REDIVIVO VALVERDE, FROOME ”RISPARMIA” WIGGINS

luglio 19, 2012 by Redazione  
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Il murciano autore fin qui di un Tour al di sotto delle attese conquista al termine di una lunga fuga la frazione pirenaica di Peyragudes davanti ai due uomini del team Sky, con il 27enne nativo di Nairobi che avrebbe potuto agevolmente staccare la maglia gialla e vincere la tappa ma rimane accanto al suo capitano. Giornata non brillantissima per Nibali che comunque limita i danni e ipoteca definitivamente il podio di Parigi.

Foto copertina: Valverde vince l’ultima tappa pirenaica (foto Bettini)

La due giorni pirenaica di un Tour piuttosto avaro di grandi montagne si è conclusa con la frazione di 143,5 km da Bagnères-de-Luchon a Peyragudes, caratterizzata dal duro Col de Mentè in avvio, da una fase centrale di transizione con il pedalabile Col des Ares e la brevissima Côte de Burs e da un gran finale con in rapida successione il Port de Bales, ascesa più dura di giornata con i suoi 11 km al 7,7% e pendenze in doppia cifra in prossimità della vetta, e il Peyresourde prima di 3 km in discesa e altrettanti nuovamente in salita verso il traguardo. Malgrado i continui scatti nessuno è riuscito ad avvantaggiarsi nel tratto iniziale pianeggiante e il gruppo è arrivato compatto ai piedi del Col de Mentè lungo il quale ha iniziato a piovere, anche se nel prosieguo della tappa le condizioni meteo sono migliorate, e si sono avvantaggiati una trentina di atleti tra cui Valverde (Movistar), Menchov (Katusha), Monfort (RadioShack), Vanendert (Lotto-Belisol), il 9° della generale Rolland (Europcar) e i duellanti per la maglia a pois Kessiakoff (Astana) e Voeckler (Europcar), che è transitato in vetta davanti allo svedese incrementando il proprio margine che alla vigilia era di 4 punti: in ogni caso il Team Sky con uno strepitoso Boasson Hagen a scandire il ritmo non ha lasciato spazio annullando il tentativo proprio in vista dello scollinamento e l’andatura dal norvegese ha mietuto parecchie vittime, la più illustre delle quali il 5° della generale Zubeldia (RadioShack), che in cima accusava un ritardo intorno al minuto dal gruppo maglia gialla ridotto a una trentina di unità. Nella successiva discesa si sono rimescolate le carte con Voeckler e Kessiakoff che hanno proseguito nell’azione insieme a Valverde e Rui Costa (Movistar), Péraud (Ag2r), Martinez (Euskaltel), Casar (Fdj) e addirittura Nibali (Liquigas), che ha approfittato della sua abilità con la strada bagnata per avvantaggiarsi: naturalmente il Team Sky ha inseguito a tutta il siciliano che dopo un breve conciliabolo con Valverde si è lasciato riprendere dal gruppo, che ha in seguito dato via libera al resto dei fuggitivi che hanno potuto guadagnare intorno ai 2′, e del rallentamento hanno approfittato tutti gli uomini rimasti staccati in salita per rientrare.
Alla formazione della maglia gialla la fuga stava benissimo e prima che il vantaggio del gruppetto di Valverde si dilatasse troppo si sono lanciati al loro inseguimento Azanza e Izagirre (Euskaltel), Stortoni (Lampre), Kadri (Ag2r), Hoogerland (Vacansoleil), Ten Dam (Rabobank), Plaza (Movistar), Soerensen (Saxo Bank), Vinokourov (Astana), Leipheimer (Omega-QuickStep) e Weening (Orica-GreenEdge), molti dei quali peraltro già all’attacco nella tappa di ieri, che poco dopo il Col des Ares, in cima al quale così come sulla successiva Côte de Burs Voeckler è sempre transitato per primo davanti a Kessiakoff, si sono portati sugli uomini di al comando: in testa al gruppo le maglie verdi della Liquigas hanno preso il posto di quelle nere della Sky con Nibali intenzionato a conquistare il successo parziale e anche Sagan ormai sicuro della sua maglia verde che si è messo a disposizione del messinese e il vantaggio del gruppo di testa, di cui non faceva più parte Soerensen che rimasto vittima di una caduta è stato riassorbito dal plotone ha costantemente oscillato tra i 2 e i 3′ nel tratto di trasferimento verso del Port de Bales.
Nei km immediatamente precedenti l’inizio della salita hanno preso un leggero margine Izagirre, Azanza, Kadri e Plaza ma lungo l’ascesa si è prodotta una selezione naturale al termine della quale è venuto fuori Valverde che si è involato in solitudine inseguito da Martinez e Rui Costa e poco più indietro da Kadri e Leipheimer mentre tutti gli altri sono stati lentamente ma inesorabilmente inghiottiti dal gruppo; ci si attendeva già in questa salita un attacco di Nibali ma il siciliano si è mantenuto a ruota di Nerz e Basso con il giovane tedesco che ha scandito un ritmo in linea con quello di Valverde, e in cima il gruppo maglia gialla composto da circa 25 corridori con tutti gli uomini di classifica, compreso un Zubeldia in ripresa rispetto al Col de Mentè, è scollinato con un distacco di 2′ dal murciano, leggermente aumentato nella successiva discesa.
Per riprendere lo spagnolo era necessario che Nibali attaccasse fin dai piedi del Peyresourde ma, una volta esauritosi il lavoro di Nerz, si è portato al comando Basso con un ritmo non sostenutissimo che ha fatto sì che Scarponi (Lampre), l’unico italiano ancora presente con i migliori accanto ai due Liquigas, Zubeldia, Evans (Bmc) e Brajkovic (Astana) perdessero contatto e che tutti gli uomini ancora inframezzati tra Valverde e il gruppo dei big venissero ripresi, ma che non era sufficiente per riprendere il leader della Movistar: era questo il chiaro segnale che lo Squalo dello Stretto non era in grande giornata e ad accorgersene per primo è stato Van den Broeck (Lotto-Belisol), il suo più diretto avversario per un posto sul podio, che dapprima ha lanciato Vanendert e successivamente si è mosso in prima persona seguito prontamente da Rolland (Europcar) e Pinot (Fdj), con Nibali che seppur a fatica è riuscito a riportarsi sotto marcato stretto da Froome e Wiggins e con a ruota anche Van Garderen (Bmc) e Horner (RadioShack) che hanno scollinato in cime al Peyresourde a poco più di 1′ da Valverde che iniziava ad accusare pesantemente la fatica.
Ingolositi dal successo di tappa a portata di mano e dalla possibilità di distanziare Nibali i due uomini del Team Sky hanno preso in mano la situazione e all’inizio dello strappo finale verso Peyragudes Froome ha prodotto una violenta accelerazione alla quale ha retto inizialmente il solo Wiggins, che però come già nel finale della tappa di La Toussuire è stato in seguito incapace di rimanere a ruota del compagno di squadra, di gran lunga il corridore più forte visto in azione in questo Tour: il britannico nato in Kenya avrebbe potuto saltare agevolmente Valverde e guadagnare talmente tanto sulla maglia gialla da mettere in discussione il successo finale ma, ligio agli ordini di scuderia, si è letteralmente fermato ad attendere il suo capitano e i due sono arrivati insieme al traguardo a 19” dallo spagnolo, che dopo due settimane deludenti aveva già dato segnali di ripresa nella tappa di ieri e che conquista un successo parziale alla Grande Boucle che gli mancava dal 2008, quando si impose in quel di Plumelec. 4° a 22” ha chiuso un Pinot brillantemente ripresosi dopo i problemi fisici che ne avevano condizionato il rendimento nei giorni scorsi, 5° e 6° a 26” Rolland e Van den Broeck, 7° a 37” un Nibali che ha comunque limitato al minimo i danni, 8° a 54” Van Garderen che ha messo in ghiaccio la sua maglia bianca, 9° a 1′02” Horner e 10° a 1′11” Daniel Martin (Garmin), con Evans 18° a 2′10” e Zubeldia 22° a 3′17”: distacchi dunque più contenuti del previsto che consegnano una classifica generale che vede Wiggins in testa con 2′05” su Froome, 2′41” su Nibali, 5′53” su Van den Broeck, 8′30” su Van Garderen e 9′57” su Evans e che difficilmente cambierà almeno per le prime tre posizioni nella maxi-crono di Chartres del penultimo giorno; prima però i corridori dovranno affrontare la 18a tappa, 222,5 km vallonati da Blagnac a Brive-la-Gaillarde che si prestano a una fuga da lontano anche se non è da scartare neppure l’ipotesi di una volata di gruppo.

