100 E ANCOR PIÙ 100: OBIETTIVO CANAZEI
maggio 24, 2017 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Ne abbiamo modificato il titolo in occasione della centesima edizione del Giro, trasformando in una frase beneaugurante il tenebroso adagio medioevale “mille e non più mille”, ma i contenuti della rubrica saranno quelli soliti dell’Almanacco del dopo tappa made in ilciclismo.it che aveva accompagnato le cronache delle scorse edizione. All’interno ritroverete la rassegna stampa internazionale, il punto di vista dei tifosi, la colonna sonora del giorno (quest’anno raddoppiata), le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti in una rubrica dal titolo rinnovato, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (nell’anno del centesimo Giro abbiamo scelto di riportarvi indietro nel tempo fino al 1967, l’anno della 50a edizione).
GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO
Italia
Nibali: “Alleanza con Nairo? In corsa potrà nascere”. Ora il tappone della verità – Dumoulin: “Ci sarà da soffrire. Quintana e Nibali mi attaccheranno” – Sveglia Nairo, domani o mai più. Attacco alla Rosa in 5 passi – Rolland trionfa a Canazei. I big non forzano: a 7′54″ – Il vincitore: “Lasciare la fuga? La miglior decisione della mia vita” (Gazzetta dello Sport)
Giro: Rolland vince a Canazei. E Dumoulin resta in rosa – Ieri l’inferno del leader – Giro Cento: la crono finale Monza-Milano «aperta» ai cicloamatori (Corriere della Sera)
Colombia
Etapa tranquila en el Giro: Nairo sigue a 31 segundos de Dumoulin – Domoulin, Nairo y Nibali mantienen diferencias, previo a la batalla final – ‘Tendremos que sufrir; Nairo y Nibali atacarán’: Dumoulin (El Tiempo)
Pierre Rolland se llevó la etapa 17 del Giro de Italia, Nairo sigue a 31 segundos del líder – El colombiano Daniel Martínez se retiró del Giro de Italia (El Espectador)
Paesi Bassi
Dumoulin geen moment in gevaar in Giro (De Telegraaf)
Rolland wint na lange aanval, Dumoulin blijft veilig in roze – ‘Wil in roze historie schrijven, niet door in bosjes te schijten’ (Algemeen Dagblad)
Rolland wint zeventiende etappe Giro, Dumoulin blijft leider klassement (de Volkskrant)
Svizzera
Pierre Rolland gewinnt solo (Neue Zürcher Zeitung)
Austria
Etappensieg für Rolland ++ Großschartner Siebenter – Giro: Panini-Sticker zu Ehren von Pöstlberger (Kronen Zeitung)
Slovenia
Giro: Polanc izkoristil odličen dan ekipe za prvo deseterico (Delo)
Francia
Le joli coup de Rolland – Rolland: «C’est indescriptible» – Rolland, les temps forts de sa carrière (L’Equipe)
Pierre Rolland, premier Français vainqueur d’une étape depuis trois ans (Le Figaro)
Spagna
Rolland culmina la escapada en vísperas de los Dolomitas – Dumoulin: “En ningún momento la maglia estuvo en peligro” – Rolland: “Llevaba esperando esta victoria mucho tiempo” (AS)
Rolland vuelve a poner a Francia en el Giro(Marca)
Rolland se lleva una 17ª etapa de transición para los favoritos – “Rolland fue el más listo en un día de calma para los favoritos” (El Mundo Deportivo)
Belgio
Belgen kleuren lastige Giro-rit maar het is Pierre Rolland die vroege vlucht afrond – Straffe cijfers: Dumoulin daalde sneller de Stelvio af dan meester-daler Nibali – Dumoulin: “Ik ben niet hier om geschiedenis te schrijven door in bosjes te kakken” (Het Nieuwsblad)
Giro: victoire du français Pierre Rolland (La Dernière Heure/Les Sports)
Lussemburgo
Victoire de Rolland, Jungels conserve le maillot blanc (Luxemburger Wort)
Kein Glück für Gastauer – Rolland siegt in den Dolomiten (Tageblatt)
Germania
Giro-Primus Dumoulin wieder fit (Berliner Zeitung)
Russia
Француз Роллан выиграл 17-й этап «Джиро д’Италия», Цатевич – 38-й (Sovetsky Sport)
Stati Uniti
Rolland Rewarded With First Giro Stage Victory (The New York Times)
Costa Rica
Pierre Rolland triunfa en solitario en un día de tregua para Andrey Amador y los favoritos del Giro (La Nación)
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Nebe1980: Il gruppo sta riposando invece secondo me dovevano non dico attaccare ma almeno farla veloce in modo da impedire al leader di recuperare la forma…sembra che stiano sul fiume ad aspettare il cadavere del nemico ma il problema è che se il cadavere passa dopo la fine del giro non serve a nulla. Ieri grande Kruijswick, già l’anno scorso mi era piaciuto e quest’anno con una costola incrinata ha rischiato di saltare e perdere la top ten ma ciononostante ha fatto quel bell’attacco sobbarcandosi un sacco del lavoro e resistendo poi in coda al gruppetto di Pinot e alla fine ha guadagnato una posizione in generale. Bravissimo l’olandese, un duro e un generoso, speriamo di rivederlo in forma a lottare per la vittoria
Nebe1980: Secondo me Kruijswick sta sbagliando a far tirare la squadra. Anche se Polanc dovesse superarlo in generale nn succede nulla. Jungels posso capire che deve difendere la maglia bianca ma Kruijswick? Secondo me dovrebbero lasciar lavorare la squadra della maglia rosa come è naturale che sia… c’è un corridore in fuga che va vicino alla rosa ed è la squadra della maglia rosa che deve sobbarcarsi il peso con tutto ciò che ne con consegue in tema di dispendio energetico
Nebe1980: La tappa di domani con il suo breve chilometraggio e la distanza tra il Gardena e il finale, oltre al fatto che l’ultima è una specie di autostrada con il GPM nella periferia di Ortisei, è mal disegnata. Si poteva fare lasciando inalterate partenza e arrivo con Pordoi, Falzarego, Giau, Fedaia e Sella arrivando in discesa tanto; tra Etna, Maiella, Oropa, Piancavallo e quasi anche Asiago gli arrivi in salita ci sono.
DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
Chariots of Fire “Vangelis”
DISCOGIRO 100
In occasione del 100° Giro abbiamo selezionato alcune canzoni da abbinare a momenti storici della Corsa Rosa
6 giugno 1987 – Il tradimento di Sappada
“Nuntereggae più” (Rino Gaetanoi)
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa del giorno dopo
Moena : cielo coperto, 17.7°C, vento moderato da N (12 Km/h), umidità al 44%
Passo Pordoi (GPM – 26 Km): nubi sparse, 9.6°C, vento moderato da N (18-22 Km/h), umidità al 55%
Passo Valparola (GPM – 57.2 Km) : poco nuvoloso, 12°C (percepiti 13°C), vento moderato da N (11-14 Km/h), umidità al 40%
Passo Gardena (GPM – 85.3 Km) : cielo sereno, 8.6°C, vento debole da N (19-26 Km/h), umidità al 49%
Ortisei – statale (103.5 Km) : cielo sereno, 18.9°C, vento moderato da N (13 Km/h), umidità al 36%
Ortisei: cielo sereno, 18.6°C, vento moderato da N (13 Km/h), umidità al 35%
L’ANGOLO DI SILVIOLO E PANCANOLO
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Martinello: “Passo Detonale” (salita esplosiva?)
De Luca: “La saluta che stiamo effettuando”
De Luca: “La situazione è in continuo divinire”
Martinello: “Gli uomini che vediamo inquadrato”
Saligari: “La moto fa 30 gradi”
Saligari: “Ha avuto il modo di infilare due borracce nella bicicletta”
De Stefano: “Parlare con Nibali di quel che resta di questo Giro fin qui”
Wegelius (ds Cannondale Drapac): “E’ un arrivo molto difficile da chiamare”
Saligari: “Gruppo che ha ripreso la strada a salire”
De Stefano: “Ci fermiamo e poi ritorniamo con Michele Scarponi”
Nibali: “Nel consumo tra la tappa di ieri e quella di domani magari possiamo vedere qualcosa di più”
De Stefano: “Nessuno mi ha risposto sul Quintana”
Televideo: “Grosschartner” (Grossschartner)
Televideo: “Andrej Amador” (Andrey Amador)
e se vi stesse chiedendo il perchè del titolo…
dalla telecronaca della tappa dell’Alpe di Siusi (Giro 2016)
Pancani: “Silviolo”
Martinello: “Dimmi Pancanolo”
IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della diciassettesima tappa, Tirano – Canazei
1° Maciej Paterski
2° Zhandos Bizhigitov a 7′42″
3° Davide Martinelli s.t.
4° Nicola Boem s.t.
5° Sergey Lagutin s.t.
Classifica generale
1° Giuseppe Fonzi
2° Ilia Koshevoy a 16′17″
3° Zhandos Bizhigitov a 18′42″
4° Marcin Bialoblocki a 19′21″
5° Lorenzo Rota a 21′57″
IL GIRO DI MEZZA ETÀ
Quest’anno la corsa rosa taglia il traguardo della centesima edizione, in un clima di festa certamente non secondo a quello con il quale nel 1967 si celebreva il 50° Giro d’Italia con la prima delle tre vittorie di Felice Gimondi. Noi di ilciclismo.it ricorderemo quell’edizione tutti i giorni, proponendovi la rassegna stampa dell’epoca, con i titoli del quotidiano “La Stampa”
5 GIUGNO 1967 – GIORNO DI RIPOSO
IL GIRO CON ANQUETIL MAGLIA ROSA SI AVVICINA AI PASSI DELLE DOLOMITI
La corsa si concluderà domenica a Milano
Dopo il riposo di ieri, la corsa riprende oggi con la Verona-Vicenza di 160 Km – Mercoledì i corridori da Vicenza ad Udine – Giovedì le prime dure salite nella Udine-Tre Cime di Lavaredo – Venerdì la Cortina-Trento con 4 colli, sabato arrivo a Tirano con la scalata allo Stelvio (2757 metri) – Il francese verrà attaccato a fondo in montagna? – A meno di sorprese si passerà sullo Stelvio
6 GIUGNO 1967 – 17° TAPPA: VERONA – VICENZA (140 Km)
ANQUETIL HA PERSO LA MAGLIA ROSA – GABICA (SPAGNA) VINCE A VICENZA – L’ITALIANO SCHIAVON È PRIMO IN CLASSIFICA
Una tappa facile del Giro d’Italia terminata con una sorpresa – I più forti ciclisti italiani non si sono impegnati – Per il fuoriclasse normanno una sconfitta che non dispiace
Una fuga di nove corridori, rimasti poi in sei, ha dato il via all’episodio decisivo – Balmamion, che si trovava nel gruppo di testa, avanza al quinto posto in graduatoria – Schiavon, nuova Maglia rosa, è un veneto di venticinque anni – Gimondi, in difficoltà nella fase più importante della gara, ha perso otto secondi nei confronti di Anquetil – Oggi si disputa la Vicenza-Udine – Anquetil ha perso il primato al Giro, ma i suoi avversari più pericolosi sono ora distanziati ancor di più – La crisi di Gimondi

In viaggio verso le Dolomiti, percorrendo le strade solcate dall'ultima gara terrena di Michele Scarponi (foto Tim de Waele/TDWSport.com)
ARCHIVIO
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo
Raduno di partenza Alghero
1a tappa: Alghero – Olbia
2a tappa: Olbia – Tortolì
3a tappa: Tortolì – Cagliari
4a tappa: Cefalù – Etna
5a tappa: Pedara – Messina
6a tappa: Reggio Calabria – Terme Luigiane
7a tappa: Castrovillari – Alberobello
8a tappa: Molfetta – Peschici
9a tappa: Montenero di Bisaccia – Blockhaus
10a tappa: Foligno – Montefalco (cronometro individuale)
11a tappa: Firenze (Ponte a Ema) – Bagno di Romagna
12a tappa: Forlì – Reggio Emilia
13a tappa: Reggio Emilia – Tortona
14a tappa: Castellania – Oropa
15a tappa: Valdengo – Bergamo
16a tappa: Rovetta – Bormio
ROLLAND SCOMMETTE, RILANCIA E VINCE A CANAZEI. DUMOULIN SEMPRE IN ROSA
Pierre Rolland (Cannondale Drapac) è l’autentico protagonista della diciassettesima tappa, iniziando la fuga iniziale di tre uomini, facendosi riprendere a circa 60 km dall’arrivo ed infliggendo la stoccata finale ai meno 9. Il francese vince a Canazei con 23 secondi di vantaggio su Rui Costa (UAE Emirates) e Gorka Izagirre (Movistar). Tom Dumoulin (Sunweb) resta in maglia rosa alla vigilia del secondo tappone dolomitico di giovedì.
Dopo il tappone di martedì con i connessi sconvolgimenti in classifica generale, oggi il Giro offriva una tappa più tranquilla e almeno sulla carta favorevole agli eventuali fuggitivi. I 219 km tra Tirano e Canazei presentavano le asperità maggiori nei primi 60 Km, nei quali ii ciclisti erano chiamati ad affrontare una prima scalata verso Aprica ed una successiva verso il Passo del Tonale. Due salite impegnative ma regolari, sulle quali probabilmente si sarebbe formata l’azione decisiva. Dopo lo scollinamento sul Tonale la tappa prevedeva una lunga discesa prima verso Cles e poi ancora, meno accentuata, verso Mezzolombardo, prima di affrontare il terzo e ultimo GPM di Giovo posto a 82 km dall’arrivo. Dopo la partenza da Tirano la fuga partiva subito grazie all’azione di Pierre Rolland (Cannondale Drapac), Matej Mohorič (UAE Emirates) e Pavel Brutt (Gazpron Rusvelo). I tre arrivavano ad avere un vantaggio superiore ai 3 minuti lungo l’ascesa verso Aprica, dove scollinava in prima posizione Rolland. Verso la successiva ascesa al Tonale dal gruppo maglia rosa provavano a contrattaccare diversi drappelli di ciclisti che tentavano di raggiungere il trio in testa. La situazione vedeva allo scollinamento del Tonale Mohorič in testa con una decina di secondi di vantaggio su Brutt e quasi un minuto su Rolland, mentre dal gruppo maglia rosa si era definitivamente staccato un gruppo di una quarantina di ciclisti all’inseguimento di Mohorič, sul quale nel frattempo riusciva a rientrare Brutt. Al primo traguardo intermedio di Cles era il russo a transitare per primo con il gruppo inseguitore a circa 4 minuti e mezzo e il gruppo maglia rosa a 9 minuti e mezzo. Sull’ultimo GPM di Giovo era Mohorič a transitare in prima posizione. La tappa faceva selezione tra i fuggitivi e lo stesso Mohorič ne pagava le conseguenze, visto che rimaneva solo ed il suo vantaggio veniva meno. Lo sloveno veniva così ripreso al km 158 da una ventina di contrattaccanti, tra i quali erano presenti i suoi compagni di squadra Rui Costa, Valerio Conti e Jan Polanc. Mohorič lavorava per loro fino ai meno 17, quando si staccava esausto. Ai meno 15 scattava Conti, inseguito da Matteo Busato (Wilier Triestina) e Michael Woods (Cannondale Drapac). Su questi tre riuscivano a rientrare Rui Costa, , Tejay Van Garderen (Team BMC), Rory Sutherland e Gorka Izagirre (Movistar), Ai meno 10 il gruppo di testa contava 16 ciclisti. Ai meno 9 Rolland provava il contrattacco. Era l’azione giusta. Il francese guadagnava, infatti, un vantaggio massimo di 30 secondi e riusciva a gestirli bene fino alla fine, mentre alle sue spalle Woods rompeva i cambi e non permetteva a nessuno di rientrare sul francese. Rolland vinceva così a braccia alzate sul traguardo di Canazei. In seconda posizione a 23 secondi Rui Costa regolava il drappello dei delusi con Gorza Izagirre a chiudere il podio di giornata e Busato primo degli italiani in quinta posizione, mentre il gruppo maglia rosa terminava la tappa quasi 8 minuti dopo il vittorioso arrivo di Rolland, che ottiene la prima vittoria targata Francia al Giro 2017 e la prima vittoria personale dopo l’affermazione nella terza tappa della Vuelta Castilla y León del 2015. In classifica generale resta tutto immutato con Tom Dumoulin (Sunweb) in rosa con 31 secondi di vantaggio su Nairo Quintana (Team Movistar) e 1 minuto e 12 secondi su Vincenzo Nibali (Team Bahrain Merida). Domani è in programma la diciottesima tappa tra Moena ed Ortisei: sono soltanto 137 i km da affrontare ma pieni zeppi di salite, poiché si contano ben 5 GPM, il primo e l’ultimo dei quali di prima categoria. Vedremo se ci sarà ancora spazio per la fuga, anche perché il palcoscenico sarà tutto per i big di classifica che potrebbero dare vita a nuovi attacchi tra di loro.
