HAIFA – TEL AVIV: VIA COL VENTO D’ISRAELE

maggio 5, 2018 by Redazione  
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Prima tappa in linea con l’incognita del vento per il Giro che scatta da Israele. Buona parte dei 167 Km che si dovranno percorrere tra Haifa e Tel Aviv si snoderà in prossima delle coste del Mediterraneo e le folate che spirano dal mare potrebbero dare parecchio filo da torcere a tutti, non solamente alle formazioni dei velocisti, naturali favoriti per il successo di giornata.

Dopo la movimentata crono d’avvio sulle strade di Gerusalemme il Giro si rimette in marcia con una tappa che, sulla carta, è la più semplice fra le tre disegnate in Israele. Solo sulla carta, però, perché – a dispetto di un tracciato non particolarmente denso di chilometri (se ne dovranno percorrere 167) e caratterizzato solo da una facile ascesa lontana dall’arrivo – presenterà un trabocchetto di non poco conto, quello del vento. Infatti, la tappa si snoderà prevalentemente lungo le coste del Mar Mediterraneo e nelle sue immediate adiacenze ed è risaputo che le folate trasversali, quando particolarmente forti, sono in grado di selezionare il gruppo, come capitò per esempio nella pianeggiante tappa di Saint-Amand-Montrond del Tour de France del 2013, al termine della quale uno dei grandi nomi di quell’edizione, lo spagnolo Valverde, proprio per colpa del vento sprofondò in classifica perdendo quel giorno quasi 10 minuti dagli altri avversari, giunti assieme al traguardo dove s’impose il britannico Mark Cavendish. Era quella una tappa da velocisti e, vento e Valverde a parte, lo fu e lo sarà anche questa di Tel Aviv, prima delle sette-otto giornate che gli organizzatori hanno riservato agli esponenti della speciale categoria, che poi l’indomani avranno la possibilità di giocarsi la rivincita nell’ancor più insidiosa tappa di Eilat.
Oggi si partirà da Haifa, il primo porto israeliano della storia, situato ai piedi del Monte Carmelo, estrema propaggina dell’omonima catena montuosa il cui nome significa “Vigna di Dio” e sul quale visse il biblico profeta Elia. I primi 20 Km si percorreranno in direzione nord, opposta rispetto a quella di Tel Aviv, fino a raggiungere la città di Acri, famosa per essere stata la principale porta d’accesso alla Terra Santa durante le spedizione dei Crociati, che ne fecero la capitale dello stato da loro creato (noto anche come “Terre d’Oltremare”) fino al momento della definitiva riconquista araba del 1291. Nel XVI secolo sarà quindi annessa all’impero ottomano, che vi costruì il monumento più visitato della cittadina, la cittadella fortificata che dal 2001 è iscritta nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO.
Il percorso si allontenerà ora dal mare per addentrarsi nell’immediato entroterra e, intrapreso il giro di boa per tornare verso sud, comincerà una serie di lievi saliscendi, che il gruppo supererà percorrendo un’ampia superstrada a due corsie che punta nuovamente in direzione del Monte Carmelo, doppiato transitandone ai piedi del versante meridionale. In questa fase di gara si pedalerà quasi sempre distante dai centri abitati, sfiorando le cittadine di Kiryat Ata, fondata nel 1925 da un’associazione religiosa di Varsavia, e di Yokneam Illit, sviluppatasi dopo gli anni ’50 da quella che in origine era una ma’abara, un campo di transito dove era dato provvisorio alloggio agli ebrei che si trasferivano definitivamente in Israele, divenuto stato indipedente il 14 maggio del 1948.
Percorsi una novantina di chilometri di gara si arriverà al primo appuntamento riservato agli scalatori poiché, percorsa una facile salita di 3 Km al 4,5%, saranno per la prima volta in questa edizione messi in palio i punti della classifica dei Gran Premi della Montagna a Zikhron Ya’aqov, cittadina che ha soli 135 anni di storia ma il cui nome è scritto nella storia di questo paese: si tratta, infatti, di uno dei primi insediamenti ebraici fondati in questa terra, per opera di un gruppo di pionieri proveniente dalla Romania e guidati dal banchiere francese Edmond James de Rothschild, che dedicherà il villaggio al padre James (la traduzione del nome è “Ricordo di Giacobbe”). Superata quest’asperità mancheranno 76 Km da percorrere, totalmente pianeggianti ma insidiosi perché, terminata l’escursione nell’entrorerra, da qui al traguardo si tornerà a pedalare in vista del mare. Nelle fasi successive s’incontrerà anche la pagina culturalmente più interessante di questa giornata, quando la corsa giungerà sulle strade di Cesarea, la moderna città che convive con i resti dell’antica Cesarea Marittima, fondata dal celebre re della Giudea Erode il Grande – passato alla storia per aver ordinato la tragica Strage degli Innocenti d’evangelica memoria – e che costituì uno dei principali porti della Palestina, dal quale iniziarono i viaggi degli apostoli Pietro e Paolo alla volta di Roma, dove entrambi saranno martirizzati. Di quell’epoca rimangono interessanti resti, come quelli del Teatro romano e dell’acquedotto, le cui arcate oggi fanno da sfondo a una delle più conosciute spiagge israeliane.
Proseguendo si giungerà quindi a Hadera, fondata nel 1891 in posizione quasi equidistante da Haifa e Tel Aviv e originariamente composta di poche case erette accanto alla sinagoga e oggi arrivata a contare oltre 77000 abitanti, molti dei quali immigrati. Poco dopo inizierà il tratto più veloce della tappa, costituito da un rettifilo quasi ininterrotto di una quindicina di chilometri che taglia nel mezzo la Pianura di Sharon, una delle aree maggiormente popolate della nazione, il cui centro principale è la città di Netanya. Fattosi leggermente più articolato planimetricamente, il tracciato transiterà quindi tra le cittadine di Ra’anana (gemellata con Verona dal 1998) e Kfar Saba, il cui nome significa letteralmente “villaggio dei nonni” e presso la quale è possibile visitare la cosiddetta tomba di Beniamino, il dodicesimo e ultimo dei figli del biblico Giacobbe, venduto dai fratelli come schiavo agli egiziani: in realtà il complesso funerario fu costruito da mani ebree durante l’epoca della dominazione ottomana e l’intitolazione fa riferimento alla tradizione che voleva Beniamino sepolto in tale luogo.
Siamo oramai alle ultime battute di questa frazione che, prima d’entrare in Tel Aviv, sfiorerà lo Yarkon Park, il più grande della città, vasto 3500 ettari e suddiviso in sei giardini tra i quali spicca il Rock Garden, uno dei principali del mondo, dove è raccontata la diversità geologica di Israele dando nello stesso tempo “ospitalità” a 3500 specie diverse di piante (in particolare cactus, che da soli occupano sei ettari). Entrato in città, il Giro ne percorrerà una delle sue strade più importanti, il “boulevard” intitolato al barone Rothschild e lungo il quale si incontrano il Founders Monument, dedicato ai padri fondatori dello stato, e l’Independence Hall, luogo dove il 14 maggio 1948 David Ben Gurion lesse la dichiarazione d’indipendenza dello stato. È l’omaggio del Giro al 70° anniversario di quella storica giornata, prima di andare a celebrare il vincitore di giornata nel quartiere della Marina, proprio a due passi dalla casa dell’uomo che fu protagonista di quella storica giornata e che rivestì l’incarico di primo Primo Ministro dello stato dal 1948 al 1954 e poi ancora dal 1955 al 1963.

Mauro Facoltosi

FOTOGALLERY

Haifa, mausoleo del Báb

Cittadella di Acri

La sinagoga di Zikhron Ya’aqov

Il teatro romano di Cesarea Marittima

La spiaggia di Cesarea con i resti dell’acquedotto romano

Un tratto del lungo rettilineo che attraversa la Pianura di Sharon

Kfar Saba, Tomba di Beniamino

Tel Aviv, il Rock Garden, situato all’interno dello Yarkon Park

Tel Aviv, Independence Hall

L’abitazione di David Ben Gurion a Tel Aviv, nei pressi del traguardo della seconda tappa del Giro

Il Founders Monument di Tel Aviv e, in trasparenza, l’altimetria della seconda tappa del Giro 2018 (foto Pavel Sinitcyn)

Il Founders Monument di Tel Aviv e, in trasparenza, l’altimetria della seconda tappa del Giro 2018 (foto Pavel Sinitcyn)

LA CARICA DEL 101° A GERUSALEMME

maggio 4, 2018 by Redazione  
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Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione del 1974, partita da un’altra terra “santa”, quella della Città del Vaticano).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Il Giro riparte da Dumoulin. A lui la crono e la prima rosa – Dumoulin: “Il giorno perfetto. Ho le due maglie più belle” –
Le pagelle della prima tappa: super Dumoulin, male Aru e Froome – Gerusalemme abbraccia il Giro: la prima tappa dentro la storia – Netanyahu saluta il Giro: “Felici che il mondo sia qui” (Gazzetta dello Sport)

Il Giro d’Italia è partito da Gerusalemme – Netanyahu: «Felice che il mondo sia qui» – Dumoulin in rosa – Bar Refaeli madrina – Gerusalemme, il Giro d’Italia è iniziato. E Bar Refaeli «benedice» la partenza – E Dumoulin riparte in rosa: primo a Gerusalemme nella crono. Aru a 50’’ – I significati simbolici del Giro in Israele(Corriere della Sera)

Gran Bretagna

Chris Froome crashes… before Giro d’Italia even starts (The Daily Telegraph)

Dumoulin snatches pink jersey as Froome loses bumpy ground – Team Sky accused of deceiving Giro organisers over Froome test – Israel determined historic Giro will not be tarnished by controversies (The Independent)

Froome crashes in warm-up in disastrous start to Giro (The Times)

Francia

Dumoulin vit en rose – Pinot: «Pas comme je le souhaitais» – Dumoulin: «Parfait» – Portal: «Froome n’a rien de cassé» – Froome chute en reconnaissance! – Siutsou doit déclarer forfait – Pinot: «Est-ce que je suis un grand champion?» (L’Equipe)

Tom Dumoulin en rose, Froome distancé (Le Figaro)

Spagna

Dumoulin inicia la defensa de su título con triunfo y el rosa (AS)

Dumoulin llegó y besó el santo en el prólogo – Froome: “Dumoulin ha ganado tiempo, pero el Giro es un largo camino” (Marca)

Dumoulin vuela en Jerusalén y Froome decepciona – Dumoulin: “Esto es perfecto, es todo lo que deseaba” – Pello Bilbao salva el honor español en el inicio del Giro (El Mundo Deportivo)

