KRISTOFF COLPISCE ANCORA IN UN FINALE THRILLING

luglio 20, 2014 by Redazione  
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Solo 50 metri separano i due fuggitivi di giornata Jack Bauer e Martin Elmiger dal giocarsi il successo in quel di Nîmes che va, invece, al norvegese della Katusha, che con uno sprint prepotente bissa la vittoria di Saint-Étienne precedendo Heinrich Haussler, Peter Sagan e André Greipel. Nulla da fare per Marcel Kittel che non va oltre l’11° posto mentre Vincenzo Nibali conserva con autorità la maglia gialla in attesa dell’esame dei Pirenei.

Dopo la due giorni alpina di Chamrousse e Risoul che ha consacrato Vincenzo Nibali (Astana) come padrone assoluto della corsa, il Tour de France ha proposto una frazione interlocutoria, 222 km da Tallard a Nîmes, che al di là della distanza ragguardevole ha avuto come elementi di difficoltà maggiori il vento e la pioggia che hanno caratterizzato soprattutto l’ultima parte di gara, eccezion fatta, fortunatamente, per gli ultimi chilometri nel corso dei quali è tornato il bel tempo. Per il resto, al di là di qualche saliscendi ad inizio tappa, il percorso era interamente pianeggiante e adatto pertanto ai velocisti. Non a caso i soli Jack Bauer (Garmin-Sharp) e Martin Elmiger (Iam Cycling) avevano preso il largo fin dalle prime battute, in quella che sembrava la classica fuga di poche unità lasciata andare dalle squadre degli sprinter, in grado poi di annullare il gap in qualsiasi momento. Invece, questa volta c’è mancato pochissimo perchè i due battistrada non si giocassero tra loro il successo. Il neozelandese e il neo campione svizzero, che peraltro aveva già indossato la maglia rossocrociata nei lontani 2001 e 2005, avevano acquisito un margine massimo di 6′40”, che si è riduceva drasticamente tra i -80 e i -60 dal traguardo nel momento in cui, nel tratto di gara più esposto al vento, la Giant-Shimano di Marcel Kittel e la Lotto-Belisol di André Greipel, che avevano fin lì condotto l’inseguimento, venivano rimpiazzate in testa al gruppo dalle squadre di chi puntava alla generale, in particolare la Ag2r di Romain Bardet e Jean-Christophe Péraud e la Bmc di Tejay Van Garderen che avevano tentato di creare difficoltà non tanto a Nibali, che costantemente rimaneva nelle prime posizioni dimostrando ancora una volta una grandissima facilità di pedalata, quanto a Thibaut Pinot (Fdj), che già nella tappa di Reims era rimasto tagliato fuori da un ventaglio e aveva chiuso con un minuto di ritardo rispetto agli altri big. In ogni caso le condizioni non erano tali da fare la differenza e, malgrado il violento acquazzone che iniziava a cadere e che suggeriva agli uomini di classifica di mantenersi nell’avanguardia del plotone, la situazione tornava relativamente tranquilla con le squadre dei velocisti a riprendere il comando delle operazioni, confidando di poter azzerare senza troppi affanni i 2 minuti circa di ritardo che ancora avevano rispetto a Bauer ed Elmiger. Evidentemente, però, le montagne delle giornate precedenti avevano tagliato le gambe a molti degli uomini che tiravano in testa al gruppo mentre i due battistrada – che, seguendo una strategia che si è consolidata nelle ultime stagioni, avevano risparmiato molte energie nei chilometri precedenti – aumentavano considerevolmente l’andatura conservando un margine di 50” ai -10 dal traguardo, di 35” ai -5 e di 20” sotto lo striscione con il triangolo rosso dell’ultimo chilometro. Sembrava ormai fatta per il neozelandese e lo svizzero che non avevano, però, fatto i conti con il solito, implacabile Tony Martin (Omega-QuickStep) che, con due poderosi allunghi nel finale (uno dei quali condiviso con Daniele Bennati, rimasto poi purtoppo tagliato fuori da una foratura), riportava il gruppo vicinissimo quando era già iniziato il rettilineo conclusivo con Alessandro Petacchi che, nel ruolo di ultimo uomo per Mark Renshaw, completava l’opera. Bauer rimaneva in testa fino a non più di 50 metri dalla linea bianca ma nulla poteva di fronte alla prepotente accelerazione di Alexander Kristoff (Katusha) che, dopo il successo di Saint-Étienne, confermava di essere di gran lunga il velocista più in forma, mettendo il suo 11° sigillo stagionale davanti alla sorpresa di giornata Heinrich Haussler (Iam Cycling), al solito Peter Sagan (Cannondale), a Greipel, a un Renshaw che ancora una volta non sfruttava al meglio il gran lavoro dei compagni di squadra e a Bryan Coquard (Europcar) mentre il grande favorito della vigilia Kittel, uscito evidentemente esausto dalla due giorni alpina (in particolare a Chamrousse aveva faticato molto a giungere al traguardo dentro il tempo massimo), non riusciva a fare meglio dell’11° posto. Dopo il secondo giorno di riposo sarà il turno dei Pirenei, che Nibali affronterà con un vantaggio nella generale di 4′37” su Alejandro Valverde (Movistar), 4′50” su Bardet, 5′06” su Pinot, 5′49” su Van Garderen e 6′08” su Péraud. Si comincerà con la Carcassone-Bagnères de Luchon che, con i suoi 237,5 km, è la tappa più lunga del Tour. Le difficoltà saranno concentrate negli ultimi 80 con il breve ma arcigno Col du Portet d’Aspet, il più abbordabile Col des Ares e soprattutto l’impegnativo Port de Balès, la cui vetta è posta a 21 km dal traguardo, quasi tutti da percorrersi lungo una discesa estremamente tecnica.

Marco Salonna

ORDINE D’ARRIVO

1 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha 4:56:43
2 Heinrich Haussler (Aus) IAM Cycling
3 Peter Sagan (Svk) Cannondale
4 André Greipel (Ger) Lotto-Belisol
5 Mark Renshaw (Aus) Omega Pharma-Quick Step
6 Bryan Coquard (Fra) Team Europcar
7 Ramunas Navardauskas (Ltu) Garmin – Sharp
8 Romain Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement
9 Michael Albasini (Swi) Orica Greenedge
10 Jack Bauer (NZl) Garmin – Sharp
11 Marcel Kittel (Ger) Team Giant-Shimano
12 Bernhard Eisel (Aut) Team Sky
13 Samuel Dumoulin (Fra) AG2R La Mondiale
14 José Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team
15 Niki Terpstra (Ned) Omega Pharma-Quick Step
16 Martin Elmiger (Swi) IAM Cycling
17 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto-Belisol
18 Nelson Oliveira (Por) Lampre – Merida
19 Cyril Lemoine (Fra) Cofidis, Solutions Credits
20 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
21 Geraint Thomas (GBr) Team Sky
22 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team
23 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling
24 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
25 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida
26 Mickaël Delage (Fra) FDJ.fr
27 Alessandro Petacchi (Ita) Omega Pharma-Quick Step
28 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team
29 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr
30 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step
31 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team
32 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
33 Michael Morkov (Den) Tinkoff-Saxo
34 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
35 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale
36 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team
37 Jesus Herrada Lopez (Spa) Movistar Team
38 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura
39 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step
40 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar
41 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling
42 Andriy Grivko (Ukr) Astana Pro Team
43 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
44 Yukiya Arashiro (Jpn) Team Europcar
45 Reto Hollenstein (Swi) IAM Cycling
46 Matthieu Ladagnous (Fra) FDJ.fr
47 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling
48 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling
49 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling
50 Kévin Reza (Fra) Team Europcar

CLASSIFICA GENERALE

1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 66:49:37
2 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:04:37
3 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:04:50
4 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:05:06
5 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:05:49
6 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:06:08
7 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:08:33
8 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:09:32
9 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling 0:10:01
10 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:10:48
11 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol 0:11:02
12 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing 0:11:10
13 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida 0:12:57
14 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:14:37
15 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:16:19
16 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:19:24
17 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:19:30
18 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:20:18
19 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:21:00
20 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:22:30
21 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky 0:23:09
22 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida 0:26:18
23 John Gadret (Fra) Movistar Team 0:33:13
24 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:39:12
25 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:41:28
26 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 0:45:33
27 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 0:49:03
28 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 0:50:17
29 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:52:26
30 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 0:52:36
31 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:53:23
32 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol 0:54:05
33 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits 1:06:28
34 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling 1:08:30
35 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 1:11:34
36 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr 1:13:58
37 Tony Martin (Ger) Omega Pharma-Quick Step 1:14:27
38 Peter Stetina (USA) BMC Racing Team 1:19:04
39 José Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team 1:19:49
40 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 1:22:37
41 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 1:24:26
42 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 1:25:51
43 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 1:27:58
44 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team 1:28:11
45 Mikael Cherel (Fra) AG2R La Mondiale 1:28:23
46 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura 1:32:09
47 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 1:33:50
48 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 1:35:29
49 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 1:37:17
50 Michal Golas (Pol) Omega Pharma-Quick Step 1:37:39

Kristoff punta a testa bassa verso la sua seconda affermazione al Tour 2014 (foto Bettini)

Kristoff punta a testa bassa verso la sua seconda affermazione al Tour 2014 (foto Bettini)

19-07-2014

luglio 20, 2014 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE

Il polacco Rafal Majka (Tinkoff – Saxo) si è imposto nella quattordicesima tappa, Grenoble – Risoul, percorrendo 177 Km in 5h08′27″ alla media di 34,430 Km/h. Ha preceduto di 24″ l’italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) e di 26″ il francese Péraud. Nibali è ancora maglia gialla con 4′37″ sullo spagnolo Valverde Belmonte e 4′50″ sul francese Bardet.

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)

L’italiano Mattia Gavazzi (Christina Watches – KUMA powered by DANA) si è imposto nella tredicesima ed ultima tappa, criterium di Lanzhou, percorrendo 91 Km in 1h51′28″ alla media di 48,983 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo sloveno Bole e l’austriaco Schorn. Il kazako Ilya Davidenok (Continental Team Astana) si impone in classifica, con 42″ sull’ucraino Kononenko e 43″ sul francese Vaubourzeix. Miglior italiano Cesare Benedetti (Team NetApp – Endura), 9° a 3′47″.