Giuseppe Scarpone
ORDINE D’ARRIVO
1 Pierre Rolland (Fra) Cannondale-Drapac 5:42:56
2 Rui Costa (Por) UAE Team Emirates 0:00:24
3 Gorka Izagirre (Spa) Movistar Team
4 Rory Sutherland (Aus) Movistar Team
5 Matteo Busato (Ita) Wilier Triestina
6 Dries Devenyns (Bel) Quick-Step Floors
7 Felix Großschartner (Aut) CCC Sprandi Polkowice
8 Omar Fraile (Spa) Dimension Data
9 Michael Woods (Can) Cannondale-Drapac
10 Julien Bernard (Fra) Trek-Segafredo
11 Julen Amezqueta (Spa) Wilier Triestina
12 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
13 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
14 Laurens De Plus (Bel) Quick-Step Floors 0:00:27
15 Valerio Conti (Ita) UAE Team Emirates 0:01:02
16 Jacques Janse Van Rensburg (RSA) Dimension Data 0:01:18
17 Enrico Barbin (Ita) Bardiani CSF 0:02:14
18 Jan Bárta (Cze) Bora-Hansgrohe
19 Daniel Teklehaimanot (Eri) Dimension Data
20 Branislau Samoilau (Blr) CCC Sprandi Polkowice
21 Jan Polanc (Slo) UAE Team Emirates
22 Francisco Ventoso (Spa) BMC Racing Team
23 Jérémy Roy (Fra) FDJ
24 Salvatore Puccio (Ita) Team Sky
25 Eros Capecchi (Ita) Quick-Step Floors 0:07:54
26 Chad Haga (USA) Team Sunweb
27 Jasper Stuyven (Bel) Trek-Segafredo
28 Michael Hepburn (Aus) Orica-Scott
29 Laurens Ten Dam (Ned) Team Sunweb
30 Adam Yates (GBr) Orica-Scott
31 Bauke Mollema (Ned) Trek-Segafredo
32 Quentin Jauregui (Fra) AG2R La Mondiale
33 Enrico Gasparotto (Ita) Bahrain-Merida
34 Bob Jungels (Lux) Quick-Step Floors
35 Svein Tuft (Can) Orica-Scott
36 Jose Rojas (Spa) Movistar Team
37 Tom Dumoulin (Ned) Team Sunweb
38 Aleksei Tcatevich (Rus) Gazprom – Rusvelo
39 Luka Mezgec (Slo) Orica-Scott
40 Vincenzo Nibali (Ita) Bahrain-Merida
41 Ilnur Zakarin (Rus) Katusha-Alpecin
42 Nairo Quintana (Col) Movistar Team
43 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale
44 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Katusha-Alpecin
45 Carlos Verona (Spa) Orica-Scott
46 Tobias Ludvigsson (Swe) FDJ
47 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale
48 Jan Tratnik (Slo) CCC Sprandi Polkowice
49 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNl-Jumbo
50 Lars Ytting Bak (Den) Lotto Soudal
51 Stef Clement (Ned) Team LottoNl-Jumbo
52 Manuele Boaro (Ita) Bahrain-Merida
53 Thibaut Pinot (Fra) FDJ
54 Clement Chevrier (Fra) AG2R La Mondiale
55 Andrey Amador (CRc) Movistar Team
56 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale
57 Rudy Molard (Fra) FDJ
58 Jos Van Emden (Ned) Team LottoNl-Jumbo
59 Patrick Konrad (Aut) Bora-Hansgrohe
60 Ruben Plaza (Spa) Orica-Scott
61 Sébastien Reichenbach (Swi) FDJ
62 Gregor Mühlberger (Aut) Bora-Hansgrohe
63 Cesare Benedetti (Ita) Bora-Hansgrohe
64 François Bidard (Fra) AG2R La Mondiale
65 Winner Anacona (Col) Movistar Team
66 Matthieu Ladagnous (Fra) FDJ
67 Kanstantsin Siutsou (Blr) Bahrain-Merida
68 Jan Hirt (Cze) CCC Sprandi Polkowice
69 Simone Ponzi (Ita) CCC Sprandi Polkowice
70 Victor De La Parte (Spa) Movistar Team
71 Marco Marcato (Ita) UAE Team Emirates
72 Simone Petilli (Ita) UAE Team Emirates
73 Jose Herrada (Spa) Movistar Team
74 Lukasz Owsian (Pol) CCC Sprandi Polkowice
75 Giovanni Visconti (Ita) Bahrain-Merida
76 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team
77 Adam James Hansen (Aus) Lotto Soudal
78 Alex Howes (USA) Cannondale-Drapac
79 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team
80 Cristian Rodriguez (Spa) Wilier Triestina
81 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Drapac
82 Filippo Pozzato (Ita) Wilier Triestina
83 Steve Morabito (Swi) FDJ
84 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team
85 Bram Tankink (Ned) Team LottoNl-Jumbo
86 Mikel Landa (Spa) Team Sky
87 Diego Rosa (Ita) Team Sky
88 Giulio Ciccone (Ita) Bardiani CSF
89 Peter Stetina (USA) Trek-Segafredo
90 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale
91 Joey Rosskopf (USA) BMC Racing Team
92 Benoit Vaugrenard (Fra) FDJ
93 Michal Golas (Pol) Team Sky
94 Manuel Quinziato (Ita) BMC Racing Team
95 Manuel Senni (Ita) BMC Racing Team
96 Tomasz Marczynski (Pol) Lotto Soudal
97 Sebastian Henao (Col) Team Sky
98 Ángel Vicioso (Spa) Katusha-Alpecin
99 Davide Villella (Ita) Cannondale-Drapac
100 Eugenio Alafaci (Ita) Trek-Segafredo
101 Tom-Jelte Slagter (Ned) Cannondale-Drapac
102 Eugert Zhupa (Alb) Wilier Triestina
103 Natnael Berhane (Eri) Dimension Data
104 Sergey Firsanov (Rus) Gazprom – Rusvelo
105 Mirco Maestri (Ita) Bardiani CSF
106 Simon Geschke (Ger) Team Sunweb
107 Luis Leon Sánchez (Spa) Astana Pro Team
108 Luka Pibernik (Slo) Bahrain-Merida
109 Mads Pedersen (Den) Trek-Segafredo
110 Alexander Foliforov (Rus) Gazprom – Rusvelo
111 Kristian Sbaragli (Ita) Dimension Data
112 Kristijan Koren (Slo) Cannondale-Drapac
113 Jesus Hernandez (Spa) Trek-Segafredo
114 Dylan Teuns (Bel) BMC Racing Team
115 Julien Berard (Fra) AG2R La Mondiale
116 Simone Andreetta (Ita) Bardiani CSF
117 Alberto Losada (Spa) Katusha-Alpecin
118 Hugh Carthy (GBr) Cannondale-Drapac
119 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team
120 Dmitriy Kozontchuk (Rus) Gazprom – Rusvelo
121 Michal Schlegel (Cze) CCC Sprandi Polkowice
122 Ivan Rovny (Rus) Gazprom – Rusvelo
123 Joe Dombrowski (USA) Cannondale-Drapac
124 Pello Bilbao (Spa) Astana Pro Team
125 Christopher Juul Jensen (Den) Orica-Scott
126 Jesper Hansen (Den) Astana Pro Team
127 Robert Kiserlovski (Cro) Katusha-Alpecin
128 Franco Pellizotti (Ita) Bahrain-Merida
129 Twan Castelijns (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:09:14
130 Moreno Hofland (Ned) Lotto Soudal
131 Jasper De Buyst (Bel) Lotto Soudal
132 Lukas Pöstlberger (Aut) Bora-Hansgrohe 0:10:00
133 Edward Ravasi (Ita) UAE Team Emirates
134 Vasil Kiryienka (Blr) Team Sky
135 Philip Deignan (Irl) Team Sky
136 Evgeny Shalunov (Rus) Gazprom – Rusvelo
137 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Team LottoNl-Jumbo 0:10:09
138 Fernando Gaviria (Col) Quick-Step Floors 0:11:04
139 Iljo Keisse (Bel) Quick-Step Floors 0:11:36
140 Enrico Battaglin (Ita) Team LottoNl-Jumbo 0:13:04
141 Georg Preidler (Aut) Team Sunweb
142 Giuseppe Fonzi (Ita) Wilier Triestina
143 Marcin Bialoblocki (Pol) CCC Sprandi Polkowice
144 Matej Mohoric (Slo) UAE Team Emirates
145 José Gonçalves (Por) Katusha-Alpecin 0:13:48
146 Pieter Serry (Bel) Quick-Step Floors
147 Maximiliano Richeze (Arg) Quick-Step Floors 0:14:19
148 Ilia Koshevoy (Blr) Wilier Triestina
149 Valerio Agnoli (Ita) Bahrain-Merida 0:19:20
150 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNl-Jumbo
151 Matvey Mamykin (Rus) Katusha-Alpecin
152 José Mendes (Por) Bora-Hansgrohe
153 Roberto Ferrari (Ita) UAE Team Emirates
154 Igor Anton (Spa) Dimension Data
155 Sam Bennett (Irl) Bora-Hansgrohe 0:20:29
156 Pavel Brutt (Rus) Gazprom – Rusvelo 0:20:47
157 Sindre Skjøstad Lunke (Nor) Team Sunweb
158 Tom Stamsnijder (Ned) Team Sunweb
159 Lorenzo Rota (Ita) Bardiani CSF 0:20:50
160 Maxim Belkov (Rus) Katusha-Alpecin 0:22:44
161 Johann Van Zyl (RSA) Dimension Data
162 Sergey Lagutin (Rus) Gazprom – Rusvelo
163 Nicola Boem (Ita) Bardiani CSF
164 Davide Martinelli (Ita) Quick-Step Floors
165 Zhandos Bizhigitov (Kaz) Astana Pro Team
166 Maciej Paterski (Pol) CCC Sprandi Polkowice 0:30:26
DNS Daniel Martin (Irl) Quick-Step Floors
DNF Sacha Modolo (Ita) UAE Team Emirates
DNF Phil Bauhaus (Ger) Team Sunweb
CLASSIFICA GENERALE
1 Tom Dumoulin (Ned) Team Sunweb 76:05:38
2 Nairo Quintana (Col) Movistar Team 0:00:31
3 Vincenzo Nibali (Ita) Bahrain-Merida 0:01:12
4 Thibaut Pinot (Fra) FDJ 0:02:38
5 Ilnur Zakarin (Rus) Katusha-Alpecin 0:02:40
6 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:03:05
7 Bauke Mollema (Ned) Trek-Segafredo 0:03:49
8 Bob Jungels (Lux) Quick-Step Floors 0:04:35
9 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:06:20
10 Jan Polanc (Slo) UAE Team Emirates 0:06:33
11 Adam Yates (GBr) Orica-Scott 0:07:00
12 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:07:16
13 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Drapac 0:07:17
14 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:11:29
15 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team 0:13:26
16 Jan Hirt (Cze) CCC Sprandi Polkowice 0:19:02
17 Sébastien Reichenbach (Swi) FDJ 0:25:20
18 Patrick Konrad (Aut) Bora-Hansgrohe 0:26:50
19 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:28:27
20 Simone Petilli (Ita) UAE Team Emirates 0:29:07
21 Franco Pellizotti (Ita) Bahrain-Merida 0:30:15
22 Rui Costa (Por) UAE Team Emirates 0:31:31
23 Laurens De Plus (Bel) Quick-Step Floors 0:35:13
24 Stef Clement (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:36:51
25 Gorka Izagirre (Spa) Movistar Team 0:38:05
26 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:41:01
27 Mikel Landa (Spa) Team Sky 0:41:58
28 Winner Anacona (Col) Movistar Team 0:45:53
29 Jesper Hansen (Den) Astana Pro Team 0:46:35
30 Jacques Janse Van Rensburg (RSA) Dimension Data 0:50:22
31 Laurens Ten Dam (Ned) Team Sunweb 0:51:14
32 Peter Stetina (USA) Trek-Segafredo 0:53:35
33 Pierre Rolland (Fra) Cannondale-Drapac 0:54:51
34 Michael Woods (Can) Cannondale-Drapac 0:55:58
35 Rudy Molard (Fra) FDJ 1:02:46
36 Michal Schlegel (Cze) CCC Sprandi Polkowice 1:07:33
37 Robert Kiserlovski (Cro) Katusha-Alpecin 1:09:29
38 Kanstantsin Siutsou (Blr) Bahrain-Merida 1:10:14
39 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 1:11:11
40 Tomasz Marczynski (Pol) Lotto Soudal 1:11:40
41 Cristian Rodriguez (Spa) Wilier Triestina 1:12:23
42 Giovanni Visconti (Ita) Bahrain-Merida 1:13:41
43 Ruben Plaza (Spa) Orica-Scott 1:15:22
44 Philip Deignan (Irl) Team Sky 1:18:26
45 Eros Capecchi (Ita) Quick-Step Floors 1:20:29
46 Julien Bernard (Fra) Trek-Segafredo 1:20:59
47 François Bidard (Fra) AG2R La Mondiale 1:21:09
48 Gregor Mühlberger (Aut) Bora-Hansgrohe 1:22:08
49 Sebastian Henao (Col) Team Sky 1:22:24
50 Luis León Sánchez (Spa) Astana Pro Team 1:24:01
51 Igor Anton (Spa) Dimension Data 1:25:02
52 Steve Morabito (Swi) FDJ 1:26:25
53 José Mendes (Por) Bora-Hansgrohe 1:27:28
54 Alexander Foliforov (Rus) Gazprom – Rusvelo 1:27:37
55 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 1:29:48
56 Jose Herrada (Spa) Movistar Team 1:30:38
57 Victor De La Parte (Spa) Movistar Team 1:32:58
58 Simon Geschke (Ger) Team Sunweb 1:33:07
59 Valerio Conti (Ita) UAE Team Emirates 1:33:52
60 Natnael Berhane (Eri) Dimension Data 1:34:35
61 Bram Tankink (Ned) Team LottoNl-Jumbo 1:35:08
62 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team 1:35:22
63 Jesus Hernandez (Spa) Trek-Segafredo 1:38:33
64 Jose Rojas (Spa) Movistar Team 1:39:51
65 José Gonçalves (Por) Katusha-Alpecin 1:43:51
66 Georg Preidler (Aut) Team Sunweb 1:49:40
67 Enrico Gasparotto (Ita) Bahrain-Merida 1:51:23
68 Carlos Verona (Spa) Orica-Scott 1:52:16
69 Diego Rosa (Ita) Team Sky 1:54:40
70 Joey Rosskopf (USA) BMC Racing Team 1:55:40
71 Pello Bilbao (Spa) Astana Pro Team 1:57:36
72 Manuele Boaro (Ita) Bahrain-Merida 1:58:09
73 Salvatore Puccio (Ita) Team Sky 1:58:50
74 Felix Großschartner (Aut) CCC Sprandi Polkowice 1:58:54
75 Chad Haga (USA) Team Sunweb 2:01:26
76 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team 2:01:43
77 Jérémy Roy (Fra) FDJ 2:02:56
78 Tobias Ludvigsson (Swe) FDJ 2:03:01
79 Enrico Battaglin (Ita) Team LottoNl-Jumbo 2:03:13
80 Tom-Jelte Slagter (Ned) Cannondale-Drapac 2:08:17
81 Omar Fraile (Spa) Dimension Data 2:09:04
82 Edward Ravasi (Ita) UAE Team Emirates 2:14:03
83 Clement Chevrier (Fra) AG2R La Mondiale 2:14:14
84 Hugh Carthy (GBr) Cannondale-Drapac 2:14:30
85 Davide Villella (Ita) Cannondale-Drapac 2:14:53
86 Dylan Teuns (Bel) BMC Racing Team 2:15:46
87 Francisco Ventoso (Spa) BMC Racing Team 2:16:21
88 Matteo Busato (Ita) Wilier Triestina 2:17:40
89 Manuel Senni (Ita) BMC Racing Team 2:20:16
90 Lukasz Owsian (Pol) CCC Sprandi Polkowice 2:21:24
91 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 2:21:42
92 Joe Dombrowski (USA) Cannondale-Drapac 2:22:12
93 Dries Devenyns (Bel) Quick-Step Floors 2:22:55
94 Quentin Jauregui (Fra) AG2R La Mondiale 2:24:08
95 Sergey Firsanov (Rus) Gazprom – Rusvelo 2:24:47
96 Matvey Mamykin (Rus) Katusha-Alpecin 2:27:00
97 Adam James Hansen (Aus) Lotto Soudal 2:28:21
98 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Team LottoNl-Jumbo 2:32:41
99 Kristian Sbaragli (Ita) Dimension Data 2:34:40
100 Vasil Kiryienka (Blr) Team Sky 2:35:33
101 Julen Amezqueta (Spa) Wilier Triestina 2:37:14
102 Benoit Vaugrenard (Fra) FDJ 2:38:26
103 Jasper Stuyven (Bel) Trek-Segafredo 2:39:59
104 Matthieu Ladagnous (Fra) FDJ 2:41:41
105 Branislau Samoilau (Blr) CCC Sprandi Polkowice 2:41:48
106 Daniel Teklehaimanot (Eri) Dimension Data 2:42:30
107 Valerio Agnoli (Ita) Bahrain-Merida 2:43:06
108 Luka Pibernik (Slo) Bahrain-Merida 2:44:02
109 Cesare Benedetti (Ita) Bora-Hansgrohe 2:45:08
110 Lukas Pöstlberger (Aut) Bora-Hansgrohe 2:46:31
111 Marco Marcato (Ita) UAE Team Emirates 2:48:42
112 Lars Ytting Bak (Den) Lotto Soudal 2:49:01
113 Jan Tratnik (Slo) CCC Sprandi Polkowice 2:49:05
114 Giulio Ciccone (Ita) Bardiani CSF 2:50:24
115 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNl-Jumbo 2:50:49
116 Sindre Skjøstad Lunke (Nor) Team Sunweb 2:51:22
117 Enrico Barbin (Ita) Bardiani CSF 2:51:38
118 Ángel Vicioso (Spa) Katusha-Alpecin 2:51:49
119 Simone Ponzi (Ita) CCC Sprandi Polkowice 2:52:37
120 Ivan Rovny (Rus) Gazprom – Rusvelo 2:52:46