Belgio

Dumoulin meteen in het roze! Campenaerts knap derde, Froome verliest ruim – Ouders Campenaerts trilden van de spanning tijdens sterke Giro-tijdrit van hun zoon: “Hij is mijn held” (Het Nieuwsblad)

Giro: vainqueur sortant, Tom Dumoulin remporte la première étape, Froome perd plus de 30 secondes – Il y a 50 ans, Merckx gagnait son premier Giro (La Dernière Heure/Les Sports)

Paesi Bassi

Dumoulin wint openingstijdrit Giro – Dumoulin: ‘Mooier kan gewoon niet’ (De Telegraaf)

Dumoulin vindt ritzege belangrijker dan tijdwinst op Froome – ‘Ik wil niet weken in het roze rijden’ – Froome: Het is serieus indrukwekkend wat Tom deed – Dit zijn de verschillen tussen Dumoulin en zijn concurrenten – Van Emden teleurgesteld na tijdrit (Algemeen Dagblad)

Tom Dumoulin wint eerste etappe Giro d’Italia – Froome geschorst? Giro-uitslag blijft staan (de Volkskrant)

Germania

Giro-Prolog in Jerusalem als Fest: Dumoulin gewinnt – Das bringt der erste Tag des 101. Giro d’Italia (Berliner Zeitung)

Balance-Akt im Heiligen Land Jerusalem (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Svizzera

Giro-Start: Vorjahressieger Dumoulin gewinnt Auftakt – An den Auftaktetappen des Giro droht der Sport in den Hintergrund zu geraten(Neue Zürcher Zeitung)

Tom Dumoulin, premier leader du Giro – Giro: Froome se blesse à l’entraînement (24 Heures)

Dumoulin in rosa, vince la cronometro a Gerusalemme (Corriere del Ticino)

Stati Uniti

Cycling: Dumoulin Wins Giro Opening Time Trial as Froome Struggles – Froome Crashes Ahead of Giro d’Italia Start (The New York Times)

Colombia

Tom Dumoulin ganó la contrarreloj y le sacó 37 segundos a Froome – ‘Hay un largo camino por recorrer, es bueno estar aquí’: Froome – ‘Meta cumplida: ganar la etapa y sacar tiempo a mis rivales’: Dumoulin – López está bien: ‘perdió un poco de piel en su pierna izquierda’ – Froome sufrió una caída antes de la primera etapa del Giro (El Tiempo)

Tom Dumoulin ganó la primera etapa del Giro y es el primer líder – Tom Dumoulin: “Deseaba sacarle buen tiempo a mis rivales de la general” – Froome: “Todavía queda un camino largo por recorrer” (El Espectador)

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

“Rotta per casa di Dio” (883)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa del giorno dopo

Haifa : cielo sereno, 24.9°C, vento moderato da WSW (18-21 Km/h), umidità al 61%
Cesarea (Traguardo Volante – Km 105.3): cielo sereno, 26.3°C, vento moderato da W (16-18 Km/h), umidità al 45%
Netanya (Km 126.2) : cielo sereno, 24.6°C, vento moderato da W (11-12 Km/h), umidità al 53%
Tel Aviv (Km 126.2) : poco nuvoloso, 25.6°C (percepiti 27°C), vento debole da WNW (8 Km/h), umidità al 47%

L’ANGOLO DI SILVIOLO E PANCANOLO

Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Studio Aperto: “Parte oggi il Giro d’Italia, per la prima volta da un paese estero”
Pancani: “Martedì la ripartenza dalla Sardegna” (a meno che non abbiano cambiato regione a Catania)
Pancani: “Monte degli Olivi” (Ulivi)
Pancani: “Ghetsemani” (Getsemani)
Martinello: “Corritore austriaco”
Martinello: “Scusate, ho confuso Simon Yates con Adam Yates” (va bene che sono gemelli, ma al Giro era impossibile confonderli visto che corre solo Simon)
Martinello: “Lontano dalle migliore posizioni”
Martinello: “La Hot Cit” (la Old City di Gerusalemme)
Carlo Paris: “Come hanno reagito a questo primo caldo, che è il meno caldo dei tre?”
Televideo: “Bar Rafaeli” (Refaeli)

e se vi stesse chiedendo il perchè del titolo…

dalla telecronaca della tappa dell’Alpe di Siusi (Giro 2016)

Pancani: “Silviolo”
Martinello: “Dimmi Pancanolo”

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della prima tappa, circuito a cronometro di Gerusalemme

1° Andrea Guardini
2° Jack Haig a 9″
3° Danny Van Poppel a 34″
4° Kristian Sbaragli a 45″
5° Dayer Quintana a 48″

Classifica generale

1° Andrea Guardini
2° Jack Haig a 9″
3° Danny Van Poppel a 34″
4° Kristian Sbaragli a 45″
5° Dayer Quintana a 48″

1974: QUANDO LA CORSA ROSA PARTÌ DAL VATICANO
Ricordiamo quest’anno, attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”, il Giro del 1974 la cui partenza dalla Città del Vaticano quasi rivaleggia in “peso” con quella da Gerusalemme

16 MAGGIO 1974 – 1a TAPPA: CITTÀ DEL VATICANO – FORMIA (164 Km)

RECLUTA BATTE I RE DELLO SPRINT
Prima tappa del Giro da Roma a Formia dopo la benedizione di Paolo VI – Appena arrivato, ha già vinto
L’esordiente Wilfried Reybrouck, fratello minore di Guido, ha bruciato sul traguardo De Vlaeminck, Basso, Paolini, Sercu e tutto il gruppo – Un ex autista ventunenne assunto alla vigilia – Oggi seconda tappa

Il palco che ha ospitato la premiazione di Dumoulin dopo la sua vittoria nella crono dapertura (foto Alasdair Fotheringham)

Il palco che ha ospitato la premiazione di Dumoulin dopo la sua vittoria nella crono d'apertura (foto Alasdair Fotheringham)


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Raduno di partenza Gerusalemme

DUMOULIN, A GERUSALEMME È GIÀ SPETTACOLO. TAPPA E MAGLIA PER L’OLANDESE

maggio 4, 2018 by Redazione  
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Tom Dumoulin (Sunweb) sfodera una prestazione di gran classe e vince la prima tappa a cronometro in quel di Gerusalemme, battendo per 2 secondi Rohan Dennis (BMC) e Victor Campenaerts (Lotto Fix All). L’olandese veste la prima maglia rosa del Giro 2018 e vede già abbastanza distanti avversari del calibro di Aru, Froome e López, questi ultimi due rallentati da una caduta nella ricognizione del mattino.

Il Giro d’Italia 2018, 101° edizione della corsa rosa, parte da Israele, e precisamente da Gerusalemme, con una prima tappa a cronometro spalmata su un percorso di poco inferiore ai 10 km. Altimetricamente impegnativo, con molte curve e diversi cambi di ritmo, metterà alla prova già da subito sia gli attesi uomini di classifica, sia i cronomen più quotati. Da segnalare nella ricognizione del mattino le cadute di due pezzi da novanta come Chris Froome (Sky) e Miguel Ángel López (Astana), che nonostante qualche escoriazione prenderanno regolarmente il via. Chi, invece, deve dire addio al Giro già prima di iniziare è Kanstantin Siutsou (Bahrain Merida), caduto anche lui ed a cui è andata peggio, avendo riportato un trauma cranico ed una frattura alla clavicola. L’inevitabile ritiro del ciclista bielorusso riduce così le unità in casa Bahrain Merida e toglie un uomo fondamentale al capitano Domenico Pozzovivo. La cronometro prendeva già una piega interessante, se non decisiva, con la notevole prova di Rohan Dennis (BMC). Il campione australiano della specialità, nonché capitano della sua squadra, rispettava i pronostici della vigilia facendo fermare il cronometro a 12 minuti e 4 secondi. Nel finale di tappa era la volta degli uomini di classifica più attesi. Tom Dumoulin (Team Sunweb), partito per ultimo, faceva segnare il miglior tempo con 12 minuti e 2 secondi, poco meglio di Dennis che, nel frattempo, era stato raggiunto al vertice dell’ordine d’arrivo provvisorio, con lo stesso tempo, da Victor Campenaerts (Lotto Fix All). Primo degli italiani era Pozzovivo, decimo a 27 secondi da Dumoulin. I peggiori risultati degli uomini di classifica erano riportati da Froome, Fabio Aru (UAE Emirates), López, rispettivamente ventunesimo a 37 secondi, quarantasettesimo a 50 secondi e sessantunesimo a 56 secondi dall’olandese. Meglio facevano Thibaut Pinot (FDJ Groupama), sedicesimo a 33 secondi da Dumoulin, ma soprattutto Simon Yates (Mitchelson Scott), settimo a 20 secondi. Il Giro 2018 riparte quindi da dove era finito 12 mesi fa, con la maglia rosa ancora ben salda sulle spalle di Dumoulin che, chissà, starà già pensando di portarla dalla prima all’ultima tappa. Il Giro è appena iniziato ma l’olandese sembra già in ottima forma e i suoi avversari diretti dovranno fare fuoco e fiamme per ribaltare la situazione. Domani la seconda tappa, la prima in linea, collegherà Haifa a Tel Aviv per un totale di 167 km. Il facile GPM di quarta categoria di Zikhron Ya’akov, posto a metà del percorso, servirà a stabilire il primo “indossatore” della maglia azzurra, mentre per la vittoria di tappa questo sarà il appuntamento per le ruote veloci.

