DÉMARE, LEONE DELLA FOREST

agosto 14, 2013
Categoria: News

Impressionante prova di forza del francese classe ‘91 che svernicia letteralmente Philippe Gilbert sull’erta che concludeva la seconda tappa dell’Eneco Tour imponendosi quasi per distacco davanti al campione del mondo, a Tyler Farrar, a Marko Kump e a un convincente Alessandro Petacchi e conquistando la leadership della generale a discapito di Mark Renshaw, penalizzato da una foratura a 2,5 Km dal traguardo. Discreta prova per Pippo Pozzato che chiude 7° anche se gli è mancato qualcosa negli ultimi metri, guadagnano terreno sui diretti rivali per la generale Taylor Phinney, Lars Boom e Jan Bakelants.

Foto copertina: Démare ad un passo dal successo (Photopress.be)

La seconda tappa dell’Eneco Tour, 176,9 km da Aardoie a Forest, si presentava come una frazione insidiosa per via della presenza di 6 gran premi della montagna con le difficoltà maggiori concentrate negli ultimi 20 km, che prevedevano in rapida successione i muri di Alsemberg e Bruine Put oltre all’erta finale di poco meno di un km con una pendenza intorno al 5% che conduceva al traguardo. Come già accaduto nella frazione inaugurale di Aardoie la squadra che si è distinta nella prima parte di gara è stata la locale TopSport Vlaanderen con il leader della classifica degli sprint intermedi Laurens De Vreese che si è nuovamente lanciato in avanscoperta insieme al compagno Tim Declercq, a Matthew Hayman (Team Sky) e a Gediminas Bagdonas (Ag2r). I quattro hanno acquisito – in coincidenza con lo scollinamento sulla Côte de Trieu, prima ascesa di giornata – un vantaggio di 6′48” sul gruppo tirato dalla Belkin del leader della generale Mark Renshaw e di Lars Boom, dalla Bmc di Philippe Gilbert e dalla Lotto-Belisol di Andrè Greipel, indubbiamente la formazione più attiva nell’inseguimento, e hanno dato l’impressione di potercela fare quando, sulle ultime due salite, gli attacchi dell’Omega-QuickStep, dapprima con Gert Steegmans e successivamente con Niki Terpstra in compagnia di Matti Breschel (Saxo-Tinkoff), hanno sfaldato il plotone dando il via a una serie di scatti e controscatti, in cui si sono distinti tra gli altri Lieuwe Westra (Vacansoleil), Gilbert e anche il brianzolo Davide Viganò (Lampre-Merida) e facendo sì che per qualche chilometro nessuna squadra fosse in grado di organizzare una rincorsa efficace. Ben presto, però, la Garmin-Sharp di Tyler Farrar, che ha potuto contare su due gregari di lusso come Nick Nuyens e Johan Van Summeren (già vincitori in passato, rispettivamente, del Giro delle Fiandre e della Parigi-Roubaix), ha preso con decisione il comando delle operazioni e il vantaggio dei battistrada (rimasti in tre per il cedimento di Bagdonas) che ancora superava il minuto in cima al Bruine Put, ha iniziato a calare drasticamente fino al ricongiungimento avvenuto ai -3 dal traguardo. Ai piedi dell’erta conclusiva Taylor Phinney (Bmc) è stato eccezionale nel portare davanti Gilbert alla cui ruota si sono posizionati nell’ordine Farrar, un Filippo Pozzato (Lampre-Merida) finalmente nel vivo della corsa e Arnaud Démare (Fdj), mentre non ha potuto giocarsi le sue carte Renshaw rimasto vittima di una foratura nel finale. Ai 400 metri il campione del mondo ha lanciato la sua progressione, che nei giorni migliori avrebbe mandato al tappeto tutti i rivali, ma, sebbene si sia dimostrato in netta crescita rispetto alle precedenti uscite stagionali (a partire da un Tour de France quasi del tutto anonimo), il 31enne di Verviers non è riuscito a fare il vuoto a differenza di uno strepitoso Démare, che lo ha letteralmente sverniciato negli ultimi 150 metri andando a conquistare il più prestigioso dei suoi 8 successi stagionali con un grande margine sullo stesso Gilbert che a fatica ha salvato la piazza d’onore dalla rimonta di Farrar, brillante su un arrivo apparentemente troppo duro per le sue caratteristiche, mentre 4° ha chiuso Marko Kump (Saxo-Tinkoff), 5° un Alessandro Petacchi (Omega-QuickStep) decisamente convincente se si considera che è alla seconda corsa dopo diversi mesi di inattività, 6° la sorpresa di giornata Jempy Drucker (Accent Jobs) e 7° un Pozzato che non ha avuto il cambio di ritmo in volata ma del quale va comunque sottolineato il ritorno a discreti livelli. Alle spalle del vicentino si è piazzato un ottimo Phinney, che se avesse potuto disputare la propria corsa sarebbe stato forse l’unico a poter insidiare Dèmare e che grazie ai buchi formatisi sullo strappo finale ha guadagnato, al pari degli atleti che l’hanno preceduto, di Boom e di Jan Bakelants (RadioShack), 5” su un deludente Greipel (solo 12° al traguardo), Wilco Kelderman (Belkin), Sylvain Chavanel (Omega-QuickStep), Peter Weening (Orica-GreenEdge) e un Renshaw accreditato con il tempo di questo gruppetto mentre il distacco di Terpstra, Westra, Maxime Monfort (RadioShack) e Moreno Moser (Cannondale) è stato conteggiato in 12”. La nuova classifica generale vede pertanto al comando Démare con 3” su Renshaw, 4” su Gilbert, 6” su Farrar, 7” su Boom e 8” su Phinney mentre Petacchi e Pozzato sono 8° e 11°, entrambi con un ritardo di 10”. L’Eneco Tour approda ora in Olanda con la terza tappa, 187,3 km da Oosterhout a Brouwersdam senza neppure un gran premio della montagna ma con l’insidia del vento dal momento che i corridori pedaleranno per larghi tratti in riva al Mare del Nord.

Marco Salonna

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