121 Jos Van Emden (Ned) Team LottoNl-Jumbo 2:52:48
122 Rory Sutherland (Aus) Movistar Team 2:53:03
123 Jasper De Buyst (Bel) Lotto Soudal 2:54:45
124 Filippo Pozzato (Ita) Wilier Triestina 2:55:12
125 Michael Hepburn (Aus) Orica-Scott 2:56:12
126 Julien Berard (Fra) AG2R La Mondiale 2:57:49
127 Fernando Gaviria (Col) Quick-Step Floors 2:58:27
128 Christopher Juul Jensen (Den) Orica-Scott 2:59:24
129 Twan Castelijns (Ned) Team LottoNl-Jumbo 2:59:53
130 Pavel Brutt (Rus) Gazprom – Rusvelo 3:00:21
131 Jan Bárta (Cze) Bora-Hansgrohe 3:00:46
132 Pieter Serry (Bel) Quick-Step Floors 3:01:11
133 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Katusha-Alpecin 3:01:57
134 Matej Mohoric (Slo) UAE Team Emirates 3:02:44
135 Manuel Quinziato (Ita) BMC Racing Team 3:02:46
136 Aleksei Tcatevich (Rus) Gazprom – Rusvelo 3:03:08
137 Alex Howes (USA) Cannondale-Drapac 3:05:34
138 Eugert Zhupa (Alb) Wilier Triestina 3:06:41
139 Moreno Hofland (Ned) Lotto Soudal 3:06:53
140 Michal Golas (Pol) Team Sky 3:08:04
141 Kristijan Koren (Slo) Cannondale-Drapac 3:08:36
142 Maciej Paterski (Pol) CCC Sprandi Polkowice 3:09:00
143 Mads Pedersen (Den) Trek-Segafredo 3:09:06
144 Mirco Maestri (Ita) Bardiani CSF 3:10:51
145 Luka Mezgec (Slo) Orica-Scott 3:11:08
146 Maxim Belkov (Rus) Katusha-Alpecin 3:12:59
147 Svein Tuft (Can) Orica-Scott 3:14:10
148 Evgeny Shalunov (Rus) Gazprom – Rusvelo 3:19:36
149 Iljo Keisse (Bel) Quick-Step Floors 3:19:39
150 Eugenio Alafaci (Ita) Trek-Segafredo 3:23:32
151 Roberto Ferrari (Ita) UAE Team Emirates 3:28:28
152 Alberto Losada (Spa) Katusha-Alpecin 3:29:02
153 Maximiliano Richeze (Arg) Quick-Step Floors 3:29:58
154 Tom Stamsnijder (Ned) Team Sunweb 3:31:10
155 Davide Martinelli (Ita) Quick-Step Floors 3:31:16
156 Johann Van Zyl (RSA) Dimension Data 3:31:40
157 Dmitriy Kozontchuk (Rus) Gazprom – Rusvelo 3:32:49
158 Sergey Lagutin (Rus) Gazprom – Rusvelo 3:40:35
159 Simone Andreetta (Ita) Bardiani CSF 3:41:05
160 Sam Bennett (Irl) Bora-Hansgrohe 3:45:28
161 Nicola Boem (Ita) Bardiani CSF 3:47:30
162 Lorenzo Rota (Ita) Bardiani CSF 3:53:23
163 Marcin Bialoblocki (Pol) CCC Sprandi Polkowice 3:55:59
164 Zhandos Bizhigitov (Kaz) Astana Pro Team 3:56:38
165 Ilia Koshevoy (Blr) Wilier Triestina 3:59:03
166 Giuseppe Fonzi (Ita) Wilier Triestina 4:15:20

Pierre Rolland trionfa tra le Dolomiti, in attesa di affrontare domani nel tappone di Ortisei (Getty Images Sport)
TIRANO – CANAZEI: CUSCINETTO SÌ… MA DI PIETRA!
Ultima frazione di trasferimento per la corsa rosa, ma quella che terminerà ai piedi delle Dolomiti non sarà una classica tappa “cuscinetto”, di quelle che s’inseriscono in mezzo ai tapponi e che di solito sono votate all’arrivo in volata. Il finale progressivamente “salente” e le salite previste nella prima parte del tracciato metteranno fuori causa i velocisti e le loro formazioni dei velocisti e nemmeno le squadre dei big saranno troppo interessate a spremersi quest’oggi: via libera ai fuggitivi, dunque, per un’occasione d’oro per tutti quei cacciatori di tappe che sono finora rimasti a bocca asciutta.
Dicesi tappe cuscinetto quelle frazioni che s’interpongono tra due giornate focali di corsa. In parole povere, una tappa di trasferimento inserita tra due tapponi per permettere di rifiatare e di ricalcolare i propri obiettivi, proprio come accadrà il 24 maggio, quando ci si metterà in sella lasciandosi alle spalle la durissima giornata caratterizzata dalla doppia scalata dello Stelvio e con il pensiero rivolto alle Dolomiti, che saranno teatro di gara ventiquattrore più tardi. Ma stavolta il cuscinetto non sarà affatto morbido e non poteva essere altrimenti, giungendo in una delle più note località dei Monti Pallidi e avendo in programma 219 Km che avranno un aspetto montagnoso nei primi 140 Km. Le difficoltà si esauriranno a quel punto ma, di fatto, la strada poi continuerà a puntare verso l’alto per tutto il tratto restante, su pendenze dolcissime che non si possono definir salita ma che certamente non faranno di questa tappa un’ennesima occasione per i velocisti, di solito protagonisti al traguardo in tappe del genere. A calcare il palcoscenico del Giro oggi saranno i fuggitivi che, proprio per l’impossibilità degli sprinter di primeggiare, avranno ben poche formazioni sguinzagliate al loro inseguimento, principalmente quelle di corridori che rischiano l’uscita dalla momentanea top ten della classifica e che dunque staranno attente che il vantaggio degli attaccanti non assuma dimensioni preoccupanti. Un’opportunità da non perdere, dunque, soprattutto per quei corridori e per quelle squadre che finora sono rimaste a secco di vittorie. Generale, invece, dovrebbe essere il disinteresse delle squadre dei big, che oggi cercheranno soprattutto di non sprecare troppe energie in vista della frazione di Ortisei. Le salite previste in questa tappa, tra l’altro, sono di “ordinaria amministrazione” e potrebbero far male solo se la tappa partirà molto velocemente, anche perché la prima inizierà ad appena 3 Km dal via, quando si lascerà la Valtellina per salire dal versante più impegnativo all’Aprica, stazione di villeggiatura nata “per caso” sull’omonimo passo in seguito ad un incidente capitato a una comitiva diretta a Sankt Moritz e che a causa di un guasto alla loro carrozza fu costretta a una breve vacanza forzata all’Aprica, risultata gradevole al punto che dall’anno successivo ci si tornerà puntualmente. Percorsi gli 11,5 Km al 6,8% dell’ascesa che ricondurrà la corsa rosa in Valcamonica, si completerà la risalita di quest’ultima in direzione del Tonale, toccando i principali centri dell’alta valle del fiume Oglio come Vezza e Temù, sede di un museo dedicato alla “Guerra Bianca” combattuta durante la Prima Guerra Mondiale sul lunghissimo fronte che andava dallo Stelvio fino al Lago di Garda attraversando i gruppi montuosi dell’Ortles-Cevedale e dell’Adamello-Presanella. Dopo la rinomata Ponte di Legno – il cui nome deriva dall’antica denominazione di Dalaunia di queste terre, citate per la prima volta come “Indalaunias” nell’atto di donazione della valle alla basilica di S. Martino di Tours (Francia) da parte di Carlo Magno – il percorso della 17a frazione andrà a raggiungere il suo culmine ai 1883 metri del Tonale, passo che nel 1933 accolse il quarto e ultimo dei traguardi GPM previsti in quell’edizione, la prima nella quale gli scalatori ebbero il riconoscimento di una speciale classifica, non ancora contraddistinta dalla maglia verde e conquistata da Alfredo Binda che quell’anno vinse anche il suo quinto e ultimo Giro d’Italia. Superati gli 8,2 Km al 6,3% del versante lombardo, la corsa entrerà in Trentino sfiorando il sacrario costruito negli anni ’30 dallo scultore bresciano Timoteo Bortolotti per accogliervi le spoglie di oltre 800 soldati caduti durante la Grande Guerra. I successivi 46 chilometri avranno come scenario la “valle dell’acqua”, come si potrebbe chiamare la Val di Sole, il cui nome deriverebbe, infatti, da quello di Sulis, la divinità celtica che diventerà Minerva per i romani e che era qui venerata quale protettrice delle fonti termale della zona, quelle di Peio e Rabbi. I corridori la percorreranno per intero, avendo per lunghi tratti la compagnia della linea ferroviaria a scartamento ridotto Trento-Malè-Mezzana, aperta nel 1909 – è una “coscritta” del Giro d’Italia, quindi –
E percorsa da un trenino che i locali ironicamente ribattezzarono “vaca nonesa” perché il fischio che annunciava il suo arrivo era molto simile a un muggito. Dopo Malè, paese del quale è originaria l’astronauta Samantha Cristoforetti, la corsa rosa giungerà tra i meleti della Val di Non approdando quindi a Cles, centro che ha tra i suoi figli più illustri Maurizio Fondriest e, andando molto più indietro nel tempo, il cardinale Bernardo Clesio, uno dei promotori del Concilio di Trento, evento per il quale tanto si prodigò, ma al quale non riuscì a partecipare perché morì a Bressanone nel 1539, sei anni prima dell’apertura della prima sessione: presso il borgo si trova ancora il castello che appartene al suo casato e che fu costruito a sorveglianza del Ponte Alto, manufatto romanico che collegava Cles al resto della Val di Non e che oggi non è più possibile ammirare poiché sommerso dalle acque del lago artificiale di Santa Giustina, la cui diga fu inaugurata nel 1951 e per molti anni fu la più alta d’Europa.
Al termine dela discesa si attraverserà la Chiusa della Rocchetta, stretta gola al di là della quale si apre la Piana Rotaliana, area del Trentino conosciuta per la produzione del Teroldego Rotaliano, vino il cui nome deriverebbe dal termine tedesco Tiroler gold (letteralmente “Oro del Tirolo”) oppure dalla Teroldola, varietà d’uva che ebbe il suo primo momento di gloria quando fu citata in un documento del Concilio di Trento. La pianura che qui troveranno i “girini” sarà di breve durata perché, una volta attraversato il corso dell’Adige, subito si riprenderà a salire, stavolta diretti in Val di Cembra, culla della dinastia dei Moser, famiglia nella quale sono nati ben 10 corridori che portano questo cognome – il più celebre dei quali è Francesco, vincitore di Giro d’Italia, Milano-Sanremo e record dell’ora nella fantastica stagione 1984 – ai quali si affianca anche il due vincitore della corsa rosa Gilberto Simoni, che dei Moser è cugino di secondo grado. La meta della salita – 8,1 Km al 5,7% – sarà collocata poco oltre Palù, la piccola frazione del comune di Giovo che ha dato i natali non solo ai Moser ma anche all’ex campionessa italiana di lancio del giavellotto Cinzia Dallona. Si scollinerà in frazione Ville, nella quale svetta la torre del cosiddetto “Castello della Rosa”, ma poi la strada continuerà a prender quota risalendo il tratto finale della pittoresca Val di Cembra, percorsa dal torrente Avisio e famosa per le “Piramidi di Segonzano”, pinnacoli di roccia scolpiti 50000 anni dall’azione erosiva delle acque. Altre acque che colorano d’azzurro quest’angolo del Trentino sono quelle del lago di Stramentizzo, bacino realizzato artificialmente nel 1956 sommergendo l’omonimo borgo e che oggi è frequentato dagli appassionati della pesca alla trota iridea. Giunti alle porte della Val di Fiemme inizierà l’interminabile tratto in leggera pendenza che si potrarrà per ben 45 Km sino a Canazei, superando in quest’ultima porzione di gara 634 metri di dislivello, che corrispondo a una pendenza media globale dell’1,4%. Solamente all’inizio di questo tratto questa salita si “concretizza”, esattamente nel momento nel quale si affronteranno i 3,6 km al 5,5% che si concludono alle porte del capoluogo della valle, la cittadina di Cavalese, il cui principale monumento è proprio il palazzo dalla facciata affrescata che accoglie dal 1810 la sede della Magnifica Comunità di Fiemme. Subito dopo Cavalese una lunga porzione di strada priva d’inclinazione attraverserà i centri di Tesero – dal quale parte la ripida strada d’accesso all’Alpe di Pampeago, scoperta dal Giro nel 1998 e alla quale si è poi tornati in altre quattro occasioni – e di Ziano, per poi giungere a Predazzo, località di villeggiatura situata nel punto dove la valle volge bruscamente in direzione delle Dolomiti e dove dal 1920 ha sede la più antica scuola militare alpina del mondo, quella della Guardia di Finanza, ospitata in una caserma che era stata originariamente costruita per i “cacciatori imperiali” dell’esercito asburgico e nella quale ha sede anche il 5° nucleo atleti sciatori del gruppo sportivo Fiamme Gialle, nel quale hanno militato campioni del calibro di Gustav Thöni, Piero Gros, Kristian Ghedina e, in campo femminile, Isolde Kostner e Denise Karbon.
Attraversata Predazzo – nel cui territorio comunale, lungo la strada diretta al Passo Rolle, si trova il Forte Dossaccio, costruito dagli austro-ungarici lungo quello che un tempo era il confine di stato – la strada riprenderà a puntare con dolcezza verso l’alto e, dopo il piccolo abitato di Forno (il cui nome ricorda l’abbandonata attività di lavorazione di una pietra locale, il Bol Ross, dalla quale era estratta una tintura usata come vernice protettiva) il gruppo saluterà la Val di Fiemme e passerà in Val di Fassa, giungendo poco dopo a Moena, località celebre tra gli appassionati di formaggi per il Puzzone DOP e tra quelli del ciclismo per la gran fondo di mountain bike “Val di Fassa Bike” (fino al 2007 nota come “Rampilonga”) e per i due tapponi del Giro che vi furono organizzati nel 1962 e nel 1963 sul medesimo tracciato e che Vincenzo Torriani ribattezzò “Cavalcata dei Monti Pallidi”. Solamente nel 1963 però – quando s’impose Vito Taccone, alla sua quinta affermazione in quell’edizione della corsa rosa – si riuscì ad andare regolarmente al traguardo perché l’anno prima le estreme condizioni meteorologiche costrinsero l’organizzazione a interrompere la corsa in vetta al Passo Rolle, dove fu dichiarato vincitore un altro corridore abruzzese, Vincenzo Meco.
Mentre le Dolomiti si faranno fisicamente più vicine, si giungerà a Vigo di Fassa, una delle principali stazioni di villeggiatura della valle, situata ai piedi del Catinaccio e non distante dalle spettacolari Torri del Vajolet, ai cui piedi giunsero altre due difficilissime frazioni della corsa rosa, entrambe vinta da corridori spagnoli, Andrés Gandarias nel 1976 e Mikel Nieve nel 2011.