CZECH CYCLING TOUR (Repubblica Ceca)

Il ceco Jan Hirt (Etixx) si è imposto nella terza tappa, Zábřeh – Šternberk, percorrendo 199,7 Km in 5h05′01″ alla media di 39,283 Km/h. Ha preceduto di 45″ il connazionale Hnik e di 51″ il francese Baldo. Due italiani in gara: Alessio Marchetti (Radenska), 12° a 1′14″, Piero Baffi (Leopard Development Team) 85° a 38′35″. L’olandese Ike Groen (Metec – TKH Continental Cyclingteam) è ancora leader della classifica, con 14″ sul danese Mortensen e 41″ su Baldo. Marchetti 27° a 5′39″, Baffi 126° a 58′07″

SIBIU CYCLING TOUR (Romania)

Il bielorusso Branislau Samoilau (CCC Polsat Polkowice) si è imposto nella seconda tappa, Sibiu – Paltinis, percorrendo 160,4 Km in 4h20′19″ alla media di 36,970 Km/h. Ha preceduto di 3″ lo sloveno Roglic e di 11 l’italiano Davide Rebellin (CCC Polsat Polkowice). Il croato Radoslav Rogina (Adria Mobil) è ancora leader della classifica con 1′07″ su Roglic e 1′21″ su Rebellin.

VUELTA A PORTUGAL DU FUTURO

Il portoghese Ruben Guerreiro (Liberty Seguros – Feira – KTM) si è imposto nella terza tappa, Castelo de Paiva – Montalegre (Serra Larouco), percorrendo 148,4 Km in 4h08′41″ alla media di 35,805 Km/h. Ha preceduto di 6″ il connazionale Silva e di 33″ il russo Rybalkin. Guerreiro è il nuovo leader della classifica con 6″ su Silva e 34″ sullo spagnolo González Brea.

GIRO CICLISTICO DELLA VALLE D’AOSTA – MONT BLANC

Il belga Dylan Teuns (BMC Development Team) si è imposto nella terza tappa, Châtel – Morillon (Les Esserts), percorrendo 164,7 Km in 4h23′15″ alla media di 37,538 Km/h. Ha preceduto di 21″ il tedesco Mager e di 27″ il kazako Kozhatayev. Miglior italiano Simone Velasco* (Zalf Euromobil Désirée Fior), 8° a 44″. Il colombiano Fernardo Suaza Arango (4-72 Colombia) è tornato leader della classifica con 10″ sull’italiano Manuel Senni* (Team Colpack) e 23″ sul norvegese Eiking.

* dilettante

ALENTOUR DU TOUR… A RISOUL

luglio 20, 2014 by Redazione  
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Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .

I TRE TENORI

Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno

Vincenzo Nibali: Italia

La prima volta di Majka – Nibali rifila 1’ a Valverde – “Salito alla mia andatura” – Lo Squalo morde il Tour (Gazzetta dello Sport)

Tour, 14esima tappa. Vince il polacco Majka. Nibali allunga sui rivali(Corriere della Sera)

Contador: Spagna – RITIRATO

Ganó Majka y Nibali distanció más a Valverde, aún segundo – Contador: “Es duro, pero tienes que mirar para delante” – Valverde: “Pinot me rompió el cambio y subí con el plato” – ‘Purito’, líder de la montaña: “En Pirineos estaré mejor” (AS)

Valverde salva el día – Majka gana la etapa y Nibali, más líder (Marca)

Majka culmina la fuga (El Mundo Deportivo)

Froome: Regno Unito – RITIRATO

Rafal Majka wins stage 14 but Vincenzo Nibali strengthens his grip on Tour title as he powers away from peloton to finish second (The Independent)

Majka wins stage (The Time)

Majka prevails as Nibali tightens grip on yellow(The Daily Telegraph)

Francia

Bardet-Pinot, sacré duo! – Pinot: «Pas un pince» – Valverde: «Pinot a cassé mon dérailleur» – Peraud : «Un acte de bravoure» (L’Equipe)

Polonia (Rafał Majka)

Rafał Majka pierwszy na kolejnym etapie Tour de France Gazeta Wyborcza

TOUR D’ENFANCE

Guida ai giovani in gara al Tour de France

a cura di Marco Salonna

Dopo aver già sfiorato il successo in quel di Chamrousse Rafal Majka si impone di forza nel tappone di Risoul staccando i compagni di fuga sulla salita finale e resistendo alla grande al ritorno dei big, compresi Thibaut Pinot e Romain Bardet, che continuano a sognare il podio e anzi, fermo restando un Vincenzo Nibali che giorno dopo giorno allunga sui diretti rivali, hanno guadagnato entrambi terreno su Alejandro Valverde che li precede nella generale. Del polacco e dei due francesi abbiamo, però, parlato nelle giornate precedenti e allora diamo spazio a uno dei più fidati gregari del murciano, ovvero Ion Izagirre, che gli è rimasto al fianco lungo quasi tutto il percorso e ha ottenuto un onorevole 13° posto personale a 2′18” da Majka. Il 25enne basco, fratello minore del meno talentuoso Gorka, anch’egli in forza alla Movistar, è passato professionista nel 2010 con la Orbea per poi trasferirsi nell’ormai disciolta Euskaltel, nelle cui fila, dopo una prima stagione di assaggio, ha dimostrato le sue doti nel 2012 imponendosi per distacco nella tappa di Falzes al termine di una lunga fuga, in quello che rimane il successo più prestigioso della sua carriera insieme all’ultimo campionato nazionale, chiuso in parata assieme a Valverde che gli ha concesso di tagliare per primo il traguardo. Si tratta in ogni caso di un corridore che, sebbene non particolarmente appariscente, ha sempre dato il meglio di sè nelle brevi corse a tappe, nelle quali vanta tra l’altro un 2° posto al Giro di Polonia e un 4° al Tour Down Under, ottenuti entrambi nel 2013 grazie anche a buone qualità nelle prove contro il tempo e malgrado un fisico da scalatore. Presumibilmente il ruolo di Izagirre nel prosieguo di questo Tour sarà ancora quello di rimanere al fianco del suo capitano, ma chissà che non possa ritagliarsi uno spazio personale in una tappa pirenaica o magari in casa sua, nella Clasica San Sebastian che verrà disputata una settimana dopo il termine della Grande Boucle.

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Successo di Majka. 2° Nibali che stacca ancora gli avversari (tranne Peraud). Commenti?

Salitepuntocià: Nibali buona giornata, non ottima ma fa bene, deve amministrare il vantaggio, inutile cercare imprese col rischio di saltare. Gia domani deve stare attento alle forti pioggie, direi che dal punto di vista meteo, domani sarà la peggior giornata, piu ancora dei Pirenei.

N@po: Il momento chiave son stati i primi km. Grandissimi Nibali e compagni ad entrare nella fuga e scatenare il panico negli inseguitori mentre davanti concordavano con Rogers chi poteva proseguire l’azione. . Il Lautaret sarebbe stato una brutta bestia (anche per il vento) se si fosse scatenata la bagarre. Alla fine Nibali ha fatto pure il colpaccio di 1 min su Valverde. Ora, facendo la massima attenzione nelle tappe più improbabili (tipo domani) su chi far partire. Le probabilità di capovolgimenti atletici di classifica son basse.
PS:Occhio che secondo me TJ arriva secondo se non lo staccano sui pirenei.
PPS: Quintana è passato a mangiarsi anche le braccia vedendo Majka sempre più performante in montagna (e pure Pozzovivo… che magari il nono posto in squadra ag2r poteva ottenerlo..)

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

I’m a Shark

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’: TALLARD – NÎMES (222 Km)

L’unica giornata di gara (lunedì è previsto il riposo) inserita tra le Alpi e i Pirenei è, sulla carta, una delle più facili del Tour 2014. Lo è sicuramente dal punto di vista del percorso, impegnativo solo per il chilometraggio ma non certo per l’altimetria, che proporrà solo alcuni modesti zampellotti piazzati tra il 50° e il 100° Km di gara, facili al punto che gli organizzatori, soliti ad infarcire il tracciato delle tappe secondarie con “côtes” di 4a categoria, hanno pensato di non considerarli validi per la classifica degli scalatori. Negli ultimi 80 Km s’incontrera poi la pianura vera e propria, piuttosta rara in Francia e “confinata” in alcune precise aree dell’”esagono”, come quella che sarà attraversata nel finale di questa quindicesima frazione. Ma, all’insegfna del detto “Un’insidia al giorno leva la noia d’intorno”, anche questa tappa riserverà qualche grattacapo, che non giungerà dal percorso bensì dal clima. Per la giornata di domani, infatti, è previsto maltempo proprio nel momento nel quale il gruppo si troverà a pedalare nel tratto pianeggiante, con pioggia e addirittura grandine, mentre il vento – che avrebbe potuto provocare insidiosi ventagli – dovrebbe calare proprio in quei frangenti. I favoriti per il successo saranno i velocisti, per i quali il palcoscenico di Nîmes rappresenterà una delle ultimissime occasioni per mettersi in mostra: sarà l’ultima per coloro che non supereranno l’imminente trittico pirenaico, poi rimarranno solo la tappa di Bergerac, che per come è collocata e disegnata potrebbe anche sfuggire al controllo delle loro squadre, e la passerella finale parigina.

METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo

Grenoble: sole e caldo, 30,5°C (percepiti 29°C), vento moderato da SSW (15-26 Km/h), umidità al 42%
Briançon (112 Km) : pioggia debole e schiarite (0,3 mm), 27,1°C, vento debole da SSE (8-11 Km/h), umidità al 51%
Guillestre (161,5 Km): cielo sereno, 27,9°C (percepiti 26°C), vento moderato da S (13-19 Km/h), umidità al 42%
Risoul: previsioni non disponibili

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Pancani: “Primo ceco a podio”
De Luca: “Vanno a sentire protagonisti”
De Luca: “E’ un dietro le quinte il Tour de France”
De Luca: “La premiazione della cerimonia protocollare”
Martinello: “Ultimo giorno di corsa” (parlando della penultima tappa)
Martinello: “Arrivo sullo Champ Élysée” (Champs-Élysées)
Pancani: “E’ la cosa che ci piace di più sottovalutare” (sottolineare)
Martinello: “Vincenzo Nibale”
De Stefano: “Oggi ricorre l’attentato della strage di Via D’Amelio”
Pancani: “Gli uomini delle ruote veloci”
Martinello (su Gallopin): “Il belga già maglia gialla”
Martinello: “Duemilanovi”
Pancani: “Sono i due francese che si parlano”
Pancani: “La sua marza” (marcia)
Martinello: “Non sono in gradi”
Pancani: “Si sono morsi” (Suarez fa scuola)
Pancani: “Lo scatto Valverde di Ten Dam”
Televideo: “Risuol” (Risoul)

IL TOUR DI GOMEZ

In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della quattordicesima tappa, Grenoble – Risoul

1° Sebastian Langeveld (Garmin – Sharp)
2° Ramunas Navardauskas (Garmin – Sharp), s.t.
3° Luca Paolini (Team Katusha), s.t.
4° Sep Vanmarcke (Belkin Pro Cycling), s.t.
5° Cyril Lemoine (Cofidis, Solutions Credits), s.t.

