GILBERT CHIAMA, GERRANS RISPONDE
Il campione australiano replica al successo del vallone alla Vuelta aggiudicandosi il GP Québec al termine di una volata a due con l’altro belga Van Avermaet con il quale si era avvantaggiato a 4 km dal traguardo e lancia a sua volta una forte candidatura per la maglia iridata di Valkenburg. Buone prove di Paolini 4° e Ulissi 6° battuti da Rui Costa nello sprint del gruppo inseguitore mentre Sagan tenta nel finale di agganciare i due fuggitivi ma cede negli ultimi metri.
Foto copertina: Gerrans si impone nella prima delle due corse canadesi World Tour (foto Peter Kraiker/studiofstop.com)
La terza edizione del Gp Québec, la prima delle due classiche del Canada francofono inserita nel circuito World Tour, si è disputata lungo il tradizionale circuito di 12,6 km da ripetere per 16 volte, caratterizzato nel tratto finale dagli strappi di Côte de la Montagne e Côte de la Potesse e dagli ultimi 1500 metri ancora in leggera ascesa per un totale di 201,6 km di gara e quasi 3000 metri di dislivello complessivo. In assenza del campione uscente Gilbert (Bmc), impegnato con profitto alla Vuelta, l’uomo da battere era considerato Peter Sagan (Liquigas) e i suoi principali avversari il vincitore dell’edizione 2010 Voeckler (Europcar), Van Avermaet (Bmc), Rui Costa (Movistar), Chavanel (Omega-QuickStep), Kolobnev (Katusha), Gerrans (Orica-GreenEdge), Luis Leon Sanchez (Rabobank), Gallopin (RadioShack) e Boasson Hagen (Sky), reduce dal convincente successo al Gp Ouest-France, mentre l’Italia puntava le sue fiches su Moser (Liquigas), Paolini (Katusha), Gavazzi (Astana), Ulissi (Lampre) e Marcato (Vacansoleil), tutti a caccia di una maglia azzurra ai Mondiali di Valkenburg.
Dopo diversi tentativi iniziali che hanno visto tra i protagonisti anche gli azzurri Agnoli (Liquigas), Selvaggi (Vacansoleil) e Mori (Lampre) la fuga che ha caratterizzato gran parte della corsa è nata al km 54 ad opera di Rohregger (RadioShack) e Gusev (Katusha) sui quali si sono portati in un primo momento Wyss (Bmc), Leezer (Rabobank) e Euser (Spidertech) e successivamente Casar (Fdj), Cooper (Nazionale canadese) e Houle (Spidertech) per un totale di 8 corridori che hanno acquisito un vantaggio massimo di 6′10” poco prima di metà percorso ma l’Europcar di Voeckler e la Garmin, che aveva nel vincitore del Giro d’Italia Hesjedal e in Vandevelde gli uomini di punta, non hanno lasciato spazio e a due giri e mezzo dal termine Gusev, Leezer, Euser e Wyss, che avevano nel corso delle varie salite distanziato i compagni d’avventura, sono stati ripresi da un gruppo ridotto ormai a un centinaio di elementi e del quale non facevano più parte tra gli altri Boasson Hagen, Moser e Goss tutti costretti al ritiro, con la Movistar di Rui Costa a prendere decisamente il comando delle operazioni.
Immediatamente dopo il ricongiungimento sulla Côte de la Montagne è partito l’atleta di casa Langlois (Nazionale canadese) immediatamente seguito da Chris Soerensen (Saxo Bank-Tinkoff) che, malgrado il loro vantaggio non abbia mai superato i 20”, hanno potuto rimanere a lungo in avanscoperta, vuoi perchè il percorso non favoriva un inseguimento lineare e vuoi perchè molte squadre, a partire dalla Liquigas di Sagan, si erano ormai sfaldate e Kern (Europcar) e Pineau (Omega-QuickStep) ne hanno approfittato a loro volta per avvantaggiarsi; in ogni caso Bmc, Katusha, Lampre e ancora Movistar sono riuscite a organizzarsi andando a riprendere dapprima i due francesi e sul finire del penultimo giro anche Langlois e Soerensen, che però non ha smentito la sua fama di attaccante che gli è valsa il premio della combattività al Tour de France rilanciando l’azione in compagnia di Devenyns (Omega-QuickStep) ma a 4 km dal traguardo il gruppo ha definitivamente chiuso il gap e ai piedi della Côte de la Montagne è scattato Keukeleire (Orica-GreenEdge), immediatamente raggiunto e staccato da Van Avermaet alla ruota del quale ha saputo portarsi il solo Gerrans. Il belga e l’australiano, approfittando di un attimo di smarrimento tra il gruppo inseguitore, hanno tirato dritto fino al traguardo e a nulla sono valsi i tentativi di riaggancio ad opera di Kolobnev e soprattutto Sagan, che con una sparata impressionante ha volato via l’ex campione russo e si è portato a pochi metri dalla coppia di testa senza però riuscire a chiudere il gap. Nella volata a due Gerrans ha avuto facilmente la meglio andando a conquistare il quarto successo stagionale dopo una tappa del Tour Down Under, il campionato nazionale e la Milano-Sanremo e prenotando un ruolo di primo piano ai Mondiali di Valkenburg, che sembrava essergli precluso dopo una parte centrale della stagione piuttosto anonima: Van Avermaet ha dovuto accontentarsi della piazza d’onore mentre il gruppetto inseguitore giunto con un ritardo di 4” è stato regolato da Rui Costa davanti a un ottimo Paolini, a Slagter (Rabobank), a un altrettanto bravo Ulissi sempre nel vivo della corsa e a Voeckler che aveva lanciato la volata del primo, mentre Sagan è crollato negli ultimi metri chiudendo al 26° posto. In ogni caso lo slovacco e gli altri sconfitti del giorno avranno immediatamente la possibilità di rifarsi nel Gp Montrèal in programma domenica 9 settembre e anch’esso facente parte del circuito World Tour.
Marco Salonna.