Sono immagini di giri passati, recenti e più remoti, che s’affaccerrano alla finestra della memoria nel finale di questa tappa di transizione, in attesa dell’approdo odierno a Canazei e con già l’acquolina alla bocca al pensiero dello spettacolo che il tappone di Ortisei potrà offrire l’indomani. Oggi le Dolomiti faran solo da scenografica quinta, nulla di più.
Mauro Facoltosi
I VALICHI DELLA TAPPA
Passo di Aprica (1113 metri). Ampia sella pianeggiante, lunga quasi 3 Km, che mette in comunicazione la Valtellina con la Valcamonica tramite la Valle di Corteno. È valicato dalla SS 39 “dell’Aprica” e vi sorge l’omonima stazione di sport invernali, costituita dai tre nuclei di Madonna, Mavigna e San Pietro. Quotata 1173 sulle cartine del Giro 2017, è stata affrontata alla corsa rosa 12 volte come GPM, una come traguardo volante Intergiro (nel 1992, tappa Palazzolo sull’Oglio – Sondrio, vinta da Marco Saligari che transitò in testa anche sul valico) e due come traguardo di tappa senza gran premio (nel 2006, quando Ivan Basso s’impose in rosa nella Trento – Aprica, e al termine della Brescia – Aprica del 2010, vinta da Scarponi). Il primo a transitare in testa sotto lo striscione GPM è stato Fausto Coppi, nel corso della tappa Locarno – Brescia del Giro del 1950, vinta da Luciano Maggini. In seguito hanno conquistato questo traguardo Vittorio Adorni nel 1962 (tappa Moena – Aprica), Bruno Vicino nel 1979 (Trento – Barzio, vinta da Amilcare Sgalbazzi), lo svizzero Stefan Joho nel 1988 (la mitica tappa del Gavia, Chiesa Valmalenco – Bormio, vinta dall’olandese Erik Breukink), il venezuelano Leonardo Sierra nel 1990 (Moena – Aprica), Ivan Gotti nel 1996 (Cavalese – Aprica), Mariano Piccoli nel 2000 (Bormio – Brescia, vinta da Biagio Conte) , Emanuele Sella nel 2008 (Rovetta – Tirano, vinta dallo stesso corridore), l’ucraino Yuriy Krivtsov nel 2010 (passaggio intermedio nella citata tappa Brescia – Aprica), lo spagnolo Pablo Lastras Garcia nel 2011 (tappa Feltre – Tirano, vinta da Diego Ulissi) e Matteo Rabottini nel 2012 (Caldes – Passo dello Stelvio, con Matteo Rabottini primo in vetta e il belga De Gend). Nella tappa Pinzolo – Aprica del 2015, l’ultima volta, ci furono due passaggi, conquistati il primo dal canadese Ryder Hesjedal e il secondo dal vincitore della tappa che vi si concludeva, lo spagnolo Mikel Landa.
Passo del Tonale (1883 metri). Ampio valico prativo aperto tra il Monticello e la Cima di Cadì, costituisce anche il punto di separazione tra i massicci dell’Adamello e dell’Ortles-Cevedale. Sede della principale stazione di sport invernali della provincia di Trento, è valicato dalla SS 42 “del Tonale e della Mendola”, tra Vermiglio e Ponte di Legno. Vi transita il confine tra Lombardia e Trentino-Alto Adige. Dal 1933, anno dell’istituzione dei GPM, è stato inserito 28 volte nel tracciato del Giro, contando anche la tappa alternativa che avrebbe dovuto sostituire la Ponte di Legno – Val Martello nel 2013 e sulla quale neppure si potè gareggiare. Il primo a conquistare questa storica vetta fu Binda nel 1933, nel corso della conclusiva Bolzano – Milano, pure vinta dall’asso varesino. L’ultima scalata avvenne nel 2015 durante la tappa Pinzolo – Aprica vinta dallo spagnolo Meana, con il connazionale Rubén Fernández primo sul passo. Il Tonale è stato teatro anche di due arrivi di tappa, conquistati dal colombiano José Jaime González Pico nel 1997 e dall’elvetico Johann Tschopp nel 2010.
FOTOGALLERY
Santuario della Madonna di Tirano
Uno degli ultimi tornanti della salita al Passo dell’Aprica
Scorcio di Temù
Il sacrario del Passo del Tonale
Un piccolo viadotto della linea ferroviaria Trento-Malè-Mezzana: qui siamo all’uscita da Malè
Cles, Castel Cles fa capolino tra i meleti
La Chiusa della Rocchetta
Distesa di vigneti nella Piana Rotaliana
Uno scorcio di Palù di Giovo
Ville di Giovo, Castello della Rosa
Piramidi di Segonzano
Lago di Stramentizzo
Cavalese, Palazzo della Magnifica Comunità
Predazzo, la caserma sede della Scuola Alpina della Guardia di Finanza
Predazzo, Forte Dossaccio
La chiesa di Forno e, sullo sfondo, le Dolomiti
Moena, chiesetta di San Volfango e chiesa parrocchiale di San Vigilio
Il Rifugio Gardeccia, presso il quale si conclusero I due tapponi terminati ai piedi delle Torri del Vajolet
Canazei, chiesa parrocchiale

La conca di Canazei con le Dolomiti sullo sfondo e, in trasparenza, l’altimetria della diciassettesima tappa del Giro 2017 (Google Street View)
24-05-2017
maggio 24, 2017 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GIRO D’ITALIA
Il francese Pierre Rolland (Cannondale-Drapac Pro Cycling Team) si è imposto nella diciassettesima tappa, Tirano – Canazei, percorrendo 219 Km in 5h42′56″ alla media di 38.316 Km/h. Ha preceduto di 24″ il portoghese Faria Da Costa e lo spagnolo Gorka Izagirre Insausti. L’olandese Tom Dumoulin (Team Sunweb) è ancora maglia rosa con 31″ sul colombiano Quintana Rojas e 1′12″ sull’italiano Vincenzo Nibali (Bahrain Merida Pro Cycling Team).
BALOISE BELGIUM TOUR
Il francese Bryan Coquard (Direct Énergie) si è imposto nella prima tappa, Lochristi – Knokke-Heist, percorrendo 178 Km in 4h08′58″ alla media di 42.897 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Debusschere e il britannico McLay. Miglior italiano Nicolas Marini (Nippo – Vini Fantini), 10°. Coquard è il primo leader della classifica con 1″ sul danese Hansen e 4″ su Debusschere. Miglior italiano Marini, 15° a 10″
FLÈCHE DU SUD (Lussemburgo)
L’italiano Filippo Fortin (Tirol Cycling Team) si è imposto nella prima tappa, circuito di Rédange, percorrendo 79.6 Km in 1h47′05″ alla media di 44.601 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’austriaco Auer e l’italiano Leonardo Bonifazio (Team Colpack). Fortin è il primo leader della classifica con lo stess tempo di Auer e Bonifazio.
AN POST RÁS (Irlanda)
L’australiano Michael Storer (Mitchelton Scott) si è imposto nella quarta tappa, Bundoran – Buncrana, percorrendo 151.8 Km in 3h18′49″ alla media di 45.811 Km/h. Ha preceduto di 1′23″ lo statunitense Sitler e 1′26″ il francese Kneisky. Unico italiano in gara Matteo Cigala (Aqua Blue Sport), 45° a 7′06″. L’irlandese Matthew Teggart (An Post Chain Reaction) è il nuovo leader della classifica con lo stesso tempo del danese Vinther e dell’olandese Groen. Cigala 63° a 12′15″
TOUR DES FJORDS (Norvegia)
Il belga Dries Van Gestel (Sport Vlaanderen – Baloise) si è imposto nella prima tappa, Balestrand – Førde, percorrendo 189.9 Km in 4h35′16″ alla media di 41.393 Km/h. Ha preceduto allo sprint il ceco Daniel Turek (Israel Cycling Academy) e lo spagnolo Sáez Benito. Unico italiano Andrea Pasqualon (Wanty – Groupe Gobert), 10° a 27″. Turek è il primo leader della classifica con 2″ su Van Gestel e 10″ su Sáez Benito. Pasqualon 11° a 41″
TOUR OF ALBANIA
in aggiornamento
TOUR OF JAPAN
Lo spagnolo Jon Aberasturi Izaga (Team UKYO) si è imposto nella terza tappa, circuito di Mino, percorrendo 139.4 Km in 3h22′04″ alla media di 41.392 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Giacoppo e il connazionale García Cortina. Miglior italiano Marco Canola (Nippo – Vini Fantini), 5° e ancora leader della classifica con 5″ su Aberasturi Izaga e 23″ su García Cortina.
100 E ANCOR PIÙ 100: OBIETTIVO BORMIO
maggio 23, 2017 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Ne abbiamo modificato il titolo in occasione della centesima edizione del Giro, trasformando in una frase beneaugurante il tenebroso adagio medioevale “mille e non più mille”, ma i contenuti della rubrica saranno quelli soliti dell’Almanacco del dopo tappa made in ilciclismo.it che aveva accompagnato le cronache delle scorse edizione. All’interno ritroverete la rassegna stampa internazionale, il punto di vista dei tifosi, la colonna sonora del giorno (quest’anno raddoppiata), le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti in una rubrica dal titolo rinnovato, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (nell’anno del centesimo Giro abbiamo scelto di riportarvi indietro nel tempo fino al 1967, l’anno della 50a edizione).
GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO
Italia
Super Nibali re dello Stelvio. Dumoulin stoico: resta rosa. Ora Vincenzo è 3° a 1′12″ – Dumoulin attacca il gruppo. “Fair play? Io sono diverso”. Poi però fa marcia indietro – Anna Scarponi a Nibali: “Quando non ce la farai pensa a Michele” – Nibali: “Oggi ho dato tutto”. Poi va da Quintana: “Bravo” – Solo lo Squalo poteva riaprire il Giro, ma Dumoulin è un mastino – Dumoulin guaio intestinale: si spoglia a bordo strada e riparte (Gazzetta dello Sport)
Nibali vince il tappone. Dumoulin frenato da guai intestinali, ma resta in rosa (Corriere della Sera)
Colombia
Sí hubo juego limpio del lote con el líder del Giro de Italia – Sufrimiento de Dumoulin: tuvo que parar por problemas estomacales – Nairo Quintana sigue a la caza de Dumoulin: quedó a 31 segundos del liderato – ‘Me hubiera gustado haber sacado 5 minutos’: Nairo – ‘Solo tuve problemas; intenté luchar y luchar’: Dumoulin (El Tiempo)
Nairo Quintana: “Me hubiera gustado sacar hasta cinco minutos” – ¿Hubo juego limpio de Nairo y Nibali con Dumoulin? Tribuna Deportiva: Fabio Parra analiza el Giro de Italia de Nairo Quintana (El Espectador)
Paesi Bassi
Wonderbaarlijk herstel Dumoulin na hoge nood – Ten Dam: ‘Hij was een beetje in paniek’ – Dumoulin moet grote boodschap – Tom: ‘Kon niet meer wachten’ – Kruijswijk: ‘Dat moet je thuis doen’ – Quintana: ‘Heel positieve dag’ (De Telegraaf)
Dumoulin behoudt roze na tijdrovende sanitaire stop – Bekijk hoe Dumoulin net het roze behoudt in 16de etappe (Algemeen Dagblad)
Dumoulin verliest tijd, maar behoudt leiding in Giro Sport – Dumoulin: ‘Vechten, vechten, vechten en conclusie aan de finish’ Sport (de Volkskrant)
Svizzera
Le Giro est complètement relancé (24 Heures)
Leader Dumoulin leidet und verliert viel Zeit (Neue Zürcher Zeitung)
Austria
Dumoulin bricht ein, verteidigt aber Giro-Führung (Kronen Zeitung)
Slovenia
Giro: Nibali in Quintana neusmiljeno izkoristila klic narave Dumoulina (Delo)
Gran Bretagna
Vincenzo Nibali ends Italy’s wait for stage win at Giro as Tom Dumoulin recovers to retain lead on dramatic day – Watch the moment Giro d’Italia leader Tom Dumoulin is forced to pull over to answer the call of nature (The Daily Telegraph)
Dumoulin retains Giro d’Italia lead despite toilet stop (The Independent)
Emergency toilet break almost costs Dumoulin lead at Giro d’Italia (The Times)
Francia
Nibali régale, Pinot et Dumoulin calent – Nibali: «Garder les pieds sur terre» – Dumoulin «en colère» – Dumoulin malade avant le dernier col (L’Equipe)
Giro : Nibali signe la première italienne (Le Figaro)
Spagna
Dumoulin sufre una diarrea en plena subida a Umbrailpass – Nibali gana la etapa reina(AS)
Apretón en el Giro de Italia – Así fue la parada de Dumoulin para hacer sus necesidades – Polémica: ¿Deberían haber esperado a Tom Dumoulin? – Dumoulin: “Tenía que cagar, no me podía aguantar” – “El ciclismo nunca espera” – Una nueva bici para Dumoulin y los mejores memes (Marca)
Mordisco de Nibali, Nairo se queda a 31” de un superviviente Dumoulin – Quintana: “No ataqué, él fue un caballero conmigo cuando me caí” – “Hoy se han igualado las fuerzas” (El Mundo Deportivo)
Belgio
Vincenzo Nibali wint koninginnenrit in Giro, Dumoulin redt maar net roze trui na diarree – Waarom Dumoulin het (nog) niet in zijn broek hoeft te doen voor het slot van de Giro – Aje moe kakk’n, moeje kakk’n: Roze trui Dumoulin maakt noodstop – De rit van woensdag in de Giro: opnieuw loodzware bergrit (Het Nieuwsblad)
Giro: l’Italien Vincenzo Nibali gagne la 16e étape, Dumoulin toujours maillot rose – Image surréaliste au Giro: en difficulté, Dumoulin baisse son cuissard en pleine course – Tom Dumoulin en colère après lui-même (La Dernière Heure/Les Sports)
Lussemburgo
Victoire de Nibali, Dumoulin résiste et reste en rose, Jungels huitième (Luxemburger Wort)
Doppelte Erleichterung für Dumoulin (Tageblatt)
Germania
Italiener Nibali holt 16. Giro-Etappe (Berliner Zeitung)
Stati Uniti
Dumoulin Hangs on Despite Emergency Call of Nature (The New York Times)
Costa Rica
Andrey Amador se sacrificó por Nairo Quintana en etapa reina del Giro – Tom Dumoulin tuvo problemas estomacales en plena etapa del Giro Italia – Tom Dumoulin explica que debió parar a defecar: ‘No me podía aguantar; estoy enfadado’ (La Nación)
Australia
Dumoulin fumes as Quintana overtakes him on toilet break (The Sydney Morning Herald)
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
PRIMA DELLA TAPPA
Mauro Facoltosi: Previsioni sul tappone?
Nebe1980: Più che previsioni speranze di vedere corsa dura già dal Mortirolo per lavorare ai fianchi la maglia rosa e fargli fuori la squadra poi attacco su primo Stelvio e da lì testa a testa
Succhiaruote: Sì, lo schema dovrebbe essere questo. In ogni caso, oggi si capirà se Doumulin è attaccabile, altrimenti onore a lui, avrà dimostrato di essere il migliore su tutti i terreni. Se devo fare un pronostico (sibillino), dico che questa tappa farà grandi danni.
Nebe1980: Certo tutto è possibile ma mi pare che quest’anno l’olandese abbia uja forma migliore ed una maturità maggiore rispetto all’anno passato
DOPO LA TAPPA
Mauro Facoltosi: Dumoulin in crisi sull’Umbrail per problemi intestinali. Nibali attacca prima nel finale dell’Umbrail e poi in discesa verso Bormio, dove stacca Quintana – anche se di pochi secondi – e raggiunge Landa, che poi batterà allo sprint. Dumoulin salva la maglia rosa per 31″. Commenti?
Vittorio P: Gran tappa. Pochi attacchi ma “selezione naturale”, il che è fantastico a mio modo di vedere, perché vuol dire che erano tutti al limite. Peccato non ci siano più veri “tapponi”; ma a mio modo di vedere basteranno per vedere gran spettacolo, un po’ qua, un po’ là.