Classifica generale

1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Davide Cimolai (Lampre – Merida) a 24′26″
3° Marcel Kittel (Team Giant-Shimano) a 26′00″
4° William Bonnet (FDJ.fr) a 26′18″
5° Elia Viviani (Cannondale) a 27′28″

L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!

16a TAPPA: LA SEU D’URGELL – SAINT-LARY-SOULAN (Pla d’Adet) (209 Km)

NEL TAPPONE DEI PIRENEI UN TRIONFO FRANCESE GRAZIE A “NONNO” POULIDOR
Tour: un ritorno sentimentale dopo tanti successi belgi e spagnoli
Merckx (quinto malgrado una foratura nelle ultime battute) resta in maglia gialla – Ottimo anche Panizza, sesto a 2’05” dal vincitore – Tour-baby: Martinez vince e consolida il primato

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

Il caldo continua ad imperversare e noi vi rinfreschiamo virtualmente con una bella immagine invernale di Risoul (www.skiclub.co.uk)

Il caldo continua ad imperversare e noi vi rinfreschiamo virtualmente con una bella immagine invernale di Risoul (www.skiclub.co.uk)

RISOUL, ADDIO ALLE ALPI: LA CORSA È UNA LOTTA, NIBALI UNA ROCCIA

luglio 20, 2014 by Redazione  
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Il tappone alpino prospetta una gara di ardua gestione: partenza all’insù, molto dislivello in non troppi km, poca pianura per controllare. Scappa una fuga di lusso, scoppiano risse (reali o metaforiche) in gruppo, ma Nibali rimane imperturbabile.

Partenza al fulmicotone su un dentello presso Grenoble, e nei primi falsopiani verso Bourg-D’Oisans. Nonostante la strada tutt’altro che pianeggiante la prima mezzora di corsa vola ai 47 km/h di media. Aria alpina d’alta quota, non proprio fresca ma più frizzante di ieri, aria di tappone con lunghe salite piuttosto pedalabili, insomma aria di fuga con tutte le finestre spalancate da un padrone benigno. Ma quando da quella finestra così invitante vogliono scappare tutti, la corsa diventa una ressa da discoteca. E infatti la prima azione a prendere margine include ben quaranta atleti, tra cui… Vincenzo Nibali. Niente sorprese, niente maxifughe, questo il messaggio della maglia gialla: se sperate di pizzicarmi distratto non avete capito con chi avete a che fare. Quando la gara diventa mischia, le doti da corridore da classiche del siciliano vengono a galla, e non capiterà tanto facilmente di trovarlo incastrato in qualche retrovia.

Alla fine se ne vanno in diciassette, e la qualità dell’assortimento è altissima: i due “capitani” subentrati in Tinkoff, benché entrambi fuori classifica (Roche e Majka) e i due che nelle stesse condizioni ha la Sky (Thomas e Nieve), stante la definitiva debacle di Porte. Altre presenze notevoli sono quella della coppia Liquigas con De Marchi, ancora una volta combattivo fino allo stremo, e Sagan, che lascia qualche dubbio sulla sensatezza di estenuarsi oggi e non provare invece a scommettere su una vittoria della più adeguata tappa di domani. Il vivace Serpa per la Lampre (bandiera bianca ufficiale sui sogni di classifica generale per Rui Costa, nal mandare in caccia di tappe un fedele gregario da salita?), il promettente Yates, Riblon in cerca della forma dell’anno passato, e altri. Su tutti, Purito Rodriguez, voglioso di riprendersi a pieno titolo, e non solo in prestito, la maglia a pois.

Sembrerebbe fatta, con cotanta classe in avanscoperta, ma l’Astana non scioglie completamente le riserve e le briglie, così il distacco non lievita. Il vero problema è poi l’intervento di altri team, come la NetApp che difende la decima piazza di König collaborando in zona Lauteret, e poi la Ag2R che prende di mira l’Izoard per mettere in difficoltà Pinot, nello scontro franchicida tra giovani promesse.

Frattanto, Sagan si prende il traguardo intermedio, e Joaquim Rodriguez i due Gpm, scavalcando Nibali ma vedendosi tallonato, tanto sui passi come in classifica, da un Majka sempre meno scontento di essere stato coscritto per il Tour, con il Giro nelle gambe (chiamata di emergenza a causa dei problemi di Kreuziger, il polacco se ne uscì con un “sono stanco morto, certo che la squadra a farmi fare altre settimane proprio non mi vuole bene!”).

Il forcing dell’Ag2R sull’Izoard trova una ragion d’essere in un bell’attacco collettivo in discesa, sperando di cogliere in castagna Pinot nel terreno a lui meno congeniale. Pinot, in effetti, fa l’elastico, ma non molla. Sono però energie fisiche e mentali assai preziose che se ne vanno. Le schermaglie stavolta lasciano appiedati diversi capitani, da Van den Broeck a Van Garderen, mentre Nibali, attentissimo, e su un terreno a lui tutt’altro che sgradito, non si smuove dalle prime posizioni. Il gruppetto dei big è in questo momento ridotto a 14 unità. C’è Fuglsang , mentre Scarponi traballa in affanno e rientra con qualche attimo di ritardo (con Pinot e Mollema). Entrambi i luogotenenti Astana, però, cederanno sulle primissime rampe dell’ultima ascesa.

Salita poco meno lunga di quella di ieri, ma più pedalabile: il ricongiungimento operato dalle truppe BMC e Lotto ha rinfoltito i ranghi e se partisse qualche azione pericolosa Nibali potrebbe essere allo scoperto, paradossalmente proprio per la minor selettività del terreno. Qui, tuttavia, si coglie forse il senso del colpo assestato seccamente ieri: il timore di fungere da trampolino per un Vincenzo così dominante pervade probabilmente i pensieri di molti.

In testa alla corsa, a un minutino scarso, si avvia la giostra degli allunghi e dei controallunghi: prima va De Marchi, poi Serpa, poi Majka, poi Rodriguez. Partono, si raggiungono, si superano, e dagli e ridagli al crivello, alla fine ne vien fuori in solitaria l’uomo più in forma: è Majka, che nonostante tante belle e convincenti prestazioni nei Grandi Giri, soprattutto per un atleta così giovane, non aveva ancora vinto una corsa come professionista. Oggi è la sua giornata: profondendo uno sforzo estremo, con i lineamenti distorti dalla fatica (proprio lui che al Giro era apparso imperturbabile nelle buone quanto nelle cattive giornate), difende il suo vantaggio e taglia per primo il traguardo.

Dietro, ai -5km dal traguardo, si muove Rolland, poi parte Peraud. Nibali ci pensa un attimo, quindi decide: quando il gruppo transita ai meno quattro, scivola via incontrastato con la leggerezza e facilità che ha sempre contraddistinto i suoi attacchi finora, scorrendo su per la salita come il suo totem dall’idrodinamica letale. Proprio come uno squalo sembra non potersi fermare, questo Nibali, “gli scappa la gamba”, e quasi – pur con lo spirito di tifoseria che sentiamo verso di lui – ci spaventa l’idea che possa lanciarsi a collezionare un’altra tappa. Non aggiungerebbe molto al suo sovrano controllo della corsa, e anzi se l’Astana scricchiola le alleanze serviranno parecchio.

Per fortuna, Vincenzo oggi non vuole strafare. Non passeggia certo, dietro c’è gente da distanziare, e – come ribadito in conferenza stampa – la tappa Majka se l’è sudata con pieno e grandissimo merito. Ma quando Peraud, ripreso, gli si piazza a ruota, Nibali non dà segno di volersene disfare, benché il francese sia in classifica. Chiede perfino un po’ di collaborazione… comprensibilmente negata. È così che Majka approda al suo primo traguardo da vincente, ed è così esausto da non riuscire neppure a esultare. Poco male, avrà altre occasioni in futuro, questo è indubbio.

Nibali, come accennato, è meno cannibale, ma quando Peraud accenna a scattargli in faccia, con una “valverdata” antologica, non c’è altro da fare che rimetterlo al suo posto, tanto più che il transalpino è pure in classifica!

La corsa, così lineare davanti, è furibonda dietro. Valverde tentenna, e tutti gli danno addosso. Pinot e Bardet che poco fraternamente si scannano (il secondo cercando di vendicarsi del primo per ieri) giungono a un mezzo minuto da Nibali; subito dietro di loro un generosissimo Van Garderen, che ha tirato da solo il gruppo dei migliori per gran parte dell’ascesa. Quindi onesti comprimari, come Schleck e Ten Dam, poi König che pian pianino risale la generale giustificando gli sforzi del team. Il resto, a cominciare da Valverde, a un minuto o più da Nibali, con Mollema che incassa un duro colpo e Van den Broeck e Rui Costa che crollano quasi allo sbando.

Il Tour esce dalle Alpi sconquassato, ma nelle mani di un tiranno: che, forse, ora può iniziare a gestire la corsa da “despota illuminato”.