Marco Salonna

ECCO LE MONTAGNE: GRANDE MANFREDI D’AOSTA

luglio 19, 2012 by Redazione  
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Seconda tappa, dopo il prologo, e altro arrivo in solitaria: nella frazione con arrivo in vetta a Champdepraz si impone, a sorpresa, Andrea Manfredi del Team Hopplà. Alle sue spalle Lutsenko e Masnada staccati di un minuto e trenta abbondanti. Tardiva la reazione di Aru che giunge a 2′41” e ora sale in classifica alle spalle proprio di Manfredi e Lutsenko.

Foto copertina: l’arrivo solitario di Manfredi a Champedraz (www.aostasera.it)

Primo arrivo in salita e subito grandissimo spettacolo, le schermaglie di ieri erano solo l’antipasto di quello che sarà il 49° Giro della Val d’Aosta. Nella seconda tappa, quella con la salita del Perloz, nei primi chilometri, Col de Joux e arrivo posto in cima al Champdepraz, è già bagarre tra i big di classifica.
L’episodio decisivo lungo l’ascesa del Col de Joux: si avvantaggiano in cinque, tra loro Andrea Manfredi, atleta de Team Hopplà non molto conosciuto e poco controllato. Da questi proprio Manfredi allunga lungo la salita finale facendo subito il vuoto su tutti i compagni d’avventura, Lutsenko (Astana) e Masnada (Colpack) che erano con lui finiscono per perdere in pochi chilometri più di un minuto, al traguardo ne pagheranno rispettivamente 1′35” e 1′42”. Sopra i due minuti tutti gli altri: Smeyers quarto a 2′01”, altro corridore che si trovava nei cinque.
Per Aru un quinto posto che sa un po’ di beffa, il portacolori della Palazzago paga l’aver lasciato troppa libertà ai cinque davanti, soprattutto al connazionale Manfredi, poco conosciuto e di conseguenza poco temuto. Il sardo, vincitore della passata edizione, riesce comunque a limitare i danni e a scalare posizioni nella generale fino ad issarsi al terzo posto, a 2′16”, dietro ai primi due di giornata.
Una grandi vittoria per Manfredi che esprime tutta la sua gioia per l’impresa: “E’ stata un’ottima gara, sapevo di non essere molto controllato e ci ho provato, francamente non mi aspettavo di essere così in condizione, ma quando mi son trovato solo sull’ascesa finale ho capito che dovevo fare una cronoscalata personale. E’ andata bene e già da domani vedrò quali potranno essere i miei reali obiettivi!”

Andrea Mastrangelo

18-07-2012

luglio 18, 2012 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE
Il francese Thomas Voeckler (Team Europcar) si è imposto nella sedicesima tappa, Pau – Bagnères-de-Luchon, percorrendo 197 Km in 5h35′02″, alla media di 35,280 Km/h. Ha preceduto di 1′40″ il danese Sørensen e di 3′22″ lo spagnolo Izaguirre Insausti. Miglior italiano Simone Stortoni (Lampre – ISD), 8° a 6′08″. Il britannico Bradley Wiggins (Sky Procycling) ha conservato la testa della classifica con 2′05″ sul connazionale Froome e 2′23″ sull’italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale).

GIRO CICLISTICO DELLA VALLE D’AOSTA MONT BLANC (dilettanti)

L’italiano Andrea Manfredi (Team Hopplà Wega Truck Italia Valdarno) si è imposto nella seconda tappa, Issogne – Champdepraz, percorrendo 160 Km in 4h37′25″, alla media di 34,605 Km/h. Ha preceduto di 1′35″ il kazako Lutsenko e di 1′42″ l’italiano Fausto Masnada (Team Colpack). Manfredi è il nuovo leader della corsa con 1′20″ su Lutsenko e 2′16″ sull’italiano Fabio Aru (Palazzago Elledent Rad Logistica).

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI BAGNÈRES-DE-LUCHON

luglio 18, 2012 by Redazione  
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Anche al Tour 2012 vi proporremo l’appuntamento giornaliero con l’almanacco, rubrica contenitore con la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, la presentazione della tappa del giorno, le “perle” dei telecronisti, le previsioni del tempo per la tappa che verrà, il ricordo del Tour del 1953 e una vista “retrospettiva” sul Tour in corso. Seguiteci.