Nebe1980: A me non è sembrata una crisi. Per molti Km ha addirittura ridotto il distacco nonostante fosse solo poi certo ha perso un po’ quando davanti hanno iniziato ad attaccare (e ci mancherebbe altro) ma si è difeso benissimo
Mauro Facoltosi: Nel dopotappa Dumoulin ha rivelato d’aver cominciato a star male lungo la discesa dallo Stelvio
Nebe1980: In effetti già nei chilometri prima della fermata si manteneva in coda al gruppo. Dico che non si è trattato di crisi perchè lui quando è ripartito aveva 1 minuto e 40 ed è arrivato con 2 e 18 quindi ha perso 40 secondi e per me perdere 40 secondi non è crisi anche perché lui l’ha fatta da solo e nei confronti dei vari Pinot e Mollema ha recuperato e anche parecchio
Profpivo: A mio parere Dumoulin ha fatto un grandissimo numero, rischiava di andare alla deriva e invece ha tenuto alla grande, tutto solo ha perso nemmeno un minuto da Nibali e Quintana. Sinceramente gli do più chance di vittoria oggi che non alla partenza della tappa: bisognerà vedere se il problema intestinale avrà ripercussioni nei prossimi giorni. Da sottolineare anche la gran tappa di Formolo
DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
“Italia” (Mino Reitano)
DISCOGIRO 100
In occasione del 100° Giro abbiamo selezionato alcune canzoni da abbinare a momenti storici della Corsa Rosa
10 giugno 1984 – Nella sua fantastica stagione 1984 Francesco Moser vince il Giro “stracciando” Laurent Fignon nella conclusiva cronometro dell’Arena di Verona
“L’uomo volante” (Marco Masini)
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa del giorno dopo
Tirano : poco nuvoloso, 22.3°C, vento moderato da N (15-23 Km/h), umidità al 55%
Aprica (GPM – 15.1 Km): poco nuvoloso, 19.5°C, vento moderato da N (12-18 Km/h), umidità al 43%
Passo del Tonale (GPM – 60.2 Km) : poco nuvoloso, 13.1°C, vento moderato da NNW (17-21 Km/h), umidità al 52%
Cles (TV – 105.7 Km) : poco nuvoloso, 26.1°C, vento moderato da NNW (12-19 Km/h), umidità al 35%
Giovo (GPM – 139.1 Km) : poco nuvoloso, 26.3°C, vento debole da NW 8-9 Km/h), umidità al 35%
Cavalese (TV – 178.9 Km) : pioggia debole e schiarite (0,2 mm), 22°C, vento debole da WNW (8-9 Km/h), umidità al 47%
Canazei: poco nuvoloso, 17.8°C, vento moderato da NNW (14 Km/h), umidità al 35%
L’ANGOLO DI SILVIOLO E PANCANOLO
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Martinello: “Umbrialpass” (Umbrailpass)
Martinello: “Landa ha un ampio margine di ritardo”
Conti: “La dama blanca”
Pancani: “2758 metri di dislivello” (quella è la quota dello Stelvio)
Saligari: “Una lunga e tecnica discesa porteranno i corridori a Prato allo Stelvio”
Martinello: “Quello che stiamo vevendo dall’alto”
Pancani: “Dumoulin è rimasto con un solo uomo e questa è la meraviglia dello Stelvio” (di certo non gli sta simpatico l’olandese…)
Martinello: “Qui alcune replay”
Martinello: “A Glurns, quando saremo già in territorio elvetico” (Glorenza/Glurns è in Italia)
Saligari: “Il mio spagnolo sfracicato”
Martinello: “Siamo solo al 38° tornante, ce ne sono ben 37″ (sono 48 quelli della discesa dello Stelvio)
Pancani: “Momenti chiavi”
Pancani: “I corridori hanno osservato un minuto di riposo”
Martinello: “Impettubabile”
Martinello: “Negli ultimi minuti ne abbiamo parlati poco”
Nibali: “La volata finale l’ho girata”
Procyclingstats: “Rovett” (Rovetta)
Nibali: “Scendere giù in discesa”
Televideo: “Dario Cataldi” (Cataldo)
e se vi stesse chiedendo il perchè del titolo…
dalla telecronaca della tappa dell’Alpe di Siusi (Giro 2016)
Pancani: “Silviolo”
Martinello: “Dimmi Pancanolo”
IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della sedicesima tappa, Rovetta – Bormio
1° Alberto Losada
2° Maximiliano Richeze a 4″
3° Dries Devenyns s.t.
4° Nicola Boem a 10″
5° Roberto Ferrari s.t.
Classifica generale
1° Giuseppe Fonzi
2° Ilia Koshevoy a 17′32″
3° Marcin Bialoblocki a 19′21″
4° Zhandos Bizhigitov a 28′22″
5° Simone Andreetta 29′05″
IL GIRO DI MEZZA ETÀ
Quest’anno la corsa rosa taglia il traguardo della centesima edizione, in un clima di festa certamente non secondo a quello con il quale nel 1967 si celebreva il 50° Giro d’Italia con la prima delle tre vittorie di Felice Gimondi. Noi di ilciclismo.it ricorderemo quell’edizione tutti i giorni, proponendovi la rassegna stampa dell’epoca, con i titoli del quotidiano “La Stampa”
4 GIUGNO 1967 – 16° TAPPA: MANTOVA – VERONA (cronometro individuale – 45 Km)
JACQUES ANQUETIL CONQUISTA LA MAGLIA ROSA – GIMONDI: «LO ATTACCHERÒ»
Al danese Ole Ritter la tappa a cronometro – Il francese (quarto) stacca gli assi italiani – Alle spalle dei primi arrivati, dura lotta tra i campioni – Il bergamasco riuscirà a superare Anquetil?
Un cambiamento delle condizioni atmosferiche ha favorito i corridori partiti per primi – Il vincitore, il tedesco Altig (secondo) e il belga Bracke (terzo) nello spazio di 2” – Anquetil ha battuto nettamente i rivali di classifica – Ha guadagnato 32” su Gimondi, 2’ su Adorni, 2’43” su Merkcx, 3’11” su Motta, ben 5’07” su Zilioli – Oggi la corsa riposa a Verona – Felice è l’unico tra gli italiani ad aver limitato al minimo il distacco dal francese – Jacques stupito: «Pensavo ad avversari più forti» – Ritter ha ricevuto le congratulazioni della moglie, ospite ad Avezzano della famiglia di Taccone

Lungo i tornanti dello Stelvio accompagnati dal ricordo di Scarponi (Getty Images Sport)
ARCHIVIO
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo
Raduno di partenza Alghero
1a tappa: Alghero – Olbia
2a tappa: Olbia – Tortolì
3a tappa: Tortolì – Cagliari
4a tappa: Cefalù – Etna
5a tappa: Pedara – Messina
6a tappa: Reggio Calabria – Terme Luigiane
7a tappa: Castrovillari – Alberobello
8a tappa: Molfetta – Peschici
9a tappa: Montenero di Bisaccia – Blockhaus
10a tappa: Foligno – Montefalco (cronometro individuale)
11a tappa: Firenze (Ponte a Ema) – Bagno di Romagna
12a tappa: Forlì – Reggio Emilia
13a tappa: Reggio Emilia – Tortona
14a tappa: Castellania – Oropa
15a tappa: Valdengo – Bergamo
SHOW DI NIBALI IN DISCESA. FINE DEL DIGIUNO ITALIANO, DUMOULIN DIFESA STRENUA
Nella tappa regina del Giro d’Italia numero 100, i big si muovono in grave ritardo, nonostante il problema intestinale che aveva costretto la maglia rosa a fermarsi per un considerevole lasso di tempo. Tuttavia, Nibali, gettandosi a capofitto in discesa, raggiunge e batte in volata il bravissimo Landa in fuga dal mattino, che avrebbe anch’egli meritato la vittoria.
Indubbiamente sul Passo dell’Umbrail è successo di tutto, però qualche perplessità sulla condotta di gara dei big rimane. A inizio salita, Tom Dumoulin si ferma in preda ad un problema intestinale e dopo parecchio tempo riprenderà la corsa. Il gruppo dei migliori però non aumenta l’andatura subito, nessuno attacca e per lunghissimi chilometri il ritardo di un Dumoulin da solo e in difficoltà scende addirittura nei confronti del gruppo dei migliori. Alla fine, il tanto atteso attacco di Quintana non è arrivato e probabilmente il colombiano non era in giornata di grazia. Il più attivo è stato proprio Vincenzo Nibali che, grazie alle sue accelerate, è riuscito a portar via un quartetto con Zakarin, Pozzovivo e il colombiano, staccando anche gli altri uomini di classifica ed in particolare Pinot che lo precedeva nella generale.
A guardar la classifica, sembrerebbe che Quintana abbia sferrato un grande attacco, ma in realtà la tattica di gara non è stata particolarmente sagace. Tre dei migliori uomini in fuga facevano pensare ad intenzioni bellicose che invece non si sono concretizzate. Altre perplessità nascono da alcune indecisioni, come lo stop and go di Anacona che prima si lascia sfilare dalla fuga e poi, spendendo notevoli energie, si riporta sul gruppo di testa. Amador è stato ripreso quando era ormai molto provato e, anche se ha dato tutto per aiutare Quintana, poteva essere sfruttato meglio.
Si è discusso di fair play per il problema di Dumoulin. Sinceramente, chi scrive ritiene che, in quella occasione, i big avrebbero dovuto attaccare a testa bassa, mentre invece l’andatura è calata notevolmente. La corsa è corsa, si gareggia per arrivare primi e il fair play non è questo. Proprio ieri, durante la trasmissione, si ricordava come nel 1955 Coppi e Magni attaccarono Nencini in maglia rosa approfittando di una foratura del giovane Gastone. Fu proprio tale attacco che consentì a Fiorenzo Magni di vincere il suo terzo ed ultimi Giro. Questa è la corsa e, pertanto, il comportamento del gruppo è stato sinceramente eccessivamente gentile nei confronti del leader.
Per quel che riguarda la condotta di gara in generale, questa tappa ha un po’ deluso perché, problemi fisici a parte, con i distacchi con i quali gli avversari dell’olandese sono partiti stamattina da Rovetta l’attacco doveva essere sferrato sull’ascesa verso la Cima Coppi, anche perché l’ultimo giorno è in programma un’altra tappa a cronometro, nella quale l’olandese probabilmente si rifarà con gli interessi.
In conclusione, pare ci sia stato un eccessivo attendismo, anche se gli ultimi 30 chilometri sono stati spettacolari e anche se la maglia rosa ha certamente speso energie preziose nel salire in solitudine verso il Giogo di Santa Maria, energie che potrebbero mancare nelle prossime tappe di montagna. Bravissimo e stoico l’olandese che è riuscito a limitare i danni con grande caparbietà, aiutato comunque da avversari che hanno iniziato a fare sul serio un po’ troppo tardi.
Per quanto riguarda la cronaca della corsa, il gruppo è partito a tutta, facendo registrare una media di 50 km orari nelle fasi iniziali ed impedendo tentativi di fuga.
In una girandola di scatti e controscatti riescono ad avvantaggiarsi Quentin Jaregui (A2gr La Mondiale), Pello Bilbao, Zhandos Bizhigitov (Astana), Manuel Senni (BMC), Joe Dombrowski, Davide Villella (Cannondale-Drapac), Felix Grossschartner, Branislau Samoilau (CCC Sprandi), Mathieu Ladagnaous (FDJ), Jasper De Buyst (Lotto Soudal), Winner Anacona, Davide Bennati (Movistar), Laurens De Plus, Pieter Serry (Quick-Step Floors), Natnael Berhane (Dimension Data), Maxim Belkov, Alberto Losada (Katusha-Alpecin), Jurgen Van den Broeck (LottoNL-Jumbo), Vasil Kiryienka (Sky), Phil Bauhaus, Chad Haga (Team Sunweb), Mads Pedersen, Jasper Stuyven (Trek-Segafredo), Marco Marcato, Matej Mohoric, Edward Ravasi (UAE Team Emirates) e Julen Amezqueta (Wilier-Selle Italia).
Si forma così la fuga, con il gruppo che si tiene a distanza di sicurezza, ma sul Mortirolo si avvantaggiano, riportandosi sulla testa della corsa, anche uomini importanti come Landa (Sky), Kruijswijk (Lotto NL Jumbo) e Luis León Sánchez (Astana). E’ proprio colui che doveva essere l’ultimo uomo per Michele Scarponi che va a transitare per primo sulla cima che gli organizzatori hanno voluto dedicare al corridore di Filottrano scomparso tragicamente un mese fa.
Durante la discesa del Mortirolo si ricompone il gruppone dei fuggitivi, che si era notevolmente scompigliato. Ci pensano gli Sky a forzare il ritmo in modo tale che davanti rimangono solo gli uomini più forti, ossia Sánchez, Hirt, Amador, Gorka Izagirre, Antón, Kruijswijk, Landa e Deignan. Anacona, che si era staccato, si riporta su questi uomini in prossimità dello Stelvio. L’indecisione sul da farsi da parte della Movistar è alquanto imbarazzante perché prima era stato fermato proprio Anacona, che poi ha dovuto spendere energie per rientrare sulla testa, mentre successivamente viene fermato Izagirre, che si fa riprendere dal gruppo della maglia rosa che transita sulla Cima Coppi con un ritardo di 2 minuti e 20. Nella discesa allunga l’ottimo discesista Amador sul quale si riporta il bravissimo Mikel Landa. Vedendo cosa è riuscito a fare oggi il basco, molti sono i rimpianti per aver perso un uomo che non era certo venuto al Giro per fare il gregario di Geraint Thomas, come pure era stato affermato.
I due vengono ripresi dagli altri uomini che si erano avvantaggiati sullo Stelvio, ad eccezione di Sánchez che viene ripreso dal gruppo che, già sulla Cima Coppi, era ridotto a circa trenta unità.
I fuggitivi se la vedono brutta nel falsopiano che separa la fine della discesa dello Stelvio (dal magnifico versante altoatesino) dall’attacco del Giogo di Santa Maria in quanto, in quel tratto logorante, la riluttanza a tirare è grande e solo Steven Kruijswijk, oggi grande interprete della tappa, alimenta questo tentativo che comunque perde molto terreno rispetto al gruppo, che in questa tratto riesce a sviluppare velocità decisamente superiori.
Nelle fasi iniziali della salita Kruijswijk, che scopriamo oggi aver corso sino ad ora con una costola incrinata, prova ad accelerare e guadagna qualche metro, ma Landa prima e Hirt poi riescono a rientrare.
A quel punto in gruppo avviene il fattaccio: Dumoulin si ferma a bordo strada e si leva la maglia rosa. Qualcuno pensa ad un problema come una vespa entrata nella maglietta ed invece, quando il leader della generale si leva anche i pantaloni e si abbassa dietro ad un fosso a lato della strada, si capisce che il problema è di natura intestinale e che le cose per il leader della generale iniziano a farsi complicate. In gruppo, nonostante l’assenza della maglia rosa, il ritmo non è affatto alto, tanto che i fuggitivi riescono addirittura a guadagnare. Incomprensibilmente nessuno attacca, nonostante l’elevato distacco che tutti accusano nella generale e nonostante la tappa a cronometro conclusiva costituisca un’altra occasione per Dumoulin. La corsa soffre un eccessivo attendismo in questa fase, mentre davanti Landa stacca i due compagni d’avventura. Dumoulin sembra sofferente in volto, eppure recupera secondi sul gruppo dei migliori, anche se il ritardo è comunque elevato. Solo quando Nibali prova un paio di accelerate, portandosi dietro Quintana e successivamente anche Pozzovivo e Zakarin, il distacco della maglia rosa riprende lentamente a salire. Le accelerazioni di Nibali lasciano sulle ginocchia tutti gli altri importanti uomini di classifica come Mollema, Yates, Jungels e soprattutto Pinot, che alla partenza precedeva il messinese in classifica generale.
Il quartetto va a riprendere e staccare Hirt e Kruijswijk, che non erano riusciti a rispondere all’ultimo attacco di Mikel Landa. L’olandese sarà poi bravissimo a tenere il ritmo del gruppetto di Jungels e, al termine della tappa, guadagnerà una posizione in classifica. Con l’attacco a lunga gittata, Kruijswijk ha rischiato di saltare, perdendo la posizione nella top ten, ma per uno come lui che l’anno scorso ha mancato la vittoria del Giro per via della caduta nella discesa del colle dell’agnello, il decimo posto non significa molto e, pur in una condizione non ottimale, si è dimostrato un duro ed un corridore molto generoso, essendosi sobbarcato il peso del lavoro per molti chilometri.
Il gruppetto di Nibali scollina a 10 secondi da Landa e, nella discesa, Nibali si getta a capofitto, lasciando Quintana un po’ indietro, mentre Zakarin ha gravi problemi ad impostare le traiettorie. Va un po’ meglio Pozzovivo, mentre Nibali raggiunge Landa, altro ottimo discesista. Nella volata, lo Squalo prende l’ultima curva internamente e supera sulla linea del traguardo un Mikel Landa che tira un pugno sul manubrio per la frustrazione di un’impresa sfuggitagli all’ultimo metro. In ogni caso, il basco merita i complimenti per essere partito dalla prima salita in una tappa di oltre 220 km e di essere arrivato a giocarsela in volata con Nibali.