Gabriele Bugada

ORDINE D’ARRIVO

1 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 5:08:27
2 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 0:00:24
3 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:26
4 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:00:50
5 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
6 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:00:54
7 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:01:01
8 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling 0:01:07
9 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:01:20
10 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:01:24
11 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing
12 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar
13 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team 0:02:18
14 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:02:34
15 John Gadret (Fra) Movistar Team 0:02:37
16 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:02:40
17 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:02:44
18 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr 0:03:09
19 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
20 Nicolas Edet (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:03:20
21 Simon Yates (GBr) Orica Greenedge 0:03:25
22 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:03:31
23 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:03:57
24 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida 0:04:46
25 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol 0:04:59
26 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol
27 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:05:16
28 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 0:06:17
29 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:06:37
30 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky
31 Joaquim Rodriguez (Spa) Team Katusha 0:06:52
32 Alessandro De Marchi (Ita) Cannondale 0:06:55
33 José Serpa (Col) Lampre – Merida 0:07:08
34 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team
35 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits 0:07:30
36 Benjamin King (USA) Garmin – Sharp 0:08:55
37 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 0:09:07
38 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:10:13
39 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 0:10:18
40 Mikael Cherel (Fra) AG2R La Mondiale
41 Peter Stetina (USA) BMC Racing Team
42 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano
43 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team
44 Jesus Herrada Lopez (Spa) Movistar Team 0:10:27
45 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 0:10:57
46 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step
47 Jérôme Pineau (Fra) IAM Cycling
48 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 0:11:36
49 José Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team 0:12:48
50 Rudy Molard (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:12:59

CLASSIFICA GENERALE

1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 61:52:54
2 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:04:37
3 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:04:50
4 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:05:06
5 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:05:49
6 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:06:08
7 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:08:33
8 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:09:32
9 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling 0:10:01
10 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:10:48
11 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol 0:11:02
12 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing 0:11:10
13 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida 0:12:57
14 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:14:37
15 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:16:03
16 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:19:12
17 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:19:24
18 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:20:18
19 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:21:00
20 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky 0:21:04
21 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:22:30
22 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida 0:23:59
23 John Gadret (Fra) Movistar Team 0:32:55
24 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:39:12
25 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:41:28
26 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 0:45:33
27 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:48:00
28 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 0:49:03
29 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 0:50:17
30 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 0:52:08
31 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol 0:52:10
32 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:53:05
33 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits 1:06:28
34 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling 1:08:30
35 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr 1:11:33
36 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 1:11:34
37 Tony Martin (Ger) Omega Pharma-Quick Step 1:14:09
38 Peter Stetina (USA) BMC Racing Team 1:16:59
39 José Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team 1:19:49
40 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 1:22:19
41 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 1:24:26
42 Michal Golas (Pol) Omega Pharma-Quick Step 1:25:19
43 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 1:25:27
44 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 1:25:51
45 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team 1:27:22
46 Mikael Cherel (Fra) AG2R La Mondiale 1:28:23
47 Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar 1:29:36
48 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 1:31:52
49 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura 1:32:09
50 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 1:33:50

Majka vince il tappone di Risoul (foto Bettini)

Majka vince il tappone di Risoul (foto Bettini)

18-07-2014

luglio 19, 2014 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

L’italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) si è imposto nella tredicesima tappa, Saint-Étienne – Chamrousse, percorrendo 197,5 Km in 5h12′29″ alla media di 37,922 Km/h. Ha preceduto di 10″ il polacco Majka e di 11″ il ceco Konig. Nibali è ancora maglia gialla con 3′37″ sullo spagnolo Valverde Belmonte e 4′24″ sul francese Bardet.

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)

Il rumeno Eduard Michael Grosu (Vini Fantini – Nippo – De Rosa) si è imposto nella dodicesima tappa, circuito di Zhongwei, percorrendo 119,3 Km in 2h35′09″ alla media di 46,136 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Shpilevsky e il colombiano Alzate Escobar. Miglior italiano Mattia Gavazzi (Christina Watches – KUMA powered by DANA) , 4°. Il kazako Ilya Davidenok (Continental Team Astana) è ancora leader della classifica, con 42″ sul francese Vaubourzeix e 43″ sull’ucraino Kononenko. Miglior italiano Cesare Benedetti (Team NetApp – Endura), 9° a 3′46″.

CZECH CYCLING TOUR (Repubblica Ceca)

Il danese Martin Mortensen (Cult Energy Vital Water) si è imposto nella seconda tappa, Olomouc – Mohelnice, percorrendo 157,6 Km in 3h47′38″ alla media di 41,540 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo slovacco Kovác e di 2″ il francese Baldo. Due italiani in gara: Alessio Marchetti (Radenska), 101° a 4′07″, Piero Baffi (Leopard Development Team) 113° a 16′19″. L’olandese Ike Groen (Metec – TKH Continental Cyclingteam) è il nuovo leader della classifica, con 14″ su Mortensen e 1′08″ su Baldo. Marchetti 80° a 5′39″, Baffi 132° a 20′46″

SIBIU CYCLING TOUR (Romania)

Il croato Radoslav Rogina (Adria Mobil) si è imposto nella prima tappa, Sibiu – Balea Lac, percorrendo 162,5 Km in 4h12′49″ alla media di 38,565 Km/h. Ha preceduto di 1′20″ lo sloveno Roglic e l’italiano Davide Rebellin (CCC Polsat Polkowice). Rogina è il nuovo leader della classifica con 1′21″ su Roglic e 1′25″ su Rebellin.

VUELTA A PORTUGAL DU FUTURO

Il portoghese Carlos Ribeiro ( Anicolor – Mortagua) si è imposto nella seconda tappa, Santa Maria da Feira – Arouca, percorrendo 133,1 Km in 3h30′14″ alla media di 37,986 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’argentino Barrientos e il portoghese Gonçalves. l portoghese Samuel Magalhaes (Liberty Seguros – Feira – KTM) è ancora leader della classifica con 3″ su Ribeiro e 4″ su Barrientos

GIRO CICLISTICO DELLA VALLE D’AOSTA – MONT BLANC

L’italiano Manuel Senni* (Team Colpack) si è imposto anche nella seconda tappa, Martigny – Salvan (Les Marécottes), percorrendo 120,6 Km in 4h06′41″ alla media di 29,333 Km/h. Ha preceduto di 20″ il norvegese Eiking e di 21″ l’austriaco Bosman. Senni è il nuovo leader della classifica, con 5″ sul colombiano Suaza Arango e 30″ su Eiking.

* dilettante

ALENTOUR DU TOUR… A CHAMROUSSE

luglio 18, 2014 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .

I TRE TENORI

Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno

Vincenzo Nibali: Italia

Super Nibali non ha rivali. Trionfa in giallo sulle Alpi – Nibali: “Volevo guadagnare su Porte e Valverde” – Allarme: al Tour ci sono i Cannibali (Gazzetta dello Sport)

Nibali, trionfo sulle Alpi (nel centenario di Bartali) (Corriere della Sera)

Contador: Spagna – RITIRATO

Valverde se pone segundo tras otra exhibición de Nibali – Dani Navarro abandona el Tour – Valverde: “Nibali está intratable. Es el más fuerte” – Nibali: “El objetivo era distanciar a Valverde” – Purito perdió el maillot de la montaña; se lo quitó Nibali – Homenaje del Belkin a las víctimas del vuelo siniestrado (AS)

Nibali da la puntilla al Tour y Valverde se pone segundo – Valverde: “Nibali está intratable” – Nibali: “El objetivo era distanciar a Valverde” -(Marca)

Nibali, el patrón del Tour – Purito cede el maillot de la montaña a Nibali – Valverde: “Nibali está intratable” – Nibali: “El objetivo era distanciar a Valverde” (El Mundo Deportivo)

Froome: Regno Unito – RITIRATO

Nibali stamps authority on yellow jersey as he powers away from Porte (The Independent)

Nibali tightens grip on yellow jersey as Porte suffers (The Time)

Team Sky’s hopes over as Porte hits the wall (The Daily Telegraph)

Francia

Le patron, c’est Nibali – Vichot abandonne – Pinot : «Je suis là pour attaquer» (L’Equipe)

TOUR D’ENFANCE

Guida ai giovani in gara al Tour de France

a cura di Marco Salonna

Nel giorno dell’ennesimo trionfo di un maestoso Vincenzo Nibali, sempre più lanciato verso la maglia gialla di Parigi, si è rivisto davanti Rafal Majka, andato all’attacco a metà della salita di Chamrousse in compagnia di Leopold Koenig, sebbene in realtà sia sempre stato l’austriaco della NetApp-Endura a scandire il ritmo, e 2° sul traguardo a 10” dallo “Squalo dello Stretto”. È vero che il 25enne di Zegartowice si è presentato al via di questo Tour senza ambizioni di classifica e ha potuto pertanto risparmiarsi in gran parte delle tappe precedenti, a maggior ragione dopo il ritiro del suo capitano Alberto Contador, ma la sua prestazione rimane notevole sia in termini assoluti sia in considerazione del fatto che, dopo un Giro d’Italia chiuso in una 6a posizione che sarebbe potuta essere migliore senza qualche problema fisico che lo ha rallentato soprattutto nella cronoscalata del Monte Grappa, la sua partecipazione alla Grande Boucle non era prevista ed è stato convocato all’ultimo minuto in sostituzione di Roman Kreuziger, fermato dall’UCI per valori anomali nel passaporto biologico. Il polacco della Tinkoff-Saxo, che ha gareggiato con squadre italiane durante tutta la sua carriera da under 23, può essere considerato uno corridore di fondo che da il meglio di sè nelle grandi corse a tappe, in cui vanta anche un 7° posto al Giro 2013, quando è stato battuto di misura da Carlos Betancur nella classifica di miglior giovane, ed è stato gregario fondamentale per Contador nella Vuelta vinta dal madrileno nel 2012, senza dimenticare il suo 3° posto all’ultimo Giro di Lombardia, battuto da Joaquim Rodrìguez e Alejandro Valverde. Alla luce della condizione dimostrata a Chamrousse e della libertà che potrà godere, essendo lontano in classifica generale, attendiamocelo ancora a caccia di un successo di tappa nei tre prossimi arrivi in salita di questo Tour.

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Cosa succederà? Ci saranno attacchi già dal Palaquit o si aspetterà l’ascesa finale?

Nebe1980: Credo che i big faranno andatura alta sul Palaquit e riserveranno gli attacchi per gli ultimi Km ma aggiungo anche che secondo me tale strategia è fallimentare. A parte Valverde e Porte, gli altri devono partire dal Palaquit se vogliono rimettere in discussione il Tour de France

Nebe1980: Porte è saltato e speriamo che in sky capiscano che se punti tutto su una sola corsa e questa ti va male hai buttato via una stagione. Valverde non è un corridore eccezionale, è forte ma non un campione. Nibali sta dominando e questo ci fa un po’ rimpiangere i ritiri di Contador e Froome. Ottimo Vincenzo ma attenzione che il tour è ancora lungo mancano ancora il semitappone alpino di domani e le tappe pirenaiche che sono 3, poi c’è la tappa a cronometro.

N@po: astana bollitissima. Si spera che quella con Katusha sia una alleanza costante se no domani è un disastro. Il Lautaret è sufficiente a lasciare Nibali solo con Kangert se gli altri fanno ritmo alto. Detto questo Nibali rispetto a questi avversari è di un altro pianeta ma permettetemi di dire che Quintana, Aru, Kelderman, Pozzovivo, Uran e compagnia eran molto più performanti di quelli rimasti in corsa al tour (eccetto Nibali) tanto che oggi Majka, senza ‘allenamento’, è arrivato secondo.

