IMPRESA DI CICCONE A GRENOBLE. UN IMBATTIBILE VINGEGAARD CONQUISTA IL DELFINATO
Il Criterium du Dauphiné si conclude con una bellissima vittoria di Giulio Ciccone. L’abruzzese della Trek-Segafredo, andato in fuga sin dalla mattina insieme ad altri 8 corridori, è riuscito a staccare tutti i compagni d’avventura sul Col de Porte e ha poi resistito sulle durissime rampe che hanno condotto i corridori a la Bastille di Grenoble. Per Ciccone si tratta del 3° successo stagionale, il primo dopo la positività al covid che lo aveva costretto al forfait all’ultimo Giro d’Italia. Ancora una grande prestazione per Jonas Vingegaard che nel finale ha nuovamente staccato tutti gli avversari, legittimando ancora una volta il suo primato. Il danese della Jumbo-Visma trionfa nella classifica finale con 2′23″ su Adam Yates (UAE Team Emirates) e 2′56″ su Ben O’Connor (Ag2r Citroen Team).
L’8a ed ultima tappa del Critérium du Dauphiné presentava un percorso decisamente impegnativo benchè, come nella precedente frazione, il chilometraggio fosse molto limitato. I 153 km che separavano Le-Pont-de-Claix da Grenoble proponevano infatti ben 5 gpm. Pronti via e i corridori si ritrovavano immediatamente il Col de Pinet (6,3 km al 6,1%), quindi, dopo una fase di saliscendi, vi era il Col de Mouilles (3,9 km al 7,1%). I successivi 50 km erano piuttosto semplici e facevano da prologo ad una dura sequenza di salite concentrate negli ultimi 60 km: il Col du Granier (9,6 km al 8,6% di pendenza media) posto al km 105, il Col du Cucheron (7,7 km al 6,2%) al km 123 e il Col de Porte (7,4 km al 6,8%) al km 135. Infine, dopo una lunga discesa, vi era il terribile strappo finale de La Bastille (1,8 km al 14,2%) che conduceva i corridori sulla linea d’arrivo. Una tappa in grado di riscrivere la classifica, almeno per le posizioni di rincalzo.
La bagarre per entrare nell’azione di giornata è partita praticamente al km 0. Tra i protagonisti il ’solito’ Victor Campenaerts (Lotto-Dstny) e un David Gaudu (Groupama-FDJ) finora decisamente deludente. Gli attacchi sono continuati nei chilometri successivi, finchè dopo una decina di chilometri dal via non si è formato un drappello comprendente 6 corridori: oltre al sopracitato Campenaerts vi erano Julian Alaphilippe (Soudal-Quick Step), Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), Clement Champoussin (Team Arkea-Samsic), Franck Bonnamour (Ag2r Citroen Team) e David De La Cruz (Astana Qazaqstan Team). Il drappello dei 6 battistrada è transitato in testa al primo gpm di giornata, il Col de Pinet, regolato da un Campenaerts alla ricerca di altri preziosi punti per la maglia a pois. Nel frattempo i contrattacchi continuavano senza soluzione di continuità. Al km 25 sono finalmente riusciti ad evadere dal gruppo anche Tiesj Benoot (Jumbo-Visma), Nelson Oliveira (Movistar Team), Matteo Trentin (UAE Team Emirates) e Andrey Amador (EF Education-EasyPost). Quest’ultimo ha immediatamente perso contatto dagli altri 3 contrattaccanti che hanno invece proseguito la loro azione avvicinandosi man mano ai 6 battistrada fino al ricongiugimento avvenuto poco prima del km 40.
Il gruppo, tirato dagli uomini della Bora-Hansgrohe, non ha però mollato la presa vista anche la presenza nel gruppo di testa di Julian Alaphilippe: il gap in corrispondenza del Col de la Mouilles era di 1′10″ e non è dilagato neanche nei chilometri successivi (1′35″ al km 60; 2′30″ al km 80). La corsa si è così stabilizzata con gli uomini della Bora (molto attivo Danny Van Poppel) intenzionati a non dare il via libera definitivo agli attaccanti che hanno approcciato le prime rampe del Col du Granier con un margine di 2′45″ sul plotone.
Proprio lungo la principale asperità di giornata il drappello di testa ha iniziato a perdere i pezzi: il primo a staccarsi è stato Bonnamour, seguito poco dopo da Trentin (in precedenza aveva già mollato Campenaerts). Dietro invece il gruppo ha aumentato l’andatura grazie al lavoro prodotto dagli uomini della Ineos Grenadiers (molto attivo Omar Fraile) che hanno messo subito in difficoltà sia David Gaudu (Groupama-FDJ) che Richard Carapaz (EF Education-EasyPost) entrambi ancora in evidente ritardo di condizione. Stessa sorte poco dopo anche per Mikel Landa (Bahrain-Victorius) ed Esteban Chaves (EF Education-EasyPost). La selezione ha continuato a sfoltire anche il gruppo dei battistrada da cui, nel giro di pochi chilometri, si sono staccati prima Oliveira e De La Cruz e poi anche Champoussin, lasciando al comando della gara un terzetto composto da Alaphilippe, Benoot e Ciccone. Champoussin però non ha mollato ed è riuscito successivamente a rientrare sui primi tre. Il quartetto di testa ha scollinato con circa 1 minuto su Castroviejo e De La Cruz. Il gruppo, ora guidato da Dylan Van Baarle (Jumbo-Visma) aveva recuperato buona parte del gap, portandosi ad 1′20″.
Lungo la successiva discesa Castroviejo ha staccato De La Cruz. Il corridore dell’Astana è stato poi ripreso dal gruppo, mentre l’iberico della Ineos ha continuato ad inseguire tutto solo i battistrada con un ritardo di circa 50 secondi. Lungo le prime rampe del Col du Cucheron Castroviejo ha inziato a recuperare qualche secondo sui battistrada (30″ di ritardo ai -4 dallo scollinamento) ed ha poi completato l’inseguimento a 400 metri dal passaggio sul gpm, vinto da Benoot. Il gruppo, sempre tirato da Van Baarle e ridotto a circa 30 unità, è transitato a circa 1′35″.
