ROLLAND SORRIDE, EVANS CROLLA

luglio 12, 2012 by Redazione  
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A La Toussuire lo scalatore della Europcar vince in solitaria la tappa regina delle Alpi al termine di una lunga fuga, mentre i big si danno battaglia fin dal Col de la Madeleine. Cadel Evans, dopo aver provato un attacco da lontano sulla salita della Croix de Fer, viene ripreso facilmente dall’armata del team Sky e va in crisi lungo l’ascesa finale. Vincenzo Nibali, coraggioso anche oggi, conquista provvisoriamente il podio del Tour de France.

Foto copertina: l’arrivo di Rolland al traguardo di Le Toussuire (foto AFP)

L’undicesima tappa del Tour de France, breve ma intensissima con i suoi 148 Km da Albertville a La Toussuire, era attesissima, soprattutto per ritestare la tenuta di Bradley Wiggins sulle Alpi. Il percorso infatti si prestava agli attacchi, anche da lontano, presentando quattro salite di tutto rispetto per un ammontare complessivo di circa 4700 metri di dislivello, distribuiti in 71 Km di salita, con pochissima pianura: una dozzina di chilometri all’inizio e una decina prima di iniziare il Col du Glandon.
Come prevedibile, la corsa è partita veramente veloce con numerosi tentativi di fuga fin dallo sventolare della bandiera a scacchi, con Robert Gesink (Rabobank) molto attivo e una trentina di uomini che si avvantaggiano. All’inizio del Col de la Madeleine (cat. HC: 25,3 Km al 6,2%) prova ad uscire dal gruppo anche Ivan Basso (Liquigas-Cannondale), mentre davanti Robert Kiserlovski (Astana) aumenta l’andatura per scremare l’affollato gruppo di primi attaccanti, portandosi dietro tra gli altri Alexander Vinokourov (Astana) e Daniel Martin (Garmin-Sharp). Il team Sky sembra non voler lasciar prendere vantaggio a Basso e si mette a tirare ad un ritmo costante in testa al gruppo, mentre anche Alejandro Valverde (Movistar), Michele Scarponi (Lampre-ISD), Christopher Horner (RadioShack-Nissan) e ancora Ivan Basso provano a rientrare sui primi. Si forma così un gruppo di attaccanti veramente interessante, con anche Levi Leipheimer (OmegaPharma-QuickStep) e Pierre Rolland (Europcar) tra i ventisei corridori presenti, che riescono finalmente a conquistare un buon margine di vantaggio. Peter Velits (OmegaPharma-QuickStep) conquista i 25 punti del GPM dopo una lunga battaglia con Fredrik Kessiakoff (Astana), mentre il gruppo transita a 2’55”. Da segnalare l’attacco in vetta di Daniel Oss e Peter Sagan (Liquigas-Cannondale), con il fine di recuperare alcuni dei fuggitivi lungo la discesa e conquistare punti per la maglia a punti.
Sullo slancio della volata per il GPM Velits e Kessiakoff affrontano la discesa in solitaria e guadagnano 25”, ma non insistono e vengono ripresi nel tratto pianeggiante da una parte dei fuggitivi. Non è riuscita invece l’azione degli uomini Liquigas, che si sono rialzati una volta capito di non farcela a prendere dei punti per consolidare la maglia verde di Sagan allo sprint intermedio di Saint-Etienne-de-Cuines (Km 70), che viene conquistato da Kessiakoff.
Inizia il Col de la Croix de Fer (cat. HC: 22,4 Km al 6,9% e Souvenir Henri Desgrange con i suoi 2067m di quota), che consiste in realtà nell’interezza del Col du Glandon (Km 90) più l’immissione sulla strada vera e propria della Croix de Fer dal versante del Barrage de Grand-Maison. Sulla testa della corsa rientrano i fuggitivi che erano rimasti leggermente staccati, mentre perdono presto contatto Scarponi, comunque ammirevole per averci riprovato dopo il secondo posti di ieri, Vinokourov e Leipheimer. Sotto la spinta di Christophe Kern (Europcar), che lavora in favore del compagno di squadra Rolland, il vantaggio della fuga cresce fino a superare i 4’ e si staccano, tra gli altri, anche Basso e Valverde. Al km 80 spezza la quiete nel gruppo maglia gialla l’attacco di Tejay Van Garderen (BMC), seguito poco dopo dall’attacco deciso del suo capitano Cadel Evans, che rientra sul giovane americano e prova a far saltare il banco del Tour de France. Il team Sky non si scompone, dato che mancano ancora più di 66 Km all’arrivo, e Michael Rogers tiene sotto controllo il duo della BMC, che diventa momentaneamente un trio quando viene recuperato anche il fuggitivo della prim’ora Amaël Moinard. Evans non sembra però brillantissimo e perde la ruota di Van Garderen, mentre il gruppo maglia gialla si assottiglia ad otto unità (di cui quattro della Sky), con anche Menchov (Katusha), Schleck e Zubeldia (RadioShack-Nissan) in crisi. Quando mancano ancora 61 Km Evans, al gancio, viene ripreso dalla maglia gialla, che dimostra ancora una volta la forza della propria squadra. Davanti nel frattempo sono rimasti Rolland, Martin, Horner, Kiserlovski, Kessiakoff, Chris Sorensen (SaxoBank-Tinkoff), Laurens Ten Dam (Rabobank) e Vasili Kiryienka (Movistar): Kessiakoff beffa in volata Rolland, conquista il prestigioso premio Desgrange e indosserà al termine della tappa la maglia a pois, mentre il gruppo dei big transita con 2’07”.
Dopo 14 Km di discesa tecnica, in cui alcuni corridori rientrano sulla maglia gialla, viene affrontato il Col du Mollard (cat. 2: 5,7 Km al 6,8%), dove i superstiti della fuga si scremano ulteriormente e scollinano, nell’ordine, i soli Rolland, Kiserlovski e Kiryienka, seguiti a pochi secondi da Sorensen, mentre gli altri hanno alzato definitivamente bandiera bianca. Il gruppo, che ha affrontato questa salita con tranquillità, transita con un distacco di 3’15”, restando ancora in gioco per la vittoria di tappa.
Nella discesa verso Saint-Jean-de-Maurienne Rolland cade in un tornante a sinistra, ma riparte senza conseguenze e riesce a riportarsi sulla testa della corsa, imitato poco dopo da Sorensen. Thibaut Pinot (FDJ-Bigmat), che ha provato a scattare in cima al Col du Mollard per andare alla conquista della maglia bianca, si rialza in fondo alla discesa e viene ripreso dal gruppo maglia gialla quando restano gli ultimi 20 Km e il quartetto al comando conserva ancora un vantaggio di 3’39”.
La salita finale di La Toussuire (cat. 1: 18 Km al 6,1%) fa tornare in difficoltà Sorensen, che fa a lungo l’elastico, mentre la fuga sembra lanciata a giocarsi la vittoria, perché contrariamente alle previsioni nessuno dei big ha provato ad attaccare Wiggins lungo la discesa e il vantaggio accumulato potrebbe anche bastare. Intanto anche nel gruppo sembra dominare la stanchezza e il ritmo regolare di Richie Porte (Sky) basta a fare la selezione e a ridurre leggermente il distacco dai primi. A 13 Km scatta Janez Brajkovic (Astana), che suscita la reazione di Pinot e Jurgen Van den Broeck (Lotto-Belisol), mentre davanti Rolland riesce finalmente a fare il vuoto. A 11 Km scatta deciso anche Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale), che costringe ad entrare in azione Christopher Froome (Sky) e, una volta ripreso, ha la forza di ripartire e di riportarsi sugli altri attaccanti, mentre con Wiggins e Froome restano solo Evans, Van Garderen e Schleck. Nibali trova la collaborazione soprattutto di Van den Broeck, mentre Evans paga dazio per lo sforzo scriteriato sulla Croix de Fer e viene aspettato da Van Garderen, mentre Froome e Wiggins, cercando di ridurre il ritardo da Nibali, che aveva toccato i 25’, riescono a staccare anche Schleck e rientrano sugli altri contendenti. Contro ogni logica scatta violentemente Froome, staccando tutti, compresa la maglia gialla, per poi rialzarsi subito e tornare a scandire l’andatura in favore del proprio capitano.
Pierre Rolland arriva in solitaria a conquistare una meritatissima vittoria al termine di un’altra grande azione dopo l’Alpe d’Huez dello scorso anno, regalando al team Europcar il secondo successo consecutivo al Tour, precedendo di 55” Pinot e Froome e di 57” Van den Broeck, Nibali e Wiggins. Brajkovic perde 1’01” dalla maglia gialla, Schleck, Evans e Van Garderen 1’26”, gli altri uomini RadioShack e Cobo 2’56” e tutti gli altri più di 5’. Cambia così il podio della classifica generale: Wiggins comanda ora con 2’05” su Froome, 2’23” su Nibali e 3’19” su Evans; si confermano fuori dai giochi per il podio tutti gli altri, a partire da un Van den Broeck in costante crescita e salito al quinto posto (+4’48”).
La dodicesima tappa porterà domani la carovana del Tour da Saint-Jean-de-Maurienne ad Annonay Davézieux (226 Km) e, superate due impegnative salite nella parte iniziale (Col du Grand Cucheron e Col du Granier), non dovrebbe riservare sorprese per i corridori di classifica, mentre un GPM di terza categoria negli ultimi chilometri potrebbe essere terreno adatto per lanciare verso la vittoria chi ha ancora energie in gruppo.

