CICLOPALLONE: QUIETE E TEMPESTA, PIOGGIA e PAVE’, GIOIE E DOLORI

luglio 10, 2014 by Redazione  
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L’Argentina ha la meglio solo ai calci di rigore su un’Olanda blindatissima, dopo una partita piuttosto sonnolenta. Il catenaccio vecchio stampo di Van Gaal fa impallidire quello di Trapattoni, mentre Nibali gongola come un tedesco e l’umore di Froome non differisce troppo da quello dei Brasiliani.

Avete presente quelle tappe con arrivo in salita che si accendono negli ultimi 2 km di ascesa? Ecco, Olanda – Argentina sembrava proprio una di queste, solo che abbiamo dovuto aspettare addirittura i calci di rigore per vedere qualcosa. I primi 90 minuti, infatti, avevano prodotto qualche isolato tentativo dell’Argentina, che aveva impensierito Cillesen con qualche tiro da fuori area. Invece l’Olanda, interessata più a difendere lo 0-0 che a costruire azioni pericolose, non ha mai tirato nello specchio della porta se non in pieno recupero, quando il diagonale di Robben indirizzato nell’angolino alla sinistra di Romero veniva miracolosamente deviato in angolo da Mascherano. Nei tempi supplementari la musica non cambiava e l’ultra difensivismo degli “Oranje” – inchiodato tatticamente su un 5-4-1 mascherato da 3-5-2 nonostante la presenza contemporanea di Sneijder, Robben e Van Persie, poi sostituito da Huntelaar – aveva la meglio su un’Argentina che provava a esprimersi con un 4–2–3-1 piuttosto inconsistente e privo di rifornimenti in attacco. Messi era in serata no e l’arcigna retroguardia olandese non gli lasciava spazio negli ultimi 25 metri. Come due ciclisti che si studiano, quasi in surplace, così le due squadre si trascinavano senza sussulti verso i calci di rigore, dove la precisione degli Argentini veniva, infine, premiata con 4 realizzazioni su 4, mentre i tiri di Vlaar e Snejder erano respinti da Romero. Questa volta Van Gaal non ha utilizzato il secondo portiere Krul e Cillesen non è riuscito a parare neanche un rigore. Una cronaca abbastanza scarna quindi, come una tappa in salita che si anima solamente nel finale. Ben più sostanzioso e gustoso, per l’appassionato di ciclismo, il menù che ha offerto, invece, la tappa del pavè al Tour de France. A dimostrazione che un evento sportivo può essere emozionante e richiamare l’attenzione del pubblico quando ci sono i presupposti giusti. In tutto ciò, a sviluppare ulteriormente il parallelismo calcio-ciclismo, oggi non vorremmo essere nei panni di Chris Froome e dei Brasiliani tutti. Il primo vede sfumare la possibilità di conquistare la seconda maglia gialla a causa del ritiro dovuto alle cadute che lo hanno flagellato, nel vero senso della parola, nella quarta e nella quinta tappa del Tour. I secondi, dopo la batosta in semifinale da parte della Germania, dovranno sorbirsi la rivale storica dell’Argentina nella finale dei Campionati di calcio a casa loro, al Maracanà. Argentina e Germania si incontrano per la terza volta nella finalissima, dopo le edizioni del 1986 e del 1990. Scuola sudamericana e scuola europea tornano a sfidarsi dopo il 2002, quando la finale di Tokio fu tra Brasile e Germania. Da quanto visto finora diremmo che la squadra favorita è la Germania, che punta sul collettivo a differenza dell’Argentina, basata maggiormente sulle individualità, al cospetto comunque di un buon impianto di gioco. Come nel ciclismo, l’unità di una squadra è tutto. Vedremo domenica chi sarà l’Astana della situazione, visto che in questo momento la squadra kazaka, con l’exploit di Nibali al Tour, sta dimostrando forza e coesione che invece la SKY in primis sembra aver smarrito dalle parti della foresta di Arenberg, tra pioggia e pavè.

Giuseppe Scarfone

Sergio Romero para uno dei rigori nella decisiva partita contro lOlanda (foto Ansa)

Sergio Romero para uno dei rigori nella decisiva partita contro l'Olanda (foto Ansa)

ALENTOUR DU TOUR… NELLA FORESTA DI ARENBERG

luglio 9, 2014 by Redazione  
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Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .

I TRE TENORI

Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno

Vincenzo Nibali: Italia

Nibali padrone del Tour. Froome cade e si ritira. E Contador sprofonda (Gazzetta dello Sport)

Nibali sempre più giallo sul pavè della RoubaiX. E Froome si ritira (Corriere della Sera)

Contador: Spagna

Nibali rompe a Contador en el pavés en el adiós de Froome – Suspendidos dos de los nueve tramos de pavés – Froome se retira tras caerse por segunda vez en la etapa – Valverde: “Me han tirado y la bici de Rojas me iba mal” – Contador: “He perdido mucho tiempo, ya llegará mi terreno” (AS)

Nibali desata la guerra – Froome abandona el Tour (Marca)

Boom gana en la etapa del pavés con Nibali como hombre fuerte (El Mundo Deportivo)

Froome: Regno Unito

Reigning champion Froome out of Tour – Forget the Froome, here comes the Boom – Five reasons why you should keep watching the Tour de France (The Independent)

Froome crashes out of Le Tour defence – Nibali rises above chaos (The Time)

Froome crashes out of the Tour de France – Nibali extends lead over Contador (The Daily Telegraph)

Francia

Une journée qui a fait Boom – Froome renonce à son Tour (L’Equipe)

Paesi Bassi (Boom)

Boom volgt Weening op – Boom: ‘Dit is een droom’ – Froome Uit Tour de France (De Telegraaf)

TOUR D’ENFANCE

Guida ai giovani in gara al Tour de France

a cura di Marco Salonna

L’unico tra gli uomini di classifica ad aver limitato in parte i danni rispetto agli scatenati Vincenzo Nibali e Jakob Fuglsang in una tappa che entrerà nella storia del Tour è stato un Michal Kwiatkowski che, dopo il terzo posto di Sheffield, ha confermato di aver ritrovato un’ottima condizione. Gran parte del merito è, però, di Matteo Trentin che, dopo essere stato tra i più attivi in testa al gruppo nei primi settori di pavè, è stato l’unico a rimanere al fianco del polacco nel finale, a differenza dei vari Jan Bakelants, Mark Renshaw e dello stesso Tony Martin, sebbene su quest’ultimo pesassero i diversi chilometri di fuga nelle gambe. Se avesse potuto disputare la propria corsa si sarebbe probabilmente giocato un piazzamento ben più importante rispetto al 9° posto in cui è giunto al traguardo di Arenberg. Il 24enne di Borgo Valsugana, professionista dal 2012 sempre con la maglia dell’Omega-QuickStep, si è già distinto in questa stagione nelle classiche del Nord a supporto dei compagni di squadra e al Giro di Svizzera con il successo in volata in quel di Delémont e, anche alla luce del ritiro di Mark Cavendish, potremmo vederlo all’attacco in una delle tante tappe intermedie di questo Tour a caccia di un bis, dopo la brillante vittoria di tappa in quel di Lione nella Grande Boucle della passata stagione

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Eccoci ad una delle tappe più attese. 15 Km di pavè in 9 settori (tra i quali una parte del Carrefour de l’Arbre e una parte del settore di Mons-en-Pévèle). Il troncone più lungo è quasi 4 Km, l’ultimo è a 5 Km dall’arrivo. Previsti pioggia e vento. Previsioni?

Succhiaruote: Ho sempre qualche dubbio sull’opportunità di inserire pavé o sterrati in una corsa a tappe, ma tant’è. L’auspicio è che l’aspetto tecnico prevalga su quello aleatorio: se Froome, Nibali o Contador perdono 10 minuti perché non sanno guidare la bici sulle pietre o si fanno sorprendere intruppati in mezzo al gruppo mentre si scatena la bagarre, mi sta bene; se li perdono per una foratura o un incidente meccanico di troppo, si falsa la corsa.

Mauro Facoltosi: L’organizzazione ha appena comunicato che i tratti n° 7 e n° 5 sono stati tolti dal percorso perchè totalmente allagati.

Nebe1980: Le forature in punti inopportuni fanno parte dell’aspetto aleatorio del ciclismo che c’è sempre stato e ci sarà sempre. Quindi se uno perde 10 minuti per una foratura è il ciclismo, il bello è anche quello

Giocurio: Nebe, scusa… ma non sono d’accordo con te. E’ vero che la foratura e l’abilità nello stare in bici fanno parte del ciclismo e della sua aleatorietà, ma questo concetto veramente mal si applica in questo (e altri casi, penso al Passage de Gois giusto per dirne uno). Mi spiego: adoro la Parigi Roubaix, la a-do-ro.
Ma quella è la corsa di un giorno, questa è una “tappetta” del Tour de France.
Non c’è proporzione fra quello che devi valere per vincere il Tour e quanto rischi di perderlo in tre chilometri di strada, bagnata (non occorre nemmeno allagata).
L’hai mai fatto Mons en Pevele (per dirne uno)? Hai un’idea di cosa voglia dire pedalare lì? Perdipiù con un gruppo numeroso e non quello che arriva ormai sparpagliato durante la Roubaix. E perdipiù la prima settimana, dove tutti vanno più che a tutta? Non si può perdere il Tour de France così. E’ come dire che a un certo punto del percorso c’è un crepaccio, se scegli la parte giusta della strada sopravvivi e puoi vincere il Tour, sennò lo perdi perché ti poteva andare meglio… Era già una forzatura col bel tempo, così sarebbe proprio una c*****a

Nebe1980: le volate 70 km/h sono altrettanto pericolose anche se non le disputi (lo confermqa la neutralizzazione negli ultimi 3 Km).Poi lo dici tu che questa è una tappetta, per me non lo è, il pavè è una difficoltà come gli sterrati di Montalcino dove Nibali e Basso persero due minuti ma poi Basso il giro lo vinse lo stesso.
Froome è caduto e si è ritirato nonn è il primo non sarà l’ultimo. Questo è il ciclismo

Mauro Facoltosi: Froome cade due volte (prima dell’ingresso nel pavè) e si ritira.

Nebe1980: Questo è quel che può succedere ad una squadra quando punta tutta la stagione su una sola corsa. Avessero mandato Wiggins e Porte al giro magari avrebbero lottato per un podio

Profpivo: Daje Nibali!