Giuseppe Scarfone

ORDINE D’ARRIVO E PRIMA CLASSIFICA GENERALE

1 Tom Dumoulin (Ned) Team Sunweb 0:12:02
2 Rohan Dennis (Aus) BMC Racing Team 0:00:02
3 Victor Campenaerts (Bel) Lotto Soudal
4 José Gonçalves (Por) Katusha-Alpecin 0:00:12
5 Alex Dowsett (GBr) Katusha-Alpecin 0:00:16
6 Pello Bilbao (Spa) Astana Pro Team 0:00:18
7 Simon Yates (GBr) Mitchelton-Scott 0:00:20
8 Maximilian Schachmann (Ger) Quick-Step Floors 0:00:21
9 Tony Martin (Ger) Katusha-Alpecin 0:00:27
10 Domenico Pozzovivo (Ita) Bahrain-Merida
11 Carlos Betancur (Col) Movistar Team 0:00:28
12 Valerio Conti (Ita) UAE Team Emirates 0:00:29
13 Mads Würtz Schmidt (Den) Katusha-Alpecin 0:00:30
14 Felix Grossschartner (Aut) Bora-Hansgrohe 0:00:31
15 Tim Wellens (Bel) Lotto Soudal 0:00:32
16 Thibaut Pinot (Fra) Groupama-FDJ 0:00:33
17 Tom Scully (NZl) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 0:00:34
18 Patrick Konrad (Aut) Bora-Hansgrohe
19 Georg Preidler (Aut) Groupama-FDJ
20 Rémi Cavagna (Fra) Quick-Step Floors 0:00:35
21 Chris Froome (GBr) Team Sky 0:00:37
22 Rafael Valls Ferri (Spa) Movistar Team 0:00:38
23 Diego Ulissi (Ita) UAE Team Emirates 0:00:40
24 Victor De La Parte (Spa) Movistar Team
25 Wout Poels (Ned) Team Sky
26 Davide Formolo (Ita) Bora-Hansgrohe
27 Eduardo Sepulveda (Arg) Movistar Team 0:00:41
28 Marco Marcato (Ita) UAE Team Emirates 0:00:42
29 Sam Oomen (Ned) Team Sunweb
30 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:00:43
31 Benjamin King (USA) Dimension Data 0:00:44
32 Alexey Lutsenko (Kaz) Astana Pro Team
33 Jos van Emden (Ned) LottoNL-Jumbo
34 Christoph Pfingsten (Ger) Bora-Hansgrohe
35 Jurgen Roelandts (Bel) BMC Racing Team 0:00:45
36 Vasil Kiryienka (Blr) Team Sky
37 Sergio Henao (Col) Team Sky
38 Chad Haga (USA) Team Sunweb 0:00:46
39 Salvatore Puccio (Ita) Team Sky
40 Esteban Chaves (Col) Mitchelton-Scott
41 Ruben Fernandez (Spa) Movistar Team 0:00:48
42 Louis Vervaeke (Bel) Team Sunweb
43 George Bennett (NZl) LottoNL-Jumbo 0:00:49
44 Alessandro De Marchi (Ita) BMC Racing Team
45 Ben O’Connor (Aus) Dimension Data
46 Christopher Hamilton (Aus) Team Sunweb 0:00:50
47 Fabio Aru (Ita) UAE Team Emirates
48 Fausto Masnada (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec 0:00:51
49 Eros Capecchi (Ita) Quick-Step Floors
50 Nico Denz (Ger) AG2R La Mondiale 0:00:52
51 David De La Cruz (Spa) Team Sky
52 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale
53 Francisco Ventoso (Spa) BMC Racing Team 0:00:53
54 Mattia Cattaneo (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec
55 Alexandre Geniez (Fra) AG2R La Mondiale
56 Luis León Sanchez (Spa) Astana Pro Team
57 Cesare Benedetti (Ita) Bora-Hansgrohe 0:00:54
58 Roman Kreuziger (Cze) Mitchelton-Scott 0:00:55
59 Jan Polanc (Slo) UAE Team Emirates 0:00:56
60 Davide Villella (Ita) Astana Pro Team
61 Miguel Angel Lopez (Col) Astana Pro Team
62 Ryan Mullen (Irl) Trek-Segafredo 0:00:57
63 Jérémy Roy (Fra) Groupama-FDJ 0:00:59
64 Matthieu Ladagnous (Fra) Groupama-FDJ
65 Edoardo Zardini (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia
66 Joe Dombrowski (USA) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 0:01:00
67 Andrea Vendrame (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec
68 Frederik Frison (Bel) Lotto Soudal
69 Ryan Gibbons (RSA) Dimension Data 0:01:01
70 Koen Bouwmam (Ned) LottoNL-Jumbo
71 Richard Carapaz (Ecu) Movistar Team
72 Niklas Eg (Den) Trek-Segafredo
73 Sam Bewley (NZl) Mitchelton-Scott
74 Florian Senechal (Fra) Quick-Step Floors 0:01:02
75 Manuele Boaro (Ita) Bahrain-Merida
76 Michael Woods (Can) EF Education First-Drapac p/b Cannondale
77 Laurent Didier (Lux) Trek-Segafredo 0:01:03
78 Kenny Elissonde (Fra) Team Sky
79 Matej Mohoric (Slo) Bahrain-Merida
80 Alessandro Tonelli (Ita) Bardiani CSF 0:01:04
81 Christopher Juul Jensen (Den) Mitchelton-Scott
82 Antonio Pedrero (Spa) Movistar Team
83 Maurits Lammertink (Ned) Katusha-Alpecin 0:01:05
84 Mads Pedersen (Den) Trek-Segafredo
85 Jarlinson Pantano (Col) Trek-Segafredo
86 Vegard Stake Laengen (Nor) UAE Team Emirates 0:01:06
87 Manuele Mori (Ita) UAE Team Emirates
88 Anthony Roux (Fra) Groupama-FDJ
89 Marco Coledan (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia 0:01:07
90 Zdenek Stybar (Cze) Quick-Step Floors 0:01:08
91 Natnael Berhane (Eri) Dimension Data
92 Jan Hirt (Cze) Astana Pro Team
93 Marco Frapporti (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec
94 Louis Meintjes (RSA) Dimension Data
95 Nathan Brown (USA) EF Education First-Drapac p/b Cannondale
96 Michael Mørkøv (Den) Quick-Step Floors
97 Liam Bertazzo (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia
98 Robert Gesink (Ned) LottoNL-Jumbo 0:01:09
99 Laurens ten Dam (Ned) Team Sunweb
100 Jacques Janse Van Rensburg (RSA) Dimension Data
101 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale
102 Sébastien Reichenbach (Swi) Groupama-FDJ
103 Loïc Vliegen (Bel) BMC Racing Team
104 Steve Morabito (Swi) Groupama-FDJ
105 Markel Irizar (Spa) Trek-Segafredo 0:01:10
106 Baptiste Planckaert (Bel) Katusha-Alpecin 0:01:11
107 Maxim Belkov (Rus) Katusha-Alpecin
108 Ben Hermans (Bel) Israel Cycling Academy 0:01:12
109 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team
110 Mitchell Docker (Aus) EF Education First-Drapac p/b Cannondale
111 William Bonnet (Fra) Groupama-FDJ
112 Sacha Modolo (Ita) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 0:01:13
113 Gianluca Brambilla (Ita) Trek-Segafredo
114 Davide Ballerini (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec
115 Francesco Gavazzi (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec
116 Nicolas Roche (Irl) BMC Racing Team 0:01:14
117 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Katusha-Alpecin
118 Gijs Van Hoecke (Bel) LottoNL-Jumbo 0:01:15
119 Christian Knees (Ger) Team Sky
120 Boy van Poppel (Ned) Trek-Segafredo
121 Mikel Nieve (Spa) Mitchelton-Scott 0:01:16
122 Elia Viviani (Ita) Quick-Step Floors 0:01:17
123 Andreas Schillinger (Ger) Bora-Hansgrohe
124 Rodolfo Torres (Col) Androni Giocattoli-Sidermec 0:01:18
125 Sam Bennett (Irl) Bora-Hansgrohe 0:01:19
126 Hugh Carthy (GBr) EF Education First-Drapac p/b Cannondale
127 Kilian Frankiny (Swi) BMC Racing Team 0:01:20
128 Quentin Jauregui (Fra) AG2R La Mondiale
129 Giulio Ciccone (Ita) Bardiani CSF
130 Giuseppe Fonzi (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia 0:01:21
131 Jean-Pierre Drucker (Lux) BMC Racing Team
132 Tom Van Asbroeck (Bel) EF Education First-Drapac p/b Cannondale 0:01:22
133 Igor Anton (Spa) Dimension Data 0:01:23
134 Mirco Maestri (Ita) Bardiani CSF
135 Ruben Plaza (Spa) Israel Cycling Academy 0:01:24
136 Alex Turrin (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia
137 Fabio Sabatini (Ita) Quick-Step Floors
138 Jaco Venter (RSA) Dimension Data 0:01:25
139 Svein Tuft (Can) Mitchelton-Scott
140 Giovanni Visconti (Ita) Bahrain-Merida
141 Lars Bak (Den) Lotto Soudal
142 Bert-Jan Lindeman (Ned) LottoNL-Jumbo
143 Clement Venturini (Fra) AG2R La Mondiale 0:01:26
144 Jacopo Mosca (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia 0:01:27
145 Enrico Battaglin (Ita) LottoNL-Jumbo
146 Mikael Cherel (Fra) AG2R La Mondiale 0:01:28
147 Paolo Simion (Ita) Bardiani CSF 0:01:30
148 François Bidard (Fra) AG2R La Mondiale
149 Lennard Hofstede (Ned) Team Sunweb 0:01:31
150 Darwin Atapuma (Col) UAE Team Emirates
151 Enrico Barbin (Ita) Bardiani CSF 0:01:33
152 Rüdiger Selig (Ger) Bora-Hansgrohe
153 Simone Andreetta (Ita) Bardiani CSF 0:01:36
154 Tosh Van Der Sande (Bel) Lotto Soudal
155 Jakub Mareczko (Ita) Wilier Triestina-Selle Italia 0:01:38
156 Adam Hansen (Aus) Lotto Soudal 0:01:39
157 Guillaume Boivin (Can) Israel Cycling Academy 0:01:41
158 Eugert Zhupa (Alb) Wilier Triestina-Selle Italia 0:01:43
159 Zakkari Dempster (Aus) Israel Cycling Academy
160 Manuel Belletti (Ita) Androni Giocattoli-Sidermec
161 Sander Armee (Bel) Lotto Soudal 0:01:44
162 Guy Sagiv (Isr) Israel Cycling Academy 0:01:45
163 Niccolo Bonifazio (Ita) Bahrain-Merida
164 Manuel Senni (Ita) Bardiani CSF
165 Roy Curvers (Ned) Team Sunweb 0:01:46
166 Jens Debusschere (Bel) Lotto Soudal 0:01:49
167 Guy Niv (Isr) Israel Cycling Academy
168 Antonio Nibali (Ita) Bahrain-Merida 0:01:50
169 Krists Neilands (Lat) Israel Cycling Academy 0:01:51
170 Domen Novak (Slo) Bahrain-Merida 0:01:54
171 Dayer Quintana (Col) Movistar Team 0:01:56
172 Kristian Sbaragli (Ita) Israel Cycling Academy 0:01:59
173 Danny van Poppel (Ned) LottoNL-Jumbo 0:02:10
174 Jack Haig (Aus) Mitchelton-Scott 0:02:35
175 Andrea Guardini (Ita) Bardiani CSF 0:02:44

Traspare la gioia dal volto di Dumoulin subito dopo il traguardo di Gerusalemme (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Traspare la gioia dal volto di Dumoulin subito dopo il traguardo di Gerusalemme (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

04-05-2018

maggio 4, 2018 by Redazione  
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GIRO D’ITALIA

L’olandese Tom Dumoulin (Team Sunweb) si è imposto nella prima tappa, circuito a cronometro Gerusalemme, percorrendo 9.7 Km in 12′02″ alla media di 48.37 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’australiano Dennis e il belga Campenaerts. Miglior italiano Domenico Pozzovivo (Bahrain Merida Pro Cycling Team), 10° a 27″. Dumoulin è la prima maglia rosa con 2″ su Dennis e Campenaerts. Miglior italiano Pozzovivo, 10° a 27″.