La battaglia è ripartita ai -24, lungo il primo chilometro del Col de Porte, quando Giulio Ciccone ha dato un’improvvisa rasoiata che ha immediatamente messo in grande difficoltà Champoussin. L’unico in grado di reggere l’accelerazione di Ciccone è stato Alaphilippe, mentre poco dietro Benoot e Castroviejo inseguivano con circa 10″ di ritardo. Nel frattempo, il lavoro di Van Baarle si era esaurito e così in testa al gruppo sono arrivate la maglie dell’UAE Team Emirates, pronte a lavorare per Adam Yates. L’azione della squdra emiratina ha iniziato a far diminuire il gap dai due battistrada, costringendo cotemporaneamente molti corridori a perdere contatto. Tra questi Lenny Martinez (Groupama-FDJ), Tobias Johannessen (Uno-X Pro Cycling Team) e di nuovo Mikel Landa (Bahrain-Victorius). Ai -20, Ciccone e Alaphippe avevano un margine di 15″ su Benoot e Castroviejo e 50″ su quel che restava del gruppo. A quel punto Ciccone ha provato un nuovo allungo a cui questa volta Alaphilippe non è riuscito a rispondere. Di lì a poco è giunto anche l’attacco di Adam Yates a cui si è subito accodato facilmente la maglia gialla Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma). Ai primi due della generale si sono poi aggiunti Antonio Pedrero (Movistar Team) e Ben O’Connor (Ag2r Citroen Team) mentre Benoot, Castroviejo e poi Alaphilippe venivano ripresi. Poco più dietro inseguiva un gruppetto comprendente gli altri uomini di classifica e tirato da Jai Hindley (Bora-Hansgrohe). Prima dello scollinamento dal gruppo maglia gialla è partito, un pò a sorpresa, lo spagnolo Pedrero che è riuscito a guadagnare qualche metro sul gruppetto Vingegaard. Ciccone è così transitato sul gpm con circa 30″ su Pedrero e 35″ sul gruppetto maglia gialla composto da soli 10 uomini.
Lungo la discesa i distacchi sono leggermente aumentati: Ciccone ha approcciato il durissimo muro finale con poco meno di 40″ su Pedrero e 55″ sul drappello maglia gialla. Appena iniziata l’ascesa Pedrero è andato in difficoltà ed è stato ripreso dal gruppetto formato ormai solo da Vingegaard, Adam Yates, Rafal Majka (UAE Team Emirates) e Ben O’Connor. In corrispondenza dell’ultimo km, Vingegaard ha accellerato, restando tutto solo alle spalle di Ciccone. L’abruzzese perà aveva un buon margine di vantaggio ed ha gestito alla perfezione il finale riuscendo a conservare un margine di sicurezza che gli ha consentito di tagliare il traguardo a braccia alzate. Vingegaard è giunto 2° a 23″, dimostrando ancora un volta d’essere nettamente il migliore del lotto. Ancora bene Adam Yates, 3° a 33″ da Ciccone. Quindi troviamo O’Connor a 49″, Guillaume Martin (Cofidis) a 54″ e Jai Hindley a 59″. Alle loro spalle (ad 1′00″) è invece giunto il terzetto formato da Rafal Majka, Jack Haig (Bahrain-Victorius) e Louis Meintjes (Intermarchè-Circus-Wanty). 10a piazza per il giovane Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) a 1′03″.
La classifica finale certifica lo stradominio di Vingegaard che conquista il Delfinato con 2′23″ su Adam Yates e 2′56″ su O’Connor. Si ferma ai piedi del podio Jai Hindley, 4° a 3′16″ davanti all’altro australiano Haig, che chiude a 3′47″. Quindi troviamo Guillaume Martin (6° a 4′51″), Louis Meintjes (7° a 5′02″) e la sorpresa Torstein Traeen (Uno-X Pro Cycling Team), 8° a 5′15″. Completano la top ten finale Carlos Rodriguez a 5′19″ e Julian Alaphilippe 10° a 5′37″.
Pierpaolo Gnisci
10-06-2023
giugno 10, 2023 by Redazione
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CRITÉRIUM DU DAUPHINÉ
Il danese Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) si è imposto nella settima tappa, Porte-de-Savoie – Col de la Croix-de-Fer, percorrendo 147.9 Km in 4h15′47″, alla media di 34.693 Km/h. Ha preceduto di 41″ il britannico Adam Yates (UAE Team Emirates) e di 53″ l’australiano Jai Hindley (BORA-hansgrohe). Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), 22° a 2′49″. Vingegaard è ancora leader della classifica con 2′11″ su Yates e 2′24″ sull’australiano Ben O’Connor (AG2R Citroën Team). Miglior italiano Ciccone, 19° a 6′10″
ZLM TOUR (Paesi Bassi)
L’olandese Arvid de Kleijn (Tudor Pro Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, circuito di Roosendaal, percorrendo 194.2 Km in 4h16′35″, alla media di 45.412 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Jakub Mareczko (Alpecin-Deceuninck) e Matteo Moschetti (Q36.5 Pro Cycling Team). L’olandese Olav Kooij (Jumbo-Visma) è ancora leader della classifica con 5″ sul connazionale Nils Eekhoff (Team DSM) e 6″ sull’australiano Alex Edmondson (Team DSM). Miglior italiano Alexander Konychev (Team corratec – Selle Italia), 12° a 32″
TOUR D’EURE-ET-LOIR
Il francese Samuel Leroux (Van Rysel-Roubaix Lille Métropole) si è imposto nella seconda tappa, Gallardon – Argenvilliers, percorrendo 189.1 Km in 4h31′58″, alla media di 41.718 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Marcin Budzinski (HRE Mazowsze Serce Polski) e di 5″ il danese Nicklas Amdi Pedersen (Team Coloquick). Unico italiano in gara Alessio Delle Vedove (Circus-ReUz-Technord), 93° a 22′06″. Il francese Noa Isidore ( CIC U Nantes Atlantique) è ancora leader della classifica con 9″ sul connazionale Valentin Tabellion (Van Rysel-Roubaix Lille Métropole) e 10″ su Pedersen. Delle Vedove, 90° a 28′27″
DURACELL DWARS DOOR HET HAGELAND
Il norvegese Rasmus Tiller (Uno-X Pro Cycling Team) si è imposto nella corsa belga, Aarschot – Diest, percorrendo 177 Km in 4h09′02″, alla media di 42.645 Km/h. Ha preceduto allo sprint i belgi Stan Van Tricht (Soudal Quick-Step) e Florian Vermeersch (Lotto Dstny). Unico italiano classificato (su sei partenti) Simone Consonni (Cofidis), 21° a 1′13″
KIRRIKALE ROAD RACE (Turchia)
Il greco Nikiforos Arvanitou (nazionale greca) si è imposto nella prima tappa, circuito di Kirrikale, percorrendo 142 Km in 3h39′00″, alla media di 38.904 Km/h. Ha preceduto allo sprint i turchi Burak Abay (Konya Buyuksehir Belediye) e Ahmet Örken (Spor Toto Cycling Team). Nessun italiano in gara. Arvanitou è il primo leader della classifica con lo stesso tempo di Abay e Örken
AZIZ SHUSHA (Azerbaigian)
L’italiano Alessandro Monaco (Team Technipes #InEmiliaRomagna) si è imposto nella quarta tappa, Ganja – Goygol, percorrendo 102.9 Km in 2h47′11″, alla media di 36.93 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Emanuele Ansaloni (Team Technipes #InEmiliaRomagna) e di 2″ il kazako Rudolf Remkhi (Almaty Astana Motors). Ansaloni è ancora leader della classifica con 24″ su Remkhi e 25″ sul portoghese José Mendes (NSJBI Victoria Sports Cycling Team)
TOUR DU CAMEROUN
L’algerino Yacine Hamza (nazionale algerina) si è imposto nella settima tappa, Bangangte – Bafia, percorrendo 120.9 Km in 2h43′46″, alla media di 44.295 Km/h. Ha preceduto allo sprint i marocchini Achraf Ed Doghmy (nazionale marocchina) e Adil El Arbaoui (nazionale marocchina). Nessun italiano in gara. Il marocchino Mohcine El Kouraji (nazionale marocchina) è ancora leader della classifica con 1′14″ su El Arbaoui e 1′16″ sul ruandese Etienne Tuyizere (nazionale ruandese)
COURSE DE LA PAIX GRAND PRIX JESENÍKY (Repubblica Ceca – Under23)
Il danese Simon Dalby (nazionale danese) si è imposto nella seconda tappa, Bruntál – Červenohorské Sedlo, percorrendo 129.1 Km in 3h28′19″, alla media di 37.184 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Antoine Huby . (nazionale francese) e di 3″ il portoghese Afonso Eulalio (nazionale portoghese). Miglior italiano Davide De Cassan (nazionale italiana), 4° a 4″. Huby è il nuovo leader della classifica con lo stesso tempo di Dalby e 14″ su De Cassan
CIC-TOUR FÉMININ INTERNATIONAL DES PYRÉNÉES
L’italiana Marta Cavalli (FDJ-SUEZ) si è imposta nella seconda tappa, Pierrefitte-Nestalas – Hautacam, percorrendo 96 Km in 3h13′41″, alla media di 43.087 Km/h. Ha preceduto di 3″ la sudafricana Ashleigh Moolman-Pasio (AG Insurance-Soudal Quick-Step Team) e di 5″ la tedesca Antonia Niedermaier (CANYON//SRAM Racing). La Cavalli è la nuova leader della classifica con 3″ sulla Moolman-Pasio e 5″ sulla Niedermaier.
