ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI LE CAP D’AGDE

luglio 14, 2012 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche al Tour 2012 vi proporremo l’appuntamento giornaliero con l’almanacco, rubrica contenitore con la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, la presentazione della tappa del giorno, le “perle” dei telecronisti, le previsioni del tempo per la tappa che verrà, il ricordo del Tour del 1953 e una vista “retrospettiva” sul Tour in corso. Seguiteci.

Foto copertina: Cap d’Agde (panoramio)

TOUR DE FRANCE, GIRO DEL MONDO

Italia

Al Tour tappa da uomini jet. Greipel brucia Sagan (Gazzetta dello Sport)

Tour, tappa a Greitel: Wiggins sempre leader (Corriere dello Sport / Stadio)

Francia

Greipel toujours à la fête (L’Equipe)

Svizzera

Il tedesco Griepel vince e fa tris (Corriere del Ticino)

Dritter Etappensieg André Greipels (Neue Zuercher Zeitung)

Regno Unito

Greipel snatches stage win(The Daily Telegraph)

Greipel wins 13th stage of Tour de France but Wiggins retains yellow jersey (The Independent)

Greipel pips Sagan to claim third stage win (The Times)

Spagna

Greipel gana a Peter Sagan en un apretado sprint (AS)

Greipel consigue el triplete (Marca)

El Sky insaciable (El Mundo Deportivo)

Belgio

Victoire de Greipel : « Arriver à Paris est le prochain objectif » (Le Soir)

Greipel klopt Sagan op de meet (De Standaard)

Encore ce costaud d’Andre Greipel au Cap d’Agde, Philippe Gilbert pas loin(L’Avenir)

Greipel s’offre un triplé sur le fil devant Sagan (La Dernière Heure/Les Sports)

André Greipel remporte un nouveau succès pour Lotto (Sudinfo.be)

Greipel klopt Sagan op de meet na waaieretappe (Het Nieuwsblad)

Germania

Greipel feiert bei Tour de France dritten Etappensieg (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Greipel gewinnt 13. Etappe der Tour de France (Bild)

Lussemburgo

13. TdF-Etappe: Sieg für André Greipel (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Greipel, die Dritte(Tageblatt)

Paesi Bassi

Hattrick voor Greipel (De Telegraaf)

Danimarca

Greipel vandt endnu en Tour-etape(Jyllands-Posten)

Mørkøv førte kort før mål – Greipel vandt (Sporten.dk)

Gorillaen fra Rostock scorer hattrick (Politiken)

Repubblica Slovacca

Greipel v záverečných metroch prešpurtoval Sagana. Velits bol 9. (Pravda)

Canada

Greipel wins stage 13 of Tour de France, Wiggins keeps yellow jersey (The Globe and Mail)

Germany’s Andre Greipel wins another stage on Tour de France as Britain’s Bradley Wiggins keeps yellow jersey (The Vancouver Sun)

USA

German Sprinter Captures Third Stage Victory of Tour(The New York Times)

Germany’s Greipel wins stage 13 of Tour de France (Usa Today)

Colombia

Andre Greipel ganó en el embalaje la etapa 13 del Tour de Francia (El Tiempo)

Greipel se pone a la altura de Sagan (El Espectador)

Australia

Greipel wins again at Tour (The Age)

Greipel wins 13th stage(Herald Sun)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Stress: Luis-Leon Sanchez quando ha visto la maglia gialla che li inseguiva era nerissimo. Green edge e soprattutto Rabobank glie la faranno pagare alla Sky.
Poco ma sicuro. Per il resto io amo le tappe con vento e oggi abbiamo avuto un bello spettacolo con volata finale al fotofinish che di meglio non si poteva chiedere.
Greipel ha meritato la vittoria. La sua squadra ha fatto un lavoro immenso.

Hotdogbr: direi che Evans sta perdendo la testa, il ventaglio creato dalla Bmc non aveva nessuna possibilità di staccare nè Wiggins nè Froome nè Nibali nè Van den Broeck, dal momento che ormai la classifica è definita e sono meno i corridori interessati a restare davanti, e anche l’attacco dell’australiano sullo strappo era inutile oltre che supportato da poche gambe, a questo punto rischia anche di saltare nei prossimi giorni

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

PIU’ O MENO
Ecco chi ha rispettato o deluso le attese in questa giornata

++ Greipel
+ Sagan, Boasson Hagen, Wiggins, Van den Broeck, Morkov
- Evans, Hondo, Chavanel, Cavendish

a cura di Marco Salonna

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

Call Of The Wind (Xandria)

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA DEL GIORNO

Debuttano i Pirenei con un tappa che, sulla carta, appare malamente disegnata per via di quell’ultimo colle – dei tre che proporrà il tracciato – piazzato a 38 Km e mezzo dal traguardo. Ma quella è una salita infida, che già appare cattiva dal nome che gli organizzatori hanno attribuito al Col de Péguère, ribattezzandolo “muro”. Non è vero, però, non trattasi di muro ma di una salita vera e propria, non lunghissima poichè si brucerà tutto nel giro di 9,3 Km, ma caratterizzata da pendenze durissime, che aumenteranno man mano che ci si avvicinerà allo scollinamento, posto a 1375 metri di quota. L’approccio sarà gradevole ma poi, negli ultimi 3500 metri la media schizzerà al 12,2%, con un picco al 16% e un altro al 18%. A complicare le cose ci penserà la sede stradale decisamente stretta nel versante della salita. Chi dovesse perdere le ruote del gruppo, poi, con molta difficoltà riuscirà a recuperarle poichè la successiva discesa, nella quale si incontrerà una carreggiata più larga, favorirà di più chi si trova in testa a tirare a tutta. Si ritroverà la pianura nel finale, dove s’incontrerà un circuito di una quindicina di chilometri – senza passaggio sulla linea d’arrivo – tracciato attorno alla città di Foix. Da segnalare che 26 Km prima del Péguère dovrà essere superato un altro colle di prima categoria, il Port de Lers (11,4 Km al 7%)

METEOTOUR

Limoux : poco nuvoloso, 21°C (percepiti 14°C), venti moderati da WNW (28-36 Km/h), umidità al 57%
Foix : cielo coperto, 20,2C (percepiti 14°C), venti moderati da NW (22-25 Km/h), umidità al 73%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Zandegù, parlando dell’Evans visto nel finale di La Toussuire: “Sembrava che avesse un macigno di 10 quintali da portarsi adosso”
Zandegù: “Camendish” (per far contento Cavendish, che era stufo di sentirsi chiamare Camenzind)
Pancani: “Peter Greipel” (Andrè)
De Stefano, parlando della carovana pubblicitaria: “Si ritorna bambini per una cialda di detersivo” (ottima per la dieta)
De Luca, parlando con Pancani e Cassani (che l’avevano percorso a piedi) del finale pericoloso di Le Cap d’Agde: “Voi l’avete fatto meglio di me” (L’avevi progettato tu? E più pericoloso per giunta)
Cassani: “Cumming” (Cummings)
Cassani: “Vediamo se riuscirà a tamponare anche a questo attacco”
Pancani, commentando la terza vittoria di Greipel: “Tre, come sono state le vittorie di Greipel” (finora ne aveva vinte tre Sagan)
Televideo: “Bouvet” (Bouet), “Alabasini” (Albasini), “Edval Boasson-Hagen (Edvald
Televideo: “Cap d’Edge” (Cap d’Agde sponsorizzato dall’Orica)

SPECIALE GP NOBILI
Severini: “Quindicesima Gran Premio Nobili”
Severini: “Luca Taborre” (Fabio)
Severini: “Lungolago maggiore” (Lungolago di Stresa, affacciato sul Lago Maggiore)
Sgarbozza: “Gruppetto dei ventuni”

TOUR DE GOMEZ

Ricordate Gomez Addams, il capo della celebre famiglia televisiva americana? Ci siamo ispirati alla sua passione per il francese (quando lo parlava l’amata Morticia) e alle sue “verticali” per proporvi giornalmente una curiosa vista retrospettiva sul Tour, ordine d’arrivo e classifica visti dal basso… la maglia nera, insomma!

Ordine d’arrivo della tappa Saint-Paul-Trois-Châteaux – Le Cap d’Agde

1° Christophe Kern (Team Europcar)
2° Sebastian Langeveld (Orica GreenEdge Cycling Team) a 8″
3° Jelle Vanendert (Lotto Belisol Team), s.t.
4° Cyril Gautier (Team Europcar), s.t.
5° Rein Taaramae (Cofidis, Le Credit En Ligne), s.t.
Miglior italiano Simone Stortoni (Lampre – ISD), 26° a 8″

Classifica generale

1° Tyler Farrar (Garmin – Sharp)
2° Jimmy Engoulvent (Saur – Sojasun) a 3′33″
3° Johan Vansummeren (Garmin – Sharp) a 6′32″
4° Jan Ghyselinck (Cofidis, Le Credit En Ligne) a 9′03″
5° Albert Timmer (Argos-Shimano) a 9′15″
Miglior italiano Daniel Oss (Liquigas-Cannondale), 31° a 30′52″

L’ULTIMA DOPPIETTA DEL CAMPIONISSIMO

Ecco come il quotidiano l’Unità presentò ai propri lettori le gesta dei partecipanti al Tour del 1952, quello dell’ultima doppietta Giro-Tour di Fausto Coppi. Le altimetrie sono prese dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

15a TAPPA: AVIGNONE – PERPIGNAN (255 Km)

DOPO UNA FUGA VENTRE A TERRA PER 230 KM. GIOVANNI CORRIERI È BATTUTO DALLA SFORTUNA
Al regionale Decaux la XV tappa del Tour: Avignone – Perpignano
Corrieri era solo in testa insieme a Decaux quando ha forato tre volte e ha perso contatto giungendo secondo a 8′53″ dal vincitore – Il gruppo compatto arriva con 24′39″ di ritardo – L’Italia riconquista il primato nella classifica a squadre

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

AD AGDE IL CAP E’ GREIPEL

luglio 14, 2012 by Redazione  
Filed under News

Il tedesco regola a Le Cap d’Agde un gruppo di una quarantina di atleti, selezionato dai ventagli e dallo strappo del Mont Saint-Clair. Beffato per mezza ruota Peter Sagan, secondo di un podio completato da Boasson Hagen. Cadel Evans si fa vedere sull’unico GPM di giornata, preannunciando battaglia sui Pirenei. Immutata nelle zone alte la generale.