TOUR DE YORKSHIRE

Il danese Magnus Cort Nielsen (Astana Pro Team) si è imposto nella seconda tappa, Barnsley – Ilkley (Côte de Cow and Calf), percorrendo 149 Km in 3h25′34″ alla media di 43.49 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Van Avermaet e lo spagnolo Prades Reverter. Miglior italiano Leonardo Basso (Team Sky), 24° a 31″. Cort Nielsen è il nuovo leader della classifica con 4″ su Van Avermaet e 6″ su Prades Reverter. Miglior italiano Basso, 27° a 41″

RHÔNE-ALPES ISÈRE TOUR

L’italiano Filippo Fortin (Team Felbermayr – Simplon Wels) si è imposto nella seconda tappa, Aeroporto di Lione Saint-Exupéry – Saint-Bonnet-de-Mure, percorrendo 142.2 Km in 3h20′52″ alla media di 42.48 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Raibaud e il belga Devriendt. Il danese Niklas Larsen (Team Virtu Cycling) è ancora leader della classifica con 4″ sul belga Baugnies e 10″ sull’austriaco Eibegger. Miglior italiano Fortin, 9° a 19″

VUELTA CICLISTA COMUNIDAD DE MADRID

Il portoghese Edgar Miguel Lemos Pinto (Vito-Feirense-BlackJack) si è imposto nella prima tappa, circuito di Manzanares el Real, percorrendo 175.4 Km in 4h08′16″ alla media di 42.39 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ecuadoriano Caicedo Cepeda e lo spagnolo Errazkin Perez. Unico italiano in gara Daniele Bennati (Movistar Team), 105° a 20′15″. Lemos Pinto è il primo leader della classifica con lo stesso tempo di Caicedo Cepeda e Errazkin Perez. Bennati 105° a 20′15″

FIVE RINGS OF MOSCOW

Il bielorusso Stanislau Bazhkou (Minsk Cycling Club) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Mosca, percorrendo 149.6 Km in 3h56′42″ alla media di 37.92 Km/h. Ha preceduto di 6″ il russo Vorobyev e di 46″ il russo Manakov. Il russo Artur Ershov (Marathon Tula Cycling Team) è ancora leader della classifica con 6″ sul connazionale Sazanov e 9″ su Manakov

TOUR OF MESOPOTAMIA (Turchia)

Il russo Ivan Balykin (Torku Sekerspor) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Mardin, percorrendo 104 Km in 2h36′07″ alla media di 39.97 Km/h. Ha preceduto di 9″ l’iraniano Khorshid e di 10″ il kazako Chsherbinin. Il turco Nazim Bakırcı (Torku Sekerspor) è ancora leader della classifica con 4″ sul moldavo Raileanu e 32″ sul connazionale Küçükbay.

TOUR INTERNATIONAL DE LA WILAYA D’ORAN (Algeria)

Il belga Laurent Évrard (Sovac – Natura4Ever) si è imposto nella prima tappa, circuito di Bir El Djir, percorrendo 148.6 Km in 3h42′54″ alla media di 40.00 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Valiente Bonafé e il tunisino Nouisri. Unico italiano in gara Davide Rebellin (Sovac – Natura4Ever), 4°. Évrard è il primo leader della classifica con 3″ su Valiente Bonafé e su Nouisri. Rebellin 5° a 10″

SRI LANKA T-CUP

Il giapponese Yasuharu Nakajima (Kinan Cycling Team) si è imposto nella prima tappa, Passikudah – Mahiyanganaya, percorrendo 131.9 Km in 2h47′42″ alla media di 47.19 Km/h. Ha preceduto allo sprint il kazako Astafyev e di 4″ il connazionale Hiratsuka. Nakajima è il primo leader della classifica con 3″ su Astafyev e 12″ su Hiratsuka.

GERUSALEMME (cronometro): SHALOM YERUSHALAYIM

maggio 4, 2018 by Redazione  
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Per la prima volta nella storia un grande giro scatterà al di fuori dell’Europa. L’onore e l’onere tocca al Giro d’Italia che nel 2018 ormerà gli ormeggi dall’Asia, scattando dalla città santa di Gerusalemme con una cronometro il cui aspetto va di là del semplice significato sportivo. Una partenza che non poteva essere banale e banale non sarà la prova contro il tempo che aprirà le danze, movimentata da saliscendi che daranno parecchio filo da torcere ai cronoman e permetteranno agli scalatori di limitare i danni, su di un tracciato reso insidioso anche dallo sdrucciolevole asfalto delle strade della capitale d’Israele.

Sarà uno dei grandi eventi della stagione 2018, un avvenimento che travalicherà i confini del ciclismo e dello sport in generale: la partenza del Giro d’Italia dalla Terra Santa. Non sono queste le pagine per lasciarsi andare a dissertazioni politiche e di opportunità, già abbandontamente profuse quando, lo scorso mese di settembre, RCS Sport annunciò il “Big Start” dallo stato d’Israele, a sua volta ampiamente anticipati dai rumors che giravano nell’ambiente fin dal mese di maggio e che vedevano lo stato asiatico favorito rispetto alla Polonia, fino a quel momento quasi certa sede d’avvio della corsa. Ci concentremo qui solo sull’aspetto sportivo della tre giorni che i “girini” trascorreranno sulle calde strade del Vicino Oriente, prima volta di un grande giro fuori dal “guscio” della vecchia Europa. I più puntigliosi potrebbero ribattere che ciò non corrisponde a verità perchè la Vuelta nel 1988 era scattata dalle Canarie, ma l’arcipelago africano per collocazione geografica è da secoli politicamente appartenente alla Spagna e, conseguentemente, all’Europa e dunque quella israeliana può tranquillamente essere considerata come una prima volta in senso assoluto. E ancora una volta il Giro “bagnerà il naso” al rivale Tour de France, nato per primo ma che poi si è visto soffiare dalla corsa rosa la primogenitura delle frazioni a cronometro proposte all’interno di una corsa a tappe (1933), della classifica del Gran Premio della Montagna (sempre nel 1933) e dei cronoprologhi (anche se poi quello previsto a Milano nel 1967 sarà annullato all’ultimo momento per una manifestazione di piazza), dopo che in passato la provincia canadese del Québec e il Qatar avevano bussato più volte alle porte di ASO per chiedere il “Grand Départ”, ricevendo un due di picche in entrambe le occasioni. Per la corsa rosa sarà, questa, la tredicesima partenza fuori dai confini nazionali, una serie inaugurata dalla San Marino – Perugia, la tappa che aprì l’edizione del 1965, e che ha visto il Giro salpare, in rigoroso ordine d’apparizione, dalla Repubblica di San Marino e dal Principato di Monaco, dal Belgio e dalla Città del Vaticano, dalla Grecia e dalla Francia, dai Paesi Bassi e dalla Danimarca, dall’Irlanda e, ultimo arrivato, dallo stato d’Israele che, come detto, accoglierà la carovana per tre intense giornate, che potrebbe lasciare il segno e dare un deciso indirizzo al Giro pur non presentando altimetrie particolarmente movimentate. D’insidie, infatti, se ne incontreranno parecchie nelle prime 72 ore di corsa, a partire dalla difficile cronometro d’apertura per poi passare al concreto rischio di ventagli nelle due successive frazioni, al quale si aggiungerà nella terza anche il molto probabile caldo del deserto del Negev. Il primo atto sarà quindi contro il tempo, lungo le tormentate strade di Gerusalemme, movimentate da continui saliscendi e rese insidiose dall’asfalto particolarmente scivoloso, come ha fatto notare Alberto Contador che, in occasione della presentazione del “Big Start” lo scorso mese di settembre, ha avuto l’opportunità di testare i circa 10 Km di un tracciato che, a dispetto delle difficoltà altimetriche, potrebbe comunque garantire alte velocità di “navigazione” grazie alla quota di circa 800 metri sul livello del mare alla quale si gareggerà.
La rampa di lancio dalla quale i “girini” si proietteranno verso la prima maglia rosa sarà collocata in Yitshak Kariv Street. Percorsi 100 metri in pianura una secca curva a sinistra – ne sono prevista circa venti – introdurrà il primo dei sei tratti di salita che caratterizzano questa cronometro, un breve strappo passato il quale si planerà verso Plumer Square costeggiando prima il Blumfield Garden – uno dei più vasti parchi cittadini, all’interno del quale è possibile ammirare la Fontana dei Leoni, donata nel 1989 da Helmut Kohl, allora cancelliere della Germania Occidentale – e poi il Liberty Bell Park, così chiamato perché vi è stata collocata una riproduzione della Campana della Libertà di Filadelfia (USA), celebre per esser stata suonata l’8 luglio del 1776 per radunare i cittadini della cittadina statunitense, al momento della lettura della dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’America, siglata sei giorni prima proprio a Filadelfia.
Terminata la discesa inizierà la più “consistente” tra le ascese in programma quest’oggi, almeno sotto l’aspetto del chilometraggio (1,2 Km) perché dislivello (52 metri) e pendenze (4,3% la media) sono davvero poca cosa per quanto riguarda i numeri: numeri, comunque, importanti ai fini del risultato odierno poiché le prime due ascese saranno affrontate una dietro l’altra subito dopo la partenza e un simile avvio “ad handicap” potrebbe penalizzare qualcuno e favorire più gli scalatori dei passisti. Dalla loro parte ci saranno i successivi 5 Km, pur non scorrevolissimi, che inizieranno in Tsarfat Square con un rettilineo in discesa di circa 700 metri che attraversa il quartiere dove si trova la Levi Eshkol House, residenza di Levi Eshkol, uno dei padri fondatori dello stato d’Israele, del quale fu anche primo ministro dal 1963 al 1969. La prossima meta dei corridori sarà l’importante quartiere di Givat Ram, prima di raggiungere il quale la corsa sfreccerà tra il grande Parco Sacher, il più esteso della città, e quello della “Valle della Croce”, all’interno del quale si trova l’omonimo monastero ortodosso, costruito nell’XI secolo nel luogo dove, secondo una leggenda, si trovava l’albero utilizzato per costruire la croce sulla quale sarà crocifisso Gesù, a sua volta nato sul luogo dove era stata sepolta la testa del primo uomo, Adamo. L’attraversamento di Givat Ram vedrà i corridori lambire alcune delle principali istituzioni culturali della città, come il Museo d’Israele, inaugurato nel 1965 e all’interno del quale è possibile ammirare un modello dello scomparso tempio di Gerusalemme e, soprattutto, i celeberrimi “Rotoli del Mar Morto”, circa 900 manoscritti rinvenuti in alcune grotte e di rilevante importanza poiché comprendono le più antiche copie esistenti dei testi biblici.
All’imbocco dell’ampio viale chiamato Derech Ruppin ci sarà il rilevamento dei tempi intermedi ed anche il giro di boa del tracciato di questa cronometro, poiché finora si era viaggiati dal centro verso i quartieri occidentali e ora si ritornerà a pedalare in direzione della “Old City”. Prima di lasciare Givat Ram si toccherà il cuore di questo quartiere, il palazzo che dal 1966 ospita la Knesset, il Parlamento d’Israele, in vista del quale inizierà un tratto in dolce falsopiano di circa 1 Km, inclinato al 2,5% medio, affrontando il quale si costeggerà anche il Wohl Rose Park, nel quale sono coltivate oltre 400 varietà di rose. Superata una successiva ascesa di circa 500 metri, dopo esser transitati al cospetto della Grande Sinagoga di Gerusalemme – inaugurata nel 1982 e dedicata alle vittime dell’Olocausto – si tornerà in Tsarfat Square, dalla quale si era transitati circa 7 Km prima, per poi portarsi in discesa ai piedi dello strappo conclusivo in vetta al quale ci sarà il traguardo, collocato in Tsahal Square, luogo dove nel 1948 fu combattuta una cruciale battaglia della guerra arabo-israeliana del 1948, causata dall’istituzione dello Stato d’Israele, riuscito vincitore dal conflitto.
Ma è arrivato il momento di smetterla con la guerra e di parlar di pace. E la pace, sul far della sera del 4 maggio 2018, avrà tinte rosa…