Foto copertina: terme di Bagnères-de-Luchon (Panoramio)

TOUR DE FRANCE, GIRO DEL MONDO

Italia

Voeckler signore dei Pirenei. Nibali: domani si sogna (Gazzetta dello Sport)

Voeckler concede il bis – Nibali ultimo rivale per Wiggins (Corriere dello Sport / Stadio)

Francia

Voeckler, l’épopée continue (L’Equipe)

Svizzera

Voeckler vince in solitaria (Corriere del Ticino)

Wiggins in der Tour ungefährdet (Neue Zuercher Zeitung)

Regno Unito

Wiggins retains yellow (The Daily Telegraph)

Bradley Wiggins survives repeated attacks in the Pyrenees to retain yellow jersey (The Independent)

Wiggins moves closer to Tour de France glory (The Times)

Spagna

Voeckler se exhibe y Wiggins acaricia el Tour (AS)

Wiggins ya ve París de cerca (Marca)

Nibali consolida su tercera plaza; Evans se hunde (El Mundo Deportivo)

Belgio

Voeckler s’impose en solitaire, Evans définitivement lâché (Le Soir)

Van den Broeck klimt naar vierde plaats (De Standaard)

Voeckler fait le show dans les Pyrénées (L’Avenir)

La nouvelle résurrection de Voeckler, le podium final connu (La Dernière Heure/Les Sports)

Nouveau succès de Voeckler, VDB 4e du général après la défaillance d’Evans (Sudinfo.be)

Wiggins: ‘Niet verbaasd dat Van den Broeck moest lossen’ (Het Nieuwsblad)

Germania

Schleck von der Polizei wegen positivem Doping-Test verhört – Voeckler gewinnt Königsetappe (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Voeckler gewinnt 16. Tour-Etappe – Wiggins behält Gelb (Bild)

Lussemburgo

Voeckler siegt, Evans taumelt, Schleck nicht am Start –
Doping-Schock um Fränk Schleck überschattet Pyrenäen-Show (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Thomas Voeckler, der neue Bergkönig – Doping: Frank Schleck unter Verdacht (Tageblatt)

Paesi Bassi

Cadel Evans knock-out (De Telegraaf)

Danimarca

Voeckler jagtede prikker: Sejren var bonus (Jyllands-Posten)

Chris Anker sat til vægs af Voeckler (Sporten)

Repubblica Slovacca

Voeckler kráľom Pyrenejí, Sagan zostal v zelenom (Pravda)

Canada

Voeckler wins Tour de France 16th stage (The Globe and Mail)

Cadel Evans’ Tour de France title hopes collapse in Pyrenees as Thomas Voeckler wins 16th stage (The Vancouver Sun)

USA

Voeckler Wins Tough 16th Tour Stage in Pyrenees(The New York Times)

Colombia

Francés Thomas Voeckler volvió a ganar etapa en el Tour de Francia (El Tiempo)

Thomas Voeckler ganó la etapa 16 del Tour (El Espectador)

Australia

It’s pretty much over for me’ (The Age)

Tour defence virtually over for Evans (The Australian)

Evans plummets in the Pyrenees(Herald Sun)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Cosa vi aspettate da questa tappa?

Hotdogbr: l’esperienza insegna che su questo percorso, affrontato nelle ultime due occasioni nel 1997 con il Val Louron al posto dell’analogo Peyresourde e nel 1998, i grossi distacchi che sono quelli necessari per detronizzare Wiggins si possono fare solo se c’è bagarre tra i big sul Tourmalet e se questi non si fermano sulla successiva discesa, viene però da chiedersi con Nibali il cui 3° posto è già un ottimo risultato e con Evans che non sembra avere le gambe chi possa scatenare questa bagarre, forse il solo Van den Broeck, che comunque non è Pantani e neppure Contador, a caccia di un posto sul podio

Scattista: eh si. ma con la Sky che c’è, chi è che si suicida attaccando sul Tourmalet?? un bell’attacco congiunto Evans-VdB-Nibali

Howling Wolf14: Certo. Se Nibali è soddisfatto del suo piazzamento, che può oscillare del 2° al 4° posto, è difficile che ci sia grande battaglia già sul Tourmalet. Se per lo Squalo va bene così, è inutile che accenda la miccia e sperperi energie con il rischio poi di vedere sfumare il podio. Effettivamente al di là di Evans e di VdB non vedo chi possa scatenare la lotta, se non Nibali. Forse Rolland, che però è molto distante in classifica. Non certo Zubeldia, che è un passivo di inveterata fama, non certo Van Garderen, che forse non arriverà nemmeno con i primi a Bagnères. Io sono però convinto che se anc he non ci sarà battaglia a viso aperto sarà importante tenere ritmi elevati già dal Tourmalet (e qui saranno importanti Basso, Szmyd, Monfort, Van Garderen e gli Omega) per cercare di stancare Wiggo/froome. L’Aspin è il più facile dei quattro passi, non si potranno scatenare offensive, ma se sul Peyresourde comparirà qualche segno di fatica sui volti del duo Sky credo che Nibali, VdB ed Evans qualcosina potranno tentare. E ciò che potranno (anzi, potrebbero) guadagnare dipenderà dalla quantità di km che mancheranno allo scollinamento se e quando compariranno sui volti degli Sky sofferenza e fatica.

Salitepuntocià: La Cuneo-Pinerolo del Tour… appunto vi fosse stato, scommettevo 1°Saronni oggi sul gruppetto dei migliori in volata… e in quelle cuneo-pinerolo, volarono i corridori battaglia vi fu, quindi non fu la solita tappa che aspettarono l’ultima salita… ma appunto il percorso non era da scalatori puri, idem questo, questo penso del percorso, un conto è il tourmalet ultima salita, un conto aspin e peyersourrde. Quanto alla strategia, solita fuga dei comprimari, e i big(?) insieme o con distacchi poveri… non potevano togliere l’aubisque e mettere l’arrivo a superbagneres, che è facile ma perlomeno arrivavano in salita!

DOPO LA TAPPA

Pedale Pazzo: Onore al vincitore. Vockler potrà pure star antipatico per le sue facce, ma ragazzi quanto è forte sto francese. Va bene in salita, è bravo in discesa, ha la sparata in pianura, non è forma in volata ed è un gran fondista. Complimenti a lui, che inoltre ha pure tanto coraggio nei suoi attacchi ed è bravo tatticamente.
Per il resto, è accaduto quello che ci si aspettava con un Tourmalet fatto pianissimo dal gruppone. Una lenta processione. Le salite dopo erano troppo facili per far male ai due SKy. Nibali ha comunque fatto benissimo ad attaccare, perchè ha messo in cassaforte il terzo posto. Purtroppo la discesa non era tecnica e nemmeno ripidissima, altrimenti avrebbe potuto fare una tattica diversa, dando un’unica botta a 1km dalla vetta per iniziare la discesa senza avere gli Sky in scia. In conclusione altra tappa disegnata molto male per vedere la lotta tra i Big, con la salita più difficile ai soliti 70 km dal traguardo e poi una serie di salitelle e discesette che possono far male solo a chi è già in crisi per i fatti suoi (Evans).