Giocurio: Il ritiro di Froome fa parte del ciclismo (infatti non è caduto sul pavé e inoltre ho scritto prima che accadesse e a prescindere). “Uccidere” le persone per lo spettacolo in tv non è ciclismo. Ma li vedi i salti che stanno facendo?
Le volate a 70km/h sono un gesto tecnico del ciclismo per vincere. Cosa c’entra col mettere le mine nel tracciato. Inoltre proprio perché (e nonostante) siano parte del ciclismo, nelle volate neutralizzano 3km. E’ un’argomentazione a favore del mio ragionamento, non del tuo. “Tappetta” (virgolettato) era evidentemente per rimarcare la differenza tra un ventunesimo di Tour che mette in pericolo l’incolumità dei corridori e la sportività del risultato, rispetto a essere l’essenza di una gara come la Roubaix, dove il pavé, il prenderlo per primi, il rischiare le forature, il correre con 5.5 atmosfere sono finalizzate alla vittoria finale, non alla sopravvivenza per potersi giocare il Tour. Permettimi poi di aggiungere (lo leggo solo ora) che se uno come Cancellara, che in queste situazioni ha solo da guadagnarci, critica le scelte, forse non è così oggettiva e centrata l’idea che qualsiasi cosa trovi per strada “fa parte del ciclismo”

Howling Wolf14: Sono d’accordo. Bisogna prestazione attenzione a chi predica situazioni estreme, perché sono quelli che vogliono il male del ciclismo.

Nebe1980: Beh si chiama ciclismo su strada… Comunque io sto guardando una tappa bellissima, sta accadendo di tutto. Infine non dimenticare che questi sono professionisti, se vedi che la strada è pericolosa vai più piano. E’ stupido rischiare di farsi male per vincere un TdF. Mentre scrivo lo ha detto pure Martinello: “ci vuole cautela, hanno reso questa curva a mille”.

Nebe1980 (a Howling Wolf14): Il male del ciclismo lo vogliono quelli che criticano ogni volta che si cerca di inserire percorsi emozionanti. Guarda che bella tappa sta venendo fuori, altro che quelle tappe da dormite colossali come quelle per velocisti in cui il gtruppo tiene una fuga a distanza di sicurezza per 200 Km per far fare una volata di 400 metri

Profpivo: Una tappa sul pavè ci sta, poi è capitato il giorno di maltempo… Froome non è caduto sul pavè. Cosa facciamo, non corriamo più se piove? Froome ha ceduto di testa, completamente, non riusciva più a stare in sella, ha perso tutte le sicurezze che aveva. Mi ha ricordato molto il Wiggins del Giro 2013. Nibali invece spettacolare, va sul pavè quasi come uno specialista, impressionante.

Howling Wolf14: E’ spettacolare. Commovente. Sta tirando fuori il meglio di sé. Anche di più. Sta gareggiando alla pari con Cancellara, Sagan e Van Marcke sul loro terreno. Determinato, ammirevole. Daje Nibali.

Howling Wolf14: Ora esagerano. Se vogliono vincere la tappa con Westra, che lo lancino. Ma non ha senso anche Fuglsang e soprattutto Nibali cerchino di staccare Cancellara, Sagan, Vanmarcke & Co. Meglio tenerseli buoni e farli tirare sino al traguardo per mettere altri secondi tra sé e Contador. Un attacco Astana contro Sagan e Cancellara è privo di senso. Non bisogna farsi prendere dalla mano, non bisogna esagerare.

Pedra85: Froome out, Contador a 3 minuti… E lo Squalo giustamente sguazza nell’ acqua!

Nebe1980: Che tappa meravigliosa, che sconquassi in classifica generale. Grandissimo Nibali, non ha mollato mai ha sempre corso davanti e in testa ed ha inflitto enormi distacchi ai suoi diretti avversari. Ennesima dimostrazione che contano i corridori ma contano anche i percorsi

Howling Wolf14: Dei grandi campioni italiani specialisti di corse a tappe credo che siano stati capaci di imprese come quella odierna di Nibali sono Fausto Coppi, Felice Gimondi e Fiorenzo Magni.

Nebe1980: Ne avevano ed hanno fatto bene ad attaccare infatti gli hanno rifilato un minuto

Profpivo: Impressionante! Meglio di Cancellara e Sagan, non l’avrebbe mai detto nessuno! Non so da quanti anni non si vedeva un corridore da corse a tappe andare in questo modo sul pavè! Penso che ricorderemo questa giornata per parecchi anni

Nebe1980: aggiungerei Marco Pantani e Alfredo Binda. Forse anche Costante Girardengo e Gino Bartali (ovviamente non sulle pietre, parlo di grandi imprese in generale)

Giocurio: Nibali ha un modo di correre veramente esaltante! E oggi si è esaltato lui stesso guardandosi :-) Credo che Contador abbia perso per scarsa capacità su questo terreno, il che lascia intendere gran divertimento quando si comincerà a salire

Nebe1980: Esatto. E Contador dovrà iniziare ad attaccare dalla prima tappa di salita e tantare anche un attacco da lontano nei tapponi. Se fai una prima settimana decente poi anche le successive sono emozionanti. Anni fa il tour era noioso anche per una prima settimana scandalosamente monotona

Howling Wolf14: Soprattutto ha coraggio. E inventiva. Sa sempre tirar fuori qualcosa di nuovo. Sa mettersi in discussione. Sa vincere. Ma sa anche perdere. E accetta di perdere, quando perde. E’ forte. Ma modesto. Umano.

Nisky: Se dovessi vedere qualcosa di storto in sta tappa……io sta fedeltà cieca di fulgsang nei confronti di nibali non la vedo tanto e averlo la a due secondi……spiace per froome comunque! ! Però mi sembra che in sky siano degli automi che finché va tuttonper il verso giusto son delle macchine da guerra, come invece iniziano i problemi e il treno non trova binari diritti e veloci si inceppano di testa! Il ritiro di froome mi sembra la copia del ritiro di wiggins al giro13! E secondo me nel morale conta tanto anche il delfinato! Come ha visto che non era la locomotiva del tuor ma un vagone di testa è affondato! Penso che alcuni corridori messi peggio di lui oggi i tournli hanno finiti! Tant è ci guadagnerà la vuelta. Inoltre il vantaggio di nibali su contador seppur ottimo non è per niente sicuro! Contador è uno che le prende e le da quando meno lo aspetti! E poi dovrebbe essere meglio di vincenzo sia in montagna che a crono e due minuti e mezzo mi sa che volino! La speranza è che visto le performance del delfinato contador non sia in crescita ma in calando

Nebe1980: Sì anche io la penso così. Contador è capace di sferrare attacchi da lontano in montagna ed è forte a cronometro, però è da inizio stagione che va forte, ha staccato Quintana sul Passo Lanciano alla Tirreno, poi ha vinto la Catalana e infine le performances al delfinato. Vincenzo dal canto suo sembra al top e spero che non cali nella terza settimana come Evans al giro

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

Fango (Jovanotti)

Pietre (Antoine)

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’: ARRAS – REIMS (194 Km)

Ogni giorno ha la sua pena, sentenzia Gesù Cristo nel celebre “discorso della montagna” e questa massima vale anche al Tour de France. Lasciatosi alle spalle l’Inferno del Nord ora il Tour prenderà a puntare velocemente verso sud con una tappa dedicata ai velocisti che si concluderà dopo quasi 200 Km a Reims, la città del trionfo iridato di Ercole Baldini nei campionati di mondo di ciclismo del 1958. Ma anche questa non sarà una giornata facile per i predestinati alla vittoria che, strada facendo, dovranno “digerire” tante piccole insidie. Quelle altimetriche saranno di poco conto, perchè le quattro modeste salitelle che si incontreranno tra il 100° Km di gara e i -40 all’arrivo di certo non spaventeranno gli sprinter. La principale pena giornaliera giungerà ad una settantina di chilometri dall’arrivo quando, superata la seconda ascesa in programma, il gruppo si troverà a percorrere il Chemin des Dames, strada in quota che percorre un basso altopiano spesso spazzato dal vento. Per poco meno di 20 Km, dunque, ci si troverà in balia del vento e le previsioni per domani annunciano, nella zona, di folate fino a 30 Km/h. Elevato, dunque, il rischio d’incappare in ventagli e di trovarsi poi ad inseguire. Il ricordo di quanto successo nella tappa di Saint-Amand-Montrond dello scorso anno “brucia” ancora molto a qualcuno.

METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo

Arras : pioggia debole (0,3 mm), 17,4°C (percepiti 12,5°C), vento moderato da NNW (22-32 Km/h), umidità al 97%
Péronne (36,5 Km): pioggia debole (0,2 mm), 17,4°C (percepiti 12°C), vento moderato da NW (23-35 Km/h), umidità al 97%
Pinon (Sprint – 119 Km): pioggia debole (0,3 mm), 19,3°C (percepiti 15°C), vento moderato da NW (19-30 Km/h), umidità al 96%
Reims : pioggia debole (0,3 mm) e schiarite, 20,5°C (percepiti 16°C), vento moderato da NW (18-27 Km/h), umidità al 92%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Pancani: “Aspettiamoci di assistere ad una tappa nel bene e, speriamo, non nel male”
Martinello: “Corridori alla pratenza”
Martinello (mentre la telecamera inquadrava un cimitero militare): “La regia ci inquadra il triste ricordo”
Pancani: “7000 cadaveri morti caduti” (poco male allora, erano già morti)
De Luca: “Tra poco istanti”
De Luca: “Hanno affrontato i fuggitivi come se fossero sulle uova”
De Luca: “Andì Greipel”
De Luca: “Prime postizioni”
De Luca: “Uno è già caduta”
De Luca: “Le immagini della presenza” (partenza)
De Luca: “Il timore per il pavè e a questo si è aggiunto il timore per il pavè”
Garzelli: “Traettoria”
Martinello: “Minard ci sta riportando in coda al gruppo”
Martinello: “E’ stato protagonistima”
Martinello: “Gli ultimi 24 Km sono concentrati”
Martinello: “L’organizzazione non ha fatto a tempo a cambiare i tableaux” (pannelli si dice panneaux, con riferimenti ai pannelli numerati all’ingresso dei settori in pavè. Tableaux significa tavoli)
Pancani: “Sono stati salvati alcuni tratti in pavè” (saltati)
Martinello: “Tarramae” (Taaramäe)
Martinello: “Sta fruttando” (sfruttando)
Pancani: “Una maschera di sangue” (fortunatamente era solo fango)
Martinello: “Contador ci viene dato come in grado di superare con abilità” (cosa?)
Martinello: “Gli specialisti delle pietre è un traguardo importante”
Pancani: “La quarto giorno in maglia gialla”
Pancani: “Ufficializzata la ordine d’arrivo”
De Luca: “Alessandra, sentiamo Lars Boom prima vincitore e poi a te la linea”
Televideo: “Matthew Hayman” (Mathew)
Televideo: “Sep VanMarcke” (Vanmarcke)

IL TOUR DI GOMEZ

In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della quinta tappa, Yepres – Porte de Hainaut

1° Janier Alexis Acevedo Calle (Garmin – Sharp)
2° Xabier Zandio Echaide (Team Sky) s.t.
3° Cheng Ji (Team Giant-Shimano) a 9′44″
4° Arnaud Démare (FDJ.fr) a 10′12″
5° Arnold Jeannesson (FDJ.fr) s.t.
Miglior italiano: Alessandro Vanotti (Astana Pro Team), 9° a 10′12″

Classifica generale

1° Ariel Maximiliano Richeze (Lampre – Merida)
2° Cheng Ji (Team Giant-Shimano) a 7′09″
3° Edward King (Cannondale) a 8′20″
4° Xabier Zandio Echaide (Team Sky) a 11′27″
5° Rafal Majka (Tinkoff-Saxo) a 11′33″

L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!