Mauro Facoltosi

FOTOGALLERY

Il rettilineo di partenza della cronometro visto dal luogo dove sarà collocata la rampa di lancio

Blumfield Garden, Fontana dei Leoni

Liberty Bell Park, Campana della Libertà

Levi Eshkol House

Monastero della Croce

Il padiglione del Museo d’Israele nel quale sono custoditi i Rotoli del Mar Morto

L’edificio sede della Knesset, il Parlamento dello stato d’Israele

Uno scorcio dello Wohl Rose Park

La Grande Sinagoga di Gerusalemme

Al termine di questo strappo, laggiù sullo sfondo, conosceremo il nome della prima maglia rosa del Giro 2018

Gerusalemme vista dall’areeo e, in trasparenza, l’altimetria della prima tappa del Giro 2018 (www.timesofisrael.com)

Gerusalemme vista dall’areeo e, in trasparenza, l’altimetria della prima tappa del Giro 2018 (www.timesofisrael.com)

LA CARICA DEL 101° IN TERRASANTA

maggio 3, 2018 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione del 1974, partita da un’altra terra “santa”, quella della Città del Vaticano).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Gerusalemme è pronta. Alle 17 la presentazione! – Dumoulin duro con Froome: “Io non mi sarei presentato al via” – Aru sorpreso dalla prima tappa: “Crono dura” – Froome: “Io come Merckx. E non ho fatto nulla di male” – Nel nome di Bartali, i massimi onori per il grande Gino – Vegni: “Mai pagato Froome. Niente più casi Contador”(Gazzetta dello Sport)

Giro. Froome, il demonio e il fantasma doping: «Non ci penso, io pedalo» – Giro d’Italia 2018, Pozzato torna a casa per stare vicino al padre malato – Bartali da oggi è cittadino di Israele: con la sua bici salvò 800 ebrei durante la guerra – Giro 2018, da Israele allo Zoncolan: la magia di una corsa mozzafiato (Corriere della Sera)

Gran Bretagna

Chris Froome given rough ride ahead of Giro d’Italia as Sir Dave Brailsford admits he almost quit Team Sky – Giro d’Italia 2018: Why is it starting in Israel and is controversy worth the risk? (The Daily Telegraph)

Giro d’Italia: From Jerusalem to Rome, five things to watch – Team Sky name squad for Giro d’Italia as Froome eyes Grand Tour treble – Giro organisers ban Armstrong from any official role in Israel (The Independent)

Defiant Chris Froome chases grand slam (The Times)

Francia

Pinot 2017 vs Pinot 2018 – Qui vise le général? – Dumoulin pique Froome – Froome : «Je n’ai rien fait de mal» – Un Giro en mode majeur – Viviani leader de la Quick-Step – «Bien ou bien» avec Thibaut Pinot (L’Equipe)

Giro 2018: Qui succèdera à Tom Dumoulin? (Le Figaro)

Spagna

Así llegan los favoritos: Aru, Froome, Dumoulin, López… (AS)

Un Movistar Team de guerrilleros (Marca)

Froome: “Estoy preparado para ganar, pero será muy difícil” – Dumoulin: “Vengo al Giro con confianza y la experiencia del año pasado”(El Mundo Deportivo)

Belgio

Dit is het superteam van de Giro – Mag Chris Froome starten in de Ronde van Italië? – Froome versus Dumoulin: wij maakten de ultieme vergelijking (Het Nieuwsblad)

Le Giro démarre d’Israël et se dote d’une logistique hors-norme (La Dernière Heure/Les Sports)

Paesi Bassi

Dumoulin vs Froome: Dit moet je weten (De Telegraaf)

Dit zijn de vijf voornaamste uitdagers van Dumoulin – “Ik ben in Superman-houding het gras ingedoken” – Dumoulin sluit tijdrit in Jeruzalem af om kwart voor vier – Dumoulin draait de benen warm in Israël – Thomas Dekker voorspelt winst voor Dumoulin (Algemeen Dagblad)

De gemoedstoestand van twee favorieten: Dumoulin fietst een rondje, Froome moet zich verdedigen – Aan deze Giro doet een Israëlische (!) wielerploeg mee – Het lijkt wel of ze van de Giro een verzoeningskruistocht willen maken(de Volkskrant)

Germania

101. Giro d’Italia: Froome startet unter Doping-Verdacht – Froome vor Giro-Start: «Nichts verkehrt gemacht» – Gino Bartali erhält israelische Ehrenstaatsbürgerschaft – Giro-Start in Jerusalem: Sicherheit im Fokus(Berliner Zeitung)

Radsportler fahren durch Wyler – Italien setzt Giro-Hoffnungen auf Vincenzo Nibali (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Svizzera

Gegen jede Vernunft (Neue Zürcher Zeitung)

Honneur à Gino Bartali, sauveur de 800 juifs – Froome: «Je n’ai rien fait de mal» (24 Heures)

Stati Uniti

Israel in a Spin as Giro d’Italia Set to Begin on Friday – Froome Confident He Will Be Cleared of Doping Allegations (The New York Times)

Colombia

¿Quiénes son los favoritos para llevarse el Giro de Italia 2018? – ‘Estoy preparado para ganar, pero será una carrera difícil’: Froome – ‘Vengo al Giro con confianza y la experiencia del 2017’: Dumoulin (El Tiempo)

Froome correrá el Giro de Italia en medio de la tormenta por su supuesto dopaje – Froome y Dumoulin, el duelo estelar del Giro de Italia (El Espectador)

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

“Terra promessa” (Eros Ramazzotti)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa del giorno dopo

Gerusalemme – partenza primo corridore: poco nuvoloso, 34.8°C (percepiti 33°C), vento moderato da W (12-13 Km/h), umidità al 12%
Gerusalemme – arrivo ultimo corridore: sole e caldo, 34°C (percepiti 32°C), vento moderato da W (14-17 Km/h), umidità al 13%

L’ANGOLO DI SILVIOLO E PANCANOLO

Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Martinello: “Potrebbe veramene togliersi delle soddisfazioni”
Pancani: “Le squadre salgono sul padio”
Cassani: “Questa tre giornata israeliana”
Aru: “Ieri durante la presentazione… abbiamo fatto quattro passi… dopo la presentazione” (la presentazione era oggi)
Cassani: “Qui il caldo è un po’ mitizzato” (mitigato)
De Stefano: “Ci saranno tanti chilometri di dislivello”
Cassani: “Sta facendo quello che il regolamente gli concede”
Sottofondo alle interviste di De Luca: “Prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr” (il che faceva un certo effetto soprattutto quando stava interpellando Froome)
Televideo: “Un altro in grado di puntarre ad un buon piazzamento è Davide Formolo” (è un tifoso di Aru l’articolista di Televideo?)
Televideo: “Colombiani temibili, c’è Pinot”
Televideo: “Miguel Angel Lopez, il nome nuovo dello squadrone Sky” (corre per l’Astana)

e se vi stesse chiedendo il perchè del titolo…

dalla telecronaca della tappa dell’Alpe di Siusi (Giro 2016)

Pancani: “Silviolo”
Martinello: “Dimmi Pancanolo”

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Così finì il Giro nel 2017, secondo Gomez Addams

1° Giuseppe Fonzi
2° Zhandos Bizhigitov a 22′12″
3° Marcin Bialoblocki a 22′40″
4° Sam Bennett a 29′44″
5° Sergey Lagutin a 33′45″

Maglia nera: Tom Dumoulin, 161° a 5h48′40″

1974: QUANDO LA CORSA ROSA PARTÌ DAL VATICANO
Ricordiamo quest’anno, attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”, il Giro del 1974 la cui partenza dalla Città del Vaticano quasi rivaleggia in “peso” con quella da Gerusalemme

15 MAGGIO 1974 – RADUNO DI PARTENZA: CITTÀ DEL VATICANO

SE NON CI FOSSE MERCKX
Oggi parte un giro che potrebbe essere italiano
Abbiamo Gimondi campione del mondo e molti giovani – Il belga, però, è alla ricerca di una grande vittoria dopo un inizio di stagione deludente – La forza dello scalatore spagnolo Fuente – Il via dal Vaticano

Eddy è fiducioso, Felice è perplesso
Si è già imposto quattro volte – Il corridore bergamasco punta sulla sua grande esperienza – Merckx 60% – Gimondi 10%

Ecco il gioco delle probabilità
Fuente 10% – Battaglin 10% – Baronchelli 5% – Moser 5%

Il palco che ha ospitato la presentazione delle squadre al via del 101° Giro dItalia (www.gazzetta.it)

Il palco che ha ospitato la presentazione delle squadre al via del 101° Giro d'Italia (www.gazzetta.it)

03-05-2018

maggio 3, 2018 by Redazione  
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TOUR DE YORKSHIRE

