REDIVIVO MENCHOV, SI SALVA CONTADOR
Il russo della Katusha riscatta almeno parzialmente un 2012 da dimenticare conquistando la Bola del Mundo davanti a Porte e De Weert al termine di una fuga di 20 uomini, mentre l’atleta di Pinto non regge di fronte all’attacco di Rodriguez e viene superato nel finale anche da Valverde ma mantiene la maglia rossa e si appresta a conquistare la sua seconda Vuelta dopo quella del 2008
Foto copertina: Contador resiste sulla Bola del Mundo (www.abc.es)
La 20a e penultima frazione della Vuelta, 170,7 km da La Faisanera alla Bola del Mundo, costituiva l’ultima grande occasione per gli uomini di classifica di dare battaglia con quattro gpm di 1a e 2a categoria prima dell’ascesa finale che portava dapprima verso il Puerto de Navacerrada, tradizionale scalata della corsa a tappe iberica, e quindi dopo altri 3 durissimi km conduceva ai 2247 metri del traguardo, là dove si è approdati per la prima volta nel 2010 con il successo di Ezequiel Mosquera davanti a Vincenzo Nibali. Come accaduto più volte nelle frazioni più impegnative i corridori sono partiti a spron battuto e ai piedi del Puerto de Navafria, prima ascesa di giornata, è nata la fuga che ha caratterizzato tutta la tappa ad opera di Cobo (Movistar), Bouet (Ag2r), Kessiakoff e Seeldrayers (Astana), Lodewyck (Bmc), De La Fuente (Caja Rural), Duque (Cofidis), Sicard (Euskaltel), Peterson (Garmin), Ignatiev e Menchov (Katusha), Kostyuk (Lampre), De Weert e Steegmans (Omega-QuickStep), Machado (RadioShack), Porte (Sky), Geschke (Argos-Shimano), della maglia a pois Clarke (Orica-GreenEdge), che farà incetta di punti conquistando anche per la matematica la classifica degli scalatori, e dei nostri Montaguti (Ag2r) e Capecchi (Liquigas), che dopo un buon avvio di Vuelta aveva dovuto dire addio all’idea di fare classifica nella tappa di Cuitu Negru in cui aveva accusato un ritardo di oltre 20′ rispetto agli altri big. La presenza tra i battistrada di due atleti del calibro di Cobo e Menchov, già vincitori della Vuelta in passato ancorchè del tutto anonimi in questa edizione, lasciava presagire un possibile attacco già prima dell’ultima salita dei rispettivi capitani Valverde e Rodriguez ma nulla di ciò è accaduto, vuoi perchè tra una salita e l’altra vi erano diversi tratti in falsopiano che scoraggiavano azioni da lontano e vuoi perchè la Saxo Bank-Tinkoff del leader Contador è riuscita ad addormentare la corsa, concedendo oltre 11′ agli uomini di testa e aumentando l’andatura solo sul Puerto de Canencia per chiudere su 14 contrattaccanti tra cui l’altro uomo della Movistar Intxausti il 9° della generale Anton (Euskaltel): successivamente è stata proprio la formazione basca, coadiuvata nel finale anche da quella di Valverde, a prendere in mano la situazione per tentare di vincere la tappa con il suo capitano ma i fuggitivi, rimasti in 17 per i cedimenti di Lodewyck, Steegmans e Ignatiev, hanno iniziato la salita finale con ancora oltre 5′ di margine sul gruppo comprendente ancora oltre 100 corridori ed è apparso evidente che sarebbero stati loro a giocarsi il successo.
Il primo a muoversi a 11 km dal traguardo, in coincidenza con l’inizio della salita vera e propria verso il Puerto de Navacerrada, è stato Capecchi con un’azione che ha immediatamente ridotto a 6 unità il gruppetto di testa ma di fronte alla successiva azione di Porte l’umbro è stato costretto ad alzare bandiera bianca al pari di Bouet e Kessiakoff mentre Menchov e De Weert hanno retto il ritmo dell’australiano fino alle prime tremende rampe che portavano alla Bola del Mundo quando anche il belga ha perso contatto. Porte ha proseguito nella sua azione fino sperando di stroncare anche la resistenza di Menchov ma a 200 metri dal traguardo il russo, che fino a quel momento si era costantemente mantenuto a ruota, ha lanciato il suo sprint staccando agevolmente l’australiano e precedendolo sul traguardo di 17”, con De Weert 3° a 42”, Kessiakoff 4° a 1′16”, Sicard 5° a 1′39” e Capecchi 6° a 2′30”; per il 34enne di Orel su tratta, dopo il campionato nazionale a cronometro, della seconda vittoria di una stagione fin qui deficitaria in cui aveva fallito l’obiettivo Tour de France uscendo dalle zone alte della generale nel tappone di La Toussuire e non si era mai visto nelle prime posizioni neppure alla Vuelta.
Alle spalle dei battistrada si è consumata la corsa dei favoriti con il gruppo maglia rossa ha proseguito con un passo piuttosto sostenuto ma costante fino alla vetta del Navacerrada e ne hanno approfittato per prendere un leggero margine di vantaggio De Clercq (Lotto-Belisol), Marczynski (Vacansoleil), Weening (Orica-GreenEdge) e Anton che ha proseguito nell’azione staccando i tre compagni d’avventura, finchè sulle terribili rampe che portavano alla Bola del Mundo finalmente Rodriguez ha messo davanti a sè il fedelissimo Moreno a scandire un ritmo infernale e poco dopo ha lanciato il suo attacco al quale hanno risposto i soliti Contador e Valverde: con una seconda accelerazione ben più decisa il catalano ha superato Anton e ha stroncato dapprima la resistenza del murciano e poche decine di metri dopo anche quella del Pistolero che, come già accaduto in altre occasioni in questa Vuelta, ha chiesto troppo alle proprie gambe e ceduto di schianto, a tal punto da venire superato e staccato anche dal leader della Movistar. Rodriguez ha tirato dritto fino al traguardo dove ha chiuso 9° a 3′31” da Menchov infliggendo 25” a Valverde e 44” a Contador e Moreno e dimostrando per l’ennesima volta di essere il più forte scalatore di questa Vuelta, il che acuirà i suoi rimpianti non solo per quanto accaduto nella tappa di Fuente Dè ma anche per non aver inflitto distacchi maggiori a Contador nei precedenti arrivi in salita sebbene apparentemente ne avesse avuto la possibilità : la Bola del Mundo ha infatti modificato i distacchi della classifica generale ma non le posizioni con l’atleta di Pinto che ha mantenuto la leadership con 1′16” su Valverde, 1′37” su Purito, 10′16” su Froome, 11′29” su Moreno e 12′23” su Gesink e conquisterà dopo quella del 2008 la sua seconda Vuelta su altrettante partecipazioni al termine della passerella finale di Madrid.
Marco Salonna