Giorgio Vedovati

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI BELLEGARDE-SUR-VALSERINE

luglio 12, 2012 by Redazione  
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Anche al Tour 2012 vi proporremo l’appuntamento giornaliero con l’almanacco, rubrica contenitore con la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, la presentazione della tappa del giorni, le “perle” dei telecronisti, le previsioni del tempo per la tappa che verrà, il ricordo del Tour del 1953 e una vista “retrospettiva” sul Tour in corso. Seguiteci.

Foto copertina: Bellegarde-sur-Valserine (wikipedia)

TOUR DE FRANCE, GIRO DEL MONDO

Italia

Voeckler il migliore sulle Alpi
Nibali ci prova, Wiggo resiste (Gazzetta dello Sport)

Francese Voeckler vince 10/a tappa (Corriere dello Sport / Stadio)

Francia

Voeckler a été le plus malin (L’Equipe)

Svizzera

La decima tappa è di Voeckler(Corriere del Ticino)

Voeckler mit dem längsten Atem (Neue Zuercher Zeitung)

Regno Unito

Voeckler claims stunning stage victory (The Daily Telegraph)

Bradley Wiggins retains yellow jersey as Thomas Voeckler takes stage ten (The Independent)

Wiggins keeps yellow – Attack Wiggins! French horror at prospect of English Tour victory (The Times)

Spagna

Voeckler gana la primera etapa alpina; Wiggins, líder (AS)

Thomas Voeckler, très bien (Marca)

El coraje de Voeckler (El Mundo Deportivo)

Belgio

Voeckler vainqueur, Van den Broeck fait la bonne affaire (Le Soir)

Voeckler wint eerste Alpenrit (De Standaard)

Voeckler écrit une nouvelle page de son histoire avec le Tour (L’Avenir)

L’étape pour Voeckler, 30 secondes pour un VDB offensif (La Dernière Heure/Les Sports)

Tour de France: victoire d’étape pour Voeckler, Van den Broeck reprend du temps à Wiggins (Sudinfo.be)

Voeckler vloert moedige Devenyns in eerste Alpenrit (Het Nieuwsblad)

Germania

Voigt verpasst Sensation – Voeckler holt Etappensieg (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Voeckler gewinnt 10. Etappe – Voigt fährt auf Rang drei (Bild)

Lussemburgo

Voigt kämpft, Voeckler siegt (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Die erste Alpen-Etappe für Thomas VoecklerDie erste Alpen-Etappe für Thomas Voeckler (Tageblatt)

Paesi Bassi

Rabo laat zege glippen (De Telegraaf)

Danimarca

Voeckler vandt 10. etape og bjergtrøjen (Jyllands-Posten)

Voeckler vinder flot Tour-sejr (Sporten.dk)

Frankrigs cykeldarling stjæler showet fra favoritterne (Politiken)

Repubblica Slovacca

Voeckler vyhral 10. etapu, Sagan si udržal zelený dres (Pravda)

Canada

France’s Voeckler wins 10th stage of Tour de France (The Globe and Mail)

Thomas Voeckler wins 10th stage of Tour de France in Alps, Wiggins keeps yellow jersey (The Vancouver Sun)

USA

In Tour’s 10th Stage, Jockeying on an Incline(The New York Times)

Colombia

Francés Thomas Voeckler ganó la décima etapa del Tour (El Tiempo)

Francés Thomas Voeckler ganó la décima etapa del Tour(El Espectador)

Australia

Voeckler wins stage, Wiggins retains lead (The Age)

Voeckler wins Tour’s 10th stage (The Australian)

Aussies doing well to keep Cadel down(Herald Sun)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Cosa accadrà oggi?

Howling Wolf14: Speriamo sia la giornata buona per una fuga da lontano di Scarponi. Tra i big temo non succederà nulla d’importante. Tutt’al più ci sarà qualcun altro dei personaggi di seconda schiera che esce di classifica.

Mauro Facoltosi: Un attacco di Nibali ed Evans in discesa, come all’ultimo Delfinato? Questo finale ricorda molto quello della tappa che Nibali vinse ad Asolo, con la differenza che al Giro c’era molta più pianura nel finale, stavolta è più favorevole al messinese. La distanza Grappa – Asolo e Colombier – Bellegarde è simile.

Hotdogbr: Evans è 2° in classifica e Wiggins che lo precede va più forte a cronometro, Nibali è 4° e i tre che lo precedono vanno più forte a cronometro, visto che i rispettivi obiettivi sono la maglia gialla di Parigi e il podio questo vuol dire che entrambi devono attaccare in ogni occasione favorevole e oggi è una di queste, naturalmente per farlo è necessario che sul Grand Colombier ci sia selezione e vengano eliminati i compagni di Wiggins e Froome e altrettanto naturalmente le probabilità che l’attacco fallisca sono maggiori rispetto a quelle che riesca però bisogna provare, in tutto questo si inserirà anche la lotta per il successo di tappa con lo Scarponi di cui sopra insieme ai vari Rolland, Voeckler, Valverde, Vinokourov, Moncoutiè, Chris Soerensen, magari ancora Pinot e tanti altri

Howling Wolf14: Anche oggi si può provare, in effetti. Anzi, si deve provare. Due gli elementi attraverso i quali può determinarsi il successo di un’offensiva anti Wiggins: 1) l’isolamento dei gregari della maglia gialla; 2) un’alleanza on the road tra chi ha ambizione di staccare l’inglese, tipo Evans-Nibali-Van Garderen ecc., e magari chi intende invece puntare al successo di tappa. Unendo le forze, se ci si trova in vantaggio si può anche sperare di mettere in difficoltà Wiggo. Io credo però che per il successo di tappa si svilupperà una fuga da lontano. Speriamo in Scarponi.

DURANTE LA CORSA
Howling Wolf14: Solito scriteriato tentativo di fuga di Nibali iniziato nella lunga discesa del Grand Colombier. Non è terreno per fare il vuoto e per tenerlo quando mancano 35 km all’arrivo. Anche un bambino lo capirebbe. I tentativi di fuga vanno fatti quando esiste la possibilità di portarli a termine. Da solo, poi. Tante energie buttate via, anche perché poi il siciliano non s’è rialzato sul Richemont ma ha continuato, che forse potrebbero essere gestite meglio. Questo ragazzo deve dominare meglio il suo istinto in discesa e soprattutto deve capire che le sue pregevolissime capacità di discesista non sono comunque in grado di determinare l’esito di una corsa, soprattutto quando l’arrivo è così lontano. Il suo slancio merita un 9, ma l’acume tattico non più di 4. Speriamo che con la maturità impari la lezione.

Hotdogbr: come si diceva l’attacco di Nibali poteva riuscire se Froome e Wiggins fossero stati isolati mentre invece avevano ancora al fianco Porte e senza la foratura avrebbero avuto Rogers, a questo punto è lecito chiedersi a cosa serva Basso in casa Liquigas tanto più che di tappe in cui il varesino può aiutare Nibali ne sono rimaste solo tre

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

PIU’ O MENO
Ecco chi ha rispettato o deluso le attese in questa giornata

++ Voeckler, Porte
+ Scarponi, Voigt, Devenyns, Van den Broeck, Nibali
- Van Garderen, Basso, Peraud

a cura di Marco Salonna

LA TAPPA DEL GIORNO

E’ la più impegnativa delle sette tappe di montagna del Tour 2012 quella tracciata tra Albertville e La Toussuire, la località di sport invernali della valle della Maurienne che è stata lanciata “ciclisticamente” dal Tour de France nel 2006. Non la si potrà definire tappone poichè relativamente breve (148 Km in tutto) ma ad appena 14 Km dal via si comincerà a salire, diretti ad uno dei passi storici della Grande Boucle, il Col de la Madeleine (2000 metri), seguito da un’altra vecchia conoscenza del Tour, la Croix de Fer (2067 metri), in vetta alla quale sarà messo in palio il trofeo alla memoria di Henri Desgrange, fondatore e primo direttore della corsa francese. Il facile Col du Mollard farà, quindi, da antipasto all’ascesa finale, che condurrà il gruppo a quota 1705 metri dopo 18 Km al 6,1% di pendenza media. A fine giornata si saranno affrontati complessivamente ben 71 Km di salita, pari a quasi la metà dello sviluppo della frazione. Continuando con i dati di giornata, il totale del dislivello sarà di 4635 metri, mentre la pendenza media “globale” si attesterà attorno al 6,5%

METEOTOUR

Albertville : pioggia debole (meno di 0,1 mm), 17,4°C (percepiti 16°C), venti deboli da WNW (9-10 Km/h), umidità al 81%
Saint Jean de Maurienne (inizio salita finale) : poco nuvoloso con possibilità di debolissime ed isolate piogge, 15,2°C (percepiti 11°C), venti moderati da SW (16-19 Km/h), umidità al 75%
La Toussuire (Les Sybelles) : previsioni non disponibili

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Martinelli: “Noi, come italiano”
Pancani: “I primi a scattare sono stato”
Cassani: “Qua vicino c’è il Col de la Colombiere” (proprio dietro l’angolo; tra il Col de la Colombier e il Grand Colombiere ci sono, in linea d’aria, quasi 55 Km, in strada quasi il doppio)
Pancani: “Non c’è niente di migliore”
Conti: “Moreno Moser ha già firmato per il biennio millenov…”
Saronni, parlando dei procuratori dei corridori della Lampre: “I procuratori sono i fratelli Carrera” (Carera; Carrera è stato uno storico sponsor)
Saronni: “La decisione finale è sempre toccato al corridore”
Saronni: “Il colpio d’occhio”
Televideo: “Rui Alberto Costa” (Rui Alberto Faria Da Costa)

TOUR DE GOMEZ

Ricordate Gomez Addams, il capo della celebre famiglia televisiva americana? Ci siamo ispirati alla sua passione per il francese (quando lo parlava l’amata Morticia) e alle sue “verticali” per proporvi giornalmente una curiosa vista retrospettiva sul Tour, ordine d’arrivo e classifica visti dal basso… la maglia nera, insomma!