Il britannico Harry Tanfield (Canyon Eisberg) si è imposto nella prima tappa, Beverley – Doncaster, percorrendo 182 Km in 4h08′12″ alla media di 44.00 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Slater e Cuming. Miglior italiano Riccardo Minali (Astana Pro Team), 10° a 5″. Tanfield è il primo leader della classifica con 3″ su Slater e 10″ su Cuming. Miglior italiano Minali, 10° a 19″

RHÔNE-ALPES ISÈRE TOUR

Il danese Niklas Larsen (Team Virtu Cycling) si è imposto nella prima tappa, Charvieu-Chavagneux – Châteauvilain, percorrendo 143.3 Km in 3h30′03″ alla media di 40.93 Km/h. Ha preceduto di 2″ il belga Baugnies e di 4″ l’austriaco Eibegger. Miglior italiano Nicola Gaffurini (Sangemini – MG.Kvis), 26° a 19″. Larsen è il primo leader della classifica con 6″ su Baugnies e 10″ su Eibegger. Miglior italiano Gaffurini, 26° a 29″

FIVE RINGS OF MOSCOW

Il russo Andrey Sazanov si è imposto nella prima tappa, circuito di Mosca, percorrendo 156.8 Km in 3h44′44″ alla media di 41.86 Km/h. Ha preceduto di 1″ il connazionale Artur Ershov (Marathon Tula Cycling Team) e l’azero Pozdnyakov. Ershov è il nuovo leader della classifica con 6″ su Sazanov e 11″ su Pozdnyakov

TOUR OF MESOPOTAMIA (Turchia)

Il turco Nazim Bakırcı (Torku Sekerspor) si è imposto nella prima tappa, Şanlıurfa – Mardin, percorrendo 188 Km in 4h40′32″ alla media di 40.21 Km/h. Ha preceduto allo sprint il moldavo Raileanu e di 4″ il connazionale Küçükbay. Bakırcı è il primo leader della classifica con 4″ su Raileanu e 10″ su Kucukbay.

GIRO 2018 – LE SQUADRE AL VIA

maggio 3, 2018 by Redazione  
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Mettiamo a confronto i roster delle formazioni – che a partire da questo 2018 saranno ridotti a 8 elementi sia per questioni legate alla sicurezza, sia per tentare di dare maggiore imprevedibilità alla corsa – che si schierano al via del prossimo Giro d’Italia con quelli dell’edizione 2017. Purtroppo la concorrenza del Tour de France è sempre fortissima e, come sempre avviene negli ultimi anni, molti big rinunciano alla corsa rosa in quanto, secondo la concezione in voga in quest’epoca storica del ciclismo, ciò comprometterebbe la preparazione per la Grande Boucle. Ciò non toglie che diversi atleti di spicco siano presenti, a partire da Chris Froome, che per la prima volta in carriera tenterà la doppietta, e dal campione uscente Tom Dumoulin che ha accettato di difendere il titolo conquistato un anno fa. Dal canto suo Fabio Aru costituirà la grande speranza italiana per l’assalto alla maglia rosa finale di Roma. Il confronto è effettuato non in base ai risultati effettivi conquistati nel Giro 2017 ma in base alle aspettative della vigilia, che per Dumoulin, ad esempio, sono maggiori ora rispetto a quanto lo erano un anno fa.

TEAM SUNWEB 2017: Tom Dumoulin, Phil Bauhaus, Simon Geschke, Chad Haga, Wilco Kelderman, Sindre Skjøstad Lunke, Georg Preidler, Tom Stamsnijder, Laurens Ten Dam.
TEAM SUNWEB 2018: Tom Dumoulin, Roy Curvers, Chad Haga, Chris Hamilton, Lennard Hofstede, Sam Oomen, Laurens Ten Dam, Louis Vervaeke.

Così come nel 2017 – e a maggior ragione ora che ha dimostrato di poter vincere un Giro, mentre allora era solo un possibile outsider per il podio – la formazione è strutturata attorno a Dumoulin con Oomen che sostituisce Kelderman nel ruolo di ultimo uomo per la salita mentre per il resto non ci sono grandi cambiamenti. Forse la presenza di Preidler dava qualcosina in più in montagna nel 2017, ma la crescita di Dumoulin fa sì che una leggera preferenza vada assegnata alla formazione del 2018.

AG2R LA MONDIALE 2017: Domenico Pozzovivo, Julien Bérard, François Bidard, Clément Chevrier, Hubert Dupont, Ben Gastauer, Alexandre Geniez, Quentin Jauregui, Matteo Montaguti.
AG2R LA MONDIALE 2018: Alexandre Geniez, François Bidard, Mickaël Chérel, Nico Denz, Hubert Dupont, Quentin Jauregui, Matteo Montaguti, Clément Venturini.

Le due formazioni sono sostanzialmente identiche, se non fosse per il fatto che lo scorso anno Pozzovivo si presentava alla vigilia come un atleta in grado di chiudere quantomeno tra la 5a e la 10a posizione in classifica generale. Tra i presenti attuali, invece, nessuno è all’altezza del lucano e colui che dovrebbe essere sulla carta l’uomo di classifica, ovvero Geniez, è reduce da una stagione difficile ed è dunque un’incognita. Chiara, dunque. la preferenza per il roster del 2017.

ASTANA PRO TEAM 2017: Dario Cataldo, Pello Bilbao, Zhandos Bizhigitov, Jesper Hansen, Tanel Kangert, Luis León Sánchez, Paolo Tiralongo, Andrey Zeits.
ASTANA PRO TEAM 2018: Miguel Ángel López, Pello Bilbao, Jan Hirt, Tanel Kangert, Alexey Lutsenko, Luis León Sánchez, Davide Villella, Andrey Zeits.

La tragica scomparsa di Michele Scarponi a pochi giorni dalla partenza dA Alghero ha fatto sì che la formazione kazaka presentasse già un anno fa 8 atleti, ma anche se lo scalatore marchigiano fosse stato al via le attese su di lui sarebbero state certamente inferiori rispetto a quelle che ci sono oggi su López, corridore che all’ultima Vuelta e al recente Tour of Alps ha dimostrato di poter essere uomo da podio se troverà costanza di rendimento. Per quanto riguarda il resto della squadra Bilbao è cresciuto rispetto al 2017 e inoltre vengono aggiunti un ottimo scalatore come Hirt e un eccellente cacciatore di tappe come Lutsenko. Per tutto questo la formazione del 2018 si lascia preferire.

BAHRAIN MERIDA 2017: Vincenzo Nibali, Valerio Agnoli, Manuele Boaro, Enrico Gasparotto, Franco Pellizotti, Luka Pibernik, Kanstantin Siutsou, Giovanni Visconti
BAHRAIN MERIDA 2018: Domenico Pozzovivo, Manuele Boaro, Niccolò Bonifazio, Matej Mohorič, Antonio Nibali, Domen Novak, Kanstantin Siutsou, Giovanni Visconti.

Sebbene il Mondiale di Innsbruck sia adattissimo alle sue caratteristiche e sebbene l’accoppiata Giro-Vuelta sia forse il modo migliore per prepararlo, quest’anno Vincenzo Nibali ha deciso di puntare sul Tour e viene sostituito nel ruolo di capitano da Pozzovivo, che ha fatto molto bene un anno fa e che potrebbe puntare anche al podio ma chiaramente non è allo stesso livello dello “Squalo”. Per il resto la formazione attuale ha probabilmente qualcosa in più nelle frazioni intermedie con Mohorič e in volata con Bonifazio e qualcosa in meno in salita, dove non si vede un sostituto all’altezza di Pellizotti. È comunque l’assenza di Nibali il fattore che faccia sì che la compagine del 2017 sia superiore.

BARDIANI-CSF 2017: Stefano Pirazzi, Vincenzo Albanese, Simone Andreetta, Enrico Barbin, Nicola Boem, Giulio Ciccone, Mirco Maestri, Lorenzo Rota, Nicola Ruffoni.
BARDIANI-CSF 2018: Giulio Ciccone, Simone Andreetta, Enrico Barbin, Andrea Guardini, Mirco Maestri, Manuel Senni, Paolo Simion, Alessandro Tonelli.

Ancora una volta questa formazione si presenta con uno schieramento interamente italiano che, sulla carta, dovrebbe fare meglio di un anno fa quando Pirazzi e Ruffoni furono estromessi dalla corsa alla vigilia della partenza per vicende di doping. Sulla carta Senni ha qualcosa in meno in salita rispetto al laziale mentre Guardini potrebbe avere qualcosa in più in volata rispetto al bresciano ma a fare la differenza in favore della formazione attuale è Ciccone che, dopo una stagione difficile, ha dimostrato al Tour of Alps di poter stare in scia dei migliori in salita.

BMC RACING TEAM 2017: Tejay Van Garderen, Rohan Dennis, Silvan Dillier, Ben Hermans, Manuel Quinziato, Joey Rosskopf, Manuel Senni, Dylan Teuns, Francisco Ventoso.
BMC RACING TEAM 2018: Rohan Dennis, Alessandro De Marchi, Jean-Pierre Drucker, Kilian Frankiny, Nicolas Roche, Jürgen Roelandts, Francisco Ventoso, Loïc Vliegen.

Sebbene fosse un’incognita e abbia in effetti fallito la prova per quanto riguarda la classifica generale, aggiudicandosi comunque una delle tappe più dure in quel di Ortisei, Van Garderen si presentava alla vigilia come un possibile uomo da top ten, posizione alla quale nessuno dei componenti della compagine attuale può aspirare sebbene Dennis, peraltro costretto da subito al ritiro un anno fa, e Roche potranno giocare le proprie carte nelle frazioni più impegnative e, per quel che riguarda l’australiano, anche a cronometro. Sebbene siano due atleti diversi, De Marchi potrà avere in salita un ruolo simile a quello di Hermans e Roelandts potrà far valere le sue doti di finisseur così come Teuns, ma l’assenza di Van Garderen fa sì che una preferenza – seppur lievissima – vada accordata alla formazione del 2017.

BORA-HANSGROHE 2017: Jan Bárta, Cesare Benedetti, Sam Bennett, Patrick Konrad, José Mendes, Gregor Mühlberger, Matteo Pelucchi, Lukas Pöstlberger, Rüdiger Selig.
BORA-HANSGROHE 2018: Davide Formolo, Cesare Benedetti, Sam Bennett, Felix Grossschartner, Patrick Konrad, Christoph Pfingsten, Rüdiger Selig, Andreas Schillinger.

Il principale cambiamento nel roster attuale è quello di Formolo che cercherà di migliorare il 10° posto del 2017 con Konrad che, da uomo di classifica quale era un anno fa, passa al ruolo di spalla per il veronese in montagna. Per le volate viene riconfermato Sam Bennett (che, però, non potrà più contare su un uomo di appoggio come Pelucchi) e per la montagna il supporting cast attuale ai leader è leggermente inferiore, però la presenza di Formolo fa comunque propendere per il roster del 2018.