ELMOS DWARS DOOR HET HAGELAND (Donne)
La belga Lotte Kopecky (Team SD Worx) si è imposta nella corsa belga, Aarschot – Diest, percorrendo 128 Km in 3h20′32″, alla media di 38.298 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’austriaca Christina Schweinberger (Fenix-Deceuninck) e di 2″ la britannica Pfeiffer Georgi (Team DSM). Miglior italiana Eleonora Camilla Gasparrini (UAE Team ADQ), 6° a 18″.
VUELTA CICLISTICA INTERNACIONAL FEMININA A GUATEMALA
La venezuelana Lilibeth Chacón (Clarus Merquimia Group-Strongman) si è imposta nella terza tappa, circuito di Pamezabal, percorrendo 119.6 Km in 3h23′01″, alla media di 35.347 Km/h. Ha preceduto di 1′03″ la colombiana Karen Lorena Villamizar (Bike BMC Team) e di 1′04″ la messicana Marcela Prieto (Pato Bike BMC Team). Nessuna italiana in gara. La Chacón è la nuova leader della classifica con 1′02″ sulla Villamizar e 1′06″ sulla Prieto
VINGEGAARD METTE IN CROCE GLI AVVERSARI. IL DANESE DOMINA LA CROIX DE FER E CONSOLIDA IL PRIMATO
Dominio. Probabilmente non c’è modo migliore per descrivere il Critérium du Dauphinè di Jonas Vingegaard. Il campione della Jumbo-Visma si è aggiudicato in solitaira la 7a tappa della corsa francese, la Porte-de-Savoie – Col-de-la-Croix-de-Fer, sbaragliando la concorrenza con una facilità disarmante. Il vincitore dell’ultimo Tour de France è scattato quando al traguardo mancavano poco più di 50 secondi, facendo immediatamente il vuoto e giungendo all’arrivo con 41″ di vantaggio su un ottimo Adam Yates (UAE Team Emirates), 53″ sul vincitore del Giro d’Italia 2022 Jai Hindley (Bora-Hansgrohe) e oltre 1 minuto su Ben O’Connor (Ag2r Citroen Team). Risulta quasi superfluo dire che il danese ha ulteriormente rafforzato la leadership nella classifica generale, che ora guida con un vantaggio di ben 2′11″ su Yates e 2′24″ O’Connor.
Nonostante la lunghezza a dir poco limitata (appena 147,9 km), sulla carta la 7a tappa rappresentava una delle giornate cruciali della corsa transalpina. I primi 50 km erano piatti come un biliardo, dopodichè i corridori erano attesi da oltre 3500 metri di dislivello. La prima asperità di giornata, classificata come gpm Hors Categorie, era il famoso Col de la Madeleine (25,1 km al 6,2%) collocato a metà gara. Dopo la lunga discesa e un breve tratto di fondovalle, la strada tornava a salire in concomitanza del Col du Mollard (18,5 km al 5,8%) posto al km 128. Infine, dopo un brevissimo tratto di discesa, arrivava il momento dell’ascesa finale, il Col de la Croix de Fer (13,1 km al 6,2%, con ultimi 6 km caratterizzati da pendenza media dell’8%).
La fuga di giornata ha iniziato a prender corpo dopo una ventina di chilometri dal via. I primi ad allungare sono stati Anthony Perez (Cofidis), Remi Cavagna (Soudal-Quick Step), Madis Mihkels (Intermarché-Circus-Wanty) e Victor Campenaerts (Lotto-Dstny). Poco dopo all’inseguimento dei 4 battistrada si sono lanciati anche Tobias Bayer (Alpecin-Deceuninck), Reuben Thompson (Groupama-FDJ), Anton Charming (Uno-X) e Matteo Vercher (TotalEnergies). I due quartetti hanno approcciato la prima salita di giornata, il Col de la Madeleine, distanziati di quasi due minuti, mentre nel frattempo dal plotone era evaso anche Pierre Latour (Total-Energies) intenzionato ad rientrare sulla testa della corsa nonostante il distacco ormai superiore ai 5 minuti. Di lì a poco Vercher si è volontariamente staccato dal gruppo inseguitore per aspettare il compagno di squadra che aveva già recuperato quasi due minuti dai battistrada. La bagarre non si era però di certo conclusa perchè dal gruppo maglia gialla erano evasi invano anche altri corridori tra cui Valentin Madouas (Groupama-FDJ) e Eduardo Sepulveda (Lotto-Dstny).
Lungo la salita Mihkels ha perso le ruote dei tre compagni di squadra, mentre Thompson, Charmig e Bayer avevano gudagnato qualcosa (1′25″ il loro gap dal terzetto di testa a 10 km dallo scollinamento). Ancora più evidente il recupero di Latour che si trovava a 2′45″. Il gruppo, tirato dagli uomini della Ineos, era invece segnalato a 3′45″. Di lì a poco Campenaerts è rimasto tutto solo in testa alla corsa visto che han perso contatto prima Cavagna (-79) e poi anche Perez (-76). Il belga della Lotto-Dstny ha così scollinato in solitaria, precedendo Perez e quindi un gruppetto formato da Latour, Charmig e Bayer. Lungo la successiva discesa Latour ha subito perso contatto da Charmig e Bayer che sono così rimasti soli all’inseguitmento di Perez. Il gruppo, che aveva iniziato a raccogliere per strada i primi fuggitivi, a questo punto aveva ridotto il distacco al di sotto dei 3 minuti. Lungo la discesa Perez è stato ripreso da Charmig e Bayer, mentre poco dopo Latour si è rialzato.
