ALENTOUR DU TOUR… AD OYONNAZ

luglio 17, 2014 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .

I TRE TENORI

Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno

Vincenzo Nibali: Italia

Tour, contropiede vincente del francese Gallopin – La maglia gialla: “Mi piace molto che i francesi mi chiamino Nibalì” (Gazzetta dello Sport)

Tour, la corsa eroica di Talansky: cade, resiste, arriva in fondo (Corriere della Sera)

Contador: Spagna – RITIRATO

Gallopin le coge el gusto al Tour y vence en Oyonnax – Valverde: “Espero tener buenas piernas el fin de semana” – Contador no se opera, pero la Vuelta “está muy difícil” (AS)

Sagan especula, Gallopin gana (Marca)

Victoria sorpresa de Gallopin – Alberto Contador habla de su caída en el Tour de Francia (El Mundo Deportivo)

Froome: Regno Unito – RITIRATO

Tony Gallopin sprints to success on stage 11 while Vincenzo Nibali stays in yellow – Alberto Contador: Real Madrid CF helping to try and get cyclist fit in time for Vuelta a Espana (The Independent)

Gallopin makes a daring late move to win the 11th stage (The Time)

Gallopin times attack to perfection to win stage 11 – Thomas ‘agrees new Sky deal’ (The Daily Telegraph)

Francia

Et revoilà Gallopin! – 5 choses à savoir sur Tony Gallopin – Gallopin : «Un coureur comblé» – Mollema chez Trek(L’Equipe)

TOUR D’ENFANCE

Guida ai giovani in gara al Tour de France

a cura di Marco Salonna

Per la prima volta in questo Tour de France, complici dei problemi muscolari che ne avevano condizionato il rendimento nelle giornate precedenti, si è visto nelle posizioni di avanguardia John Degenkolb, che è riuscito a rimanere in un gruppo ridotto a sole 45 unità nell’impegnativo finale che portava a Oyonnaz e conquistare la piazza d’onore alle spalle del solo Tony Gallopin, bravo ad anticipare tutti con un’azione da finisseur. Il 25enne di Gera, che come risultato più prestigioso nelle categorie giovanili vanta la medaglia di bronzo ai Mondiali under 23 di Varese alle spalle di Fabio Duarte, si è rivelato al grande pubblico nel 2011 aggiudicandosi due tappe al Giro del Delfinato ed è esploso definitivamente nella Vuelta della stagione successiva in cui ha conquistato ben cinque arrivi allo sprint. Nel prosieguo della sua carriera ha evidenziato di essere molto più che un semplice velocista, a differenza del compagno Marcel Kittel per il quale svolge spesso il ruolo di ultimo uomo, dimostrando di tenere su brevi strappi che caratterizzano classiche come il Gp di Amburgo e la Gand-Wevelgem, che il corridore della Giant-Shimano ha vinto rispettivamente nel 2013 e in questa stagione, ma impressionando anche nell’ultima Parigi-Roubaix in cui, sebbene non fosse tra i favoriti della vigilia, è apparso in assoluto il più forte del lotto e soltanto la superiorità numerica nel finale dell’Omega-QuickStep gli ha impedito di conquistare un successo andato poi a Niki Terpstra. Probabilmente alla luce dei profili altimetrici delle prossime tappe Degenkolb non avrà altre occasioni per mettersi in evidenza in questo Tour, dal momento che nelle frazioni meno impegnative dovrà lavorare per Kittel mentre in quelle di alta montagna è tagliato fuori. Attendiamocelo grande protagonista al Mondiale di Ponferrada in cui, su di un percorso non particolarmente esigente ma comunque sufficiente per eliminare i velocisti puri, sarà senz’altro uno degli uomini da battere.

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Tappa da fughe (quasi certo che arrivino) e da imboscate e, secondo me, anche Nibali dovrà tenere gli occhi bene aperti perchè su un percorso del genere è favorito chi sta all’attacco. Da oggi, inoltre, arriva il caldo. Secondo voi cosa succederà?

Howling Wolf14: Il caldo nella zona alpina non è mai opprimente. Non avrà incidenza. Più probabile che dia sofferenza nella tappa di Nimes. Le salite di oggi non sono difficili, ma la classifica è ancora corta e gli uomini da tenere sotto controllo sono tanti. Probabile superlavoro per l’Astana, quindi. Io credo che nelm la loro testa Nibali, Martinelli e Vino sappiano già quali sono gli avversari ai quali possono dare confidenza e concedere spazio e quali fanno invece parte della schiera ristretta dei più temibili avversari, quelli che troveranno poi anche nella terza settimana. Voglio dire questo: se vanno in fuga Talansky o Kwiatkowski o Ten Dam si possono anche lasciare andare, anche con 10′ minuti di vantaggio, anche a costo di perdere la maglia gialla, tanto poi tra dieci giorni faranno pluff. Sarebbe invece rischioso lasciare andare Mollema oppure Van den Broeck o Peraud, ad esempio. E visto che i controlli più stretti saranno sugli uomini di prima fascia (Valverde, Porte, ecc), occorrerà tenere il maggior numero di uomini a disposizione per contrastare appunto anche i vari Mollema & Co. Condizioni complicate, insomma. Ma non impossibile. La situazione è gestibile. Con molta attenzione, con gli occhi sempre aperti.

Mauro Facoltosi: Vittoria di Gallopin. Un po’ di movimento tra i big nel finale. Crollo di Talansky. Commenti?

Howling Wolf14: Classico epilogo. Chi tira non vince. Cannondale e Orica GE si sono prodigate per tutta la tappa e si sono poi ritrovate con un pugno di mosche. La Cannondale, poi, è specializzata. Quando tira il gruppo è matematicamente sicuro che non vince. Ottimo Trentin. Terzo. E’ spesso presente, corre bene, ha tenuta. Con Tony Martin sta salvando il TdF dell’Omega dopo il forfeit di Cavendish.
Il crollo di Talansky non mi meraviglia. Al di di là della sfortuna, l’americano non era certo da tenere in considerazione nella lotta per la vittoria né per il podio né per la Top 10. Così come Kwiatkowski. Si fa troppo presto ad attribuire grandi doti senza avere riferimenti. Le corse di tre settimane sono già dure, il Tour è disumano. Se non sei portato e se non sei al massimo della forma, salti inesorabilmente. Talansky, per la cronaca, ha accusato alla fine un distacco di oltre 32 minuti dal vincitore. Ammirevole, comunque. Ha reso onore al TdF.

Hotdogbr: per Talansky forti dolori alla schiena dopo cadute dei giorni scorsi, da questo dipende il ritardo

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

Heroes (David Bowie), dedicata a Talansky

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’: BOURG-EN-BRESSE – SAINT-ÉTIENNE (185,5 Km)

E’ un’altra tappa costantemente vallonata, anche se in maniera meno decisa rispetto alla frazione di Oyonnaz e questo la renderà particolarmente “aperta”, con chanches sia per l’arrivo di un gruppetto d’ardimentosi, sia per la volata del gruppo, disputata da un plotone più sfoltito rispetto alle normali tappe per gli sprinter. I su e giù che caratterizzano il tracciato (anche oggi si dovranno affrontare 4 GPM, l’ultimo a 21,5 Km dall’arrivo) rimarranno sicuramente nelle gambe di qualche sprinter e lo stesso vale anche per il lieve falsopiano che s’incontrerà verso l’ultimo chilometro e che sarà verosibilmente percorso a tutta. Da segnalare il fatto che oggi si arriverà ai piedi del Massiccio Centrale e spesso, in passato, le tappe che attraversano o rasentano quest’area, facili o dure che siano, hanno lasciato pesantemente il segno in classifica. Nella Villard-de-Lans – Saint-Étienne del Tour del 1990 Chiappucci, che aveva conquistato la maglia gialla sulle alpi grazie alla fuga-bidone della prima tappa, fu attaccato a sorpresa da Lemond e i principali avversarsi e quel giorno perse 4′53″, che non bastarono per spodestarlo per quel giorno ma che certamente capovolsero la situazione a favore di Lemond nella crono del penultimo giorno, dopo la quale l’americano si vestì di giallo con 2′16″ sul varesino. Decisamente più facile (anche al confronto con l’odierna tappa di Saint-Étienne) fu, invece, la Béziers – Montélimar del 2006, che si concluse con l’approdo di una fuga giunta al traguardo con quasi 30 minuti di vantaggio e un nuovo capoclassifica, lo spagnolo che poi s’imporra anche a Parigi, Óscar Pereiro Sio. Occhio, dunque, a queste frazioni che sulla carta si definiscono “interlocutorie” e che, in particolar modo in una corsa come il Tour, non lo sono affatto.

METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo

Bourg-en-Bresse: cielo sereno, 27,8°C (percepiti 30°C), vento debole da NNE (4 Km/h), umidità al 63%
Romanèche-Thorins (Sprint – 39,5 Km): cielo sereno, 29,9°C (percepiti 32°C), vento debole da NE (4 Km/h), umidità al 56%
Lozanne (103 Km): sole e caldo, 31,5°C (percepiti 34°C), vento debole da NNE (3 Km/h), umidità al 53%
Saint-Étienne: sole e caldo, 30,2°C, vento debole da SE (5-7 Km/h), umidità al 44%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Garzelli: “Nel frattempo, che dopo era caduto Contador”
Garzelli (parlando della caduta di Contador): “S’è trovata contro la montagna”
De Luca: “La novità delle maglie bianche, Romain Bardet” (ne indossava due?)
Pancani: “Gianni Morta” (Motta)
Martinello: “Giorno di liposo”
De Luca: “Quel muro al 20% che lui ha volato via”
Pancani: “Anthony De La Plage” (Delaplace, pronuncia Delaplas)
Martinello: “Anthony De La Plaz” (Delaplace)
Martinello: “Chiaro che… chiaro che… chiaro che…” (urge botta al mangiadischi!!!)
Cassani: “Ogni tanto mi diceva De Marchi alla radio” (all’ammiraglia, mentre seguiva la tappa di Mulhouse)
Martinello: “Non è vero… non è vero… non è vero” (allora!!!)
Pancani: “La prima salita segnata da un gran premio della montagna”
Martinello: “Ha fatto un po’ di strecching”
De Stefano: “L’abbandono di Vincenzo Nibali” (tiè)
Martinello: “Non sarà facile andare a riprendersi questi due signori”
Pancani: “La Côte de Deserzen” (Désertin)
Martinello: “Una meritatissima ancora inquadratura”
Pancani: “Raggi di sole che non riescono a sfondare l’inquadratura”
Pancani: “Tratto in leggera falsopiano”
Pancani: “Sagan non poteva pensare che gli risolvesse la questione Sagan”
Pancani: “Dobbiamo scendere fino alla nona posizione per tovare Peter Sagan”
Garzelli: “Dopo di indossare la maglia gialla”
Televideo: “Bourg-en-Brusse” (Bourg-en-Bresse)
Televideo: “Due salite di 3a categoria e due di 4a” (erano tre di 3a e una di 4a)
Televideo: “Lopez Lopez” (Herrada López)
Televideo: “Gil Rojas” (Rojas Gil)
Televideo: “Van Graderen” (Van Garderen)

IL TOUR DI GOMEZ

In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo dell’undicesima tappa, Besançon – Oyonnax

1° Andrew Talansky (Garmin – Sharp)
2° Jack Bauer (Garmin – Sharp) a 11′39″
3° Roger Kluge (IAM Cycling), s.t.
4° Luca Paolini (Team Katusha), s.t.
5° Reto Hollenstein (IAM Cycling), s.t.

Classifica generale

1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Elia Viviani (Cannondale) a 13′52″
3° Arnaud Démare (FDJ.fr) a 21′58″
4° Davide Cimolai (Lampre – Merida) a 23′06″
5° William Bonnet (FDJ.fr) a 24′26″

L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!

14a TAPPA: LODÈVE – COLOMIERS (248,5 Km)

MERCKX GIA’ PREGUSTA IL TRIONFO
Tour: ieri la tappa vinta dal francese Genet mentre l’italiano Di Lorenzo è terzo

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

Panorama su Oyonnaz, con sullo sfondo le montagne che hanno ospitato le fasi finali della tappa (panoramio)

Panorama su Oyonnaz, con sullo sfondo le montagne che hanno ospitato le fasi finali della tappa (panoramio)

GALLOPIN RIALZA LA CRESTA AD OYONNAZ. NIBALI SEMPRE PRIMO

luglio 17, 2014 by Redazione  
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Uno scatto nei chilometri finali permette a Tony Gallopin (Lotto Belisol) di conservare il vantaggio necessario per vincere a Oyonnax e regolare sul traguardo un gruppo di una quarantina di atleti regolato da John Degenkolb. In terza posizione Trentin (Omega Pharma). Tappa caratterizzata da una fuga di tre ciclisti ai quali avevano risposto alcuni contrattaccanti nel finale tortuoso. Nibali controlla agevolmente con l’Astana ed è sempre primo. Domani altra tappa da fughe o da finale con arrivo in volata ristretta.

Martin Elmiger (IAM Cycling), Cyril Lemoine (Cofidis) ed Anthony Delaplace (Bretagne) hanno sperato a lungo, nell’11° tappa da Besançon ad Oyonnax, di riuscire a condurre in porto una fuga che ha visto quasi un’ora iniziale di battaglia, prima di essere lasciata andare dal gruppo. Lo stesso Peter Sagan, uno dei favoriti di giornata, aveva provato a involarsi tutto solo dopo una quindicina di chilometri dalla partenza, ma l’Orica GreenEDGE aveva impedito sul nascere l’azione del campione slovacco. E così, intorno al 25° km, i tre ciclisti suddetti si erano ritrovati in testa alla corsa, con un vantaggio che iniziava a lievitare e raggiungeva i cinque minuti a cavallo del 60° km, dopodichè la Cannondale iniziava a mantenere un ritmo piuttosto costante e tale da rosicchiare progressivamente il vantaggio della fuga. In testa si facevano vedere anche uomini dell’Orica GreenEDGE, visto che gli australiani, ancora a secco di vittorie in questo Tour, così come la Cannondale, nutrivano a ben vedere concrete aspirazioni con Albasini e Gerrans. Le prime tre ore scarse di corsa trascorrevano così abbastanza spedite, con i tre davanti che vedevano man mano ridurre il loro vantaggio in una tappa che, finora, non presentava asperità altimetriche di rilievo. Le cose si facevano più interessanti nella seconda parte di tappa, poiché i quattro GPM in programma negli ultimi 45 km di corsa, tre di terza e uno di quarta categoria, rimescolavano nettamente le carte in gioco. La Côte de Rogna al km 141, la Côte de Choux al km 148.5 e la Côte de Désertin al km 152, percorsi in rapida successione, vedevano i tre in fuga arrendersi al ritorno del gruppo, dal quale iniziavano altri attacchi. In particolare erano Bakelants (Omega Pharma), Roche (Tinkoff Saxo) e Slagter (Garmin) a provare l’attacco, seguiti senza troppa convinzione prima da Stetina (BMC) e poi da Gautier (Europcar). I contrattaccanti raggiungevano Elmiger, ultimo della fuga a resistere davanti, e la Côte de Désertin faceva altri danni poiché riuscivano a scollinare solo in tre, Elmiger, Roche e Bakelants. Ad essi si riuscivano ad aggiungere all’inizio del Côte d’Échallon sia Herrada (Movistar) che Gautier, dopo una breve discesa. Roche era il primo a coronare l’ultimo GPM di giornata, a circa 20 km dal traguardo di Oyonnax. Nel gruppo al suo inseguimento l’Omega Pharma prendeva la testa della corsa con Tony Martin che, dopo aver già macinato chilometri per sé e per Kwiatkowski nelle tappe appena trascorse, questa volta si sacrificava per Trentin. Nella discesa il gruppo si frazionava in tanti pezzetti, con Nibali e l’Astana sempre vigili alle spalle dell’Omega Pharma. Si segnalava nel frattempo Rui Costa in difficoltà, anche perché sofferente alle vie respiratorie. Ai meno 13 Roche veniva ripreso. Scatti e controscatti rendevano il finale di tappa estremamente palpitante. Ci provavano ai meno 5 Rogers (Tinkoff Saxo), Gallopin (Lotto Belisol), Kwiatkowski (Omega Pharma) e Sagan (Cannondale). Lo slovacco provava a chiudere sugli allunghi degli avversari ma non rispondeva a quello di Gallopin ai meno 2 km. Il francese, fiero ‘indossatore’ della maglia gialla il 14 Luglio, risultava imprendibile al gruppo in netta rimonta e trionfava a braccia alzate sul traguardo. Al secondo posto Degenkolb (Giant) regolava Trentin (Omega Pharma) in uno sprint ristretto. La classifica generale resta invariata con Nibali saldamente al comando. Domani la dodicesima tappa da Bourg-en-Bresse a Saint-Étienne di 185 km sembra ancora poter favorire gli scattisti, anche se diamo qualche possibilità sia alla riuscita di una fuga, sia all’arrivo allo sprint. E dopodomani, con l’arrivo di Chamrousse, vedremo il primo vero assaggio di Alpi.