FDJ 2017: Thibaut Pinot, William Bonnet, Matthieu Ladagnous, Tobias Ludvigsson, Rudy Molard, Steve Morabito, Sebastien Reichenbach, Jérémy Roy, Benoit Vaugrenard.
GROUPAMA-FDJ 2018: Thibaus Pinot, William Bonnet, Matthieu Ladagnous, Steve Morabito, Georg Preidler, Sebastien Reichenbach, Anthony Roux, Jérémy Roy.

Ancora una volta il faro della compagine transalpina sarà Pinot che avrà nuovamente in Reichenbach e, in seconda battuta, in Morabito gli angeli custodi in montagna. Sullo stesso terreno Preidler potrà dare qualcosa in più di Molard mentre Roux sarà uno dei principali gregari per la pianura, così come lo era Ludvigsson nel 2017. Sulla carta le due formazioni sono nel complesso equivalenti ma a fare la differenza in positivo per quella attuale è un Pinot che al Tour of Alps è apparso ancora più forte e più consapevole dei propri mezzi rispetto alla passata stagione e potrà puntare al podio mancato di poco un anno fa.

LOTTO SOUDAL 2017: André Greipel, Lars Ytting Bak, Sean De Bie, Jasper De Buyst, Bart De Clercq, Adam Hansen, Moreno Hofland, Tomasz Marczynski, Maxime Monfort.
LOTTO FIX ALL 2018: Tim Wellens, Sander Armée, Lars Ytting Bak, Victor Campenaerts, Jens Debusschere, Frederik Frison, Adam Hansen, Tosh Van Der Sande-

Sebbene Wellens sia uno dei migliori cacciatori di tappe in assoluto e sia reduce da un’eccellente primavera, nella formazione attuale non ci sono atleti in grado di piazzarsi discretamente nella classifica generale come De Clercq, Marczynski e soprattutto Monfort. Soprattutto manca un velocista vincente quale lo era Greipel: per tutto questo il roster del 2017 era chiaramente superiore.

ORICA-SCOTT 2017: Adam Yates, Alexander Edmondson, Caleb Ewan, Michael Hepburn, Christopher Juul-Jensen, Luka Mezgec, Rubén Plaza, Svein Tuft, Carlos Verona.
MITCHELTON-SCOTT 2018: Johan Esteban Chaves, Sam Bewley, Jack Haig, Christopher Juul-Jensen, Roman Kreuziger, Mikel Nieve, Svein Tuft, Simon Yates.

Rispetto ai primi anni nei quali si è affacciata nel grande ciclismo. la formazione australiana si presenta ipercompetitiva soprattutto in salita con Chaves, Simon Yates, Nieve, Kreuziger e Haig. tutti in grado potenzialmente di essere nei migliori 15 in montagna; inoltre il colombiano e il britannico, sebbene il primo sia un’incognita dopo un 2017 difficile per via di un infortunio e il secondo non sia forse cresciuto come ci si attendeva, sono entrambi corridori quantomeno da top five finale, cosa che un anno fa valeva solo per Adam Yates. L’altra faccia della medaglia è costituita dall’assenza di un velocista di spicco come Ewan: però la Mitchelton attuale in montagna è davvero tra le formazioni da battere e per questo è superiore rispetto a quella di un anno fa.

MOVISTAR 2017: Nairo Quintana, Andrey Amador, Winner Anacona, Daniele Bennati, Victor De La Parte, José Herrada, Gorka Izagirre, José Joaquín Rojas, Rory Sutherland.
MOVISTAR 2018: Carlos Betancur, Richard Carapaz, Victor De La Parte, Rubén Fernández, Antonio Pedrero, Dayer Quintana, Eduardo Sepúlveda, Rafael Valls.

Purtroppo, evidentemente ingolosita dal fatto che Froome potrebbe non essere al top in Francia dopo aver disputato il Giro, quest’anno la Movistar – che pure ha un rapporto storico con la corsa rosa a comiciare dai tempi nei quali si chiamava Banesto e aveva la sua punta in Miguel Indurain – ha decisamente snobbato l’evento rinunciando, oltre che a Quintana, lo scorso anno presentatosi al via come favorito assoluto, anche ad una valida spalla come Amador, a Landa e a Valverde, tutti dirottati sulla Grande Boucle. Ciò non significa che la formazione del 2018 sia debole perchè Betancur, se si conferma sui livelli della prima parte dell’ultima Vuelta, può essere la grande sorpresa della corsa rosa. Inoltre, tutti e 8 i corridori della formazione attuale, su tutti Carapaz e Pedrero oltre al colombiano, sanno farsi valere: è chiaro, però, che la compagine del 2017 era superiore-

QUICK-STEP FLOORS 2017: Bob Jungels, Eros Capecchi, Laurens De Plus, Dries Devenyns, Fernando Gaviria, Iljo Keisse, Davide Martinelli, Ariel Maximiliano Richeze, Pieter Serry.
QUICK-STEP FLOORS 2018: Elia Viviani, Eros Capecchi, Rémi Cavagna, Michael Mørkøv, Fabio Sabatini, Maximilian Schachmann, Florian Sénéchal, Zdeněk Štybar.

Così come nel 2017 e in linea con la sua filosofia storica la formazione belga, assoluta dominatrice della prima parte di stagione, punterà essenzialmente alle tappe con Viviani nel ruolo di velocista principe. Lo sprinter veronese avrà una formazione pressochè interamente al suo servizio e su di lui ci sono attese forse superiori a quelle che c’erano un anno fa alla vigilia su Gaviria, che pure allora fu dominante nelle volate. D’altro canto, però, il solo Capecchi è in grado di essere discretamente competitivo in montagna e l’assenza di un uomo da top ten come Jungels pesa, pertanto è la formazione del 2017 ad avere qualcosa in più, sia pure di poco.

DIMENSION DATA 2017: Nathan Haas, Igor Antón, Natnael Berhane, Omar Fraile, Ryan Gibbons, Jacques Janse Van Rensburg, Kristian Sbaragli, Daniel Teklehaimanot, Johann Van Zyl.
DIMENSION DATA 2018: Louis Meintjes, Igor Antón, Natnael Berhane, Ryan Gibbons, Benjamin King, Ben O’Connor, Jacques Janse Van Rensburg, Jaco Venter.

A differenza della formazione del 2017, che era principalmente votata ai successi di tappa un po’ in tutti i terreni, quella attuale è votata alla classifica generale con Meintjes, che in verità ha combinato pochino nelle corse di avvicinamento e che non è un’aquila dal punto di vista tattico ma che in salita ha un potenziale ancora tutto da scoprire ed è certamente più adatto al Giro rispetto a quanto non lo sia al Tour. Per quanto riguarda il resto della squadra non ci sono più un discreto velocista come Sbaragli e un attaccante come Fraile, ma vengono rimpiazzati da due promettenti scalatori come Gibbons e soprattutto O’Connor: per tutto questo il roster del 2018 ha qualcosa in più.

CANNONDALE-DRAPAC 2017: Pierre Rolland, Hugh Carthy, Joe Dombrowski, Davide Formolo, Alex Howes, Kristijan Koren, Tom Jelte Slagter, Davide Villella, Michael Woods.
EF EDUCATION FIRST-DRAPAC 2018: Nathan Brown, Hugh Carthy, Mitchell Docker, Joe Dombrowski, Sacha Modolo, Thomas Scully, Tom Van Asbroeck, Michael Woods.

A differenza di un anno fa, quando vi erano diversi battitori liberi ma senza un vero e proprio capitano (sebbene Formolo fosse l’uomo designato per fare classifica generale), in questo Giro la compagine statunitense si presenta con due uomini faro: il primo è Woods, che nel 2017 era considerato solo un cacciatore di tappe ma che alla Vuelta ha effettuato il salto di qualità confermato in questa stagione ad esempio con il podio alla Liegi, per una possibile top ten, obiettivo che era anche di Formolo; l’altro uomo è Modolo, che potrà contare nelle volate soprattutto su Van Asbroeck e Docker, mentre un anno fa non erano al via sprinter di rilievo. D’altro canto senza Villella, Slagter e soprattutto Rolland la formazione attuale ha qualcosa in meno in montagna, dove il solo Dombrowski sembra in grado di supportare Woods. Dunque le due compagini possono essere considerate equivalenti.

KATUSHA-ALPECIN 2017: Ilnur Zakarin, Maxim Belkov, José Gonçalves, Robert Kišerlovski, Pavel Kochetkov, Viacheslav Kuznetsov, Alberto Losada, Matvey Mamykin, Ángel Vicioso.
KATUSHA-ALPECIN 2018: Maxim Belkov, Alex Dowsett, José Gonçalves, Viacheslav Kuznetsov, Maurits Lammertink, Tony Martin, Baptiste Planckaert, Mads Würtz Schmidt.

Dopo il 5° posto di un anno fa, seguito dal 3° alla Vuelta, Zakarin ha scelto in questa stagione di puntare tutto sul Tour e, al di là del fatto che Gonçalves ha fatto piuttosto bene nelle ultime uscite, l’intera formazione ha perso molto di qualità in salita, non solo per via dell’assenza del russo ma anche, ovviamente in misura minore, per quelle di Kišerlovski, Mamykin e Losada. D’altro canto nel roster del 2018 vi è un grosso nome come Tony Martin, che non è più quello di qualche stagione fa ma sarà comunque tra gli uomini da battere nelle crono, così come potrebbe eventualmente esserlo anche Dowsett. Al via la formazione elvetica schiera anche un discreto sprinter come Planckaert, ma nel complesso il team del 2017 era nettamente superiore.

LOTTO NL-JUMBO 2017: Steven Kruijswijk, Enrico Battaglin, Victor Campenaerts, Twan Castelijns, Stef Clement, Martijn Keizer, Bram Tankink, Jurgen Van Den Broeck, Jos Van Emden.
LOTTO NL-JUMBO 2018: Enrico Battaglin, George Bennett, Koen Bouwman, Jos Van Emden, Robert Gesink, Gijs Van Hoecke, Bert-Jan Lindeman, Danny Van Poppel.

Nonostante il buon feeling avuto in passato con la corsa rosa e l’eccellente stato di forma dimostrato al Giro di Romandia, quest’anno Kruijswijk ha deciso di puntare sul Tour e la sua assenza è decisamente pesante, dal momento che un anno fa si presentava come atleta quantomeno da podio. Detto ciò la formazione del 2018 è ben assortita schierando un corridore da top ten finale come Bennett, uno scalatore come Gesink – che non ha mantenuto le attese dei primi anni da professionista ma che è in grado di imporsi nelle tappe più dure con fughe da lontano – un emergente come Bouwman, un cronoman che ha dimostrato di poter vincere come Van Emden, e un buon velocista come Danny Van Poppel. Dunque le due formazioni possono essere messe sullo stesso piano.