9a TAPPA: BESANÇON – GAILLARD (241 Km)

MERCKX A GAILLARD LA SPUNTA SU PANIZZA
Tour: la prima tappa di montagna ha già selezionato i migliori
Il ritiro forzato di Gualazzini – Oggi un’altra frazione impegnativa

ARCHIVIO ALMANACCO

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La strada della foresta dellArenberg, presso la quale si è conclusa una delle tappe più temute del Tour 2014 (foto Bettini)

La strada della foresta dell'Arenberg, presso la quale si è conclusa una delle tappe più temute del Tour 2014 (foto Bettini)

NIBALI GIGANTE DELLE PIETRE

luglio 9, 2014 by Redazione  
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Il siciliano compie un’impresa sul pavé della quinta tappa, chiudendo al terzo posto una frazione flagellata dal maltempo, a 19’’ dal vincitore, Lars Boom. Ritiro a metà percorso per Chris Froome, dopo la seconda caduta in tratti in asfalto. Distacchi pesanti per gli altri uomini di classifica: 48’’ per Kwiatkowski, 1’43’’ per Van den Broeck, 1’52’’ per Porte, 2’03’’ per Talansky, 2’09’’ per Valverde, Van Garderen e Rui Costa, 2’25’’ per Mollema, 2’35’’ per Contador.

Nibali che scappa in giallo, Froome che si ritira, Contador che affonda, i grandi della Roubaix a darsi battaglia sulle pietre bagnate che da tanti anni mancano ad aprile, gli uomini di classifica sparpagliati lungo un tracciato di per sé impegnativo, reso massacrante dalla pioggia, dal vento e dal nervosismo che ha disseminato cadute prima ancora dell’imbocco del primo tratto in pavé. Per raccontare nel dettaglio tutti gli eventi che hanno trasformato la quinta tappa nel primo snodo chiave del Tour de France 2014 sarebbe necessario lo spazio di un romanzo, anziché quello di un articolo di cronaca sportiva. Trovandoci costretti a scegliere, però, non abbiamo dubbi nell’assegnare la priorità all’impresa di un Vincenzo Nibali che, forte delle sue 0 partecipazioni complessive alle classiche delle pietre, ha avuto l’ardire di seminare specialisti del calibro di Sagan e Cancellara, per involarsi verso un terzo posto di tappa che non ha mai avuto un sapore tanto simile a quello del trionfo. Fondamentale, per lanciare il siciliano al primo vero allungo in classifica della Grande Boucle, la schiacciante superiorità di una Astana sulla carta priva di maghi del pavé, ma rivelatasi nei fatti la squadra padrona di una tappa destinata a lasciare strascichi polemici e fisici.
Oggetto del contendere, sin da ieri sera, la fermezza dell’organizzazione nel confermare il regolare svolgimento della tappa, accettando soltanto stamane, ad un paio d’ore dal via, di fronte alle pressioni di corridori e squadre, di cassare i due tratti in pavé nelle peggiori condizioni, quelli di Mons-en-Pévèle e Orchies à Beauvry-la-Forêt, ridotti ad acquitrini. Due tagli che hanno ridotto il computo dei chilometri di pavé a 13 (dai 15 e mezzo circa originali) e di quelli complessivi a 152, ma senza mutare nella sostanza il senso della frazione.
Chi auspicava una partenza tranquilla, alla luce del percorso e delle condizioni meteo da tregenda che hanno salutato la partenza, con pioggia da telefilm americano e raffiche di vento trasversali, è rimasto deluso: nemmeno il tempo di abbassare la bandiera che già Tony Martin e Lieuwe Westra stavano provando a promuovere la fuga, riuscendo nell’intento dopo una manciata di chilometri. I due hanno trovato in Tony Gallopin, Marcus Burghardt, Rein Taaramäe, Simon Clarke, Matthew Hayman, Janier Acevedo e Samuel Dumoulin dei validi compagni di viaggio, mentre Giovanni Visconti, in compagnia di Brice Feillu, ha atteso qualche istante di troppo prima di entrare in azione, senza riuscire così a chiudere i trenta secondi che già separavano il gruppo dai battistrada. Con un compagno di Nibali (Westra), uno di Kwiatkowski (Martin), uno di Van den Broeck (Gallopin), uno di Van Garderen (Burghardt) e uno di Talansky (Acevedo) in avanscoperta, bastava una rapida occhiata alla composizione del drappello per intuire quale sarebbe stato l’andazzo della giornata.
Un contributo decisivo alla selezione feroce che si sarebbe di lì a poco registrata è stato fornito dal passo sostenuto dal plotone già prima dell’imbocco dei tratti in pavé, ben esemplificato dai 49 km percorsi in una prima ora pur martoriata dal meteo. Andatura che contribuiva peraltro a rendere dispendiosi i rientri in gruppo dei molti corridori finiti a terra in curve e rotonde varie, fra cui spiccava ancora una volta il nome di Chris Froome: dopo una trentina di chilometri, il campione uscente ha battuto a terra il fianco rimasto sano ieri, in quello che sarebbe stato il preludio al secondo e ben più rovinoso capitombolo, destinato a cambiare le gerarchie della Grande Boucle.
Fra le tante scivolate prive di conseguenze che si sono succedute – paradossalmente più su asfalto che su pietra -, una delle quali costringeva intanto Acevedo a salutare il drappello di testa e attendere il plotone, una delle poche a lasciare traccia è stata infatti la seconda di Froome, ad una settantina di chilometri dal termine. Malgrado gli incitamenti di David Lopez e dei meccanici fermatisi ad assisterlo, il kenyano bianco, scosso nella mente e nel fisico, con un braccio destro bloccato che non promette un rapido recupero, ha scelto di salire in ammiraglia, chiudendo dopo neppure una settimana la sua seconda campagna francese da leader. Additare l’organizzazione come responsabile, approfittando della coincidenza del ritiro con la giornata del pavé, parrebbe piuttosto pretestuoso, visto che le tre cadute in due giorni che hanno messo fuori combattimento il vincitore dell’anno passato sono arrivate tutte su strade asfaltate.
Sulle prime pietre, a prendere in mano le redini del gruppo, staccato a quel punto di due minuti e mezzo circa da un gruppetto di testa orfano anche di Burghardt, lasciatosi sfilare per restare al fianco di Van Garderen (il senso del suo ingresso in fuga rimane oscuro), è stata la Tinkoff di Contador, diventato in un attimo l’unico faro del Tour. Davanti si è formato un drappello di una trentina di corridori, ben presto rinfoltito però dal rientro dei drappelli di Van Garderen e Valverde, rimasti attardati causa caduta poco prima del pavé di Gruson au Carrefour de l’Arbre.
Per assistere alla vera scossa, però, si è dovuto attendere il secondo settore, quello di Ennevelin à Pont-Thibaut: Contador ha commesso la leggerezza di approcciare il tratto a centro gruppo, e le inevitabili fratture in gruppo hanno relegato lo spagnolo nella seconda metà del plotone, in compagnia – tra gli altri – di Rui Costa, Valverde, Van Garderen e Porte. Astana e Lotto non si sono lasciate sfuggire l’attimo, e il lavoro congiunto delle due formazioni ha ben presto dilatato il divario fino ad una quarantina di secondi.
A sparpagliare definitivamente i resti del plotone ha quindi provveduto il tratto di Bersée, ed in particolare una curva a sinistra sbagliata da metà del gruppo maglia gialla, valsa a Lars Bak il premio per il capitombolo più spettacolare di giornata, con cappottamento completo e atterraggio in un fosso. Boom e Vanmarcke – unico corridore a criticare la scelta dell’organizzazione di tagliare i due settori allagati – hanno attaccato, e le repliche arrivate dagli avversari hanno provocato una serie di buchi che Nibali è stato abilissimo ad evitare. Al ritorno sull’asfalto, il siciliano, dopo aver evitato con riflessi e abilità di guida notevoli (oltre ad un pizzico di fortuna) il povero Gruzdev, cadutogli davanti, è riuscito ad accodarsi in extremis a quello che si sarebbe poi rivelato il trenino buono.
Forte dell’appoggio di Fuglsang e Westra, lasciatosi raggiungere, e della collaborazione di una Omega Pharma presente con Kwiatkowski e tre compagni, il siciliano ha potuto respirare in mezzo al gruppetto di una dozzina di uomini così formatosi, rimpolpato poco dopo dal ricongiungimento con gli ultimi superstiti della fuga.
Con tutti gli altri uomini di classifica distanti oltre un minuto, la giornata stava già assumendo per la maglia gialla i contorni del trionfo, ma è stato negli ultimi 25 km che Nibali ha completato il suo capolavoro. Superati in scioltezza il quartultimo e il terzultimo settore, neutralizzando un’effimera sfuriata di Sagan, la Astana è passata al contrattacco nel tratto di pavé più lungo in programma, i 3700 metri di Wandignies-Hamage à Hornaing. Westra – MVP morale di giornata – ha speso le ultime energie per accelerare nella seconda metà del settore, e all’uscita, voltandosi, ha trovato nella sua scia soltanto Fuglsang, Nibali e Boom, che non ha esitato ad offrire la propria collaborazione al trio di maglie originariamente azzurre, ormai smaltate di fango.
Westra ha alzato bandiera bianca prima ancora di arrivare al settore di Hélesmes à Wallers, e né il danese né il messinese hanno avuto la forza di tenere il ritmo imposto da uno specialista delle pietre come l’olandese della Belkin, andato a cogliere il primo successo stagionale. I 19’’ lasciati al vincitore non sminuiscono tuttavia in alcun modo la portata dell’impresa di Fuglsang e Nibali, 2° e 3° al traguardo, capaci di mettersi alle spalle per 42’’ Sagan (4°), Cancellara (5°) e Keukeleire (6°) e di 48’’ Kwiatkowski, primo inseguitore fra gli uomini di classifica. Per tutti gli altri big, il cronometro ha registrato passivi pesantissimi: Van den Broeck, penalizzato da una foratura nel terzo settore, ha lasciato 1’43’’ alla maglia gialla; Porte, autore di una notevole ma tardiva rimonta finale nella scia di Geraint Thomas, ha accusato 1′52’’; Talansky (stessa disdetta di Van den Broeck) ha ceduto 2’03’’; Valverde, Rui Costa e Van Garderen addirittura 2’09’’; Contador, infine, ha pagato più di tutti, perdendo addirittura 2’35’’ dal rivale, e destando una pessima impressione nei chilometri finali, quando ha perso le ruote del drappello di Valverde.
Pensare che Nibali abbia le mani sul Tour de France dopo cinque giorni sarebbe folle, e significherebbe dimenticarsi della classe di alcuni degli avversari oggi distanziati, Contador in primis. Nulla di quanto visto finora, inoltre, può fornire indicazioni sui rapporti di forza che osserveremo, da sabato, in montagna. Se le ambizioni di successo finale del siciliano passavano per la capacità di approfittare dei terreni più insidiosi e delle tappe più nervose, però, si può dire che Vincenzo abbia superato sin qui le più ottimistiche aspettative. La nuova generale vede infatti Kwiatkowski a 50’’, Van den Broeck a 1’45’’, Porte – divenuto capitano unico Sky – a 1’54’’, Talansky a 2’05’’, Valverde, Van Garderen e Rui Costa a 2’11’’, Contador a 2’37’’. Distacchi non certo incolmabili, ma che rendono i propositi di vittoria manifestati alla vigilia più fondati di quanto i primi mesi di stagione lasciassero immaginare.

