UNA VUELTA DA 10… MA SENZA LODE
gennaio 12, 2011
Categoria: News
È indubbio che si tratta di un bel percorso quello approntato dagli organizzatori della Vuelta per l’edizione 2011 della corsa spagnola. Ci saranno tante montagne e buona parte di esse saranno inedite ma, in pratica, ci sarà anche un’ultima settimana di gara praticamente inesistente o quasi. I giochi si chiuderanno sull’Angliru per poi andare a trascorrere, sempre che la classifica non si mantenga aperta sino all’ultimo, giornate celebrative nei Paesi Baschi, che ritorneranno nella Vuelta dopo un’assenza ultratrentennale.
Foto copertina: la salita verso i Laghi di Somiedo, una delle “primizie” proposta dal tracciato della Vuelta 2011 (www.altimetrias.net)
Gli spagnoli non si smentiscono mai. Anche per il 2011 la scenografia del palcoscenico allestito per la Vuelta sarà eccezionale, un percorso che non potrà non far gongolare gli scalatori che avranno tutto dalla loro parte: le tappe di montagna saranno ben 10 (neanche Zomegnan ha osato tanto!) e i chilometri da affrontare contro il tempo appena 56, una dozzina in meno rispetto a quanto proporrà a maggio il Giro d’Italia. E, come alla corsa rosa, a masticar amaro saranno i velocisti, che avranno a disposizione solo cinque traguardi, contro gli otto che il tracciato proponeva dodici mesi prima.
Ma, come in ciascuna Venere che si rispetti, anche questo percorso perfetto presenta un suo “neo”, che avrà l’aspetto di una settimana finale piuttosto “debole”. Per com’è stato congeniato, i giochi di classifica molto probabilmente si chiuderanno sull’Angliru, quando mancheranno sette giorni alla passerella madrilena, e difficilmente la Peña Cabarga riuscirà a ribaltare una classifica che, a quel punto, sarà già stilata a suon di minuti. Un disegno, quello del finale, nel quale hanno prevalso le ragioni della politica sulla geografia, con il ritorno della Vuelta nei Paesi Baschi, accuratamente evitati sin dal 1979, anno nel quale il quotidiano locale El Correo Español-El Pueblo Vasco rinunciò all’organizzazione della corsa passando il testimone all’agenzia pubblicitaria Unipublic. La scelta di far terminare le penultime due frazioni nei centri più rilevanti di questa terra ha inevitabilmente allontanato le cime delle ascese, inducendo gli organizzatori a imbastire percorsi non all’altezza di un gran finale, più adatti a frazioni di trasferimento che ai tapponi che, di solito, si allestiscono alla vigilia della conclusione.
“Neo di Venere” a parte, ribadiamo che questa è e rimane una Vuelta molto bella sotto l’aspetto del tracciato e che consentirà a un campione del calibro di Vincenzo Nibali, se sarà della partita, di tentare uno strepitoso bis. Tra l’altro, il 20 agosto del 2011 la carovana si radunerà in una città molto cara agli sportivi italiani poiché per la partenza assoluta è stata scelta Benidorm, una delle capitali turistiche della Spagna, sede dei mondiali di ciclismo del 1992, vinti da Gianni Bugno che così bissò il successo conseguito l’anno precedente a Stoccarda.
Disputata la veloce cronosquadre d’apertura (16 Km pianeggianti), la prima tappa in linea si concluderà sulla spiaggia di Orihuela e costituirà la prima occasione per i velocisti, mentre l’indomani gli sprinter dovranno probabilmente rimandare il successo a causa dell’inserimento di un colle a ridosso del traguardo di Totana. Poi sarà già tempo di montagne…. e che montagne! Al quarto giorno di gara si dovrà fare i conti con l’epilogo ai 2126 metri della Sierra Nevada, dopo aver superato un’altra ascesa “over 2000”, la Sierra de Filabres: nessuna delle due presenta grandi pendenze, ma quote e chilometraggi (le due sierre messe assieme fanno oltre 50 Km di salita) sicuramente lasceranno il segno. La prima settimana di gara non sarà solo ascese lunghe ma anche brevi e brucianti muri. Ne saranno proposti due, il primo dei quali – quello di Valdepeñas de Jaén, dove l’anno scorso s’impose lo spagnolo Anton – sarà affrontato proprio il giorno dopo l’arrivo sulla Sierra Nevada. Córdoba proporrà l’oramai classico finale trabocchetto, con l’Alto de San Jeronimo piazzato a ridosso del traguardo, poi i velocisti torneranno a trovare pane per i loro denti viaggiando verso Talavera de la Reina. Le prossime montagne previste dal tracciato saranno quelle delle sierre della Spagna centrale, tra le quali si svolgeranno due frazioni, la prima tracciata sulla sierra “madrileña” e la seconda su quella di Bejar. Si comincerà con la tappa dell’Escorial, che terminerà sull’inedito muro della Cañada Nueva, mille metri di strada al 13% con punte fino al 23%, non lontano dal celeberrimo monastero. Il giorno dopo altro arrivo in quota, stavolta in vetta ad una difficoltà più consistente e conosciuta, poiché si arriverà ai 1970 metri della Covatilla, che già in tre occasioni è stata sede di tappa (l’ultima volta, nel 2006, s’impose Danilo Di Luca). La prima giornata di riposo farà da separè tra questo importante appuntamento e l’unica crono individuale, uno scorrevole circuito di 40 Km disegnato attorno alla città di Salamanca. Una frazione che si annuncia delicata, sia per la sua natura, sia perché sarà seguita dal terzo arrivo in salita (alla fine saranno complessivamente sei), che avrà per oggetto una “primizia”, poiché debutterà nel tracciato la stazione montana della Manzaneda, un’altra ascesa connotata più da una sensibile lunghezza (quasi 30 Km) che da inclinazioni da grimpeur, comunque interessanti nei 3000 metri conclusivi.