Hotdogbr: il crollo di Evans era ampiamente prevedibile dopo averlo visto in azione nei giorni scorsi, per esempio sul Mur de Peguere dove ha forzato il ritmo senza però riuscire a staccare neanche Canuti, sembra lo stesso Evans del Tour 2009 che aveva iniziato bene per poi spegnersi giorno dopo giorno e vedremo se come allora saprà rifarsi alla Vuelta, sempre che prenda il via, e al Mondiale: per il resto Nibali si è garantito il podio ma non è riuscito a staccare Wiggins e Froome sul Peyresourde, viene da chiedersi se ce l’avrebbe fatta sul ben più impegnativo Tourmalet, al di là di un possibile rientro successivo dei rivali, e cosa sarebbe successo se Basso avesse fatto il forcing sullo stesso Tourmalet e non solo sull’Aspin, a questo punto visto che domani il siciliano dovrebbe dare 4′ a Wiggins e 2 a Froome in vista della crono il Tour è chiuso per il primo posto. Per il resto non moltissimo da dire con gli altri uomini di classifica che hanno chiuso più o meno dove ci si attendeva, Voeckler l’anno scorso ha buttato via un podio sicuro sul Galibier ma si sa che è forte, Cobo molto bene in chiave Vuelta dove anche Contador dovrà sudare per batterlo

Walter.rancati: Beh, niente da dire. Dal punto di vista della vittoria di tappa è un tour affascinante (la tappa di oggi è stata, in questo senso, fantastica). Ma se vogliamo guardare la classifica generale, se non ci fosse Nibali sarebbe il tour più noioso della storia.

Mauro Facoltosi: Evans stava male, ha avuto problemi di stomaco

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

PIU’ O MENO
Ecco chi ha rispettato o deluso le attese in questa giornata

++ Voeckler, Nibali, Froome, Wiggins
+ Soerensen, Izagirre, Vinokourov, Feillu, Voigt, Roche, Valverde, Cobo,
Moinard, Basso
= Van Garderen, Van den Broeck, Zubeldia, Brajkovic
- Rolland, Pinot, Menchov, Kloeden, Kruijswijk, Rui Costa, Casar
– Evans, Coppel, Taaramae, Scarponi

a cura di Marco Salonna

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

Tour De France (Kraftwerk)

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA DEL GIORNO

Costituirà l’estrema occasione utile agli scalatori l’inedito traguardo nella stazione invernale di Peyragudes, arrivo in salita collaudato qualche anno fa alla Route du Sud (corsa a tappe che si disputa nel mese di giugno) con una cronoscalata vinta dal francese Moncoutié ed ora pronto alla ribalta della Grande Boucle. Il Tour l’affronterà al termine di una tappa breve, poco più di 140 Km, ma particolarmente adatta ai “grimpeur” e che già ad una ventina di chilometri dal via proporrà l’impegnativo Col de Menté (9,3 Km al 9,1%), preso dal versante della famosa caduta in discesa di Ocaña al Tour del 1971. I facili colli di Ares e di Burs condurranno poi ai piedi della salita regina di questa tappa, l’interminabile Port de Bales, 1755 metri di quota per raggiungere i quali bisognerà pedalare all’insù per quasi 19 Km, inizialmente pedalabili e poi caratterizzati da pendenze significative negli ultimi 10 Km (8,5 % la media in questo tratto). Superata questa salita, celebre anche per il salto di catena di Andy Schleck al Tour del 2010, mancheranno 32 Km all’arrivo, con la discesa verso Bagnères-de-Luchon e il ritorno sul Peyresourde (ma dal versante opposto rispetto ad oggi, 10 Km al 6,5%), colle che sarà quasi un tutt’uno con l’ascesa finale di 3 Km verso Peyragudes.

METEOTOUR

Bagnères-de-Luchon : cielo coperto, 21,7°C, venti deboli da NNW (9 Km/h), umidità al 84%
Peyragudes: previsioni non disponibili

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Cassani: “Un prodotto che vieni trovato positivo”
Cassani: “Una fuga da lontano, come successo ieri” (ieri c’era il riposo)
Bulbarelli: “Quel signore con il camper vecchio” (Quel vecchio signore con il camper)
Pancani: “Colle più transitato” (è la terra che ruota attorno ai corridori, così fanno meno fatica?)
Pancani: “Fu transitato per la prima volta” (idem, come sopra)
De Luca: “Bagnères de Lucheron”
De Luca, parlando di Franck Schleck: “Sia lui, sia il fratello Sleck” (cioè Franck Schleck e Sleck Schleck)
Pancani: “A Vinokurov si è sganciato il piede” (un uomo a pezzi, dopo il femore dell’anno scorso)
Televiideo: “Alexandre Vinokourov” (Alexandr), “Gianpaolo Caruso” (Giampaolo)

TOUR DE GOMEZ

Ricordate Gomez Addams, il capo della celebre famiglia televisiva americana? Ci siamo ispirati alla sua passione per il francese (quando lo parlava l’amata Morticia) e alle sue “verticali” per proporvi giornalmente una curiosa vista retrospettiva sul Tour, ordine d’arrivo e classifica visti dal basso… la maglia nera, insomma!