Ordine d’arrivo della tappa Maçon – Bellegarde-sur-Valserine

1° Gorka Izagirre Insausti (Euskaltel – Euskadi)
2° Sebastian Langeveld (Orica GreenEdge Cycling Team), s.t.
3° Johan Vansummeren (Garmin – Sharp), s.t.
4° Tony Gallopin (RadioShack-Nissan), s.t.
5° Jean Marc Marino (Saur – Sojasun), s.t.
Miglior italiano Luca Paolini (Katusha Team), 40° a 4′28″

Classifica generale

1° Jimmy Engoulvent (Saur – Sojasun)
2° Tyler Farrar (Garmin – Sharp) a 1′01″
3° Johan Vansummeren (Garmin – Sharp) a 8′00″
4° Albert Timmer (Argos-Shimano) a 9′10″
5° Tom Veelers (Argos – Shimano) a 10′08″
Miglior italiano Daniel Oss (Liquigas-Cannondale), 29° a 24′36″

L’ULTIMA DOPPIETTA DEL CAMPIONISSIMO

Ecco come il quotidiano l’Unità presentò ai propri lettori le gesta dei partecipanti al Tour del 1952, quello dell’ultima doppietta Giro-Tour di Fausto Coppi. Le altimetrie sono prese dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

12a TAPPA: SESTRIERE – MONACO (251 Km)

NOLTEN VINCE LA SESTRIERE – MONACO. COPPI AUMENTA IL VANTAGGIO SU CLOSE
La dodicesima tappa del Giro di Francia
L’olandese fugge sulla Turbie e arriva con 1’27” su Dotto – Ochers e Robic a 6’48”, Bartali, Coppi e Ruiz a 7’01” – L’Italia capeggia sempre la classifica a squadre

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

11-07-2012

luglio 12, 2012 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE
Il francese Thomas Voeckler (Team Europcar) si è imposto nella decima tappa, Mâcon – Bellegarde-sur-Valserine, percorrendo 194,5 Km in 4h46′26″, alla media di 40,742 Km/h. Ha preceduto di 3″ l’italiano Michele Scarponi (Lampre – ISD) e di 7″ il tedesco Voigt. Il britannico Bradley Wiggins (Sky Procycling) ha conservato la testa della classifica con 1′53″ sull’australiano Evans e 2′07″ sul britannico Froome. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale), 4° a 2′23″.

TOUR DE POLOGNE
Il britannico Ben Swift (Sky Procycling) si è imposto nella seconda tappa, Walbrzych – Opole, percorrendo 239,4 Km in 5h49′57″, alla media di 41,045 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Elia Viviani (Liquigas-Cannondale) e il belga Boonen. L’italiano Moreno Moser (Liquigas-Cannondale) ha conservato la testa della classifica con 4″ sul polacco Kwiatkowski e 6″ sull’olandese Boom.

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)
L’italiano Andrea Guardini (Farnese Vini – Selle Italia) si è imposto nella dodicesima tappa, Zhongwei – Baiyin, percorrendo 220 Km in 5h26′26″, alla media di 40,437 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo sloveno Mezgec e il francese Giraud. L’iraniano Hossein Alizadeh (Tabriz Petrochemical Team) ha conservato la testa della classifica con 9″ sul colombiano Baez Alvarez e 11″ sull’australiano Wulf. Miglior italiano Alfredo Balloni (Farnese Vini – Selle Italia), 16° a 1′33″.

VUELTA CICLISTA A VENEZUELA
Il colombiano Juan Pablo Villegas (Boyacá Orgullo de América) si è imposto nella sesta tappa, Altagracia de Orituco – Cagua, percorrendo 185 Km in 4h07′03″, alla media di 44,930 Km/h. Ha preceduto di 4″ l’argentino Maximiliano Ariel Richeze Araquistain e il cubano Cordoves Perez. Unico italiano in gara Omar Bertazzo (Androni Giocattoli), 28°. ll venezuelano Arthur Alberto García Rincon (Loteria del Tachira) ha conservato la testa della classifica, con 3″ e 8″ sui connazionali Chacón Colmenares e Valero. Bertazzo 63° a 14′31″.

GP VAN DE STAD GEEL
Il belga Tom Van Asbroeck (Topsport Vlaanderen – Mercator) si è imposto nella corsa belga, circuito di Geel, percorrendo 155,7 Km in 3h15′07″, alla media di 47,879 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Van Staeyen e Verraes.

SWIFT E’ IL PIU’ VELOCE, CACCIA EROICO

luglio 12, 2012 by Redazione  
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Il Team Sky fa la voce grossa anche al Giro di Polonia con il 24enne di Rotherham che precede di misura il nostro Viviani e Boonen con Bennati e Modolo 5° e 6° ma il grande protagonista è il bergamasco della Farnese ripreso a 5 km dal traguardo dopo essere stato in fuga per 230 km dapprima con altri tre uomini e successivamente da solo. Nel finale il gruppo si spezza e perdono terreno Anton e Capecchi.

Foto copertina: Swift si impone nella seconda tappa del Giro di Polonia (tourdepologne.pl)

Nonostante i 239,4 km la Walbrzych-Opole, seconda tappa del Giro di Polonia caratterizzata da un piuttosto tortuoso circuito finale di 6 km da ripetere per tre volte, era dedicata alle ruote veloci e come tale si è sviluppata con la fuga di Kurek (Utensilnord), Lukasz Bodnar e Walczak (Nazionale polacca) e del 31enne bergamasco Caccia (Farnese), non nuovo ad azioni da lontano di questo tipo, partiti dopo soli 5 km e il gruppo che inizialmente ha lasciato fare, con la Liquigas più interessata a difendere il primato nella generale di Moreno Moser che a cercare il successo parziale con Viviani, finchè quando il vantaggio dei battistrada ha superato i 9′ non si sono portate al comando l’Argos-Shimano di Degenkolb, la Fdj di Demare e l’Ag2r di Belletti che lentamente hanno iniziato a ridurre il gap: la situazione non è mutata fino a 30 km dal traguardo quando sull’unico gpm di giornata, in realtà poco più di un cavalcavia in località Chrzaszczyce, Lukasz Bodnar fratello del più noto Maciej che gareggia per la Liquigas ha perso contatto dai compagni d’avvenuta e in vista dello scollinamento Caccia ha deciso di proseguire in solitudine staccando anche Kurek e Walczak: a quel punto il vantaggio era ancora prossimo ai 4′ e c’è voluto l’intervento della RadioShack di Bennati, del Team Sky di Swift e della Garmin di Fischer accanto alle squadre che già stavano tirando per chiudere sul bergamasco, che a 5 km dal traguardo è stato infine costretto ad arrendersi dopo essere stato in fuga per 230.
Il rettilineo conclusivo era molto breve ed era pertanto fondamentale affrontarlo in testa ma l’azione della Rabobank che ha preso il comando a 1 km dal traguardo per lanciare Bos è stata troppo anticipata mentre è stato il Team Sky a trovare i tempi giusti con Hayman che ha portato davanti Swift alla cui ruota si è posizionato Viviani: già nell’ultima semicurva prima di approdare sul rettilineo il 25enne di Rotherham ha lanciato il suo sprint e il veronese l’ha affiancato ma nel testa a testa finale ad avere la meglio è stato il britannico per non più di mezza ruota, con Boonen (Omega-QuickStep) 3° e in netta crescita rispetto alle ultime uscite, Degenkolb 4° e i nostri Modolo (Colnago-Csf), Bennati e Belletti rispettivamente 5°, 6° e 8° in mezzo ai quali si è piazzato Bos: per Swift, che avrebbe dovuto essere il pesce pilota di Cavendish al Giro d’Italia ma ha dovuto dare forfait per via di una caduta, si tratta del primo successo stagionale. Nel finale il gruppo si è spezzato in diversi tronconi e a farne le spese tra gli uomini di classifica sono stati Capecchi (Liquigas) e Anton (Euskaltel), giunti con un ritardo di 1′09”: la generale ha pertanto subito qualche modifica ma vede sempre al comando Moser con 4” su Kwiatkowski, 6” su Boom e 10” su Wegmann, Gerdemann e altri 23 corridori tra cui i nostri Mori, Visconti e Nocentini. La terza tappa, 201,7 km da Kedzierzyn-Kozle a Cieszyn, costituisce una buona occasione per il trentino di incrementare il margine alla luce della doppia scalata verso Kubalonka a 70 e 53 km dal traguardo e soprattutto del circuito finale di 6,3 km da ripetere per 3 volte con il traguardo in leggera salita.