Antonio Scarfone

ORDINE D’ARRIVO

1 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol 4:25:45
2 John Degenkolb (Ger) Team Giant-Shimano
3 Matteo Trentin (Ita) Omega Pharma-Quick Step
4 Daniele Bennati (Ita) Tinkoff-Saxo
5 Simon Gerrans (Aus) Orica Greenedge
6 José Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team
7 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
8 Samuel Dumoulin (Fra) AG2R La Mondiale
9 Peter Sagan (Svk) Cannondale
10 Kévin Reza (Fra) Team Europcar
11 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
12 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling
13 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling
14 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling
15 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol
16 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura
17 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team
18 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing
19 Geraint Thomas (GBr) Team Sky
20 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team
21 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team
22 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale
23 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura
24 Richie Porte (Aus) Team Sky
25 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo
26 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
27 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling
28 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step
29 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky
30 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr
31 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing
32 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling
33 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida
34 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar
35 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
36 John Gadret (Fra) Movistar Team 0:00:07
37 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr
38 Michal Golas (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:00:09
39 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:00:12
40 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 0:00:24
41 Alessandro De Marchi (Ita) Cannondale 0:00:27
42 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 0:00:42
43 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:00:47
44 Julien Simon (Fra) Cofidis, Solutions Credits
45 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team
46 Cedric Pineau (Fra) FDJ.fr 0:01:30
47 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team 0:01:32
48 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida 0:01:36
49 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
50 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team

CLASSIFICA GENERALE

1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 46:59:23
2 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:02:23
3 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:02:47
4 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:03:01
5 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol 0:03:12
6 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:03:47
7 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:03:56
8 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:03:57
9 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:04:08
10 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol 0:04:18
11 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:04:31
12 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:04:39
13 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:05:17
14 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida 0:05:34
15 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky 0:06:03
16 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:06:47
17 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida 0:07:33
18 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling 0:07:42
19 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing 0:08:01
20 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:08:25
21 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 0:09:12
22 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:10:32
23 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:10:35
24 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:11:32
25 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:11:51
26 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:15:27
27 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 0:15:43
28 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 0:19:50
29 John Gadret (Fra) Movistar Team 0:21:27
30 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 0:24:24
31 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling 0:25:51
32 Tony Martin (Ger) Omega Pharma-Quick Step 0:28:24
33 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:35:06
34 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 0:39:58
35 Peter Sagan (Svk) Cannondale 0:41:08
36 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:41:22
37 Daniel Navarro Garcia (Spa) Cofidis, Solutions Credits 0:42:16
38 Kristijan Durasek (Cro) Lampre – Merida 0:42:52
39 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr 0:43:44
40 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 0:44:32
41 José Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team 0:45:26
42 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:46:14
43 Michal Golas (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:46:46
44 Andrew Talansky (USA) Garmin – Sharp 0:46:49
45 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 0:50:59
46 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 0:51:02
47 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits 0:51:09
48 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 0:53:12
49 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura 0:53:29
50 Arthur Vichot (Fra) FDJ.fr 0:55:03

Secondo successo per il francese della Lotto Belisol sulle strade di casa (foto Bettini)

Secondo successo per il francese della Lotto Belisol sulle strade di casa (foto Bettini)

16-07-2014

luglio 16, 2014 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

Il francese Tony Gallopin (Lotto Belisol Team) si è imposto nell’undicesima tappa, Besançon – Oyonnax, percorrendo 187,5 Km in 4h25′45″ alla media di 42,333 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Degenkolb e l’italiano Matteo Trentin (Omega Pharma – Quick Step). L’italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) è ancora maglia gialla con 2′23″ sull’australiano Porte e 2′47″ sullo spagnolo Valverde Belmonte

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)

Il kazako Ilya Davidenok (Continental Team Astana) si è imposto nella decima tappa, Tianshui – Pingliang, percorrendo 222,5 Km in 5h15′34″ alla media di 42,305 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo sloveno Bole e l’ucraino Kononenko. Miglior Italiano Luca Benedetti (Amore & Vita – Selle SMP). Davidenok (Continental Team Astana) è ancora leader della classifica, con 39″ sul francese Vaubourzeix e 51″ su Kononenko. Miglior italiano Cesare Benedetti (Team NetApp – Endura), 9° a 3′43″.

GIRO CICLISTICO DELLA VALLE D’AOSTA – MONT BLANC

Il colombiano Diego Antonio Ochoa Camargo (4-72 Colombia) si è imposto nel prologo, Arvier (Planaval) – Valgrisenche, percorrendo 5,1 Km in 8′59″ alla media di 34,063 Km/h. Ha preceduto di 1″ lo statunitense Eisenhart e di 5″ l’italiano Davide Martinelli* (Team Colpack)

* dilettante

15-07-2014

luglio 16, 2014 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

giorno di riposo

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)

Il turco Ahmet Orken (Torku Seker Spor) si è imposto nella nona tappa, criterium di Tianshui, percorrendo 118 Km in 2h12′54″ alla media di 53,273 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Förster e l’ucraino Kononenko. Miglior Italiano Mattia Gavazzi (Christina Watches – KUMA powered by DANA). Il kazako Ilya Davidenok (Continental Team Astana) è ancora leader della classifica, con 29″ sul francese Vaubourzeix e 45″ su Kononenko. Miglior italiano Cesare Benedetti (Team NetApp – Endura), 9° a 3′33″.

ALENTOUR DU TOUR… ALLA PLANCHE DES BELLES FILLES

luglio 15, 2014 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .

I TRE TENORI

Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno

Vincenzo Nibali: Italia

SuperNibali: mani sul Tour. Contador cade e si ritira – Nibali: “Sul traguardo ho pensato a mia figlia” – Contador choc, cade e lascia il Tour – Wiggins: “Tranquilli: sarà Nibali a vincere il Tour” (Gazzetta dello Sport)

Nibali trionfa e torna in giallo. Contador cade e si ritira (Corriere della Sera)

Contador: Spagna – RITIRATO

Contador abandona el Tour con fractura de la meseta tibial – Nibali reconquista el maillot en la despedida de Contador – Nibali: “Lo lamento por Contador, he podido esquivarle por poco” – Froome, a Contador: “Espero verte en la Vuelta; recupérate” – Valverde: “Le mando ánimos a Contador. Le he visto caer” – ‘Purito’:”Pensé que podía ganar. Nibali iba como un avión” (AS)

Contador abandona – “Se retira entero, pero la procesión va por dentro” – Nibali se queda solo en el Tour – Se busca campeón sin estrenar (Marca)

Nibali, etapa y liderato – Contador abandona tras sufrir una caída – (El Mundo Deportivo)

Froome: Regno Unito – RITIRATO

Contador crashes out of Tour to follow Froome into abandonment – Nibali reclaims yellow jersey with victory on stage 10 – (The Independent)

Vincenzo Nibali’s rivals continue to fall by the wayside – Tour de carnage as Alberto Contador goes out with broken leg (The Time)

Nibali back in yellow as Contador pulls out of Tour – Contador abandons Tour (The Daily Telegraph)

Francia

Nibali au pouvoir – Contador abandonne à son tour – Fracture du tibia pour Contador (L’Equipe)

TOUR D’ENFANCE

Guida ai giovani in gara al Tour de France

a cura di Marco Salonna

Ha sognato a lungo di indossare la maglia gialla e invece ha perso anche quella bianca, e alla luce del rendimento in salita dimostrato sia da Thibaut Pinot che da Romain Bardet, sarà un’impresa pressochè impossibile per lui riconquistarla; è anche scivolato dal 6° al 13° posto in classifica generale, ma ciò non toglie che Michal Kwiatkowski, supportato da un monumentale Tony Martin, sia stato grande protagonista nella tappa di Planche des Belles Filles così come lo è dall’inizio di un 2014 in cui ha dimostrato grandi qualità su pressochè tutti i terreni: eccellente a cronometro (dove è stato, tra l’altro, campione mondiale junior nel 2008), veloce negli arrivi di gruppi ristretti, estremamente competitivo nelle brevi corse a tappe e in gare di un giorno impegnative (come la Liegi-Bastogne-Liegi che lo ha visto in questa stagione chiudere sul gradino più basso del podio), ottimo finisseur e in possesso anche di doti di guida della bicicletta che lo fanno rendere al meglio sia su percorsi accidentati (come quello delle Strade Bianche – che ha dominato nello scorso marzo levando, tra l’altro, di ruota nel finale un certo Peter Sagan – e come quello della tappa di Arenberg di questo Tour che lo ha visto in lizza per la vittoria prima di essere tagliato fuori negli ultimi chilometri), sia su discese tecniche come quella del Col de Chévrieres, lungo la quale ha lasciato sul posto Giovanni Visconti e Amaël Moinard e in solitudine si è riportato su Joaquim Rodríguez. L’unico punto di relativa debolezza del 24enne polacco restano le grandi montagne e anche verso Planche des Belles Filles lo abbiamo visto pagare dazio nel finale in tal senso, ma ciò non gli ha comunque impedito di terminare all’11° posto la scorsa edizione della Grande Boucle. E chissà che in questa edizione, magari con qualche altra azione a lunga gittata nei prossimi giorni, non riesca ad entrare nella top ten.

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Nibali vince la tappa e riprende la maglia. Contador fuori. Commenti?

Ceemo: Mi spiace un sacco Contador che sembrava in palla e che poteva dar luce ad una bella lotta con Nibali. Ora il Tour sarà probabilmente ridotto ad una lotta per il secondo posto.

N@po: Oggi Contador frattura tibia. Immaginate se fosse successo sul pavè…. dove l’immaginario collettivo di media e ambiente è ormai settato su pericolosissimo (mentre i dati reali dicono l’opposto dato che sul pavè non è successo nulla, mentre in TUTTE LE ALTRE TAPPE E’ UNA CONTINUA CARNEFICINA)….

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

L’Hully Gully (Edoardo Vianello)

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’: BESANÇON – OYONNAZ (187,5 Km)

Trascorsa in quel di Besançon la prima delle due giornate di riposo il Tour si rimetterà in marcia con due tappe di trasferimento che condurranno il gruppo dai Vosgi alla catena alpina, pur avendo sempre presente il “memento mori” della salita. Entrambe, infatti, non saranno banali tappe interlocutorie, votate esclusivamente alla conclusione allo sprint ed è il caso, in particolare della prima di queste due frazioni. Mentre il traguardo di Saint-Etienne, previsto il giorno successivo, concende qualche spiraglio di speranza ai velocisti, quello di Oyonnaz precluderà sicuramente loro le porte, spalancandole invece all’approdo di una fuga. Tolti i primi 50 Km privi di difficoltà altimetriche, il resto della frazione n° 11, nel corso della quale il Tour 2014 toccherà il suo “giro di boa” chilometrico, sarà continuo salire e scendere, particolarmente serrato negli ultimi 56 Km, nei quali saranno concentrati tutti e 4 i GPM previsti in questa tappa, nessuno temibile nelle pendenze. Un percorso del genere favorisce più il poco numeroso gruppetto dei fuggitivi all’attacco, piuttosto che il grosso del plotone all’inseguimento e che, comunque guardingo, lascerà fare non essendoci interesse per le squadre dei velocisti nel riprendere il tentativo, destinato ad esaurirsi solo per l’estinguersi delle energie degli attaccanti. E’ un’occasione d’oro per i corridori finora ancora rimasti a bocca asciutta e tra questi c’è Sagan, che quasi sicuramente vedremo protagonista quest’oggi. Il percorso gli si addice, sia che si ritrovi nel gruppetto in fuga, sia che rimanga nel gruppo maglia gialla attendendo che il tentativo venga ripreso e questo fa pensare che, se deciderà di non tentaret la sorte da lontano, la sua Cannondale sarà una delle formazioni che quest’oggi sarà più attive nell’inseguimento.

METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo

Besançon : cielo sereno, 25,9°C (percepiti 28°C), vento debole da NNE (9-11 Km/h), umidità al 69%
Arbois (49 Km): cielo sereno, 26,6°C (percepiti 25°C), vento moderato da NNE (10-13 Km/h), umidità al 69%
Clairvaux-les-Lacs (97 Km): cielo sereno, 27,6°C (percepiti 30°C), vento debole da N (10-12 Km/h), umidità al 66%
Oyonnax : cielo sereno, 27°C (percepiti 26°C), vento moderato da NNW (10 Km/h), umidità al 64%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

De Luca: “Benvenuti in diretta dalla stidio”
De Luca: “Siamo ripartiti ieri con una nuova maglia gialla, Tony Gallopin” (in realtà, ieri la tappa era partita con Nibali
De Luca: “Ci sono squadre, in passato, che fanno delle polizze assicurative”
Pancani: “Purito Rodriguez sta ritrovato”
Pancani: “La Petit-Ballon” (Ballon è maschile)
Pancani: “Tosatti” (Tosatto)
Pancani: “Lidero” (leader)
Martinello: “Sono state amiche a Vincenzo Nibali”
De Luca: “Tappa che stiamo seguendo prima che i corridori dessero la prima pedalata su RaiSport2″
De Luca: “C’è Contador con la caduta”
De Stefano: “In questo Giro d’Italia”
Pancani: “Il discorso del fair play, ne dovremmo parlare ad ore” (per ore)
Pancani: “Tappa che si concluderà con il week end sulle Alpi”
De Luca: “Iorchscire” (Yorkshire si pronuncia “Iorchsciair”)
Saronni: “Porte sarà fare”
Martinello: “Le durissimi 3 Km e mezzo”
Pancani: “Stanno aumentando gli uomini della formazione olandese” (avanzando)
Televideo: “Ripreso Rodriguez su ultima salita”
Televideo: “Planches des Belles des Filles” (c’è un “des” di troppo)
Televideo: “Joquim Rodriguez” (il nome di Rodriguez è Joaquim)
Tg LA7: “Planche des Belles”

IL TOUR DI GOMEZ

In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della decima tappa, Mulhouse – La Planche des Belles Filles

1° Tiago Machado (Team Netapp-Endura)
2° Andreas Schillinger (Team Netapp-Endura), s.t.
3° Adrien Petit (Cofidis, Solutions Credits) a 10′19″
4° Simon Yates (Orica GreenEDGE) a 10′27″
5° Cheng Ji (Team Giant-Shimano) a 10′37″
Miglior italiano: Luca Paolini (Team Katusha), 7° a 10′37″

Classifica generale

1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Elia Viviani (Cannondale) a 13′52″
3° Arnaud Démare (FDJ.fr) a 21′58″
4° Davide Cimolai (Lampre – Merida) a 23′06″
5° Adrien Petit (Cofidis, Solutions Credits) a 24′16″

L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!