Jack.ciclista: Condivido. Nibali determinato e concentratissimo sull’obiettivo, sta meritando alla grande tutto ciò che si conquista, ma oggettivamente gli avversari si son persi tutti per strada.

Profpivo: Nibali due spanne sopra tutti, si vede che mentre gli altri sono al gancio lui è al 70-80%, tenendo perfettamente sotto controllo o sforzo. Spiace che se vincerà, resterà per sempre bollato come il Tour in cui sono caduti Froome e Contador. Perché non sono tanto convinto che le avrebbe prese in salita da loro.

N@po: Il tour è questo. Chi cade ha torto. Se poi puntano tutto solo sul tour han torto al quadrato. Comunque insisto: Quintana deve mangiarsi le mani per esser rimasto a casa, se non cadeva nei primi giorni, oggi, peggio di Majka non faceva di sicuro…

Nebe1980: totalmente d’accordo

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

Symphony of Destruction (Megadeth)

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’: GRENOBLE – RISOUL (177,5 Km)

Chilometraggio a parte, ha l’aspetto del tappone la frazione di Risoul con le sue tre salite in sequenza, ma per gli scalatori risulta in realtà meno adatta alle loro potenzialità rispetto al tracciato affrontato ventiquattrore prima verso Chamrousse. Lasciata Grenoble, ad una cinquantina di chilometri dal via avrà inizio il buon vecchio Lautaret, ascesa che faceva paura solo ai tempi del ciclismo eroico a causa del fondo sterrato, mentre oggi i suoi 34 Km al 3,9% complessivo (ultimi 10 Km al 5,5%) incutono solo un pochino, ma proprio poco, timore per la lunghezza della salita, la prima delle tre di questo Tour nelle quali si supereranno i 2000 metri di quota. Conclusa l’interminabile discesa su Briançon si andrà ad affrontare il tetto del Tour, i mitici 2360 metri del Col d’Izoard, “smitizzati” dal fatto che si salirà dal più facile tra i due versanti possibili (19 Km al 6%) e che poi si dovranno percorrere parecchi chilometri, poco più di 30, prima di arrivare ai piedi dell’ascesa finale verso Risoul, più facile rispetto a quella di Chamrousse. Tra l’altro i suoi 12,6 Km al 6,9%, già non impossibili, saranno notevolmente mitigati dai 10 tornanti che s’incontreranno lungo la scalata e dalla conoscenza del percorso che avranno acquisito molti elementi del gruppo. La salita verso questa località di sport invernali nata nel 1970 è, infatti, una recente scoperta del mondo del ciclismo e ha già accolto due tappe del Delfinato (nel 2010 successo di Vogondy, nel 2013 dell’italiano Alessandro De Marchi) e due del Tour de l’Avenir, la versione della Grande Boucle riservata ai dilettanti, disputate nella medesima edizione (2010) ed entrambe vinte dal futuro vincitore del Giro d’Italia Nairo Quintana.

METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo

Grenoble: sole e caldo, 30,5°C (percepiti 29°C), vento moderato da SSW (15-26 Km/h), umidità al 42%
Briançon (112 Km) : pioggia debole e schiarite (0,3 mm), 27,1°C, vento debole da SSE (8-11 Km/h), umidità al 51%
Guillestre (161,5 Km): cielo sereno, 27,9°C (percepiti 26°C), vento moderato da S (13-19 Km/h), umidità al 42%
Risoul: previsioni non disponibili

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Conti: “Scomparso all’inizio del 2000, era il 3 maggio del 2000″ (non proprio all’inizio)
Conti: “Scomparso all’inizio del 2000, era il 3 maggio del 2000″ (e pure la data è cannata perché Bartali morì il 5)
De Luca: “Doverosa un saluto alla famiglia Casartelli”
Martinello: “La carsa si corse regolarmente”
Conti: “Domenica c’è la tappa di Nimes, poteva essere….” (l’hai già vista in anteprima?)
Martinello: “Raggiunge temperature che non possono essere assorbite” (parlando dell’acqua delle borracce che si surriscalda a causa del caldo)
Conti: “Prima abbiamo visto la vallata della Chevreuse” (tappa sulle Alpi, la Chevreuse è alle porte di Parigi)
Martinello: “Affontare questi ultimi 16 Km”
Martinello: “Difficoltà altrimetriche”
Martinello: “Esprezzione facciale”
Pancani: “Vincenzo Nibali si è voltato per vedere cosa capitava alle sue parti”
Martinello: “Il suo capinano”
Pancani: “Per colpa delle sfortuna”
Martinello: “Ora Francesco devi andare” (rivolta a Nibali… ma forse ne aveva piene le scatole di Pancani)
Televideo: “Domani Grenoble – Risoul, lunga 242 Km” (ce ne sono 65 di troppo)
Televideo: “Leo Koenig” (Leopold König)
Televideo: “Franck Schleck” (Fränk)

IL TOUR DI GOMEZ

In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della tredicesima tappa, Saint-Etienne – Chamrousse

1° Roger Kluge (IAM Cycling)
2° Dries Devenyns (Team Giant-Shimano), s.t.
3° Marcel Kittel (Team Giant-Shimano), s.t.
4° Tom Veelers (Team Giant-Shimano), s.t
5° Albert Timmer (Team Giant-Shimano), s.t.
Miglior italiano: Matteo Trentin (Omega Pharma-Quick Step), 6° a 1′04″

Classifica generale

1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Davide Cimolai (Ita) Lampre – Merida a 24′26″
3° Marcel Kittel (Team Giant-Shimano) a 26′00″
4° William Bonnet (FDJ.fr) a 26′18″
5° Elia Viviani (Cannondale) a 27′28″

L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!

15a TAPPA: COLOMIERS – LA SEU D’URGELL (225 Km)

IL TAPPONE PIRENAICO ATTENDE MERCKX CHE SI PREPARE VINCENDO
Successo di Eddy a Seu de Urgel in una brutta, pericolosa volata davanti a Martinez
Panizza si piazza al 4° posto dopo aver tentato l’assolo a pochi chilometri dall’arrivo – Bella prova di Bertoglio – Szurkowski piega tutti in volata – All’iridato la quinta tappa del Tour-baby

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

Con questo caldo, rinfreschiamo idealmente con questa visuale invernale di Chamrousse (www.chamrousse.com)

Con questo caldo, rinfreschiamo idealmente con questa visuale invernale di Chamrousse (www.chamrousse.com)

CHAMROUSSE, TERRA BRUCIATA: IL CALDO E NIBALI FRIGGONO IL TOUR

luglio 18, 2014 by Redazione  
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Prima vera tappa alpina, introduttoria ma già selettiva con un uno-due pugilistico di ascese, rispettivamente di 1.a categoria e HC, a susseguirsi nel finale. Caldo canicolare a 35 gradi, e uno scenario tattico apertissimo. La grande domanda è: avevano ragione i francesi a sperare nel caldo per far traballare Nibali?

Il gruppo è incenerito. Solo venti corridori riescono ad arrivare a meno di sei minuti da Vincenzo Nibali. Solo quattro, di cui due mossisi anticipatamente, incassano meno di un minuto. Tappa bollente, anzi ustionante (“non si riusciva quasi a toccare la bicicletta”, commenterà Nibali), che obbliga molto presto i capitani al faccia a faccia: e chi non è in perfetta forma si scotta. Chi addirittura è in condizioni traballanti, si brucia, come capita prima ancora delle salite a Dani Navarro, capitano della Cofidis piegato letteralmente in due da un malore e costretto al ritiro.

Prima di tutto, un doveroso riconoscimento a De Marchi, ultimo superstite di una fuga di nove uomini ad essere ripreso dal gruppo, sulle prime rampe della salita conclusiva. L’azione di Marchi era solitaria già da troppi chilometri, con la fuga squagliatasi poco a poco sotto il solleone e sotto la pressione degli uomini in rosso della Katusha. Sembrerebbe che Purito sia in vena di fumarsi un paio di Gpm con relativi punti (addirittura doppi quelli di Chamrousse, essendo arrivo in salita), ma purtroppo sarà tra i primi a perdere le ruote del gruppo quando il gioco si farà duro. Resterà enigmatica, la fiammata della squadra russa, con il barbuto Paolini a sferzare il peloton negli afosi fondovalle: ottimismo di Rodríguez o vendetta contro la fuga, magari sgradita?

Sul duro Palaquit la notizia di spicco sono le difficoltà Kwiatkowski, anche se il polacco, a sorpresa, non andrà poi totalmente alla deriva, arrivando anzi tra i venti eletti del giorno, a “soli” quattro minuti da Nibali. A cavallo del Gpm, però, piovono due cattive notizie per Nibali: in salita cede Scarponi, amante del freddo e non certo a suo agio con le temperature odierne; in discesa, cade Fuglsang, con conseguente rallentamento del gruppo che consentirà a Kwiatkowski di rientrare.

Le altre squadre iniziano a fiutare la possibilità di far terra bruciata intorno al siciliano, magari suggestionate dall’Equipe che pronosticava, tra le speranze per un crollo di Nibali, proprio l’avvento della calura. Nei soffocanti falsopiani di avvicinamento si alternano FDJ, BMC e Movistar, poi sarà quest’ultima a prendere in mano le redini della situazione quando comincia la salita vera e propria. Gregario dopo gregario il ritmo si infiamma, e cade dall’albero il primo frutto cotto da un colpo di sole e da un crollo di forma: è Richie Porte, in omaggio ai cui gradi di capitano viene fermato anche l’unico Sky rimasto in zona, ossia Mikel Nieve. A meno di sovvertimenti clamorosi, la poderosa armata Sky non ha più uomini in classifica generale, il che, tra l’altro, getta più di un’ombra anche sulle possibilità che avrebbe avuto Froome, qualora fosse rimasto in gara: da un lato la preparazione non sembra quest’anno delle migliori, a livello di team, dall’altro lo stile di corsa iperprogrammato degli uomini in nero esige comprimari all’altezza per dominare il teatrino.

Dopo le ultime sfuriate di Gadret, che lasciano in gruppo solo capitani accompagnati da un gregario al più (e Nibali ha Kangert, quindi la sua situazione di svantaggio è improvvisamente relativizzata), sorprendentemente non si muove Valverde, ormai abbandonato dai compagni spremuti uno via l’altro. Il murciano si lascia anzi scivolare verso il centro del gruppo: i km al traguardo sono ancora una quindicina, non sia mai agire con tanto anticipo!
A questo punto Nibali mette all’opera Kangert, dimostrando grande sicurezza nei propri mezzi. Che sia per far salire ulteriromente la temperatura nella pentola a pressione che è divenuta il gruppetto, o per assolvere al proprio dovere di maglia gialla, quel che è certo è che Vincenzo si brucia con noncuranza la carta dell’unico compagno che potrebbe coadiuvarlo nel coprire sugli altrui attacchi.