TEAM SKY 2017: Mikel Landa, Philip Deignan, Kenny Elissonde, Michal Golas, Sebastián Henao, Vasil Kiryienka, Salvatore Puccio, Diego Rosa, Geraint Thomas.
TEAM SKY 2018: Christopher Froome, David De La Cruz, Kenny Elissonde, Sergio Luis Henao, Vasil Kiryienka, Christian Knees, Wout Poels, Salvatore Puccio.

Vedremo se finalmente la corazzata britannica riuscirà a sfatare il tabù del Giro d’Italia e, sebbene già quella del 2017 fosse una formazione di prim’ordine con Thomas e soprattutto Landa in grado sulla carta di salire sul podio se non di vincere, quella attuale è una vera e propria “armata”: Poels, De La Cruz, Henao e un Elissonde che ha fatto benissimo al Tour of Alps, sono atleti in grado di chiudere quantomeno nella top ten se potessero correre da capitani e che invece andranno a supportare un Froome che, dati alla mano, è il miglior corridore da corse a tappe degli ultimi anni, sebbene in questa primavera non sia stato brillantissimo e sebbene vada verificato quanto il caso salbutamolo potrà incidere su di lui soprattutto dal punto di vista mentale. Anche Kiryienka, Knees e Puccio hanno più volte dimostrato di essere valide spalle nelle tappe intermedie e per tutto questo la formazione del 2018 è chiaramente superiore a quella di un anno fa.

TREK-SEGAFREDO 2017: Bauke Mollema, Eugenio Alafaci, Julien Bernard, Laurent Didier, Jesús Hernández, Giacomo Nizzolo, Mads Pedersen, Peter Stetina, Jasper Stuyven.
TREK-SEGAFREDO 2018: Gianluca Brambilla, Laurent Didier, Niklas Eg, Markel Irizar, Ryan Mullen, Jarlinson Pantano, Mads Pedersen, Boy Van Poppel.

La formazione ormai orfana di Contador, che ha abbandonato l’attività agonistica al termine della scorsa stagione, si presenta con uno schema simile a quello del 2017 con Brambilla, che torna al Giro dopo l’esperienza di un anno fa al Tour, nel ruolo di uomo di classifica e con Boy Van Poppel che è il velocista di punta della squadra. È, però, chiaro che i due danno meno garanzie di quelle che davano un anno fa rispettivamente Mollema e Nizzolo, sebbene il milanese avesse avuto diversi problemi fisici che ne misero a rischio la partecipazione. Per il resto Pedersen ha fatto grandi cose, soprattutto al Fiandre, Pantano e l’emergente Eg sono scalatori quantomeno al livello di Stetina ed Hernández, ma nel complesso la formazione di un anno fa aveva qualcosina in più.

UAE-TEAM EMIRATES 2017: Rui Costa, Valerio Conti, Roberto Ferrari, Marco Marcato, Sacha Modolo, Matej Mohorič, Edward Ravasi, Simone Petilli, Jan Polanc.
UAE-TEAM EMIRATES 2018: Fabio Aru, John Darwin Atapuma, Valerio Conti, Vegard Stake Laengen, Marco Marcato, Manuele Mori, Jan Polanc, Diego Ulissi.

Dopo la pausa di un anno fa in cui, quando non vi era un vero e proprio uomo di classifica (a differenza di quanto avveniva tradizionalmente per la Lampre di cui questa formazione ne costituisce l’erede), l’UAE-Team Emirates torna a puntare al bersaglio grosso con Aru che, se si eccettua forse Ulissi che potrà fare da battitore libero come lo era stato nel 2017 Rui Costa, potrà contare su una formazione completamente al suo servizio sebbene, complice la caduta al Giro di Catalogna, le corse di avvicinamento abbiano destato diversa perplessità sulla condizione del sardo. Rispetto allo scorso anno manca un velocista di spicco come Modolo e il suo pesce pilota Ferrari, ma in salita la formazione attuale si farà rispettare con Conti, da cui ci si attende una crescita rispetto alla passata stagione, Polanc, reduce dal buon 11° posto nel 2017 oltre che dalla vittoria in cima all’Etna, e soprattutto Atapuma, che quando si superano i 2000 metri di altitudine è cliente ostico per chiunque. Pertanto nel complesso la compagine del 2018 è superiore.

WILIER TRIESTINA-SELLE ITALIA 2017: Filippo Pozzato, Julen Amezqueta, Matteo Busato, Giuseppe Fonzi, Ilia Koshevoy, Jakub Mareczko, Daniel Felipe Martínez, Cristian Rodríguez.
WILIER TRIESTINA-SELLE ITALIA 2018: Jakub Mareczko, Liam Bertazzo, Marco Coledan, Giuseppe Fonzi, Jacopo Mosca, Alex Turrin, Edoardo Zardini, Eugert Zhupa.

Il capitano della formazione veneta, forse più a livello di uomo immagine che dal punto di vista del rendimento agonistico visto che ormai gli anni migliori per lui sembrano passati, sarebbe dovuto essere Pozzato ma gravi problemi familiari lo hanno costretto a dare forfait all’ultimo momento. Pertanto sarà Mareczko, sprinter dal potenziale importante ma ancora discontinuo, la principale carta per un successo di tappa e, per il resto, avremo come un anno fa tanti uomini da fuga ma, sebbene Zardini sembri aver ritrovato almeno in parte lo smalto di qualche anno fa in salita, la qualità media della formazione del 2017 sembra leggermente superiore.

GAZPROM-RUSVELO 2017: Sergey Firsanov, Pavel Brutt, Alexander Foliforov, Dmitry Kozonchuk, Sergey Lagutin, Ivan Rovny, Ivan Savitskiy, Evgeny Shalunov, Alexey Tsatevich.
ANDRONI-SIDERMEC-BOTTECCHIA 2018: Francesco Gavazzi, Davide Ballerini, Manuel Belletti, Mattia Cattaneo, Marco Frapporti, Fausto Masnada, Rodolfo Andrés Torres, Andrea Vendrame

Dopo l’inusuale assenza di un anno fa, l’Androni torna al Giro grazie al successo nella passata edizione della Coppa Italia e prende il posto della formazione russa Gazprom. A livello di nomi la compagine italiana ha forse qualcosa in più con gli sperimentati Cattaneo e Torres e gli emergenti Masnada e Ballerini per la salita e i non meno esperti Gavazzi e Belletti per le tappe meno impegnative. La Gazprom, invece, schierava atleti meno conosciuti a parte il veterano Lagutin e gli scalatori Firsanov e Foliforov, sui quali però c’erano ottime aspettative dopo che avevano fatto bene nel 2016. Pertanto possiamo considerare le due formazioni all’incirca equivalenti

CCC SPRANDI POLKOWICE 2017: Jan Hirt, Marcin Bialoblocki, Felix Grossschartner, Maciej Paterski, Simone Ponzi, Branislau Samoilau, Michal Schlegel, Jan Tratnik.
ISRAEL CYCLING ACADEMY 2018: Ben Hermans, Guillaume Boivin, Zakkari Dempster, Krists Neilands, Guy Niv, Rubén Plaza, Kristian Sbaragli, Guy Sagiv.

La novità dell’edizione 2018 è costituita dalla compagine israeliana, chiaramente invitata in virtù della partenza da Gerusalemme. Detto ciò non si tratta affatto una formazione da buttare via e, se confrontata con la polacca CCC Sprandi in gara del 2017, manca uno scalatore del livello di Hirt e nel complesso, per quanto riguarda i tracciati più impegnativi, gli israeliani hanno qualcosina in meno ma Hermans è atleta di discreta classe in grado di ben destreggiarsi su tutti i terreni, Plaza ha fatto molto bene nelle ultime corse e malgrado l’età avanzata è in grado anche di vincere con fughe da lontano e Sbaragli può dire la sua in volata, cosa che nessun atleta della CCC era in grado di fare. Per tutti questi motivi è la Israel Cycling Academy ad avere qualcosina in più

Marco Salonna

Istantanea del Giro 2017 sulle Dolomiti (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Istantanea del Giro 2017 sulle Dolomiti (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

02-05-2018

maggio 2, 2018 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

MEMORIAŁ ROMANA SIEMINSKIEGO

Il ceco Alois Kaňkovský (Elkov – Author Cycling Team) si è imposto nella corsa polacca, circuito di Raciąż, percorrendo 174.7 Km in 3h40′03″ alla media di 47.63 Km/h. Ha preceduto allo sprint i polacchi Sajnok e Alan Banaszek.

FIVE RINGS OF MOSCOW

Il russo Anton Vorobyev si è imposto nel prologo, circuito di Mosca, percorrendo 3.8 Km in 4′40″ alla media di 48.86 Km/h. Ha preceduto di 1″ il bielorusso Karaliok e di 3″ il connazionale Manakov. Vorobyev è il primo leader della classifica con 1″ su Karaliok e 3″ su Manakov

01-05-2018

maggio 1, 2018 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

ESCHBORN-FRANKFURT

Il norvegese Alexander Kristoff (UAE-Team Emirates) si è imposto nella corsa tedesca, Eschborn – Francoforte sul Meno, percorrendo 212.5 Km in 5h13′25″ alla media di 40.68 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Matthews e il belga Naesen. Miglior italiano Andrea Pasqualon (Wanty – Groupe Gobert), 4° a 1″.

LE TOUR DE BRETAGNE CYCLISTE

L’australiano Robert Stannard (Mitchelton – BikeExchange) si è imposto nella settima ed ultima tappa, Saint-Pôtan – Dinan, percorrendo 145 Km in 3h19′51″ alla media di 43.53 Km/h. Ha preceduto di 4″ i francesi Antomarchi e Fabien Schmidt (Côtes d’Armor-Marie Morin-Véranda Rideau). Miglior italiano Raffaello Bonusi (Androni – Sidermec – Bottecchia), 18° a 1′06″. Schmidt si impone in classifica con 12″ sul belga Dewulf e 43″ su Antomarchi. Miglior italiano Edoardo Affini (SEG Racing Academy), 31° a 3′49″.

MEMORIAŁ ANDRZEJA TROCHANOWSKIEGO

Il ceco Alois Kaňkovský (Elkov – Author Cycling Team) si è imposto nella corsa polacca, circuito di Baboszewo, percorrendo 168.8 Km in 3h46′30″ alla media di 44.72 Km/h. Ha preceduto allo sprint i polacchi Janiszewski e Franczak

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