13a TAPPA: AVIGNONE – MONTPELLIER (126 Km)

MERCKX SEMPRE PIU’ IN SELLA – A SERCU NON RIESCE IL “POKER”
Tour: a Montpellier l’inglese Hoban si aggiudica la volata
Tour “baby”: Martinez leader

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

Il muro finale della Planche des belles Filles (wikipedia)

Il muro finale della Planche des belles Filles (wikipedia)

14-07-2014

luglio 15, 2014 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

L’italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) si è imposto nella decima tappa, Mulhouse – La Planche des Belles Filles, percorrendo 161,5 Km in 4h27′26″ alla media di 36,233 Km/h. Ha preceduto di 15″ il francese Pinot e di 20″ lo spagnolo Valverde Belmonte. Nibali è tornato in maglia gialla con 2′23″ sull’australiano Porte e 2′47″ su Valverde Belmonte

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)

giorno di riposo

FUORI DUE!!! E IL TOUR S’AGGRAPPA ALLA PINNA DELLO SQUALO

luglio 14, 2014 by Redazione  
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Nel giorno della festa nazionale francese succede di tutto. Contador è costretto al ritiro da una brutta caduta, Kwiatkowski attacca la lontano aiutato da uno straordinario Martin, “Purito” conquista la maglia a pois e Nibali, sull’ultima salita, saluta la compagnia degli avversari e va a prendersi in scioltezza tappa e maglia gialla ai danni di Galoppin, in forte ritardo.

Tappa meravigliosa che conclude una altrettanto meravigliosa prima settimana di Tour de France. In una frazione con sette gran premi della montagna, senza un metro di pianura ed ancora una volta corsa sotto la pioggia, Contador cade in discesa e Nibali è prontissimo a riorganizzare i piani della squadra, richiamando in gruppo Westra, che si era inserito nella fuga, e mettendo la squadra davanti per evitare che Kwiatkowski potesse prendere il largo. Sulle ultime due ascese, le più dure, l’Astana prende decisamente in mano la situazione con Michele Scarponi, che fa un grosso lavoro anche dopo una spettacolare caduta in discesa.
La frazione di oggi era di difficile lettura in quanto la situazione creatasi ieri ed il tracciato previsto per oggi lasciavano aperti diversi interrogativi, soprattutto sul ruolo delle squadre in caso di possibili fughe da lontano di uomini di classifica. La risposta che ha dato la corsa è stata anche condizionata dalla caduta di Alberto Contador, che poteva essere oggi protagonista. Il tracciato, infatti, era di quelli che si addicono alle caratteristiche dello spagnolo, con diverse salite di prima categoria sin dall’inizio e le due salite finali brevi ma con pendenze terribili.
La corsa si accende subito e dopo soli tre chilometri dal via evadono Lieuwe Westra (Astana), Giovanni Visconti (Movistar), Arnaud Gérard (Bretagne – Séché), Markel Irizar (Trek), Thomas Voeckler (Europcar), Amaël Moinard (BMC) e Christophe Riblon (Ag2r La Mondiale), mentre successivamente si lanciano in contrattacco Joaquim Rodríguez (Katusha), Jan Bárta (Team NetApp – Endura) e Peter Sagan (Cannondale). Anche Jérôme Pineau (IAM) cerca di agganciare i tre contrattaccanti, ma il fallimento del suo tentativo lo costringe a desistere. Nel corso della prima salita i due gruppi si uniscono ed al comando si forma quindi un drappello di dieci atleti. La IAM, che non è riuscita ad entrare in fuga con Pineau, cerca di alzare il ritmo in seno al gruppo. Già nella prima discesa si assiste al primo attacco importante, quando allungano Reto Hollenstein, Marcel Wyss (IAM Cycling), Rein Taaramae (Cofidis), Michal Kwiatkowski (maglia bianca) e Tony Martin (Omega Pharma – QuickStep), che già ieri aveva lasciato tutti di stucco con una vittoria al termine di una lunghissima fuga, in una tappa non adatta alle sue caratteristiche di passista. Sulle rampe verso il GPM del Petit Ballon i contrattaccanti si riportano sulla testa della corsa, grazie alla potente azione proprio di Tony Martin in aiuto a Kwiatkowski. Il gruppo non sembra preoccuparsi eccessivamente di questo attacco, partito davvero molto lontano dall’arrivo, e la logica del controllo prevale su quella dell’inseguimento. Lungo la discesa bagnata e difficile finisce per terra Alberto Contador che è costretto a fermarsi per farsi medicare. In gruppo ci sono minuti di indecisione sul da frasi: aspettare il rientro di Contador o tirare dritto, anche per evitare che la fuga possa assumere proporzioni preoccupanti. Il dilatarsi del distacco di Contador convince il gruppo a continuare nella azione di controllo della fuga. Sulla terza salita di giornata lo spagnolo è, però, costretto ad alzare bandiera bianca ed a salire in ammiraglia a causa dei postumi della caduta (successivamente sarà rilevata la frattura della tibia). Il Tour dopo Froome perde così un altro protagonista di primissimo piano.
Davanti Tony Martin fa qualcosa di straordinario, tirando il gruppo di testa senza ricevere neppure un cambio; il ritmo è elevato e causa la riduzione del drappello a soli dieci uomini. “Purito” Rodríguez, andando a sprintare su tutti i traguardi valevoli per il GPM, conferma che l’allungo di ieri non era un fuoco di paglia, ma diretto ad inseguire l’obiettivo della maglia a pois, in assenza di mire alla generale: missione compiuta per “Purito” che, al termine della tappa, vestirà la maglia a pois.
Dopo il ritiro di Contador, l’Astana si trova costretta a prendere in mano la situazione poiché i Tinkoff non sono più nella condizione di dare una mano. Dalla discesa del Col d’Odeden in poi il ritmo del plotone sale sensibilmente e, proporzionalmente, si riduce il vantaggio dei battistrada che in venti chilometri è quasi dimezzato, dopodichè abbiamo una fase di stabilizzazione fino all’attacco della penultima salita, quando il ritmo sale ulteriormente sotto la spinta di Michele Scarponi, oggi splendido in appoggio al capitano. Nel gruppo di testa Martin esaurisce il lavoro e sembra non riuscire più a salire, stremato dalla fatica. Prende quindi le redini della fuga la maglia bianca che si porta dietro “Purito” Rodríguez. Lo spagnolo, però, ha un altro passo sulle arcigne rampe del Col de Chevrères, che in certi tratta arrivano anche al 24%, e lascia sul posto Kwiatkowski che viene ripreso e superato anche dall’ottimo Giovanni Visconti che, con passo regolare, va anche ad avvicinarsi al battistrada Rodríguez.
Nel gruppo, frattanto, iniziano a verificarsi defezioni illustri di uomini che non riescono a tenere l’elevato ritmo di Scarponi, su tutti Talanky e la maglia gialla Tony Galoppin che saluta il sogno di tenere la maglia al termine di questa dura giornata.
Nel corso della discesa Visconti Moinard e Kwiatkowski si riportano di Rodríguez e la maglia bianca tenta addirittura un allungo per anticipare l’attacco della salita finale. Nel gruppo, invece, Scarponi fa un dritto causato dalla asfalto viscido e vola oltre le protezioni su un prato al lato della strada. A questo punto prende in mano la situazione Fulsang, continuando a tirare il gruppo degli uomini di classifica, ma Michele Scarponi stringe i denti, risale in bicicletta, si riporta da solo sul gruppo di Nibali e riprende il proprio lavoro sulle rampe dell’ultima ascesa. Davanti, “Purito” alza il ritmo e Kwiatkowski è costretto a lasciarlo andare, mentre il gruppo si avvicina ai battistrada a gran velocità. Poco prima dei due all’arrivo, Scarponi si sposta e parte, in bella progressione, Vincenzo Nibali. Valverde accenna una risposta ma né lui né Porte sono in grado di tenere le ruote del siciliano che va a riprendere e staccare anche Rodríguez, conquistando per la seconda volta, nel giro di pochi giorni, tappa e maglia gialla, aumentando anche il distacco sui suoi diretti avversari che arrivano con un distacco di circa 20 secondi.
Nibali a questo punto ha un vantaggio di 2 minuti e 23 sul secondo in classifica generale Richie Porte e 2 minuti e 47 su Valverde, che occupa la terza piazza.
In base a ciò che si è visto oggi, sembra che Nibali abbia le mani sul Tour de France, ma tutto quel che è accaduto in questi primi dieci giorni consiglia di tenere gli occhi aperti e la testa sulle spalle, in quanto le insidie non mancano mai. Lo stesso Nibali, oggi, ha rischiato la caduta nello stesso punto in cui è finito fuori strada Michele Scarponi. In ogni caso, Valverde e Porte sono avversari tosti e Vincenzo dovrà stare attento agli attacchi che certamente gli verranno sferrati, anche perchè non bisogna dimenticare la lunghissima cronometro del penultimo giorno.
Nibali ha corso con grande intelligenza tattica; ha cercato inizialmente di risparmiare la squadra, tentando di lasciare il compito agli uomini della maglia gialla e a quelli della Tinkoff; dopo la caduta di Contador ha capito che il peso di controllare l’attacco di Kwiatkowski sarebbe ricaduto di nuovo sulla sua squadra, ha fermato Westra ed ha tentato di far collaborare anche altre squadre, a dir la verità con scarsi risultati. In ogni caso, è riuscito a chiudere su Kwiatkowski ed a trovarsi in posizione ideala per raggiungere e superare Rodríguez, andando a conquistare una straordinaria vittoria.
Porte e Valverde hanno hanno accennato una reazione, ma si sono subito resi conto che oggi Nibali aveva un altro passo ed hanno cercato di limitare i danni, riuscendoci anche abbastanza bene. Alla fine il loro passivo sul traguardo si aggira intorno ai venti secondi, ma quel che conta è il distacco nella generale che supera i due minuti.
Nelle prossime tappe il peso di controllare la corsa graverà ancora sulle spalle degli uomini dello “Squalo” e, sotto questo punto di vista, il giorno di riposo previsto per domani si rivela quanto mai opportuno per recuperare le energie spese in una prima settimana ricca di emozioni.