Quintana taglia la linea d’arrivo dopo 12 secondi e conquista l’abbuono per il terzo posto; successivamente arrivano gli altri corridori un po’ alla spicciolata, con Pinot che accusa un grave ritardo da Nibali e scende dal podio provvisorio.
Dumoulin, grazie ad un’ottima difesa, arriva a 2 minuti e 20 secondi e conserva la maglia rosa per 31 secondi.
L’olandese è ancora il favorito del Giro perché, oltre ad avere ancora la maglia rosa sulle spalle, ha anche a disposizione la cronometro finale a Milano ed oggi il gap patito è stato causato non da una crisi ma da un problema intestinale che è sembrato transeunte, visto l’ottimo recupero messo in atto. Bisognerà vedere se la salita dell’Umbrail percorsa a tutta ed in solitudine non gli presenterà il conto nelle prossime tappe. Per sua fortuna domani la tappa non è durissima, ma nelle fasi iniziali qualcuno potrebbe testarne la condizione, anche se la cosa appare francamente improbabile visto l’atteggiamento attendista che ha regnato oggi fino alle fasi caldissime. In ogni caso giovedì, nel tappone dolomitico, si potrà capire se il problema di oggi ha avuto un contraccolpo, anche psicologico, sul forte cronoman che, all’arrivo, non ha nascosto la sua delusione per il tempo perduto.
Nibali, come tutti speravano grazie alle sue caratteristiche di fondista, è in crescendo di condizione, mentre chi non è apparso brillantissimo è stato Quintana, che non ha provato nessun attacco e non ha mostrato le stilettate che gli avevano permesso di staccare tutti sulla Maielletta. E’ possibile che il colombiano, avendo impostato la stagione sulla doppietta Giro/Tour, sia in un momento di calo per poi recuperare la brillantezza nella terza settimana della corsa francese, vista anche la prestazione opaca offerta ad Oropa
Tutte interrogativi che troveranno risposta nei prossimi giorni.
Benedetto Ciccarone
ORDINE D’ARRIVO
1 Vincenzo Nibali (Ita) Bahrain-Merida 6:24:22
2 Mikel Landa (Spa) Team Sky
3 Nairo Quintana (Col) Movistar Team 0:00:12
4 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:00:24
5 Ilnur Zakarin (Rus) Katusha-Alpecin 0:00:34
6 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Drapac 0:01:26
7 Bauke Mollema (Ned) Trek-Segafredo 0:01:35
8 Bob Jungels (Lux) Quick-Step Floors
9 Adam Yates (GBr) Orica-Scott
10 Thibaut Pinot (Fra) FDJ
11 Jan Hirt (Cze) CCC Sprandi Polkowice
12 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNl-Jumbo
13 Tom Dumoulin (Ned) Team Sunweb 0:02:18
14 Jan Polanc (Slo) UAE Team Emirates 0:05:10
15 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:05:17
16 Simone Petilli (Ita) UAE Team Emirates 0:05:19
17 Sébastien Reichenbach (Swi) FDJ 0:06:07
18 Gregor Mühlberger (Aut) Bora-Hansgrohe 0:06:41
19 Patrick Konrad (Aut) Bora-Hansgrohe
20 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team 0:07:30
21 Winner Anacona (Col) Movistar Team 0:07:46
22 Andrey Amador (CRc) Movistar Team
23 Igor Anton (Spa) Dimension Data
24 Gorka Izagirre (Spa) Movistar Team
25 Franco Pellizotti (Ita) Bahrain-Merida
26 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:07:52
27 Stef Clement (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:12:05
28 Michal Schlegel (Cze) CCC Sprandi Polkowice 0:13:10
29 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:16:36
30 Robert Kiserlovski (Cro) Katusha-Alpecin
31 Eros Capecchi (Ita) Quick-Step Floors 0:18:38
32 Pierre Rolland (Fra) Cannondale-Drapac
33 Laurens Ten Dam (Ned) Team Sunweb 0:20:27
34 Jesus Hernandez (Spa) Trek-Segafredo 0:20:42
35 Ruben Plaza (Spa) Orica-Scott
36 François Bidard (Fra) AG2R La Mondiale 0:21:51
37 Jesper Hansen (Den) Astana Pro Team 0:22:17
38 Manuel Senni (Ita) BMC Racing Team 0:22:27
39 Tomasz Marczynski (Pol) Lotto Soudal
40 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team
41 Jacques Janse Van Rensburg (RSA) Dimension Data
42 Laurens De Plus (Bel) Quick-Step Floors
43 Daniel Martinez (Col) Wilier Triestina 0:23:23
44 José Mendes (Por) Bora-Hansgrohe
45 Peter Stetina (USA) Trek-Segafredo
46 Enrico Gasparotto (Ita) Bahrain-Merida 0:23:42
47 Rui Costa (Por) UAE Team Emirates 0:24:33
48 Alexander Foliforov (Rus) Gazprom – Rusvelo
49 Joe Dombrowski (USA) Cannondale-Drapac 0:24:37
50 Natnael Berhane (Eri) Dimension Data 0:24:52
51 Felix Großschartner (Aut) CCC Sprandi Polkowice 0:25:03
52 José Gonçalves (Por) Katusha-Alpecin 0:25:14
53 Tom-Jelte Slagter (Ned) Cannondale-Drapac 0:25:51
54 Simon Geschke (Ger) Team Sunweb 0:29:48
55 Chad Haga (USA) Team Sunweb
56 Jose Herrada (Spa) Movistar Team 0:30:07
57 Philip Deignan (Irl) Team Sky
58 Sebastian Henao (Col) Team Sky
59 Kanstantsin Siutsou (Blr) Bahrain-Merida 0:33:08
60 Giovanni Visconti (Ita) Bahrain-Merida
61 Matvey Mamykin (Rus) Katusha-Alpecin
62 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNl-Jumbo
63 Carlos Verona (Spa) Orica-Scott
64 Victor De La Parte (Spa) Movistar Team
65 Julen Amezqueta (Spa) Wilier Triestina
66 Steve Morabito (Swi) FDJ
67 Lukasz Owsian (Pol) CCC Sprandi Polkowice
68 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale
69 Rudy Molard (Fra) FDJ
70 Julien Bernard (Fra) Trek-Segafredo
71 Jérémy Roy (Fra) FDJ
72 Bram Tankink (Ned) Team LottoNl-Jumbo
73 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale
74 Michael Woods (Can) Cannondale-Drapac
75 Francisco Ventoso (Spa) BMC Racing Team
76 Matteo Busato (Ita) Wilier Triestina 0:33:25
77 Cesare Benedetti (Ita) Bora-Hansgrohe 0:33:58
78 Edward Ravasi (Ita) UAE Team Emirates 0:34:44
79 Luis León Sánchez (Spa) Astana Pro Team
80 Vasil Kiryienka (Blr) Team Sky 0:36:10
81 Pello Bilbao (Spa) Astana Pro Team 0:37:18
82 Omar Fraile (Spa) Dimension Data
83 Georg Preidler (Aut) Team Sunweb 0:40:01
84 Jose Rojas (Spa) Movistar Team 0:40:26
85 Rory Sutherland (Aus) Movistar Team
86 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team
87 Sindre Skjøstad Lunke (Nor) Team Sunweb
88 Dylan Teuns (Bel) BMC Racing Team
89 Pieter Serry (Bel) Quick-Step Floors
90 Twan Castelijns (Ned) Team LottoNl-Jumbo
91 Valerio Conti (Ita) UAE Team Emirates
92 Maxim Belkov (Rus) Katusha-Alpecin
93 Benoit Vaugrenard (Fra) FDJ
94 Giulio Ciccone (Ita) Bardiani CSF 0:47:08
95 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Team LottoNl-Jumbo
96 Moreno Hofland (Ned) Lotto Soudal
97 Lukas Pöstlberger (Aut) Bora-Hansgrohe
98 Jan Bárta (Cze) Bora-Hansgrohe
99 Pavel Brutt (Rus) Gazprom – Rusvelo
100 Sam Bennett (Irl) Bora-Hansgrohe
101 Manuel Quinziato (Ita) BMC Racing Team
102 Valerio Agnoli (Ita) Bahrain-Merida 0:47:22
103 Jasper Stuyven (Bel) Trek-Segafredo
104 Cristian Rodriguez (Spa) Wilier Triestina
105 Daniel Teklehaimanot (Eri) Dimension Data
106 Sergey Firsanov (Rus) Gazprom – Rusvelo
107 Salvatore Puccio (Ita) Team Sky
108 Enrico Battaglin (Ita) Team LottoNl-Jumbo
109 Ivan Rovny (Rus) Gazprom – Rusvelo
110 Filippo Pozzato (Ita) Wilier Triestina
111 Diego Rosa (Ita) Team Sky
112 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team
113 Marco Marcato (Ita) UAE Team Emirates
114 Michael Hepburn (Aus) Orica-Scott
115 Kristian Sbaragli (Ita) Dimension Data
116 Svein Tuft (Can) Orica-Scott
117 Matthieu Ladagnous (Fra) FDJ
118 Simone Ponzi (Ita) CCC Sprandi Polkowice
119 Jan Tratnik (Slo) CCC Sprandi Polkowice
120 Maciej Paterski (Pol) CCC Sprandi Polkowice
121 Adam James Hansen (Aus) Lotto Soudal
122 Joey Rosskopf (USA) BMC Racing Team
123 Jasper De Buyst (Bel) Lotto Soudal
124 Tobias Ludvigsson (Swe) FDJ
125 Clement Chevrier (Fra) AG2R La Mondiale
126 Michal Golas (Pol) Team Sky
127 Christopher Juul Jensen (Den) Orica-Scott
128 Matej Mohoric (Slo) UAE Team Emirates
129 Luka Mezgec (Slo) Orica-Scott
130 Julien Berard (Fra) AG2R La Mondiale
131 Davide Villella (Ita) Cannondale-Drapac
132 Hugh Carthy (GBr) Cannondale-Drapac
133 Ilia Koshevoy (Blr) Wilier Triestina
134 Mads Pedersen (Den) Trek-Segafredo
135 Quentin Jauregui (Fra) AG2R La Mondiale
136 Ángel Vicioso (Spa) Katusha-Alpecin 0:47:39
137 Manuele Boaro (Ita) Bahrain-Merida
138 Eugert Zhupa (Alb) Wilier Triestina 0:51:21
139 Jos Van Emden (Ned) Team LottoNl-Jumbo
140 Aleksei Tcatevich (Rus) Gazprom – Rusvelo
141 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Katusha-Alpecin
142 Fernando Gaviria (Col) Quick-Step Floors
143 Luka Pibernik (Slo) Bahrain-Merida
144 Phil Bauhaus (Ger) Team Sunweb
145 Davide Martinelli (Ita) Quick-Step Floors
146 Lars Ytting Bak (Den) Lotto Soudal
147 Johann Van Zyl (RSA) Dimension Data
148 Evgeny Shalunov (Rus) Gazprom – Rusvelo
149 Sacha Modolo (Ita) UAE Team Emirates
150 Dmitriy Kozontchuk (Rus) Gazprom – Rusvelo
151 Sergey Lagutin (Rus) Gazprom – Rusvelo
152 Tom Stamsnijder (Ned) Team Sunweb
153 Kristijan Koren (Slo) Cannondale-Drapac
154 Alex Howes (USA) Cannondale-Drapac
155 Marcin Bialoblocki (Pol) CCC Sprandi Polkowice
156 Eugenio Alafaci (Ita) Trek-Segafredo 0:52:04
157 Mirco Maestri (Ita) Bardiani CSF 0:52:08
158 Zhandos Bizhigitov (Kaz) Astana Pro Team
159 Enrico Barbin (Ita) Bardiani CSF
160 Simone Andreetta (Ita) Bardiani CSF 0:52:15
161 Lorenzo Rota (Ita) Bardiani CSF
162 Giuseppe Fonzi (Ita) Wilier Triestina 0:52:18
163 Iljo Keisse (Bel) Quick-Step Floors
164 Branislau Samoilau (Blr) CCC Sprandi Polkowice 0:52:22
165 Roberto Ferrari (Ita) UAE Team Emirates
166 Nicola Boem (Ita) Bardiani CSF
167 Dries Devenyns (Bel) Quick-Step Floors 0:52:28
168 Maximiliano Richeze (Arg) Quick-Step Floors
169 Alberto Losada (Spa) Katusha-Alpecin 0:52:32
CLASSIFICA GENERALE
1 Tom Dumoulin (Ned) Team Sunweb 70:14:48
2 Nairo Quintana (Col) Movistar Team 0:00:31
3 Vincenzo Nibali (Ita) Bahrain-Merida 0:01:12
4 Thibaut Pinot (Fra) FDJ 0:02:38
5 Ilnur Zakarin (Rus) Katusha-Alpecin 0:02:40
6 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:03:05
7 Bauke Mollema (Ned) Trek-Segafredo 0:03:49
8 Bob Jungels (Lux) Quick-Step Floors 0:04:35
9 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:06:20
10 Adam Yates (GBr) Orica-Scott 0:07:00
11 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Drapac 0:07:17
12 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:11:29
13 Jan Polanc (Slo) UAE Team Emirates 0:12:13
14 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team 0:13:26
15 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:14:46
16 Jan Hirt (Cze) CCC Sprandi Polkowice 0:19:02
17 Sébastien Reichenbach (Swi) FDJ 0:25:20
18 Patrick Konrad (Aut) Bora-Hansgrohe 0:26:50
19 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:28:27
20 Simone Petilli (Ita) UAE Team Emirates 0:29:07
21 Franco Pellizotti (Ita) Bahrain-Merida 0:30:15
22 Stef Clement (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:36:51
23 Rui Costa (Por) UAE Team Emirates 0:39:07
24 Mikel Landa (Spa) Team Sky 0:41:58
25 Laurens De Plus (Bel) Quick-Step Floors 0:42:40
26 Gorka Izagirre (Spa) Movistar Team 0:45:39
27 Winner Anacona (Col) Movistar Team 0:45:53
28 Jesper Hansen (Den) Astana Pro Team 0:46:35
29 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:48:31
30 Laurens Ten Dam (Ned) Team Sunweb 0:51:14
31 Peter Stetina (USA) Trek-Segafredo 0:53:35
32 Jacques Janse Van Rensburg (RSA) Dimension Data 0:56:58
33 Rudy Molard (Fra) FDJ 1:02:46
34 Pierre Rolland (Fra) Cannondale-Drapac 1:02:55
35 Michael Woods (Can) Cannondale-Drapac 1:03:28
36 Michal Schlegel (Cze) CCC Sprandi Polkowice 1:07:33
37 Robert Kiserlovski (Cro) Katusha-Alpecin 1:09:29
38 Kanstantsin Siutsou (Blr) Bahrain-Merida 1:10:14
39 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 1:11:11
40 Tomasz Marczynski (Pol) Lotto Soudal 1:11:40
41 Cristian Rodriguez (Spa) Wilier Triestina 1:12:23
42 Igor Anton (Spa) Dimension Data 1:13:36
43 Giovanni Visconti (Ita) Bahrain-Merida 1:13:41
44 Ruben Plaza (Spa) Orica-Scott 1:15:22
45 José Mendes (Por) Bora-Hansgrohe 1:16:02
46 Philip Deignan (Irl) Team Sky 1:16:20
47 Eros Capecchi (Ita) Quick-Step Floors 1:20:29
48 François Bidard (Fra) AG2R La Mondiale 1:21:09
49 Gregor Mühlberger (Aut) Bora-Hansgrohe 1:22:08
50 Sebastian Henao (Col) Team Sky 1:22:24
51 Luis León Sánchez (Spa) Astana Pro Team 1:24:01
52 Steve Morabito (Swi) FDJ 1:26:25
53 Alexander Foliforov (Rus) Gazprom – Rusvelo 1:27:37
54 Julien Bernard (Fra) Trek-Segafredo 1:28:29
55 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 1:29:48
56 Jose Herrada (Spa) Movistar Team 1:30:38
57 Victor De La Parte (Spa) Movistar Team 1:32:58
58 Simon Geschke (Ger) Team Sunweb 1:33:07
59 Natnael Berhane (Eri) Dimension Data 1:34:35
60 Bram Tankink (Ned) Team LottoNl-Jumbo 1:35:08
61 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team 1:35:22
62 José Gonçalves (Por) Katusha-Alpecin 1:37:57
63 Jesus Hernandez (Spa) Trek-Segafredo 1:38:33
64 Jose Rojas (Spa) Movistar Team 1:39:51
65 Valerio Conti (Ita) UAE Team Emirates 1:40:44
66 Georg Preidler (Aut) Team Sunweb 1:44:30
