PROMOSSI E BOCCIATI DELLA VUELTA FIRMATA NIBALI
settembre 21, 2010
Categoria: Approfondimenti
Si è conclusa un’ edizione della Vuelta che ha finalmente visto il successo ‘fuori casa’ di un italiano in una grande corsa a tappe, a vent’anni dall’ultimo trionfo azzurro in terra spagnola e a dodici anni da quello del Pirata sulle strade della Grand Boucle. Dopo il podio del Giro, Nibali fa sua la corsa iberica grazie ad una bellissima prestazione sulle aspre rampe della Bola del Mundo.
Foto copertina: il podio della Vuelta 2010 (foto Bettini)
Vincenzo Nibali. Dobbiamo tutti essere grati a questo ragazzo siciliano che ha saputo interpretare questa Vuelta con il piglio dei grandi corridori da corse a tappe. Fin troppo generoso nella prima settimana di gara, è riuscito a rimanere lucido nei tanti momenti di difficoltà che lo hanno messo alla prova, specialmente quando la strada si impennava e diventava terreno ideale per gli specialisti dell’arrampicata. Podio al Giro, vittoria alla Vuelta nello stesso anno certificano la qualità cristallina di questo corridore. Il successo nel prossimo Tour non è più un’utopia. Voto: 10.
Ezequiel Mosquera. Lo scalatore spagnolo ha programmato la sua stagione interamente sulla Vuelta, presentandosi in perfette condizioni di forma come mai gli era accaduto in passato. Più volte ha fatto vacillare la maglia di leader di Nibali, senza però dar mai l’impressione di poter assestare il colpo di grazia. Anche sul suo terreno preferito non è riuscito a fare quella differenza che tutti i commentatori sportivi spagnoli si aspettavano. L’età ormai avanzata difficilmente gli consentirà di coronare il sogno della sua carriera, tuttavia rimarranno alla sua portata le tappe di montagna delle future edizioni. Voto: 8,5.
Peter Velits. La vera sorpresa della Vuelta. Ottimo cronoman, si è difeso caparbiamente sulle tante salite che hanno caratterizzato anche quest’anno la corsa spagnola. E’ stato capace di battere perfino Cancellara nella corsa contro il tempo. Il giovane atleta della Columbia saprà senz’altro togliersi grandi soddisfazioni al Tour de France, dove l’attitudine per la cronometro risulta molto più determinante rispetto agli altri Grandi Giri. Voto: 8.
Joaquim Rodriguez. L’uscita dalla Caisse d’Epargne capitanata dall’ex “embatido” Valverde evidentemente gli ha giovato, tant’è che si è scoperto corridore da Grandi Giri a quasi trentadue anni suonati. Quasi insuperabile quando le salite presentano una media lunghezza e con pendenze molto impegnative, non risulta più così competitivo là dove la montagna non possiede queste caratteristiche. Disastrose le sue prove contro il tempo, durante le quali i suoi 48 kg non lo favoriscono come invece avviene sui percorsi dove la forza di gravità è determinante. Voto: 7,5.
Frank Schleck, Carlos Sastre, Xavier Tondo. Partiti con intenti bellicosi, hanno dovuto alzare bandiera bianca man mano che i distacchi dai primi tre di classifica aumentavano. Questi atleti hanno avuto almeno il merito di aver provato a far saltare il banco con tentativi di fuga a lunga distanza, mai coronati neppure con una vittoria di tappa che avrebbe dato un senso alla loro partecipazione. Voto: 5.
Mark Cavendish, Tyler Farrar. La preparazione in vista del Mondiale è andata per il meglio. Se le rispettive squadre sapranno tamponare i numerosi tentativi, che sicuramente contrassegneranno gli ultimi giri del circuito iridato, si giocheranno le loro carte, ovviamente allo sprint. Voto: 9.
Philippe Gilbert. Come l’anno scorso ha raggiunto il massimo della condizione sul finire della stagione. A dispetto del 2009, tuttavia, ha preso parte alla Vuelta per affinare la forma. Ha vinto due tappe, con altrettante splendide azioni, ma a Melbourne i suoi avversari non gli renderanno la vita facile, specialmente i padroni di casa australiani. Voto: 8,5.
Francesco Gandolfi
non sono del tutto d’accordo, per esempio Nibali e Mosquera erano attesi nelle zone alte mentre Velits no dunque darei 9 al siciliano e allo slovacco e 8,5 allo spagnolo, Tondo era un altro che non era atteso e dunque gli darei almeno 7, a Sastre 6 considerando che ha già corso Giro e Tour, a F.Schleck 5,5 considerando che non poteva essere al top dopo la caduta in Francia
Gentile HOTDOGBR,
i voti sono sempre molto soggettivi. Nibali, dal mio punto di vista, ha meritato 10 perchè, anche se non ha conquistato nemmeno una frazione, ha retto bene la pressione psicologica, dimostrando finalmente le qualità peculiari del vero corridore da corse a tappe. Mosquera ha 35 anni, ha vinto una tappa splendida, ha agguantato il primo podio della carriera in un Grande Giro. Com’è pensabile non dargli 9?
Poi, sai, io mi sono limitato a valutare la condotta dell’atleta in questa corsa prescindendo dagli antefatti. Per cui non ho tenuto in considerazione, ad esempio, che Sastre aveva già disputato Giro e Tour o che Frank Schleck si era rotto una clavicola alla Grand Boucle. Per me ogni gara va commentata in sè e per sè, questo è il mio modus operandi.
F.G