Foto copertina: André Greipel urla la sua gioia dopo il successo di Le Cap d’Agde (foto AFP)

André Greipel si unisce a Peter Sagan nel club dei tri-vincitori di tappa del Tour 2012, e lo fa battendo di un nulla proprio il fuoriclasse slovacco in una delle tappe più insospettabilmente spettacolari della Grande Boucle. Certo, alla vigilia tutti invitavano a prestare attenzione al vento che spesso batte la costa mediterranea francese, anche ricordando come tre anni fa una frazione simile fosse costata una quarantina di secondi ad Alberto Contador; ben pochi, però, immaginavano che a tutto ciò potesse aggiungersi un attacco in prima persona di Cadel Evans, con annessa inevitabile replica da parte degli altri uomini di classifica.
A ridurre il gruppo maglia gialla ad una quarantina di unità non è stato infatti tanto il ventaglio orchestrato dalla BMC dell’australiano a 35 km dal traguardo, dopo un primo abbozzo abortito qualche minuto prima, quanto il forcing prodotto da Cadel sulle rampe del Mont Saint-Clair, posto ai -23 dal termine. Il campione uscente ha subito passato di slancio Urtasun, Dumoulin, Ladagnous, Curvers, Pineau, Engoulvent e Bouet, in fuga dal mattino, prima di raggiungere in vista della vetta anche Michael Morkov, incautamente sbarazzatosi dei compagni d’avventura alcune decine di chilometri prima. Nella sua scia si è immediatamente portato Jurgen Van den Broeck, come sempre pronto ad approfittare di qualsiasi pendenza per dare battaglia, mentre Wiggins, Froome e Nibali hanno preferito recuperare gradualmente, riuscendovi peraltro senza particolari affanni.
In fondo alla discesa, con ancora 20 km da percorrere, appena una quarantina di atleti si sono ricompattati al comando. Alexandre Vinokourov, tentando di dare un senso ad un Tour in cui non è mai riuscito né a recitare un ruolo di spicco in classifica né a regalarsi una giornata all’attacco, ha approfittato dell’inevitabile fase di studio post-scossone per andarsene in sordina, seguito dal solo Michael Albasini.
I due non hanno mai guadagnato più di 20’’ su un plotone rapidamente organizzatosi, in cui agli uomini Sky, ai quali l’azione poteva anche star bene, si sono sostituiti in testa quelli della Lotto – Belisol, non appena realizzato che André Greipel aveva resistito allo strappo, a differenza di Mark Cavendish, Matthew Goss e tanti altri. La resistenza dei battistrada – agevolata dal vento rialzatosi improvvisamente negli ultimi chilometri, rischiando di frammentare ulteriormente ciò che restava del gruppo – è stata però stoica, e soltanto l’entrata in azione di Jurgen Van den Broeck ha consentito il ricongiungimento, preparando il terreno ad una volata.
Volata che è però parsa nuovamente sul punto di sfumare a 1700 metri dalla linea bianca, allorché Luis Leon Sanchez e Mathieu Sprick sono partiti in contropiede, costruendo un margine di un pugno di metri che né Michael Rogers né Chris Froome sembravano essere in grado di azzerare. Per garantire ad Edvald Boasson Hagen la possibilità di giocarsi il successo allo sprint, gli uomini in bianconero sono così stati costretti a giocare addirittura la carta Wiggins, autore di una impressionante progressione che è riuscita dove i due compagni avevano fallito.
Al momento di premiare lo sforzo della maglia gialla, il norvegese ha tuttavia pagato le centinaia di chilometri in testa al gruppo nelle prime due settimane di Tour, venendo agilmente saltato sia da Greipel sia da Sagan. Gli ultimi metri si sono così trasformati in un testa a testa fra gli unici due atleti capaci di alzare le braccia più di una volta in questa Grande Boucle: come già a Metz, l’uomo in verde è partito da dietro, ma questa volta la sua pur notevole rimonta si è fermata a mezza ruota dalla vittoria, consentendo al tedesco di pareggiare anche il conto delle vittorie stagionali (16 a testa, benché di non uguale spessore).
A dispetto delle tante emozioni offerte, la giornata non ha comunque alterato significativamente la classifica, con i primi diciotto della generale che sono riusciti a mantenersi nel gruppo di testa. La più illustre vittime del ventaglio, graduatoria alla mano, è stata Alejandro Valverde, che già stamane rendeva però quasi 19’ a Wiggins.
Maggiori danni potrebbe causarli la tappa di domani, che porterà la carovana da Limoux a Foix; esistono tuttavia buone possibilità che lo spettacolo faccia rimpiangere quello cui si è inaspettatamente assistito oggi, in virtù dei quasi 40 km che separeranno lo scollinamento sul Mur de Péguère dal traguardo. Gli ultimi dodici circa, in particolare – quelli necessari a percorrere un giro dell’oca attorno alla sede d’arrivo -, sembrano pensati apposta per tarpare le ali anche ai più coraggiosi, malgrado le terribili pendenze degli ultimi 3 km di scalata.
L’Evans di oggi è parso abbastanza determinato da potersi prendere dei rischi in una frazione simile, magari contando sull’appoggio di una squadra dimostratasi in palla; una fortuna che purtroppo non ha Vincenzo Nibali, perfino oggi rimasto con i soli Sagan e Nerz dopo la prima frattura nel plotone. Ivan Basso e compagni, per non farsi mancare niente, hanno pensato bene di non limitarsi a staccarsi da cinquanta corridori in salita, ma di dar seguito al loro inguardabile Tour addormentandosi in massa nella seconda parte del gruppo, finendo tutti ad almeno 8’ dal vincitore (e il solo Oss al di sotto dei 12’). Da domani in avanti sarà necessario un deciso cambio di rotta, onde evitare che lo Squalo si trovi di nuovo costretto a lottare da solo contro l’armata Sky. Le premesse, ancora una volta, non inducono all’ottimismo.

Matteo Novarini

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI ANNONAY / DAVÉZIEUX

luglio 14, 2012 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche al Tour 2012 vi proporremo l’appuntamento giornaliero con l’almanacco, rubrica contenitore con la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, la presentazione della tappa del giorno, le “perle” dei telecronisti, le previsioni del tempo per la tappa che verrà, il ricordo del Tour del 1953 e una vista “retrospettiva” sul Tour in corso. Seguiteci.

Foto copertina: Annonay, Pont Valgelas (flickr)

TOUR DE FRANCE, GIRO DEL MONDO

Italia

Millar vince il tappone. Paura per Sagan in volata (Gazzetta dello Sport)

Tour, Millar vince la dodicesima tappa (Corriere dello Sport / Stadio)

Francia

Millar stoppe les Français (L’Equipe)

Svizzera

Millar vince la tappa numero 12 (Corriere del Ticino)

Ruhiger Tag für Tour-Leader Wiggins (Neue Zuercher Zeitung)

Regno Unito

Millar joins the Tour party(The Daily Telegraph)

Millar becomes fourth Briton to win stage on Tour (The Independent)

4th British stage win with David Millar victory (The Times)

Spagna

David Millar vuelve a ganar (AS)

‘Poker’ de Millar 9 años después(Marca)

Al viejo Millar no se le olvida ganar (El Mundo Deportivo)

Belgio

Victoire de David Millar dans une étape de transition (Le Soir)

Millar klopt Péraud na monsterontsnapping in de Alpen (De Standaard)

David Millar remporte la 12e étape à Annonay (L’Avenir)

David Millar, vainqueur au bout de l’ennui (La Dernière Heure/Les Sports)

David Millar remporte la 12e étape, Goss rétrogradé (Sudinfo.be)

Millar wint laatste bergrit in de Alpen (Het Nieuwsblad)

Germania

Millar gewinnt Touretappe – Wiggins bleibt in Gelb(Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Lussemburgo

Millar gewinnt, die Favoriten legen die Beine hoch (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

David Millar vor Jean-Christophe Peraud (Tageblatt)

Paesi Bassi

Millar de beste in Annonay (De Telegraaf)

Danimarca

David Millar fandt motivation i en ølflaske – Mørkøv er kandidat til Tour-titel (Jyllands-Posten)

David Millar sejrede på søvnig etape (Sporten.dk)

Wiggins ramt af romerlys på 12. etape (Politiken)

Repubblica Slovacca

Sagan v cieli zúril a protestoval, súpera potrestali! (Pravda)

Canada

David Millar wins 12th stage of Tour de France (The Globe and Mail)

USA

Millar Wins Longest Tour Stage; Wiggins Keeps Lead(The New York Times)

Tour de France leader Bradley Wiggins burned with flare (Usa Today)

Colombia

David Millar se impuso en la etapa 12 del Tour de Francia (El Tiempo)

El ‘arrepentido’ Millar gana la etapa 12 del Tour de Francia (El Espectador)

Australia

Millar wins 12th, longest stage of Tour (The Age)

Cadel Evans treads water after Tour de France 12th stage (The Australian)

Goss creeps closer as Evans holds(Herald Sun)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

MirkoBL: L’unica cosa certa è che al Tour sono dei veri specialisti nel disegnare tappe orrende dal punto di vista altimetrico

Vedo23: Già… Molto bella e avvincente la prima parte, con addirittura Wiggins che s’è mosso in prima persona, ed estremamente noiosa tutta la parte centrale e finale. Mah! Tra l’altro sarebbe stato molto interessante vedere la condizione dei big dopo gli sforzi di ieri, invece hanno optato per una tappa lunga e insignificante, se non per un GPM di terza categoria quasi all’arrivo.