Di attacchi, tuttavia, per un po’ non se ne vedono. Si suda per la calura, e si suda freddo di paura. Per fortuna in gruppo c’è un altro uomo isolato, il giovane scalatore francese Pinot, e la voglia di accendere la miccia a lui non manca. Ecco nel tratto più aspro a tredici dall’arrivo una bella fiammata che sbollenta gran parte dei gregari superstiti, riducendo il gruppo, stavolta per davvero, a un manipolo di capitani, costretti al duello a sole non in un corral polveroso ma sull’asfalto bollente.

L’incertezza regna sovrana, fino a che non intuiscono che c’è spazio per una libera uscita i capitani, per così dire, di “seconda freschezza”: Majka della Tinkoff orfana di Contador e König della piccola NetApp vengono lasciati andare senza soverchie ansie. Poco dopo prende il volo anche Ten Dam, fino a che, ai meno 10km, è Valverde a tentare l’affondo.

Nibali non risponde. Non subito. Si guarda attorno, scruta le facce arrossate degli avversari, per capire se qualcuno abbia interesse a chiudere sul murciano, o più banalmente, a mettersi a ruota del siciliano per poi ripartirgli in contropiede. Macché!
Vincenzo accelera facile, e solo Pinot riesce a stare con lui per riportarsi sullo spagnolo.
Gli altri avversari sono inceneriti.

Ci sono storie, anche lì dietro: c’è, soprattutto, la lotta di Bardet per difendersi da Pinot, nella contesa tutta transalpina per il podio e la maglia bianca. È strenua, la resistenza di Bardet, capace di restare avanti per sedici secondi: anche con la collaborazione di Van Garderen, ben diversa da quel che vedremo sarà l’atteggiamento di Valverde verso Pinot. Grazie mille all’americano, anche perché il compagno in Ag2R Peraud difende il proprio diretto ad essere “co-capitano” e fare la propria corsa… finendo per tirare un parallelo gruppetto cento metri più indietro!

La vera corsa è però tra Nibali, Valverde e Pinot. Nibali sta a ruota, poi si decide a dare un paio di cambi: brutto segno per gli avversari, sono scintille che preludono all’incendio; che sia per alzare il ritmo o per dare un impulso simbolico all’azione, fatto sta che dopo poco lo Squalo riparte secco e agli avversari non resta che starlo a guardare.

Qui comincia il teatrino tra il francese e lo spagnolo. Valverde, da par suo, smette di tirare, si piazza a ruota, dice di essere al massimo, di non farcela proprio più. Pinot non mangia la foglia e insiste nel chiederne la collaborazione. Valverde si nega, vola qualche parola di troppo. Ed ecco che Valverde scatta fortissimo in faccia a Pinot. Il francese non lo molla di un metro, e quando la vampata si spegne, i due sono di nuovo affiancati: ora però non c’è spazio per altre sceneggiate, e in qualche modo i due cominciano a darsi di nuovo cambi regolari. Va da sé che nel finale Valverde sprinterà su Pinot con tale veemenza da relegarlo a 3” di ulteriore distacco. Il francese ringrazia, e una possibile futura alleanza anti-Nibali va allegramente a farsi benedire.

Nibali aveva intanto ripreso con gran facilità la coppia di attaccanti: sì perché, tra tutto, Majka e König erano ancora là davanti. Il siciliano li accompagna, li scorta anzi. Sembra che l’intenzione sia di non cannibalizzare anche la tappa. Da dietro, però, arriva la notizia del rinnovato accordo tra Valverde e Pinot, che han ripreso ad avvicinarsi. Non c’è tempo da perdere, Vincenzo riparte e tanti saluti a tutti. Mancano poco più di 3km alla fine. Sotto la flamme rouge, Nibali si volta, allenta il ritmo: i due cacciatori di tappa non sono poi così lontani, forse. Ma non c’è modo, anche a mezzo gas non si riescono a portare sotto. Tocca proprio vincere! Si assesta la zip della maglia gialla, si prepara l’esultanza, e la tappa è cucinata e servita.

A quanto pare, no, Vincenzo il caldo non lo patisce troppo. Speriamo che adesso non vogliano provarle tutte ma proprio tutte per bruciare il campione italiano, magari non appena spuntasse un francese al secondo posto in luogo del comunque scomodo Valverde. Confidiamo nella pelle dura degli squali…

Gabriele Bugada

ORDINE D’ARRIVO

1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 5:12:29
2 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 0:00:10
3 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:00:11
4 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:00:50
5 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:00:53
6 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:01:23
7 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
8 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling 0:01:36
9 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:02:09
10 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing
11 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing
12 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol
13 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling
14 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:03:01
15 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida
16 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:03:07
17 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida 0:03:11
18 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:04:02
19 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:04:12
20 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:05:55
21 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
22 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits 0:06:39
23 John Gadret (Fra) Movistar Team 0:06:51
24 Peter Stetina (USA) BMC Racing Team 0:07:07
25 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:08:48
26 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky
27 Richie Porte (Aus) Team Sky
28 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling
29 Mikael Cherel (Fra) AG2R La Mondiale
30 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 0:10:05
31 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:10:51
32 Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar 0:11:08
33 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 0:11:15
34 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 0:13:35
35 Benjamin King (USA) Garmin – Sharp
36 Adam Hansen (Aus) Lotto-Belisol 0:13:56
37 Jérôme Pineau (Fra) IAM Cycling 0:14:10
38 Michal Golas (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:15:42
39 Rudy Molard (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:17:48
40 Anthony Delaplace (Fra) Bretagne – Seche Environnement
41 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step
42 Alessandro De Marchi (Ita) Cannondale 0:19:10
43 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo
44 Yukiya Arashiro (Jpn) Team Europcar 0:19:35
45 Jan Barta (Cze) Team Netapp-Endura 0:20:23
46 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling
47 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team
48 Joaquim Rodriguez (Spa) Team Katusha
49 José Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team 0:21:59
50 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team

CLASSIFICA GENERALE

1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 56:44:03
2 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:03:37
3 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:04:24
4 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:04:40
5 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:05:19
6 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:06:06
7 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:06:17
8 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol 0:06:27
9 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida 0:08:35
10 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:08:36
11 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:08:51
12 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling 0:09:18
13 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:09:48
14 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing 0:10:10
15 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida 0:10:44
16 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:11:11
17 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:14:00
18 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:14:05
19 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky 0:14:51
20 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:16:27
21 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:17:27
22 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:19:23
23 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:26:18
24 John Gadret (Fra) Movistar Team 0:30:42
25 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:34:50
26 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 0:35:39
27 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 0:38:30
28 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:39:08
29 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 0:41:34
30 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 0:42:14
31 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling 0:46:14
32 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol 0:47:35
33 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:50:55
34 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits 0:59:22
35 Tony Martin (Ger) Omega Pharma-Quick Step 1:00:46
36 Michal Golas (Pol) Omega Pharma-Quick Step 1:04:02
37 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 1:04:21
38 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 1:05:41
39 Peter Stetina (USA) BMC Racing Team 1:07:05
40 José Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team 1:07:25
41 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr 1:08:48
42 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 1:09:21
43 Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar 1:12:22
44 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 1:13:14
45 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 1:15:38
46 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 1:16:44
47 Kristijan Durasek (Cro) Lampre – Merida 1:17:38
48 Mikael Cherel (Fra) AG2R La Mondiale 1:18:29
49 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura 1:18:46
50 Peter Sagan (Svk) Cannondale 1:19:46

Nibali allattacco anche verso Chamrousse (foto Bettini)

Nibali all'attacco anche verso Chamrousse (foto Bettini)

ALENTOUR DU TOUR… A SAINT-ÉTIENNE

luglio 18, 2014 by Redazione  
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Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .

I TRE TENORI

Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno

Vincenzo Nibali: Italia

12/a tappa: Kristoff volata perfetta. Sagan ancora battuto – Nibali pensa già alle Alpi: “Dovrò difendermi per forza” – La maglia gialla ricorda Gino Bartali: “Un mito” (Gazzetta dello Sport)

Contador: Spagna – RITIRATO

Kristoff gana en Saint Étienne y Sagan vuelve a ser segundo – Valverde: “Veremos si en los Alpes resistimos o atacamos” – Talansky abandona el Tour (AS)

Kristoff también puede con Sagan – Valverde: “Ya veremos si en los
Alpes hay que resistir o atacar” (Marca)

Kristoff se impone en la duodécima etapa del Tour (El Mundo Deportivo)

Froome: Regno Unito – RITIRATO

Kristoff pips Sagan on the line to win Stage 12 – Another one bites the dust – Sagan could seize chance on sharp descent (The Independent)

Sagan pipped to line by Kristoff (The Time)

Kristoff wins sprint finish as Nibali keeps yellow (The Daily Telegraph)

Francia

Sagan: encore raté! (L’Equipe)

Norvegia (Alexander Kristoff)

Kristoffs siste mulighet før alpene – Kristoff spurtet inn til sin første etappeseier: “Dette er helt surrealistisk” (Aftenposten)

Kristoffs siste sjanse før alpene (Adresseavisen)

TOUR D’ENFANCE

Guida ai giovani in gara al Tour de France

a cura di Marco Salonna

Ancora una volta Peter Sagan non è riuscito a conquistare la sua prima tappa di un Tour de France per lui fin qui stregato, in cui ha conquistato ben 4 secondi posti e 8 piazzamenti nei primi 5, dei quali 7 consecutivi nelle prime 7 tappe, peraltro dai profili altimetrici molto diversi l’una dall’altra, che lo hanno portato a ipotecare la sua terza maglia verde consecutiva tanto che nella classifica a punti ha praticamente doppiato il più diretto inseguitore Bryan Coquard con 341 punti contro i 189 del francese e può permettersi di non prendere più parte agli sprint intermedi da qui fino alla fine del Tour. Eppure il 24enne di Žilina non si è limitato a disputare le volate di gruppi più o meno nutriti ma ci ha provato anche con azioni a pochi chilometri dal traguardo e con altre da lontano, compresa quella nel tappone della Planche des Belles Filles, dove pure non avrebbe avuto chances, che però si sono risolte sempre in un nulla di fatto, vuoi perchè il campione slovacco non ha probabilmente più lo spunto veloce delle passate stagioni, vuoi per via di una Cannondale incapace di supportarlo al meglio, con il solo Alessandro De Marchi in grado di dargli un valido contributo nei finali più impegnativi e un Elia Viviani che non si è dimostrato all’altezza come ultimo uomo per le volate, vuoi per qualche errore tattico come quello della tappa di Oyonnaz, quando si è lasciato scappare ai -2 dal traguardo Tony Gallopin e vuoi anche perchè gran parte degli avversari danno l’impressione di correre contro di lui, forse anche a causa di alcuni suoi atteggiamenti un po’ sopra le righe. Sta di fatto che è fin dall’inizio del 2014 che Sagan tende ad ottenere più piazzamenti che vittorie, anche se 7 successi in stagione sono comunque tutt’altro che pochi, ma il talento resta enorme e pertanto attendiamocelo ancora grande protagonista sia nel finale di questo Tour, anche se forse la sola tappa di Bergerac si adatta perfettamente alle sue caratteristiche, che nel prosieguo della stagione, a partire dal Mondiale di Ponferrada.