Si è così arrivati ai piedi del Col du Mollard con Campenaerts solo in testa con un vantaggio di quasi 2 minuti su Perez, Charmig e Bayer mentre il gruppo si trovava a poco più di 3 minuti. Lungo le prime rampre della seconda salita di giornata Perez è andato in difficoltà, imitato poco dopo anche da Bayer. Charmig è così rimasto tutto solo all’inseguimento di Campenaerts. Il gruppo nel frattempo aveva aumentato il ritmo grazie al lavoro profuso dal belga Nathan Van Hooydonck (Jumbo-Visma). La situazione è rimasta pressochè invariata lungo l’ascesa. Ai -30 Campenaerts vantava ancora un margine di 1′25″ sul danese Charmig e 2′15″ sul gruppo maglia gialla, sempre meno folto. La fuga di Charmig è terminata ai -26, quando è stato raggiunto dal gruppo che a quel punto si era pericolosamente avvicinato anche a Campenaerts (1′25″ il gap). Il belga della Lotto è però riuscito a resistere in testa fino al gpm scollinando con 20″ sul plotone. Il prevedibile ricongiungimento si è consumato al termine della successiva discesa (-12,5).
Nei primi km della salita finale il gruppo ha proceduto in modo regolare, tirato da Dylan Van Baarle che aveva rilevato il compagno Van Hooydonck in testa al plotone. Giunti al cambio di pedenza (-6), Attila Valter ha imposto un evidente aumento dell’andatura che ha mandato subito in difficolta David Gaudu (Groupama-FDJ), Clement Champoussin (Team Arkea-Samsic) e Mikel Landa (Bahrain-Victorius). Il ritmo dell’ungherese della Jumbo-Visma ha letteralmente sfaldato il gruppo, prologo del prevedibile ed inesorabile attacco di Jonas Vingegaard avvenuto quando al traguardo mancavano 5300 metri e a cui nessuno ha trovato ne le gambe ne il coraggio di reagie. Alle spalle del Danese è rimasto tutto solo Adam Yates (UAE Team Emirates) bravo a salire del proprio passo senza perdere troppo (ai -3 pagava solo 15″). Ben più dietro un gruppetto comprendente Ben O’Connor (Ag2r Citroen Team), Jai Hindley (Bora-Hansgrohe), Richard Carapaz (EF Education-EasyPost), Jack Haig (Bahrain-Victorius) e Dani Martinez (Ineos Grenadiers) che ai 3000 metri dal traguardo aveva un distacco di 40 secondi.
Ai -2,2 Hindley ha provato ad evadare dal gruppetto inseguitore, mentre Carapaz perdeva le ruote degli altri uomini di classifica. Di lì a poco O’Connor ha provato a rientrare in solitaria su Hindley, ma ha finito per andare a sua volta in leggera difficoltà. Chi invece stava benissimo era proprio Vingegaard che si è concesso la 10a vittoria stagionale giugendo sulla linea d’arrivo con un vantaggio di 41″ su Adam Yates e 53″ su Hindley. O’Connor ha invece chiuso in 4a posizione a 1′04″, precedendo un gruppetto giunto a 1′10″, regolato dal giovanissimo britannico Max Poole (Team DSM) e comprendente anche Jack Haig (Bahrain-Victorius), Guillaume Martin (Cofidis), Torstein Traeen (Uno-X Pro Cycling Team), Daniel Martinez (Ineos Grenadiers), Louis Meintjes (Intermarchè-Circus-Wanty) e Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers).
La nuova classifica generale vede ovviamente in testa Vingegaard con 2′11″ su Adam Yates, 2′24″ su Ben O’Connor e 2′36″ su Jai Hindley. Quinta piazza provvisoria per un altro australiano, Jack Haig che paga 3′04″. Quindi troviamo Dani Martinez a 3′27″ e Julian Alaphilippe (Soudal-Quick Step) a 3′48″. Completano la top ten Guillaume Martin a 4′14″, Meintjes a 4′19″ e Traeen a 4′21″.
Domani è in programma l’8a ed ultima tappa, da Le-Pont-de-Claix a Grenoble per un totale di 153 km. Si tratta di un’altra frazione d’alta montagna caraterizzata da ben 5 gpm. Particolarmente difficili gli ultimi 60 km che presenteranno il Col du Granier (9,6 km all’8,6%), il Col du Cucheron (7,7 km al 6,2%), il Col de Porte (7,4 km al 6,8%) e infine il durissimo strappo finale de la Bastille (1,8 km al 14,2%). C’è da chiedersi se Vingegaard si accontenterà di amministrare l’ampio vantaggio di cui gode o se vorrà chiudere in bellezza.
Pierpaolo Gnisci
DELFINATO: FUGA VINCENTE DI ZIMMERMANN A CREST-VOLAND. VINGEGAARD SEMPRE LEADER.
Il weekend conclusivo del Critérium du Dauphiné edizione 2023 si è aperto con la fuga vincente di Georg Zimmermann (Intermarché-Circus-Wanty). Il 25enne di Augsburg ha alzato le braccia al cielo al termine della 6a tappa staccando in cima alla breve salita finale i compagni di fuga Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies), giunto a 1″ secondo dal tedesco, e Jonathan Castroviejo (Ineos Grenadiers), terzo a 8″. No contest tra gli uomini di classifica che sono giunti tutti (o quasi) insieme a 48″ dal vincitore di giornata. Resta praticamente invariata la classifica generale che vede sempre saldamente in testa Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) con 1′10″ su Ben O’Connor (Ag2r Citroen Team) e 1′23″ sul redivivo Julian Alaphilippe (Soudal-Quick Step).
La 6a frazione, poco più di 170 km da Nantua a Crest-Voland, era la più semplice delle tre tappe alpine poste a conclusione della breve corsa a tappe francese. I primi 140 km non erano troppo impegnativi e presetavano un solo gpm: la Cote de Droisy (2a categoria; 7,9 km al 4,5%) posta al km 53. Poco dopo il traguardo volante di Saint-Jean-de-Sixt (km 141,5) aveva inizio la principale asperità di giornata, ovvero il Col de Aravais (7,7 km al 5,9%) classificato come gpm di 2a categoria. Dopo la successiva discesa vi erano altri due brevi gpm in rapidissima sequenza: la Cote de Notre Dame de Bellecombe (3,2 km al 6,4%) posta a 4 km dal traguardo e lo strappo di Crest-Voland (2,4 km al 6,9%) che terminava proprio in corrispondenza della linea d’arrivo. Una frazione non troppo complicata e che sorrideva ai fuggitivi di giornata anche alla luce delle difficoltà altimetriche proposte della due tappe conclusive.