Benedetto Ciccarone

ORDINE D’ARRIVO

1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 4:27:26
2 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:00:15
3 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:00:20
4 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale
5 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:22
6 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
7 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:00:25
8 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:00:50
9 Joaquim Rodriguez (Spa) Team Katusha 0:00:52
10 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky 0:00:54
11 Daniel Navarro Garcia (Spa) Cofidis, Solutions Credits 0:01:04
12 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:01:06
13 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida
14 John Gadret (Fra) Movistar Team 0:01:08
15 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing
16 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing
17 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol 0:01:16
18 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida 0:01:21
19 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:01:23
20 Simon Spilak (Slo) Team Katusha 0:01:26
21 Christophe Riblon (Fra) AG2R La Mondiale 0:01:42
22 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling 0:01:58
23 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits 0:02:01
24 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:02:13
25 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:02:47
26 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 0:03:49
27 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:04:11
28 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:04:14
29 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:04:16
30 Nicolas Edet (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:04:21
31 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 0:04:26
32 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:04:34
33 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol 0:04:46
34 José Serpa (Col) Lampre – Merida
35 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:05:07
36 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 0:05:24
37 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 0:05:42
38 Mikael Cherel (Fra) AG2R La Mondiale 0:05:44
39 Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar 0:07:04
40 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:07:06
41 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:07:14
42 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 0:07:59
43 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:08:17
44 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr
45 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 0:08:45
46 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling 0:09:53
47 Peter Stetina (USA) BMC Racing Team 0:10:12
48 Andrew Talansky (USA) Garmin – Sharp
49 Tom Jelte Slagter (Ned) Garmin – Sharp
50 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling

CLASSIFICA GENERALE

1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 42:33:38
2 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:02:23
3 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:02:47
4 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:03:01
5 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol 0:03:12
6 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:03:47
7 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:03:56
8 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:03:57
9 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida 0:03:58
10 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:04:08
11 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol 0:04:18
12 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:04:31
13 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:04:39
14 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:05:17
15 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky 0:06:03
16 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:06:47
17 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida 0:07:33
18 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 0:07:36
19 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling 0:07:42
20 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing 0:08:01
21 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:08:25
22 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:09:45
23 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:09:56
24 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:10:35
25 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:11:51
26 Andrew Talansky (USA) Garmin – Sharp 0:14:44
27 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 0:15:19
28 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:15:27
29 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 0:18:14
30 John Gadret (Fra) Movistar Team 0:21:20
31 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 0:22:48
32 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling 0:25:51
33 Tony Martin (Ger) Omega Pharma-Quick Step 0:26:48
34 Fabian Cancellara (Swi) Trek Factory Racing 0:29:07
35 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:29:58
36 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 0:33:36
37 Arthur Vichot (Fra) FDJ.fr 0:34:37
38 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 0:39:58
39 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:40:35
40 Daniel Navarro Garcia (Spa) Cofidis, Solutions Credits 0:40:40
41 Tom Jelte Slagter (Ned) Garmin – Sharp 0:40:42
42 Peter Sagan (Svk) Cannondale 0:41:08
43 Kristijan Durasek (Cro) Lampre – Merida 0:41:16
44 Jens Keukeleire (Bel) Orica Greenedge 0:41:43
45 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr 0:43:37
46 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:44:06
47 Tiago Machado (Por) Team Netapp-Endura 0:44:12
48 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 0:45:12
49 José Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team 0:45:26
50 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:46:02

Le due anime della 10a tappa del Tour: a sinistra quella gioiosa di Nibali, a destra quella sofferente di Contador (foto Bettini / AFP)

Le due anime della 10a tappa del Tour: a sinistra quella gioiosa di Nibali, a destra quella sofferente di Contador (foto Bettini / AFP)

HALLER, UN’AUSTRIACO VINCENTE A VIENNA

luglio 14, 2014 by Redazione  
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Nell’ottava ed ultima tappa del Giro d’Austria è l’austriaco di Carinzia Marco Haller (Katusha) a primeggiare nella volata a ranghi compatti, precedendo di misura Jacopo Guarnieri (Astana) e l’olandese Raymond Kreder (Garmin-Sharp).
Trionfo anche per Peter Kennaugh (Team Sky) in classifica generale davanti a Javier Moreno (Movistar) e Damiano Caruso (Cannondale).

