al Giro di Polonia aveva costruito la sua vittoria finale nella crono conclusiva di Cracovia pur essendo tutt’altro che uno specialista, ha fatto registrare il quindicesimo tempo, a 25”, mentre non è stata trascendentale la prestazione di Philippe Gilbert (Bmc), 20° a 31”, ed è stato il grande sconfitto del giorno Zdenek Stybar (Omega-QuickStep), alla vigilia era quarto nella generale a 6” da Boom, solo 23° a 38” a pari merito con Jan Bakelants (RadioShack). Hanno come previsto perso molto terreno – con la parziale eccezione di Tyler Farrar (Garmin-Sharp), 27° a 40” – i velocisti che si trovavano nelle zone alte della generale grazie agli abbuoni, da André Greipel (Lotto-Belisol) ad Arnaud Démare (Fdj) passando per i nostri Giacomo Nizzolo (RadioShack) e Alessandro Petacchi (Omega-QuickStep), mentre in casa Italia è stata oltremodo deficitaria la crono di Moreno Moser (Cannondale), unico azzurro ancora in grado di dire la sua per un buon piazzamento in classifica dopo il terreno perso da Filippo Pozzato (Lampre-Merida) in quel di Vlijmen, che su un percorso tutto sommato piuttosto congeniale ai suoi mezzi è sprofondato al 67° posto a 1′06” da Chavanel. Il migliore è stato Daniele Bennati (Saxo-Tinkoff), discreto 14° a 24” e giunto appena davanti al compagno Manuele Boaro, 17° a 28”. La nuova classifica generale vede Boom sempre al comando con 4” su Chavanel, che anche un anno fa aveva conquistato la piazza d’onore alle spalle dell’olandese, 8” su Dumoulin e Phinney, 10” su Langeveld e 18” su Gilbert ma fino al 19° posto di Sergent sono tutti racchiusi in 38”. L’Eneco Tour resta pertanto ancora apertissimo e si deciderà nelle due frazioni conclusive a partire dalla sesta, 150 km da Riemst a La Redoute in cui verranno affrontate ben 11 côtes della Liegi-Bastogne-Liegi tra cui proprio la Redoute, che verrà scalata per intero due volte, al km 89 e al km 119, e alle pendici della quale, in località Aywaille, sarà posto il traguardo.
Marco Salonna