È giunta l’ora delle Asturie ma prima di visitare il “principato delle salite regali” ci sarà il tempo di concedersi un’altra tappa tranquilla, che i velocisti si contenderanno sul traguardo di Pontevedra. Attendono i corridori tre impegnative frazioni, quelle che andranno a decidere le sorti della 66° edizione della corsa a tappe spagnola. Si correrà il rischio di perderla se si sottovaluterà la prima di queste, apparentemente la più “dimessa” perché l’unica di montagna a non presentare l’arrivo in salita e per la distanza (55 Km) che separerà il traguardo di Ponferrada dalla vetta dell’Ancares, “puerto” inedito e cattivello (17 Km al 6,8% e gli ultimi 6 Km al 9,8%): sarà molto difficile recuperare un’eventuale défaillance patita lassù, anche perché il tratto successivo non favorirà i recuperi.
Toccherà poi ai “lagos” ma, stavolta, non si tratterà del classico finale di Covadonga poiché gli uomini di Unipublic, coadiuvati dal team di appassionati del “Foro de los Puertos de Montaña”, hanno scovato quelli inediti di Somiedo, verso i quali ci si arrampicherà nel finale della tappa della Farrapona, per un altro epilogo tarato sulle note degli scalatori.
Non sono una novità, invece, i 13 Km che condurranno la corsa in cima all’Angliru, ma i corridori forse mai si abitueranno ai sesti gradi che propone lo Zoncolan in salsa iberica, già quattro volte sede di tappa.
In quel luogo, come già anticipato, si dovrebbe conoscere con certezza non assoluta ma quasi il nome del vincitore finale, poiché difficilmente la situazione cambierà nel proseguimento della corsa.
La cittadina di Haro accoglierà quella che dovrebbe essere la penultima sfida tra i velocisti rimasti in gara poi si tornerà ad affrontare l’arcigno arrivo sulla Peña Cabarga, proposto anche lo scorso anno nella frazione che costò la Vuelta allo spagnolo Anton. Le pendenze “cattive”, in effetti, ci sono ma gli appena 6 Km potrebbero non bastare a scardinare la classifica, a meno che questa sia ancora aperta. A questo punto, però, potrebbero divenire rilevanti anche le tappe successive, in particolare quella vallonata diretta a Noja e la prima delle due frazioni basche, che si concluderà proponendo la doppia scalata al corto ma secco Alto del Viveiro, classico epilogo delle tappe che arrivavano a Bilbao. Più difficile, invece, sfruttare a proprio vantaggio il tracciato della frazione di Vitoria, che proporrà la più celebre salita basca, il Puerto de Urquiola (ai suoi 6 Km all’8,7% è dedicata una famosa corsa, la “Subida a Urkiola”, conquistata otto volte da corridori italiani) ma poi un vero e proprio “nulla altimetrico” negli ultimi 50 Km. Poi ne mancheranno appena 94 di chilometri, quelli che condurrano il gruppo dal circuito automobilistico del Jarama al podio di Plaza de Cibeles dove, nel cuore di Madrid, sarà consacrato ufficialmente il successore di Vincenzo Nibali.
Mauro Facoltosi
LE TAPPE E LE SALITE DELL’EDIZIONE 2011
1a TAPPA: BENIDORM (cronosquadre – 16 Km)
2a TAPPA: LA NUCIA – PLAYAS DE ORIHUELA (171,5 Km)
GPM: Alto de Relleu (400m – 3a cat.)