Ordine d’arrivo della tappa Pau – Bagnères-de-Luchon

1° Jan Ghyselinck (Cofidis, Le Credit En Ligne)
2° Jurgen Roelandts (Lotto Belisol Team) a 9′46″
3° Sébastien Hinault (AG2R La Mondiale), s.t.
4° Karsten Kroon (Team Saxo Bank-Tinkoff Bank) a 10′34″
5° Juan José Haedo (Team Saxo Bank-Tinkoff Bank), s.t.
Miglior italiano Michele Scarponi (Lampre – ISD), 18° a 10′34″

Classifica generale

1° Jan Ghyselinck (Cofidis, Le Credit En Ligne)
2° Tyler Farrar (Garmin – Sharp) a 1′21″
3° Jimmy Engoulvent (Saur – Sojasun) a 5′04″
4° Johan Vansummeren (Garmin – Sharp) a 13′34″
5° Aliaksandr Kuchynski (Katusha Team) a 14′05″
Miglior italiano Daniel Oss (Liquigas-Cannondale), 38° a 47′57″

L’ULTIMA DOPPIETTA DEL CAMPIONISSIMO

Ecco come il quotidiano l’Unità presentò ai propri lettori le gesta dei partecipanti al Tour del 1952, quello dell’ultima doppietta Giro-Tour di Fausto Coppi. Le altimetrie sono prese dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

18a TAPPA: BAGNÈRES-DE-BIGORRE – PAU (149 Km)

COPPI PASSA SOLO SUL TOURMALET E L’AUBISQUE E TAGLIA VITTORIOSO ANCHE IL TRAGUARDO DI PAU
Quarto trionfo del campionissimo in “maglia gialla”
I tenacissimi Ockers, Robic e Ruiz seguono da vicino il vincitore – Bartali e Magni giungono con un gruppetto di inseguitori a 4′13″ – Robic strappa a Bartali il 3° posto – Coppi rafforza il suo primato in classifica generale e nel G.P. della Montagna

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

VOECKLER SPIANA I PIRENEI, AFFONDA EVANS

luglio 18, 2012 by Redazione  
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A due anni di distanza l’alsaziano della Europcar si impone nuovamente per distacco a Bagnères de Luchon davanti a Chris Soerensen e Izagirre dopo essere transitato per primo in vetta su tutti e quattro i colli di giornata. L’australiano campione uscente perde quasi 5′ da Wiggins, Froome e un grande Nibali che sul Peyresourde tenta senza successo di staccare i due britannici ma prenota un posto sul podio di Parigi.

Foto copertina: il bis di Voeckler sulle strade del Tour (foto AFP)

Dopo il secondo giorno di riposo il Tour de France è ripartito con il più classico dei tapponi pirenaici, 197 km da Pau a Bagnères-de-Luchon con le scalate dell’Aubisque, del Tourmalet, dell’Aspin e del Peyresourde, in assoluto i quattro colli più toccati nella storia della Grande Boucle anche se non venivano affrontati in quest’ordine dal 1998, quando Rodolfo Massi tagliò in solitaria il traguardo di Luchon al termine di una lunga fuga e Marco Pantani staccò nel finale del Peyresourde Jan Ullrich, iniziando la rimonta poi culminata nell’impresa di Les Deux Alpes e nella maglia gialla di Parigi: la vigilia è stata segnata dal caso doping di Frank Schleck (RadioShack), il secondo in questo Tour dopo quello di Di Gregorio (Cofidis), che è risultato positivo al diuretico.
Malgrado il grande caldo che ha fatto per la prima volta la sua comparsa sul percorso ancora una volta i corridori sono partiti a spron battuto e ben presto si è formato un gruppo di testa di ben 38 uomini, ovvero Martinez, Izagirre e Azanza (Euskaltel), Rui Costa, Karpets e Kiryienka (Movistar), Chris Soerensen e Paulinho (Saxo Bank), Vorganov, Giampaolo Caruso e Trofimov (Katusha), Casar, Fèdrigo e Ladagnous (Fdj), Voeckler e Arashiro (Europcar), Ten Dam e Kruijswijk (Rabobank), Vinokourov e la maglia a pois Kessiakoff (Astana), Taaramae e Dumoulin (Cofidis), Hincapie e Cummings (Bmc), Valls e Hoogerland (Vacansoleil), Bouet e Minard (Ag2r), Voigt e Popovych (RadioShack), Daniel Martin (Garmin), Marzano, Hondo e Stortoni (Lampre), Levarlet, Feillu e Marino (Saur-Sojasun) e Sprick (Argos-Shimano), con Martinez che era il meglio piazzato nella generale con un distacco di 18′04” dalla maglia gialla Wiggins: significativo che nel gruppo di testa non fossero presenti uomini della Liquigas di Nibali e della Lotto-Belisol di Van den Broeck che avrebbero potuto avere la funzione di testa di ponte per i rispettivi leader, così come non vi era nessun atleta del Team Sky che così come avvenuto nelle giornate precedenti si è mantenuto compatto attorno al capitano, controllando la situazione in testa al gruppo e dando via libera ai battistrada che ai piedi dell’Aubisque avevano raggiunto un vantaggio di 4′.
Il primo colle di giornata, molto lontano non solo dal traguardo ma anche dall’inizio del Tourmalet, è stato affrontato con ritmo blando sia dai fuggitivi che dal gruppo e l’unica emozione è stato lo sprint per il gpm che ha visto Voeckler prevalere su Kessiakoff; la bagarre tra gli uomini di testa si è invece accesa fin dalle prime rampe del Tourmalet, salita più dura di giornata con i suoi 19 km al 7,4%, lungo le quali Martin ha forzato l’andatura e gli hanno resistito i soli Feillu e Voeckler, che intorno a metà dell’ascesa ha rilanciato l’azione portando con sè il connazionale e staccando l’irlandese che in vetta è transitato con 1′ di ritardo seguito a breve distanza e raggiunto nella successiva discesa da un gruppetto comprendente Kessiakoff, Vinokourov, Voigt, Soerensen, Izagirre, Kiryienka, Ten Dam, Hincapie e i nostri Caruso e Stortoni: ci si attendeva battaglia anche tra i big ma se si eccettua Kern (Europcar), comunque lontanissimo nella generale, nessuno si è mosso dalla ruota degli uomini del Team Sky che hanno proseguito con un’andatura regolare che ha fatto male solo ai velocisti e ad atleti di valore ma già fuori classifica come Péraud (Ag2r) e Scarponi (Lampre), notoriamente non a suo agio con le alte temperature, e in vetta il distacco da Voeckler e Feillu ha superato i 10′, chiaro segnale che a giocarsi il successo di tappa sarebbero stati i fuggitivi.
La monotonia nel gruppo maglia gialla è stata finalmente rotta a metà del Col d’Aspin, quando la Liquigas con Nerz e soprattutto un Ivan Basso pimpante come mai in questo Tour hanno forzato il ritmo e a farne le spese sono stati tra gli altri il 14° della generale Coppel (Saur-Sojasun), l’11° Kloeden (RadioShack), e soprattutto il 4° Evans (Bmc), che dopo aver dato già diversi segnali di una condizione in netto calo nelle tappe precedenti ha perso contatto in compagnia tra gli altri dello stesso Kloeden e di Leipheimer (Omega-QuickStep) ed è stato atteso dal compagno Moinard e successivamente anche dall’ex fuggitivo Cummings e da Burghardt rinvenuto dalle retrovie mentre la maglia bianca Van Garderen ha avuto via libera; l’australiano è scollinato con 45” di ritardo da Wiggins e compagnia ma grazie al supporto dei gregari è tornato sotto in discesa, malgrado la Lotto-Belisol abbia collaborato con la Liquigas per tentare di impedirne il rientro: nel frattempo Voeckler e Feillu hanno proseguito nell’azione, con l’alsaziano che dava l’impressione di poter staccare il connazionale in qualsiasi momento, e alle loro spalle si sono avvicinati leggermente un attivissimo Soerensen, Vinokourov, Izagirre e Voigt che hanno distanziato i compagni di inseguimento, tra i quali un Hincapie sofferente per una brutta caduta nella discesa del Tourmalet.
Anche nella successiva discesa e nei primi km del Peyresourde il vantaggio di Voeckler e Feillu ha continuato lentamente a ridursi e Soerensen si è lanciato in solitudine alla caccia dei due finchè, avvertito dell’arrivo del danese, finalmente T-Blanc ha rotto gli indugi e si è involato verso l’arrivo andando a bissare il successo del 2010 quando sullo stesso traguardo di Bagnéres-de-Luchon aveva preceduto Perez Arrieta e Ballan, mentre Feillu è andato in crisi venendo superato da Soerensen e successivamente anche da Izagirre e Vinokourov; nel gruppo maglia gialla nuovamente Basso ha operato un forcing che ha immediatamente mandato al tappeto un Evans in crisi nera e altri corridori che si erano già staccati sull’Aspin e in seguito anche Menchov (Katusha), Pinot (Fdj), Rolland (Europcar) e Brajkovic (Astana), finchè nella scia del varesino sono rimasti i soli Wiggins, Froome e Porte (Sky), Roche (Ag2r), un ritrovato Valverde e Cobo (Movistar), Zubeldia e Horner (RadioShack), Van den Broeck e Nibali. Tutto era pronto per la stoccata del messinese che è arrivata puntuale a 4 km dalla vetta e i soli Froome e Wiggins, dopo aver inizialmente lasciato una cinquantina di metri allo Squalo dello Stretto, sono riusciti a replicare; il siciliano ha tentato di sfiancare i due britannici scandendo una forte andatura ed è nuovamente scattato in prossimità dello scollinamento senza però riuscire a togliere di ruota i rivali apparsi inattaccabili e la successiva discesa non era abbastanza tecnica per fare la differenza, ma nel frattempo ha guadagnato terreno sugli altri pretendenti al podio di Parigi, Van den Broeck in primis.
Al traguardo Voeckler ha coronato la sua impresa conquistando non solo il successo parziale, il secondo in questo Tour dopo quello di Bellegarde-sur-Valserine, ma anche il numero rosso della combattività e la maglia a pois, essendo transitato per primo in vetta su tutti e quattro i colli di giornata; a 1′40” dal francese ha chiuso Soerensen, a 3′22” Izagirre e un irriducibile Vinokourov che non è riuscito a disputare la volata con il basco per via di uno sganciamento del pedale negli ultimi metri, a 3′58” un distrutto Feillu, a 4′18” Voigt a 6′08” il gruppetto con Martin, i generosi Stortoni e Caruso e Ten Dam e a 7′09” Nibali, Wiggins e Froome, che a loro volta hanno inflitto 58” al gruppo di Zubeldia, Van Garderen e un Van den Broeck leggermente sotto tono, 1′39” a Brajkovic e Rolland e addirittura 4′47” Evans che vede svanire definitivamente le sue chances di podio finale: la nuova classifica generale vede condurre infatti Wiggins con 2′05” su Froome e 2′23” su Nibali e bisogna arrivare fino a 5′46” per trovare Van den Broeck, con il regolarista Zubeldia 5° a 7′13” ed Evans 7° a 8′06” scavalcato anche dal compagno Van Garderen 6° a 7′55”. La diciassettesima tappa, 143,5km da Bagnères-de-Luchon a Peyragudes, costituisce l’ultima occasione per tentare di strappare la leadership a Wiggins: è vero che il Col de Mentè, prima ascesa di giornata, è lontanissimo dal traguardo e che i successivi Col des Ares e Côte de Burs sono brevi e pedalabili ma gli ultimi 50 km sono terribili con il Port de Bales, 11 km al 7,7% molto impegnativi soprattutto nella parte finale, seguito da una discesa molto tecnica e dal Peyresourde affrontato dal versante opposto rispetto a quello odierno, prima di una brevissima picchiata e degli ultimi 3 km ancora in salita verso il traguardo.