Dopo tanti piazzamenti, due terzi posti, si può anche cedere di fiducia e di morale, ma Marco Haller, forse nel rivedere la capitale della sua nazione, si è motivato a sufficienza per poter vincere. A fare le spese della cattiveria agonistica di Haller è stato Jacopo Guarnieri, che non ha potuto che accontentarsi della seconda posizione odierna, ma sicuramente con l’obiettivo di migliorarsi nelle prossime corse.
Per quanto riguarda quest’ultima tappa, la frazione, che partiva da Podersdorf per terminare dopo 122 chilometri in quel di Vienna, offriva un percorso completamente pianeggiante e adatto ad un finale da disputarsi in volata, dopo aver affrontato per dieci volte un circuito disegnato attorno alle sfarzose e larghe vie della capitale austriaca. Nella prima parte di gara prendevano il comando della corsa cinque corridori: Patrick Bosman (Tirol Cycling), Christoph Springer (Team Vorarlberg), Marco Minnaard (Wanty – Groupe Gobert), Jan Tratnik (Amplatz BMC) e Daniel Martin (Garmin Sharp).
Sotto la guida del Team Sky il gruppo concedeva ai battistrada non più di due minuti, visto anche che Martin occupava il quindicesimo posto della classifica generale a più di sette minuti ed in questi casi è meglio non farsi sfuggire niente.
Per riprendere i fuggitivi il plotone impiegava pochissimo tempo e ben prima dell’ultimo chilometro la situazione era già tornata di “gruppo compatto”, con i velocisti che si apprestavano a dire la loro sul larghissimo rettilineo finale. La volata era così vinta da Marco Haller, nettamente primo e davanti Jacopo Guarnieri e Raymond Kreder. Completavano la top ten Valler, Lutsenko, Silvestre, Piechele (al ritorno dopo il terribile incidente occorsogli in aprile, quando fu investito da una macchina in allenamento), Venturini, Caruso e Biedermann.
Per quanto riguarda la classifica finale, questa risultava appannaggio di Peter Kennaugh, al suo secondo centro stagionale in una piccola corsa a tappe dopo la Coppi e Bartali. Sul podio con l’inglese ci sono anche Moreno e Caruso, distanziati da Kennaugh di oltre un minuto, a testimonianza del suo notevole predominio.

Paolo Terzi

ORDINE D’ARRIVO

1 Marco Haller (Aut) Team Katusha 2:03:08
2 Jacopo Guarnieri (Ita) Astana Pro Team
3 Raymond Kreder (Ned) Garmin – Sharp
4 Boris Vallee (Bel) Lotto – Belisol
5 Alexey Lutsenko (Kaz) Astana Pro Team
6 Fabio Silvestre (Por) Trek Factory Racing
7 Andrea Piechele (Ita) Bardiani CSF
8 Clément Venturini (Fra) Cofidis, Solutions Crédits
9 Damiano Caruso (Ita) Cannondale
10 Daniel Biedermann (Aut) Team Gourmetfein Simplon Wels
11 Nicola Boem (Ita) Bardiani CSF
12 Sebastian Lander (Den) BMC Racing Team
13 Martin Weiss (Aut) Tirol Cycling Team
14 Jay Mccarthy (Aus) Team Tinkoff-Saxo
15 Oscar Gatto (Ita) Cannondale
16 Tim De Troyer (Bel) Wanty – Groupe Gobert
17 Juan Jose Lobato Del Valle (Esp) Movistar Team
18 Andreas Hofer (Aut) Team Vorarlberg
19 Oliver Zaugg (Sui) Team Tinkoff-Saxo
20 Clemens Fankhauser (Aut) Tirol Cycling Team
21 Andi Bajc (Slo) Amplatz – BMC
22 Florian Bissinger (Ger) WSA-Greenlife
23 Christopher Sutton (Aus) Team Sky
24 Alexander Meier (Ger) Gebrüder Weiss – Oberndorfer
25 Larry Warbasse (USA) BMC Racing Team
26 Francisco José Ventoso Alberdi (Esp) Movistar Team
27 Michel Kreder (Ned) Wanty – Groupe Gobert
28 Thomas Degand (Bel) Wanty – Groupe Gobert
29 Dominik Hrinkow (Aut) Tirol Cycling Team
30 Arman Kamyshev (Kaz) Astana Pro Team
31 Eros Capecchi (Ita) Movistar Team
32 Jesse Sergent (NZl) Trek Factory Racing
33 Frederik Backaert (Bel) Wanty – Groupe Gobert
34 Jasha Sütterlin (Ger) Movistar Team
35 Francesco Gavazzi (Ita) Astana Pro Team
36 Patrick Konrad (Aut) Team Gourmetfein Simplon Wels
37 Peter Kusztor (Hun) Amplatz – BMC
38 Dayer Uberney Quintana Rojas (Col) Movistar Team
39 Martin Schöffmann (Aut) WSA-Greenlife
40 Janez Brajkovic (Slo) Astana Pro Team
41 Maximilian Kuen (Aut) Gebrüder Weiss – Oberndorfer
42 Jure Golcer (Slo) Team Gourmetfein Simplon Wels
43 Sebastian Schönberger (Aut) Team Gourmetfein Simplon Wels
44 Matija Kvasina (Cro) Team Gourmetfein Simplon Wels
45 Jerome Coppel (Fra) Cofidis, Solutions Crédits
46 Christophe Le Mevel (Fra) Cofidis, Solutions Crédits
47 Daniil Fominykh (Kaz) Astana Pro Team
48 Stefan Poll (Aut) Amplatz – BMC
49 Steele von hoff (Aus) Garmin – Sharp
50 Francis De Greef (Bel) Wanty – Groupe Gobert

CLASSIFICA GENERALE

1 Peter Kennaugh (GBr) Team Sky 29:45:40
2 Javier Moreno Bazan (Esp) Movistar Team 0:01:03
3 Damiano Caruso (Ita) Cannondale 0:01:42
4 Patrick Konrad (Aut) Team Gourmetfein Simplon Wels 0:02:50
5 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 0:02:52
6 Jerome Coppel (Fra) Cofidis, Solutions Crédits 0:03:03
7 Oliver Zaugg (Sui) Team Tinkoff-Saxo 0:03:07
8 Jure Golcer (Slo) Team Gourmetfein Simplon Wels 0:03:47
9 Dayer Uberney Quintana Rojas (Col) Movistar Team 0:04:14
10 Thomas Degand (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:04:15
11 Eros Capecchi (Ita) Movistar Team 0:04:18
12 Christophe Le Mevel (Fra) Cofidis, Solutions Crédits 0:05:27
13 Janez Brajkovic (Slo) Astana Pro Team 0:06:04
14 Matija Kvasina (Cro) Team Gourmetfein Simplon Wels 0:06:37
15 Daniel Martin (Irl) Garmin – Sharp 0:07:01
16 Bob Jungels (Lux) Trek Factory Racing 0:07:06
17 Frederik Backaert (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:11:53
18 Brent Bookwalter (USA) BMC Racing Team 0:13:33
19 Evgeni Petrov (Rus) Team Tinkoff-Saxo 0:13:37
20 Francis De Greef (Bel) Wanty – Groupe Gobert 0:14:24
21 Larry Warbasse (USA) BMC Racing Team 0:14:59
22 Yohan Bagot (Fra) Cofidis, Solutions Crédits 0:15:59
23 David Wöhrer (Aut) Tirol Cycling Team 0:18:59
24 Sylvester Szmyd (Pol) Movistar Team 0:19:03
25 Joseph Lloyd Dombrowski (USA) Team Sky 0:19:58
26 Francesco Gavazzi (Ita) Astana Pro Team 0:23:21
27 Jesper Hansen (Den) Team Tinkoff-Saxo 0:26:10
28 Guillaume Levarlet (Fra) Cofidis, Solutions Crédits 0:26:43
29 Marco Minnaard (Ned) Wanty – Groupe Gobert 0:28:27
30 Pawel Poljanski (Pol) Team Tinkoff-Saxo 0:28:45
31 Nathan Brown (USA) Garmin – Sharp 0:28:50
32 Daniil Fominykh (Kaz) Astana Pro Team 0:29:16
33 Dmitriy Kozontchuk (Rus) Team Katusha 0:29:37
34 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky 0:30:34
35 Christian Knees (Ger) Team Sky 0:30:35
36 Tomás Koudela (Cze) Gebrüder Weiss – Oberndorfer 0:30:36
37 Clemens Fankhauser (Aut) Tirol Cycling Team 0:32:23
38 Nicolas Baldo (Fra) Team Vorarlberg 0:33:30
39 Nicola Ruffoni (Ita) Bardiani CSF 0:33:37
40 Alberto Losada Alguacil (Esp) Team Katusha 0:33:52
41 Peter Kusztor (Hun) Amplatz – BMC 0:34:08
42 Nicki Sørensen (Den) Team Tinkoff-Saxo 0:34:52
43 Florian Bissinger (Ger) WSA-Greenlife 0:34:59
44 Pavel Brutt (Rus) Team Katusha 0:35:46
45 George Bennett (NZl) Cannondale 0:35:47
46 Matej Mohoric (Slo) Cannondale 0:36:51
47 Angelo Pagani (Ita) Bardiani CSF 0:37:34
48 Koldo Fernandez De Larrea (Esp) Garmin – Sharp 0:38:09
49 Eduard Vorganov (Rus) Team Katusha 0:39:14
50 Joshua Edmondson (GBr) Team Sky 0:39:41