Proprio alla luce delle premesse sopra indicate, la battaglia per entrare nella fuga di giornata è stata incessante e così soltanto dopo oltre 100 km di scatti e controscatti, un drappello di 14 corridori è riuscito ad evadere dal controllo del plotone:Nans Peters (Ag2r Citroen Team), Axel Zingle (Cofidis), Andrey Amador (EF Education-EasyPost), Georg Zimmermann (Intermarchè-Circus-Wanty), Jonathan Castroviejo (Ineos Grenadiers), Matteo Jorgenson (Movistar Team), Andrea Bagioli e Dries Devenyns (Soudal-Quick Step), Simon Guglielmi (Team Arkea-Samsic), Lawson Craddock (Team Jayco-AlUla), Matteo Trentin (UAE Team Emirates) e infine il terzetto della TotalEnergies formato da Mathieu Burgaudeau, Alexis Vuillermoz e Mattero Vercher. Il gruppo non ha però mai mollato del tutto la presa e ha mantenuto il gap intorno ai 3 minuti per poi scendere sotto i 2′ all’imbocco del Col de Aravis. Proprio lungo la salita più lunga di giornata, la fuga è letteralmente esplosa grazie all’iniziativa di Castroviejo e Burgaudeau. Alla coppia franco-spagnola si è poi aggiunto anche Zimmermann che è rientrato in corrispondenza del gpm. A poco più di 30″ dal terzetto di testa è transitato un quartetto formato da Bagioli, Trentin, Guglielmi e Peters, mentre il plotone tirtato dalla Uno-X e dalla Trek è passato con 1′20″.
Nel tratto di discesa successivo e lungo la Cote de Notre-Dame-de-Bellecombe il gruppo non è riuscito a ridurre ulteriormente il gap e di conseguenza il terzetto di testa si è presentato ai piedi della salitella finale con un margine decisamente rassicurante che gli ha consentito di giocarsi il successo di tappa. Ai 1500 metri dal traguardo è arrivato lo scatto del tedesco Zimmermann a cui in un primo momento ha cercato di reagire Castroviejo. L’iberico si è però piantato ed, all’altezza dell’ultimo km, è stato superato anche da Burgaudeau. Il corridore della TotalEnergies è quindi riuscito a riprendere Zimmermann ai -500, lanciando poco dopo la sua lunghissima volata. Zimmermann è rimasto lucido ed è partito ai -200 e ha scavalcato il transalpino tornando al successo dopo 2 anni. Zimmermann ha tagliato il traguardo con 1″ su Burgaudeau e 8″ su Castroviejo. Alle loro spalle è giunto il gruppo dei big forte di una ventina di unità e regolato da Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) davanti ad un redivivo Ben O’Connor (Ag2r Citroen Team).
La classifica generale resta immutata alla vigilia delle due tappe più dure della corsa. Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) guida comodamente con 1′10″ su Ben O’Connor, 1′23″ su Julian Alaphilippe (Soudal-Quick Step), 1′26″ su Adam Yates (UAE Team Emirates) e 1′37″ su Jai Hindley (Bora-Hansgrohe). Seguono Jack Haig (Bahrain-Victorius) ad 1′44″, Daniel Martinez (Ineos Grenadiers) a 2′07″ e Guillaume Martin (Cofidis) a 2′54″.
Domani è in programma la 7a tappa, appena 148 km da Porte-de-Savoie al Col-de-la-Croix-de-Fer infarciti di salite: il Col de la Madeleine (28 km al 6,1%) al km 76, il Col du Mollard (18,3 km al 5,7%) al km 129 e infine l’ascesa finale (13,1 km al 6,1%). Considerando la netta (quasi imbarazzante) superiorità messa in mostra in queste prime tappe, c’è da aspettarsi l’ennesimo show di Vingegaard.
Pierpaolo Gnisci
09-06-2023
giugno 9, 2023 by Redazione
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CRITÉRIUM DU DAUPHINÉ
Il tedesco Georg Zimmermann (Intermarché-Circus-Wanty) si è imposto nella sesta tappa, Nantua – Crest-Voland, percorrendo 170.2 Km in 4h02′50″, alla media di 42.054 Km/h. Ha preceduto di 1″ il francese Mathieu Burgaudeau (TotalEnergies) e di 8″ lo spagnolo Jonathan Castroviejo (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), 4° a 48″. Il danese Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) è ancora leader della classifica con 1′10″ sull’australiano Ben O’Connor (AG2R Citroën Team) e 1′23″ sul francese Julian Alaphilippe (Soudal Quick-Step). Miglior italiano Ciccone, 17° a 3′11″
ZLM TOUR (Paesi Bassi)
L’italiano Jakub Mareczko (Alpecin-Deceuninck) si è imposto nella seconda tappa, Schijndel – Buchten, percorrendo 184.1 Km in 4h05′46″, alla media di 44.945 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Olav Kooij (Jumbo-Visma) e il belga Robbe Ghys (Alpecin-Deceuninck). Kooij è il nuovo leader della classifica con 5″ sul connazionale Nils Eekhoff (Team DSM) e 6″ sull’australiano Alex Edmondson (Team DSM). Miglior italiano Alexander Konychev (Team corratec – Selle Italia), 14° a 32″
TOUR D’EURE-ET-LOIR
Il francese Noa Isidore (CIC U Nantes Atlantique) si è imposto nella prima tappa, Châteaudun – Luisant, percorrendo 161.2 Km in 3h37′01″, alla media di 44.568 Km/h. Ha preceduto di 5″ il connazionale Valentin Tabellion (Van Rysel-Roubaix Lille Métropole) e il belga Jasper Dejaegher (Circus-ReUz-Technord). Unico italiano in gara Alessio Delle Vedove (Circus-ReUz-Technord), 78° a 6′16″. Isidore è il primo leader della classifica con 9″ su Tabellion e 11″ su Dejaegher. Delle Vedove, 78° a 6′26″
GROSSER PREIS DES KANTONS AARGAU
Il belga Thibau Nys (Trek-Segafredo) si è imposto nella corsa elvetica, circuito di Leuggern, percorrendo 173.8 Km in 4h18′29″, alla media di 40.343 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’elvetico Marc Hirschi (UAE Team Emirates) e lo spagnolo Pello Bilbao (Bahrain Victorious). Miglior italiano Filippo Baroncini (Trek-Segafredo), 6°.