Marco Salonna

17-07-2012

luglio 17, 2012 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO CICLISTICO DELLA VALLE D’AOSTA MONT BLANC (dilettanti)

Il kazako Arman Kamyshev (Continental Team Astana) si è imposto nella prima tappa, circuito di Arvier, percorrendo 133,3 Km in 3h11′29″, alla media di 41,768 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Michele Scartezzini (Trevigiani Dynamon Bottoli) e di 1′15″ il russo Chernetskiy. Kamyshev è il nuovo leader della corsa con 8″ su Scartezzini e 59″ sullo spagnolo Ezquerra Muela.

SUBITO BATTAGLIA IN VAL D’AOSTA

luglio 17, 2012 by Redazione  
Filed under News

Nella seconda tappa, con partenza e arrivo ad Arvier, vince il kazako Kamyshev su Scartezzini, a più di un minuto tutti gli altri regolati da Chernetskiy. Grazie al successo odierno il giovane portacolori del vivaio Astana prende anche la maglia di leader.

Foto copertina: Kamyshev si impone sul traguardo di Arvier (www.gsstradella.it)

Prosegue il Giro della Val d’Aosta con la seconda tappa, partenza e arrivo nell’abitato di Arvier in un tracciato dal profilo mosso, ma non difficilissimo.
La corsa si decide dopo 110km, venticinque al termine, lungo la salita verso Echarlod: dal gruppo evadono il kazako Kamyshev, del team Astana Continental, e l’italiano Scartezzini, della Trevigiani Dynamon. I due, trovato l’accordo, cominciano a guadagnare man mano che il traguardo si avvicina, dietro, ad inseguire, rimane invece un gruppetto di una dozzina di corridori prima con un margine di 20” sul plotone.
Al traguardo i due arrivano a giocarsi la vittoria con 1′15” sui più immediati inseguitori, ma il terreno per lo più pianeggiante non lascia scampo all’italiano che si vede dominato da Kamyshev il quale, grazie anche alla miglior prestazione nel prologo, va a vestire anche la maglia di leader con 8” su Scartezzini, a meno di un minuto il solo Ezquerra, quinto oggi, mentre tutti gli altri pagano un primo abbondante.
Terza piazza, parziale, per Chernetsky della Itera-Katusa che va a battere il resto degli inseguitori.

