BOONEN CONQUISTA ANCHE LA CAPITALE

settembre 9, 2012
Categoria: News

Dopo aver trionfato in ogni angolo delle Fiandre il fuoriclasse di Mol si aggiudica per la prima volta in carriera l’antichissima Parigi-Bruxelles precedendo nella volata a ranghi compatti Renshaw, Freire e il sorprendente Van Staeyen, con i nostri Belletti e Bazzana al 5° e 7° posto.

Foto copertina: Boonen, testa bassa verso Bruxelles (foto Bettini)

Malgrado non faccia parte del circuito World Tour, pur avendone tutti i titoli a differenza di altre corse inventate di sana pianta dall’Uci negli angoli più svariati del pianeta, la Parigi-Bruxelles, in assoluto tra le più antiche corse esistenti con la prima edizione disputata nel lontano 1893, ha conservato un certo prestigio presentando una start list di tutto rispetto con Boonen e Chicchi (Omega-QuickStep), Belletti (Ag2r), Demare e Hutarovich (Fdj), Bos e Renshaw (Rabobank), Romain Feillu e Van Hummel (Vacansoleil), Lucas Haedo (Saxo Bank-Tinkoff), Gatto (Farnese), Simon (Saur Sojasun), Freire e Kristoff (Katusha), questi ultimi divenuti capitani della formazione russa in virtù della squalifica per doping che ha colpito Galimzyanov, vincitore della passata edizione: in effetti sebbene in passato abbiano trionfato anche atleti del calibro di Merckx, Gimondi e De Vlaeminck la Parigi-Bruxelles si è sempre caratterizzata come una corsa per velocisti e non a caso il plurivittorioso è Robbie McEwen, capace di imporsi in cinque occasioni di cui quattro consecutive tra il 2005 e il 2008.
La corsa, disputata su un percorso di 216,8 km comprendente 7 brevi strappi ultimo dei quali il Keperenberg a 11 km dal traguardo non tali comunque da impensierire gli sprinter, ha avuto un andamento lineare con la fuga partita al km 33 di Lewis (Champion System), Hollenstein (NetApp), Preidler (Team Type 1), Thome (Wallonie Bruxelles) e Lars Bak (Lotto-Belisol), vincitore in questa stagione della tappa di Sestri Levante al Giro d’Italia, che hanno acquisito un vantaggio massimo di 7′15” su un gruppo che ha iniziato comunque piuttosto presto l’inseguimento con Saxo Bank-Tinkoff, Fdj e Katusha in prima linea e a nulla è valso il tentativo di Bak e Preidler di avvantaggiarsi sui compagni d’avventura se non a essere inghiottiti dal plotone a 12 km dal traguardo rispetto ai 35 degli altri tre battistrada. Nel mezzo hanno provato ad avvantaggiarsi sulla Rue de Hal, penultima ascesa del giorno, anche Bandiera (Omega-QuickStep) e Baugnies (NetApp) ma il gruppo ha immediatamente rintuzzato il tentativo ed è approdato compatto ai piedi del Koperenberg dove hanno provato a far saltare il banco Simon e un Oscar Gatto in grandissima condizione, recente vincitore della tappa di Merate al Giro di Padania che presentava l’arrivo in cima a uno strappo simile: questa volta però il traguardo era ancora distante 11 km e l’Omega-QuickStep di Boonen e la Rabobank di Bos e Renshaw, che non si erano viste nella lunga rincorsa al gruppetto di Bak, hanno preso il comando delle operazioni annullando il tentativo del vicentino e non permettendo altri scatti fino al rettilineo conclusivo, approcciato in testa dalla formazione olandese.
Contrariamente a quanto ci si poteva attendere è stato Bos a lanciare la volata a Renshaw ma l’australiano non ce l’ha fatta a resistere al ritorno dapprima del suo ex compagno Freire e quindi a quello di Boonen, che negli ultimi metri ha saltato anche il tre volte campione del mondo iberico andando a conquistare la Parigi-Bruxelles per la prima volta in carriera, avendola sfiorata in passato solo nel 2006 quando conquistò la piazza d’onore alle spalle di McEwen: per il fuoriclasse di Mol si tratta dell’ottavo successo di una stagione fin qui straordinaria e, sebbene il percorso di Valkenburg sembri troppo duro per le sue caratteristiche e il leader della formazione belga sarà con ogni probabilità Gilbert, certamente lo vedremo protagonista anche nei prossimi campionati del mondo. Alle spalle di Boonen hanno chiuso nell’ordine Freire e Renshaw seguiti dal sorprendente Van Staeyen (TopSport Vlaanderen) e al 5° e 7° posto dai nostri Belletti, che per qualche momento ha dato l’impressione di potersi giocare anche un piazzamento da podio, e Bazzana (Team Type 1), in mezzo ai quali si è inserito il lussemburghese Drucker (Accent Jobs): tra le delusioni del giorno Hutarovich, Kristoff, Demare e Haedo tutti fuori dalla top ten.

Marco Salonna

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