Marco Salonna

ITALBICI ALL’ASSALTO, MA LA SPUNTA VOECKLER

luglio 11, 2012 by Redazione  
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Michele Scarponi e Vincenzo Nibali sono tra i protagonisti della prima tappa alpina con il marchigiano che si inserisce in una fuga di 25 uomini ma viene anticipato dall’alsaziano sullo strappo finale di Bellegarde-sur-Valserine, mentre il messinese attacca nella discesa del Grand Colombier ma non scalfisce la corazzata Sky con Wiggins che conserva saldamente la maglia gialla.

Foto copertina: Voeckler si impone nella prima frazione alpina (foto AFP)

Dopo la lunga cronometro di Besançon e il giorno di riposo il Tour de France è ripreso con la prima tappa alpina, 194,5 km da Mâcon a Bellegarde-sur-Valserine comprendente la dura scalata del Col du Grand Colombier, 17,4 km al 7,1% impegnativi soprattutto nel tratto iniziale e finale con la vetta a 43 km dal traguardo, seguita da una discesa piuttosto tecnica, dalla molto più breve e pedalabile ascesa al Col de Richemond e dal tratto conclusivo ancora in discesa e pianura che si interrompe all’ultimo km, tutto all’insù con una pendenza media del 5,5%. Non hanno preso il via Tony Martin (Omega-QuickStep), che come annunciato nei giorni precedenti ha abbandonato la Grande Boucle per recuperare dalla microfrattura allo scafoide in vista delle Olimpiadi, Lloyd (Lampre), a sua volta caduto nei giorni scorsi, e Di Gregorio (Cofidis), arrestato dalla polizia francese per una presunta vicenda di doping che risalirebbe alla stagione scorsa quando lo scalatore francese militava nell’Astana.
Come di consueto in questo Tour la bagarre è iniziata subito dopo l’abbassamento della bandierina con l’attacco di Sagan (Liquigas), a caccia di punti per rafforzate la sua maglia verde, Lemoine (Saur-Sojasun) e Grivko (Astana) che ha dato il là a una fuga di ben 25 corridori: sui tre si sono infatti portati Burghardt e Cummings (Bmc), Popovych e Voigt (RadioShack), Arashiro e Voeckler (Europcar), Martinez (Euskaltel), Millar e Zabriskie (Garmin), Péraud (Ag2r), Jeandesboz (Saur-Sojasun), Horrach (Katusha), Casar, Hutarovich e Ladagnous (Fdj), Luis Leon Sanchez (Rabobank), Kroon e Morkov (Saxo Bank), Fofonov (Astana), Devenyns (Omega-QuickStep), Gerrans e Goss (Orica-GreenEdge) e il nostro Scarponi (Lampre), alla ricerca di un successo parziale dopo essere ormai uscito dalle zone alte della classifica generale; il corridore di Filottrano era comunque quello meglio posizionato con un ritardo di poco superiore ai 10′ dalla maglia Wiggins ed è per questo che il Team Sky ha lasciato fare ma fino a un certo punto, concedendo ai battistrada di un vantaggio massimo di 7′ senza preoccuparsi troppo della presenza dei due atleti della Bmc e di Sagan, che avrebbero potuto dare nel finale una mano ai rispettivi capitani Evans e Nibali.
Dopo lo sprint intermedio di Beon, che ha visto lo slovacco transitare solo in terza posizione preceduto da Goss, a sua volta in lotta per la maglia verde, e da Hutarovich, il gruppo di testa si è sgretolato fin dalle prime rampe del Grand Colombier, con Sanchez rimasto per qualche km solo al comando e raggiunto successivamente da Voeckler, Scarponi e da un sorprendente Devenyns: alle loro spalle si è formato un altro quartetto con Casar, Fofonov, Martinez e Voigt mentre in gruppo la Lotto-Belisol ha iniziato la salita con un ritmo sostenutissimo che faceva presagire dei grandi attacchi ma ben presto il Team Sky ha riaddormentato la corsa con Boasson Hagen e Porte a scandire una velocità di crociera che ha comunque provocato il cedimento tra gli altri di Gallopin (RadioShack), Chavanel e Peter Velits (Omega-QuickStep) e della maglia a pois Kessiakoff (Astana), oltre a un Gesink (Rabobank) che continua a soffrire per le conseguenze delle cadute; anche il vincitore del Giro di Svizzera Rui Costa (Movistar), 11° in classifica generale a 5′46” da Wiggins, ha avuto un momento di difficoltà ma è successivamente rientrato sul gruppo dei migliori ridotto a una quarantina di unità e riuscirà a restare con loro fino al traguardo.
Era lecito attendersi un forcing di Bmc e Liquigas per isolare Wiggins e Froome ma nulla di ciò è accaduto e due scatti telefonati di Van den Broeck (Lotto-Belisol) non hanno certo impensierito il Team Sky; in vista dello scollinamento, dove il quartetto con Voeckler e Scarponi è transitato con 1′02” su quello con Voigt e Casar, il belga ci ha provato in maniera ben più decisa in compagnia di Pinot (Fdj), Rolland (Europcar) e di un Taaramae (Cofidis) tornato pimpante dopo le prove negative a Porrentruy e nella crono di Besançon, ma anche questi uomini hanno guadagnato solo una manciata di secondi e sono stati ripresi nei primi tornanti della discesa, dove c’è stato il già attesissimo alla vigilia attacco di Nibali, complice la situazione favorevole che si è venuta a creare nel momento in cui Rogers (Sky) ha forato e Wiggins e Froome si sono ritrovati con il solo Porte al fianco: il siciliano sfruttando anche l’aiuto di Sagan recuperato per strada ha guadagnato fino a 50” ma sul Col de Richemond lo slovacco non ha avuto le forze per rimanere a fianco del suo capitano che ha dovuto arrendersi di fronte al lavoro dell’inesauribile Porte, la cui andatura ha messo in difficoltà diversi atleti tra cui Vinokourov (Astana) e la maglia bianca Van Garderen (Bmc) e ha consentito a quel che restava del gruppo di chiudere il gap nei confronti di Nibali.
Immediatamente dopo il ricongiungimento con il messinese sono ripartiti Van den Broeck e Rolland che hanno goduto di una certa libertà guadagnando una quarantina di secondi prima di essere inseguiti dalla RadioShack di Zubeldia e Monfort, che vedevano le loro posizioni nella generale minacciate dal belga, mentre davanti si è accesa la lotta per la vittoria di tappa, con uno straordinario Voigt che ha staccato Casar, Fofonov e Martinez e tutto solo si è riportato sul quartetto di testa a 10 km dal traguardo ed è immediatamente ripartito in contropiede; da allora fino all’inizio dello strappo finale si sono susseguiti gli scatti con Devenyns che sotto lo striscione dell’ultimo km ha preso il comando con un centinaio di metri sul 40enne tedesco che a sua volta ne aveva altrettanti su Scarponi, Sanchez e Voeckler: l’azione vincente è stata però quella dell’alsaziano che è partito come una scheggia superando a doppia velocità Devenyns e Voigt e, sia pure pagando moltissimo questo sforzo nelle ultime centinaia di metri, ha resistito al ritorno di Scarponi, conquistando il successo parziale e con esso anche la maglia a pois e raddrizzando così un Tour che era iniziato male per via di problemi al ginocchio che gli sono costati molti minuti in classifica: dal canto suo il marchigiano, 2° a 3” da Voeckler, può recriminare per non essersi lanciato subito all’inseguimento del francese attendendo invano che a chiudere fosse uno spento Sanchez, al traguardo 4° a 23” preceduto da Voigt 3° a 7” e seguito da un esausto Devenyns 5° a 30”. Van den Broeck e Rolland hanno chiuso in compagnia di Casar, Martinez e Fofonov riassorbiti nel finale a 2′42” con il gruppo di Wiggins, Evans e Nibali a 3′16”, Van Garderen che ha limitato i danni in una giornata difficile a 3′33” e un altro gruppetto con Leipheimer (Omega-QuickStep) e Basso (Liquigas) a 3′40”.
Il primo round alpino è andato dunque al Team Sky con la classifica generale che resta pressochè immutata e vede Wiggins guidare con 1′53” su Evans, 2′07” su Froome, 2′23” su Nibali, 3′02” su Menchov, 3′19” su Zubeldia e 3′48” su Monfort con Scarponi risalito al 15° posto a 7′14”, ma ora arriva quella che è probabilmente la tappa regina del Tour, 148 km da Albertville a La Toussuire con due giganti come la Madeleine e la Croix de Fer prima del breve Col du Mollard degli ultimi 18 km di salita verso il traguardo: la frazione è piuttosto breve e la scalata finale non presenta grandi pendenze ma se dovesse venire fuori una corsa dura fin dalle prime battute potrebbe esserci grande selezione come avvenne nel 2006, unica occasione in cui La Toussuire ha ospitato un arrivo di tappa alla Grande Boucle: allora vinse Rasmussen al termine di una lunga fuga e un Landis in crisi nera cedette la maglia gialla a Pereiro, salvo poi riprenderla nei giorni successivi ed essere squalificato per doping dando il successo finale allo spagnolo.