AZIZ SHUSHA (Azerbaigian)
Il belga Jari Verstraeten (Bataia Brigade) si è imposto nella terza tappa, Qabala – Ganja, percorrendo 170 Km in 3h36′49″, alla media di 47.044 Km/h. Ha preceduto allo sprint il rumeno Mihnea-Alexandru Harasim (nazionale rumena) e il kazako Anton Kuzmin (Almaty Astana Motors). Miglior italiano Martin Nessler (Team Technipes #InEmiliaRomagna), 7° a 29″. L’italiano Emanuele Ansaloni (Team Technipes #InEmiliaRomagna) è il nuovo leader della classifica con 2″ sul bulgaro Martin Papanov (nazionale bulgara) e 8″ sul rumeno Cristian Raileanu (nazionale rumena)
TOUR DU CAMEROUN
Il francese Axel Taillandier (Team France Défense) si è imposto nella sesta tappa, Loum – Dschang, percorrendo 105.1 Km in 3h00′58″, alla media di 34.846 Km/h. Ha preceduto allo sprint il ruandese Eric Manizabayo (nazionale ruandese) e di 1′44″ il ruandese Samuel Niyonkuru (nazionale ruandese). Nessun italiano in gara. Il marocchino Mohcine El Kouraji (nazionale marocchina) è ancora leader della classifica con 1′14″ sul connazionale Adil El Arbaoui (nazionale marocchina) e 1′16″ sul ruandese Etienne Tuyizere (nazionale ruandese)
ŠKODA TOUR DE MAURICE (Mauritius)
Il russo Sergei Rostovcev (Beykoz Belediyesi Spor Kulübü) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, circuito di Soreze, percorrendo 106 Km in 2h33′17″, alla media di 41.492 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Pirmin Eisenbarth (Bike Aid) e il sudafricano Gustav Basson (Faucon Flacq SC-KFC). Nessun italiano in gara. Il britannico Archie Cross (Velo Schils Interbike RT) si impone in classifica con 20″ sul mauriziano Christopher Rougier-Lagane (nazionale mauriziana) e 50″ su Eisenbarth
COURSE DE LA PAIX GRAND PRIX JESENÍKY (Repubblica Ceca – Under23)
Il francese Pierre Gautherat (nazionale francese) si è imposto anche nella prima tappa, Jeseník – Rýmařov, percorrendo 121.9 Km in 2h58′14″, alla media di 41.036 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Joshua Giddings (nazionale britannica) e il norvegese Karsten Larsen Feldmann (nazionale norvegese). Miglior italiano Nicoló Arrighetti (nazionale italiana), 5° a 1″. Gautherat è ancora leader della classifica con 10″ sul tedesco Henri Uhlig (nazionale tedesca) e 12″ su Giddings. Miglior italiano Bryan Olivo (nazionale italiana), 15° a 20″
CIC-TOUR FÉMININ INTERNATIONAL DES PYRÉNÉES
La sudafricana Ashleigh Moolman-Pasio (AG Insurance-Soudal Quick-Step Team) si è imposta nella prima tappa, Argelés-Gazost – Lourdes, percorrendo 129 Km in 3h17′10″, alla media di 39.256 Km/h. Ha preceduto allo sprint la britannica Anna Henderson (Team Jumbo-Visma) e l’olandese Loes Adegeest (FDJ-SUEZ). Miglior italiana Marta Cavalli (FDJ-SUEZ), 9°. La Moolman-Pasio è la prima leader della classifica con lo stesso tempo della Henderson e della Adegeest. Miglior italiana la Cavalli, 9° con lo stesso tempo delle prime.
VUELTA CICLISTICA INTERNACIONAL FEMININA A GUATEMALA
La colombiana Serika Mitchell Guluma (Eneica-CM Team-Seguros Deportivos) si è imposta nella seconda tappa, circuito di El Camán, percorrendo 125.4 Km in 3h22′32″, alla media di 37.149 Km/h. Ha preceduto allo sprint le connazionali Carolina Vargas (Eneicat-CM Team-Seguros Deportivos) e Andrea Alzate (Eneicat-CM Team-Seguros Deportivos). Nessuna italiana in gara. La Alzate è ancora leader della classifica con lo stesso tempo della connazionale Karen Lorena Villamizar (Bike BMC Team) e 1″ sulla venezuelana Lilibeth Chacón (Clarus Merquimia Group-Strongman)
08-06-2023
giugno 8, 2023 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
CRITÉRIUM DU DAUPHINÉ
Il danese Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) si è imposto nella quinta tappa, Cormoranche-sur-Saône – Salins-les-Bains, percorrendo 191.1 Km in 4h03′42″, alla media di 47.05 Km/h. Ha preceduto di 31″ il francese Julian Alaphilippe (Soudal Quick-Step) e il norvegese Tobias Halland Johannessen (Uno-X Pro Cycling Team). Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), 14° a 31″. Vingegaard è il nuovo leader della classifica con 1′10″ sull’australiano Ben O’Connor (AG2R Citroën Team) e 1′23″ su Alaphilippe. Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), 21° a 3′11″
ZLM TOUR (Paesi Bassi)
Il belga Yentl Vandevelde (TdT-Unibet) si è imposto nella prima tappa, Westkapelle – ’s Heerenhoek, percorrendo 202.5 Km in 4h06′52″, alla media di 42.825 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’italiano Alexander Konychev (Team corratec – Selle Italia) e di 6″ l’olandese Bert-Jan Lindeman (VolkerWessels Cycling Team). L’olandese Nils Eekhoff (Team DSM) è ancora leader della classifica con 1″ sull’australiano Alex Edmondson (Team DSM) e sul connazionale Olav Kooij (Jumbo-Visma). Miglior italiano Konychev, 14° a 27″
AZIZ SHUSHA (Azerbaigian)
L’olandese Luuk Schuurmans (Universe Cycling Team) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Qabala, percorrendo 176.2 Km in 3h51′39″, alla media di 38.852 Km/h. Ha preceduto allo sprint il bulgaro Nikolay . Genov (nazionale bulgara) e il francese Julien Trarieux (China Glory Continental Cycling Team). Miglior italiano Gabriele Petrelli (Team Technipes #InEmiliaRomagna), 5°. Il bulgaro Martin Papanov (nazionale bulgara) è ancora leader della classifica con 1″ sull’italiano Emanuele Ansaloni (Team Technipes #InEmiliaRomagna) e 6″ sul rumeno Cristian Raileanu (nazionale rumena)
TOUR DU CAMEROUN
La quinta tappa, circuito di Douala (109.6 Km) è stata annullata. Il marocchino Mohcine El Kouraji (nazionale marocchina) è il ancora leader della classifica con 1′14″ sul connazionale Adil El Arbaoui (nazionale marocchina) e 1′16″ sull’algerino Yacine Hamza (nazionale algerina). Nessun italiano in gara
ŠKODA TOUR DE MAURICE (Mauritius)
L’eritreo Natnael Berhane (Beykoz Belediyesi Spor Kulübü) si è imposto nella terza tappa, Cascavelle – Grand Bassin, percorrendo 115 Km in 3h06′08″, alla media di 37.07 Km/h. Ha preceduto allo sprint il mauriziano Christopher Rougier-Lagane (nazionale mauriziana) e il britannico Archie Cross (Velo Schils Interbike RT). Nessun italiano in gara. Cross è il nuovo leader della classifica con 20″ su Rougier-Lagane e 50″ sul tedesco Pirmin Eisenbarth (Bike Aid)