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Il tracciato sembra meno impegnativo rispetto alla tappa di ieri. Più probabile l’arrivo allo sprint. Secondo voi?

N@po: Sprint. I grafici son farlocchi. Se giant controlla la corsa vince o con Kittel o con Degenkolb

Mauro Facoltosi: 1° Kristoff. Sagan ancora battuto. Commenti?

Pudra: da quasi profano dico che la tappa mi è sembrata abbastanza interessante, da quando hanno attaccato i due francesi della Europcar (prima mi stavo appisolando). Sì le salite non erano difficili, ma cmq il terreno non era così facile…
e arrivano quasi sempre tutti in volata… Devono fare dei percorsi più selettivi. Mi dispiace, ma mi piacciono i percorsi per attaccanti, non per ciucciaruote!
PS: complimenti a kristoff e ai verlocisti che cmq per una volta ho riconosciuto i velocisti e ho capito la volata.. Secondo me devono mettere 8 corridori per squadra: mi sembrano troppo avvantaggiate ora come ora le squadre dei velocisti e di chi deve controllare la corsa.
PS: in un certo senso cmq è un vantaggio anche per Nibali che ha i velocisti che lo aiutano a controllare la corsa in queste tappe medio-facili.
Poi correggetemi se sbaglio, ma non essendoci ancora state super tappe di montagna le squadre dei velocisti non sono ancora decimate e riescono ancora a controllare la corsa e non riescono andare via (e arrivare, soprattutto) le fughe da lontano. se se la si fossero giocata i fuggitivi, sarebbe stata più interessante!

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

The Pursuit of Vikings (Amon Amarth)

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’: SAINT-ÉTIENNE – CHAMROUSSE (197,5 Km)

E’ finalmente arrivato il momento d’affrontare le Alpi, una lunga attesa che quest’anno è stata intelligentemente colmata dagli organizzatori inserendo nella prima settimana tappe che si sono rivelate più elettrizzanti del previsto (Sheffield, Arenberg e il trittico sui Vosgi) e che quasi fanno sbiadire i percorsi della due-giorni alpina, che non appare particolarmente carica di difficoltà. Questo non vuol far comunque sminuire la portata di due frazioni che comunque lasceranno il segno, in particolare quella che porterà il gruppo a Chamrousse, poichè è la prima nella quale ci si troverà a fare i conti con salite lunghe oltre i 10 Km. L’unica eccezione erano stati i quasi 11 Km d’ascesa verso Le Markstein, nella tappa di Mulhouse, pedalabili e troppo distanti dal traguardo per destare preoccupazioni tra i “big”. Il tracciato della tappa n° 13 presenterà una prima parte d’approccio alla catena alpina (nei primi 134 Km si supererà, poco dopo il via, il facile Col de la Croix de Montvieux), poi il debutto delle ascese alpine avverrà con un colle inedito, il Palaquit, 14 Km al 6,1% per arrivare fino a 1154 metri di quota incontrando frequenti cambi di ritmo e un “cuore” di 4 Km al 10%. Servirà, molto probabilmente, solo a far fuori tutti quei corridori che erano riusciti a rimanere “a galla” dopo i Vosgi poichè dopo il GPM si dovranno percorrere quasi 30 Km per arrivare ai piedi dell’ascesa finale e chi punta alla classifica preferirà, anche a causa del gran caldo, conservare le energie per gli ultimi 18 Km, non durissima ma comunque esigenti, dovendosi superare quasi 1300 metri di dislivello e una pendenza media del 7,3%

METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo

Saint-Étienne: cielo sereno, 28,4°C, vento debole da SSE (8-10 Km/h), umidità al 47%
Vernioz (52,5 Km): sole e caldo, 32,4°C (percepiti 34°C), vento debole da S (9-13 Km/h), umidità al 44%
Rives (106,5 Km): sole e caldo, 31,5°C (percepiti 34°C), vento debole da SSW (5-8 Km/h), umidità al 49%
Saint-Martin-d’Hères (Sprint – 169,5 Km): sole e caldo, 33,3°C (percepiti 36°C), vento debole da SSW (5-6 Km/h), umidità al 44%
Chamrousse : cielo sereno, 22,3°C, vento debole da SW (5-7 Km/h), umidità al 41%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

De Luca: “Il via non ha preso il “la” subito ma dopo una ventina chilometri”
De Luca: “Questo è l’ordine dello sprint intermedio”
Martinello: “Sono scelte che sono stati loro a non credere”
De Luca: “Si sta sviluzzando la tappa”
Garzelli: “Ha già vinto un Giro di Svizzera, di cui tre di fila”
De Luca: “Greipal”
Garzelli: “I corridori hanno una dieta basica” (di base, basica ha un altro significato)
De Luca: “Pasta dolce, non mettono il sale nella pasta” (allora è insipida, non certo dolce)
Pancani: “Non ha pendenze particolarmente cattiva”
Martinello: “Ci sarebbe stata poco per chiunque”
Televideo: “BourgeEnBresse” (Bourg-en-Bresse)
Televideo: “La Cruz” (De La Cruz)
Televideo: “Langevald” (Langeveld)

IL TOUR DI GOMEZ

In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della dodicesima tappa, Bourg-en-Bresse – Saint-Etienne

1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Christophe Riblon (AG2R La Mondial), s.t.
3° Arthur Vichot (FDJ.fr), s.t.
4° Alexandre Pichot Team Europcar) a 1′52″
5° Florian Vachon (Bretagne – Seche Environnement), s.t.
Miglior italiano: Michele Scarponi (Astana Pro Team), 8° a 1′52″

Classifica generale

1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Davide Cimolai (Ita) Lampre – Merida a 24′58″
3° Elia Viviani (Cannondale) a 25′56″
4° William Bonnet (FDJ.fr) a 26′18″
5° Marcel Kittel (Team Giant-Shimano) a 27′36″

L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!

GIORNO DI RIPOSO A COLOMIERS

LO SPAGNOLO GONZALO AJA DARA’ BATTAGLIA A EDDY MERCKX
Il Tour da oggi affronta le asperità dei Pirenei
Panizza potrà migliorare la sua già buona posizione in classifica – Il terribile Tourmalet – Brooklyn tranquilla

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

Uno scorcio panoramico di Saint-Étienne (www.france-voyage.com)

Uno scorcio panoramico di Saint-Étienne (www.france-voyage.com)

17-07-2014

luglio 18, 2014 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE

Il norvegese Alexander Kristoff (Team Katusha) si è imposto nella dodicesima tappa, Bourg-en-Bresse – Saint-Étienne, percorrendo 185,5 Km in 4h32′11″ alla media di 40,891 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo slovacco Sagan e il francese Démare. Miglior italiano Daniele Bennati (Tinkoff – Saxo), 6°. L’italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) è ancora maglia gialla con 2′23″ sull’australiano Porte e 2′47″ sullo spagnolo Valverde Belmonte

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)

L’italiano Mattia Gavazzi (Christina Watches – KUMA powered by DANA) si è imposto nell’undicesima tappa, circuito di Yinchuan, percorrendo 131,1 Km in 2h48′59″ alla media di 46,549 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Aberasturi Izaga e l’australiano Cantwell. Il kazako Ilya Davidenok (Continental Team Astana) è ancora leader della classifica, con 42″ sul francese Vaubourzeix e 49″ sull’ucraino Kononenko. Miglior italiano Cesare Benedetti (Team NetApp – Endura), 9° a 3′46″.

CZECH CYCLING TOUR (Repubblica Ceca)

Il team olandese Metec – TKH Continental Cyclingteam si è imposto nella prima tappa, cronometro a squadre di Moravská Třebová, percorrendo 21,7 Km in 25′15″ alla media di 49,901 Km/h. Ha preceduto di 19″ il team russo Itera – Katusha e di 20″ il team olandese Cyclingteam de Rijke. L’olandese Brian Van Goethem (Metec – TKH Continental Cyclingteam) è il primo leader della classifica, con lo stesso tempo dei connazionali Koning e Krul. Due italiani in gara: Alessio Marchetti (Radenska), 81° a 1′50″, Piero Baffi (Leopard Development Team) 124° a 4′45″

SIBIU CYCLING TOUR (Romania)

Il belga Olivier Pardini (Verandas Willems) si è imposto nel prologo, circuito di Sibiu, percorrendo 2,3 Km in 3′11″ alla media di 43,351 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’italiano Diego Rosa (Androni Giocattoli – Venezuela) e di 2″ lo svedese Olsson.

VUELTA A PORTUGAL DU FUTURO

Il portoghese Samuel Magalhaes (Liberty Seguros – Feira – KTM) si è imposto nella prima tappa, Águeda – Oliveira do Bairro, percorrendo 146,7 Km in 3h38′50″ alla media di 40,222 Km/h. Ha preceduto di 22″ i connazionali Rodrigues e Coutinho

GIRO CICLISTICO DELLA VALLE D’AOSTA – MONT BLANC

L’italiano Manuel Senni* (Team Colpack) si è imposto nella prima tappa, Valtournenche – Valtournenche (Breuil Cervinia), percorrendo 170,6 Km in 4h49′19″ alla media di 35,380 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Giulio Ciccone* (Team Colpack) e il russo Mamykin. Il colombiano Bernardo Suaza Arango (4-72 Colombia) è il nuovo leader della classifica, con 22″ su Ciccone e 24″ sull’italiano Edward Ravasi* (Team Colpack)

* dilettante

SFRECCIA KRISTOFF, ENNESIMA BEFFA PER SAGAN

luglio 17, 2014 by Redazione  
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Continua la maledizione di questo Tour de France per il campione slovacco, battuto sul traguardo di Saint-Étienne dal norvegese del Team Katusha, al suo decimo successo stagionale, con Arnaud Démare alle loro spalle e Matteo Trentin 6° dopo aver iniziato in testa lo sprint ma essere stato rallentato da una sbandata- Il tutto mentre gli uomini di classifica rifiatavano in vista delle Alpi con Vincenzo Nibali sempre in maglia gialla.