Matteo Novarini

ORDINE D’ARRIVO
1 Lars Boom (Ned) Belkin Pro Cycling 3:18:35
2 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:00:19
3 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team
4 Peter Sagan (Svk) Cannondale 0:01:01
5 Fabian Cancellara (Swi) Trek Factory Racing
6 Jens Keukeleire (Bel) Orica Greenedge
7 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:01:07
8 Lieuwe Westra (Ned) Astana Pro Team 0:01:09
9 Matteo Trentin (Ita) Omega Pharma-Quick Step 0:01:21
10 Cyril Lemoine (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:01:45
11 Alexander Porsev (Rus) Team Katusha 0:02:02
12 Mathew Hayman (Aus) Orica Greenedge
13 Sep Vanmarcke (Bel) Belkin Pro Cycling
14 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step
15 Mark Renshaw (Aus) Omega Pharma-Quick Step
16 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol
17 Tony Martin (Ger) Omega Pharma-Quick Step
18 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol
19 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto-Belisol 0:02:08
20 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:02:11
21 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:02:19
22 Andrew Talansky (USA) Garmin – Sharp 0:02:22
23 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 0:02:28
24 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr
25 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida
26 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team
27 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
28 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
29 Dmitriy Gruzdev (Kaz) Astana Pro Team
30 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team
31 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
32 Maxim Iglinskiy (Kaz) Astana Pro Team
33 Sebastian Langeveld (Ned) Garmin – Sharp 0:02:33
34 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:02:44
35 Marco Marcato (Ita) Cannondale
36 Daniele Bennati (Ita) Tinkoff-Saxo 0:02:54
37 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo
38 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
39 Tom Veelers (Ned) Team Giant-Shimano
40 Gregory Rast (Swi) Trek Factory Racing 0:03:17
41 Johan Van Summeren (Bel) Garmin – Sharp 0:03:38
42 Maarten Wynants (Bel) Belkin Pro Cycling
43 Niki Terpstra (Ned) Omega Pharma-Quick Step 0:03:43
44 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky 0:03:46
45 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura
46 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale
47 Michael Albasini (Swi) Orica Greenedge
48 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura
49 José Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team
50 Simon Clarke (Aus) Orica Greenedge

CLASSIFICA GENERALE
1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 20:26:46
2 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:00:02
3 Peter Sagan (Svk) Cannondale 0:00:44
4 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:00:50
5 Fabian Cancellara (Swi) Trek Factory Racing 0:01:17
6 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol 0:01:45
7 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol
8 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:01:54
9 Andrew Talansky (USA) Garmin – Sharp 0:02:05
10 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:02:11
11 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
12 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
13 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida
14 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:02:16
15 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:02:25
16 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano
17 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
18 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:02:27
19 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 0:02:37
20 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 0:02:39
21 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 0:02:44
22 Marco Marcato (Ita) Cannondale 0:03:23
23 Michael Albasini (Swi) Orica Greenedge 0:03:29
24 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale
25 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky
26 Tiago Machado (Por) Team Netapp-Endura 0:03:59
27 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing
28 Mathias Frank (Swi) IAM Cycling 0:04:13
29 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida
30 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling
31 Jens Keukeleire (Bel) Orica Greenedge 0:04:41
32 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:04:45
33 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling 0:04:46
34 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura 0:05:07
35 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:05:18
36 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:05:32
37 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 0:05:37
38 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:06:47
39 Simon Clarke (Aus) Orica Greenedge 0:08:13
40 Martin Elmiger (Swi) IAM Cycling 0:08:26
41 Arthur Vichot (Fra) FDJ.fr
42 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:09:10
43 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:09:12
44 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 0:09:20
45 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:11:02
46 Matteo Trentin (Ita) Omega Pharma-Quick Step 0:11:59
47 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto-Belisol 0:12:20
48 Andriy Grivko (Ukr) Astana Pro Team 0:12:50
49 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 0:13:06
50 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 0:13:08

Nibali precede Cancellara in un tratto in pavé (foto Roberto Bettini)

Nibali precede Cancellara in un tratto in pavé (foto Roberto Bettini)

09-07-2014

luglio 9, 2014 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

L’olandese Lars Boom (Belkin-Pro Cycling Team) si è imposto nella quinta tappa, Ypres – Arenberg Porte du Hainaut, percorrendo 152,5 Km in 3h18′35″ alla media di 46,076 Km/h. Ha preceduto di 19″ il danese Fuglsang e l’italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team), che conserva la maglia gialla con 2″ su Fuglsang e 44″ sullo slovacco Sagan,

INTERNATIONALE ÖSTERREICH-RUNDFAHRT – TOUR OF AUSTRIA

L’italiano Oscar Gatto (Cannondale Pro Cycling Team) si è imposto nella quarta tappa, Kitzbühel – Matrei, percorrendo 171,9 Km in 4h14′08″ alla media di 40,585 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Lobato e l’austriaco Haller. Il britannico Peter Kennaugh (Team Sky) è ancora leader della classifica, con 29″ sull’italiano Damiano Caruso (Cannondale Pro Cycling Team) e 40″ sullo spagnolo Moreno Bazán.

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)

L’italiano Marco Benfatto (Continental Team Astana) si è imposto nella quarta tappa, Xihai – Heimahe, percorrendo 204 Km in 4h48′49″ alla media di 42,380 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’iraniano Sohrabi e il tedesco Förster. L’ucraino Oleksandr Polivoda (Kolss Cycling Team) è ancora leader della classifica, con 1″ sul kazako Davidenok e 30″ sull’ucraino Kononenko. Miglior italiano Simone Stortoni (Amore & Vita – Selle SMP), 13° a 1′26″.

VUELTA CICLISTA A VENEZUELA

Il venezuelano Carlos Galviz (Start – Trigon Cycling Team) si è imposto nella sesta tappa, Campo de Carabobo – Nirgua, percorrendo 102,6 Km in 2h29′00″ alla media di 41,315 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Yonathan Jesus Salinas Duque (Lotería del Táchira) e Navas. Miglior italiano Omar Bertazzo (Androni Giocattoli – Venezuela), 87° a 9′25″. Salinas Duque è ancora leader della classifica con 6″ su Galviz e 24″ su Navas. Miglior italiano Bertazzo, 106° a 33′34″

GIRO D’ITALIA INTERNAZIONALE FEMMINILE

L’olandese Marianne Vos (Rabo Liv Women Cycling Team) si è imposta anche nella quinta tappa, Jesi – Cesenatico, percorrendo 118,3 Km in 2h53′30″ alla media di 40,911 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Giorgia Bronzini (Wiggle Honda Pro Cycling) e la statunitense Olds. La Vos è ancora leader della classifica con 41″ sulla francese Ferrand-Prévot e 49″ sull’italiana Elisa Longo Borghini (Hitec Products)

NELL’ANNO DEI QUINTANA AL KITZBÜHELER HORN VINCE DAYER

luglio 9, 2014 by Redazione  
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Il colombiano Dayer Quintana (Movistar) ha vinto la terza tappa del Giro d’Austria con arrivo al Kitzbüheler Horn, gestendosi al meglio durante la salita finale dopo essere andato in fuga con altri nove corridori. Il portacolori della Movistar è andato a precedere di 54″ Damiano Caruso (Cannondale) e Peter Kennaugh (Team Sky), il quale ha mantenuto e rafforzato la sua leadership in classifica generale.

Dopo la giornata odierna non si potrà dire che in casa Quintana qualcuno resterà a bocca asciutta: alla vittoria di Nairo al Giro d’Italia risponde anche il più giovane Dayer che riesce a cogliere il primo successo tra i professionisti nella tappa regina di quest’edizione del Giro d’Austria. Non male davvero per un ragazzo classe ‘92 alla prima stagione nel ciclismo che conta e che ha dimostrato, lungo la durissima salita del Kitzbüheler Horn, una saggia gestione delle proprie forze dopo aver staccato i compagni di fuga.
Per quanto riguarda il percorso questa terza tappa, che partiva da Bad Ischl per giungere dopo 206 chilometri in cima al Kitzbüheler Horn, offriva una grossa opportunità per gli scalatori visto che, a parte una salita di seconda categoria posta ad inizio tappa, gli ultimi dieci chilometri presentavano un’erta tutt’altro che semplice, con pendenze fino al 22%.
All’inizio della tappa, partita con il sole, andavano in avanscoperta nove corridori – Guillaume Levarlet (Cofidis), Francis De Greef (Wanty), Jan Tratnik (Amplatz BMC), Dmitriy Kozontchuk (Katusha), Brent Bookwalter (BMC), Matej Mohoric (Cannondale), Jérémy Bescond (Cofidis), Rory Sutherland (Tinkoff-Saxo) e Davide Villella (Cannondale) – che riuscivano ad ottenere, a circa metà gara, un vantaggio massimo vicino ai dieci minuti.
A questo punto il Team Sky iniziava ad impegnarsi in un difficile inseguimento, ma giunti all’inizio dell’ascesa finale, attaccato sotto una pioggia battente, il distacco era ancora di oltre due minuti e mezzo.
In salita dal gruppetto in testa alla corsa emergeva Dayer Quintana, che con un buon cambio di ritmo fiaccava la resistenza degli altri battistrada.
Nel gruppo della maglia gialla, invece, era Kennaugh ad aumentare la velocità e, con la collaborazione di un ottimo Damiano Caruso, riusciva a staccare gli altri concorrenti alla vittoria finale ma non a riprendere il solitario Quintana, che andava a cogliere il successo.
Dietro il colombiano si piazzavano sul podio, con uno svantaggio di 54″, Kennaugh e Caruso, mentre arrivavano ancor più in ritardo Moreno, Konrad, Levarlet, Coppel, Zaugg, Golcer e Capecchi, che precedeva un altro italiano, Donato De Ieso.
La classifica generale andava riscritta soprattutto per quanto concerne i distacchi: Kennaugh restava ancora in prima posizione con un vantaggio di 29″ su Caruso, 40″ su Moreno ed 1′07″ su Zaugg.
Dopo le fatiche di oggi la tappa di domani prevede un percorso più abbordabile e decisamente favorevole ai velocisti, anche se con un finale in leggera salita.

