STOCCATA DI GILBERT, VALVERDE E RODRIGUEZ NON MOLLANO
Finale emozionante in quel di La Lastrilla con il fuoriclasse vallone che, grazie anche al fondamentale supporto di Ballan, scatta a 500 metri dal traguardo e conquista il suo secondo successo parziale alla Vuelta davanti al murciano, a Moreno e a Purito che rosicchiano secondi nella generale a Contador prima della sfida finale sulla Bola del Mundo.
Foto copertina: Gilbert fa il bis di Barcellona sullo strappo della Lastrilla (foto Unipublic)
La 19a tappa della Vuelta, 178,4 km da Peñafiel a La Lastrilla, si prestava alla vigilia a diverse possibili soluzioni per via di un tracciato dal profilo altimetrico mosso nonostante l’assenza di gran premi della montagna e da un finale molto tortuoso intorno a Segovia con gli ultimi 2 km tutti in leggera ascesa verso il traguardo. Sulla carta un arrivo adatto anche alle caratteristiche di velocisti che tengono bene sugli strappi come Degenkolb, già vincitore di quattro tappe alla Vuelta, e Bennati reduce dal successo di Valladolid con cui ha messo fine alla serie positiva del tedesco nelle volate ed è per questo che sono state l’Argos-Shimano e la RadioShack a tenere cucita la corsa andando a riprendere senza difficoltà Toribio (Andalucia) e Galdos (Caja Rural) che erano fuoriusciti dal gruppo subito dopo il via ufficiale e avevano acquisito un vantaggio massimo di poco superiore ai 10′; a movimentare le acque a 60 km dal traguardo, malgrado i due battistrada avessero in quel momento ancora un discreto margine, ci hanno provato anche Ballan (Bmc), Boom (Rabobank), Mate (Cofidis) e Oroz (Euskaltel) ma immediatamente la Saxo Bank-Tinkoff della maglia rossa Contador ha annullato questo tentativo, mentre Toribio e Galdos sono stati riassorbiti a 23 km dal traguardo.
Nel finale la Movistar di Valverde e la Katusha di Rodriguez hanno preso decisamente l’iniziativa in vista dello sprint intermedio posto ai -12 in cui il murciano e il catalano hanno raggranellato rispettivamente 6 e 4” di abbuono e, complici il forte vento e il susseguirsi di curve e di saliscendi, il gruppo si è spezzato in diversi tronconi finchè davanti non sono rimasti una settantina di atleti tra cui tutti gli uomini di classifica ma non i nostri Viviani (Liquigas) e Bennati; anche l’Ag2r di Roche ha fatto la sua parte in testa al gruppo ed è stato proprio l’irlandese a reagire a un primo allungo di Egoitz Garcia (Cofidis) e a scattare ai -2 dal traguardo, inseguito da Breschel (Rabobank), Losada (Katusha), Flecha (Sky) e addirittura Degenkolb che, rimasto ormai privo di compagni di squadra, ha preferito muoversi in prima persona. Inizialmente l’azione sembrava avere un buon gioco ma una potente trenata di Ballan ha riportato sotto il gruppo e a 500 metri dalla conclusione Gilbert ha iniziato una lunga progressione alla quale ha risposto inizialmente Swift (Sky) che però ha dovuto arrendersi di fronte alla superiorità del 30enne di Verviers che ha resistito fino al traguardo bissando il successo di Barcellona e lanciando la sua candidatura a favorito numero uno per gli ormai imminenti Mondiali di Valkenburg. Immediatamente alle spalle del vallone ha chiuso Valverde davanti a Moreno (Katusha), che nel tentativo di mettere la propria ruota davanti a quella del leader della Movistar ha tolto 4” di abbuono a Rodriguez giunto 4° mentre Contador si è piazzato 11° a 3” preceduto di due posizioni dal nostro Nocentini (Ag2r): tutti gli uomini di classifica hanno comunque chiuso nello spazio di 11” ad eccezione di Intxausti (Movistar) che in seguito a un ulteriore frazionamento del gruppo avvenuto negli ultimi km ha accusato un ritardo di 1′06”.
La nuova classifica generale vede il vantaggio di Contador ridursi a 1′35” su Valverde e 2′21” su Rodriguez con Froome 4° a 9′48”, Moreno 5° a 11′29”, Gesink 6° a 12′00” e Ten Dam 7° a 12′58”: il vantaggio del Pistolero appare comunque piuttosto consistente ma questa Vuelta ha già regalato diverse sorprese e le montagne della Sierra Madrilena che verranno affrontate nella penultima tappa, 170,7 km da La Faisanera alla Bola del Mundo, costituiscono un terreno ideale per tentare di ribaltare la situazione: in programma infatti tre gpm di 1a categoria, uno di 2a e soprattutto l’ascesa finale, 11,4 km all’8,6% con punte superiori al 20 negli ultimi tre, che sono stati affrontati nella prima volta nel 2010 e sono stati teatro di uno splendido duello tra Ezequiel Mosquera e Vincenzo Nibali che nell’occasione si difese dall’ ultimo assalto dello spagnolo concedendogli la vittoria di tappa ma conservando la maglia rossa e portandola fino a Madrid.
Marco Salonna