La dodicesima tappa del Tour de France, 185,5 km da Bourg-en-Bresse a Saint-Étienne, presentava un profilo altimetrico che ricordava quello della frazione di Oyonnaz che l’ha preceduta, caratterizzato da una prima parte sostanzialmente pianeggiante e da un finale vallonato, sebbene il Col des Brosses e la Côte de Grammond, le cui vette erano poste ai km 138 e 164, fossero più abbordabili rispetto ai brevi ma arcigni strappi affrontati il giorno prima. Ci si poteva attendere in ogni caso un avvio a spron battuto, fin quando non avesse preso il largo una fuga di un nutrito drappello di uomini fuori classifica, con il lasciapassare del plotone. Invece sono bastati 10 km perchè si avvantaggiasse un gruppetto di soli 5 corridori ovvero Gregory Rast (Trek), Simon Clarke (Orica-GreenEDGE), David De La Cruz (NetApp), Florian Vachon ( Bretagne – Séché Environnement) e il campione olandese Sebastian Langeveld, alfiere di quella Garmin-Sharp che ha perso il suo capitano Andrew Talansky che, dopo aver concluso in ultima posizione la tappa precedente per via di forti dolori alla schiena (in seguito a due cadute patite nelle frazioni precedenti) non si è presentato al via. I battistrada hanno acquisito fino a 5 minuti di margine ma ben presto è apparso chiaro che non avrebbero avuto chances di resistere all’inseguimento, portato principalmente dalla Giant-Shimano, non tanto per Marcel Kittel quanto per un John Degenkolb reduce dal 2° posto di Oyonnaz e decisamente più avvezzo alle salite rispetto al compagno di squadra. Intorno a metà percorso De La Cruz è incappato in una brutta caduta, che l’ha costretto ad abbandonare non solo la compagnia degli altri quattro ma anche il Tour de France, mentre alle loro spalle ha iniziato a tirare anche la Europcar, apparentemente con l’intento di portare Bryan Coquard a giocarsi il successo in volata. Sulle prime rampe del Col de Brosses, mentre una ventina di atleti perdevano contatto – tra questi Kittel, Mark Renshaw (Omega-QuickStep) e anche un Michele Scarponi (Astana) che ha probabilmente sofferto per il grande caldo che notoriamente non ama -, si è compreso quale era il vero scopo della formazione di Jean-René Bernaudeau quando Cyril Gautier e Perrig Quéméneur si sono lanciati assieme all’inseguimento di Clarke, che nel frattempo era rimasto da solo al comando dopo aver tolto di ruota nell’ordine Vachon, Rast e Langeveld che sono stati via via ripresi e poi staccati anche da un gruppo in cui era sempre la Giant-Shimano a mantenere il comando delle operazioni. Sulla Côte de Grammond Quéméneur, costretto in seguito a cedere dopo un gran lavoro in favore del compagno di squadra, e Gautier si sono riportati sull’australiano ma per tutti loro non c’è stato nulla da fare quando il plotone, comprendente ancora gran parte dei suoi elementi, si è riportato sotto ai -5 dal traguardo. Con Kittel staccato l’uomo da battere sarebbe stato probabilmente André Greipel (Lotto-Belisol), ma il campione tedesco è stato tagliato fuori da una caduta innescata da Sylvain Chavanel (IAM Cycling) e non ha potuto giocarsi le sue chances mentre il Team Cannondale, che a differenza di molte delle tappe precedentI non aveva mai messo il naso in testa al gruppo per andare a riprendere i fuggitivi, ha provato a organizzare un treno per Peter Sagan ai -2 dal traguardo. La formazione più organizzata si è, però, rivelata ancora una volta l’Omega-QuickStep, potendo contare sui portentosi Tony Martin e Michal Kwiatkowski che hanno portato Matteo Trentin davanti a tutti sul rettilineo finale di Saint-Étienne. L’illusione che il 24enne di Borgo Valsugana potesse ripetere l’exploit di Nancy è, però, svanita per via di una brusca sbandata proprio nel momento in cui si stava lanciando e che lo ha costretto a perdere velocità; ne ha approfittato il norvegese Alexander Kristoff (Katusha), che è uscito dalla ruota dell’italiano e ha resistito al ritorno di Sagan, cogliendo il decimo successo di una stagione fin qui eccezionale. Invece, lo slovacco in maglia verde ha dovuto fare i conti con l’ennesima beffa collezionando la sua quarta piazza d’onore in questa edizione della Grande Boucle, senza mai essere riuscito ad alzare le braccia; sul gradino più basso del podio ha chiuso Arnaud Démare (Fdj) davanti a Michael Albasini (Orica-GreenEdge) e Ramunas Navardauskas (Garmin-Sharp) mentre i nostri Trentin, Daniele Bennati (Tinkoff-Saxo) e Daniel Oss (Bmc) hanno chiuso rispettivamente al 6°, al 7° e al 9° posto. Se si eccettua l’uscita di scena di Tony Gallopin (Lotto-Belisol), che ha perso terreno nel finale accusando un ritardo di 5′45” (in ogni caso sarebbe stato destinato a uscire dalle zone alte nei prossimi giorni), la classifica generale rimane invariata con Vincenzo Nibali (Astana) sempre in maglia gialla con 2′23” su Richie Porte (Team Sky), 2′47” su Alejandro Valverde (Movistar), 3′01” su Romain Bardet (Ag2r) e 3′47” su Thibaut Pinot (Fdj). Preoccupa un po’, alla vigilia delle due tappe alpine, lo stato di alcuni dei compagni di squadra del siciliano, dal momento che oltre a Scarponi anche Lieuwe Westra, Andriy Grivko e Maxim Iglinskiy hanno tagliato il traguardo di Saint-Étienne con un forte ritardo e gli stessi Jacob Fuglsang e Tanel Kangert nelle tappe dei Vosgi non sono apparsi al top della condizione. Sarà, in ogni caso, fondamentale il loro apporto nella 13a tappa, 197,5 km da Saint-Étienne a Chamrousse, nella quale verrà scalato il pedalabile Col de la Croix de Montvieux in avvio e, dopo un lungo tratto pianeggiante, l’inedito Col de Palaquit, la cui vetta è posta ai -45 dal traguardo, e infine l’ascesa conclusiva di 18,2 km al 7,3% di pendenza media, con i tratti più duri posti nella fase iniziale, affrontata per l’ultima volta nel Tour del 2001 in occasione di una cronoscalata dominata da Lance Armstrong su Jan Ullrich e Joseba Beloki.

Marco Salonna

ORDINE D’ARRIVO

1 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha 4:32:11
2 Peter Sagan (Svk) Cannondale
3 Arnaud Demare (Fra) FDJ.fr
4 Michael Albasini (Swi) Orica Greenedge
5 Ramunas Navardauskas (Ltu) Garmin – Sharp
6 Daniele Bennati (Ita) Tinkoff-Saxo
7 Bryan Coquard (Fra) Team Europcar
8 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team
9 Samuel Dumoulin (Fra) AG2R La Mondiale
10 José Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team
11 Romain Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement
12 Armindo Fonseca (Fra) Bretagne – Seche Environnement
13 John Degenkolb (Ger) Team Giant-Shimano
14 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto-Belisol
15 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling
16 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step
17 Heinrich Haussler (Aus) IAM Cycling
18 Cyril Lemoine (Fra) Cofidis, Solutions Credits
19 Anthony Delaplace (Fra) Bretagne – Seche Environnement
20 Richie Porte (Aus) Team Sky
21 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida
22 Simon Gerrans (Aus) Orica Greenedge
23 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale
24 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team
25 Geraint Thomas (GBr) Team Sky
26 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement
27 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling
28 Alexander Porsev (Rus) Team Katusha
29 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol
30 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team
31 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky
32 Elia Viviani (Ita) Cannondale
33 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team
34 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar
35 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale
36 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr
37 Bernhard Eisel (Aut) Team Sky
38 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
39 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
40 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling
41 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling
42 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura
43 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura
44 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing
45 Jean-Marc Bideau (Fra) Bretagne – Seche Environnement
46 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
47 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida
48 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing
49 Jérôme Pineau (Fra) IAM Cycling
50 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha

CLASSIFICA GENERALE

1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 51:31:34
2 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:02:23
3 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:02:47
4 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:03:01
5 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:03:47
6 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:03:56
7 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:03:57
8 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:04:08
9 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol 0:04:18
10 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:04:31
11 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:04:39
12 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:05:17
13 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida 0:05:34
14 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky 0:06:03
15 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:06:47
16 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida 0:07:33
17 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling 0:07:42
18 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing 0:08:01
19 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:08:25
20 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol 0:08:57
21 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 0:09:12
22 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:10:32
23 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:10:35
24 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:11:32
25 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:11:51
26 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:15:27
27 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 0:17:17
28 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 0:20:42
29 John Gadret (Fra) Movistar Team 0:23:51
30 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 0:24:24
31 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling 0:25:51
32 Tony Martin (Ger) Omega Pharma-Quick Step 0:28:24
33 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:35:06
34 Peter Sagan (Svk) Cannondale 0:41:08
35 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:42:07
36 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 0:42:22
37 Daniel Navarro Garcia (Spa) Cofidis, Solutions Credits 0:44:40
38 Kristijan Durasek (Cro) Lampre – Merida 0:45:16
39 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr 0:45:18
40 José Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team 0:45:26
41 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:47:48
42 Michal Golas (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:48:20
43 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 0:51:15
44 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits 0:52:43
45 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura 0:53:29
46 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 0:54:44
47 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 0:55:36
48 Simon Gerrans (Aus) Orica Greenedge 0:55:39
49 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 0:55:46
50 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 0:56:26

Cucù, oggi il più forte sono io sembra quasi dire Kristoff sul traguardo della 12a tappa del Tour (foto Bettini)

'Cucù, oggi il più forte sono io' sembra quasi dire Kristoff sul traguardo della 12a tappa del Tour (foto Bettini)

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