Vedo23 (dopo la tappa): Tappa effettivamente di grande noia dopo i due GPM iniziali. Assurda l’azione della GreenEdge, che hanno tirato a ritmo folle per riprendere Sagan e poi si sono disinteressati di tutto: a quel punto anche i cinque al comando erano a 1′30″ e potevano chiudere direttamente anche su di loro per giocarsi la tappa con Goss, dato che poi gli han lanciato il treno nel finale. Millar era sembrato subito molto brillante e, grazie alle salitelle negli ultimi chilometri, ha avuto lo spazio per restare solo con Peraud e batterlo in volata. Nella volata tra Goss e Sagan secondo me l’azione dell’australiano è sanzionabile, perchè ha volutamente ostruito la netta rimonta dello slovacco. Non mi risulta però che i giudici abbiano preso provvedimenti. Si conferma comunque l’idea generale per cui è assurdo disegnare tappe di questo tipo!

Hotdogbr: anche oggi così come a Porrentruy il Team Sky ha tirato a tutta almeno nei due gpm di prima categoria anche se non ce n’era bisogno mettendo in difficoltà gente come Rolland, Pinot e anche lo stesso Evans che aveva perso qualche metro e non si comprendono le motivazioni per questa tattica, forse non volevano troppi corridori in fuga anche se erano comunque lontani in classifica, forse volevano far stancare gli avversari in vista dei prossimi giorni, forse volevano semplicemente dare un’altra dimostrazione di forza per dissuaderli dall’attaccare nel prosieguo del Tour. La GreenEdge ha tirato per impedire a Sagan di fare i punti dello sprint intermedio e poi non aveva più interesse, anche perchè se a giocarsi il successo fosse stato il gruppo ci sarebbe stata corsa più dura nel finale e Goss si sarebbe staccato mentre Sagan probabilmente avrebbe vinto

N@po: Questo tour è così schifosamente disegnato male (per favorire Wiggins e la Sky in ottica aste dei diritti televisivi alla quale sky potrebbe partecipare sull’onda del successo di un britannico) che rischia di vincerlo uno che è nettamente inferiore al suo compagno di squadra. Dico questo perchè ieri, Wiggo, ormai al gancio, stava evidentemente per mollare a favore di froome, tanto di averlo sostituito nell’inseguimento a nibali (in pratica facendogli da gregario) per non rischiare di finire entrambi (gli sky) staccati da Nibali e VDB. Solo che la salita era così ridicola che, spianando, ha permesso a Wiggo di chiudere e a quel punto lo scatto di froome (che ha mandato tutti fuorigiri e avrebbe fatto danni notevoli) è diventato controproducente e lo hanno fermato. E adesso, altre salite, favorevoli a Froome si riducono alla port de Bales lontana dal traguardo. Così vincerà un corridore evidentemente inferiore ad un compagno. Del resto Questo è il tour con 3 arrivi in salita: uno di 5 km, uno di 4 km e uno di 17 al 6% con ampi tratti di respiro in una tappa di 140km. W il ciclismo di PreudHomme e dell’UCi.

Salitepuntocià: Praticamente è gia concluso ora il Tour, anzi, gia alla cronometro…

almeno il Giro fino all’ultima tappa è stato in forse. Si vede nettamente la mancanza di Sleck e Contador, oltre che di salite vere o ben posizionate, Le Grand Colombier non è male, ma era troppo lontano, La Toussuire come previsto non ha fatto selezione fra i primi, non è una salita ma un autostrada, e meno dura di campitello matese, evans ha perso 2′ perchè stupidamente ha perso energie sulla Croix de Fer, pensandolo un Zoncolan? Ma che pensava di staccare tutti li e con molti km da fare?

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

PIU’ O MENO
Ecco chi ha rispettato o deluso le attese in questa giornata

+ Millar, Peraud, Sagan, Wiggins
- Rolland, Pinot, Roche, Gilbert

a cura di Marco Salonna

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

Tutto il resto è noia (Franco Califano)

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA DEL GIORNO

Ora d’aria per i velocisti dopo una settimana di “carcerazione” nelle retrovie del gruppo. Oggi il Tour tornerà a proporre un traguardo appetibile ai palati degli sprinter, anche se quella che si concluderà nella località balneare di Le Cap d’Agde potrà anche essere una giornata che vedrà qualcuno masticare amaro. C’è, infatti, un punto cruciale lungo i 217 Km di gara ed è rappresentato dall’ascesa al Mont Saint-Clair, breve ma arcigna. E’ un’ostacolo che, nel volgere di 1600 metri, presenta pendenze da non sottovalutare (media del 10,2%, massima del 18%) e che potrebbero mettere in croce non solo qualche velocista ma anche qualche pezzo grosso. Recuperare non sarà affatto facile, nonostante nei rimanenti 23 Km non ci siano più difficoltà e la strada proceda dritta come un fuso, costeggiando il Mediterraneo. Proprio questo tipo di strada, infatti, agevolerà di più la marcia del folto gruppo, che imprimerà maggior velocità (in aggiunta a quella normale per questi finali) per far lievitare il distacco, nel caso ci sia qualche “pesce grosso” tra gli inseguitori. Un’ulteriore insidia arriverà dal vento che soffia dal mare e che potrebbe ulteriormente spezzettare il gruppo. Nello specifico caso, per la giornata di domani sul finale di gara sono previste folate fino a 26 Km/h.

METEOTOUR

Saint-Paul-Troix-Châteaux : cielo coperto, 24,6°C, venti deboli da NW (8 Km/h), umidità al 49%
Le Cap d’Agde : poco nuvoloso, 27,3°C (percepiti 24°C), venti moderati da WNW (19-26 Km/h), umidità al 33%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Bulbarelli: “Froome ha parlato sull’ammiraglia”
Pancani: “Il Peyresourde di un’altra volta”
Conti: “Il collequio”
Cassani: “Si sta rilevando un Tour molto tosto”
Pancani:”Due GPM di prima categorie”
Medico Lampre: “Una discesa sulla seconda salita”
Pancani: “Igoi Martinez” (Egoi)
De Stefano: “In Totò al Giro d’Italia, Coppi si presenta con il sigaro e l’indomani tutti fumano il sigaro” (era stato Totò a presentarsi col sigaro)
Cassani: “Come tu hai detti”
Nibali: “In quel momento eravamo un po’ tutto a tutti” (tutti a tutta)
Cassani, parlando dell’ultimo in classifica: “Engoulvent ha 2′21″ di ritardo” (oltre a mancare le due ore di ritardo, la “maglia nera” nel corso della tappa di Annonay era Tyler Farrar)
De Luca: “Alessandro Pecacchi”
Gimondi: “Non possiamo dire che è stata una tappa riposo”
Cassani: “Peraud tappe in linea non ne ha mai vinto”
Televideo: “Al traguardo della Toussouire” (a La “Toussuire” – strafalcione nello strafalcione – si arrivava ieri, oggi erano ad Annonay)
Televideo: “Kiserlovskii” (c’è una “i” di troppo)
Televideo: “Marc Goss” (si chiama Matthew)

TOUR DE GOMEZ

Ricordate Gomez Addams, il capo della celebre famiglia televisiva americana? Ci siamo ispirati alla sua passione per il francese (quando lo parlava l’amata Morticia) e alle sue “verticali” per proporvi giornalmente una curiosa vista retrospettiva sul Tour, ordine d’arrivo e classifica visti dal basso… la maglia nera, insomma!

Ordine d’arrivo della tappa Saint Jean de Maurienne – Annonay / Davézieux

1° Christophe Kern (Team Europcar)
2° Karsten Kroon (Team Saxo Bank-Tinkoff Bank) a 7′16″
3° Michael Morkov (Team Saxo Bank-Tinkoff Bank), s.t.
4° Mark Cavendish (Sky Procycling), s.t.
5° Richie Porte (Sky Procycling), s.t.
Miglior italiano Davide Malacarne (Team Europcar), 12° a 7′16″

Classifica generale

1° Tyler Farrar (Garmin – Sharp)
2° Jimmy Engoulvent (Saur – Sojasun) a 3′33″
3° Johan Vansummeren (Garmin – Sharp) a 8′05″
4° Albert Timmer (Argos-Shimano) a 9′15″
5° Jan Ghyselinck (Cofidis, Le Credit En Ligne) a 10′36″
Miglior italiano Daniel Oss (Liquigas-Cannondale), 25° a 26′57″

L’ULTIMA DOPPIETTA DEL CAMPIONISSIMO

Ecco come il quotidiano l’Unità presentò ai propri lettori le gesta dei partecipanti al Tour del 1952, quello dell’ultima doppietta Giro-Tour di Fausto Coppi. Le altimetrie sono prese dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

14a TAPPA: AIX-EN-PROVENCE – AVIGNONE (178 Km)

BARTALI SECONDO AD AVIGNONE DIETRO ROBIC BALZA AL TERZO POSTO IN CLASSIFICA GENERALE
“Testa di vetro” fugge sul Ventoux e vince con distacco la XIV tappa del Tour
Coppi fora all’inizio della salita, riprende gli inseguitori di Robic e frena l’andatura consentendo così il ritorno di Bartali e il suo miglioramento in classifica – Brillante recupero di Magni nella discesa

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

13-07-2012

luglio 13, 2012 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE
Il britannico David Millar (Garmin – Sharp) si è imposto nella dodicesima tappa, Saint-Jean-de-Maurienne – Annonay / Davézieux, percorrendo 226 Km in 5h42′46″, alla media di 39,560 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Peraud e di 5″ lo spagnolo De Esteban. Miglior italiano Luca Paolini (Katusha Team), 10° a 7′54″. Il britannico Bradley Wiggins (Sky Procycling) ha conservato la testa della classifica con 2′05″ su Froome e 2′23″ sull’italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale).