Paolo Terzi

ORDINE D’ARRIVO

1 Dayer Uberney Quintana Rojas (Col) Movistar Team 5:13:16
2 Damiano Caruso (Ita) Cannondale 0:00:54
3 Peter Kennaugh (GBr) Team Sky
4 Javier Moreno Bazan (Esp) Movistar Team 0:01:06
5 Patrick Konrad (Aut) Team Gourmetfein Simplon Wels 0:01:25
6 Guillaume Levarlet (Fra) Cofidis, Solutions Crédits 0:01:34
7 Jerome Coppel (Fra) Cofidis, Solutions Crédits
8 Oliver Zaugg (Sui) Team Tinkoff-Saxo 0:01:42
9 Jure Golcer (Slo) Team Gourmetfein Simplon Wels 0:01:49
10 Eros Capecchi (Ita) Movistar Team 0:01:56
11 Donato De Ieso (Ita) Bardiani CSF 0:01:57
12 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 0:02:01
13 Yohan Bagot (Fra) Cofidis, Solutions Crédits 0:02:12
14 Jesper Hansen (Den) Team Tinkoff-Saxo 0:02:13
15 Francis De Greef (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:02:16
16 Rory Sutherland (Aus) Team Tinkoff-Saxo
17 Christophe Le Mevel (Fra) Cofidis, Solutions Crédits
18 Brent Bookwalter (USA) BMC Racing Team 0:02:24
19 Matija Kvasina (Cro) Team Gourmetfein Simplon Wels 0:02:42
20 Thomas Degand (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:02:43
21 David Wöhrer (Aut) Tirol Cycling Team
22 Daniel Martin (Irl) Garmin – Sharp 0:02:46
23 Janez Brajkovic (Slo) Astana Pro Team
24 Giampaolo Caruso (Ita) Team Katusha
25 Evgeni Petrov (Rus) Team Tinkoff-Saxo 0:02:48
26 Tomás Koudela (Cze) Gebrüder Weiss – Oberndorfer 0:02:49
27 Sylvester Szmyd (Pol) Movistar Team 0:02:51
28 Bob Jungels (Lux) Trek Factory Racing 0:02:55
29 Pawel Poljanski (Pol) Team Tinkoff-Saxo 0:03:12
30 Marco Minnaard (Ned) Wanty – Groupe Gobert 0:03:49
31 Gregor Muhlberger (Aut) Tirol Cycling Team
32 Ben Hermans (Bel) BMC Racing Team 0:03:50
33 Larry Warbasse (USA) BMC Racing Team 0:04:12
34 Joseph Lloyd Dombrowski (USA) Team Sky 0:04:27
35 Yannick Eijssen (Bel) BMC Racing Team 0:04:31
36 Alberto Losada Alguacil (Esp) Team Katusha 0:04:43
37 Jan Tratnik (Slo) Amplatz – BMC 0:04:46
38 Clemens Fankhauser (Aut) Tirol Cycling Team
39 Matej Mohoric (Slo) Cannondale 0:04:49
40 Davide Villella (Ita) Cannondale
41 Nicolas Baldo (Fra) Team Vorarlberg 0:05:00
42 Nathan Brown (USA) Garmin – Sharp 0:05:05
43 Florian Bissinger (Ger) WSA-Greenlife 0:05:13
44 Frederik Backaert (Bel) Wanty – Groupe Gobert
45 Peter Kusztor (Hun) Amplatz – BMC 0:05:26
46 Dmitriy Kozontchuk (Rus) Team Katusha 0:05:40
47 Stephen Cummings (GBr) BMC Racing Team 0:06:13
48 Florian Gaugl (Aut) WSA-Greenlife 0:06:20
49 Michael Gogl (Aut) Gebrüder Weiss – Oberndorfer 0:06:39
50 Maximilian Kuen (Aut) Gebrüder Weiss – Oberndorfer 0:06:50

CLASSIFICA GENERALE

1 Peter Kennaugh (GBr) Team Sky 14:12:11
2 Damiano Caruso (Ita) Cannondale 0:00:29
3 Javier Moreno Bazan (Esp) Movistar Team 0:00:40
4 Oliver Zaugg (Sui) Team Tinkoff-Saxo 0:01:07
5 Patrick Konrad (Aut) Team Gourmetfein Simplon Wels 0:01:10
6 Jure Golcer (Slo) Team Gourmetfein Simplon Wels 0:01:45
7 Eros Capecchi (Ita) Movistar Team 0:01:46
8 Jerome Coppel (Fra) Cofidis, Solutions Crédits 0:01:59
9 Daniel Martin (Irl) Garmin – Sharp 0:02:37
10 Jesper Hansen (Den) Team Tinkoff-Saxo 0:02:38
11 Dayer Uberney Quintana Rojas (Col) Movistar Team 0:02:39
12 Rory Sutherland (Aus) Team Tinkoff-Saxo 0:02:44
13 Matija Kvasina (Cro) Team Gourmetfein Simplon Wels 0:02:48
14 Christophe Le Mevel (Fra) Cofidis, Solutions Crédits 0:03:02
15 Janez Brajkovic (Slo) Astana Pro Team 0:03:09
16 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 0:03:14
17 Francis De Greef (Bel) Wanty – Groupe Gobert
18 Pawel Poljanski (Pol) Team Tinkoff-Saxo 0:03:18
19 Thomas Degand (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:03:25
20 Ben Hermans (Bel) BMC Racing Team 0:03:31
21 Nicola Ruffoni (Ita) Bardiani CSF 0:03:41
22 Bob Jungels (Lux) Trek Factory Racing
23 Yohan Bagot (Fra) Cofidis, Solutions Crédits 0:03:48
24 Sylvester Szmyd (Pol) Movistar Team 0:04:06
25 Joseph Lloyd Dombrowski (USA) Team Sky 0:04:23
26 Guillaume Levarlet (Fra) Cofidis, Solutions Crédits 0:04:52
27 Marco Minnaard (Ned) Wanty – Groupe Gobert 0:04:55
28 Tomás Koudela (Cze) Gebrüder Weiss – Oberndorfer 0:05:01
29 Brent Bookwalter (USA) BMC Racing Team
30 Yannick Eijssen (Bel) BMC Racing Team 0:05:17
31 Nathan Brown (USA) Garmin – Sharp 0:05:58
32 Nicolas Baldo (Fra) Team Vorarlberg 0:06:06
33 Giampaolo Caruso (Ita) Team Katusha 0:06:15
34 Frederik Backaert (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:07:15
35 Davide Villella (Ita) Cannondale 0:07:19
36 Matej Mohoric (Slo) Cannondale 0:07:29
37 Jérémy Bescond (Fra) Cofidis, Solutions Crédits 0:08:12
38 Peter Kusztor (Hun) Amplatz – BMC 0:08:38
39 Pavel Brutt (Rus) Team Katusha 0:09:33
40 Nicki Sørensen (Den) Team Tinkoff-Saxo 0:09:49
41 Jay Mccarthy (Aus) Team Tinkoff-Saxo 0:10:05
42 Alberto Losada Alguacil (Esp) Team Katusha 0:10:26
43 Christian Knees (Ger) Team Sky 0:10:34
44 Ian Boswell (USA) Team Sky 0:10:48
45 Vegard Breen (Nor) Lotto – Belisol 0:11:49
46 Daniil Fominykh (Kaz) Astana Pro Team 0:11:59
47 David Wöhrer (Aut) Tirol Cycling Team 0:12:25
48 Evgeni Petrov (Rus) Team Tinkoff-Saxo 0:12:30
49 Jelle Vanendert (Bel) Lotto – Belisol 0:13:05
50 Martin Weiss (Aut) Tirol Cycling Team 0:13:26

Sotto il diluvio Dayer Quintana taglia il durissimo traguardo del Kitzbüheler Horn (foto Mario Stiehl)

Sotto il diluvio Dayer Quintana taglia il durissimo traguardo del Kitzbüheler Horn (foto Mario Stiehl)

MARIANNE VOS, CANNIBALESSA COME SEMPRE

luglio 9, 2014 by Redazione  
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Doveva tirare la volata alla sua compagna di squadra Lucinda Brand ma quel rettilineo d’arrivo in leggera ascesa ha finito per stuzzicare i suoi appetiti di “cannibalessa”. E così anche la tappa di Jesi se l’è “pappata” Marianne Vos, che con gli abbuoni ha distanziato ancor di più le più dirette avversarie in classifica.

La quarta tappa ha portato la corsa rosa sulla riviera adriatica, ma se il panorama è cambiato non è cambiato il leitmotiv del Giro Rosa 2014, che è ancora faccenda per Marianne Voss e per il suo Rabo Liv Women Cycling Team.
Così, in una tappa per velociste senza storia, acquistano ancora più valore il traguardo speciale dedicato a Marina Romoli e l’azione di Yulia Ilinykh (Bizkaia Durango). È stata proprio la russa, grazie alla sua azione solitaria (3 minuti di vantaggio massimo), ad aggiudicarsi il traguardo speciale a Potenza Picena (km 62,5) intitolato alla Romoli, presente in carovana, e l’unico GPM di giornata (105 km).
Con l’azione della russa terminato a soli 5 km dal traguardo sono entrate in scena le ruote veloci, con la maglia rosa che non si è fatta sorprendere e si è buttata nella mischia. La cannibalessa in rosa oggi ha cercato di essere meno cannibale del solito provando a favorire la sua compagna di squadra, ma la linea del traguardo, tra l’altro in leggerima ascesa, era troppo invitante. “La fuga dell’atleta russa stava bene a tutte le squadre quindi la corsa è entrata nel vivo negli ultimi chilometri, purtroppo una caduta ha messo fuori dai giochi qualche mia compagna, ma sul finale c’era con me anche Lucinda Brand, che oggi avrebbe meritato la vittoria. Ci saranno altre occasioni”.
In carovana oltre alla già citata Marina Romoli era presente anche il Presidente Federale Renato di Rocco che ha così commentato “Il Giro Rosa è una manifestazione che cresce sempre più e che anche a livello mediatico riscuote, a ogni edizione, maggiore successo. Non può che fare piacere. Le atlete sono sempre più professionali, meritano attenzione e visibilità. Brave anche le nostre azzurre, protagoniste fin da subito, grazie alle ottime prestazioni di Giorgia Bronzini, Elena Berlato ed Elisa Longo Borghini”.
Come ha fatto notare anche Di Rocco, nel complesso le atlete italiane si sono comportate bene anche nella quarta tappa, piazzandosi nella top ten di giornata in quattro: la coppia dell’Alé – Cipollini – Galassia composta dalle giovani Marta Tagliaferro e Barbara Guarischi, rispettivamente sesta e decima, la maglia blu Elisa Longo Borghini (Hitec Products) settima e l’atleta dell’Astana BePink, Simona Frapporti, che ha chiuso in nona posizione.
Domani ultima tappa per ruote veloci da Jesi a Cesenati per e complessivi 118,3 km.