COURSE DE LA PAIX GRAND PRIX JESENÍKY (Repubblica Ceca – Under23)
Il francese Pierre Gautherat (nazionale francese) si è imposto nel prologo, circuito a cronometro di Jeseník, percorrendo 3.1 Km in 3′38″, alla media di 51.193 Km/h. Ha preceduto di 1″ il tedesco Henri Uhlig (nazionale tedesca) e il danese Carl-Frederik Bevort. Miglior italiano Dario Igor Belletta (nazionale italiana), 10° a 6″. Gautherat è il primo leader della classifica con 1″ su Uhlig e Bevort. Miglior italiano Belletta, 10° a 6″
VUELTA CICLISTICA INTERNACIONAL FEMININA A GUATEMALA
La venezuelana Lilibeth Chacón (Clarus Merquimia Group-Strongman) si è imposta nella prima tappa, circuito di Parramos, percorrendo 114.1 Km in 3h10′08″, alla media di 36.006 Km/h. Ha preceduto allo sprint le colombiane Karen Lorena Villamizar (Bike BMC Team) e Juliana Londono (Prototype Women’s Cycling Team). Nessuna italiana in gara. La colombiana Andrea Alzate (Eneicat-CM Team-Seguros Deportivos) è ancora leader della classifica con lo stesso tempo della Villamizar e 1″ sulla Chacón
VINGEGAARD VINCE E CONVINCE A SALINS-LES-BAINS. IL DANESE E’ LA NUOVA MAGLIA GIALLA
Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) accelera sull’ultimo gpm della quarta tappa, la Côte de Thésy, e se ne va tutto solo aumentando il vantaggio sul gruppo. Arriva in solitaria sul traguardo di Salins-les-Bains ed ipoteca la vittoria del Delfinato 2023
Dopo la cronometro di ieri che ha visto prevalere Mikkel Bjerg (UAE Team Emirates), nuova maglia gialla del Delfinato, oggi è in programma la quarta tappa da Cormoranche-sur-Saône a Salins-les-Bains. Vedremo se il ciclista danese riuscirà a confermarsi in testa alla classifica, anche se i tre gpm posizionati nella seconda metà del tracciato, lungo complessivamente 191 km, possono dargli qualche grattacapo. In particolare il gpm della Côte de Thesy, 3.7 km all’8.2% di pendenza media, sarà un bel banco di prova anche per quei ciclisti che ieri hanno deluso e che vogliono rifarsi oggi. La fuga di giornata si formava dopo circa cinque km dalla partenza grazie all’azione di sei ciclisti: Thomas De Gendt (Team Lotto Dstny), Edvald Boasson Hagen (Team TotalEnergies), Jonas Gregaard (Uno X Pro Cycling Team), Georg Zimmermann (Team Intermarchè Circus Wanty), Nils Politt (Team BORA Hansgrohe) e Leon Heinschke (Team DSM). Dopo una sessantina di km il vantaggio della fuga era di poco inferiore ai 4 minuti sul gruppo maglia gialla, tirato dagli uomini dell’UAE Team Emirates. Gregaard scollinava in prima posizione sul primo gpm della Côte de Château-Chalon posta al km 97.7. A dar man forte ai compagni di squadra di Bjerg, in testa al gruppo erano arrivati anche gli uomini della Soudal Quick Step, oggi tutti a disposizione di Julian Alaphilippe. Politt si aggiudicava il traguardo volante di Salins-les-Bains posto al km 142.4. Sul successivo gpm della Côte d’Ivory, posta al km 154.4, era ancora Gregaard a scollinare per primo. Il gruppo, che da un po’ di tempo aveva imposto un ritmo più elevato, aveva un ritardo di un minuto circa quando mancavano 34 km alla conclusione. Sulla Côte de Thésy, ultima difficoltà altimetrica della tappa, nonché quella più difficile con i primi due km che superavano il 10% di pendenza media, la fuga si spezzettava venendo ripresa poco prima dello scollinamento grazie al forcing decisivo del Team Jumbo Visma, che lanciava il suo capitano Vingegaard, primo a scollinare. Il danese, che già prima dello scollinamento aveva ‘maturato’ qualche metro di vantaggio sugli avversari, allungava in discesa e confidando sulle sue ottime capacità di passista aumentava addirittura il vantaggio sugli immediati inseguitori. Vingegaard si imponeva in solitaria sul traguardo di Salins-les-Bains con 31 secondi di vantaggio su Alaphilippe, che regolava il gruppo alle spalle del danese davanti a Tobias Halland Johannessen (Uno X Pro Cycling Team). Quarto era Clément Champoussin (Team Arkéa Samsic) mentre chiudeva la top five Max Poole (Team DSM). Vingegaard non solo vince la tappa ma si prende anche la maglia gialla, che può dirsi già ipotecata, visto che Alaphilippe è secondo a 1 minuto e 23 secondi di ritardo, mentre Ben O’Connor (Team AG2R Citroen) è terzo a 1 minuto e 24 secondi di ritardo. Domani è in programma la sesta tappa da Nantua a Crest-Voland lunga poco più di 170 km, che presenta un totale di quattro gpm. Il finale di tappa è molto impegnativo con tre gpm concentrati nel giro di 20 km. Quasi sicuramente saranno gli uomini di classifica a battagliare nuovamente per la vittoria di tappa, con la classifica generale che subirà nuovi assestamenti.
Antonio Scarfone

Jonas Vingegaard vince a Salins-les-Bains (foto: Dario Belingheri/Getty Images)
07-06-2023
giugno 7, 2023 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
CRITÉRIUM DU DAUPHINÉ
Il danese Mikkel Bjerg (UAE Team Emirates) si è imposto nella quarta tappa, cronometro individuale Cours – Belmont-de-la-Loire, percorrendo 31.1 Km in 37′28″, alla media di 49.804 Km/h. Ha preceduto di 12″ il connazionale Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) e di 27″ il francese Remi Cavagna (Soudal Quick-Step). Miglior italiano Lorenzo Milesi (Team DSM), 29° a 2′05″. Bjerg è il nuovo leader della classifica con 12″ su Vingegaard e 34″ sul britannico Fred Wright (Bahrain Victorious). Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), 33° a 2′42″
ZLM TOUR (Paesi Bassi)
L’olandese Nils Eekhoff (Team DSM) si è imposto nel prologo, circuito a cronometro di Heinkenszand, percorrendo 6.6 Km in 7′27″, alla media di 53.154 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’australiano Alex Edmondson (Team DSM) e il connazionale Olav Kooij (Jumbo-Visma). Miglior italiano Simone Bevilacqua (EOLO-Kometa Cycling Team), 30° a 22″. Eekhoff è il primo leader della classifica con 1″ su Edmondson e Kooij. Miglior italiano Bevilacqua, 30° a 22″.