67 Enrico Gasparotto (Ita) Bahrain-Merida 1:51:23
68 Carlos Verona (Spa) Orica-Scott 1:52:16
69 Diego Rosa (Ita) Team Sky 1:54:40
70 Joey Rosskopf (USA) BMC Racing Team 1:55:40
71 Pello Bilbao (Spa) Astana Pro Team 1:57:36
72 Enrico Battaglin (Ita) Team LottoNl-Jumbo 1:58:03
73 Manuele Boaro (Ita) Bahrain-Merida 1:58:09
74 Chad Haga (USA) Team Sunweb 2:01:26
75 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team 2:01:43
76 Tobias Ludvigsson (Swe) FDJ 2:03:01
77 Salvatore Puccio (Ita) Team Sky 2:04:30
78 Felix Großschartner (Aut) CCC Sprandi Polkowice 2:06:25
79 Tom-Jelte Slagter (Ned) Cannondale-Drapac 2:08:17
80 Jérémy Roy (Fra) FDJ 2:08:36
81 Edward Ravasi (Ita) UAE Team Emirates 2:11:57
82 Clement Chevrier (Fra) AG2R La Mondiale 2:14:14
83 Hugh Carthy (GBr) Cannondale-Drapac 2:14:30
84 Davide Villella (Ita) Cannondale-Drapac 2:14:53
85 Matvey Mamykin (Rus) Katusha-Alpecin 2:15:34
86 Dylan Teuns (Bel) BMC Racing Team 2:15:46
87 Omar Fraile (Spa) Dimension Data 2:16:34
88 Manuel Senni (Ita) BMC Racing Team 2:20:16
89 Lukasz Owsian (Pol) CCC Sprandi Polkowice 2:21:24
90 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 2:21:42
91 Francisco Ventoso (Spa) BMC Racing Team 2:22:01
92 Joe Dombrowski (USA) Cannondale-Drapac 2:22:12
93 Quentin Jauregui (Fra) AG2R La Mondiale 2:24:08
94 Sergey Firsanov (Rus) Gazprom – Rusvelo 2:24:47
95 Matteo Busato (Ita) Wilier Triestina 2:25:10
96 Adam James Hansen (Aus) Lotto Soudal 2:28:21
97 Dries Devenyns (Bel) Quick-Step Floors 2:30:25
98 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Team LottoNl-Jumbo 2:30:26
99 Valerio Agnoli (Ita) Bahrain-Merida 2:31:40
100 Vasil Kiryienka (Blr) Team Sky 2:33:27
101 Kristian Sbaragli (Ita) Dimension Data 2:34:40
102 Benoit Vaugrenard (Fra) FDJ 2:38:26
103 Sindre Skjøstad Lunke (Nor) Team Sunweb 2:38:29
104 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNl-Jumbo 2:39:23
105 Jasper Stuyven (Bel) Trek-Segafredo 2:39:59
106 Matthieu Ladagnous (Fra) FDJ 2:41:41
107 Luka Pibernik (Slo) Bahrain-Merida 2:44:02
108 Lukas Pöstlberger (Aut) Bora-Hansgrohe 2:44:25
109 Julen Amezqueta (Spa) Wilier Triestina 2:44:44
110 Cesare Benedetti (Ita) Bora-Hansgrohe 2:45:08
111 Maciej Paterski (Pol) CCC Sprandi Polkowice 2:46:28
112 Branislau Samoilau (Blr) CCC Sprandi Polkowice 2:47:28
113 Pavel Brutt (Rus) Gazprom – Rusvelo
114 Daniel Teklehaimanot (Eri) Dimension Data 2:48:13
115 Marco Marcato (Ita) UAE Team Emirates 2:48:42
116 Lars Ytting Bak (Den) Lotto Soudal 2:49:01
117 Jan Tratnik (Slo) CCC Sprandi Polkowice 2:49:05
118 Giulio Ciccone (Ita) Bardiani CSF 2:50:24
119 Ángel Vicioso (Spa) Katusha-Alpecin 2:51:49
120 Simone Ponzi (Ita) CCC Sprandi Polkowice 2:52:37
121 Ivan Rovny (Rus) Gazprom – Rusvelo 2:52:46
122 Jos Van Emden (Ned) Team LottoNl-Jumbo 2:52:48
123 Jasper De Buyst (Bel) Lotto Soudal 2:53:25
124 Filippo Pozzato (Ita) Wilier Triestina 2:55:12
125 Fernando Gaviria (Col) Quick-Step Floors 2:55:17
126 Pieter Serry (Bel) Quick-Step Floors
127 Michael Hepburn (Aus) Orica-Scott 2:56:12
128 Enrico Barbin (Ita) Bardiani CSF 2:57:18
129 Matej Mohoric (Slo) UAE Team Emirates 2:57:36
130 Julien Berard (Fra) AG2R La Mondiale 2:57:49
131 Maxim Belkov (Rus) Katusha-Alpecin 2:58:09
132 Twan Castelijns (Ned) Team LottoNl-Jumbo 2:58:33
133 Christopher Juul Jensen (Den) Orica-Scott 2:59:24
134 Rory Sutherland (Aus) Movistar Team 3:00:33
135 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Katusha-Alpecin 3:01:57
136 Manuel Quinziato (Ita) BMC Racing Team 3:02:46
137 Aleksei Tcatevich (Rus) Gazprom – Rusvelo 3:03:08
138 Sacha Modolo (Ita) UAE Team Emirates 3:04:23
139 Daniel Martinez (Col) Wilier Triestina 3:04:47
140 Moreno Hofland (Ned) Lotto Soudal 3:05:33
141 Alex Howes (USA) Cannondale-Drapac 3:05:34
142 Jan Bárta (Cze) Bora-Hansgrohe 3:06:26
143 Eugert Zhupa (Alb) Wilier Triestina 3:06:41
144 Michal Golas (Pol) Team Sky 3:08:04
145 Kristijan Koren (Slo) Cannondale-Drapac 3:08:36
146 Mads Pedersen (Den) Trek-Segafredo 3:09:06
147 Mirco Maestri (Ita) Bardiani CSF 3:10:51
148 Luka Mezgec (Slo) Orica-Scott 3:11:08
149 Svein Tuft (Can) Orica-Scott 3:14:10
150 Iljo Keisse (Bel) Quick-Step Floors 3:15:57
151 Davide Martinelli (Ita) Quick-Step Floors 3:16:26
152 Johann Van Zyl (RSA) Dimension Data 3:16:50
153 Roberto Ferrari (Ita) UAE Team Emirates 3:17:02
154 Evgeny Shalunov (Rus) Gazprom – Rusvelo 3:17:30
155 Tom Stamsnijder (Ned) Team Sunweb 3:18:17
156 Eugenio Alafaci (Ita) Trek-Segafredo 3:23:32
157 Maximiliano Richeze (Arg) Quick-Step Floors 3:23:33
158 Sergey Lagutin (Rus) Gazprom – Rusvelo 3:25:45
159 Alberto Losada (Spa) Katusha-Alpecin 3:29:02
160 Phil Bauhaus (Ger) Team Sunweb 3:31:06
161 Nicola Boem (Ita) Bardiani CSF 3:32:40
162 Dmitriy Kozontchuk (Rus) Gazprom – Rusvelo 3:32:49
163 Sam Bennett (Irl) Bora-Hansgrohe 3:32:53
164 Lorenzo Rota (Ita) Bardiani CSF 3:40:27
165 Simone Andreetta (Ita) Bardiani CSF 3:41:05
166 Zhandos Bizhigitov (Kaz) Astana Pro Team 3:41:48
167 Marcin Bialoblocki (Pol) CCC Sprandi Polkowice 3:50:49
168 Ilia Koshevoy (Blr) Wilier Triestina 3:52:38
169 Giuseppe Fonzi (Ita) Wilier Triestina 4:10:10

Porta la firma di Vincenzo Nibali il successo che l'Italia inseguiva da ben due settimane (Getty Images Sport)
23-05-2017
maggio 23, 2017 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GIRO D’ITALIA
L’italiano Vincenzo Nibali (Bahrain Merida Pro Cycling Team) si è imposto nella sedicesima tappa, Rovetta – Bormio, percorrendo 222 Km in 6h24′22″ alla media di 34.654 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Landa Meana e di 12″ il colombiano Quintana Rojas. L’olandese Tom Dumoulin (Team Sunweb) è ancora maglia rosa con 31″ su Quintana Rojas e 1′12″ su Nibali.
AN POST RÁS (Irlanda)
L’irlandese Matthew Teggart (An Post Chain Reaction) si è imposto nella terza tappa, Newport – Bundoran, percorrendo 149 Km in 3h06′08″ alla media di 48.030 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Bibby e il francese Poulhies. Unico italiano in gara Matteo Cigala (Aqua Blue Sport), 76° a 6′35″. L’olandese Dennis Bakker (Delta Cycling Rotterdam) è il nuovo leader della classifica con 22″ su Poulhies e Teggart. Cigala 74° a 6′57″
TOUR OF ALBANIA
in aggiornamento
TOUR OF JAPAN
L’italiano Marco Canola (Nippo – Vini Fantini) si è imposto anche nella seconda tappa, circuito di Inabe, percorrendo 127 Km in 3h11′54″ alla media di 39.708 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’argentino Lucas Sebastián Haedo e lo spagnolo Aberasturi Izaga. Canola è ancora leader della classifica con 15″ su Aberasturi Izaga e 27″ sullo spagnolo García Cortina.
ROVETTA – BORMIO: STELVIO, ANCORA STELVIO, FORTISSIMAMENTE STELVIO
È il giorno del doppio Stelvio, affrontato prima dal versante di Bormio e poi da quello inedito che sale dalla Svizzera. Prima del 23 maggio 2017 non era ancora successo che una grande corsa a tappe proponesse due scalate nella medesima tappa a uno dei suoi “giganti”. E non sarà l’unica difficoltà di un tappone che vedrà i “girini” salire anche sul Passo del Mortirolo, pur se dal suo versante meno impegnativo. Alla fine, quasi 50 Km di salita e un dislivello complessivo che supera i 3600 metri lasceranno sicuramente il segno e cambieranno i connotati al Giro che festeggerà la sua centesima edizione con un tappone d’una durezza quasi estrema.
È il regalo che gli organizzatori del Giro hanno voluto fare alla loro “creatura” e ai suoi “amanti” per solennizzarne la centesima edizione. Mai, in una grande corsa a tappe, era stata proposta nella medesima frazione la doppia scalata a uno dei “moloch” della corsa, ascese come Gavia o Agnello, come Galibier o Tourmalet. Tale lacuna sarà colmata mercoledì 23 maggio quando i corridori dovranno salire per due volte sul re dei passi italiani, lo Stelvio, che sarà al primo “assalto” approcciato dal versante lombardo, quello sulla carta meno impegnativo, per poi scendere in Alto Adige e quindi andare a indagarne l’inedito e difficile versante elvetico, completamente asfaltato da pochissimi anni, completando quest’ultima scalata circa 3 Km sotto lo scollinamento ufficiale per poi lanciarsi in discesa verso Bormio. Infatti, non spalancherà le proprie braccia solamente agli scalatori puri questa tappa dalle “taglie forti” (48 Km di salita, 3645 metri di dislivello, 2758 metri di quota massima) poiché frecce al loro arco ne avranno anche quei “grimpeur” dotati di fondo e che dunque sanno resistere al comando anche quando la salita è finita, senza dimenticare i discesisti di razza, com’è stato Paolo Savoldelli, dal cui paesino di residenza scatterà l’unico vero tappone dell’edizione 2017, che proporrà anche il Passo del Mortirolo, preso però dal lato meno acclive, che comunque facile non è. Sarà una tappa, dunque, dove – rubando e manipolando la celebre frase che Garibaldi disse sul campo di battaglia di Calatafimi – “Qui si fa il Giro d’Italia o si muore!”, anche se nelle giornate successive ci saranno ancora quattro occasioni per cambiare la classifica, se i giochi non si saranno chiusi sullo Stelvio.
Lasciando Rovetta e l’altopiano di Clusone i primi chilometri saranno in dolce discesa – e non poteva essere altrimenti, partendo da casa del “Falco” – in direzione del lago d’Iseo, del quale sarà brevemente costeggiata l’estremità settentrionale, dove s’affaccia sul Sebino la ridente località di villeggiatura di Lovere, nella quale si può visitare uno dei più antichi musei della Lombardia, la galleria dell’Accademia di belle arti Tadini, fondata nel 1829 dal conte Luigi Tadini. S’intraprenderà poi la lunga e lentissima risalita della Valcamonica, che sarà l’”oggetto” dei successivi 70 Km, caratterizzati da un progressivo prender quota ma privi di tratti di strada in reale pendenza. All’inizio di questo tratto si toccherà il celeberrimo centro curativo di Boario Terme, presso le cui fonti – sfruttate sin dalla metà del XIX secolo – lo scorso anno si laureò campione nazionale Giacomo Nizzolo, un titolo che quest’anno difficilmente potrà difendere essendo la gara tricolore prevista su di un tracciato decisamente più impegnativo rispetto a quello del 2016 (si gareggerà in Piemonte, tra Asti e Ivrea, con l’organizzazione tecnica curata da RCS Sport, lo stesso gruppo che allestisce il Giro d’Italia). Il tracciato toccherà poi Breno, transitando ai piedi del colle sul quale sorge quello che fu per secoli il principale castello della valle, posto a dominio dell’imbocco della strada che saliva al Passo di Croce Dominii, vecchia conoscenza della corsa rosa, affrontato in cinque occasioni al Giro e che in passato fece tribolare campioni del calibro di Merckx e Hinault.
In seguito si toccherà uno dei comuni più visitati della valle, Capo di Ponte, meta turistica principalmente frequentata per la presenza del parco archeologico delle incisioni rupestri iscritto nelle liste dei patrimoni dell’umanità ma che merita la sosta anche per ammirarne la Pieve di San Siro e il Monastero di San Salvatore.
Dopo Edolo si andrà incontro alla prima delle tre grandi salite che caratterizzano il percorso, il Passo del Mortirolo che, come anticipato, sarà affrontato dal versante di Monno, conosciuto come il più facile del valico lombardo, anche se non si può certo considerare tale un’ascesa che sposa 962 metri di dislivello a uno sviluppo di 12,6 Km, pari a una pendenza media del 7,6%. È la “faccia” buona del Mortirolo, la prima a essere stata svelata al grande pubblico perchè è da questo lato che si salì il 3 giugno del 1990, la prima volta che la corsa rosa inserì questa salita nel percorso. In cima transitò in testa Leonardo Sierra, che poi s’impose al traguardo dell’Aprica con 52” su Alberto Volpi nonostante le due cadute che subì nella ripidissima discesa su Mazzo e che lo terrorizzarono al punto di convincerlo a scendere di sella e di percorrere a piedi i tratti più pendenti. Per evitare gli stessi pericoli nei quali incappò lo scalatore venezuelano, a un certo punto della discesa i “girini” saranno “dirottati” sul meno ripido versante che scende verso Grosio e che fu percorso anche nel 2012, quando la scalata al Mortirolo fu proposta dal versante di Tovo di Sant’Agata, caratterizzato anche da un impegnativo tratto dal fondo in cemento. Alla periferia di Grosio – centro presso il quale si possono vedere altre interessanti incisioni rupestri – il percorso del tappone inizierà a risalire verso l’alta Valtellina, attraversando dopo un tratto in dolce ascesa la Valdisotto, la gola alle porte di Bormio che alle 7.23 del 28 luglio fu sconvolta da una ciclopica frana precipitata dal Monte Zandila e che, oltre a formare un piccolo lago artificiale, spazzò via per sempre una delle più antiche chiese della valle, quella di San Martino di Serravalle, risalente al X secolo.