Mario Prato

ORDINE D’ARRIVO

1 Marianne Vos (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team 3:04:11
2 Shelley Olds (USA) Ale’ Cipollini Galassia
3 Lucinda Brand (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team
4 Emma Johansson (Swe) Orica AIS
5 Jolien D’horre (Bel) Lotto Belisol Ladies
6 Marta Tagliaferro (Ita) Ale’ Cipollini Galassia
7 Elisa Longo Borghini (Ita) Hitec Products
8 Pauline Ferrand Prevot (Fra) Rabo Liv Women Cycling Team
9 Simona Frapporti (Ita) Astana Bepink Womens Team
10 Barbara Guarischi (Ita) Ale’ Cipollini Galassia
11 Annemiek Van Vleuten (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team
12 Ashleigh Moolman Pasio (RSA) Hitec Products
13 Giada Borgato (Ita) Estado De Mexico Faren
14 Peta Mullens (Aus) Wiggle Honda
15 Claudia Häusler (Ger) Team Giant Shimano
16 Sara Mustonen (Swe) Team Giant Shimano
17 Flavia Oliveira (USA) Servetto Footon
18 Chloe Hosking (Aus) Hitec Products
19 Ellen Van Dijk (Ned) Boels Dolmans Cycling Team
20 Tiffany Cromwell (Aus) Specialized Lululemon
21 Katarzyna Pawlowska (Pol) Boels Dolmans Cycling Team
22 Coryn Rivera (USA) Unitedhealthcare Professional Cycling
23 Eugenia Bujak (Pol) Btc City Ljubljana
24 Ewelina Szybiak (Pol) Vaiano Fondriest
25 Anna Van Der Breggen (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team
26 Serika Guluma (Col) Vaiano Fondriest
27 Katarzyna Niewiadoma (Pol) Rabo Liv Women Cycling Team
28 Irene San Sebastian Lasa (Spa) Bizkaia Durango
29 Edwige Pitel (Fra) S.C. Michela Fanini Rox
30 Annalisa Cucinotta (Ita) Servetto Footon
31 Yevgeniya Vysotska (Ukr) S.C. Michela Fanini Rox
32 Alice Maria Arzuffi (Ita) Astana Bepink Womens Team
33 Audrey Cordon (Fra) Hitec Products
34 Polona Batagelj (Slo) Btc City Ljubljana
35 Liisi Rist (Est) S.C. Michela Fanini Rox
36 Mia Radotic (Cro) Btc City Ljubljana
37 Elena Valentini (Ita) Btc City Ljubljana
38 Mara Abbott (USA) Unitedhealthcare Professional Cycling
39 Jennifer Fiori (Ita) Top Girls Fassa Bortolo
40 Roxane Knetemann (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team
41 Ane Santesteban Gonzalez (Spa) Ale’ Cipollini Galassia
42 Fabiana Luperini (Ita) Estado De Mexico Faren
43 Chiara Pierobon (Ita) Top Girls Fassa Bortolo
44 Azzurra D’intino (Ita) S.C. Michela Fanini Rox
45 Dorleta Eskamendi Gil (Spa) Bizkaia Durango
46 Eva Lechner (Ita) Rusvelo
47 Uenia De Souza Fernades (Bra) Estado De Mexico Faren
48 Katrin Garfoot (Aus) Orica AIS
49 Ingrid Drexel (Mex) Forno D’asolo Astute
50 Evelyn Stevens (USA) Specialized Lululemon

CLASSIFICA GENERALE

1 Marianne Vos (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team 12:04:02
2 Pauline Ferrand Prevot (Fra) Rabo Liv Women Cycling Team 0:00:31
3 Elisa Longo Borghini (Ita) Hitec Products 0:00:39
4 Annemiek Van Vleuten (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team 0:01:51
5 Emma Johansson (Swe) Orica AIS 0:02:00
6 Megan Guarnier (USA) Boels Dolmans Cycling Team
7 Claudia Häusler (Ger) Team Giant Shimano 0:02:03
8 Anna Van Der Breggen (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team 0:02:04
9 Ashleigh Moolman Pasio (RSA) Hitec Products 0:02:08
10 Audrey Cordon (Fra) Hitec Products 0:02:34
11 Mara Abbott (USA) Unitedhealthcare Professional Cycling 0:02:42
12 Evelyn Stevens (USA) Specialized Lululemon 0:03:08
13 Fabiana Luperini (Ita) Estado De Mexico Faren 0:03:15
14 Katarzyna Pawlowska (Pol) Boels Dolmans Cycling Team 0:03:25
15 Eugenia Bujak (Pol) Btc City Ljubljana
16 Ellen Van Dijk (Ned) Boels Dolmans Cycling Team 0:03:29
17 Katarzyna Niewiadoma (Pol) Rabo Liv Women Cycling Team 0:03:36
18 Tetiana Riabchenko (Ukr) S.C. Michela Fanini Rox 0:03:40
19 Tatiana Antoshina (Rus) Rusvelo 0:03:54
20 Edwige Pitel (Fra) S.C. Michela Fanini Rox 0:04:02
21 Yevgeniya Vysotska (Ukr) S.C. Michela Fanini Rox 0:04:05
22 Alena Amialiusik (Blr) Astana Bepink Womens Team 0:04:08
23 Peta Mullens (Aus) Wiggle Honda 0:04:10
24 Lucinda Brand (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team 0:04:29
25 Tiffany Cromwell (Aus) Specialized Lululemon 0:04:34
26 Mayuko Hagiwara (Jpn) Wiggle Honda 0:04:42
27 Ane Santesteban Gonzalez (Spa) Ale’ Cipollini Galassia 0:05:10
28 Jessie Daams (Bel) Boels Dolmans Cycling Team 0:05:12
29 Serika Guluma (Col) Vaiano Fondriest 0:05:54
30 Linda Villumsen (NZl) Wiggle Honda 0:06:13
31 Sharon Laws (GBr) Unitedhealthcare Professional Cycling 0:06:14
32 Alena Sitsko (Ukr) Forno D’asolo Astute 0:06:50
33 Chantal Blaak (Ned) Specialized Lululemon 0:07:39
34 Emma Pooley (GBr) Lotto Belisol Ladies 0:08:46
35 Giorgia Bronzini (Ita) Wiggle Honda 0:09:56
36 Roxane Knetemann (Ned) Rabo Liv Women Cycling Team 0:10:03
37 Valentina Scandolara (Ita) Orica AIS 0:11:48
38 Trixi Worrack (Ger) Specialized Lululemon 0:12:59
39 Martina Ritter (Aut) Btc City Ljubljana 0:13:11
40 Anna Potokina (Rus) Servetto Footon 0:13:27
41 Katrin Garfoot (Aus) Orica AIS 0:13:42
42 Tatiana Guderzo (Ita) Ale’ Cipollini Galassia 0:13:46
43 Ewelina Szybiak (Pol) Vaiano Fondriest 0:13:57
44 Polona Batagelj (Slo) Btc City Ljubljana 0:14:10
45 Olena Oljink (Ukr) Forno D’asolo Astute 0:14:12
46 Alice Maria Arzuffi (Ita) Astana Bepink Womens Team 0:14:16
47 Shelley Olds (USA) Ale’ Cipollini Galassia 0:14:23
48 Chiara Pierobon (Ita) Top Girls Fassa Bortolo
49 Jennifer Fiori (Ita) Top Girls Fassa Bortolo 0:14:30
50 Spela Kern (Slo) Btc City Ljubljana 0:14:41

Marianne Vos prima anche a Jesi (foto Giro Rosa)

Marianne Vos prima anche a Jesi (foto Giro Rosa)

CICLOPALLONE: UNDICI PICCOLI (MICA TANTO) KITTEL

luglio 9, 2014 by Redazione  
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La débâcle del calcio brasiliano fa da contraltare al trionfo di quello tedesco. La Germania ottiene con gli interessi la rivincita sul Brasile dopo i Mondiali del 2002 dimostrando di aver imboccato la strada giusta che la colloca ormai saldamente ai massimi livelli del calcio mondiale. E ricorda, con le dovute proporzioni, Marcel Kittel. Perché lo sport è programmazione e risorgere dalle ceneri di un glorioso passato è possibile. L’Italia – calcistica, ciclistica e non solo – prenda esempio.

Sportivamente parlando, il rinnovamento del ciclismo e del calcio tedesco si sono sviluppati di pari passo negli ultimi dieci anni. Dopo i Mondiali di calcio del 2006, la Germania calcistica iniziò a investire sui giovani e su progetti tesi al fair play finanziario e al coinvolgimento sempre più deciso di persone e mezzi affinchè il calcio venisse considerato uno spettacolo più che uno sport, con risultati che sarebbero venuti di conseguenza. La forza e la prospettiva dei vivai, la certezza degli stadi di proprietà, la passione dei tifosi che li riempiva sistematicamente, tutti questi fattori portarono la Germania a scalare il ranking UEFA e a raggiungere l’obiettivo di portare quattro squadre in Champions League, superando la derelitta Italia ed avvicinandosi alle potenze anglo-spagnole. Nel ciclismo abbiamo, invece, assistito, sempre a partire dal 2006, allo sfaldamento inesorabile del ciclismo tedesco, con la fine di Ullrich e della Telekom, ciclista e squadra simboli degli scandali che furono e che diedero il la per un nuovo inizio. Ebbene, anche il ciclismo tedesco in questi anni ha tratto benefici ed oggi possiamo celebrare a ragion veduta le prodezze straordinarie di Marcel Kittel, che miete successi a destra e a manca quando l’arrivo è in volata e che proprio in questi giorni al Tour sta confermando la sua supremazia (già tre tappe vinte su quattro). Se oggi Kittel è uno dei più forti, se non il più forte velocista al mondo, anche altri ciclisti tedeschi di talento come Greipel, Ciolek e Haussler hanno saputo guadagnarsi meritatamente i loro spazi e le luci della ribalta. Al di là dello spettacolo offerto nella prima semifinale del mondiale brasiliano, il dato di fatto più rilevante è che nello sport la programmazione è tutto. Il 7 a 1 finale resterà nella storia del calcio e l’impietosa crudeltà dei numeri supera perfino i nomi dei marcatori o le trame tattiche con cui Low ha saputo imbrigliare il Brasile di Scolari, pur privo di due elementi di classe e carisma come Neymar e Thiago Silva. La superiorità della Germania ha travalicato i confini di Belo Horizonte, sede della partita, dimostrando come nel calcio tutto è possibile. Si spera che questa di stasera sia stata una lezione anche e soprattutto alla FIGC e al movimento calcistico italiano, per troppo tempo afflosciati sugli allori di un Mondiale vinto nel 2006, proprio in Germania, e da cui sembra essere passata un’eternità. E così anche il ciclismo italiano prenda ad esempio questo evento che fa la storia non solo del calcio ma dello sport in generale. Ne tragga insegnamento per puntare sempre di più sui giovani, segua i progetti che in Italia si portano avanti in alcune squadre professional come la Bardiani Valvole – CSF. Insegnare sport non è come insegnare matematica o geografia, ma con i giusti presupposti si può crescere e vincere. La Germania lo sta facendo da un pezzo e sarà la squadra da battere nella finale del Maracanà. Quanto al Brasile, lo possiamo paragonare a un ciclista che buca in continuazione, ma che non può fermarsi all’ennesima foratura e ritirarsi dalla corsa; deve risalire in sella e continuare a pedalare fino all’arrivo. Una partita di calcio finisce al 90° e i calciatori verde oro volevano sparire dal terreno di gioco già dopo mezz’ora del primo tempo. Ricorderanno per tutta la loro vita questa partita e avranno con loro la sensazione perenne dell’impotenza e della sopraffazione. L’8 Luglio 2014 sarà una data da ricordare e un monito da cui ricominciare, nella vita come nello sport.