3a TAPPA: PETRER – TOTANA (164 Km)
GPM: Alto de la Santa (620m – 3a cat.)
4a TAPPA: BAZA – SIERRA NEVADA (172 Km)
GPM: Sierra de Filabres (2034m – 1a cat.), Puerto de Blancares (1300m – 3a cat.), Sierra Nevada (2126m – Cat. Especial)
5a TAPPA: SIERRA NEVADA – VALDEPEÑAS DE JAEN (200 Km)
GPM: Alto de Valdepeñas (1090m -2a cat. – due passaggi)
6a TAPPA: UBEDA – CORDOBA (185,7 Km)
GPM: Alto de San Jerónimo (565m – 2a cat.)
7a TAPPA: ALMADÉN – TALAVERA DE LA REINA (185 Km)
8a TAPPA: TALAVERA DE LA REINA – SAN LORENZO DE EL ESCORIAL (182 Km)
GPM: Puerto de Mijares (1575m – 1a cat.), Alto Collado Mediano (1380m – 2a cat.), Alto de Hoyo de la Guija (1460m – 2a cat.), Alto de San Lorenzo de El Escorial (1320m – 3a cat.)
9a TAPPA: VILLACASTIN – SERRA DE BEJAR / LA COVATILLA (179,5 Km)
GPM: Puerto Cruz del Hierro (1475m – 3a cat.), Sierra de Béjar / La Covatilla (1970m – Cat. Especial)
RIPOSO
10a TAPPA: SALAMANCA – SALAMANCA (cronometro – 40 Km)
11a TAPPA: VERIN – ESTACION DE MONTAÑA MANZANEDA (171 Km)
GPM: Alto Fumaces (983m – 3a cat.), Alto de Mourisca (1070m – 3a cat.), Alto de Ermida (550m – 3a cat.), Estación de Montaña Manzaneda (1760m – Cat. Especial)
12a TAPPA: PONTEAREAS – PONTEVEDRA (160 Km)
GPM: Alto de Moscoso (335m – 3a cat.), Alto Ponte Caldeas (330m – 3a cat.),
13a TAPPA: SARRIA – PONFERRADA (150 Km)
GPM: Alto O’Pico Da Peña (960m – 3a cat.), Alto de O Lago (1010m – 3a cat.), Alto Folgueiras De Aigas (945m – 1a cat.), Puerto de Ancares (1661m – 1a cat.), Alto de Ocero (855m – 3a cat.)
14a TAPPA: ASTORGA – LA FARRAPONA / LAGOS DE SOMIEDO (173,2 Km)
GPM: Puerto de Ventana (1590m – 1a cat.), Puerto de San Lorenzo (1350m – 1a cat.), La Farrapona / Lagos de Somiedo (1710m – Cat. Especial)
15a TAPPA: AVILÉS – ALTO DE L’ANGLIRU (144 Km)
GPM: Alto del Tenebredo (510m – 2a cat.), Alto del Cordal (780m – 1a cat.), Alto de l’Angliru (1560m – Cat. Especial)
16a TAPPA: VILLA ROMANA LA OLMEDA (PALENCIA) – HARO (180 Km)
RIPOSO
17a TAPPA: FAUSTINO V – PENA CABARGA (212,5 Km)
GPM: Portillo de la Sia (1217m – 2a cat.), Puerto de Alisas (675m – 2a cat.), Peña Cabarga (515m – Cat. Especial)
18a TAPPA: SOLARES – NOJA (169,7 Km)
GPM: Puerto de la Braguía (725m – 3a cat.), Alto del Caracol (840m – 2a cat.), Puerto de Alisas (675m – 1a cat.), Puerto de Fuente de Varas (450m – 3a cat.)
19a TAPPA: NOJA – BILBAO (157,9 Km)
GPM: Puerto de la Granja (345m – 3a cat.), Puerto de Las Muñecas (390m – 3a cat.), Alto El Vivero (400m – 2a cat. – due passaggi)
20a TAPPA: BILBAO – VITORIA (187 Km)
GPM: Alto de Karabieta (560m – 2a cat.), Puerto de Elosúa (685m – 3a cat.), Alto de Kampaza (465m – 3a cat.), Puerto de Urquiola (710m – 1a cat.)
21a TAPPA: CIRCUITO DEL JARAMA-RACE – MADRID (94 Km)
Comments
One Response to “UNA VUELTA DA 10… MA SENZA LODE”Trackbacks
Check out what others are saying about this post...