Andrea Mastrangelo

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI PAU

luglio 16, 2012 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche al Tour 2012 vi proporremo l’appuntamento giornaliero con l’almanacco, rubrica contenitore con la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, la presentazione della tappa del giorno, le “perle” dei telecronisti, le previsioni del tempo per la tappa che verrà, il ricordo del Tour del 1953 e una vista “retrospettiva” sul Tour in corso. Seguiteci.

Foto copertina: castello di Pau (wikipedia)

TOUR DE FRANCE, GIRO DEL MONDO

Italia

Fedrigo centra poker in fuga. Wiggins giallo(Gazzetta dello Sport)

Francese Fedrigo vince 15/a tappa (Corriere dello Sport / Stadio)

Francia

Le coup de Pau de Fédrigo (L’Equipe)

Svizzera

Tour de France, a Pau trionfa Fédrigo (Corriere del Ticino)

Wieder Sieg von Fédrigo in Pau(Neue Zuercher Zeitung)

Regno Unito

Fédrigo wins but Wiggins retains yellow jersey (The Daily Telegraph)

Fedrigo claims win for France (The Independent)

Fedrigo claims stage as Bradley Wiggins closes in (The Times)

Spagna

Fedrigo gana en Pau (AS)

Fedrigo sale de caza por el Tour (Marca)

Etapa para el sesteo (El Mundo Deportivo)

Belgio

Victoire de Fedrigo, le Belge Devenyns termine 5e (Le Soir)

Devenyns grijpt weer naast de bloemen in Tour (De Standaard)

Pierrick Fédrigo remporte la 15e étape du Tour de France (L’Avenir)

Fédrigo s’impose en baroudeur, encore raté pour Devenyns (La Dernière Heure/Les Sports)

Fedrigo décroche sa 4e étape, Devenyns encore dans le Top-5 (Sudinfo.be)

Devenyns grijpt weer naast de bloemen in Tour (Het Nieuwsblad)

Germania

Fedrigo holt Tagessieg in Pau (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Polizei sucht Nagel-Täter (Bild)

Lussemburgo

Es brannte dem Peloton auf den Nägeln… (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Französischer Sieg durch Fedrigo (Tageblatt)

Paesi Bassi

Fédrigo wint weer in Pau (De Telegraaf)

Danimarca

Nicki Sørensen tæt på Tour-etapesejr (Jyllands-Posten)

Æv! Fedrigo snød Nicki S. og co. (Sporten.dk)

Skuffet Nicki S.: Etapens nr. 2 traf et underligt valg (Politiken)

Repubblica Slovacca

15. etapu Tour vyhral domáci Fedrigo, Sagan skončil deviaty (Pravda)

Canada

Fedrigo wins 15th stage of Tour de France (The Globe and Mail)

French rider Pierrick Fedrigo wins 15th stage of Tour de France; Bradley Wiggins keeps yellow jersey (The Vancouver Sun)

USA

Tour’s Final Mountains Frown Nearby(The New York Times)

Colombia

Francés Pierrick Fédrigo ganó la etapa 15 del Tour de Francia (El Tiempo)

El francés Fédrigo ganó la etapa 15 del Tour (El Espectador)

Australia

Lancaster forced out of Tour(The Age)

Frenchman Fedrigo wins Tour 15th stage (The Australian)

Cadel Evans in fourth place after oil on road causes fresh drama in 15th stage of Tour de France(Herald Sun)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Pedale Pazzo: Oggi la fuga era abbastanza scontata, anche perchè la Orica di Goss si è stancata di tirare, dato le prestazioni mediocri del proprio velocista. La Lotto ha lavorato tanto in questi giorni e probabilmente non se la sono sentita di andare a chiudere da soli, mentre la Sky ha cercato di andare il più possibile al risparmio.
L’unico momento un pò fuori dalle righe della tappa è stato quando la Saxo si è messa a tirare dietro, per costringere quelli davanti a rallenatare un pò per permettere il rientro di Sorensen (che aveva perso l’attimo buono) nella fuga. Considero comunque questa tappa totalmente inutile.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

PIU’ O MENO
Ecco chi ha rispettato o deluso le attese in questa giornata

+ Fedrigo
- Dumoulin, tutta l’Orica-GreenEdge

a cura di Marco Salonna

LA TAPPA DEL GIORNO

E’ il più classico tappone pirenaico l’infilata di colli che proporrà la sedicesima giornata di gara. Affrontata in senso inverso – dal Peyresourde all’Aubisque passando per Aspin e Tourmalet – fu il menù della prima scorpacciata di Pirenei proposta alla Grande Boucle, il 21 luglio del 1910. Fu una tappa tremenda quella, sia a causa della notevole distanza da percorrere (326 Km da Bagnères-de-Luchon a Bayonne), sia per colpa dei fondi stradali quasi impraticabili, al punto che Octave Lapize, il vincitore di quella frazione, arrivò a dare degli assassini agli organizzatori.
Da quel giorno ne è passata di strada sotto le ruote del Tour e anche d’asfalto. Oggi quei percorsi sono perfettamente bitumati e, nonostante le pendenze non siano state intaccate, non riescono più ad ammazzare nessuno. Per poter ottenere qualcosa di buono dal tracciato della Pau – Luchon bisognerà rendere la corsa dura sin dai chilometri iniziali, i più impegnativi, con i colli “hors catégorie” dell’Aubisque e del Tourmalet da affrontare entro il 120° Km di gara. Impensabile attendere gli ultimi due passi di 1a categoria, l’Aspin e il Peyresourde, per smuovere la corsa perchè, se non si sarà fatto qualcosa prima, difficilmente si riuscirà a far selezione. Sul Peyresorde ce la fece Pantani al Tour del 1998, giungendo al sottostante traguardo di Luchon, una sedicina di chilometri più a valle, con una ventina di secondi sul gruppo maglia gialla. Ma Pantani era Pantani e di corridori come lui al Tour di quest’anno non se ne sono visti.