Giuseppe Scarfone

André Schürrle, il Kittel della nazionale di calcio tedesca, sembra dire Basta, non ce ne è più per nessuno

André Schürrle, il 'Kittel' della nazionale di calcio tedesca, sembra dire 'Basta, non ce ne è più per nessuno'

ALENTOUR DU TOUR… A VILLENEUVE-D’ASCQ

luglio 8, 2014 by Redazione  
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Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .

I TRE TENORI

Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno

Vincenzo Nibali: Italia

Tour, Kristoff sogna Ma Kittel è imbattibile – Odissea Andy Schleck (Gazzetta dello Sport)

Contador: Spagna

Kittel sumó su tercer triunfo y Froome rodó por los suelos – Froome se cayó y sufre heridas en el costado y la muñeca – Andy Schleck se retira del Tour (AS)

El desembarco del Rey – Andy Schleck abandona el Tour – Froome sufre una caída (Marca)

Kittel suma la tercera victoria en cuatro días del Tour (El Mundo Deportivo)

Froome: Regno Unito

Froome crashes on stage four of Tour – Britain retains yellow jersey for sport-watching (The Independent)

Froome left red raw after clash as Kittel wins again (The Time)

Kittel triumphs again as Froome suffers heavy fall – World’s worst spectator sport?(The Daily Telegraph)

Francia

Kittel, le nord express – Kittel est «battable», dit Démare – Chris Froome est tombé – Andy Schleck a abandonné (L’Equipe)

Germania (Kittel)

4. Tour-Etappe, 3. Sieg: Sprinter Kittel gewinnt erneut – Kittel mit «letztem Fünkchen Kraft» zum dritten Sieg (Berliner Zeitung)

Siebergs Team geht leer aus – dritter Sieg für Kittel (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

TOUR D’ENFANCE

Guida ai giovani in gara al Tour de France

a cura di Marco Salonna

Dopo che ha già conquistato 8 successi in questo 2014, ultimo dei quali quello nel campionato nazionale davanti al compagno Nacer Bouhanni, Arnaud Démare era atteso da un avvio con il botto al suo primo Tour de France e, invece, le tappe britanniche sono state per lui decisamente deludenti e lo hanno visto fuori dai giochi della volata in quel di Harrogate e di Londra e nelle estreme retrovie nell’impegnativa frazione di Sheffield. L’aria di casa, dal momento che Lille non è troppo distante dalla sua Beauvais, sembra aver, però, trasformato il 22enne della FDJ.fr che nello sprint finale ha preso la ruota di Peter Sagan, insieme al quale ha recuperato posizioni su pozioni per poi saltare lo slovacco negli ultimi metri e rimontare anche su Marcel Kittel e Alexander Kristoff, sebbene non a sufficienza per andare oltre il 3° posto finale. Il corridore francese ha dimostrato con la 12a piazza nell’ultima Parigi-Roubaix di cavarsela più che bene anche tra le pietre e pertanto attendiamocelo protagonista anche nella frazione spauracchio dell’Arenberg, oltre che nei prossimi arrivi in volata.

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

Ancora tu (Lucio Battisti)

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’: YPRES – ARENBERG PORTE DE HAINAUT (155,5 Km)

Se ci limitasse al semplice esame altimetrico la quinta frazione del Tour verrebbe immediatamente inquadrata tra le giornate più facili dell’edizione 2014, breve e punteggiata da continui mangia e bevi di modestissima entità, nessuno meritevole d’essere coronato dallo striscione del GPM. Ma questa, invece, sarà una delle tappe più attese, al pari dei futuri tapponi alpini e pirenaici, grazie alla scelta degli organizzatori di dirottare la corsa sulle rotte della Parigi-Roubaix. Già in passato era stati proposti tratti in pavè, ma mai in maniera massiccia come accadrà in questa frazione: dopo 90 Km sul velluto, la restante metà tappa presenterà un totale di 15,4 Km di strade dal “cuore di pietra”, suddivise in nove tratti. Il debutto non sarà dei più semplici perchè il primo settore in programma è uno dei più temuti della Roubaix, il Carrefour de l’Arbre, così come quello di Mons-en-Pévèle, in programma una ventina di chilometri più avanti. Il settore più lungo misurerà quasi 4 Km mentre dall’ultimo si uscirà quando mancheranno 5 Km all’arrivo, previsto all’esterno della celebre Foresta dell’Arenberg, percorsa dal più celebre dei tronconi in pavè della Roubaix, che non sarà affrontato dai corridori. Ai disagi tipici di questo tipo di strade si uniranno quelli del maltempo (è prevista pioggia) e la tappa n°5 per le ambizioni di successo di molti si potrebbe tradurre in una battuta d’arresto. I rischi sono i soliti: forature, buche nascoste dalle pozzanghere, scivolate, cadute e… facciamo le corna… fratture (ne sa qualcosa Fränk Schleck, che si acciaccò una clavicola nella tappa dell’Arenberg disputata nel 2010, vinta da Thor Hushovd)

METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo

Ypres : pioggia moderata (1,2 mm), 14,6°C (percepiti 8°C), vento moderato da WNW (25-39 Km/h), umidità al 92%
Wevelgem (43,5 Km) : pioggia moderata (1,2 mm), 14,7°C (percepiti 9°C), vento moderato da WNW (23-36 Km/h), umidità al 92%
Templeuve (Sprint – 97 Km) : pioggia moderata (1 mm), 14,6°C (percepiti 8,5°C), vento moderato da WNW (23-37 Km/h), umidità al 93%
Arenberg Porte du Hainaut : pioggia moderata (0,8 mm), 14,2°C (percepiti 8°C), vento moderato da W (23-32 Km/h), umidità al 94%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Pancani: “Christian Pudhomme” (Prudhomme)
De Luca: “Il Tour de France non si vince nella prima settimana, ma si può perdere”
Pancani: “Sono zone tristemente famosi”
Pancani: “Sono arrivati in Inghilterra con la partenza del Tour” (parlando del sopralluogo di Contador sul percorso della tappa di domani, effettuato prima di raggiungere il raduno di partenza di Leeds)
Conti: “La tappa domani è la peggiore per cadere il giorno prima”
Garzelli: “Una delle tappe più importante”
Martinello: “Colui che lotta per inserirsi nel terzo gradino del podio”
Martinello: “Non ha potuto lanciare le mani in avanti”
Martinello: “La botta che ha picchiato nei primi chilometri di questa tappa”
Martinello: “La Vuelta de Spagna”
Martinello: “E’ uno strappo che prevede anche il pavè nel tratto in discesa”
Giovanni Bruno: “Nel 1999 all’Argentario sperimentanno per la prima volta una microcamera su una bicicletta” (la tappa dell’Argentario si corse nel 1998)
Pancani: “Discesa estremamente pericoloso”
De Luca: “Arrivo sprint di quest’oggi” (trasmettono solo il momento dell’arrivo?)
Martinello: “Terminata lo sfogo di alcune formazioni”
De Luca: “Armentieres fu protagonista di un finale thrilling” (palcoscenico, visto che nel 1994 a cadere furono i corridori, non l’intera città di Armentieres)
Pancani: “Una scivolata a 15 Km dalla fine di una volata”
Pancani: “Kittel va a centrare la terza posizione”
De Luca: “Domani c’è una classica del Tour de France, l’arrivo sul pavè” (l’arrivo non è sul pavè e la tappa con il pavè non è proprio una classica del Tour)
De Luca: “Le immagini continuano a scorrere sui grandi protagonisti”
Martinello: “Aveta capito che Kristoff era troppo lungo”
De Luca: “Una ruota in mano ad attenderci dei meccanici”
Televideo: “Demare” (Démare)

IL TOUR DI GOMEZ

In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della quarta tappa, Le Touquet-Paris-Plage – Lille Métropole (Villeneuve-d’Ascq)

1° Alessandro Vanotti (Astana Pro Team)
2° Edward King (Cannondale), s.t.
3° Cheng Ji (Team Giant-Shimano), s.t.
4° Bart De Clercq (Lotto-Belisol), s.t.
5° Jack Bauer (Garmin – Sharp) a 15″
Miglior italiano: Alessandro De Marchi (Cannondale), 10° a 5′21″

Classifica generale

1° Ariel Maximiliano Richeze (Lampre – Merida)
2° Alessandro Petacchi (Omega Pharma-Quick Step) a 4′34″
3° Cheng Ji (Team Giant-Shimano) a 7′37″
4° Edward King (Cannondale) a 8′20″
5° Rafal Majka (Tinkoff-Saxo) a 11′33″

L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!

7a TAPPA: MONS – CHÂLONS-SUR-MARNE (221,5 Km)

MERCKX VINCE A CHÂLONS-SUR-MARNE E RICONQUISTA LA MAGLIA GIALLA
Nuovo cambio della guardia in vetta alla classifica del Tour

8a TAPPA (1a SEMITAPPA): CHÂLONS-SUR-MARNE – CHAUMONT (136 Km)
8a TAPPA (2a SEMITAPPA): CHAUMONT – BESANÇON (152 Km)

A CHAUMONT VINCE GUIMARD – SERCU SFRECCIA A BESANÇON
Tour: una giornata folle, che ha violato le leggi ciclistiche
Eddy Merckx conserva la maglia gialla – Patrick vittima di una caduta nella prima frazione – Sarà condonata la penalizzazione di 30” inflitta a Gualazzini?

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

Il recentissimo stadio Pierre Mauroy di Villeneuve-dAscq, accanto al quale si è conclusa la quarta tappa del Tour (www.losc.fr)

Il recentissimo stadio Pierre Mauroy di Villeneuve-d'Ascq, accanto al quale si è conclusa la quarta tappa del Tour (www.losc.fr)

08-07-2014

luglio 8, 2014 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE

Il tedesco Marcel Kittel (Team Giant – Shimano) si è imposto anche nella quarta tappa, Le Touquet-Paris-Plage – Lille Métropole (Villeneuve-d’Ascq), percorrendo 163,5 Km in 3h36′39″ alla media di 45,280 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Kristoff e il francese Démare. Miglior italiano Davide Cimolai (Lampre – Merida), 9°. L’italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) è ancora maglia gialla, con 2″ sullo slovacco Sagan e sull’elvetico Albasini.

INTERNATIONALE ÖSTERREICH-RUNDFAHRT – TOUR OF AUSTRIA

Il colombiano Dayer Uberney Quintana Rojas (Movistar Team) si è imposto nella terza tappa, Bad Ischl – Kitzbüheler Horn, percorrendo 206 Km in 5h13′16″ alla media di 39,455 Km/h. Ha preceduto di 54″ l’italiano Damiano Caruso (Cannondale Pro Cycling Team) e il britannico Peter Kennaugh (Team Sky), che è ancora leader della classifica, con 29″ su Caruso e 40″ sullo spagnolo Moreno Bazán.