TOUR DE POLOGNE
Il lituano Aidis Kruopis (Orica GreenEdge Cycling Team) si è imposto nella quarta tappa, Bedzin – Katowice, percorrendo 127,8 Km in 2h43′04″, alla media di 47,023 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Swift e l’olandese Bos. Miglior italiano Daniele Bennati (RadioShack-Nissan), 4°. Il polacco Michal Kwiatkowski (Omega Pharma-Quickstep) è il nuovo leader della classifica con 2″ sull’italiano Moreno Moser (Liquigas-Cannondale) e 8″ sul tedesco Wegmann.

VUELTA CICLISTA A VENEZUELA
L’argentino Maximiliano Ariel Richeze Araquistain (Team Nippo) si è imposto anche nell’ottava tappa, Barquisimeto – San Felipe, percorrendo 80,9 Km in 1h38′56″, alla media di 49,063 Km/h. Ha preceduto allo sprint i venezuelani Miguel Ubeto Aponte (Androni Giocattoli) e Pérez Silva. Unico italiano in gara Omar Bertazzo (Androni Giocattoli), 91° a 4′14″. Ubeto Aponte ha conservato la testa della classifica, con 14″ e 18″ sui connazionali García Rincon e Valero. Bertazzo 60° a 21′04″.

GP INTERNACIONAL TORRES VEDRAS – TROFEU JAQUIM AGOSTINHO

Lo portoghese Sergio Miguel Vieira Ribeiro (Efapel – Glassdrive) si è imposto nella prima tappa, Manique do Intendente – Vimeiro, percorrendo 184,3 Km in 4h37′20″, alla media di 39,872 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Barbero Cuesta e il portoghese Carvalho. Lo spagnolo Iker Camaño Ortuzar (Endura Racing) ha conservato la testa della classifica con 9″ sul greco Tamouridis e 12″ sul portoghese Mestre Correia.

GUIZZO DI KRUOPIS, MOSER GIU’ DAL TRONO

luglio 13, 2012 by Redazione  
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Volata a ranghi compatti al Giro di Polonia con il lituano che supera negli ultimi metri Swift e si impone sul traguardo di Katowice davanti al britannico, a Bos e a Bennati con Guarnieri sesto, mentre Kwiatkowski conquista 3” di abbuono a uno sprint intermedio e con essi la maglia gialla a discapito del trentino della Liquigas

Foto copertina: Michał Kwiatkowsk, il corridore polacco che ha spodestato Moser dal vertice della classifica (foto Paweł Jedrusik)

La quarta tappa del Giro di Polonia, 127,8 km da Bedzin a Katowice, si presentava in assoluto come la più agevole dell’intera settimana di gara sia per la distanza contenuta che per il percorso completamente privo di asperità se non qualche strappetto nei primissimi km, anche se con una buona dose di fantasia gli organizzatori hanno collocato un gran premio della montagna all’interno del pianeggiante circuito di 8,1 km da ripetere per 6 volte nel finale; ingredienti questi che uniti alle condizioni meteo favorevoli hanno reso inevitabile un volatone di gruppo, il secondo di quest’edizione dopo quello di Opole in cui si era imposto Swift (Sky). In ogni caso il breve chilometraggio ha incentivato la bagarre con moltissimi atleti che hanno tentato di andare in avanscoperta tra cui Van Avermaet (Bmc), Meersman (Lotto-Belisol) e i nostri Trentin (Omega-QuickStep) e De Negri e il gruppo si è presentato ancora compatto al primo sprint intermedio, nel quale Kwiatkowski (Omega-QuickStep), con l’aiuto di Boonen che gli ha lanciato la volata, ne ha approfittato per raggranellare 3” di abbuono e conquistare la leadership virtuale della generale a discapito di Moser (Liquigas), che alla vigilia lo precedeva di 1”.
Solo dopo 50 km di corsa hanno avuto il via libera Madrazo (Movistar), Verschoor (Team Type 1), Andriato (Farnese) e il già protagonista nelle frazioni precedenti Kurek (Utensilnord), che hanno guadagnato fino a 3′ ma a 9 km dal traguardo sono stati riassorbiti dal gruppo con il Team Sky di Swift, l’Ag2r di Belletti, l’Astana di Guarnieri e la Fdj di Demare che sono state le formazioni più attive nell’inseguimento, mentre così come era accaduto nella tappa di Opole la Liquigas è rimasta a ruota, pur avendo la maglia gialla e potendo contare su di uno sprinter come Viviani. I solo Lukasz Bodnar (Nazionale polacca) e Golas (Omega-QuickStep), neo campione nazionale dopo essere balzato agli onori della cronaca al Giro d’Italia in cui nella tappa di Porto Sant’Elpidio aveva conteso la maglia rosa a Malori, hanno tentato invano di anticipare lo sprint con il Team Sky che si è rivelata ancora una volta la squadra più forte con il campione britannico Stannard e Hayman che hanno consentito a Swift di iniziare la volata in testa, ma questa volta il 25enne di Rotherham nulla ha potuto di fronte alla rimonta di Kruopis (Orica-GreenEdge) che ha conquistato il secondo successo stagionale dopo una tappa al Giro di Norvegia, nonchè la prima in carriera in una prova del calendario World Tour. Ai piedi del podio ha chiuso Bos (Rabobank) davanti a Bennati (RadioShack), Porsev (Katusha) e Guarnieri mentre sia Viviani che Modolo (Colnago-Csf) si sono ritrovati chiusi e non sono riusciti a disputare lo sprint.
La nuova classifica generale vede Kwiatkowski leader con 2” su Moser, 8” su Wegmann e Gerdemann, 11” su Gerdemann e 12” su Mori, Nocentini e Visconti e altri 17 corridori, i più temibili dei quali sembrano i tre del Team Sky Uran, Henao e Nordhaug; in ogni caso Moser avrà una ghiotta occasione per riprendersi il primato nella quinta frazione, 163,1 da Rabka Zdroj a Zakopane, località nota agli appassionati di sport invernali per ospitare ogni anno una tappa della Coppa del Mondo di salto con gli sci: in programma sei gran premi della montagna di 1a e 2a categoria senza grandi dislivelli nè pendenze impossibili ma con pochissimo spazio per recuperare tra una salita e l’altra e soli 3,2 km che separano la vetta dell’ultima ascesa dal traguardo.

Marco S

MILLAR, GOSS, SAGAN E… TUTTO IL RESTO E’ NOIA

luglio 13, 2012 by Redazione  
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Dopo una prima parte di tappa in cui i due GPM di prima categoria assottigliano il gruppo maglia gialla ad una ventina di corridori, non succede praticamente nulla nei restanti 140 Km e una lunghissima fuga di cinque uomini, tenuta a lungo sotto tiro, prende il largo. Millar batte in volata Peraud, con il quale s’era avvantaggiato nel finale. Nella volata del gruppo Goss ostacola Sagan, in lotta per la maglia verde della classifica a punti.

Foto copertina: nove anni dopo la crono di Nantes Millar torna ad imporsi in una frazione del Tour (foto AFP)