Marco Salonna.

10-07-2012

luglio 10, 2012 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE POLOGNE
L’italiano Moreno Moser (Liquigas-Cannondale) si è imposto nella prima tappa, Golebiewski Karpacz – Jelenia Góra, percorrendo 179,5 Km in 4h32′53″, alla media di 39,467 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Kwiatkowski e l’olandese Boom, distanziati di 4″ e 6″ nella prima classifica generale.

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)
Lo sloveno Luka Mezgec (Sava) si è imposto nell’undicesima tappa, circuito di Zhongwei, percorrendo 107 Km in 2h15′12″, alla media di 47,485 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Giraud e lo statunitense Keough. Miglior italiano Andrea Guardini (Farnese Vini – Selle Italia), 25°. L’iraniano Hossein Alizadeh (Tabriz Petrochemical Team) ha conservato la testa della classifica con 9″ sul colombiano Baez Alvarez e 11″ sull’australiano Wulf. Miglior italiano Alfredo Balloni (Farnese Vini – Selle Italia), 17° a 1′33″.

VUELTA CICLISTA A VENEZUELA
Il venezuelano Jackson Jesus Rodriguez Ortiz (Androni Giocattoli) si è imposto nella quinta tappa, Piritu – Altagracia de Orituco, percorrendo 169 Km in 3h51′29″, alla media di 43,804 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Ochoa Quintero e di 13″ il cubano Cordoves Perez. Unico italiano in gara Omar Bertazzo (Androni Giocattoli), 83° a 10′40″. ll venezuelano Arthur Alberto García Rincon (Loteria del Tachira) ha conservato la testa della classifica, con 3″ e 8″ sui connazionali Chacón Colmenares e Valero. Bertazzo 65° a 14′31″.

SEMBRA SAGAN, MA E’ MORENO MOSER

luglio 10, 2012 by Redazione  
Filed under News

Con una fucilata degna del suo illustre coetaneo e compagno di squadra sul rettilineo in leggera ascesa di Jelenia Gora il trentino della Liquigas si aggiudica la prima tappa del Giro di Polonia davanti a Kwiatkowski e Boom. Buone prove anche di Mori 5° e Visconti 7° mentre perde terreno nell’ultima discesa Pozzovivo

Foto copertina: Moser battezza l’edizione 2012 del Giro di Polonia (foto Szymon Gruchalski)

Per la prima volta da quando è stato inserito nel circuito World Tour il Giro di Polonia, corsa a tappe di una settimana giunta alla sua 69a edizione, si disputa nel mese luglio e malgrado la spietata concorrenza del Tour de France il campo partenti è paragonabile a quello delle passate edizioni, con diversi atleti che hanno scelto questa corsa invece della Grande Boucle per preparare le Olimpiadi di Londra e altri che, reduci dal Giro d’Italia, inaugurano la loro seconda parte di stagione che culminerà nella Vuelta e nei successivi Mondiali di Valkenburg: stella assoluta di quest’edizione è il dominatore della campagna del Nord Tom Boonen (Omega-QuickStep) insieme al quale hanno preso il via Viviani e Moreno Moser (Liquigas), Niemiec (Lampre), Kolobnev (Katusha), Kreuziger, Gasparotto e Gavazzi (Astana), Majka (Saxo Bank-Tinkoff), Boom, Breschel e Kelderman (Rabobank), Bennati e Machado (RadioShack), Meersman (Lotto-Belisol), Haussler e Wegmann (Garmin), Flecha, Uran ed Henao (Sky), Nocentini (Ag2r), Demare (Fdj), Visconti (Movistar), Anton (Euskaltel), Degenkolb (Argos-Shimano), Pozzovivo e Modolo (Colnago-Csf), Gatto (Farnese), e Rutkiewicz (Nazionale polacca), ma la squadra faro è la Bmc di Pinotti, Van Avermaet, Hushovd e Ballan, unico tra i partenti ad essersi già imposto nella classifica generale nel 2009.
La prima tappa, 179,5 km da Golebiewski Karpacz a Jelenia Gora, si presentava già come una delle più impegnative di una corsa in verità priva di grandi asperità, con un tratto iniziale pianeggiante e un circuito di 39,2 km da ripetere per 4 volte, caratterizzato dalla salita di Karpacz Orlinek, il cui ultimo scollinamento era posto a 22 km dalla traguardo, e da un km finale tutto in leggera ascesa. In realtà, sebbene fosse classificata come gpm di 1a categoria, la salita non era tale da provocare grande selezione e vi erano ampi tratti per poter recuperare, il che ha fatto sì che nei primi 150 km, corsi in buona parte sotto la pioggia prima che le condizioni meteo migliorassero, non sia successo molto, con la lunga fuga di Matysiak (Nazionale polacca), Marycz (Saxo Bank-Tinkoff), Georges (Ag2r), del talentuoso eritreo Teklehaymanot (Orica-GreenEdge) e del bergamasco Rocchetti (Utensilnord), che hanno acquisito un vantaggio massimo di 9′ ma poco prima dell’ultimo passaggio a Karpacz Orlinek sono stati ripresi grazie al lavoro prima della Rabobank e poi della Bmc, con Georges ultimo ad arrendersi dopo aver staccato i compagni d’avventura; da segnalare anche un’azione piuttosto incomprensibile di Henao scattato nel penultimo giro quando i fuggitivi avevano ancora un buon vantaggio, ma dopo essere rimasto per una ventina di km in avanscoperta il colombiano grande rivelazione al Giro d’Italia si è rialzato attendendo il resto del gruppo.
Sull’ultima salita un accenno di forcing dell’Astana, con Kreuziger in testa in prima persona a lavorare in vista di una possibile volata di Gasparotto e Gavazzi, ha ridotto il gruppo a un’ottantina di unità ma la vera selezione è avvenuta nella successiva discesa piuttosto tecnica nella quale vi sono stati diversi attacchi, il più significativo dei quali ad opera di Mori (Lampre), Pires (Saxo Bank-Tinkoff), Bakelandts (RadioShack), Geniez (Argos-Shimano) e del neo campione polacco Golas (Omega-QuickStep), e il plotone si è scisso in due tronconi, con Ballan, Niemiec, Kelderman e soprattutto Pozzovivo, atteso a una nuova grande prova dopo il successo al Giro del Trentino e il secondo posto al recente Giro di Slovenia, che sono rimasti indietro e al traguardo hanno accusato un distacco di 1′13”. A 4 km dalla conclusione ci ha provato Le Mevel (Garmin) e immediatamente dopo Kolobnev, che ha saltato a doppia velocità il francese guadagnando una decina di secondi sugli inseguitori, che sembravano sufficienti per consentirgli di giungere al traguardo in solitudine; l’ultimo km in leggera ascesa ha però tagliato le gambe al russo vicecampione mondiale a Stoccarda e Mendrisio e negli ultimi 200 metri è venuto fuori Moreno Moser, che ha dimostrato una volta di più il suo enorme talento con una fucilata irresistibile, che ha ricordato moltissimo quelle del suo compagno Sagan al Tour de France e che gli ha consentito di imporsi quasi per distacco davanti a Kwiatkowski (Omega-QuickStep), che a sua volta ha dimostrato di non essere solamente un cronoman, Boom, Wegmann, Mori, Bakelandts e un Visconti (Movistar) ancora alla ricerca del miglior colpo di pedale in questa stagione ma comunque autore di una prova incoraggiante. Per Moser si tratta del terzo successo stagionale dopo il Trofeo Laigueglia e il GP di Francoforte e, alla luce di un percorso privo di cronometro e con salite brevi molto adatte alle sue caratteristiche, il 21enne trentino ha grandi chances di mantenere fino alla fine la leadership del Giro di Polonia, che ora guida grazie agli abbuoni con 4” su Kwiatkowski, 6” su Boom e 10” su Wegmann e sul resto dei corridori arrivati nel gruppo dei migliori, tra i quali Capecchi, Nocentini, Henao, Uran e Anton; la seconda tappa, 239,4 km da Wałbrzych a Opole, presenta come unica difficoltà l’elevato chilometraggio e sarà pertando dedicata ai velocisti.

Marco Salonna

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI BESANÇON

luglio 10, 2012 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche al Tour 2012 vi proporremo l’appuntamento giornaliero con l’almanacco, rubrica contenitore con la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, la presentazione della tappa del giorni, le “perle” dei telecronisti, le previsioni del tempo per la tappa che verrà, il ricordo del Tour del 1953 e una vista “retrospettiva” sul Tour in corso. Seguiteci.