AZIZ SHUSHA (Azerbaigian)
Il bulgaro Martin Papanov (nazionale bulgara) si è imposto nella prima tappa, Baku – Shamakhi, percorrendo 150 Km in 3h51′39″, alla media di 38.852 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Emanuele Ansaloni (Team Technipes #InEmiliaRomagna) e il rumeno Cristian Raileanu. Papanov è il primo leader della classifica con 1″ su Ansaloni e 6″ su Raileanu
TOUR DU CAMEROUN
Il marocchino Adil El Arbaoui (nazionale marocchina) si è imposto nella quarta tappa, Kribi – Douala, percorrendo 160.1 Km in 4h00′36″, alla media di 39.925 Km/h. Ha preceduto di 2″ il ruandese Etienne Tuyizere (nazionale ruandese) e l’algerino Yacine Hamza (nazionale algerina). Nessun italiano in gara. Il marocchino Mohcine El Kouraji (nazionale marocchina) è il nuovo leader della classifica con 1′14″ su El Arbaoui e 1′16″ su Hamza
ŠKODA TOUR DE MAURICE (Mauritius)
Il team britannico Velo Schils Interbike Racing Team si è imposto nella seconda tappa, cronometro a squadre Ferney – Shandrani Road, percorrendo 20.5 Km in 25′55″, alla media di 47.460 Km/h. Ha preceduto di 15″ il team tedesco Bike Aid e di 20″ il team nazionale mauriziano. Nessun italiano in gara. Il britannico Max Stedman (Velo Schils Interbike Racing Team) è il nuovo leader della classifica con 15″ sull’eritreo Dawit Yemane (Bike Aid) e 54″ sul francese Stefan Bennett (EuroCyclingTrips)
VUELTA CICLISTICA INTERNACIONAL FEMININA A GUATEMALA
La colombiana Andrea Alzate (Eneicat-CM Team-Seguros Deportivos) si è imposta nel prologo, circuito a cronometro di Città del Guatemala, percorrendo 0.5 Km in 1′13″, alla media di 24.658 Km/h. Ha preceduto di pochi centesimi di secondo la connazionale Karen Lorena Villamizar (Bike BMC Team) e di 1″ la venezuelana Lilibeth Chacón (Clarus Merquimia Group-Strongman). Nessuna italiana in gara. La Alzate è la prima leader della classifica con lo stesso tempo della Villamizar e 1″ sulla Chacón
BJERG METTE LE ALI A BELMONT-DE-LA-LOIRE. TAPPA E MAGLIA PER IL DANESE
Mikkel Bjerg (UAE Team Emirates) sorprende tutti nell’attesa cronometro individuale della quarta tappa e vince davanti al favorito Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma). Adesso arrivano le montagne che decideranno le sorti della breve corsa francese
Dopo le prime tre tappe abbastanza scialbe, tutte terminate con una volata di gruppo più o meno compatto, il Criterium del Delfinato entra nel vivo con la cronometro individuale da Cours a Belmont-de-la-Loire. Lunga 31 km, questa prova contro il tempo ha un percorso abbastanza impegnativo che si può suddividere in tre parti: una salita iniziale di circa 3 km, 16 km centrali prevalentemente in leggera discesa e 12 km conclusivi in leggera salita. I ciclisti dovranno dosare bene le proprie energie in uno sforzo che si avvicinerà ai 40 minuti. Oggi inizierà la battaglia vera e propria tra i big di classifica per emergere dalla massa e puntare alla maglia gialla. Tutti gli occhi erano puntati su Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) ma a prendersi le luci della ribalta è stato un altro danese, Mikkel Bjerg (UAE Team Emirates). Partito in sordina e soltanto ottavo al primo intertempo, 20 secondi dietro un ottimo Vingegaard, Bjerg aumentava decisamente il ritmo nella parte centrale della cronometro, facendo segnare al secondo intertempo lo stesso tempo di Remi Cavagna (Team Soudal Quick Step). Il danese manteneva un ritmo impressionante anche nella terza ed ultima parte e chiudeva con il tempo di 37 minuti e 28 secondi, mentre Vingegaard che nel frattempo aveva perso qualcosa si piazzava in seconda posizione a 12 secondi di ritardo. Terzo era Cavagna con il tempo di 37 minuti e 55 secondi, a 27 secondi di ritardo da Bjerg. Chiudevano la top five Fred Wright (Team Bahrain Victorious) in quarta posizione e Ben O’Connor in quinta posizione, rispettivamente a 34 e 41 secondi di ritardo da Bjerg, che ottiene la prima vittoria stagionale e con questo exploit si candida ad essere uomo di classifica al prossimo Tour de France in caso venisse meno il capitano designato Tadej Pogacar, nell’attesa di capire quale sarà il ruolo dell’altra punta Adam Yates. Sarà interessante vedere come Bjerg si comporterà nelle prossime tappe in salita, visto che adesso è proprio lui la nuova maglia gialla con 12 secondi di vantaggio su Vingegaard e 34 secondi di vantaggio su Wright. Domani è in programma la quinta tappa da Cormoranche-sur-Saône a Salins-les-Bains di 191 km. La prima metà del percorso è completamente pianeggiante e sarà la seconda parte quella più spettacolare con tre gmp concentrati nel giro di 80 km. Si inizia con Côte de Château-Chalon (4.4 km al 4.1%), si prosegue con la Côte d’Ivory (2.2 al 5.7%) e si finisce con la Côte de Thèsy (3.7 km all’8.2 %). Proprio su quest’ultima, avendo le pendenze più arcigne con picchi che sfiorano l’11%, potrebbe essere il teatro del primo vero scontro tra i big di classifica. Dallo scollinamento dell’ultimo gpm mancheranno 14 km all’arrivo, per la maggior parte in discesa, quindi la vera selezione si farà necessariamente prima.
Antonio Scarfone

Mikkel Bjerg vince la cronometro di Belmont-de-la-Loire (foto: Getty Images)
06-06-2023
giugno 6, 2023 by Redazione
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CRITÉRIUM DU DAUPHINÉ
Il francese Christophe Laporte ( Jumbo-Visma) si è imposto nella terza tappa, Monistrol-sur-Loire – Le Coteau, percorrendo 194.1 Km in 4h43′28″, alla media di 41.084 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Sam Bennett (BORA-hansgrohe) e Dylan Groenewegen (Team Jayco-AlUla). Miglior italiano Matteo Trentin (UAE Team Emirates), 4°. Laporte è ancora leader della classifica con 11″ sul connazionale Julian Alaphilippe (Soudal Quick-Step) e 17″ sull’ecuadoriano Richard Carapaz (EF Education-EasyPost) . Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), 22° a 23″
TOUR DU CAMEROUN
L’olandese Sten Verzijl (Global Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, Pouma – Kribi, percorrendo 110.6 Km in 2h39′50″, alla media di 41.518 Km/h. Ha preceduto allo sprint il marocchino Mohcine El Kouraji (nazionale marocchina) e il ruandese Samuel Niyonkuru (nazionale ruandese). Nessun italiano in gara. Il bulgaro Martin Marinov (Martigues SC-Payden & Rygel) è il nuovo leader della classifica con lo stesso tempo di El Kouraji e di Niyonkuru
ŠKODA TOUR DE MAURICE (Mauritius)
Il francese Stefan Bennett (EuroCyclingTrips) si è imposto nella prima tappa, Beau Plan – Côte d’Or, percorrendo 128 Km in 3h12′42″, alla media di 39.855 Km/h. Ha preceduto di 27″ il russo Sergei Rostovcev (Beykoz Belediyesi Spor Kulübü) e l’eritreo Dawit Yemane (Bike Aid). Nessun italiano in gara. Bennett è il primo leader della classifica con 27″ su Rostovcev e Yemane