Con la dodicesima tappa, da Saint-Jean-de-Maurienne ad Annonay Davézieux (226 Km), il Tour de France lascia le Alpi con una situazione di classifica ben delineata e solo quattro corridori a giocarsi il podio. Le principali asperità di giornata erano concentrate nella prima metà della tappa e i 166 corridori che hanno preso il via oggi, dopo un avvio molto intenso, solo nella seconda metà del percorso hanno avuto modo di recuperare gli sforzi della frazione di ieri.
Nei primi chilometri pianeggianti ci sono stati tanti tentativi di fuga, finché al Km 15 un gruppo di diciannove corridori riesce a prendere vantaggio e inizia il Col du Grand Cucheron (cat. 1: 12,5 Km al 6,5%) con circa 2’ sul gruppo maglia gialla. Lungo la salita, affrontata a ritmo piuttosto sostenuto sia davanti che dal gruppo tirato dal solito instancabile Edvald Boasson Hagen (Sky), ci sono altri tentativi di attacco e la testa della corsa si assottiglia. Robert Kiserlovski (Astana) transita primo in solitaria al GPM, con alcuni secondi su Jean-Christophe Peraud e Maxime Bouet (AG2R-La Mondiale), Yaroslav Popovyc (RadioShack-Nissan), Nicolas Edet (Cofidis), Vladimir Gusev e Eduard Vorganov (Katusha), Cyril Gautier (Europcar), David Millar (Garmin-Sharp), Kristijan Koren (Liquigas-Cannondale) e Nicki Sorensen (SaxoBank-Tinkoff), che rientreranno tutti lungo la discesa. Stava cercando di riportarsi sui fuggitivi anche David Moncutié (Cofidis), che però è caduto lungo la discesa ed è stato costretto al ritiro. Il gruppo, scollinato a meno di 1’ e con ancora Peter Sagan (Liquigas-Cannondale) presente, sembra voler tenere cucita la corsa.
Nel tratto pianeggiante al termine della discesa Cristopher Horner (RadioShack-Nissan) desiste dall’inseguimento dei fuggitivi, mentre Egoi Martinez (Euskaltel-Euskadi) riesce a raggiungerli all’inizio dell’impegnativo Col du Granier (cat. 1: 9,7 Km all’8,6%). Sotto il ritmo regolare ma impegnativo del team Sky il gruppo maglia gialla continua ad assottigliarsi e riporta il ritardo dalla fuga sotto al minuto (dopo che aveva raggiunto i 2’25”). Si staccano dal gruppo, tra gli altri, anche il talento francese Thibaut Pinot (AG2R-La Mondiale) e il vincitore di ieri Pierre Rolland (Europcar), con Sagan che resiste quando sono rimasti una ventina di corridori e dimostra di voler provare a puntare alla vittoria. Kiserlovski conquista anche il secondo GPM di giornata, mentre solo Millar, Martinez, Peraud e Gautier restano assieme al croato. Nel frattempo Christophe Kern (Europcar) e Jérôme Coppel attaccano in cima alla salita ed è Bradley Wiggins in prima persona che chiude sul tentativo di attacco con straordinaria facilità, forse anche perché ha visto nuovamente Cadel Evans (BMC) in leggera difficoltà.
Lungo la discesa Sagan, temendo forse che nessuna squadra si metta ad inseguire i fuggitivi, si lancia d’istinto, sfruttando la sua abilità di conduzione della bicicletta, aspettando poi un gruppo di contrattaccanti composto dal suo compagno Dominik Nerz, Kern, Sorensen, Gorka Izaguirre (Euskaltel-Euskadi) e Rein Taaramae (Cofidis). L’azione del campione slovacco si rivela tatticamente intelligente, perché effettivamente il gruppo maglia gialla rallenta vistosamente l’andatura, nell’attesa che rientrino da dietro i corridori staccatisi lungo la salita. Questo gruppo rientra su Vorganov e Popovyc, anche con l’aiuto dell’altro uomo Liquigas Koren, e tenta di riportarsi sul quintetto al comando, forte di un vantaggio di circa 1’30” e di un’ottima collaborazione.
Una volta rientrato nel gruppo principale anche Matthew Goss, l’Orica-GreenEdge si mette davanti a tirare con diversi uomini con l’obiettivo di rientrare su Sagan prima dello sprint intermedio di Marcilloles (Km 153), quando il ritardo al Km 100 è di 3’45”. L’azione della squadra di Goss è tanto veemente da rientrare rapidamente sul gruppo di Sagan, causando poi un altro rallentamento che permette ai cinque uomini al comando di far tornare a crescere il proprio vantaggio in modo esponenziale (6’ al Km 120, 9’ al Km 130).
L’andatura del gruppo è talmente tranquilla che riesce a rientrare persino il gruppetto dei velocisti, tra cui Mark Cavendish (Sky) e André Greipel (Lotto-Belisol) e finalmente al Km 140, quando il vantaggio della fuga ha toccato un vantaggio di 11’45”, l’andatura torna a crescere leggermente sotto l’impulso dello stesso team Sky. A Marcilloles passa per primo sotto lo striscione dello sprint intermedio Millar, senza che si sia disputata la volata, mentre dietro i restanti 10 punti per la maglia verde vengono conquistati da Goss su Greipel, Van Hummel e Sagan. La tappa si trascina poi stancamente e, in attesa di giocarsi il tutto per tutto nel finale, Martinez, Millar, Kiserlovski, Peraud e Gotier iniziano a studiarsi, avendo a disposizione 12’20” a 40 Km dall’arrivo.
L’armonia dei cinque non si rompe nemmeno sulla Côte d’Ardoix (cat. 3: 5,9 Km al 3,4%), il cui scollinamento distava ancora 18,5 Km dal traguardo e senza una vera discesa: troppi per un solo uomo. Transita al comando in cima alla salita ancora Kiserlovski, che con questi ulteriori 2 punti si porta al 4° posto nella classifica degli scalatori, capeggiata dal suo compagno di squadra Kessiakoff. A 4 Km prova a scattare per primo Martinez ma senza troppa convinzione; tenta due volte anche Kiserlovski, ma solo l’allungo di Peraud in un tratto di leggera salita spacca i fuggitivi, venendo ripreso solamente da un brillante Millar. Sono i due trentacinquenni a giocarsi la vittoria in volata, con il britannico David Millar che regala alla Garmin-Sharp la prima vittoria in questo Tour de France estremamente sfortunato; curioso, inoltre, che questa sia la quarta vittoria inglese alla Grande Boucle, per opera di quattro diversi atleti. Deve accontentarsi del secondo posto Peraud, mentre Martinez regola Gautier e Kiserlovski.
Il gruppo maglia gialla, che arriverà con 7’53” di ritardo, si contende i 15 punti rimanenti per la maglia verde. Daniel Oss (Liquigas-Cannondale) prova a lanciare Sagan ma con troppo anticipo, mentre il team Sky continua imperterrito la propria azione. Il treno della Orica-GreenEdge funziona meglio e durante lo sprint Goss taglia la strada ad un rimontante Sagan, che è costretto a rallentare e ha giustamente di che lamentarsi. Una protesta, quello dello slovacco, accolta dai giudici che decidono di declassare l’australiano.
Non cambia nulla nella classifica generale e domani, nella tappa da Saint-Paul-Trois-Châteaux a Le Cap d’Agde (217 Km), dovrebbe essere un giorno di vera tranquillità per i pretendenti alla maglia gialla.

Giorgio Vedovati

DALLA LOTTA GUARDINI-MEZGEC SPUNTA ALIZADEH

luglio 13, 2012 by Redazione  
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Tante volate e una fuga, così si è deciso il Qinghai Lake 2012 con il successo finale dell’iraniano Alizadeh. A tenere banco nelle tredici tappe della corsa orientale è però la sfida a suon di volate tra Guardini e Mezgen finita 5-3 per lo sloveno.

Foto copertina: Hossein Alizadeh, il vincitore dell’edizione 2012 della corsa a tappe cinese (foto Mokhriz Aziz / Cycling Asia)

Mentre in Europa i più grandi campioni in attività del ciclismo si sfidano per la “gialla” lungo le strade di Francia, in Cina ci si gioca, a suon di volate, il Qinghai Lake, il più importante appuntamento ciclistico dell’oriente.
Una sola la tappa terminata con una fuga e che ha, di fatto, determinato anche la classifica generale: stiamo parlando della terza frazione, con arrivo proprio a Qinghai Lake, dodici atleti si sono giocati la tappa in uno sprint ristretto, vinto da Alizadeh, che ha così potuto fregiarsi dei colori del primato, portando poi la bandiera iraniana sul gradino più alto del podio alla fine della tappa conclusiva a Lanzhou, dove a vincere e chiudere in bellezza è stato lo sloveno Mezgec al quinto sigillo personale nelle lungo le strade del Sol Levante.
Prima e dopo la tappa decisiva solo tante volate, con la lotta Guardini-Mezgec a mantenere alto l’interesse, come detto lo sloveno ha alzato le braccia ben cinque volte, mentre l’italiano si è fermato a tre successi personali a causa anche della sua scarsa tenuta lungo le asperità disseminate nel percorso, motivo per cui anche il compagno Benenati ha avuto le sue possibilità di mettersi in mostra, libero dai doveri di gregario. Per l’atleta della Farnese due terzi posti nelle prime tappe, davvero ottimi se consideriamo che, oltre a dover seguire il suo capitano Guardini, ha dovuto dividersi le rimanenti chance con l’amico Balloni, autore anche lui di un paio di buoni piazzamenti.
Nelle altre tappe hanno ‘timbrato il cartellino’ anche Schnaidt, vincitore della prima tappa e possessore della prima maglia di leader passata poi per le mani di Mezgec e infine Alizadeh, Lobato, al terzo sigillo stagionale, lo sloveno Ilesic e infine il russo Ershov che nella volata decisiva per l’ottava tappa ha impedito a Guardini di fare il poker personale.

Andrea Mastrangelo

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI LA TOUSSUIRE (LES SYBELLES)

luglio 13, 2012 by Redazione  
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Anche al Tour 2012 vi proporremo l’appuntamento giornaliero con l’almanacco, rubrica contenitore con la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, la presentazione della tappa del giorno, le “perle” dei telecronisti, le previsioni del tempo per la tappa che verrà, il ricordo del Tour del 1953 e una vista “retrospettiva” sul Tour in corso. Seguiteci.