Foto copertina: Besançon, la cittadella fortificate del Vauban (www.festivaldemontfaucon.com)

TOUR DE FRANCE, GIRO DEL MONDO

Italia

Wiggins fenomeno giallo. Froome 2°, si salva Nibali (Gazzetta dello Sport)

Tour de France, Wiggins vince la nona tappa (Corriere dello Sport / Stadio)

Francia

Wiggins rouleau compresseur (L’Equipe)

Svizzera

Tour de France, nona tappa a Wiggins (Corriere del Ticino)

Britisches Duo vor Fabian Cancellara (Neue Zuercher Zeitung)

Regno Unito

Wiggins stuns rivals with first stage victory (The Daily Telegraph)

Bradley Wiggins of Team Sky wins stage nine (The Independent)

Wiggins storms into bigger lead in Tour de France (The Times)

Spagna

Wiggins gana la crono y refuerza su liderazgo (AS)

Wiggins ensancha el maillot (Marca)

Wiggins no deja lugar a dudas (El Mundo Deportivo)

Belgio

Wiggins remporte le chrono et fait plier Evans (Le Soir)

Wiggins verkoopt uppercut in tijdrit (De Standaard)

Wiggins assomme Evans et conforte son maillot jaune (L’Avenir)

Wiggins joue un bien mauvais Tour à Evans (La Dernière Heure/Les Sports)

Bradley Wiggins s’affirme comme le favori du Tour de France: “Le chrono, c’est mon truc” (Sudinfo.be)

Wiggins verkoopt Evans en co uppercut in eerste tijdrit (Het Nieuwsblad)

Germania

Wiggens fährt Sieg bei Tour de France entgegen (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Wiggins baut Tour-Führung aus (Bild)

Lussemburgo

Wiggins gewinnt Zeitfahren und hält Konkurrenz auf Distanz (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Wiggins baut nach Zeitfahren Führung aus (Tageblatt)

Paesi Bassi

Team Sky vernedert Evans (De Telegraaf)

Danimarca

Dobbelt triumf for Bradley Wiggins (Jyllands-Posten)

Wiggins smadrede al modstand i ny triumf (Sporten.dk)

Den gule trøje smadrer alle i kampen mod uret (Politiken)

Repubblica Slovacca

Peter Velits obsadil v časovke výborné 7. miesto, Sagan až 105. (Pravda)

Canada

Wiggins wins first big time trial at Tour de France (The Globe and Mail)

USA

OWiggins Pads Lead by Dominating Time Trial (The New York Times)

Bradley Wiggins solidifies Tour de France lead with time trial win (Usa Today)

Colombia

Británico Bradley Wiggins ganó la novena etapa del Tour de Francia (El Tiempo)

Wiggins gana la crono y sigue líder del Tour(El Espectador)

Australia

Wiggins blitzes Evans to extend Tour lead (The Age)

Wiggins blitzes Evans in time trial (The Australian)

Evans loses ground to Wiggins (Herald Sun)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Pedale Pazzo: Beh che dire, sti Sky vanno come delle mine. Da dire c’è che lo Specialista Cancellara si becca quasi 1 minuto da Wiggins e oltre 30 secondi da Froom. Certo siamo già alla 9° tappa, certo non era una crono adattissima allo svizzero con tanti sali e scendi e poche curve, certo che dopo il Fiandre non è al top della condizione ( e lo dimostra soprattutto il misero distacco dato a Van Gardener e Chavanel). Ma sono comunque distacchi importanti. Wiggins un treno, bellissimo in bici, immobile, in pianura ho contato tra le 110 e le 115 pedalate al minuto. Meglio di così c’è solo la perfezione assoluta. Froom boh, io lo ho sentito per la prima volta l’anno scorso alla Vuelta. Per fortuna che dicevano che era più scalatore che cronomen. A questo punto mi chiedo cosa potrebbe fare sulle salite (probabilmente domanda senza risposta dato che si è già capito che farà da balia a Wiggins per tutto il Tour). Evans ha deluso, o almeno ha deluso guardando i distacchi dai 2 Sky. Perchè un ritardo sotto al minuto da Cancellara in una situazione normale ci starebbe alla grande. Forse ha dato meno secondi di quelli che ci si aspettava a Nibali. Ecco Nibali ha fatto il suo, una buona crono che gli permette di stare tranquillo: Menchov non è più un problema e altri che possono tornargli sotto non ce ne sono. Deve solo guardare avanti per un posto sul podio. Considerando che Evans non è certo il miglior Evans credo che se la potrà giocare fino alla fine con l’australiano per il terzo posto. Al momento la doppietta Sky sembra scontata, considerando anche la crono di 50 km e rotti. Ma il Tour è lungo, staremo a vedere. Speriamo solo di non addormentarci troppo.

Scattista: Nibali ha fatto una crono eccezionale. I miglioramenti quest’anno ci sono stati eccome! Evans un pò meno del previsto, ma non molto meno. Alieni sono stati gli Sky, come era da aspettarsi. Non è mai bello dirlo, ma Froome puzza di marcio da lontano. Cioè, al Giro 2010 è stato espulso perchè ha fatto la salita attaccato all’ammiraglia e ora diventa fenomeno in salita e anche a crono battendo Cancellara???? Lo stesso Wiggins al Tour 2010 prese 3′33″ a crono da Cancellara.
Per me non sono molto credibili, soprattutto se non avranno cali nelle 3 settimane

Hotdogbr: WIGGINS: un po’ per la tipologia di percorso e un po’ per il vento leggermente a favore non era crono da grandi distacchi eppure lui è riuscito a darli, e in particolare sarà contento dei 35” dati a Froome più che del tempo dato a Evans
FROOME: in cuor suo sperava di battere Wiggins e io stesso pensavo che ce la potesse anche fare però è stato il suo compagno ad andare fortissimo, lui in ogni caso è in grado di staccarlo in salita ma perchè questo avvenga è necessario che anche qualcun altro stacchi Wiggins in salita altrimenti lui gli resterà al fianco
CANCELLARA: di più non poteva fare su questo percorso, è stato l’unico degli uomini non di classifica a inserirsi nelle prime posizioni
VAN GARDEREN: male a Planche des Belles Filles ma già ieri molto positivo, infatti è stato uno degli ultimi a staccarsi in seguito all’attacco di Van den Broeck, e oggi strepitoso, da verificare sempre la terza settimana che fin qui gli è mancata
CHAVANEL: ormai ben oltre i 30 anni è arrivato al top della carriera
EVANS: grande delusione e fa specie che il grosso del distacco sia arrivato nei 16,5 km iniziali a lui più adatti, eppure negli ultimi due giorni l’avevo visto davvero bene
VELITS P.: alti e bassi per lui al Tour come un anno fa, oggi era una giornata buona, di sicuro il podio della Vuelta 2010 sembra un exploit irripetibile
NIBALI: ha perso poco da Evans e nulla da Menchov disputando una delle migliori crono della carriera, vedi ad esempio quella del Tour 2009 dove chiuse a 2′06” su distanza analoga ma al 26° posto, certo Wiggins e Froome sono di un’altra categoria
MENCHOV: ancora senza infamia e senza lode e 5° posto di Parigi che si avvicina per lui
KLOEDEN: dignitoso ma le montagne hanno dimostrato di essergli nemiche e non è uno di quelli che attaccano da lontano per favorire i capitani
MONFORT: più o meno vale il discorso di Kloeden con la differenza che le aspettative alla vigilia erano inferiori
TONY MARTIN: con lo scafoide che non funziona è dura
ZUBELDIA: per trovare una crono del genere da parte sua, e ricordiamo che è arrivato 13° ma a solo 13” da Nibali che è arrivato 8°, dobbiamo tornare al 2003, neppure al Tour 2007 chiuso al 5° posto andava così forte
BRAJKOVIC: a differenza di altre cronometro parte bene e si spegne strada facendo, e questo rischia di essere il suo andazzo in generale in questo Tour
GALLOPIN: va forte in salita, in volata e anche a cronometro, resta da verificarlo sui tapponi ma resta un uomo del futuro
COPPEL: si pensava potesse avere un salto di qualità dopo il discreto Tour di un anno fa quando era all’esordio ma così non è stato
ROCHE: considerando che non è uno specialista non è andato affatto male e la top ten a Parigi non dovrebbe sfuggirgli
VAN DEN BROECK: male a Planche des Belles Filles e non solo per il salto di catena, benissimo ieri, male di nuovo oggi, segnali tipici di una condizione approssimativa
ROGERS: a differenza di Porte e Boasson Hagen credo abbia fatto la crono a tutta ma più di così non andava, come spesso gli accade nelle crono dei grandi Giri
TAARAMAE: si conferma un fuoco fatuo quello del primo arrivo in salita
LEIPHEIMER: visto il rendimento di questi giorni non c’era da attendersi nulla di diverso, ha bisogno di andare in fuga per centrare una tappa ma non credo ne abbia la mentalità
VALVERDE: neanche malaccio rispetto ad atleti con caratteristiche simili alle sue però due anni di inattività sono tanti e per giunta è stato anche vittima delle cadute
FRANK SCHLECK: quando non si è al 100% ci si salva sul terreno congeniale, nel suo caso la salita, e si naufraga in quello nemico che è appunto la crono
SCARPONI: vedi Frank Schleck con l’aggiunta che come al solito è partito troppo forte altrimenti sarebbe arrivato sui tempi di Valverde
BASSO: qualcuno ha detto che non ha fatto la crono a tutta ma la verità è che più di così non va e se fa il gregario a Nibali non è perchè lo vuole lui ma perchè il siciliano va molto più forte
ROLLAND: vale anche per lui il discorso di Schleck e Scarponi