Haller vince la passerella viennese del Giro dAustria (foto Mario Stiehl)

Haller vince la passerella viennese del Giro d'Austria (foto Mario Stiehl)

IL GIRO ROSA SI TINGE ANCORA DI VOS

luglio 14, 2014 by Redazione  
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Per la terza volta Marianne Vos riporta in Olanda la maglia rosa. Sua l’edizione 2014 dopo che la “canibalessa” si era già imposta nelle 2011 e nel 2012. Dopo aver scricchiolato un po’ nella penultima frazione, la formazione della Vos ha controllato alla perfezione l’ultima giornata di gara, concendendo strada solo alla più brillante in montagna, la britannica Emma Pooley, andata a segno sul prestigioso traguardo del Ghisallo

Ultimo atto di gara con conclusione in uno dei luoghi simbolo del ciclismo, il Santuario del Ghisallo, luogo che estende la sua protezione e il suo fascino su tutto il movimento del pedale mondiale. Prova ne è la moltitudine di maglie, biciclette e oggetti legati al ciclismo di ogni epoca che ne arricchisce il museo. Come era facile ipotizzare anche l’ultimo traguardo è stato conquistato da Emma Pooley (Lotto Belisol Ladies) al suo terzo successo parziale e conquistatrice di tutte le tappe dedicate alle scalatrici. L’atleta britannica si è imposta per distacco precedendo di 25 secondi la coppia Rabobank composta da Pauline Ferrand-Prévot e Marianne Vos, che conquista così il suo terzo Giro d’Italia.
Se nelle scorse tappe la squadra della forte campionessa olandese aveva scricchiolato tatticamente, oggi il trio delle meraviglie compost da Vos, Ferrand-Prévot e Van der Breggen si è gestito al meglio e controllato l’andamento della tappa ad esclusivo loro uso e consumo. Data la libera uscita alla britannica, sicuramente una spanna abbondante sulle altre in salita, non è rimasto altro che limitare le ambizioni della ben più temibile Mara Abbot e tagliare il traguardo per prime dopo la vincitrice per tingere il podio di bianco e arancione, I colori della Rabo Liv, il team delle prime tre della classifica generale.

Mario Prato

Marianne Vos festeggia il suo terzo Giro dItalia (foto Ianuale)

Marianne Vos festeggia il suo terzo Giro d'Italia (foto Ianuale)

DA SUPER TONY A SUPER MARIO IL PASSO E’ BREVE. GERMANIA UBER ALLES

luglio 14, 2014 by Redazione  
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La superiorità del calcio tedesco raggiunge la massima espressione conquistando la Coppa del Mondo 2014. Un sistema collaudato e sviluppato sulla forza e la ricchezza dei vivai e dalla volontà di innovazione più che di conservazione. Questo modello anche negli altri sport può fare la differenza e dare un impulso per creare qualcosa di buono, ciclismo compreso.

‘Il calcio è un gioco semplice: si gioca undici contro undici, e alla fine vincono i tedeschi.’ Questo celebre aforisma di Gary Lineker ritorna oggi più che mai di stretta attualità visto che la Germania ha vinto la sua quarta coppa del Mondo, raggiungendo l’Italia. Italia che a sua volta può vantarsi in modo dimesso di questo primato, visto che proprio le ultime due edizioni sono state disastrose, dopo la vittoria nel 2006. Un po’ di orgoglio può esserci trasmesso solo dal fatto che nei Mondiali di calcio l’Italia le ha sempre date alla Germania. Per la terza volta consecutiva la finale del Mondiale si decide dopo il novantesimo e se l’aggiudica una squadra europea. E comunque il trionfo teutonico noi lo sentivamo nell’aria. Eh sì, perché nel pomeriggio un certo Tony Martin si era prodotto in una fuga al Tour di oltre 150 km! Va bene che per una buona metà la aveva condivisa con Alessandro De Marchi, promettente ragazzone della Cannondale, ma a un certo punto, sull’ultimo GPM di giornata, l’andatura del campione del mondo a cronometro diventava insostenibile anche per l’italiano che avrebbe rivisto l’uomo dell’Omega Pharma, insieme ai fuggitivi della prima ora, soltanto dopo il traguardo di Mulhouse. La potenza dimostrata da Tony Martin, ma anche da Kittel e da Greipel (finora al Tour 2014 la Germania ha fatto sue cinque tappe su nove) fa il pari con la superiorità dei calciatori tedeschi in tutto questo Mondiale brasiliano. L’ultima ad arrendersi è stata l’Argentina, in una finale che ha visto sprazzi di bel gioco, buone manovre a centrocampo, in cui l’appassionato di calcio ha potuto gustarsi una bella partita, soprattutto nei primi 45 minuti. Nel primo tempo le clamorose occasioni da gol di Higuaín da una parte e di Howedes dall’altra facevano quasi da freno a ulteriori schermaglie, visto che nella ripresa la tattica prendeva il sopravvento, con la mediana di gioco ben occupata da entrambe le squadre. Anche le fasce risentivano del cambiamento di rotta, visto che sia Lahm che Zabaleta, i cursori più penetranti a disposizione di entrambe le squadre, tendevano a conservare una posizione difensiva più che propositiva. Anche i chiavistelli in attacco come Mueller e Messi non riuscivano ad incidere in una manovra che perdeva gli sbocchi che si erano creati nel primo tempo. I portieri restavano a guardare per lungo tempo, con Romero alla fine più impegnato di Neuer. Una partita che si è giocata anche sulle sostituzioni. Sabella ha tolto Lavezzi e Higuaín, gli uomini più pericolosi nell’area tedesca, lasciando in campo Messi, che è sembrato visibilmente in serata no. La Germania ha saputo aspettare fino a otto minuti dalla fine dei tempi supplementari. Risolveva Mario Götze con una bella volée di sinistro al volo su invitante assist di Schürrle, guarda caso proprio i due subentrati al posto di Kramer e Klose. Abbiamo già parlato in un articolo precedente del progetto vincente del calcio tedesco in questi ultimi 10-15 anni. Ebbene, la Germania ha semplicemente raccolto i frutti di questa operazione, o meglio semina, affiancandola a dirigenti virtuosi e capaci. Considerando che in panchina c’era gente come Draxler o Grosskreuz, in procinto di diventare i nuovi Schweinsteiger e Lahm, per non parlare di Marco Reus che ha dovuto saltare il Mondiale per infortunio ed un Neuer che sarà ancora a lungo il miglior portiere del mondo, la Germania ha solide basi sulle quali costruire squadre ancora più forti e complete. Speriamo che anche adesso in Italia si parta da un anno zero del calcio in cui sono molte le mele marce da eliminare e i rami secchi da potare. Sia tra i calciatori che tra i dirigenti. Il nuovo avanzerà? Lo speriamo, anzi lo pretendiamo, per una nuova ondata di talenti calcistici e successi sportivi. Non dimenticando il ciclismo che, come detto, ha forse già trovato in qualche illuminato dirigente – il riferimento alla famiglia Reverberi è del tutto non casuale – la soluzione, o almeno la concreta volontà, di uscire dalle sabbie mobili di un passato burrascoso. Il modello Germania prevale, è valido e produce risultati. Aspettiamo gli Europei in Francia tra due anni e i Mondiali in Russia nel 2018 per la conferme.

Giuseppe Scarfone

La nazionale tedesca stringe tra le mani la Coppa del Mondo appena conquistata (foto AP /Hassan Ammar)

La nazionale tedesca stringe tra le mani la Coppa del Mondo appena conquistata (foto AP /Hassan Ammar)

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