Foto copertina: la stazione invernale di La Toussuire – Les Sybelles (www.holirent.com)

TOUR DE FRANCE, GIRO DEL MONDO

Italia

Vola Rolland. E super Nibali vede il podio (Gazzetta dello Sport)

Nibali infiamma il Tour. Rolland vince 11ª tappa (Corriere dello Sport / Stadio)

Francia

Rolland, les Alpes lui vont si bien (L’Equipe)

Svizzera

Doppietta francese al Tour(Corriere del Ticino)

Wiggins bleibt trotz Schwäche Leader (Neue Zuercher Zeitung)

Regno Unito

Wiggins holds firm on Tour (The Daily Telegraph)

Bradley Wiggins retains yellow jersey as Pierre Rolland wins brutal 11th stage (The Independent)

Bradley Wiggins extends lead after toughest test (The Times)

Spagna

Ganó Rolland, resistió Wiggins y se hundió Evans (AS)

Froome saca los colores a Wiggins (Marca)

Nadie puede con Wiggins (El Mundo Deportivo)

Belgio

Evans lâché dans l’étape reine des Alpes (Le Soir)

Van den Broeck in top-5 (De Standaard)

Pierre Rolland gagne, Evans perd une minute sur Wiggins (L’Avenir)

La chanson de Rolland et la chanson de l’oreillette à la Toussuire (La Dernière Heure/Les Sports)

Wiggins garde le jaune… par téléphone, Evans distancé, VDB dans le Top-5 (Sudinfo.be)

Rolland wint, helper Froome overklast Wiggins (Het Nieuwsblad)

Germania

Franzose Rolland gewinnt Königsetappe der Tour de France (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Rolland gewinnt 11. Tour-Etappe – Wiggins weiter in Gelb (Bild)

Lussemburgo

Bergziege Rolland holt sich die Königsetappe, Wiggins verteidigt Gelbes Trikot (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Zweiter französischer Sieg in den AlpenZweiter französischer Sieg in den Alpen (Tageblatt)

Paesi Bassi

Evans grote verliezer (De Telegraaf)

Danimarca

Rolland snød Chris Anker (Jyllands-Posten)

Rolland vandt flot dansk bjergetape (Sporten.dk)

Pierre Rolland var hurtigste mand på Tour de Frances kongeetape (Politiken)

Canada

Rolland wins toughest Tour de France Alpine stage (The Globe and Mail)

USA

Evans, Tour’s Defending Champ, Falls Short in Alps(The New York Times)

Colombia

Francés Pierre Rolland, campeón de la etapa 11 del Tour de Francia (El Tiempo)

Pierre Rolland ganó la etapa 11ª del Tour de Francia(El Espectador)

Australia

Evans drops off the pace on 11th stage (The Age)

Wiggins drops Evans in 11th stage (The Australian)

Evans’ Tour on life support(Herald Sun)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Cosa prevedete per questa tappa?

Pedale Pazzo: Per prima cosa mi dispiace un pò che in questo Tour le salite toste sono all’inizio, mentre alla fine mettono sempre quelle più facili. Detto questo, partirà una fuga e Sky controllerà tutta la corsa. I primi attacchi di qualche uomo ormai spacciato tipo Van der Brock e Rolland potrebbero vedersi negli ultimissimi km del Col de la Croix de Fer o su quell del Col du Mollard. Nibali sulla carta potrebbe ritentare un attacco nell’ultima discesa, ma non conoscendola non saprei se sia fattibile. Speriamo sia ripida e tecnica, perchè se riuscisse a guadagnare anche solo 1 minuto poi l’ultima salita ha il vantaggio di iniziare bella ripida, quindi sarebbero Froom e Wiggins a dover muoversi per recuperare dato che i compagni in quel tratto sarebbero di scarso aiuto.

Vedo23: Ci sono due possibili discese dal Col du Mollard e oggi – stando alla mappa – scendono da quella più occidentale, ossia quella molto tecnica e anche piuttosto stretta (a parte il primo pezzo, fino al paese). Ho visto però che hanno fatto dei lavori sulla sede stradale, che già due estati fa era messa piuttosto male quando ero passato io, quindi almeno il fondo dovrebbe essere stato rifatto e sistemato, avendo così un problema in meno (ma anche un motivo di fare la differenza, per chi rischiasse, in meno). Nibali senz’altro ci proverà, ma sarà difficile andar via. Le prime due salite sono molto lunghe, pur se con pendenze quasi sempre regolari e pedalabili e anche con qualche tratto di rifiato nella loro metà. I tantissimi Km di salita (mi pare 71), però, potrebbero farsi sentire parecchio lungo l’ultima ascesa, dove probabilmente ritroveremo il solito gruppetto molto ristretto di atleti. Salvo imprevisti Wiggins e Froome dovrebbero tenere, ma non si sa mai e oggi il terreno per attaccare c’è!

Scattista: Se non era per Froome oggi Nibali guadagnava anche su Wiggins!!! Bravissimo , ma veramente bravissimo Vincenzo. Froome pazzesco e ora qualche scintilla in casa Sky è scattata!!! Lui ha fatto un attacco rabbioso, ma poi l’hanno fermato.

Howling Wolf14: Stupendo Nibali. Grazie ai suoi attacchi è saltato Evans e Wiggins ha tremato. Bravo, Vincenzo. E’ la strada giusta.

Profpivo: Grosso applauso a Nibali, oggi ha dimostrato di aver completato la sua maturazione come corridore: il podio non gli dovrebbe sfuggire.
In casa Sky si cominciano a vedere delle crepe, qualcosa stanno pagando dopo aver tirato praticamente sempre dall’inizio del Tour (Porte oggi in pratica si è staccato senza tirare). Poi tatticamente non mi sembrano dei geni, non si è capito cosa hanno combinato oggi tra Froome e Wiggins. Quindi restano favoritissimi, ma non sembrano più imbattibili. Per Nibali un ottimo alleato può essere VandenBroeck, e anche Pinot. Notevoli le prestazioni di Rolland e Pinot: spiace dirlo ma questi sono giovani davvero interessanti, a differenza dei nostri iper-osannati Ulissi e company.

MirkoBL: La Sky, come alla Vuelta dello scorso anno, riuscirà a non far vincere il Tour all’uomo più forte di tutti.

Vedo23: Bella tappa, davvero! La dimostrazione che non servono chilometraggi esagerati, ma percorsi ben studiati con salite in successione. Evans si conferma sulla linea di questo Tour de France: buono ma non eccelso e oggi ha fatto un errore enorme scattando, sia perchè non s’è evidentemente ben gestito sia perchè il team Sky aveva ancora molti uomini ed è bastato Rogers per riprenderlo. Azioni del genere bisogna farle dopo aver messo in difficoltà i compagni, come hanno fatto lungo l’ultima salita gli altri e in particolare Nibali, scattato quando ormai erano rimasti solo Wiggins e Froome. La discesa, alla fine, s’è rivelata meno selettiva, anche perchè i lavori di cui parlavano mi sembrano abbiano proprio allargato la sede stradale. Non era invece buono il fondo, come ha potuto sperimentare lo stesso Rolland con la sua caduta, fortunatamente senza conseguenze. Ammirevole il coraggio di Scarponi, ma era prevedibile che oggi faticasse dopo la tappa di ieri: era meglio riposare direttamente, specie nella prima parte della tappa.

MirkoBL: Secondo me Evans è scattato perché sapeva di non averne e sperava che qualcuno lo seguisse obbligando gli Sky a lavorare. E utile Basso: attacca da lontano per fare da punto d’appoggio a Nibali e poi si stacca da 30 corridori ancora prima che arrivi il gruppo.

Pedale Pazzo: Froom è assurdo, ad un certo punto sembrava in crisi. Poi si è rimesso a tirare, ha preso Nibali ed è partito come una furia. Li mi stavo esaltando, pensavo che potesse accadere l’impensabile. Invece lo han fermato. Nibali bravo, ha le palle. Però l’ultima salita non era l’ideale, perchè le pendenze andavano in calando e gli ultimi 5 km erano davvero troppo facili. L’unica era guadagnare almeno 1 minuto nella discesa, ma non era facile e alla fine ha fatto bene così: rischiare una caduta quando il terzo posto è molto molto vicino non è una grande idea. Wiggins secondo me ha fatto il suo, non era in difficoltà per nulla. Semplicemente soffre i cambi di ritmo, ma mi sembrava comunque tranquillo. Evans non ha mai fatto la differenza in salita e la condizione non è delle migliori e lo si vede soprattutto dalla crono. Ha provato un attacco quasi disperato e con poca logica (se vuoi fare un attacco li devi prepararlo, tirando gia sulla Madeleine per far fuori i compagni di Wiggins). Lo rivedremo ancora all’attacco, anche se guardando le tappe della terza settimana non è che ci sia tutto questo terreno per fare attacchi da lontano. Per il resto, davvero poca roba. Schleck è inguardabile, Menchov si è staccato a 60km dall’arrivo. Gli altri Radioshack sono cotti.
E infatti a Van der Broeck è bastata questa tappa per rientrata in classifica e giocarsi il 4° posto con Evans. Uno che mi ha sorpreso oggi è stato Van Gardener, che in una tappa così ha tenuto alla grande e considerando come va a crono… Ottima conferma invece per Pinot, classe 90. Se Sagan è il futuro per le classiche, questo qui lo è per le corse a tappe. Su Basso vabbeh, poteva portare Moser che almeno una tappa rischiava di vincerla, oltre che essere sicuramente più di aiuto a Nibali e a Sagan.