Hotdogbr: riguardo al discorso Froome tutti alla Vuelta abbiamo pensato alla riedizione del Voeckler del Tour pensando anche allo zig zag del San Luca o all’attaccarsi alle macchine sul Mortirolo, però è un’atleta che nel 2008 da neoprofessionista è arrivato 14° alla crono conclusiva del Tour ed era nel primo gruppo di 15 corridori quando Cancellara ha fatto la menata sulla Croix de Fer nella tappa dell’Alpe d’Huez vinta da Sastre, insomma il talento già c’era

Salitepuntocià: Mah, dare 1″ a km a cancellara, e non è che c’era lo zoncolan nel percorso, e nemmeno un cote… il percorso non giustifica il battere e staccare cancellara… assurdo 1″ a km a cancellara… ma poi 2″ a km Evans, assurdi, Evans non ha affatto deluso, non è un pivello a crono, l’anomalia sta nelle prestazioni dei 2 sky… ben 3″ a km Nibali, e un Nibali migliorato a cronometro, non quello dell’anno scorso… non ho le prove. Fino a prima della Vuelta 2011 erano 2 corridori medi, che prendevano batoste nei GT, al giro 2010 Wiggins si stacco’ sul Grappa dopo avere attaccato, … Froome si attaccava all’ammiraglia… al Tour prese 3′ dal cancellara Wiggins a crono… Gia le prestazioni alla vuelta erano incredibili, c’è voluto l’ANGLIRU in persona e a fatica poi, e dopo tante salite, per farli perdere, COBO ha fatto i miracoli alla Vuelta, viene rivalutata la sua vittoria, umana, contro i 2 robot… Al Tour manca l’Angliru, manca uno scalatore FORTE(si intende a livello del pirata,al limite un basso 2010,un Sastre 2008,non dei virenque o chiappucci…), c’è una mega-crono in piu… che vogliamo pretendere? L’unica speranza è il maltempo? il freddo e la pioggia li dilatano i valori… ma attenzione, i 2 inglesi sarebbero ancor piu favoriti da un tempo inglese… quindi c’è da augurarsi che i 2 sky litighino e si facciano batatglia fra loro…almeno ci sarebbe spettacolo, questo per la vittoria del tour robot. Nibali non attacchi, corra per il 3°posto poi incroci le dita

Pedale Pazzo: Unico scenario possibile:

- Wiggins domani o dopodomani becca una giornataccia (crisi, problemi di stomaco, dolori ai basettoni)
- Nibali e Evans se ne accorgono e attaccano in salita e discesa, collaborando
- Froom disubbidisce agli ordini dell’ammiraglia di restare con Wiggins e parte all’inseguimento di Evans e Nibali
- Nibali ed Evans riescono a mantenere 1′ di vantaggio su Froom e Wiggins perde 5 minuti.

Ecco poi per l’ultima settimana si potrebbe vedere un Tour interessante

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

PIU’ O MENO
Ecco chi ha rispettato o deluso le attese in questa giornata

++ Wiggins, Froome, Van Garderen
+ Cancellara, Chavanel, Nibali, Kloeden, Zubeldia
= Menchov, Monfort, Roche
- Evans, Tony Martin, Brajkovic, Larsson, Van den Broeck, Rogers
– Leipheimer, Zabriskie, Rolland

a cura di Marco Salonna

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

Sky is over (Serj Tankian)

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA DEL GIORNO

Dopo la crono e il riposo inizieranno le Alpi, che interesseranno il percorso del Tour per due tappe e “mezza”. Si comincerà con un frazione che, pur non presentando l’arrivo in salita, si annuncia piuttosto interessante, con l’approdo a Bellegarde-sur-Valserine preceduto di 43 Km dallo scollinamento del Col du Grand Colombier, inedito GPM che costituirà anche la prima delle cinque ascese “Hors Catégorie” di questa edizione. Una novità ma non del tutto, poichè i suoi 17,4 Km al 7,1% (massima del 12%) sono stati recentemente affrontati al Criterium del Delfinato, in occasione della tappa terminata a Rumilly e vinta dal francese Arthur Vichot. In quest’occasione nella discesa successiva al Grand Colombier, forse ancora più impegnativa del versante che si affronterà in salita, Nibali ed Evans misero in scena un’interessante attacco, non andato a buon fine anche per la notevole distanza che separava la cima dal traguardo (quasi 70 Km). Stavolta un simile tentativo, magari anticipato da una preventiva azione in salita, avrà maggior opportunità di andare in porto poichè tra cima e traguardo non ci sarà spazio per la pianura: si scenderà, poi si risalirà verso il pedalabile Col de Richemond (7,2 Km al 5%), nuovo tratto in discesa e, dulcis in fundo, gli ultimi 1000 metri verso l’arrivo ancora all’insù, al 5,5% medio con una punta all’8%. Il finale sembra confezionato sulle misure di Vincenzo Nibali, che è ottimo discesista e una tappa simile l’ha già conquistata, quella che finiva ad Asolo al Giro del 2010 e che prevedeva la cima del Monte Grappa a 41 Km dall’arrivo. In questo precedente c’era tanta pianura nel finale, stavolta il successo sarà ancora di più alla sua portata.

METEOTOUR

Mâcon : cielo sereno, 20,9°C (percepiti 18°C), venti deboli da NW (7-10 Km/h), umidità al 68%
Bellegarde-sur-Valserine : cielo sereno, 22,5°C (percepiti 21°C), venti moderati da W (10-15 Km/h), umidità al 65%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Bulbarelli: “Andare a Giro”
Bulbarelli: “Tarramae” (Taaramae)
Bulbarelli: “Anagrafia dei propri atleti” (i nomi dovete imparare a pronunciarli, non a scriverli)
Bulbarelli: “Palleggiamo con la postazione cronaca per non interrompere la corsa” (Perchè? Fermano i corridori per fargli sentire la radiocronaca quando parli tu?)
Archetti (meccanico Liquigas): “Rispetto alla bici da strada che è sulle leve del freno”
Pancani: “Una cronometro, questo, da specialisti”
Pancani: “Ieri ha vinto una bella tappa sulle strade della Grande Boucle” (perchè? Che altra corsa state trasmettendo ora?)
Nibali: “La concentrazione finale sui rulli” (perchè devi pensare intensamente ai rulli? Non è che vai più forte con la forza del pensiero)
Bulbarelli: “Davide Scassani”
Cassani, sulla tappa di mercoledì: “E’ una tappa che è già stata infrontata”
Bulbarelli: “Tony Martin corre le cronometro con la maglia tricolore” (iridata)
Cassani: “Con l’aerodinamichi” (aerodinamica)
Nibali: “Vigghins”
Bulbarelli: “Dovremmo iniziarlo a chiamarlo” (cioè: il tuo cognome lo pronunciamo come da sempre; noi ti “iniziamo” a questo andazzo…. ‘na minaccia, insomma)
Bulbarelli: “Vi presenteremo la tappa di domani” (domani c’è il riposo)
Televideo: “Teejay Van Garderen” (Tejay)

TOUR DE GOMEZ

Ricordate Gomez Addams, il capo della celebre famiglia televisiva americana? Ci siamo ispirati alla sua passione per il francese (quando lo parlava l’amata Morticia) e alle sue “verticali” per proporvi giornalmente una curiosa vista retrospettiva sul Tour, ordine d’arrivo e classifica visti dal basso… la maglia nera, insomma!

