TUTTI GIU’ PER TERRA
gennaio 19, 2011
Categoria: News
Nella seconda tappa del Tour Down Under la volata si trasforma in una lotta a chi finisce prima con la faccia a terra. Tutti i big cadono ed allora ha via libera Ben Swift che conquista una vittoria importante per il Team Sky e si mette alle spalle McEwen e Brown. Perde la maglia di leader Goss che adesso passa sulle spalle proprio del “vecchio” Robbie.
Foto copertina: la caduta di gruppo che ha caratterizzato lo sprint finale (Herald Sun)
Alzi la mano chi avrebbe pensato, solo un mese fa, che nella corsa che decreta l’addio (il secondo) al ciclismo di Lance Armstrong la maglia di leader del Tour Down Under sarebbe finita sulle spalle di Robbie McEwen? Le scommesse sono pari a zero, o giù di lì.
Ed invece il 39enne australiano sta stupendo tutti, forse galvanizzato dalla nuova squadra, proprio la stessa di Armstrong, o forse perché magari si vuole godere l’ultima stagione su discreti livelli prima di passare a fare altro. Fatto sta che in due tappe ha collezionato un secondo ed un terzo posto, ha lo stesso tempo sia di Goss che di Swift ma per il giochino dei punti con i piazzamenti si prende la testa della classifica. Magari ci starà poco, ma intanto c’è.
Così come ci sono le cadute, e tante, che hanno caratterizzato questa seconda frazione da Tailem Bend a Mannum. Prima di descriverle, però, è bene fare un passo indietro rispetto agli ultimi cinque chilometri sul toboga e parlare dell’immancabile fuga di giornata organizzata da Krivstov, Tanner e Docker (alla doppietta personale in Australia), usciti dal gruppo dopo soli 18 chilometri ed arrivati a sfiorare i 4’30” di vantaggio massimo prima di una improvvisa accelerata delle squadre dei velocisti già nella prima parte di frazione. In quel frangente, però, sono usciti dal gruppo Zahner e Roe (entrambi della BMC) con l’aggiunta di Luke Roberts che hanno ripreso i tre al comando che avevano soltanto briciole di vantaggio, riportando il margine sopra il minuto e mezzo per una buona parte di tracciato.
Nonostante lo sforzo, però, si trattava di un gap facilmente colmabile dal gruppo ed allora è stato Roe ad uscire in avanscoperta solitaria quando la fuga non aveva più storia. Per lui un po’ di telecamere e primi piani poi, ai meno cinque, il gruppo se l’è divorato.
Ma, qui, è iniziata un’altra gara. Con il Team Sky in testa per vedere di far vincere qualcosa a Greg Henderson, si è entrati nelle montagne russe finali: ai -4, curva secca e tutti giù. A baciare l’asfalto ci hanno pensato Sutton (l’apripista di Henderson), Cavendish, Goss e Greipel tanto per citare i più quotati per la vittoria di tappa. I due capitani di HTC e Omega Pharma, però, non si sono persi d’animo e sono anche riusciti a rientrare in gruppo per provare a giocarsi la volata ma quasi sotto lo striscione d’arrivo ecco un altro “tutti giù per terra” che li frena definitivamente e che coinvolge un’altra decina di corridori.
Nel frattempo, in testa il Team Sky, nonostante avesse perso i pezzi (Sutton a terra, Henderson disperso) ha mantenuto la lucidità necessaria per provare a vincere ugualmente riuscendoci con il terzo vagone del treno nero-blu, vale a dire Ben Swift che riesce a tenere a bada Robbie McEwen e Graeme Brown, della serie quando gli altri steccano noi ci siamo sempre. Fra gli italiani il migliore di giornata è Francesco Chicchi (che adesso difende i colori della Quick Step) che vuole provare a scaldare la gamba. Domani terza tappa da Unley a Stirling con una salitella leggera nel finale che potrebbe rimescolare ancora una volta le carte in tavola.
Saverio Melegari
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