Hotdogbr: nulla da dire, gran bella tappa anche se preferisco sempre quelle di montagna di 230 km a quelle di 148 come oggi, veniamo all’analisi dei singoli corridori:
ROLLAND: non ha la stessa condizionedi un anno fa ma sull’ultima salita è andato veramente forte perdendo terreno solo da pochi corridori al di là del fatto che per gran parte della fuga era rimasto a ruota
PINOT: non sempre gli atleti che sono fenomeni a 21 anni rimangono tali a 30 ma di sicuro lui ha iniziato bene, fa impressione il fatto che in un ciclismo in cui la preparazione è fondamentale lui fa prestazioni del genere quando la sua presenza al Tour è stata decisa all’ultimo momento
FROOME: non credo che stesse facendo finta di staccarsi ma che fosse realmente in difficoltà però lo abbiamo visto anche in altre occasioni con questi alti e bassi all’interno della stessa tappa, sta di fatto che è il più forte e come si è già detto deve sperare che qualcun altro stacchi Wiggins se vuole vincere il Tour
VAN DEN BROECK: ha dimostrato sulle vere salite di stare bene ma gode anche di una certa libertà e il podio rimane difficile, gli va dato atto di essere più attaccante rispetto agli anni scorsi
NIBALI: non vincerà il Tour perchè al massimo solo uno tra Froome e Wiggins salterà in aria però il suo attacco ha fatto saltare Evans e oltre ad andare forte è stato finora molto più costante nel rendimento rispetto agli anni scorsi, per il podio deve infliggere ancora un po’ di distacco all’australiano
WIGGINS: qualche piccolo segno di cedimento l’ha dato però è rimasto con i migliori in quella che era la tappa più difficile per lui, a meno che in quella di Luchon non venga attaccato già sul Tourmalet
SOERENSEN C.: per come si era staccato a metà della Croix de Fer ha tenuto bene e a dire il vero non solo lui ma anche altri hanno alternato momenti positivi ad altri di difficoltà in questa tappa, cosa che di rado succede
BRAJKOVIC: se tutto gli va bene può aspirare al massimo a un posto nei primi 5 ma gli va dato atto di essere nettamente il miglior Brajkovic mai visto in un grande Giro e ha riscattato una crono così così
SCHLECK F.: in una tappa con 65 km di salita un fondista come lui è venuto fuori, peccato che questo gli sia servito solo per difendersi meglio rispetto alle precedenti uscite e non per attaccare
EVANS: ovviamente non avrebbe dovuto attaccare sulla Croix de Fer e incassa la seconda sconfitta dopo quella della crono segno che la condizione non è al top, non dimentichiamo che ha avuto problemi fisici a inizio di stagione che l’hanno costretto a saltare le Ardenne e ne hanno ritardato la preparazione il che può spiegare il suo rendimento, comunque resta in corsa per il podio
VAN GARDEREN: altra grande rivelazione, in precedenza le grandi montagne l’avevano sempre respinto e invece se non avesse dovuto attendere Evans sarebbe arrivato con i migliori o comunque molto vicino
HORNER: stava bene e poteva giocarsi il successo di tappa ma apparentemente è stato fermato per aiutare i compagni, scelta piuttosto discutibile
COPPEL: in queste due giornate dei segnali positivi si sono visti, siamo lontani dai livelli di Pinot e anche di Rolland però sta andando meglio di un anno fa
ZUBELDIA: un po’ meno brillante rispetto ai giorni precedenti comunque la sua corsa verso una comoda top ten prosegue
COBO: testa matta ma il talento è tanto e alla Vuelta sarà di nuovo a giocarsi il successo
ROCHE: battuta d’arresto pesante dopo la quale la top ten è a rischio, sarebbe dovuto rimanere nel gruppetto con Zubeldia
TEN DAM: l’unico a salvarsi in una Rabobank irriconoscibile che oggi ha anche avuto il ritiro di Mollema
VALVERDE: lui come Scarponi, Vinokourov, Leipheimer e Basso sono andati in fuga per poi naufragare e al di là delle motivazioni contingenti che possono essere i due anni di inattività per il murciano, la fuga di ieri per il marchigiano, l’essere reduce dal Giro per il varesino e la preparazione approssimativa per il kazako e lo statunitense le loro debacle sono indice del ricambio generazionale in atto
RUI COSTA: ottimo corridore ma non ancora uomo da corse di tre settimane e difficilmente lo diventerà in futuro
MONFORT: i tapponi lo hanno sempre respinto dunque la sua debacle stupisce solo in parte
MENCHOV: la sua invece era del tutto inaspettata al di là del discorso sul ricambio generazionale di cui sopra e il fatto che probabilmente non riuscirà più a chiudere sul podio un grande Giro
PORTE, ROGERS, BOASSON HAGEN, KNEES: straordinari in particolare i primi due, non è vero che questa Sky è come la Us Postal perchè non ricordo tappe in cui erano rimasti in 4 della formazione statunitense su 8 corridori nel primo gruppo

Vedo23: Horner non è stato fermato, ha avuto problemi fisici! Ha dichiarato di avere improvvisamente un momento di vuoto e i crampi, lui dice probabilmente perchè ha bevuto poco. S’è fermato, è sceso di sella, ha bevuto una bottiglietta d’acqua e poi è ripartito lentamente, facendosi riprendere dal gruppo dei migliori e poi riprendendosi ancora benone nell’ultima salita. Non sono d’accordo su Menchov: mi aspettavo che arrivasse presto la crisi, di cui s’erano già visti alcuni segnali nelle scorse tappe.

Salitepuntocià: Deve essere sfortunato Nibali, l’anno scorso che era adatto per il Tour lo han fatto fare a Basso… al Giro ha trovato contador… che scombinando la corsa gli ha fatto erpdere anche il 2°posto… Poi sono esplosi(stra dopati)gli sky alla vuelta e Nibali se li è trovati di fronte al Tour, un Tour facile poi. Mentre al giro avrebbe vinto a mani basse… Insomma succede semrpe qualcosa… magari l’anno prossimo punta al Giro, ma mettiamo lo fa Froome, che lo vincerebbe…(Wiggins mai andrebbe nei primi 5 a un giro normale, anche da stradopato, e anche il giro avesse 2 crono, è inferiore a Froome nelle vere salite, al giro verrebbe staccato)

Pedale Pazzo: Sul fatto degli stra dopati però bisogna andarci cauti. Per me bisogna considerare soprattutto il livello degli avversari, che non è, a mio parere, un grandissimo livello. Se guardiamo bene vediamo Evans non in condizione comunque è nei 5 in classifica, vediamo un Van der Broeck anche lui nei 5 nonostante avesse perso ben 2 minuti per la foratura I vari Gesink, Schleck e compagnia bella stanno facendo pena su quello che doveva essere il loro terreno, ovvero la salita. E secondo me nemmeno Nibali sta facendo sfracelli in salita: ricordiamo che al Delfinato è andato molto piano, mentre poche settimane fa al campionato italiano sembrava faticare sulla salita di Telve che son 3 km all’8% scarso (staccato da Pellizzotti, Moser, Di Luca..). Insomma secondo me questo Nibali seppur un buon Nibali, non sta facendo sfracelli in salita (forse perchè giustamente ha fatto lavoro specifico sulle crono). Ok gli Sky vanno come missili a Crono, ma in salita secondo me non stanno facendo nulla di eccezionale. Mi piacerebbe prendere i tempi di scalata, ma su salite così lunghe e blande è difficile valutare le perfomance. Semplicemente questi si sono allenati specificamente per le crono, sapendo che il Tour si decideva in quei 100km. E ultima cosa mancano i 2 migliori scalatori, Contador e A.Schleck. Senza loro è quasi impossibile dire se in salita stanno andando forte o piano in questo Tour.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

PIU’ O MENO
Ecco chi ha rispettato o deluso le attese in questa giornata

++ Rolland, Pinot, Froome, Van Garderen, Rogers, Porte
+ Van den Broeck, Nibali, Soerensen C., Brajkovic, Horner, Kessiakoff, Kern
= Wiggins, Schleck F., Coppel, Zubeldia
- Evans, Roche, Valverde, Rui Costa, Scarponi, Basso, Leipheimer
– Monfort, Menchov, Taaramae

a cura di Marco Salonna

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

Nessun dorma (Giacomo Puccini – Turandot)

La chanson de Roland (Nova Nova)

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA DEL GIORNO

Presentando la tappa di Bellegarde avevamo detto che le frazioni alpine sarebbero state due e “mezza”. La mezza tappa alpina è proprio quella odierna, anzi meno. Solamente il primo terzo del percorso lo si può configurare come alpino, con il via dalla valle della Maurienne e la scalata a due impegnativi valichi di prima categoria entro i primi 80 Km di gara. Successivamente il percorso si sgonfierà come un supplì e si adagerà sulla pianura e là rimarrà sino a 25 Km dall’arrivo, quando la pianura passerà il testimone alla collina, con la pedalabile ascesa verso la Côte d’Ardoix e quindi tratto in quota con rampetta finale per raggiungere il traguardo di Davézieux.
Tolti di mezzo i velocisti, dovrebbe essere una delle migliori opportunità da cogliere al volo per i collezionisti di tappe. Sempre che non vada in scena un’azione a sorpresa come quella che, all’uscita dai tapponi alpini dell’edizione 1990, consentì a Lemond di recuperare quasi 5 minuti a Chiappucci, vantaggio che non gli permise al momento di strappare la maglia gialla al varesino ma che, a fine Tour, risultò decisivo, poichè l’americano si impose a Parigi con poco più di due minuti sul “Diablo”. Il terreno non è molto, ma c’è. Pensate che nel 2006 l’azione che portò in giallo Pereiro Sio giunse nel corso di una tappa ancora più facile di questa, praticamente di sola pianura e predestinata agli sprinter. Mai dire mai, al Tour.

METEOTOUR

Saint-Jean-de-Maurienne : pioggia debole (0,2 mm), 15,8°C (percepiti 10°C), venti moderati da SW (24-30 Km/h), umidità al 81%
Annonay Davézieux : nuvole sparse, 23,9°C, venti deboli da SSW (9-17 Km/h), umidità al 51%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Cassani, ricordando la tappa di Isola 2000 del 1993: “Era la tappa 93 partita da Briançon” (si partiva da Serre Chevalier…. bello un Tour che presentava un centinaio di tappe!!!)
Cassani: “Michael Rogers ieri è stato sfortunato, forato” (l’hanno bucato?)
Cassani: “Stanno cercando, il Team Sky, di andare…”

TOUR DE GOMEZ

Ricordate Gomez Addams, il capo della celebre famiglia televisiva americana? Ci siamo ispirati alla sua passione per il francese (quando lo parlava l’amata Morticia) e alle sue “verticali” per proporvi giornalmente una curiosa vista retrospettiva sul Tour, ordine d’arrivo e classifica visti dal basso… la maglia nera, insomma!