Ordine d’arrivo della tappa Arc-et-Senans – Besançon (cronometro)

1° Jimmy Engoulvent (Saur – Sojasun)
2° Yauheni Hutarovich (FDJ-Big Mat) a 1′13″
3° Anders Lund (Team Saxo Bank-Tinkoff Bank) a 1′38″
4° Karsten Kroon (Team Saxo Bank-Tinkoff Bank) a 1′45″
5° Christophe Kern (Team Europcar) a 1′48″
Miglior italiano Daniel Oss (Liquigas-Cannondale), 7° a 2′02″

Classifica generale

1° Jimmy Engoulvent (Saur – Sojasun)
2° Tyler Farrar (Garmin – Sharp) a 1′01″
3° Brice Feillu (Saur – Sojasun) a 1′45″
4° Albert Timmer (Argos-Shimano) a 4′42″
5° Johan Vansummeren (Garmin – Sharp) a 8′00″
Miglior italiano Daniel Oss (Liquigas-Cannondale), 29° a 20′08″

L’ULTIMA DOPPIETTA DEL CAMPIONISSIMO

Ecco come il quotidiano l’Unità presentò ai propri lettori le gesta dei partecipanti al Tour del 1952, quello dell’ultima doppietta Giro-Tour di Fausto Coppi. Le altimetrie sono prese dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

11a TAPPA: BOURG D’OISANS – SESTRIERE (182 Km)

MERAVIGLIOSA GALOPPATA DEL “CAMPIONISSIMO” ATTRAVERSO I QUATTRO COLLI DELLA BOURG D’OISANS – SESTRIERE
Un uomo solo ha dominato il campo sulle alpi
Fausto balza di prepotenza al comando della classifica per il G.P. della Montagna – La generosa corsa dell’irriducibile Bartali e del piccolo Robic, schiantato sull’ultima salita – Rivelazione del “regionale” Le Guilly – La tenace difesa di Carrea e di Magni

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

09-07-2012

luglio 10, 2012 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE
Il britannico Bradley Wiggins (Sky Procycling) si è imposto nella nona tappa, cronometro Arc-et-Senans – Besançon, percorrendo 41,5 Km in 51′24″, alla media di 49,443 Km/h. Ha preceduto di 35″ il connazionale Froome e di 57″ l’elvetico Cancellara. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale), 8° a 2′07″. Wiggins ha conservato la testa della classifica con 1′53″ sull’australiano Evans e 2′07″ su Froome. Miglior italiano Nibali, 4° a 2′23″.

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)
L’italiano Andrea Guardini (Farnese Vini – Selle Italia) si è imposto anche nella decima tappa, Wuwei – Jingtai, percorrendo 191 Km in 4h00′39″, alla media di 47,621 Km/h. Ha preceduto allo sprint il kazako Tleubayev e il lituano Siskevicius. L’iraniano Hossein Alizadeh (Tabriz Petrochemical Team) ha conservato la testa della classifica con 9″ sul colombiano Baez Alvarez e 11″ sull’australiano Wulf. Miglior italiano Alfredo Balloni (Farnese Vini – Selle Italia), 17° a 1′33″.

VUELTA CICLISTA A VENEZUELA
Il venezuelano Xavier Quevedo (Gobernacion del Zulia) si è imposto nella quarta tappa, Cumaná – Puerto La Cruz, percorrendo 88,7 Km in 2h05′59″, alla media di 42,243 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’argentino Maximiliano Ariel Richeze e il colombiano Villegas Cardona. Unico italiano in gara Omar Bertazzo (Androni Giocattoli), 4°. ll venezuelano Arthur Alberto García Rincon (Loteria del Tachira) ha conservato la testa della classifica, con 2″ e 8″ sui connazionali Chacón Colmenares e Valero. Bertazzo 19° a 4′02″.

WIGGINS METTE LE MANI SUL TOUR, DELUSIONE EVANS

luglio 9, 2012 by Redazione  
Filed under News

La maglia gialla conferma la sua imbattibilità stagionale nelle lunghe prove contro il tempo aggiudicandosi la crono di Besançon con 35” al compagno Froome e ben 1′43” sull’australiano, preceduto anche da Cancellara, Van Garderen e Chavanel e minacciato ora da Froome nella generale. Tiene botta Nibali che chiude 8° a 2′07” e mantiene intatte le speranze di podio a Parigi.

Foto copertina: Wiggins lanciato verso il successo nella crono di Besançon (foto Bettini)

Dopo il primo assaggio di montagne a La Planche des Belles Filles e Porrentruy e prima del giorno di riposo il Tour de France è ripartito con la crono di 41,5 km da Arc-et-Senans a Besançon ed era dal 2006, quando si gareggiò sulla distanza di 52 km in quel di Rennes, che alla Grande Boucle non si affrontava una prova contro il tempo così lunga prima di Alpi e Pirenei: in ogni caso il percorso non era propriamente per specialisti con pochi lunghi rettilinei e diversi strappetti, il più duro dei quali al km 16,5 in corrispondenza con il primo dei due rilevamenti cronometrici disseminati lungo il tracciato, mentre il secondo era posto al km 31,5. Un simile scenario ha fatto sì che la media generale non superasse i 48,4 km/h e che a monopolizzare le prime posizioni fossero quasi per intero gli uomini di classifica a cominciare dal formidabile duo del Team Sky, con Wiggins che si è confermato per l’ennesima volta in stagione il miglior cronoman attualmente in circolazione e ha rifilato 35” al compagno Froome, che sperava probabilmente di battere il suo capitano come avvenuto a Salamanca nell’ultima Vuelta ma che dopo avergli tenuto testa nel primo terzo di gara è stato costretto a cedere progressivamente terreno fino al traguardo; anche un fuoriclasse in grande condizione come Cancellara (RadioShack) su questo tipo di percorso nulla ha potuto contro i due britannici chiudendo 3° a 57” e avendo la meglio solo negli ultimi 10 km rispetto a Van Garderen (Bmc), che si è ripreso brillantemente dopo il passaggio a vuoto di La Planche des Belles Filles e grazie al suo 4° posto a 1′06” ha riconquistato la maglia bianca a discapito di un comunque sempre più sorprendente Gallopin (RadioShack), 18° a 2′46”. Soprattutto il giovane statunitense ha fatto meglio del suo capitano Evans, che dopo i segnali positivi delle ultime due giornate si pensava potesse giocarsela alla pari con gli uomini del Team Sky e invece ha accusato pesantemente il tratto iniziale della crono, facendo segnare dopo 16,5 km solo il 13° tempo con un distacco di 1′02” da Wiggins; successivamente l’australiano ha trovato un ritmo più consono alle sue possibilità ma non è andato oltre il 6° posto a 1′43”, collocandosi tra i due atleti dell’Omega-QuickStep Chavanel, che ha onorato la maglia di campione francese a cronometro chiudendo 5° a 1′24”, e Peter Velits, 7° a 1′59” dopo che fin qui aveva disputato un Tour con più ombre che luci. Immediatamente alle spalle dello slovacco ha chiuso Vincenzo Nibali (Liquigas), che ha confermato l’ottimo stato di forma delle ultime giornate disputando l’intera prova con un ritmo costante, a differenza di altre occasioni in cui era calato sensibilmente negli ultimi km, e chiudendo 8° a 2′07” da Wiggins; sia la maglia gialla che Froome si sono dimostrati obiettivamente fuori portata per il siciliano che però ha limitato al minimo i
danni da Evans, ha chiuso praticamente a pari merito con un cronoman di alto livello come Menchov (Katusha), 9° a 2′08”, e ha guadagnato terreno su altri candidati al podio di Parigi come Roche (Ag2r), 23° a 3′08”, e un deludente Van den Broeck (Lotto-Belisol), che non ha dato seguito alla buona prova di Porrentruy chiudendo 26° a 3′09”: il siciliano dovrà tenere d’occhio anche la corazzata RadioShack, che oltre ai già citati Cancellara e Gallopin ha piazzato nelle prime posizioni anche Kloeden 10° a 2′09”, Monfort 11° a 2′15” e soprattutto un sempre più convincente Zubeldia 13° a 2′20” immediatamente alle spalle del campione del mondo di specialità Tony Martin (Omega-QuickStep), che essendo partito tra i primi ha fatto segnare provvisoriamente il miglior tempo al traguardo ma al termine della prova non è andato oltre il 12° posto a 2′16” da Wiggins, risentendo della microfrattura allo scafoide che con ogni probabilità lo porterà ad abbandonare il Tour per preparare al meglio le Olimpiadi. Nulla da fare anche per diversi atleti già usciti sconfitti dalle tappe di media montagna precedenti come Leipheimer (Omega-QuickStep) 32° a 3′48”, Valverde (Movistar) 34° a 4′01”, Frank Schleck (RadioShack) 44° a 4′32”, Scarponi (Lampre) 53° a 4′50”, Basso (Liquigas) 56° a 4′54” con l’onta del sorpasso subito da Van Garderen partito 3′ dopo a metà percorso e Rolland (Europcar), lontano parente dell’atleta che un anno fa conquistò la maglia bianca con tanto di successo all’Alpe d’Huez, 73° a 5′34”. La nuova classifica generale vede Wiggins ampiamente al comando con 1′53” su Evans, 2′07” su Froome, 2′23” su Nibali, 3′02” su Menchov e 3′19” su Zubeldia, distacchi che potranno consentire al britannico di controllare la situazione soprattutto in considerazione dell’ulteriore tempo che potrà guadagnare nella maxi-crono di Chartres del penultimo giorno. Gli avversari saranno pertanto obbligati ad attaccare e dopo il primo giorno di riposo avranno già una buona occasione nella 10a tappa, 194,5 km da Mâcon a Bellegarde-sur-Valserine, nella quale verrà scalato il Col du Grand Colombier, che con i suoi 17,4 km al 7,1% e punte ben oltre il 10 è considerato da alcuni la salita più dura di Francia; è vero che dalla vetta al traguardo mancano 43 km ma molti di essi sono lungo discese molto tecniche, nella quale già al recente Giro del Delfinato Nibali ed Evans avevano messo in difficoltà Wiggins e il Team Sky, e altri 7 sono in salita verso il Col de Richemond la cui vetta è posta a 20 km dalla conclusione.

Marco Salonna

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