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)

L’ucraino Mykhailo Kononenko (Kolss Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, Huzhu – Xihai, percorrendo 232,3 Km in 5h27′26″ alla media di 42,567 Km/h. Ha preceduto di 5″ il francese Vaubourzeix e di 27″ il kazako Davidenok. Miglior italiano Simone Stortoni (Amore & Vita – Selle SMP), 11° a 44″. L’ucraino Oleksandr Polivoda (Kolss Cycling Team) è ancora leader della classifica, con 1″ su Davidenok e 30″ su Kononenko. Miglior italiano Stortoni, 14° a 1′26″.

VUELTA CICLISTA A VENEZUELA

Il venezuelano Alexánder Gómez (Gobernación de Nueva Esparta) si è imposto nella quinta tappa, Sabaneta – San Carlos, percorrendo 224,5 Km in 5h23′45″ alla media di 41,606 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Marquez e Nieves. e Navas. Miglior italiano Francesco Chicchi (Neri Sottoli – Yellow Fluo), 6° a 10″. Il venezuelano Yonathan Jesus Salinas Duque (Lotería del Táchira) è ancora leader della classifica con 4″ sul connazionale Monsalve Pertsinidis e 15″ sul connazionale Navas. Miglior italiano Omar Bertazzo (Androni Giocattoli – Venezuela), 108° a 24′23″

GIRO D’ITALIA INTERNAZIONALE FEMMINILE

L’olandese Marianne Vos (Rabo Liv Women Cycling Team) si è imposta nella quarta tappa, Alba Adriatica – Jesi, percorrendo 118 Km in 3h04′11″ alla media di 38,440 Km/h. Ha preceduto allo sprint la statunitense Olds e l’olandese Brand. Miglior italiana Marta Tagliaferro (Alé – Cipollini – Galassia), 6°. La Vos è ancora leader della classifica con 31″ sulla francese Ferrand-Prévot e 39″ sull’italiana Elisa Longo Borghini (Hitec Products)

KIT…TEL…O DICO A FARE: TRIS DEL TEDESCO, FROOME CADE E DOMANI PAVÈ

luglio 8, 2014 by Redazione  
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A Lille Kittel centra la terza vittoria su quattro tappe, battendo in volata Kristoff (Katusha) e Démare (FDJ) in una tappa caratterizzata da una fuga a due di Voeckler (Europcar) e Maté Mardones (Cofidis) ma soprattutto dalla caduta dopo pochi chilometri dalla partenza di Chris Froome, tradito da un improvviso sbandamento di un ciclista che lo precedeva. Già domani nell’attesissima tappa del pavè vedremo se avrà avuto delle conseguenze. E Nibali, sempre primo, potrebbe anche cedere la maglia gialla nella frazione più importante della prima settimana del Tour 2014.

Il ritorno in Francia dopo la tre giorni inglese vedeva alla partenza della quarta tappa il forfait di Andy Schleck (Trek), impossibilitato a prendere il via per i postumi della caduta di ieri. Ginocchio gonfio e dolorante e addio Tour de France per lui. Dopo Cavendish e Modolo, è questo il terzo ritiro sulle strade – da oggi – francesi. Dopo il via da Le Touquet, sulla costa settentrionale della Francia, Voeckler e Maté Mardones partivano all’attacco dopo neanche un chilometro dal via. Proprio quando i due iniziavano a prendere vantaggio, nel gruppo un improvviso sbandamento sulla sinistra provocava la caduta di Chris Froome, subito seguita da quella di Ion Izagirre (Movistar) e Mollema (Belkin). In particolare l’inglese della SKY, uno dei grandi favoriti di questo Tour, veniva sorpreso da un ciclista che lo precedeva e cadeva pesantemente al suolo battendo la parte sinistra del corpo ed i segni erano visibili specialmente sulla coscia. Subito scortato da due compagni e medicato dalla dottoressa di corsa, riusciva a tornare agevolmente nel gruppo e vedremo già da domani se ci saranno conseguenze, anche perché una caduta abbastanza simile allo scorso Giro del Delfinato lo aveva escluso dalla vittoria finale. La corsa andava avanti dopo questo incidente non di poco conto e i due in fuga riuscivano ad accumulare un vantaggio massimo di tre minuti. La presenza nella fuga di un volpone come Voeckler metteva in allarme le squadre dei velocisti, che posizionavano uomini in testa al gruppo allo scopo di mantenere un’andatura regolare. Il traguardo volante di Cassel era appannaggio del francese della Europcar e la successiva discesa, insidiosa per via del pavè, frazionava il gruppo in tre tronconi sotto la spinta della Cannondale e della BMC. Tra gli attardati, il pesce più grosso era sicuramente Kwiatkowski, capitano dell’Omega, e la squadra belga era costretta a richiamare molti uomini nelle retrovie per cercare di riportare il polacco nella prima parte del gruppo. L’inseguimento degli Omega si concludeva dopo una decina circa di chilometri e a 50 km dal traguardo il gruppo era nuovamente compatto, con Voecker, rimasto solo dopo che Maté Mardones era stato costretto a sfilarsi per problemi meccanici, al comando con circa un minuto e venti secondi di vantaggio. Il vantaggio aumentava lievemente nei successivi 10 km e ai meno 40 il francese aveva un minuto e mezzo sul gruppo, che nelle prime posizioni era condotto dalle squadre degli uomini di classifica. Iniziavano, però, a fare capolino le squadre dei velocisti e la prima a posizionarsi davanti era la Lotto Belisol, nonostante i risultati ancora insufficienti in volata di Greipel. Successivamente una caduta in una rotonda coinvolgeva Bak, De Clercq e Henderson, con quest’ultimo costretto al ritiro, mettendo fuori causa tre uomini per la volata di Greipel. Voeckler veniva ripreso ai meno 17 e iniziavano le grandi manovre non solo tra le squadre dei velocisti, ma anche tra quelle degli uomini di classifica per tenere davanti i propri capitani. Una scivolata senza conseguenze ai meno 15, dopo un improvviso restringimento della carreggiata, costringeva Peter Sagan ad un imprevisto recupero per risalire nelle prime posizioni, ma l’abilità dello slovacco gli permetteva di farcela e ben posizionarsi per lo sprint. La volata, all’uscita da un ampio curvone verso sinistra, era lanciata ai 300 metri da Kristoff (Katusha) che, però, doveva arrendersi proprio negli ultimi mentri ad uno straordinario Marcel Kittel, che questa volta doveva arrangiarsi come poteva al ‘deragliamento’ del treno Giant, in difficoltà negli ultimi chilometri. Al terzo posto Démare (FDJ.fr) chiudeva il podio, mentre in quarta posizione si piazzava Sagan (Cannondale) davanti a Coquard (Europcar). Primo degli italiani era Cimolai (Lampre) in nona posizione, che anticipava Daniel Oss (BMC) in decima. Kittel conquista così la terza vittoria su quattro tappe, dimostrando ancora una volta la sua supremazia negli sprint di gruppo. In classifica generale nulla cambia nelle posizioni di testa. Domani la quinta tappa con arrivo alle porte della foresta di Arenberg e ben 9 tratti di pavè per un totale di 15 km, metterà alla prova gli uomini di classifica. Si attende una tappa spettacolare che non vediamo l’ora di seguire insieme alla prova di Chris Froome, uscito malconcio dalla tappa odierna.

Giuseppe Scarfone

ORDINE D’ARRIVO

1 Marcel Kittel (Ger) Team Giant-Shimano 3:36:39
2 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha
3 Arnaud Demare (Fra) FDJ.fr
4 Peter Sagan (Svk) Cannondale
5 Bryan Coquard (Fra) Team Europcar
6 André Greipel (Ger) Lotto-Belisol
7 Mark Renshaw (Aus) Omega Pharma-Quick Step
8 Danny Van Poppel (Ned) Trek Factory Racing
9 Davide Cimolai (Ita) Lampre – Merida
10 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team
11 Heinrich Haussler (Aus) IAM Cycling
12 Michael Albasini (Swi) Orica Greenedge
13 Samuel Dumoulin (Fra) AG2R La Mondiale
14 Romain Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement
15 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
16 Zakkari Dempster (Aus) Team Netapp-Endura
17 Elia Viviani (Ita) Cannondale
18 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo
19 Jens Keukeleire (Bel) Orica Greenedge
20 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team
21 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step
22 Adrien Petit (Fra) Cofidis, Solutions Credits
23 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team
24 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team
25 Johan Van Summeren (Bel) Garmin – Sharp
26 José Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team
27 Roger Kluge (Ger) IAM Cycling
28 Andrew Talansky (USA) Garmin – Sharp
29 Reto Hollenstein (Swi) IAM Cycling
30 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling
31 Marcus Burghardt (Ger) BMC Racing Team
32 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
33 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol
34 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
35 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
36 Lars Boom (Ned) Belkin Pro Cycling
37 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura
38 Tiago Machado (Por) Team Netapp-Endura
39 Mathias Frank (Swi) IAM Cycling
40 Armindo Fonseca (Fra) Bretagne – Seche Environnement
41 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura
42 Christopher Froome (GBr) Team Sky
43 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano
44 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto-Belisol
45 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team
46 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team
47 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement
48 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale
49 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling
50 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo

CLASSIFICA GENERALE

1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 17:07:52
2 Peter Sagan (Svk) Cannondale 0:00:02
3 Michael Albasini (Swi) Orica Greenedge
4 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
5 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo
6 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team
7 Christopher Froome (GBr) Team Sky
8 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol
9 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling
10 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team
11 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
12 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
13 Tiago Machado (Por) Team Netapp-Endura
14 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale
15 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida
16 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky
17 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing
18 Richie Porte (Aus) Team Sky
19 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step
20 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol
21 Andrew Talansky (USA) Garmin – Sharp
22 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:00:16
23 Mathias Frank (Swi) IAM Cycling
24 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr
25 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo
26 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
27 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano
28 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida
29 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling
30 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
31 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha 0:00:35
32 Fabian Cancellara (Swi) Trek Factory Racing
33 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team
34 Martin Elmiger (Swi) IAM Cycling
35 Arthur Vichot (Fra) FDJ.fr
36 Egor Silin (Rus) Team Katusha
37 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 0:00:56
38 Marco Marcato (Ita) Cannondale 0:00:58
39 Rudy Molard (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:01:01
40 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:01:18
41 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:01:19
42 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team
43 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling
44 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:01:21
45 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar
46 John Darwin Atapuma (Col) BMC Racing Team
47 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura 0:01:40
48 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar
49 Jesus Herrada Lopez (Spa) Movistar Team 0:01:45
50 Janier Alexis Acevedo Calle (Col) Garmin – Sharp

Stavolta cè voluto il Photo Finish per decretare il successo di Kittel

Stavolta c'è voluto il Photo Finish per decretare il successo di Kittel

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