METEOTOUR

Pau : cielo sereno, 25,3°C (percepiti 27°C), venti deboli da ESE (4-5 Km/h), umidità al 69%
Bagnères-de-Luchon: cielo sereno, 29,1°C, venti deboli da N (3-6 Km/h), umidità al 38%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Cassani: “Ci siamo capiti che c’era un sabotaggio”
Conti: “La solita bagarre di inizio Tour” (sveglia Conti! Siamo alla terza settimana)
Conti: “Vediamo se i velocisti la terranno”
Pancani: “Il corridore della Liquigas – ISD” (Lampre-ISD)
Pancani: “Bjarne Riise” (Riis)
Pancani: “Posta elettronico”
De Luca: “Rolland non aveva le orecchiette” (traduzione diluchese del francese “oreillette” che significa auricolari; o forse voleva dire che corre con le orecchie foderate di cime di rapa?)
Bulbarelli: “Il Tour di Sant’Etienne” (tappa di Sant’Etienne, ricordando il Tour del 1904)
Pancani: “Queste côte sono corte e non hanno la pendenza” (e allora dove sta, la côte?)
Cassani: “Per me sarà volata, che poi volata non sarà”
Pancani: “Il Tourmalet verrà affrontanto domani” (domani c’è il riposo)
Televideo: “Vandevelde” (Vande Velde)
Televideo: “A Pau terzo il danese Sorensen” (si è piazzato terzo Voeckler)
Televideo: “Ora la Samatan – Pau” (ehm ehm… l’hanno corsa oggi)

TOUR DE GOMEZ

Ricordate Gomez Addams, il capo della celebre famiglia televisiva americana? Ci siamo ispirati alla sua passione per il francese (quando lo parlava l’amata Morticia) e alle sue “verticali” per proporvi giornalmente una curiosa vista retrospettiva sul Tour, ordine d’arrivo e classifica visti dal basso… la maglia nera, insomma!

Ordine d’arrivo della tappa Samatan – Pau

1° Alessandro Vanotti (Liquigas-Cannondale)
2° Sebastian Langeveld (Orica GreenEdge Cycling Team) a 2′54″
3° Christophe Kern (Team Europcar), s.t.
4° Alexandr Vinokourov (Astana Pro Team) a 2′55″
5° Bram Tankink (Rabobank Cycling Team) a 2′57″

Classifica generale

1° Tyler Farrar (Garmin – Sharp)
2° Jimmy Engoulvent (Saur – Sojasun) a 3′43″
3° Johan Vansummeren (Garmin – Sharp) a 6′42″
4° Jan Ghyselinck (Cofidis, Le Credit En Ligne) a 9′13″
5° Albert Timmer (Argos-Shimano) a 9′25″
Miglior italiano Daniel Oss (Liquigas-Cannondale), 38° a 41′05″

L’ULTIMA DOPPIETTA DEL CAMPIONISSIMO

Ecco come il quotidiano l’Unità presentò ai propri lettori le gesta dei partecipanti al Tour del 1952, quello dell’ultima doppietta Giro-Tour di Fausto Coppi. Le altimetrie sono prese dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

17a TAPPA: TOLOSA – BAGNÈRES-DE-BIGORRE (202 Km)

1° GEMINIANI IN “LIBERA USCITA”. TUTTI GLI ASSI GIUNTI IN GRUPPO A BAGNERES
La prima tappa pirenaica ha fatto cilecca
Il francese ha tagliato il traguardo con 1’14″ di vantaggio dopo esser passato in testa sui colli – Grave caduta di Magni – Oggi l’Aubisque e il Tourmalet

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

DALL’OSTE APRE IL SIPARIO IN VALLE D’AOSTA

luglio 16, 2012 by Redazione  
Filed under News

E’ di Daniele Dall’Oste la prima maglia di leader del Giro della Valle d’Aosta 2012, il corridore della Trevigiani chiude con un tempo pazzesco staccando di 5”, in poco più di tre chilometri, il favorito Jungels. Benino Aru che col numero uno sulle spalle finisce a 4” dal primo degli umani.

Foto copertina: è il varesino Daniele Dall’Oste il primo “numero 1″ del Valle d’Aosta 2012 (www.lastampa.it)

Si apre, con il prologo di 3,5km, il Giro della Val d’Aosta, gara a tappe dedicata agli Under23.
Favorito d’obbligo il vincitore della scorsa stagione Fabio Aru, portacolori della Palazzago che parte ultimo con il numero uno sulla schiena. Il corridore sardo, però, taglia il traguardo, posto all’interno del Forte di Bard, in 6′32”, ben 9” peggio del vincitore Daniele Dall’Oste della Trevigiani Dynamon.
Seconda piazza per Bob Jungels, favorito secondo i più, e giunto a ben 5” dal vincitore, chiude il podio Alex Kirsch con un secondo in più.
Alla luce di questi distacchi è sicuramente da rivalutare, rispetto ad una prima impressione, il risultato di Aru che quindi finisce a 4” dal “primo degli umani”. Al contrario risulta davvero impressionante la prova del vincitore che ha pennellato ogni curva alla perfezione andando a vestire la prima maglia di leader nella premiazione avvenuta in serata proprio nel Forte di Bard aperto, gratuitamente, proprio per l’occasione.

Andrea Mastrangelo

16-07-2012

luglio 16, 2012 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE
Il francese Pierrick Fedrigo (FDJ-Big Mat) si è imposto nella quindicesima tappa, Samatan – Pau , percorrendo 158,5 Km in 3h40′15″, alla media di 43,178 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo statunitense Vande Velde e di 12″ il francese Voeckler. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale), 24° a 11′50″. Il britannico Bradley Wiggins (Sky Procycling) ha conservato la testa della classifica con 2′05″ sul connazionale Froome e 2′23″ su Nibali.

TOUR DE POLOGNE
Il tedesco John Degenkolb (Argos-Shimano) si è imposto nella settima ed ultima tappa, circuito di Cracovia, percorrendo 131,4 Km in 2h50′32″, alla media di 46,231 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Hayman e il britannico Swift. In classifica si impone l’italiano Moreno Moser (Liquigas-Cannondale) con 5″ sul polacco Kwiatkowski e 16″ sul colombiano Henao Montoya.

GIRO CICLISTICO DELLA VALLE D’AOSTA MONT BLANC (dilettanti)

L’italiano Daniele Dall’Oste (Trevigiani Dynamon Bottoli) si è imposto nel prologo, cronoscalata Hône – Forte di Bard, percorrendo 3,4 Km in 6′23″, alla media di 31,958 Km/h. Ha preceduto di 5″ e 6″ i lussemburghesi Jungels e Kirsch.

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