Transitati una prima volta dal traguardo e poi dalla centralissima Piazza Cavour – al cui centro troneggia il “Kuérc”, la loggia sotto la quale un tempo si tenevano le assemblee e che fa bello sfoggio di sé in alcune scene del film “Una breve vacanza”, girato nel 1973 dall’indimenticato Vittorio De Sica – arriverà il momento del primo appuntamento con lo Stelvio. La strada che si percorrerà per salire fino a 2758 metri di quota, Cima Coppi non solo del Giro ma anche dell’intera rete stradale italiana, è l’erede di un’antica mulattiera calcata sin dall’antichità e che fu percorsa anche da Leonardo Da Vinci nel 1494, durante il lungo corteo nuziale che condusse da Milano al Tirolo Bianca Maria Sforza e il neomarito, l’imperatore Massimiliano I d’Asburgo. L’attuale rotabile è opera dell’ingegnere bresciano Carlo Donegani, artefice anche della strada che supera il Passo dello Spluga, e fu realizzata tra il 1822 e il 1825 attrezzandola sul lato lombardo con quattro case cantoniere che davano alloggio ai “rottieri”, gli operai incaricati di spalare la neve poiché un tempo il passo era mantenuto aperto anche nei mesi invernali. I quasi 22 Km d’ascesa al 7,2% sono “conditi” da 34 tornanti, rimasti immutati nel numero anche dopo la recente modifica del tratto immediatamente sottostante il passo, che ha definitivamente “pensionato” una porzione particolarmente esposta dell’opera del Donegani. Decisamente più spettacolare è la serie che si affronterà nella discesa verso l’Alto Adige, percorrendo al contrario il versante più celebre del passo, non solo per lo scenario e per le maggiori pendenze ma anche perché è da quel lato che si salì il primo giugno del 1953, che non fu soltanto il giorno della prima scalata allo Stelvio, ma anche quello dell’ultima grande impresa sulle strade della corsa rosa di Fausto Coppi, che riuscì a ribaltare un Giro che sembrava oramai compromesso, apparentemente saldo nelle mani dell’elvetico Hugo Koblet che alla partenza da Bolzano vestiva la maglia rosa con quasi due minuti di vantaggio sul Campionissimo. Attraversata Trafoi – paese natale del celebre ex sciatore Gustav Thöni, presso il quale si trova il venerato santuario delle Tre Fontane Sacre – si scenderà a Prato allo Stelvio, dove incomincerà un tratto decisamente inatteso a queste latitudini, 7 Km di strada perfettamente pianeggiante e quasi interamente rettilinea che permetterà di tirare il fiato tra uno Stelvio e l’altro, pedalando in direzione di Glorenza, uno dei più incantevoli borghi della Val Venosta, la cui cinta muraria che le fece erigere il citato Massimiliano I è giunta intatta ai giorni nostri ed è uno dei vanti della più piccola città dell’Alto Adige.
Terminato l’intervallo, il tracciato tornerà a “lievitare” anche se non è ancora arrivato il momento di affrontare lo Stelvio inedito, preceduto da una quindicina di chilometri di dolce apprendistato risalendo verso Tubre (da non perdere gli affreschi medievali della chiesetta di San Giovanni, inserita nel progetto culturale “Scalinate verso il cielo – la via romanica delle Alpi”) e il valico doganale che introdurrà la corsa in Svizzera, sulle cui strade si rimarrà per poco meno di venti chilometri, nella zona della Val Monastero, la più orientale delle valli elvetiche, geograficamente appartenente al sistema montuoso italiano e il cui nome fa riferimento all’abbazia di San Giovanni Battista, fondata nel 780 a Müstair e i cui affreschi carolingi, casualmente rinvenuti durante un restauro nel secolo scorso, le hanno concesso l’inserimento nella lista dei patrimoni dell’umanità. Giunti a Santa Maria Val Müstair si abbandonerà il fondovalle per andare alla scoperta dello Stelvio elvetico, quell’ascesa che gli appassionati cicloamatori – e anche chi ama salire verso i grandi passi in sella a rombanti moto – conoscono come Giogo di Santa Maria e Umbrailpass, i due nomi ufficiali del valico sul quale si scollina all’altezza del rientro in Italia, dopo aver affrontato 13500 metri di strada inclinati all’8,4%, rimasta in gran parte sterrata fino al mese di agosto del 2015 e che avrebbe potuto non essere stata una novità per il ciclismo professionistico se, 22 anni fa, l’allora direttore della corsa rosa Carmine Castellano fosse riuscito a farla percorrere al Giro del 1995: la salita, infatti, faceva parte del percorso originario della tappa Val Senales – Lenzerheide ma, poche settimane prima della partenza del Giro, la neve costrinse Castellano a ripiegare sul tracciato alternativo. Oggi le insidie della strada bianca non sussistono più, dunque, ma la salita rimane ugualmente molto dura anche perché presenta un tracciato più lineare rispetto agli altri versanti dello Stelvio, pur presentando quasi lo stesso numero di tornanti della strada che sale da Bormio e che, una volta ritrovata la rotta progettata dal Donegani all’altezza dell’ultima cantoniera, sarà nuovamente percorsa dai “girini”, stavolta nel verso della discesa, atto di chiusura del tappone che cambierà la sorti del Giro numero 100.
Mauro Facoltosi
RINGRAZIAMENTI
Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.
I VALICHI DELLA TAPPA
Sella di Breno (342 metri). Vi sorge l’omonimo centro.
Passo della Foppa (1852 metri). È il valico comunemente identificato come Mortirolo, attraversato da una strada provinciale che mette in comunicazione Monno con Mazzo di Valtellina. Sulle cartine del Giro è quotato 1854 metri. In realtà, il vero Mortirolo si trova a breve distanza dal valico stradale. Anzi, ne esistono due, il Passo del Mortirolo-Nord e il Passo del Mortirolo-Sud, entrambi alti 1896 metri: il primo si trova a nord est della Foppa ed è raggiunto da una strada sterrata a fondo cieco, che si stacca dal tratto terminale del versante Edolo / Monno – Foppa; il valico sud, invece, è toccato da una strada di cresta asfaltata che permette di raggiungere la Foppa direttamente dall’Aprica, passando per Trivigno. Il Giro vi è finora salito 12 volte e gli “eroi” di quest’ascesa sono stati, in rigoroso ordine d’apparizione, il citato Sierra nel 1990 (tappa Moena – Aprica, vinta dallo stesso Sierra), Franco Chioccioli nel 1991 (Morbegno – Aprica, identico vincitore), Marco Pantani nel 1994 (Merano – Aprica, idem), Ivan Gotti nel 1996 (Cavalese – Aprica, idem), Wladimir Belli nel 1997 (Malè – Edolo, primo il russo Pavel Tonkov), ancora Gotti nel 1999 (Madonna di Campiglio – Aprica, primo al traguardo lo spagnolo Roberto Heras), Raffaele Illiano nel 2004 (Bormio – Presolana, primo Stefano Garzelli), Ivan Basso nel 2006 (Trento – Aprica, idem), lo spagnolo Antonio Colom nel 2008 (Rovetta – Tirano, vinta da Emanuele Sella), nuovamente Basso nel 2010 (Brescia – Aprica, vinta da Michele Scarponi) e l’elvetico Oliver Zaugg nel 2012 (Caldes – Passo dello Stelvio, vinta dal belga Thomas De Gendt) e l’olandese Steven Kruijswijk nel 2015 (tappa Pinzolo – Aprica, vinta dallo spagnolo Mikel Landa)
Passo della Stelvio (2758 metri). Valicato dalla SS 38 “del Passo Stelvio” tra Bormio e Trafoi, costituisce il punto più elevato della rete stradale italiana. Nella speciale classifica dei valichi carrozzabili più alti d’Italia precede di una manciata di metri il franco-piemontese Colle dell’Agnello (2748m) mentre estendendo la lista anche ai valichi ciclabili su sterrato scende all’ottavo posto (il record è detenuto dai 3000 metri del Colle Sommeiller Est, situato in Piemonte, nei pressi di Bardonecchia). Lo Stelvio è stato regolarmente affrontato undici volte al Giro, mentre in cinque occasioni (1967, 1984, 1988, 1991 e 2013) la corsa è stata respinta dalla neve. Storica la prima scalata, nella tappa Bolzano – Bormio che consentì a Fausto Coppi, primo in vetta e al traguardo, di imporsi nel suo quinto e ultimo Giro d’Italia (1953). Gli altri corridori a tagliare in testa lo Stelvio sono stati: Aurelio Del Rio nel 1956 (Sondrio – Merano, vinta da Cleto Maule); il lussemburghese Charly Gaul nella Trento – Bormio del 1961 (da lui vinta); Graziano Battistini che nel 1965 si impose proprio sul passo, dove si decise di stabilire un traguardo d’emergenza perché la neve non permise di completare la Campodolcino – Solda; gli spagnoli José Manuel Fuente nel 1972 (tappa Livigno – Passo dello Stelvio) e Francisco Galdós nella storica tappa conclusiva del Giro del 1975 (Alleghe – Passo dello Stelvio), con il duello tra il corridore iberico e la maglia rosa Fausto Bertoglio; il francese Jean-René Bernaudeau nella Cles – Sondrio del 1980, che poi vinse davanti al capitano Bernard Hinault; Franco Vona nella non meno storica Merano – Aprica del 1994, la tappa che lanciò Marco Pantani nell’olimpo dei grandi; il colombiano Josè Rujano durante la Egna – Livigno del 2005, vinta dal connazionale Iván Ramiro Parra Pinto; il belga Thomas De Gendt al termine della citata tappa Caldes – Passo dello Stelvio dell’edizione 2012 mentre l’ultimo corridore ad aver conquistato il passo più alto d’Italia è stato Dario Cataldo nel corso della tappa Ponte di Legno – Val Martello del 2014, vinta dal colombiano Nairo Quintana. Nel 2010 vi si è conclusa, prima volta nella storia, anche una tappa del Giro Donne, conquistata dalla statunitense Mara Abbott, che si è imposta anche nella classifica finale.
Giogo di Santa Maria / Umbrailpass (2758 metri). Se lo Stelvio è il più alto valico carrozzabile d’Italia, il Giogo di Santa Maria ha lo stesso titolo per la Confederazione Elvetica. È valicato da una strada aperta nel 1901 che mette in comunicazione Santa Maria Val Müstair con Bormio e il Passo dello Stelvio. Meno di un chilometro oltre lo scollinamento, che coincide con il confine di stato, si trova la quarta ed ultima delle case cantoniere costruite lungo il versante lombardo dello Stelvio, 3,2 Km sotto il passo.
FOTOGALLERY
Rovetta, chiesa parrocchiale
Lovere, Accademia Tadini
Le terme di Boario
Castello di Breno
Capo di Ponte, Pieve di San Siro
Lo scollinamento del Passo del Mortirolo visto dal versante bresciano
Grosio vista dal colle del Castello Vecchio di San Faustino, attorno al quale si estende un piccolo parco archelogico con incisioni rupestri
La cicatrice della famosa frana che sconvolse la Valdisotto nell’estate del 1987
La più alta della quattro case cantoniere dello Stelvio

Scena del film ''Una breve vacanza'' girata nel 1973 presso il ''Kuérc'' di Bormio (www.davinotti.com)
La spettacolare discesa dallo Stelvio
Il borgo fortificato di Glorenza visto dall’ultimo tratto della strada pianeggiante che separa I due “Stelvi”
Tubre, chiesetta di San Giovanni
L’abbazia di San Giovanni Battista a Müstair

Il versante altoatesino dello Stelvio e, in trasparenza, l’altimetria della quindicesima tappa del Giro 2017 (www.altoadigeinnovazione.it)
L’ARIA DI CASA LO RISVEGLIA: BOASSON-HAGEN RE DI NORVEGIA
Sembrava predestinata ad un netto dominio olandese la settima edizione del Giro di Norvegia, con le prime quattro delle cinque frazioni in programma conquistate da corridori provenienti dai Paesi Bassi e la maglia di leader vestita prima da Groenewegen e poi da Weening. L’olandese della Roompot alla vigilia della frazione conclusiva vantava, però, un vantaggio risicatissimo sull’australiano Gerrans e, soprattutto, sull’indomito corridore di casa Boasson Hagen, decisamente affamato di vittoria perchè non tagliava un traguardo da vincitore dal 25 settembre dello scorso anno. La forza di volontà del corridore della Dimension Data ha alla fine avuto la meglio, battendo anche la sfortuna d’una caduta, e così Boasson-Hagen ha conquistato per la terza volta in carriera il Giro di Norvegia proprio nella conclusiva frazione di Oslo
Sarà stata l’aria di casa o sarà stato il compleanno, fatto sta che finalmente, dopo otto mesi di astinenza, si è rivisto con le braccia al cielo anche Boasson-Hagen (Dimension Data). Era uno dei più attesi, nonostante un inizio d’anno sotto tono, e il campione norvegese non si è fatto attendere. Pronti via, ha indossato la maglia di leader al termine della prima frazione ad Asker; come sempre accade in questo genere di corse, una lunga fuga ha caratterizzato la tappa di 169 km ma poi gli strappi del finale hanno movimentato la corsa che è comunque terminata allo sprint con Boasson-Hagen a precedere Van der Sande (Lotto Soudal) e Gerrans (Orica).
Copione del tutto identico, se non fosse per le condizioni metereologiche avverse, anche nella seconda tappa. Ad attaccare sono stati un colombiano membro della Manzana (oggi Orjuela, Villegas nella tappa precedente) assieme a due norvegesi (Roinas ed Eikeland quest’oggi, Holstad e Blalid nella prima frazione). Tentativo annullato nel finire della tappa e sprint a ranghi compatti: a vincere questa volta è Groenewegen della LottoNL-Jumbo su Halvorsen (iridato U23) e Boasson-Hagen che ha così mantenuto la maglia di leader.
La terza tappa, quella più dura con arrivo a Lillehammer che gli appassionati di sci ricorderanno per una grandiosa spedizione azzurra alle olimpiadi del 1994 (la nazionale conquistò ben 20 medaglie), ha portato stravolgimenti anche in classifica generale delineando una sfida che aveva caratterizzato anche la passata edizione del Giro di Norvegia: Boasson-Hagen contro Weening (Roompot).
L’olandese si è imposto in solitaria guadagnando qualche secondo su Armée (Lotto Soudal) e Gerrans e ben 16” sul vecchio leader della generale, che negli ultimi metri ha letteralmente alzato bandiera bianca. Proprio il norvegese aveva seguito il primo scatto di Armée assieme a Weening, Vangstad (Sparebanken)m Gerrans e Power (Orica). Nei chilometri finali, complice anche il poco accordo, l’olandese ha rotto gli indugi facendo letteralmente scoppiare il drappello.
L’arrivo a Sarpsborg, il giorno seguente, ha portato la terza volata e la seconda vittoria di Groenewegen, che battuto nuovamente Boasson-Hagen e l’altro norvegese Jensen (Coop). In generale rimarranno invece solo 3 i secondi a dividere Weening dal duo Boasson Hagen- Gerrans. Secondi che non basteranno all’olandese nella tappa finale, con arrivo nella capitale Oslo, per difendersi da un indemoniato Boasson-Hagen. Il norvegese, con la maglia verde addosso, si dimostra finalmente in ottima forma e non si ferma nemmeno di fronte alla sfortuna di una caduta a 12 km dal traguardo. Il rivale (e signore) Gerrans ha fatto rallentare il gruppo per attendere lo sfortunato avversario che, però, supererà allo sprint proprio l’australiano, andando a riprendersi la vetta della classifica generale proprio su Gerrans e Weening.
Andrea Mastrangelo
CLASSIFICA GENERALE
1 Edvald Boasson Hagen (Nor) Dimension Data 21:39:20
2 Simon Gerrans (Aus) Orica-Scott 0:00:04
3 Pieter Weening (Ned) Roompot – Nederlandse Loterij 0:00:10
4 Sander Armee (Bel) Lotto Soudal 0:00:16
5 August Jensen (Nor) Team Coop 0:00:17
6 Patrick Bevin (NZl) Cannondale-Drapac 0:00:24
7 Nicholas Schultz (Aus) Caja Rural-Seguros RGA 0:00:27
8 Lawrence Warbasse (USA) Aqua Blue Sport
9 Andreas Vangstad (Nor) Team Sparebanken Sor
10 Tony Gallopin (Fra) Lotto Soudal

Boasson Hagen vince la tappa finale del Giro di Norvegia, conquistando nel contempo la classifica finale della corsa di casa (www.sykling.no)
22-05-2017
maggio 22, 2017 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GIRO D’ITALIA
Giorno di riposo
AN POST RÁS (Irlanda)
L’olandese Jan-Willem Van Schip (Delta Cycling Rotterdam) si è imposto nella seconda tappa, Longford – Newport, percorrendo 142.9 Km in 3h12′49″ alla media di 44.467 Km/h. Ha preceduto di 7″ il britannico Latham e il francese Yssaad. Unico italiano in gara Matteo Cigala (Aqua Blue Sport), 4° a 7″. Il danese Nicolai Brøchner (Riwal Platform Cycling Team) è ancora leader della classifica con 9″ sull’olandese Bakker e sul polacco Kasperkiewicz. Cigala 9° a 31″
TOUR OF ALBANIA
in aggiornamento
TOUR OF JAPAN
L’italiano Marco Canola (Nippo – Vini Fantini) si è imposto nella prima tappa, circuito di Kyoto, percorrendo 105 Km in 2h44′17″ alla media di 38.348 Km/h. Ha preceduto di 7″ lo spagnolo Aberasturi Izaga e l’argentino Lucas Sebastián Haedo. Canola è il nuovo leader della classifica con 9″ su Aberasturi Izaga e 14″ sullo statunitense Summerhill