Ordine d’arrivo della tappa Albertville – La Toussuire (Les Sybelles)

1° Kenny Robert Van Hummel (Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team)
2° Aliaksandr Kuchynski (Katusha Team) a 1′40″
3° Juan José Haedo (Team Saxo Bank-Tinkoff Bank) a 1′44″
4° Tyler Farrar (Garmin – Sharp) a 2′09″
5° Yauheni Hutarovich (FDJ-Big Mat) a 2′20″
Miglior italiano Alessandro Vanotti (Liquigas-Cannondale), 6° a 2′20″

Classifica generale

1° Tyler Farrar (Garmin – Sharp)
2° Jimmy Engoulvent (Saur – Sojasun) a 5″
3° Johan Vansummeren (Garmin – Sharp) a 8′05″
4° Albert Timmer (Argos-Shimano) a 9′15″
5° Tom Veelers (Argos – Shimano) a 9′58″
Miglior italiano Daniel Oss (Liquigas-Cannondale), 25° a 24′41″

L’ULTIMA DOPPIETTA DEL CAMPIONISSIMO

Ecco come il quotidiano l’Unità presentò ai propri lettori le gesta dei partecipanti al Tour del 1952, quello dell’ultima doppietta Giro-Tour di Fausto Coppi. Le altimetrie sono prese dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

13a TAPPA: MONACO – AIX-EN-PROVENCE (214 Km)

TRE NAZIONALI FRANCESI SOLI AL TRAGUARDO: VINCE REMY CON 7’26” SUL GRUPPO DEGLI ASSI
Ancora e sempre sole nella XIII tappa del Tour: Monaco-Aix en Provence
Secondo Dotto, terzo Quentin – Coppi vittima di una caduta senza conseguenze a Cannes – La Francia passa al 1° posto nella classifica a squadre – Oggi la tappa del Mont Ventoux

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

12-07-2012

luglio 13, 2012 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE
Il francese Pierre Rolland (Team Europcar) si è imposto nell’undicesima tappa, Albertville – La Toussuire / Les Sybellese, percorrendo 148 Km in 4h43′54″, alla media di 31,278 Km/h. Ha preceduto di 55″ il connazionale Pinot e il britannico Froome. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale), 5° a 57″. Il britannico Bradley Wiggins (Sky Procycling) ha conservato la testa della classifica con 2′05″ su Froome e 2′23″ su Nibali.

TOUR DE POLOGNE
Il ceco Zdenek Stybar (Omega Pharma-Quickstep) si è imposto nella terza tappa, Kedzierzyn – Cieszyn, percorrendo 201,7 Km in 5h01′51″, alla media di 40,092 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Francesco Gavazzi (Astana Pro Team) e Sacha Modolo (Colnago – CSF Inox). L’italiano Moreno Moser (Liquigas-Cannondale) ha conservato la testa della classifica con 4″ sul polacco Kwiatkowski e 6″ sull’olandese Boom.

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)
Lo sloveno Luka Mezgec (Sava) si è imposto nella tredicesima ed ultima tappa, circuito di Lanzhou, percorrendo 78 Km in 1h31′40″, alla media di 51,054 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Giraud e il kazako Tleubayev. Miglior italiano Andrea Guardini (Farnese Vini – Selle Italia), 4°. In classifica si impone l’iraniano Hossein Alizadeh (Tabriz Petrochemical Team) con 9″ sull’australiano Wulf e sul colombiano Baez Alvarez. Miglior italiano Alfredo Balloni (Farnese Vini – Selle Italia), 16° a 1′33″.

VUELTA CICLISTA A VENEZUELA
L’argentino Maximiliano Ariel Richeze Araquistain (Team Nippo) si è imposto nella settima tappa, Tinaquillo – Barquisimeto, percorrendo 205 Km in 4h50′10″, alla media di 42,389 Km/h. Ha preceduto allo sprint il venezuelano Miguel Ubeto Aponte (Androni Giocattoli) e di 5″ il colombiano Villegas. Unico italiano in gara Omar Bertazzo (Androni Giocattoli), 85° a 2′14″. Ubeto Aponte è il nuovo leader della classifica, con 9″ e 10″ sui connazionali Chacón Colmenares e Valero. Bertazzo 62° a 16′42″.

GP INTERNACIONAL TORRES VEDRAS – TROFEU JAQUIM AGOSTINHO

Lo spagnolo Iker Camaño Ortuzar (Endura Racing) si è imposto nel prologo, circuito di Torres Vedras, percorrendo 8 Km in 11′29″, alla media di 41,799 Km/h. Ha preceduto di 5″ e 6″ i portoghesi Mestre Correia e Sabido.

TANTA ITALIA DAVANTI, MA A SFRECCIARE E’ STYBAR

luglio 12, 2012 by Redazione  
Filed under News

Quattro azzurri nelle prime sei posizioni sul traguardo in leggera ascesa di Cieszyn con Gavazzi 2°, Modolo 3°, Moser che conserva la maglia gialla 5° e Nocentini 6° ma a imporsi è il ceco dell’Omega-QuickStep che sul tratto conclusivo in pavè fa valere le sue qualità di ciclocrossista conquistando il suo secondo successo stagionale su strada.

Foto copertina: Stybar vince la 2a tappa del Giro di Polonia (foto PAP)

La terza tappa del Giro di Polonia, 201,7 km da Kedzierzyn-Kozle a Cieszyn, si presentava come una delle più insidiose dell’intera settimana di gara per via della doppia scalata a 70 e 53 km dal traguardo di Kubalonka, ascesa non impossibile ma sufficiente per scremare il gruppo, e del circuito conclusivo di 6,3 km da ripetere per tre volte, caratterizzato da un ultimo km in salita con pendenze intorno al 5% e in pavè, simile allo strappo di Seraing nella tappa del Tour de France vinta da Sagan davanti a Cancellara. Dopo 14 km di gara si sono avvantaggiati Beppu (Orica-GreenEdge) e il milanese Bosisio (Utensilnord) all’inseguimento dei quali si è portato Taciak (Nazionale polacca) che è rimasto a lungo a bagnomaria accumulando un distacco di 3′30” ma nel momento in cui i due uomini di testa hanno leggermente rallentato per gestire le forze lungo tutto l’arco della giornata si è riportato sotto, mentre il plotone si è completamente disinteressato dei tre fuggitivi lasciando loro accumulare un vantaggio di oltre 17 minuti: tuttavia quando la Garmin del neo campione tedesco Wegmann ha preso il comando il ritardo del gruppo ha iniziato drasticamente a scendere e all’ingresso del circuito finale, dopo che lungo le due scalate di Kubalonka Taciak non ha retto il ritmo di Bosisio e Beppu e il plotone si è ridotto a un centinaio di unità con Boonen (Omega-QuickStep), Gasparotto (Astana), Bennati (RadioShack), Viviani (Liquigas) e Hushovd (Bmc) tra coloro che sono rimasti staccati, è avvenuto il ricongiungimento con gli uomini al comando. A 18 km dal traguardo ci ha provato Rutkiewicz (Nazionale polacca) seguito dal nostro Trentin (Omega-QuickStep) e da Veikkanen (Fdj) che inizialmente sono riusciti a guadagnare una trentina di secondi, vuoi perchè il percorso non consentiva un efficace inseguimento e vuoi perchè molte squadre avevano perso diversi elementi per poterlo organizzare; in ogni caso dopo un vano tentativo di contrattacco ad opera di Failli (Farnese), Leukemans (Vacansoleil), Van Avermaet (Bmc) e Dyachenko (Astana) e del due volte campione del mondo di ciclocross Stybar (Omega-QuickStep) il gruppo si è riavvicinato grazie al lavoro del Team Sky, con anche il vincitore di ieri Swift a lavorare in prima
persona, finalizzato ad un attacco di Henao, che su un tratto in leggera ascesa a 4 km dal traguardo è fuoriuscito dal plotone e si è riportato su Rutkiewicz che nel frattempo era rimasto da solo al comando; sembrava fatta per il colombiano e il polacco che all’ultimo km avevano una decina di secondi di margine ma Moreno Moser (Liquigas), vedendo minacciata la sua maglia gialla di leader, si è prodotto in una grande progressione riportando il resto del gruppo sui due uomini di testa anche se comprensibilmente questo sforzo gli ha impedito di giocarsi il successo di tappa: dalla ruota del trentino sono usciti Gavazzi (Astana) e Stybar che malgrado le energie spese nei km precedenti si è rivelato nettamente il più forte e ha avuto la meglio sul valtellinese, su un Modolo (Colnago-Csf) che lancia segnali incoraggianti in prospettiva Londra, sul compagno Kwiatkowski, su Moser e su Nocentini (Ag2r), conquistando dopo una tappa alla 4 Giorni di Dunkerque il suo secondo successo stagionale, peraltro proprio in prossimità del confine con la sua Repubblica Ceca. La classifica generale vede sempre al comando Moser con 1” su Kwiatkowski, 6” su Boom, 7” su Gerdemann, 9” su Wegmann e 10” su Henao e altri 19 atleti tra cui Mori, Nocentini e Visconti e al di là degli abbuoni disseminati lungo il percorso non dovrebbe mutare al termine della quarta tappa, 127,8 km pianeggianti da Bedzin a Katowice.

Marco Salonna.

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